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RITUALE CISTERCENSE - Monastero di San Domenico Abate

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TRASPORTO DEL CORPO NELLA CHIESA<br />

CAPITOLO PRIMO<br />

VEGLIA ACCANTO AL DEFUNTO<br />

Dopo che il fratello è spirato, l’infermiere e coloro che l’aiutano ne preparano il corpo, lo rivestono dell’abito<br />

religioso coprendone la testa col cappuccio, e lo pongono su una barella; se era sacerdote gli si può mettere intorno<br />

al collo la stola, lasciandola pendere sul petto, se invece <strong>di</strong>acono la stola trasversalmente. Così viene trasportato<br />

o nella cappella dell’infermeria o in altro luogo adatto dove i fratelli si possano radunare.<br />

Che se non possono radunarsi subito, ci siano alcuni fratelli che vegliano accanto al defunto salmo<strong>di</strong>ando e intercalando<br />

ai salmi, se vogliono, delle letture e orazioni tra quelle in<strong>di</strong>cate nell’Appen<strong>di</strong>ce.<br />

Ad ora conveniente, dato il segnale nel modo consueto, dopo che il corpo è stato trasportato e i fratelli gli si<br />

sono radunati attorno,l’<strong>Abate</strong>, che sulla cocolla indossa la stola del colore liturgico delle esequie, si mette accanto<br />

al defunto tra i fratelli che portano l’acqua benedetta, il turibolo e il libro; un altro fratello si mette dalla<br />

parte dei pie<strong>di</strong> con il cero pasquale o la croce.<br />

E se non è stato cantato prima, appena il fratello aveva esalato l’ultimo respiro, possono cantare anzitutto il R/<br />

“Venite, santi <strong>di</strong> Dio”, o un altro canto adatto.<br />

Allora, dopo il saluto conveniente ai fratelli, se il cero pasquale non fosse eventualmente già stato acceso prima,<br />

lo può accendere l’<strong>Abate</strong>, <strong>di</strong>cendo, per esempio:<br />

Cristo Signore,<br />

che dalle tenebre ci ha chiamati allo splendore della sua luce,<br />

porti il nostro fratello in quella santa città<br />

che non ha bisogno né del sole né della luna,<br />

perché la gloria <strong>di</strong> Dio la illumina<br />

e la sua lampada è lui stesso, l’Agnello.<br />

E asperge con l’acqua benedetta, tracciando un segno <strong>di</strong> croce, il corpo del defunto, in silenzio, oppure <strong>di</strong>cendo:<br />

Ti bene<strong>di</strong>co con l’acqua lustrale,<br />

facendo memoria <strong>di</strong> quel giorno<br />

in cui sei stato rigenerato nelle acque vive del Battesimo,<br />

del quale san Paolo ha scritto:<br />

“Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù,<br />

siamo stati battezzati nella sua morte.<br />

E se siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua,<br />

lo saremo anche con la sua risurrezione”.<br />

E dopo può, girando intorno al feretro, non solo aspergere ma anche incensare il corpo del fratello defunto.<br />

L’<strong>Abate</strong> invita alla preghiera e dopo un breve silenzio <strong>di</strong>ce:<br />

O Dio, tu solo puoi offrire un rime<strong>di</strong>o dopo la morte:<br />

conce<strong>di</strong> ,ti preghiamo,<br />

che l’anima del tuo servo,<br />

libera da ogni contagio <strong>di</strong> colpa,

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