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Oltre 600 cavalli - All Ferraris

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il <br />

Club<br />

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Mercato<br />

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Novità<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Tasmanian Cup


il<br />

Club<br />

ilClub<br />

Rivista ufficiale<br />

del Ferrari Club Italia<br />

Pubblicazione Quadrimestrale<br />

1° Quadrimestre 2006<br />

Anno 6 - n° 1<br />

Presidente<br />

Luca Matteoni<br />

Direttore responsabile<br />

Alessandro Giudice<br />

Grafica e impaginazione<br />

Aimone Bolliger<br />

Hanno collaborato<br />

Stefano Colonna, Barbara Cuppini,<br />

Thomas J. Forsyte, Carlo Gambaro,<br />

Andreas Kerschbaumer,<br />

Paolo Marasca, Ilaria Maraviglia,<br />

Alessandro Migliorini, Marco Vitali<br />

Fotografi<br />

Archivio Ferrari, Barbara Cuppini,<br />

Callo, Roberto Carrer, Alessandro<br />

Giudice, Andreas Kerschbaumer,<br />

LaPresse, Eros Maggi, Max Sarotto,<br />

Gabriela Noris, Rino Schenetti,<br />

Marco Vitali, Roberto Viva<br />

Ricerche iconografiche<br />

Ferrari: Image Service<br />

Editore<br />

Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />

Stampa e confezione<br />

Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />

www.golinelli.it<br />

Stampata su carta UPM Premium Silk<br />

Prodotta da UPM Kymmene<br />

Copertina 200g/Interno 115g<br />

Testata di proprietà del Ferrari Club Italia<br />

Via Abetone Inferiore, 4 41053 Maranello<br />

(Modena).<br />

Tutti i diritti riservati. Il materiale<br />

contenuto in questa pubblicazione non<br />

può essere riprodotto, né integralmente,<br />

né parzialmente senza preventiva<br />

autorizzazione del Ferrari Club Italia.<br />

Le opinioni espresse non rispecchiano<br />

necessariamente quelle dell’editore<br />

e del proprietario della testata.<br />

Analogamente, nessuna responsabilità<br />

è assunta per le inserzioni pubblicitarie<br />

contenute nella rivista. Il proprietario della<br />

testata è a disposizione di eventuali aventi<br />

diritto per il copyright fotografico nell’ambito<br />

della legislazione internazionale.<br />

Autorizzazione del Tribunale di Modena<br />

1595/2001<br />

In questo numero<br />

La Ferrari nel mondo è una<br />

realtà, una presenza.<br />

Ne abbiamo parlato con<br />

l’ingegner Andrea Bozzoli,<br />

direttore commerciale e<br />

marketing Ferrari.<br />

Dalle sue parole esce una<br />

visione internazionale del<br />

Cavallino, in espansione su<br />

diversi mercati, come quello<br />

cinese ed alcuni del Far East.<br />

E mentre l’Historic Challenge<br />

debutta ad Hockenheim, i soci<br />

del Club vanno a correre in<br />

Australia, nello stesso Paese<br />

dove si correva la Tasmanian<br />

Cup, un altro successo Ferrari<br />

dall’altra parte del mondo.<br />

Dal mondo intero verso<br />

l’Italia, arrivano invece i<br />

collezionisti che hanno<br />

“scoperto” il nuovo servizio<br />

di restauro completo offerto<br />

da Ferrari Classiche:<br />

quale posto migliore di quello<br />

di origine per ricondizionare<br />

la propria Ferrari.<br />

E il Cavallino vince anche<br />

in eleganza, con il premio<br />

“Best of the Show” assegnato<br />

al Concorso di Villa d’Este<br />

ad una splendida e rara<br />

410 SA.<br />

Sommario<br />

2 Ferrarievents<br />

4 599 GTB Fiorano<br />

<strong>Oltre</strong> <strong>600</strong> <strong>cavalli</strong><br />

16 L’intervista/Andrea Bozzoli<br />

Perché è importante<br />

aspettare una Ferrari<br />

22 Challenge<br />

Benvenuta, F430!<br />

26 Ferrari Classiche<br />

Le mani più esperte<br />

32 Tasmanian Cup<br />

Il Mondiale d’Inverno<br />

40 Team Forza<br />

Tra mare e risaie<br />

44 Classic Adelaide<br />

Un salto nelle terra<br />

dei canguri<br />

48 Historic Challenge<br />

La “prima” del 2006<br />

52 612 test drive<br />

Tra strada e pista<br />

56 Clienti in pista<br />

Volare a Monza<br />

60 Riviera ligure<br />

Il mare secondo noi<br />

64 Eleganza a quattro ruote<br />

Villa d’Este<br />

69 Vita di Club<br />

79 Libri<br />

LA COPERTINA<br />

Una novità che ha stupito e<br />

lasciato tutti a bocca aperta.<br />

La Ferrari 599 GTB Fiorano non<br />

è solo la più recente granturismo<br />

a 12 cilindri di Maranello, ma<br />

rappresenta il punto di partenza<br />

di una nuova era che non sembra<br />

conoscere limiti nella potenza e<br />

nelle linee. Un prodotto di grande<br />

personalità interpretato a quattro<br />

mani da Pininfarina, che ha fatto<br />

correre la fantasia e<br />

l’immaginazione, e dai tecnici<br />

Ferrari, che hanno lasciato<br />

correre solo lei, la 599 GTB e i<br />

suoi 620 <strong>cavalli</strong>


Ferrarievents<br />

Notizie, persone<br />

e fatti: quello<br />

che succede<br />

nel mondo<br />

Ferrari, giorno<br />

dopo giorno<br />

2 Ferrari events<br />

A cura di<br />

Alessandro Migliorini<br />

Fonte<br />

Ferrari Media Centre<br />

Gennaio<br />

13<br />

A Detroit la FXX vince il<br />

premio Eyeson Design Award<br />

La Ferrari FXX ha ricevuto al<br />

Salone dell'auto di Detroit<br />

l'Eyeson Design Award come<br />

migliore esempio di design<br />

funzionale. Diciassette tra i più<br />

importanti designer automotive<br />

internazionali tra cui Chris<br />

Bangle, direttore del centro<br />

stile Bmw, William Davidson,<br />

responsabile stile della Harley-<br />

Davidson e Shiro Nakamura,<br />

responsabile del design di<br />

Nissan, hanno giudicato la FXX<br />

la vettura che "meglio esprime<br />

la funzionalità del design come<br />

strumento per il<br />

raggiungimento dgli obiettivi<br />

per cui la vettura è stata<br />

sviluppata".<br />

14<br />

La Fiamma Olimpica a bordo<br />

della Ferrari<br />

La Fiamma Olimpica, emblema<br />

dei Giochi e dei Valori sportivi<br />

più nobili ha incontrato la<br />

Ferrari, simbolo dell'eccellenza<br />

del made in Italy. Un binomio<br />

che parla di passione: quella<br />

che sta alla base della più<br />

antica competizione sportiva e<br />

quella che da sempre<br />

contraddistingue il mito delle<br />

rosse di Maranello.<br />

"Il Viaggio della Fiamma<br />

Olimpica - ha detto Evelina<br />

Christillin, vice presidente<br />

vicario del TOROC - è<br />

un'occasione unica per<br />

diffondere e promuovere i<br />

Valori di Pace, Lealtà e<br />

Fratellanza che sono alla base<br />

delle Olimpiadi. Con questo<br />

Viaggio abbiamo voluto<br />

celebrare tante - tutte sarebbe<br />

stato impossibile - bellezze del<br />

nostro Paese che sono<br />

naturali, artistiche e culturali,<br />

ma anche industriali. La<br />

Ferrari, una tra le massime<br />

espressioni sportive del nostro<br />

Paese, non poteva mancare in<br />

questo appuntamento".<br />

"La Ferrari, - ha aggiunto<br />

Amedeo Felisa, Vice Direttore<br />

Generale - che sin dalla sua<br />

nascita ha fatto dello spirito<br />

sportivo uno dei suo valori<br />

cardine, è orgogliosa di poter<br />

ospitare oggi il simbolo delle<br />

Olimpiadi, un evento che da<br />

sempre ha la capacità e la<br />

forza di veicolare messaggi di<br />

portata universale".<br />

Febbraio<br />

01<br />

La Ferrari F430 Spider vince il<br />

premio "Best Cars"<br />

L'annuale sondaggio "Best<br />

Cars", attraverso cui i lettori<br />

della rivista "Auto Motor und<br />

Sport" eleggono le proprie<br />

vetture preferite, ha visto<br />

trionfare la Ferrari F430 Spider<br />

nella categoria "Imported<br />

Cabriolet", dopo che lo scorso<br />

anno fu la F430 Berlinetta ha<br />

raccogliere i maggiori consensi<br />

nella categoria "Imported<br />

Sport cars". Quest'anno Auto<br />

Motor und Sport celebra il 30°<br />

anniversario del suo concorso,<br />

che in questa edizione ha visto<br />

la partecipazione di oltre<br />

100.000 lettori.<br />

02<br />

Da Puma una F430 Spider per<br />

il neo-acquisto degli Yankees<br />

Johnny Damon<br />

Presso lo showroom Ferrari di<br />

New York nella prestigiosa Park<br />

Avenue, PUMA North America<br />

ha annunciato la firma di un<br />

contratto di quattro anni con la<br />

celebre stella del baseball<br />

Johnny Damon. Per celebrare<br />

questo evento, Puma ha<br />

regalato al nuovo<br />

centrocampista degli Yankees,<br />

una Ferrari F430 Spider. Damon<br />

''è un giocatore che offre<br />

grande prestazioni, proprio<br />

come la nostra 430 Spider. È<br />

una celebrità al pari degli assi<br />

del pallone in Italia ed e' ovvio<br />

che questa è una giornata<br />

speciale anche per Ferrari'',<br />

ha detto Maurizio Parlato,<br />

amministratore delegato di<br />

Ferrari North America.<br />

14<br />

Maranello ha il suo “Scuderia<br />

Ferrari Club”<br />

Maranello ha il suo Scuderia<br />

Ferrari Club. E' stato fondato<br />

oggi su iniziativa dell'ex sindaco<br />

di Maranello Giancarlo<br />

Bertacchini, diventato<br />

personaggio per gli<br />

appassionati dei motori anche<br />

per essere stato vicino alla<br />

Ferrari nel periodo più difficile e<br />

per averla affiancata negli anni<br />

del ritrovato successo. E' uno<br />

dei passi più importanti avvenuti<br />

dal momento in cui, dopo una<br />

lunga trattativa con i vecchi<br />

club, dall'inizio dell'anno è nata<br />

la nuova dizione dei gruppi<br />

organizzati dei tifosi, ponendo<br />

ordine ai rapporti con la casa<br />

madre. La sede del club dei<br />

club rimane nella carrozzeria<br />

Zanasi di Maranello, i cui titolari<br />

Umberto e Marco sono<br />

vicepresidenti del nuovo club.<br />

Tra i soci anche Andrea<br />

Montermini, pilota da sempre<br />

vicino alla Ferrari. L'annuncio<br />

del nuovo sodalizio "Scuderia<br />

Ferrari Club Maranello" è stato<br />

dato alla presenza del direttore<br />

generale Jean Todt e del team<br />

manager Stefano Domenicali: è<br />

avvenuto proprio nel giorno di<br />

San Valentino - spiega la<br />

società - come simbolo<br />

dell'amore di Maranello per la<br />

Ferrari e della Ferrari per<br />

Maranello.<br />

Marzo<br />

02<br />

Bilancio 2005: fatturato e<br />

risultati in forte crescita<br />

L'Avv. Montezemolo, dopo il<br />

Consiglio di Amministrazione


convocato per approvare i dati<br />

del Bilancio 2005, ha<br />

dichiarato: "E' stato un anno<br />

che in termini economici, di<br />

apertura di nuovi mercati e di<br />

successi di prodotto può<br />

considerarsi straordinario.<br />

Significativo l'aumento, vicino<br />

al 14%, del risultato della<br />

gestione ordinaria". Le tre<br />

attività Ferrari - vetture per<br />

uso stradale, competizioni e<br />

sviluppo del marchio -<br />

evidenziano infatti un<br />

significativo incremento del<br />

fatturato, che è passato da<br />

1.175 milioni di euro nel 2004<br />

a 1.289 milioni di euro nel<br />

2005, registrando una crescita<br />

del 9,7% grazie, in larga<br />

misura, al successo dei modelli<br />

F430 e 612 Scaglietti e al<br />

contributo venuto dalle vendite<br />

della Superamerica e della<br />

FXX, modelli realizzati in serie<br />

limitata. Il risultato della<br />

gestione ordinaria è stato<br />

positivo per 157 milioni di euro,<br />

in crescita del 13,8% rispetto<br />

all'esercizio precedente.<br />

Questo importante<br />

miglioramento è da collegarsi<br />

prevalentemente all'aumento<br />

dei ricavi e alle azioni di<br />

efficienza che in parte sono<br />

state assorbite dal negativo<br />

effetto del cambio euro/dollaro.<br />

Il dollaro infatti rappresenta<br />

una quota pari a circa un terzo<br />

del fatturato. La posizione<br />

finanziaria netta torna positiva<br />

con un saldo di 13 milioni di<br />

euro.5.409 le vetture<br />

consegnate al cliente finale con<br />

un incremento del 8,7%<br />

rispetto all'anno precedente. A<br />

questo risultato hanno<br />

contribuito in modo particolare<br />

il Nord America, con un<br />

aumento del 7,6% sul 2004,<br />

l'Europa, la cui crescita è stata<br />

dell'11,5% e i mercati nuovi o<br />

in via di sviluppo come il Medio<br />

Oriente (+ 41,5%) e il Sud<br />

America (+35,5%). In Cina,<br />

grazie a una rete commerciale<br />

che oggi conta 12<br />

concessionarie nelle aree più<br />

importanti del paese, sono<br />

state consegnate alla jointventure<br />

96 vetture, oltre il<br />

doppio rispetto all'esercizio<br />

2004. Infine, l'attività di<br />

sviluppo del marchio si è<br />

ulteriormente ampliata, sia con<br />

contratti di licenza che con<br />

l'apertura di nuovi Ferrari<br />

Store (Las Vegas, Shangai,<br />

Hangzhou, Milano) con una<br />

redditività che si è triplicata<br />

negli ultimi 5 anni e che<br />

rappresenta oggi un contributo<br />

rilevante per l'Azienda.<br />

In sintesi i principali dati<br />

relativi all'esercizio 2005:<br />

Vendite al cliente finale: 5.409<br />

vetture rispetto alle 4.975 del<br />

2004 (+8,7%).<br />

Fatturato consolidato: 1.289<br />

milioni di euro, rispetto ai<br />

1.175 del 2004 (+9,7%).<br />

Trading Profit: 157 milioni di<br />

euro, contro i 138 del 2004<br />

(+13,8%).<br />

Posizione finanziaria netta: +13<br />

milioni di euro contro -160<br />

milioni di euro del 2004.<br />

Risorse destinate a<br />

Investimenti e a Ricerca e<br />

Sviluppo: 219 milioni di euro,<br />

pari al 17% del fatturato (260<br />

milioni di euro nel 2004, pari al<br />

22,1% del fatturato).<br />

Dipendenti: 2.803 al 31/12/2005.<br />

15<br />

La Ferrari si aggiudica il<br />

premio "Best Innovator 2005"<br />

di AT Kearney<br />

In occasione della<br />

presentazione dei risultati<br />

dell'indagine europea "Best<br />

Innovator 2005" condotta da At<br />

Kearney, la Ferrari è stata<br />

proclamata vincitrice nella<br />

sezione "Cultura e Organizzazione<br />

dell'Innovazione".<br />

"L'innovazione a 360° è nel DNA<br />

della Ferrari. Infatti per noi<br />

l'innovazione è tutto:<br />

nell'organizzazione, nel modo di<br />

affrontare i mercati, nelle<br />

relazioni con il cliente e con i<br />

fornitori, in fabbrica e nel<br />

rapporto con i nostri<br />

collaboratori e, logicamente,<br />

nel prodotto e nel processo, con<br />

una continua sfida ogni giorno<br />

più estrema", ha affermato<br />

Luca Di Montezemolo.<br />

Aprile<br />

06<br />

Al Ferrari Store di Milano la<br />

mostra su Alberto Ascari<br />

Dopo il successo riscontrato lo<br />

scorso ottobre 2005 presso la<br />

Galleria Ferrari di Maranello e<br />

la tappa al Ferrari Store di<br />

Roma, viene trasferita ed<br />

allestita presso il Ferrari Store<br />

di Milano, situato in Piazza del<br />

Liberty 8, la mostra itinerante<br />

dedicata ad Alberto Ascari, il<br />

primo pilota italiano a vincere<br />

un Campionato del Mondo con<br />

la Ferrari. Da venerdì 7 Aprile<br />

fino a venerdì 21 aprile,<br />

l'esposizione - di importante<br />

valore storico - sarà aperta ai<br />

visitatori ed agli appassionati<br />

del mondo Ferrari, proponendo,<br />

attraverso un percorso virtuale<br />

creato all'interno del Ferrari<br />

Store, la monoposto Ferrari 500<br />

F2, prima vettura di Maranello<br />

con il motore 4 cilindri, con cui<br />

Ascari vinse il Campionato del<br />

Mondo Piloti nel 1952 e 1953, i<br />

trofei più prestigiosi vinti nel<br />

corso della sua carriera ed<br />

alcuni memorabilia appartenuti<br />

al pilota, quali il casco azzurro,<br />

gli occhiali, i guanti, la giacca di<br />

pelle indossata durante la<br />

vittoriosa Mille Miglia del 1954.<br />

Ad arricchire ulteriormente la<br />

mostra, saranno esposte una<br />

selezione di fotografie di<br />

Corrado Millanta, celebre<br />

fotografo sportivo che ha<br />

esaltato, attraverso i suoi scatti,<br />

i più bei momenti delle corse<br />

automobilistiche degli anni<br />

Cinquanta.<br />

Maggio<br />

14<br />

Paul Newman in visita<br />

alla Ferrari<br />

Paul Newman, sulla via di San<br />

Marcello Pistoiese dove sta<br />

sorgendo il primo camp italiano<br />

per bambini malati da lui<br />

patrocinato per la Fondazione<br />

Dynamo, ha fatto tappa a<br />

Maranello. L’attore, che dal<br />

1988 si dedica ai bambini con<br />

gravi problemi di salute, è stato<br />

accolto dal direttore generale<br />

della Ferrari Jean Todt, che lo<br />

ha accompagnato in una visita<br />

agli stabilimenti. Pilota, da<br />

sempre appassionato di auto e<br />

di corse, Newman ha anche<br />

provato in pista la nuova Ferrari<br />

599 GTB Fiorano.<br />

Ferrari events 3


Granturismo I 599 GTB Fiorano<br />

<strong>Oltre</strong><br />

<strong>600</strong> <strong>cavalli</strong><br />

Linee scultoree e una potenza<br />

impensabile per l’ultima dodici<br />

cilindri di Maranello.<br />

Il futuro dell’auto sportiva<br />

ha scritto il suo primo,<br />

importante capitolo<br />

Testo<br />

Alessandro Giudice<br />

Foto<br />

Alessandro Giudice<br />

Ferrari S.p.A.<br />

4 Granturismo<br />

uando si parla di una Ferrari<br />

granturismo, specie se si tratta di Quna<br />

12 cilindri, la parola che non<br />

può mancare è “sensazioni”, proprio<br />

perché ad essere coinvolti sono proprio i<br />

sensi (quattro, soprattutto; il quinto, il<br />

gusto viene appagato in un altro<br />

momento, non seduti al volante ma a<br />

tavola, di fronte ad un piatto di tortellini,<br />

optional obbligatorio a Modena e<br />

dintorni). A partire dalla vista, che si perde<br />

nei meandri del cofano motore e tra i<br />

dettagli dell’abitacolo, per arrivare al tatto,<br />

che si bea di impugnare il volante e passa<br />

in rassegna la pelle dei sedili e l’alluminio<br />

e il carbonio della plancia; e ancora<br />

l’udito, che attende, teso, il suono dolce e<br />

lacerante del motore, che produce anche<br />

quell’odore acre di carburante bruciato<br />

che inebria l’olfatto miscelandosi al<br />

profumo del cuoio degli interni.<br />

Con la nuova 599 GTB Fiorano, però, la<br />

sensazione predominante e curiosa è stata<br />

quella dell’impotenza: di trovarsi, cioè, di<br />

fronte a un prodotto talmente perfetto da<br />

non lasciare immaginare qualcosa di<br />

meglio, di migliorabile.


Granturismo 5


6 Granturismo<br />

La linea<br />

Con la 599 sembrerebbe che<br />

Pininfarina abbia svoltato. Le<br />

linee morbide del suo disegno si<br />

sono arricchite di spigoli vivi che<br />

sottolineano le grandi proiezioni<br />

dinamiche: la sommità dei<br />

parafanghi, ad esempio, ma<br />

anche la fiancata con i due<br />

elementi - di sfiato, subito dietro<br />

al parafango anteriore, e di<br />

raffreddamento, davanti a quello<br />

posteriore – che sembrano<br />

scavati in un tutto pieno, come<br />

da un unico blocco di acciaio.<br />

Geniale la soluzione delle pinne<br />

che carenano il padiglione nella<br />

parte posteriore e danno l’effetto<br />

del montante risolvendo, al<br />

contempo, una pressante<br />

esigenza aerodinamica. Sono loro<br />

la parte più caratteristica di una<br />

vettura che, nello stile e non solo,<br />

non ha eguali. Davvero notevole<br />

anche la gestione della coda. La<br />

monoluce circolare, che non ci<br />

sembra avere precedenti tra le<br />

stradali di Maranello ad<br />

eccezione – se di auto da strada<br />

si può parlare – della 250 Le<br />

Mans degli anni ’60, sporge in<br />

maniera esasperata, seguendo<br />

una tendenza già sperimentata<br />

con Enzo ed F430, come a volere<br />

prendere le distanze dalla<br />

rotondità dei parafanghi che,


infatti, proseguono il loro<br />

disegno incuranti delle gemme<br />

illuminate dai led. Scultoreo<br />

senza mezzi termini, l’estrattore<br />

a scivolo è un monumento<br />

all’uso tecnologico del vento, che<br />

vi passa attraverso incollando<br />

l’auto all’asfalto. Il muso, infine,<br />

colpisce per la capacità di<br />

sembrare affusolato anche se<br />

posto al termine di un cofano<br />

alto e imponente, sapientemente<br />

alleggerito nella forma dal<br />

rigonfiamento centrale sostenuto<br />

da due nervature morbide. La<br />

grande calandra a bocca di pesce<br />

è sdrammatizzata dall’impiego<br />

della leggera grigliatura in acciao<br />

cromato ad ampie maglie e<br />

dall’affiancamento di due prese<br />

d’aria rese ancora più profonde<br />

dalla rete di protezione nero<br />

opaco.<br />

La tecnica<br />

Delle innumerevoli particolarità<br />

tecniche della 599 GTB, tre sono<br />

quelle sulle quali abbiamo<br />

concentrato l’attenzione e, di<br />

queste, due hanno nella loro<br />

definizione il termine F1. Senza<br />

voler riesumare, e neppure<br />

stimolare, l’annoso dibattito su<br />

quanto della Formula 1 viene<br />

trasferito alla produzione di<br />

serie, basta ricordare che la<br />

Ferrari E’ la Formula 1 e che la<br />

sua immagine e i suoi prodotti<br />

non possono essere avulsi<br />

dall’esperienza e dall’influenza<br />

della competizione al massimo<br />

livello. Il primo riferimento alle<br />

monoposto è sul cambio<br />

elettroattuato che, nel caso della<br />

nuova berlinetta, unisce alla<br />

denominazione F1 anche la<br />

dicitura “SuperFast”, un nome<br />

che riporta alla memoria le<br />

Qui sopra, una vista suggestiva<br />

del muso e, in alto, il poderoso<br />

estrattore posteriore che disegna<br />

la coda della 599.<br />

A sinistra, un dettaglio della<br />

pinza dei freni carboceramici e,<br />

nell’altra pagina, due viste che<br />

mettono in risalto la linea<br />

scolpita della nuova GT.<br />

Da notare il differente disegno<br />

dei cerchi delle due auto<br />

Granturismo 7


Per la prima volta la coda di una Ferrari stradale<br />

ha due sole luci circolari a led<br />

al posto delle quattro che sono sempre state<br />

una specie di marchio di fabbrica<br />

8 Granturismo


Il manettino trasforma<br />

un’auto addomesticata dall’elettronica<br />

in una belva scatenata<br />

che solo i più esperti sono in grado di domare<br />

Granturismo 9


Ferrari profilatissime che<br />

Pininfarina disegnò a partire dal<br />

1960 e che, nel caso del cambio<br />

della 599, significa proprio ciò<br />

che dice: superveloce. Ed in<br />

effetti un tempo di innesto<br />

marcia di 100 millisecondi<br />

equivale ad un battito di ciglia o<br />

poco più (l’auto di Schumacher –<br />

che ha esigenze, anche di<br />

utilizzo, profondamente diverse<br />

- ci mette la metà) e chiunque<br />

sia al volante – pilota o semplice<br />

guidatore che sia – resta<br />

affascinato, incredulo, rapito<br />

dalla rapidità e facilità<br />

dell’innesto, della scalata, della<br />

progressione quasi<br />

motociclistica con cui le marce<br />

si snocciolano, sia a salire che a<br />

scendere di rapporto. Le due<br />

palette dietro il volante che<br />

comandano il cambio F1 sono<br />

ormai diventate un elemento<br />

familiare nelle GT Ferrari, tanto<br />

da essere preferite da oltre il<br />

90% dei clienti<br />

Da monoposto è anche il<br />

controllo di trazione F1-Trac,<br />

fino ad ora beneficio esclusivo<br />

dei piloti professionisti ed oggi<br />

esteso anche a chi l’auto la usa<br />

solo in strada. I benefici dell’F1-<br />

Trac si traducono<br />

principalmente nell’aumento<br />

considerevole della trazione in<br />

uscita di curva (+20% di<br />

accelerazione longitudinale); in<br />

sostanza, la tenuta laterale offre<br />

stabilità anche in accelerazione<br />

e a ruote sterzate, senza<br />

intervenire mai in misura<br />

evidente ma solo con leggere<br />

correzioni di coppia, giusto per<br />

mantenere la traiettoria senza<br />

disturbare il pilota. L’F1-Trac<br />

funziona solo quando il<br />

manettino sul volante è<br />

impostato sulle modalità di<br />

guida “SPORT” e “RACE“. La<br />

terza caratteristica hi-tech<br />

riguarda le sospensioni SCM,<br />

acronimo di Sospensioni a<br />

Controllo Magnetoreologico, un<br />

termine da scioglilingua che, in<br />

realtà, ha il grande merito di<br />

tranquillizzare chi sta alla guida.<br />

10 Granturismo<br />

Perché il sistema, tramite<br />

sensori posti su ogni ruota,<br />

legge le variazioni del moto<br />

della vettura e dell’assetto<br />

dovute al fondo stradale o, ad<br />

esempio, all’improvvisa<br />

necessità di evitare un ostacolo,<br />

e trasmette i dati ad una<br />

centralina che, in tempi da<br />

iperspazio (10 millisecondi) e<br />

mediante un campo magnetico,<br />

modifica la densità del fluido<br />

contenuto nell’ammortizzatore,<br />

che diventa più rigido o più<br />

morbido.<br />

A queste raffinatezze tecniche,<br />

la 599 GTB Fiorano affianca<br />

un’infinita serie di dettagli che<br />

contribuiscono a farne un<br />

prodotto davvero straordinario:<br />

giusto per citarne un paio, il<br />

telaio interamente in alluminio<br />

che pesa solo 210 kg, e il motore<br />

che, pur essendo più compatto e<br />

meno pesante (-20 kg) di quello<br />

della 575M, sviluppa 75 CV in<br />

più.<br />

L’abitacolo<br />

Sedersi al volante della 599 GTB<br />

è come accomodarsi nella<br />

poltrona di casa: trasmette<br />

subito una piacevole sensazione<br />

di familiarità. I comandi sono al<br />

posto giusto; i piedi trovano<br />

immediatamente la loro<br />

collocazione, anche da<br />

passeggero; gli ampi sedili<br />

Recaro rivestiti in cuoio e con<br />

cassa in carbonio hanno<br />

regolazioni che li adattano<br />

indifferentemente ad un peso<br />

piuma o ad un peso massimo. E<br />

il volante? Perfetto. Nella<br />

posizione, nel diametro, nella<br />

consistenza dell’impugnatura. Il<br />

baule, poi, è in grado di…<br />

contenere dei bagagli e questo,<br />

al di là che possa sembrare una<br />

battuta, non è un fattore da<br />

trascurare su un’auto di questo<br />

tipo.<br />

599 GTB FIORANO<br />

Dimensioni e pesi<br />

Lunghezza 4665 mm<br />

Larghezza 1962 mm<br />

Altezza 1336 mm<br />

Passo 2750 mm<br />

Peso a secco 1580 kg<br />

Motore<br />

Tipo 12V – 65°<br />

Alesaggio e corsa 92x75,2 mm<br />

Cilindrata 5999 cm 3<br />

Rapporto di compressione 11,2:1<br />

Potenza massima 620 CV a 7<strong>600</strong> giri/min<br />

Coppia massima 608 Nm a 5<strong>600</strong> giri/min<br />

Regime massimo 8400 g/m (al limitatore)<br />

Trasmissione<br />

Cambio manuale o F1<br />

a 6 marce+RM<br />

Prestazioni<br />

Velocità massima oltre 330 km/h<br />

0-100 km/h 3,70 sec<br />

0-200 km/h 11 sec<br />

0-1000 m 20 sec


La Ferrari 599 GTB Fiorano è stata<br />

oggetto di una presentazione esclusiva a<br />

599 clienti selezionatissimi arrivati<br />

a Bologna da tutto il mondo.<br />

A fare gli onori di casa, il top<br />

management Ferrari al completo.<br />

A destra: sopra, il direttore generale<br />

Ferrari, Todt, e l’amministratore delegato<br />

Fiat, Marchionne, svelano la 599;<br />

in basso, da sinistra, Amedeo Felisa,<br />

Jean Todt, Piero Ferrari, Sergio<br />

Marchionne e Luca di Montezemolo.<br />

La tradizione delle GT con motore<br />

a 12 cilindri anteriore affonda le sue<br />

radici nella storia della Ferrari.<br />

Dall’alto, la 250 MM (1953),<br />

la 250 GT berlinetta passo corto (1959),<br />

la 275 GTB (1964),<br />

la 365 GTB4 Daytona (1968),<br />

la 575 M Maranello (2002)<br />

e la 599 GTB Fiorano (2006).<br />

In basso, una suggestiva immagine che<br />

evidenzia la disposizione degli organi<br />

meccanici della nuova berlinetta.<br />

Granturismo 11


12 Granturismo


I proiettori anteriori allo bi-xeno<br />

diventano un accessorio indispensabile<br />

quando si viaggia nella notte ad alta velocità<br />

Granturismo 13


14 Granturismo<br />

Al volante<br />

Chiariamo subito che, guidando<br />

la 599 GTB, si alza il piede<br />

dall’acceleratore perché la testa<br />

ti dice di farlo non perché la<br />

macchina lo richieda. Se si<br />

guardasse al comportamento<br />

dell’auto ed alla sensazione di<br />

sicurezza che trasmette, il<br />

margine (non il limite, ché<br />

quello è roba da piloti<br />

professionisti) sarebbe ancora<br />

lontano. I 620 CV, una potenza<br />

che fino a qualche anno fa<br />

sarebbe stato un sogno avere su<br />

un’auto di F1, sono<br />

sufficientemente domati dai<br />

dispositivi elettronici che il<br />

pilota decide o meno di<br />

utilizzare. Il comportamento è<br />

estremamente bilanciato: se il<br />

fatto che l’85% del peso sia<br />

all’interno degli assi già riduce<br />

le eventualità di beccheggio e<br />

rollio, ad eliminarle del tutto<br />

pensano le sospensioni SCM.<br />

Grazie al manettino - la levetta<br />

che dal volante consente di


modificare la dinamica della<br />

vettura - la 599 GTB Fiorano è<br />

diverse auto in una.<br />

Tralasciando le funzioni “ICE” e<br />

“WET”, utilizzate con ghiaccio e<br />

asfalto scivoloso, già in “SPORT”,<br />

con la cambiata veloce e<br />

l’intervento calibrato del<br />

controllo di trazione, il piacere<br />

di guida è notevole e in assoluta<br />

sicurezza. In “RACE”, poi, la<br />

cambiata F1 diventa ancora più<br />

rapida (i famosi 40 millisecondi<br />

dell’innesto marcia), l’assetto si<br />

irrigidisce e il controllo di<br />

trazione diventa minimo. Sul<br />

misto medio-veloce, la 599 è<br />

rabbiosa, perdona ma va guidata<br />

e reagisce sempre in modo<br />

genuino: dove la metti sta, in un<br />

equilibrio che spinge a tentare<br />

nuovi limiti e a ritardare la<br />

frenata. Più il percorso diventa<br />

tortuoso più la 599 sembra<br />

accorciarsi, tanto aumenta la<br />

maneggevolezza: si entra in<br />

curva frenando e, grazie al<br />

cambio F1, l’innesto del<br />

rapporto successivo è<br />

immediato. Si può accelerare<br />

con decisione perché, anche<br />

nella variazione di assetto più<br />

brusca, la 599 non si scompone,<br />

asseconda la traiettoria, la<br />

chiude dove deve e le ruote<br />

posteriori non perdono mai<br />

l’allineamento con le anteriori.<br />

Stessa tranquillità sui veloci<br />

curvoni autostradali, dove la<br />

GTB si appoggia all’esterno con<br />

una decisione ed una pulizia che<br />

lasciano senza parole. Poi, come<br />

dicevamo, la testa fa alzare il<br />

piede. Diverso il discorso in<br />

pista, dove si può osare di più.<br />

Ad esempio mettendo alla frusta<br />

i freni che, con i dischi<br />

carboceramici, non si affaticano<br />

mai, ma proprio mai, e dove si<br />

può osare il brivido della quinta<br />

posizione del manettino, quella<br />

senza nome ma con un<br />

eloquente trattino che cancella<br />

la scritta CST. E’ la situazione in<br />

cui i 620 CV ci sono davvero<br />

tutti e devono essere domati dal<br />

pilota, visto che qualsiasi<br />

controllo elettronico è<br />

disattivato. Sono garantiti flussi<br />

di adrenalina pura.<br />

Granturismo 15


L’intervista I Andrea Bozzoli<br />

Perché è importante<br />

aspettare una Ferrari<br />

16 L’intervista<br />

avevamo incontrato<br />

l’ultima volta nel 2004, L’ quando era Direttore<br />

Acquisti del Gruppo Ferrari<br />

Maserati e lo ritroviamo oggi, a<br />

due anni di distanza, nel suo<br />

nuovo ruolo di Direttore<br />

Commerciale e Marketing del<br />

Cavallino, assunto a partire dal<br />

novembre 2005. Andrea Bozzoli,<br />

ingenere modenese e<br />

maratoneta (nel suo ufficio<br />

conserva le medaglie delle più<br />

prestigiose manifestazioni<br />

mondiali cui ha partecipato), si è<br />

perfettamente adattato ad un<br />

compito che lo vede figura<br />

centrale nelle strategie di<br />

espansione e gestione dei<br />

mercati della Casa di Maranello:<br />

“Dai 30 Paesi in cui Ferrari era<br />

presente nel 2000, pensiamo di<br />

arrivare a 60 nel 2008, anche se<br />

è prevedibile che i tempi siano<br />

ancora più contenuti”.<br />

Ingegnere, si parla tanto di<br />

nuovi mercati, Cina in testa, ma<br />

quando si guarda ai numeri<br />

sembra che rappresentino<br />

quantità irrisorie…<br />

“Certamente, se si considerano<br />

le dimensioni di un territorio<br />

come quello cinese sembra che<br />

le 82 vetture vendute lo scorso<br />

anno siano un numero<br />

trascurabile, anche se alla fine<br />

del 2006 arriveremo a 120.<br />

Bisogna però considerare che, in<br />

quel Paese, il mercato e<br />

soprattutto la cultura dell’auto<br />

sportiva non esistono, vanno<br />

costruite dal nulla. Non bastano<br />

le potenzialità economiche a<br />

creare una passione, semmai<br />

solo uno status symbol, ma<br />

questo è un passo successivo,<br />

che per ora ci interessa solo<br />

marginalmente”.<br />

Come si esporta il mito Ferrari<br />

presso chi lo conosce poco?<br />

“Facendogli vivere l’automobile<br />

per quello che essa può<br />

esprimere in emozioni. In Cina -<br />

ma anche nei mercati del Far<br />

East, Middle East ed Australia –<br />

organizziamo prove in pista,<br />

corsi di guida, test con


Nella pagina accanto: sopra,<br />

la concessionaria Ferrari di Shangai<br />

con una delle due 612 Scaglietti<br />

protagoniste del China Tour;<br />

sotto, l’ingegner Andrea Bozzoli,<br />

direttore commerciale e marketing<br />

del Cavallino.<br />

In questa pagina, alcuni esempi di<br />

allestimenti personalizzati.<br />

Testo<br />

Alessandro Giudice<br />

Foto<br />

Ferrari S.p.A.<br />

collaudatori ma anche eventi di<br />

alto livello, che fanno sentire i<br />

potenziali clienti parte di un<br />

mondo esclusivo. La difficoltà è,<br />

semmai, far capire che, per<br />

possedere una Ferrari, è<br />

necessario saper attendere”.<br />

Quella dell’attesa non è però<br />

una caratteristica dei nuovi<br />

mercati. A livello mondiale, la<br />

waiting list media di un modello<br />

del Cavallino è infatti di circa un<br />

anno e mezzo. E’ il frutto di una<br />

politica di perfetto<br />

bilanciamento tra domanda e<br />

offerta, dove il prodotto deve<br />

garantire sempre i più alti<br />

standard qualitativi, il cliente<br />

viene selezionato attentamente<br />

L’intervista 17


La sede cinese di Panyu,<br />

durante un evento<br />

promozionale.<br />

Sotto, la 612 Scaglietti<br />

bicolore e, a destra,<br />

la serie speciale della<br />

stessa vettura, la 612 GP,<br />

riservata al mercato<br />

svizzero.<br />

18 L’intervista<br />

e il servizio successivo alla<br />

vendita è assolutamente<br />

personalizzato su ognuno degli<br />

oltre 5.000 clienti che ogni anno<br />

acquistano una vettura di<br />

Maranello. Infatti la Ferrari si<br />

differenzia non solo per<br />

l’eccellenza del prodotto, ma<br />

anche per il servizio e la cura<br />

nel rapporto con il cliente. “Tutti<br />

i venditori e i tecnici delle<br />

nostre Concessionarie, che<br />

seguono scrupolose regole di<br />

corporate identity, vengono<br />

formati da personale di<br />

Maranello al fine di garantire lo<br />

stesso standard qualitativo. Le<br />

modalità di proporre una<br />

vettura Ferrari sono analoghe a<br />

quelle utilizzate per un bene di<br />

lusso e comprendono non solo<br />

la spiegazione dettagliata delle<br />

caratteristiche tecniche e delle<br />

possibilità di personalizzazione<br />

ma anche l’offerta di servizi<br />

correlati”. In tema di<br />

personalizzazione, la Ferrari<br />

offre una gamma molto ampia<br />

di equipaggiamenti, studiati per<br />

rispondere alle richieste<br />

provenienti dai mercati: “Tra gli<br />

accessori più richiesti, gli<br />

scudetti smaltati e optional<br />

‘racing’ come i freni<br />

carboceramici, i sedili e gli<br />

interni in fibra di carbonio. E’<br />

sui colori, però, che i nostri<br />

clienti ci hanno abituati a non<br />

stupirci più di niente”. Ad<br />

esempio? “Abbiamo un cliente<br />

che possiede 50 Ferrari, tutte<br />

rigorosamente gialle; un altro,<br />

un giapponese, ha acquistato<br />

due Enzo: una nera, da usare, ed<br />

una rossa, da tenere nel suo<br />

garage-museo. Ma c’è anche chi<br />

si avventura in accostamenti a<br />

dir poco originali: l’ultima<br />

Superamerica che abbiamo<br />

consegnato era gialla listata di<br />

blu, con cerchi bicolore; dal Riad<br />

ci è stata richiesta una 360<br />

Spider color rame con gli interni<br />

in pelle azzurro chiaro ed un<br />

cliente mediorientale si è<br />

presentato con un paio di stivali<br />

viola della moglie chiedendo che<br />

la Ferrari che stava ordinando<br />

fosse verniciata dello stesso<br />

colore”. Ma, a parte alcuni<br />

eccessi, è sempre il rosso il<br />

colore più venduto? “La richiesta<br />

di vetture rosse rimane sempre<br />

intorno al 35-40% del totale,<br />

solitamente legata al primo<br />

possesso”.<br />

Il tema principale è dunque<br />

l’oggetto del desiderio più che<br />

l’auto: un compito<br />

relativamente facile per la<br />

qualità del prodotto e l’alto<br />

“valore residuo”, che lo<br />

trasforma anche in una sorta di<br />

investimento, vista la sua bassa<br />

soglia di deprezzamento,<br />

notevolmente inferiore ai<br />

modelli della concorrenza. Più<br />

difficile e impegnativa, invece, la<br />

gestione del cliente, dove<br />

l’impegno Ferrari è assoluto.<br />

Spiega l’ingegner Bozzoli:<br />

“Fondamentale nello<br />

svolgimento di questa mission è


essere attenti a tutte le diverse<br />

esigenze dei nostri clienti. Ad<br />

esempio, per coloro che amano<br />

la pista, il reparto Corse Clienti<br />

promuove ed organizza molte<br />

attività tra cui il Ferrari<br />

Challenge Trofeo Pirelli e<br />

l’Historic Challenge. Chi invece<br />

vuole godere appieno delle<br />

prestazioni della propria vettura<br />

in assoluta sicurezza può<br />

partecipare ai corsi di guida<br />

professionali che, oltre all’Italia,<br />

sono organizzati anche negli<br />

Stati Uniti e in Cina” precisa.<br />

Per coloro che invece vivono la<br />

loro auto come momento di<br />

aggregazione e partecipazione<br />

ad un mondo di appassionati,<br />

Ferrari organizza eventi<br />

particolari: “Sono quelli dedicati<br />

ai nostri ‘clienti life style’, come<br />

amiamo definirli. E’ un modo<br />

per coinvolgerli in situazioni<br />

straordinarie, che permettono<br />

loro di godere a 360 gradi del<br />

mondo Ferrari in una vera è<br />

propria community”. Ne citi<br />

uno… “Mi viene in mente il<br />

raduno delle Enzo Ferrari in<br />

occasione delle Finali Mondiali<br />

dell’anno scorso, al Mugello”.<br />

Tutte strategie, queste, che<br />

l’aumento delle vendite (da<br />

4.000 auto consegnate nel 2000<br />

alle 5.400 del 2005) dovuto<br />

all’importante crescita dei<br />

mercati in cui Ferrari è entrata,<br />

promuovono senza condizione.<br />

Si direbbe che sia neccessario un<br />

drastico aumento della<br />

produzione… “Lo escludo –<br />

sostiene Andrea Bozzoli -: la<br />

Ferrari è un sogno per il quale<br />

bisogna saper aspettare”.<br />

Una “speciale” per la<br />

Svizzera<br />

È la 612 GP l’ultimo<br />

desiderio per gli amanti<br />

delle Ferrari “a tiratura<br />

limitata”. Con una<br />

produzione di soli 9<br />

esemplari numerati,<br />

questo allestimento<br />

speciale della 612<br />

Scaglietti celebra i 40 anni<br />

di presenza ufficiale del<br />

Cavallino in Svizzera e la<br />

storica tripletta Ferrari al<br />

Gran Premio di Berna del<br />

1953. <strong>Oltre</strong> alla carrozzeria<br />

in due tonalità d’argento<br />

(Nurburgring e<br />

Silverstone), la 612 GP ha<br />

le griglie anteriori e<br />

posteriori verniciate, i<br />

caliper color argento con<br />

logo rosso e lo sportello<br />

della benzina satinato, con<br />

l’incisione del Cavallino.<br />

<strong>All</strong>’interno, oltre ai sedili<br />

bicolore in stile Daytona ed<br />

al carbonio usato a<br />

profusione, la targhetta in<br />

argento che indica il<br />

numero della vettura. Un<br />

libro dedicato completa<br />

una serie tanto limitata da<br />

sfiorare l’esemplare unico.<br />

L’intervista 19


Gli amici del Club I Banca Aletti<br />

Gli investimenti<br />

alternativi<br />

Il parere di Banca Aletti,<br />

primaria private bank italiana<br />

Q<br />

uando si investe con un<br />

orizzonte temporale di<br />

medio periodo si ha la<br />

ragionevole aspettativa, a<br />

prescindere dal grado di rischio<br />

accettato e quindi dall'obiettivo<br />

di rendimento atteso, di<br />

ottenere nel tempo<br />

un’accettabile costanza di<br />

rendimento. La realtà dimostra<br />

che tale aspettativa, di fronte a<br />

mercati finanziari sempre più<br />

volatili e complessi, non può<br />

facilmente essere soddisfatta da<br />

un approccio tradizionale agli<br />

investimenti.<br />

Gli eventi degli ultimi dieci anni<br />

hanno sottoposto i portafogli<br />

finanziari a molteplici stress.<br />

Repentine correzioni dei mercati<br />

azionari, scandali finanziari,<br />

tensioni internazionali e crisi<br />

20 Gli amici del Club<br />

energetiche sono solo alcuni dei<br />

fattori di disturbo che hanno<br />

messo a dura prova la stabilità<br />

delle performance. È ormai<br />

universalmente riconosciuto che<br />

l'eccessiva influenza di singole<br />

variabili finanziarie sul<br />

rendimento può essere<br />

contenuta diversificando gli<br />

investimenti. Negli ultimi anni il<br />

concetto di diversificazione ha<br />

però assunto una connotazione<br />

più ampia rispetto alla semplice<br />

combinazione di categorie di<br />

investimento tradizionali sui<br />

mercati azionari, obbligazionari<br />

e valutari.<br />

Si sono infatti aggiunte nuove<br />

modalità di approccio agli stessi<br />

mercati e nuove opportunità di<br />

investimento su asset non<br />

tradizionali o non strettamente<br />

finanziari.<br />

Fondi di fondi hedge, fondi di<br />

private equity, investimenti in<br />

opere d’arte, prodotti finanziari<br />

indicizzati a materie prime,<br />

metalli preziosi ed energia<br />

rappresentano oggi l’ultima<br />

frontiera dei cosiddetti<br />

investimenti alternativi,<br />

caratterizzati da un bassissimo<br />

grado di correlazione rispetto<br />

alle principali e tradizionali<br />

variabili finanziarie.<br />

I fondi di fondi hedge, in<br />

particolare quelli a bassa<br />

volatilità, sono strumenti che<br />

mirano alla protezione del<br />

capitale e a costanti<br />

performance annuali positive<br />

con rendimenti multipli rispetto<br />

ai tassi di interesse del mercato<br />

monetario. La costanza dei<br />

rendimenti, poco influenzati<br />

dall’andamento direzionale dei<br />

mercati finanziari, permette il<br />

sicuro utilizzo di questi<br />

strumenti come stabilizzatori di<br />

un portafoglio di grandi<br />

dimensioni. La legislazione<br />

italiana prevede infatti ancora<br />

un importo minimo di<br />

sottoscrizione di 500.000 euro.<br />

In questo settore, Banca Aletti<br />

propone i fondi di fondi hedge<br />

di Aletti Gestielle Alternative<br />

che, per dimensioni,<br />

rappresenta il terzo operatore<br />

del mercato italiano, vantando<br />

eccellenti performance storiche<br />

negli ultimi cinque anni.<br />

Gli investimenti nel mondo del<br />

private equity permettono<br />

invece di accedere al mercato<br />

delle imprese non quotate


caratterizzate da importanti<br />

tassi di crescita o da processi di<br />

conversione o ristrutturazione.<br />

Questo settore, caratterizzato<br />

da un profilo di<br />

rischio/rendimento<br />

decisamente più elevato, è<br />

anch'esso poco correlato con i<br />

mercati finanziari tradizionali.<br />

Banca Aletti ha proposto in<br />

passato la sottoscrizione dei<br />

fondi di Aletti Private Equity<br />

S.g.r. specializzati nelle piccole<br />

e medie imprese italiane.<br />

Attualmente Banca Aletti<br />

propone invece un fondo di<br />

fondi che seleziona i migliori<br />

operatori internazionali e<br />

permette di cogliere tutte le<br />

opportunità delle diverse fasi del<br />

ciclo economico, operando in<br />

molteplici aree geografiche e in<br />

diversi settori produttivi.<br />

Anche le opere d’arte, spesso<br />

considerate esclusivamente nella<br />

loro - peraltro fondamentale -<br />

valenza estetica, possono<br />

rappresentare, se avvicinate con<br />

un servizio di consulenza<br />

professionalmente elevato,<br />

un’interessante opportunità di<br />

investimento in una logica di<br />

diversificazione e di<br />

ottimizzazione del patrimonio.<br />

Un’attenta analisi nella fase di<br />

acquisto può permettere di<br />

individuare l’opera d’arte che,<br />

oltre a rispondere alla primaria<br />

esigenza del cosiddetto<br />

“dividendo estetico”, permetta di<br />

garantire le migliori attese di<br />

Bergamo V.le Papa Giovanni XXIII, 1 – 24100 Bergamo 035 3883027<br />

Bologna Via dell’Indipendenza, 41 – 40121 Bologna 051 2961383<br />

Brescia Via Gramsci, 12/A – 25123 Brescia 030 2817011<br />

Genova Via V Dicembre, 3 – 16121 Genova 010 5469801<br />

Venezia (Mestre) Via Verdi (ang. Via Rosa) – 30171 Venezia Mestre 041 5060980<br />

Milano Via S. Spirito, 14 – 20121 Milano 02 76060280<br />

Modena Via dei Servi, 5 – 41100 Modena 059 588308<br />

Napoli Via San Carlo, 26 – 80133 Napoli 081 7905301<br />

Novara Via Negroni, 12 – 28100 Novara 0321 396701<br />

Parma P.le Cervi, 5 – 43100 Parma 0521 237456<br />

Reggio Emilia Via Roma, 6 – 42100 Reggio Emilia 0522 589969<br />

Roma Via Ludovisi, 46 – 00187 Roma 06 420711<br />

Torino P.zza S. Carlo, 196 – 10121 Torino 011 5768301<br />

Verona Via Zambelli, 26 – 37121 Verona 045 8042980<br />

Verona Corso Porta Nuova, 133 - 37121 Verona 045 8015434<br />

Vicenza Contrà Canove, 9 – 36100 Vicenza 0444 526039<br />

apprezzamento o di<br />

conservazione del valore<br />

patrimoniale nel tempo.<br />

Successivamente all’acquisto,<br />

sono molteplici le attività -<br />

apparentemente secondarie -<br />

che permettono la<br />

valorizzazione dell'opera nel<br />

tempo. La complessità del<br />

mercato dell’arte ha suggerito a<br />

Banca Aletti di selezionare i<br />

migliori consulenti sul mercato<br />

italiano ed internazionale per<br />

poter offrire alla propria<br />

clientela un servizio di altissimo<br />

livello.<br />

È infine possibile migliorare<br />

l'efficienza dei patrimoni<br />

introducendo investimenti<br />

alternativi realizzati con<br />

strumenti finanziari<br />

tradizionali, come le<br />

obbligazioni e i "certificate". In<br />

quest'ottica la diversificazione è<br />

ottenuta costruendo prodotti<br />

con rendimento indicizzato a<br />

mercati alternativi come, ad<br />

esempio, i mercati delle<br />

materie prime, dei metalli<br />

preziosi e dell'energia.<br />

Gli ultimi anni hanno<br />

dimostrato la particolare<br />

incidenza di questi mercati non<br />

solo sulle dinamiche produttive,<br />

ma anche su quelle finanziarie.<br />

Questi beni sono caratterizzati<br />

da fluttuazioni cicliche e da<br />

elevata volatilità e sono quotati<br />

in mercati poco accessibili ad un<br />

investitore privato. L’ingegneria<br />

finanziaria di Banca Aletti<br />

permette alla clientela di<br />

accedere a strumenti di<br />

investimento a medio termine<br />

che consentono di partecipare<br />

alle importanti dinamiche di<br />

questi settori.<br />

Nei prossimi numeri della<br />

rivista approfondiremo, più nel<br />

dettaglio, le caratteristiche di<br />

queste forme alternative di<br />

investimento proposte da Banca<br />

Aletti.<br />

Gli amici del Club 21


22 Ferrari Challenge<br />

Ferrari Challenge I Imola e Misano<br />

Benvenuta,<br />

F430!<br />

Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Ferrari S.p.A./Marco Vitali<br />

un Challenge tutto da<br />

scoprire quello del 2006. ÈLa<br />

conferma delle novità<br />

regolamentari introdotte nella<br />

scorsa stagione, il parco<br />

concorrenti in continua<br />

trasformazione - con nuovi<br />

arrivi e qualche partenza<br />

eccellente – e, soprattutto, una<br />

nuova vettura: la F430 Challenge.<br />

Giunto alla sua quattordicesima<br />

stagione accompagnato dai<br />

successi raccolti sin dalla prima<br />

edizione, il monomarca del<br />

Cavallino presenta la sua nuova<br />

interprete e si proietta nel<br />

futuro. Spinta da un propulsore<br />

ad otto cilindri, frazionamento<br />

che ha da sempre caratterizzato<br />

le protagoniste del Challenge, la<br />

nuova F430 rappresenta l’ultima<br />

fase evolutiva e più simile ad<br />

una pura auto da corsa. Se il<br />

passaggio tra la 355 e la 360 ha<br />

rappresentato il momento di<br />

maggior incremento<br />

prestazionale, con la F430 gli<br />

interpreti del campionato,<br />

grazie alle nuove tecnologie<br />

introdotte, portano in pista una<br />

vettura dal carattere ancor più<br />

“racing” rispetto al passato. Il<br />

primo elemento che risalta sono<br />

i suoi 490 CV, 90 in più rispetto<br />

alla 360, incremento<br />

immediatamente metabolizzato<br />

da tutti i piloti, così come il<br />

cambio elettro-attuato di nuova<br />

generazione capace di contenere<br />

ulteriormente i tempi di<br />

cambiata. Nell’a cresciata<br />

generale delle prestazioni, un<br />

ruolo importante lo reclama<br />

l’assetto: la F430 appare più<br />

docile e con un migliore<br />

inserimento e percorrenza di<br />

curva rispetto alla progenitrice.<br />

A testimoniarlo sono i tempi<br />

fatti registrare ad Imola dove, su<br />

di un tracciato ricco di curve e<br />

di saliscendi capaci di metter<br />

alla frusta qualsiasi assetto e<br />

rallentato dalle recenti<br />

modifiche, la F430 Challenge ha<br />

fatto registrare tempi inferiori<br />

di quasi due secondi rispetto alla<br />

360. Logico ed inevitabile che il<br />

giudizio complessivo raccolto<br />

tra i piloti testimoni un grande<br />

entusiasmo. “La F430 ricorda<br />

certamente la 360, ma è tutto<br />

molto migliorato – sottolinea<br />

Fabio Santaniello rientrato nel<br />

lotto dei contendenti con il


Team Maranello –. La potenza e<br />

l’erogazione sono eccellenti, il<br />

cambio notevolmente più rapido<br />

ed i freni carbo-ceramici<br />

consentono di frenare quasi<br />

dentro alla curva. Da<br />

sottolineare il comportamento<br />

in percorrenza di curva, dove<br />

l’assetto bilanciato non conosce<br />

un trasferimento di carico<br />

brusco, come richiede una vera<br />

auto da competizione. Con<br />

queste caratteristiche la F430<br />

risulta più semplice rispetto alla<br />

360: è più facile andare forte da<br />

subito”. Un giudizio confermato<br />

anche dagli altri protagonisti<br />

della serie italiana e, a maggior<br />

ragione, dai concorrenti della<br />

Coppa Shell che, visti per la<br />

prima volta in gara con una<br />

vettura nuova e prestazionale<br />

insieme ai più esperti<br />

concorrenti del “Trofeo Pirelli”,<br />

hanno fatto intravvedere<br />

prestazioni molto vicine a quelle<br />

dei piloti più titolati. Il successo<br />

della nuova F430 passa anche<br />

attraverso le cifre. <strong>All</strong>a ventina<br />

della prima prova stagionale di<br />

Imola se ne sono aggiunte una<br />

mezza dozzina già a Misano<br />

I prossimi appuntamenti<br />

Vallelunga – 28 maggio 2006<br />

Mugello – 18 giugno 2006<br />

Monza – 09 luglio 2006<br />

Mugello – 24 settembre 2006<br />

Vallelunga – 29 ottobre 2006<br />

(Finali Mondiali)<br />

La storia del Challenge<br />

in quattro vetture<br />

348 Challenge (1993-1995)<br />

Il Ferrari Challenge nasce<br />

con la 348. I 330 CV<br />

sviluppati dell’8 cilindri di<br />

3.400 cm3, uniti alla<br />

maneggevolezza della<br />

vettura, garantiscono alle<br />

gare delle prime edizioni del<br />

monomarca del Cavallino<br />

grande spettacolarità ed<br />

incertezza, vero marchio di<br />

fabbrica di tutte le future<br />

edizioni.<br />

Cilindrata: 3.404 cm 3<br />

Potenza: 330 CV a 7.500 g/m<br />

Peso a vuoto: 1390 kg<br />

360 Challenge (2000 – 2006)<br />

La novità del 2000 si chiama<br />

360. <strong>All</strong>’incremento della<br />

potenza che varca la soglia<br />

dei 400 CV, si aggiungono il<br />

cambio elettro-attuato<br />

modello F1 ed<br />

un’aerodinamica sofisticata<br />

che innalza ulteriormente le<br />

prestazioni delle vetture.<br />

Cilindrata: 3.586 cm 3<br />

Potenza: 400 CV a 8.500 g/m<br />

Peso a vuoto: 1.200 kg<br />

355 Challenge (1995 – 2001)<br />

Dopo sole due stagioni di<br />

348, nel 1995 arriva nel<br />

Challenge la 355. La potenza<br />

passa a 380 CV e, nel 1998,<br />

spunta anche l’ala<br />

posteriore. Il successo del<br />

Challenge non conosce<br />

confini, con oltre 160 piloti<br />

che si sfidano sui tracciati di<br />

tutto il mondo.<br />

Cilindrata: 3.496 cm 3<br />

Potenza: 380 CV a 8.250 g/m<br />

Peso a vuoto: kg 1.355 kg<br />

F430 Challenge (2006)<br />

È appena nata, ma tutti la<br />

desiderano. Quasi 500 CV di<br />

potenza, un cambio ancora<br />

più rapido negli innesti, i<br />

freni carboceramici. Sarà lei<br />

la protagonista del<br />

monomarca del Cavallino<br />

per le prossime stagioni.<br />

Cilindrata: 4.308 cm 3<br />

Potenza: 490 CV a 8.500 g/m<br />

Peso a vuoto: 1.225 kg<br />

Ferrari Challenge 23


24 Ferrari Challenge


Adriatico. Tra i piloti, ai ritorni<br />

eccellenti di Livio e Santaniello -<br />

probabili protagonisti della lotta<br />

al vertice - si accompagnano le<br />

partenze di Maceratesi e Cadei,<br />

approdati in coppia nel<br />

Campionato Italiano Gt con una<br />

Ferrari F430 Gt, mentre tra i<br />

nuovi arrivati grande attenzione<br />

va a Cirò, specialista dei<br />

campionati monomarca ed<br />

approdato alla corte del Team<br />

Malucelli insieme a Giraudi,<br />

mentre Postiglione indicato<br />

sicuramente tra i favoriti per la<br />

vittoria finale rappresenta la<br />

punta di diamante di Stile F. In<br />

questo panorama, non va<br />

certamente dimenticata la 360.<br />

In una divisione ad essa<br />

riservata vive, nel 2006, la sua<br />

settima stagione agonistica<br />

mostrando ancora grande<br />

vivacità ed un parco piloti<br />

interessante con Bontempelli,<br />

Sernagiotto e Gulinelli che<br />

appaiono tra i favoriti, mentre il<br />

Campione 2005 Reichegger,<br />

Mucelli, Massazza e la scatenata<br />

Nina Jerancic, piloti tutti molto<br />

vicini nelle prestazioni,<br />

promettono una grande lotta ai<br />

vertici per tutto l’arco della<br />

stagione.<br />

Imola<br />

Come consolidata tradizione<br />

delle ultime stagioni, è il<br />

tracciato di Imola a tenere a<br />

battesimo l’esordio stagionale<br />

del Challenge. Un’apertura di<br />

stagione che segna il tanto<br />

atteso debutto della F430 quale<br />

nuova protagonista delle gare<br />

del monomarca del Cavallino. Il<br />

primo acuto è firmato da<br />

Stefana, che con la vettura di<br />

Rossocorsa sigla la prima “pole”<br />

con la F430, mentre Postiglione,<br />

indicato da “radio-box” come il<br />

grande favorito per la vittoria<br />

finale, è pronto a replicare nelle<br />

prove valide per la seconda gara.<br />

Tra le 360 è invece Bontempelli<br />

a siglare la migliore prestazione<br />

in entrambi i turni cronometrati<br />

precedendo il giovane<br />

Sernagiotto e il compagno di<br />

team Massazza. In gara con la<br />

F430 è Postiglione a dettare<br />

subito legge con una grande<br />

doppietta, con Stefana, Cirò,<br />

Belluzzi e Santaniello pronti a<br />

dividersi i gradini del podio<br />

nelle due frazioni del Trofeo<br />

Pirelli; nella Coppa Shell a<br />

prevalere in entrambe le gare è<br />

Francescon, al rientro dopo la<br />

brutta disavventura di fine<br />

Ferrari Challenge 25


26 Ferrari Challenge<br />

stagione, davanti all’esperto duo<br />

Sauto/Prinoth, a Forato e<br />

all’inossidabile Mantovani. Tra le<br />

360, Sernagiotto e Bontempelli<br />

incassano una vittoria a testa<br />

anticipando quello che,<br />

probabilmente, sarà il duello<br />

principe della stagione nella loro<br />

divisione. Sempre redditizie le<br />

prestazioni di Mucelli, Insigne e<br />

Massazza, subito in grado di<br />

conquistare il podio nel primo<br />

appuntamento stagionale. E’ un<br />

po’ mancato invece Reichegger,<br />

frenato nella prima frazione da<br />

noie elettroniche mentre in<br />

gara 2 è uscito ben presto di<br />

scena coinvolto nella bagarre<br />

subito dopo la partenza.<br />

Misano Adriatico<br />

Dopo una pausa di oltre un<br />

mese il Challenge Italia riprende<br />

a Misano con un pacchetto di<br />

concorrenti più ricco,<br />

specialmente nella divisione<br />

riservata alle F430. Torna Mimmo<br />

Schiattarella in coppia con<br />

Casoni alla guida di una vettura<br />

gestita dalla Motor; Caso rientra<br />

con CdP; Insigne lascia la 360<br />

per una F430 della Maranello;<br />

Motor Sauro schiera Vanni<br />

Campari e La Marca. Tra le 360,<br />

si registra il ritorno di Moncini<br />

con una vettura di Stile F ed il<br />

rientro del campione 1995 e<br />

2001 porta un motivo di<br />

interesse in più in una serie<br />

dove Bontempelli figura come il<br />

grande favorito. Ma il pronostico<br />

non protegge il pilota di<br />

Rossocorsa dalla prima<br />

delusione della stagione sotto<br />

forma della rottura di un giunto<br />

che gli preclude ogni possibilità<br />

di piazzamento in gara 1. Chi fa<br />

forse peggio è Massazza. che<br />

comodamente in testa si distrae<br />

e cambia i connotati della sua<br />

360, favorendo la vittoria di<br />

Moncini e i podi di Mucelli e<br />

della simpatica Nina Jerancic. La<br />

quale sfrutta benissimo la<br />

giornata, replicando nella<br />

seconda gara con un altro terzo<br />

posto, mentre Bontempelli ha<br />

ragione di un regolarissimo<br />

Mucelli che si porta in seconda<br />

posizione in campionato. Tra le<br />

F430 del Trofeo Pirelli, lo<br />

spettacolo è assicurato già dal<br />

via di gara 1 con Belluzzi,<br />

scatenato ed imprendibile, e con<br />

Livio/Montani che la spuntano<br />

sul rientrante Caso. Nella Coppa<br />

Shell sono tre coppie a salire sul<br />

podio con Sauto/Prinoth<br />

vincitori, Cappelletti/Ferroni al<br />

secondo posto e i fratelli<br />

Coggiola terzi. In gara 2, il<br />

duello per la vittoria si restinge<br />

a Belluzzi e Philippe Baron dopo<br />

che il tentativo di fuga di Caso<br />

viene interrotto dalla tamponata<br />

di Postiglione, costretto poi al<br />

giusto drive-through di<br />

penalizzazione. Belluzzi, notaio<br />

sanmarinese che sul tracciato di<br />

casa di Misano ha sempre colto<br />

ben poche soddisfazioni, fa<br />

invece l’en-plein e completa un<br />

fine settimana da favola con due<br />

vittorie e due pole-position<br />

mentre il giovane Baron,<br />

secondo, precede gli esperti<br />

Livio/Montani, Cirò e Giraudi,<br />

quest’ultimo apparso molto<br />

combattivo e a suo agio con la<br />

F430 assistita da Malucelli.


Le Classifiche Ferrari hallenge dopo Imola e Misano<br />

Trofeo Pirelli – F430<br />

Belluzzi p.ti 64<br />

Postiglione p.ti 61<br />

Livio p.ti 51<br />

Montani p.ti 51<br />

Cirò p.ti 40<br />

Coppa Shell – F430<br />

Francescon p.ti 75<br />

Prinoth p.ti 67<br />

Sauto p.ti 67<br />

Cappelletti p.ti 47<br />

Ferroni p.ti 47<br />

Trofeo Pirelli – F360<br />

Bontempelli p.ti 65<br />

Mucelli p.ti 59<br />

Jerancic p.ti 44<br />

Miele p.ti 34<br />

Massazza p.ti 25<br />

Coppa Concessionarie<br />

Rossocorsa p.ti 180<br />

Ineco p.ti 155<br />

Motor p.ti 130<br />

Stile F p.ti 113<br />

Forza p.ti 72<br />

Ferrari Challenge 27


Ferrari Classiche I L’officina del Cavallino<br />

Le mani<br />

più esperte<br />

28 Ferrari Classiche<br />

Testo<br />

xxxxxxxxxxxxxx<br />

Foto<br />

xxxxxxxxxxxx


Qui sopra, Roberto Vaglietti,<br />

responsabile di Ferrari Classiche;<br />

A destra, uno scorcio dell’officina;<br />

A sinistra, un’auto in fase di restauro.<br />

area è la stessa che, a<br />

cavallo tra gli anni ‘50 e L’ ‘60, ospitava la famosa<br />

fonderia dello stabilimento<br />

Ferrari. Oggi, a vedere le auto<br />

sospese sui ponti o semicoperte<br />

da protezioni in skai e feltro,<br />

sembra che il tempo si sia<br />

fermato: da ogni angolo di<br />

visuale, occhieggiano Daytona,<br />

Dino 246, 275 GTB/4, persino<br />

vetture Sport come la 500 TR. Se<br />

non fosse per la presenza di<br />

strumenti ultramoderni e per le<br />

strutture tecniche di ultima<br />

generazione, il tuffo nel passato<br />

sarebbe garantito. Siamo nel<br />

cuore dell’officina di Ferrari<br />

Classiche, l’ente preposto alla<br />

certificazione e, dallo scorso<br />

gennaio, al restauro e assistenza<br />

tecnica delle auto del Cavallino<br />

con più di 20 anni di vita: una<br />

struttura che rappresenta un<br />

investimento importante e<br />

fortemente voluta dal<br />

management dell’azienda che<br />

ha chiamato a dirigerla Roberto<br />

Vaglietti, in azienda dal 1971 e<br />

volto noto nell’universo<br />

ferrarista per essere stato per 13<br />

anni il responsabile del mitico<br />

SAT, il servizio assistenza clienti,<br />

che a Maranello, o anche in giro<br />

per il mondo, risolve qualsiasi<br />

tipo di problema tecnico possa<br />

capitare alle vetture. Ad<br />

assisterlo nell’officina di Ferrari<br />

Classiche, un altro personaggio<br />

noto agli addetti ai lavori,<br />

Maurizio Maccalesi, che quando<br />

non deve organizzare le fasi di<br />

montaggio delle piccole serie,<br />

dalla F50 alla Enzo alla FXX,<br />

coordina il lavoro del team<br />

tecnico di 9 persone che si<br />

occupa della messa a punto dei<br />

4, 6, 8 e 12 cilindri che popolano<br />

la gamma Ferrari dal 1947 al<br />

1985, il primo anno valido<br />

perché una vettura di Maranello<br />

sia presa sotto le ali dell’officina<br />

Classiche.<br />

Come dicevamo, i servizi<br />

garantiti dalla struttura diretta<br />

da Vaglietti (che ha anche la<br />

responsabilità, insieme ad<br />

Antonello Coletta, di Corse<br />

Ferrari Classiche 29


Maurizio Maccalesi, capo officina<br />

di Ferrari Classiche.<br />

In alto: da sinistra, il motore di<br />

una Dino 246 ed una 365 GTB4<br />

Daytona in restauro.<br />

Nell’altra pagina, il curioso<br />

rivestimento del volante<br />

di una 412 e ingranaggi<br />

appena revisionati.<br />

30 Ferrari Classiche<br />

Clienti) si identificano in tre<br />

direzioni. La prima è quella della<br />

certificazione, un istituto che,<br />

dal 2003, fornisce una sorta di<br />

carta d’identità alle vetture di<br />

età superiore ai 20 anni e, nel<br />

caso delle monoposto di<br />

Formula 1, senza limiti di<br />

tempo. Della certificazione si<br />

occupano, oltre al “decano”<br />

Angelo Amadesi, Marco Arrighi<br />

(in Ferrari da 25 anni), Francesco<br />

Scaletti, ingegnere, e Chris<br />

Vlahos, americano di origine<br />

greca, con Marianna Sarti che<br />

cura l’amministrazione e i<br />

rapporti con i clienti . Se per i<br />

partecipanti alle gare<br />

dell’Historic Challenge si tratta<br />

di un’operazione necessaria (è la<br />

condizione indispensabile<br />

perché la vettura sia ammessa al<br />

campionato), per tutti i<br />

possessori di auto d’epoca e di<br />

F1 - e quindi di oggetti da<br />

collezione – la certificazione è<br />

un modo per salvaguardare il<br />

patrimonio che queste vetture<br />

rappresentano. Il pool di esperti<br />

che controllano le origini del<br />

mezzo, oltre ad analizzare i<br />

documenti della vettura e, negli<br />

archivi Ferrari, le tracce della<br />

sua genesi (schede di montaggio,<br />

schede di collaudo, delibere,<br />

annotazioni sull’acquirente,<br />

etc.), verificano se tutti i<br />

componenti sono originali e,<br />

comunque, compatibili con il<br />

modello. Telaio, motore, cambio<br />

e trasmissione nonché<br />

sospensioni, freni, carrozzeria<br />

ed interni, vengono studiati in<br />

ogni dettaglio per accertarne<br />

l’originalità. Solo quando tutti i<br />

dati raccolti sono positivi e a<br />

seguito della delibera emessa dal<br />

“comitato di certificazione” si<br />

procede all’emissione del<br />

certificato di autenticità, un<br />

documento importante e<br />

inappellabile, a firma<br />

dell’ingegner Piero Ferrari. Con<br />

l’officina, anche il servizio di<br />

certificazione assume una<br />

coerenza nuova. “Il proprietario<br />

di una vettura alla quale<br />

mancano alcuni presupposti per<br />

la certificazione, ad esempio<br />

perché un pezzo non è originale,<br />

può richiedere che gli venga<br />

fornito, montato e persino<br />

costruito direttamente da noi<br />

secondo le specifiche originali”<br />

precisa Roberto Vaglietti. E<br />

aggiunge: “Sono felice che<br />

l’azienda abbia ripreso questa


strada perché, oltre a<br />

rappresentare un mercato in<br />

continua crescita, le auto<br />

storiche fanno parte della<br />

tradizione del Cavallino. E con<br />

questo progetto la nostra<br />

missione è quella di contribuire<br />

a preservare un patrimonio di<br />

inestimabile valore storico e<br />

tecnico e di mettere la nostra<br />

azienda al servizio dei nostri<br />

clienti”. Lo dimostrano le oltre<br />

43.000 vetture Ferrari di oltre<br />

vent’anni tuttora censite e in<br />

circolazione ed anche il fatto<br />

che, se fino al 2004, le auto<br />

certificate erano 75, oggi hanno<br />

superato quota 300.<br />

Con una decina di ponti<br />

sollevatori ed altrettante<br />

postazioni di lavoro, l’attrezzeria<br />

e un fornitissimo magazzino<br />

ricambi, la nuova officina sta<br />

diventando il fiore all’occhiello<br />

di Ferrari Classiche. “Il cliente<br />

non è ancora abituato a riferirsi<br />

a noi per le operazioni di<br />

restauro e manutenzione, ma<br />

stiamo lavorando con un preciso<br />

piano marketing per<br />

comunicare efficacemente i<br />

nostri programmi: sin’ora<br />

abbiamo più che altro dato aiuto<br />

per la soluzione di problemi<br />

tecnici ma da qualche tempo ci<br />

occupiamo sempre più di<br />

importanti revisioni e restauri<br />

delle auto classiche” dice<br />

Vaglietti e mostra orgoglioso il<br />

cofano di una 365 GTB4<br />

Daytona, dove il 12 cilindri ha<br />

l’aspetto di un motore appena<br />

uscito dalla fabbrica, senza<br />

neppure un chilometro<br />

percorso. “Ci appoggeremo alla<br />

fonderia interna per la<br />

ricostruzione di elementi<br />

importanti come basamenti<br />

motore e scatole cambi –<br />

aggiunge Vaglietti - quando i<br />

nostri fornitori canonici non<br />

sono in grado di soddisfare una<br />

richiesta”. Una domanda, lecita,<br />

dalla parte del cliente: chissà<br />

quanto costa portare una<br />

“classica” in Ferrari?<br />

“Francamente meno di quanto si<br />

possa immaginare. Un’azienda<br />

come la nostra deve avere un<br />

sistema molto rigoroso di<br />

conteggio delle ore e di controllo<br />

della qualità: a conti fatti, potrei<br />

sbilanciarmi e dire che costiamo<br />

mediamente un 15-20% in meno<br />

dei restauratori privati”. Non<br />

male, se si considera che chi ci<br />

mette le mani è chi quelle auto<br />

le ha costruite. Obiettivo a<br />

breve? “L’allestimento di un’area<br />

interna al nostro reparto<br />

selleria, per il rifacimento ed il<br />

ricondizionamento diretto degli<br />

interni”. Complimenti e buon<br />

lavoro, signor Vaglietti.<br />

Ferrari Classiche 31


Tasmanian cup I Dall’altra parte del mondo<br />

Il mondiale d’inverno<br />

N<br />

ella storia delle<br />

competizioni<br />

automobilistiche gli anni<br />

Sessanta hanno conquistato da<br />

tempo il primato del decennio<br />

più bello e interessante dello<br />

scorso secolo, sia dal punto di<br />

vista dell’evoluzione tecnica sia<br />

da quello dello spettacolo<br />

sportivo. Telai monoscocca,<br />

alimentazione a iniezione<br />

indiretta, testate plurivalvole,<br />

aerodinamica, motori a<br />

struttura portante, alettoni<br />

stabilizzatori, trazione integrale,<br />

camere di scoppio piatte e<br />

pneumatici a sezione larga sono<br />

stati nell’ordine i principali temi<br />

tecnici affrontati dalla Formula 1<br />

nei Gran Premi dal 1961 al 1970,<br />

attraverso i due regolamenti<br />

tecnici dei 1500 centimetri<br />

cubici (1961-’65) e dei 3-litri di<br />

cilindrata (1966-’70). Sempre in<br />

tema di monoposto, è da<br />

considerarsi epocale il<br />

cambiamento avviato a<br />

Indianapolis nel 1963 dalla<br />

Lotus-Ford Mk28 di Jim Clark,<br />

prima vettura di Gruppo 9<br />

(Formula Libera) al mondo ad<br />

abbinare un sofisticato telaio<br />

monoscocca europeo a un grosso<br />

e potente V-8 di 4,2-litri derivato<br />

dalla produzione motoristica di<br />

serie dell’industria americana.<br />

Nelle corse di durata, gli anni<br />

Sessanta sono stati invece<br />

caratterizzati dall’adozione del<br />

motore posteriore anche sulle<br />

vetture più potenti,<br />

dall’escalation delle cilindrate,<br />

dalla forte evoluzione<br />

aerodinamica e<br />

dall’introduzione del cambio di<br />

velocità automatico, oltre che<br />

dalle testate plurivalvole e dalle<br />

coperture a sezione larga. Ma il<br />

fatto clou delle gare di resistenza<br />

dell’epoca fu lo scontro tra la<br />

Ferrari e la Ford, che diede vita<br />

alla famosa Guerra dei quattro<br />

anni (1964-’67). Furono anni<br />

32 Tasman cup<br />

Testo<br />

Paolo Marasca<br />

Foto<br />

Archivio Piemme Communication


Si disputava nei primi due mesi dell’anno sui circuiti<br />

di Australia, Nuova Zelanda e Tasmania.<br />

Era un campionato di Formula Libera dotato di<br />

ricchi premi in luoghi dove le Marche più blasonate<br />

sarebbero sbarcate solo molti anni più tardi, con la F1<br />

Levin, 3 gennaio 1970. La Ferrari 246/FL<br />

di Graeme Lawrence in piena azione<br />

sulla pista del Rothmans International.<br />

L’ingegnere-pilota neozelandese, a cui<br />

Maranello ha dato in gestione d’uso una<br />

delle due monoposto del 1969, vince il<br />

primo dei sette Gran Premi del<br />

campionato, mettendo in fila le più<br />

potenti e veloci Formula 5000.<br />

Tasman cup 33


Sandown Park, 25 febbraio 1968. Jimmy<br />

Clark prima del via dell’Australia Grand<br />

Pix. Dopo 55 giri tiratissimi dall’inizio<br />

alla fine, il pilota della Lotus precede sul<br />

traguardo per un solo decimo di secondo<br />

la Ferrari di Amon. Con quattro vittorie<br />

su otto Gran Premi, lo scozzese si<br />

aggiudica la Tasman Cup. Ma il<br />

neozelandese di Maranello è stato il suo<br />

più grande rivale.<br />

1968<br />

34 Tasmanian cup<br />

Invercargill, 27 gennaio 1968. Bruce<br />

McLaren con la corona d’alloro dopo la<br />

sua vittoria al Teretonga Park Trophy.<br />

Nel Gran Premio più bagnato del<br />

campionato, la guida precisa e tecnica<br />

del neozelandese costringe alla resa<br />

anche il grande Clark, a disagio con<br />

l’erogazione della potenza sulla pista<br />

viscida.<br />

magici anche per lo spettacolo<br />

sportivo. Gli assi del volante<br />

dell’epoca - Chris Amon, Jack<br />

Brabham, Jim Clark, Dan<br />

Gurney, Graham Hill, Denis<br />

Hulme, Bruce McLaren, Jochen<br />

Rindt, Pedro Rodriguez, Jackie<br />

Stewart e John Surtees -<br />

correvano quasi tute le<br />

domeniche, passando da una<br />

monoposto di Formula 1 o di<br />

Formula Indianapolis a una<br />

Sport-Prototipo per le corse di<br />

endurance, non disdegnando di<br />

correre anche nelle gare<br />

Turismo di club organizzate in<br />

qualche sperduta contea inglese<br />

di provincia. Un contrasto aspro<br />

e lungo, quello tra la piccola<br />

fabbrica artigianale di Maranello<br />

(l’accordo con la Fiat del 1969<br />

era più tecnico che economico) e<br />

il colosso automobilistico di<br />

Dearborn, che nel 1967 si estese<br />

anche alla Formula 1, con<br />

l’ingresso della Ford come<br />

costruttore di motori, sia pure<br />

attraverso una engineering<br />

inglese, la Cosworth di Mike<br />

Costin e Keith Duckworth. Nel<br />

1968 il duello tra la Ferrari e la<br />

ricca e potente industria<br />

motoristica americana approdò<br />

infine nella Tasman Cup, un<br />

campionato di Formula Libera<br />

che si disputava nei primi due<br />

mesi dell’anno sui circuiti<br />

dell’Australia, della Nuova<br />

Zelanda e della Tasmania. Il<br />

challenge - la cui prima edizione<br />

fu nel 1964 - derivava dalla<br />

Formula Intercontinentale (da 2<br />

a 3-litri di cilindrata), che era<br />

stata istituita dal legislatore<br />

sportivo nel 1961 per<br />

permettere ai costruttori inglesi<br />

di motori di Formula 1 (Aston<br />

Martin, BRM, Coventry-Climax,<br />

Vanwall) di potere continuare a<br />

utilizzare in qualche maniera le<br />

unità a 4 e 6 cilindri in linea di<br />

2,5-litri realizzate per la<br />

Formula 1 in vigore dal 1955 al


1960, non più adatte ai<br />

regolamenti tecnici delle nuove<br />

Grand Prix da 1,5-litri di<br />

cilindrata. Ma la Formula<br />

Intercontinentale non ebbe<br />

fortuna in Inghilterra, per cui<br />

era stata appositamente creata.<br />

Attecchì invece con successo nei<br />

Paesi del Commonwealth<br />

britannico, che dai primi anni<br />

Sessanta incominciarono a<br />

organizzare - inizialmente da<br />

dicembre a gennaio e poi da<br />

gennaio a febbraio - un ciclo di<br />

Gran Premi, aperto a monoposto<br />

con cilindrata massima di 2,5litri.<br />

Praticamente la stessa della<br />

Formula 1 di oggi, ma con<br />

architettura libera e non<br />

limitata ai V-8 attuali. Il<br />

challenge assunse il nome di<br />

Tasman Cup, derivandolo dal<br />

Mare di Tasmania, trait d’union<br />

tra le coste meridionali<br />

dell’Australia, quelle occidentali<br />

della Nuova Zelanda e l’isola<br />

della Tasmania.I circuiti erano<br />

ricavati dalle strade di raccordo<br />

dei tracciati in terra per corse di<br />

<strong>cavalli</strong> o dalle piste di<br />

atterraggio di vecchi scali<br />

aerportuali bellici. La fama della<br />

Tasman Cup nacque dal fatto<br />

che gli organizzatori mettevano<br />

in palio ricchi premi di partenza<br />

e d’arrivo, allo scopo di favorire<br />

la crescita professionale dei<br />

giovani piloti locali, mettendoli<br />

Invercargill, 27 gennaio 1968. Chris<br />

Amon ottiene il miglior tempo nelle<br />

prove del Teretonga Park Trophy, a pari<br />

merito con la Lotus-Ford Mk49/T di<br />

Jimmy Clark. Ma non è giornata per<br />

l’alfiere della Ferrari, rallentato da<br />

problemi tecnici sotto una pioggia<br />

torrenziale. Bruce McLaren è primo, con<br />

la sua BRM P133/T.<br />

Tasmanian cup 35


1969<br />

36 Tasmanian cup<br />

Sandown Park, 16 febbraio 1969. Chris<br />

Amon sulla griglia di partenza del<br />

Sandown Park Intermational. Sulla pista<br />

di Melbourne, il pilota della Ferrari<br />

ottiene la sua quarta vittoria su otto gare<br />

e si aggiudica anche la Tasman Cup. Per<br />

la seconda volta il neozelandese si<br />

impone con autorevolezza su Jo Rindt e<br />

sulla sua più potente Lotus-Ford Mk49/T.<br />

Lakeside, 2 febbraio 1969. Nel primo dei<br />

tre Gran Premi australiani, Derek Bell è<br />

il degno scudiero di Chris Amon, che con<br />

la Ferrari 246/FL si aggiudica il suo terzo<br />

successo su cinque corse. L’inglese di<br />

Maranello è infatti secondo, a una<br />

manciata di secondi dal neozelandese.<br />

in grado sia di farsi<br />

un’esperienza in pista sia di<br />

guadagnare il denaro necessario<br />

per andare a correre in<br />

Inghilterra, seguendo le orme di<br />

Amon, Brabham, Hulme e<br />

McLaren. Ma i cospicui premi in<br />

denaro finirono con l’attirare i<br />

piloti più famosi e i team inglesi<br />

più importanti di Formula 1. I<br />

successi della Lotus-Climax<br />

Mk33 di Clark del 1964 fecero<br />

arrivare l’anno successivo la<br />

BRM P261 di Stewart e i duelli<br />

ruota a ruota tra i due scozzesi -<br />

che si protrassero poi fino al<br />

1967 - fecero la fortuna del<br />

challenge. Nel 1968 arrivò la<br />

Ferrari, con la 246/FL di Amon,<br />

protagonista di corse mozzafiato<br />

con Clark, al volante della


Lotus.Ford Mk49/T. Amon vinse<br />

la Tasman Cup del 1969,<br />

battendo con la sua 246/FL le<br />

Lotus di Rindt e Graham Hill. La<br />

Ferrari si impose anche nel<br />

1970, con la 246/FL affidata in<br />

gestione d’uso a Graeme<br />

Lawrence, un giovane<br />

pilota.ingegnere neozelandese<br />

che riuscì a vincere il<br />

campionato con un solo<br />

successo davanti alle più potenti<br />

e veloci monoposto inglesi di<br />

Formula 5000, suffragato però<br />

da una continua serie di buoni<br />

piazzamenti. L’apertura alle<br />

Formula 5000, che avrebbe<br />

dovuto - nelle intenzioni degli<br />

organizzatori - portare nuovi<br />

concorrenti alla Tasman Cup, ne<br />

segnò invece la fine nei primi<br />

anni Settanta, in quanto i<br />

costruttori di Formula 1 smisero<br />

di partecipare al challenge,<br />

anche per via di una drastica<br />

riduzione dei ricchi premi<br />

d’ingaggio. La Tasman Cup perse<br />

così il fascino di mondiale<br />

d’inverno della Formula 1 che<br />

aveva avuto nella seconda parte<br />

degli anni Sessanta. Ma la<br />

Ferrari ebbe il merito, che resta<br />

ancora oggi, di avere costruito<br />

una delle monoposto di Formula<br />

Libera più competitive e<br />

tecnicamente interessanti della<br />

seconda metà degli anni<br />

Sessanta. Tutto nacque dalla<br />

felice intuizione che Amon ebbe<br />

durante il 1967, quando -<br />

divenuto il pilota-collaudatore<br />

ufficiale della Squadra-Corse<br />

dopo la tragica scomparsa di<br />

Lorenzo Bandini al Gran Premio<br />

di Monaco di quell’anno - il<br />

neozelandese suggerì a Enzo<br />

Ferrari di montare il V-6 di 65°<br />

di 2,4-litri sul telaio della Dino<br />

166/F2, la monoposto di<br />

Maranello per il Campionato<br />

Europeo di Formula 2.<br />

L’assemblaggio di un potente<br />

propulsore da 300 Cv (lo stesso<br />

montato in alcune corse del<br />

Campionato del Mondo di<br />

Formula 1 del 1966 sulla 246/F1<br />

guidata prima da Bandini e poi<br />

da Lodovico Scarfiotti) sul telaio<br />

di una vettura piccola e agile<br />

come la Dino di Formula 2 diede<br />

i risultati che Amon, grande<br />

tester ma pilota quanto mai<br />

sfortunato al volante delle<br />

Sandown Park, 16 febbraio 1969. La<br />

guida di forza di Jochen Rindt e il surplus<br />

di potenza del suo V-8 Cosworth DFV di<br />

2,5-litri non sono sufficienti al pilota<br />

austriaco per vincere nemmeno su una<br />

pista tutta rettilinei, sulla carta più<br />

favorevole alla sua Lotus che non alla<br />

Ferrari di Amon. La 246/FL del<br />

neozelandese è la vera regina del<br />

campionato.<br />

Tasmanian cup 37


Surfers Paradise, 7 febbraio 1970. Graham McRae sorride fiducioso sulla griglia di<br />

partenza del Brisbane Trophy nell’abitacolo della sua Mclaren-Chevy M10A. Il<br />

neozelandese non sbaglia un colpo sul veloce tracciato australiano e conquista il suo<br />

secondo successo stagionale. Lawrence, terzo con la Ferrari, fa un ulteriore passo<br />

verso la conquista del campionato.<br />

vetture da Grand Prix modenesi,<br />

aveva saputo prevedere.<br />

Ma anche il Drake vide giusto,<br />

fiutando al volo l’occasione che<br />

Amon gli prospettava e dandogli<br />

subito mandato di andare a<br />

correre nelle isole del Capitano<br />

Cook con una soluzione<br />

mezzadrile.<br />

Lui metteva le monoposto, i<br />

motori e i ricambi, mentre il<br />

pilota neozelandese provvedeva<br />

a portare il tutto nei mari del<br />

Sud e a pagare i meccanici. E,<br />

una volta di più, l’anziano<br />

costruttore seppe realizzare o<br />

meglio assemblare una Ferrari<br />

da corsa di successo, abbinando<br />

sapientemente un vecchio ma<br />

indistruttibile motore tuttofare<br />

a un telaio di ultima<br />

1970<br />

38 Tasmanian cup<br />

generazione. Proprio lui che,<br />

solamente un anno dopo,<br />

avrebbe fatto fuoco e fiamme e<br />

tuonato accuse di monopolio<br />

contro gli assemblatori inglesi,<br />

colpevoli, a suo vedere, di avere<br />

declassato il mondiale di<br />

Formula 1 a campionato di<br />

Formula Ford, per via dei<br />

successi a grappoli<br />

dell’onnipresente Cosworth DFV<br />

di 3-litri progettato da Mike<br />

Costin e Keith Duckworth per<br />

conto della filiale inglese della<br />

Casa di Dearborn.<br />

Una storia, quindi, quella della<br />

Tasman Cup, nel più puro stile<br />

Ferrari, all’insegna del credo che<br />

ha reso leggendario il Cavallino:<br />

correre sempre e ovunque.<br />

Vincendo, possibilmente.


Pukekohe, 10 gennaio 1970. Sulla veloce<br />

pista di Auckland arriva la prima vittoria<br />

di una McLaren-Chevrolet M10A, con<br />

Frank Matich alla guida. Ma è anche il<br />

giorno di Derek Bell, ottimo secondo alle<br />

spalle dell’australiano con la sua<br />

Brabham-Ford BT26.<br />

Ferrari 246/FL<br />

La scheda tecnica<br />

Motore Tipo V-6 di 65°,<br />

montato centralmente in<br />

posizione posteriore<br />

longitudinale<br />

Alesaggio e corsa<br />

90 x 63 mm<br />

Cilindrata 2404,73 cc<br />

Rapporto di compressione<br />

11,5:1<br />

Potenza massima<br />

285 Cv a 8900 g/m (1968);<br />

300 Cv a 8900 g/m<br />

(1969/’70)<br />

Distribuzione 2 alberi a<br />

camme in testa, con 3<br />

valvole per cilindro<br />

Alimentazione<br />

iniezione indiretta Lucas<br />

Trazione<br />

Frizione multidisco,<br />

sulle ruote posteriori<br />

Cambio di velocità in linea<br />

con il blocco motore, con 5<br />

rapporti più retromarcia<br />

Carrozzeria<br />

Tipo monoposto di Formula<br />

Libera (Gruppo 9)<br />

Chassis<br />

Telaio semi-monoscocca<br />

Sospensioni indipendenti<br />

all’avantreno e al<br />

retrotreno ammortizzatori<br />

idraulici, molle elicoidali<br />

Freni a disco<br />

Capacità del serbatoio<br />

110 litri<br />

Pneumatici<br />

anteriori 5.50/9.50-13<br />

posteriori: 6.00/12.50-13<br />

Dimensioni e peso<br />

Passo 2220 mm<br />

Carreggiata ant. 1405 mm<br />

Carreggiata post. 1400 mm<br />

Peso a vuoto 425 kg<br />

Tasmanian cup 39


Concessionari I Forza<br />

Tra mare e risaie<br />

Team Forza<br />

40 Concessionari


Alcune vedute della sede di Forza Team<br />

a Ceriale, sull’Aurelia.<br />

In alto, Antonella Papurello,<br />

responsabile relazioni esterne di<br />

Forza S.p.a., con alcuni responsabili<br />

delle vendite Maserati.<br />

A destra, in basso, Marco Rossetto,<br />

amministratore delegato della società.<br />

CERIALE (SAVONA)<br />

er incontrare Team Forza, la<br />

concessionaria Ferrari della Liguria, Pbasta<br />

percorrere l’Aurelia, tra Albenga<br />

e Ceriale. Nell’alternanza dei vivai che<br />

danno lustro ad una delle più famose e<br />

apprezzate floricolture del mondo, lambita<br />

dalla brezza del mare, sorge la sede<br />

“costiera” di Forza SpA, la società che dal<br />

1993 vende le Ferrari in Piemonte, Liguria e<br />

Valle d’Aosta.<br />

Inaugurata nel luglio del 2005 con uno degli<br />

eventi per i quali è nota la concessionaria di<br />

Torino (è stato creato un american bar con<br />

tanto di barman acrobatico…), la sede di<br />

Ceriale è subito diventata un punto di<br />

incontro per i ferraristi liguri ma non solo,<br />

concentrando su di sé anche l’attenzione di<br />

chi la riviera la frequenta per villeggiatura.<br />

“La Liguria è una delle zone più interessanti<br />

per la Ferrari, con una quantità di<br />

appassionati e collezionisti” dice Marco<br />

Rossetto, amministratore delegato di Forza.<br />

“<strong>Oltre</strong> a Ceriale, infatti, abbiamo un’officina<br />

autorizzata a Genova dove si rivolgono i<br />

numerosi clienti di Levante”. Per seguire da<br />

vicino lo sviluppo di questa nuova<br />

concessionaria, da Torino si è trasferito in<br />

Liguria Nicola Stimola, titolare, insieme ad<br />

Aldo Carras, di Forza Service, la società<br />

specializzata nell’assistenza tecnica Ferrari<br />

Concessionari 41


42 Concessionari<br />

Novara


NOVARA<br />

Quella di Novara è esclusivamente<br />

una sede espositiva e, a tutti gli<br />

effetti, una filiale della<br />

concessionaria Forza di Torino<br />

da cui dipende per l’assistenza<br />

alle vetture.<br />

di Forza SpA: “Un vero gesto d’amore –<br />

sottolinea Rossetto – anche perché la<br />

preparazione e la professionalità di Nicola<br />

costituiscono la migliore garanzia per tutti<br />

coloro che desiderano affidare la loro Ferrari<br />

a mani esperte e trovare la più qualificata<br />

assistenza anche in fase di acquisto”. Negli<br />

oltre 1000 metri quadri, la sede di Team<br />

Forza (un marchio con cui Forza SpA ha<br />

voluto sottolineare la paternità<br />

dell’iniziativa ed i legami tra le due realtà)<br />

ospita una grande show room e un’ampia<br />

officina. In parte diversa la situazione<br />

dell’altra, nuova sede di Forza, quella di<br />

Novara, attiva dallo scorso settembre. Si<br />

tratta, in questo caso di una sede<br />

esclusivamente espositiva (l’assistenza viene<br />

garantita direttamente da Torino), un modo<br />

“per arrivare fin sotto la casa del cliente,<br />

facendolo sentire assistito e curato”. Più<br />

piccola nelle dimensioni della sede ligure,<br />

quella di Novara ha comunque una<br />

struttura molto scenografica, quasi teatrale,<br />

con la grande scalinata d’accesso, le ampie<br />

vetrine e l’arredamento rigorosamente in<br />

linea con gli standard Ferrari: “La qualità<br />

inizia dall’assistenza” sottolinea Rossetto,<br />

uno che di Ferrari se ne intende visto che è<br />

dal 1983 che lavora, rappresentandolo in<br />

Piemonte, con il Cavallino.<br />

Concessionari 43


Avventure I Classic Adelaide<br />

Un salto nella<br />

terra dei canguri<br />

Testo<br />

Stefano Colonna<br />

44 Avventure<br />

Un migliaio di chilometri in Australia, a seguito di uno<br />

dei rally più famosi del continente. Un socio del<br />

Ferrari Club Italia racconta la sua esperienza


V<br />

i chiederete come mai un<br />

socio del Ferrari Club Italia<br />

sia capitato in terra<br />

australiana con la sua Ferrari,<br />

come se dalle nostre parti di<br />

strade non ce ne fossero<br />

abbastanza. In verità la<br />

circostanza (e l’occasione che ne<br />

è scaturita) è stata del tutto<br />

casuale.<br />

Un giorno mi trovavo presso la<br />

nuova sede Samocar,<br />

concessionaria Ferrari-Maserati<br />

per il Lazio, quando il<br />

magazziniere Paolo Bivi mi<br />

mette in contatto con Pasquale<br />

De Matteis, un simpatico italoaustraliano,<br />

coadiuvatore di<br />

David Edwards, chairman del<br />

“Classic Adelaide”, uno dei rally<br />

più famosi d’Australia. Tra noi<br />

nasce un’intesa immediata che<br />

si trasforma presto in amicizia.<br />

Lo stesso accade<br />

successivamente anche con<br />

David, quando viene in Italia per<br />

partecipare ad un rally in<br />

Toscana.<br />

La decisione di partire alla volta<br />

dell’Australia per l’ottava<br />

edizione del Classic Adelaide<br />

matura alla fine del 2004, in<br />

novembre. La splendida<br />

accoglienza che trovo all’arrivo<br />

mi convince subito<br />

dell’importanza e dell’accurata e<br />

perfetta organizzazione del<br />

team australiano. L’headquarter<br />

del Classic Adelaide è al primo<br />

piano dell’Hilton Hotel dove, tra<br />

l’altro, alloggiano tutti i piloti.<br />

Nei giorni precedenti al rally<br />

prendo visione di tutte le<br />

strutture organizzative<br />

Il principe Stefano Colonna, accompagnato da Elena Parmegiani,<br />

con la sua Ferrari 456 GT in alcuni momenti del Classic Adelaide.<br />

Da sotto il titolo a sinistra: Stefan Johansson, ex-pilota Ferrari F1,<br />

al volante della 456 di Colonna; alcuni membri dell’organizzazione del rally;<br />

Colonna con una delle 104 Ferrari iscritte, una 250 GT “Tour de France”<br />

Avventure 45


46 Avventure<br />

dell’evento: il deposito delle auto<br />

dei partecipanti internazionali, i<br />

container utilizzati per il<br />

trasporto via nave delle auto e il<br />

centro di revisione dove tutte le<br />

auto (nel 2004, più di 300!)<br />

vengono controllate nei minimi<br />

particolari. Per regolamento,<br />

infatti, prima della partenza<br />

ogni auto deve superare diversi<br />

rigidi controlli sia della parte<br />

meccanica sia delle dotazioni di<br />

sicurezza, ben diverse da quelle<br />

europee.<br />

L’organizzazione, bontà loro, mi<br />

mette a disposizione una<br />

splendida Ferrari Daytona spider<br />

nera del 1972 ed un<br />

preparatissimo pilota, Ridge<br />

Kermy, con il quale percorro più<br />

di 1000 km durante i cinque<br />

giorni del rally.<br />

Torno in Italia, entusiasta per la<br />

splendida esperienza vissuta. Mi<br />

accompagna il ricordo di quella<br />

terra bellissima e lontana, delle<br />

lunghe strade immerse in<br />

paesaggi da sogno, della<br />

gentilezza e dell’accoglienza<br />

ricevuta. Resto comunque in<br />

contatto con gli organizzatori,<br />

ormai amici, con i quali decido<br />

di studiare una forma di<br />

sponsorizzazione con la Ferrari<br />

Spa. Dopo vari incontri a<br />

Maranello presso la direzione<br />

commerciale ed in particolare<br />

con il dottor Mario Micheli, il<br />

team australiano raggiunge<br />

finalmente una sorta di accordo<br />

per l’edizione del 2005, la nona<br />

della storia del rally.<br />

La decisione di prendere parte<br />

all’evento per il secondo anno di<br />

seguito, è repentina e quasi<br />

scontata, però con una novità:<br />

questa volta non mi muoverò<br />

dall’Italia senza la mia 456 GT<br />

del 1994.<br />

Ed è così che, un mese prima<br />

dell’evento (ottobre 2005), guido<br />

la mia vettura fino al porto di La<br />

Spezia per metterla nel<br />

container della P&O Nedlloyd,<br />

uno degli sponsor della<br />

manifestazione, che viene<br />

caricato su un cargo diretto in<br />

Australia. Dopo tre settìmane<br />

dalla partenza, ricevo notizia<br />

che la 456 è arrivata (sana e<br />

salva!) al porto di Adelaide.<br />

Come la maggior parte dei<br />

partecipanti internazionali,


anch’io raggiungo<br />

comodamente Adelaide con il<br />

volo della Malaysia Airlines,<br />

altro sponsor dell’evento. Al mio<br />

arrivo, il 15 novembre, trovo la<br />

mia auto nel paddock riservato<br />

ai ferraristi (“for <strong>Ferraris</strong> only”),<br />

già pronta per il rally. Scopro<br />

anche che la necessità di un’area<br />

dedicata è dovuta al fatto che,<br />

delle 351 vetture iscritte, 104<br />

sono Ferrari, provenienti dai<br />

Club più prestigiosi di tutto il<br />

mondo.<br />

Lo stesso giorno del mio arrivo<br />

tutti i concorrenti sono ricevuti<br />

dal Governatore del South<br />

Australia e, in serata, dal<br />

Sindaco della città dì Adelaide<br />

che ha voluto salutare<br />

personalmente tutti i piloti.<br />

L’inizio vero e proprio della<br />

manifestazione sarebbe stato il<br />

giorno successivo.<br />

Ed infatti, alle otto di mattina di<br />

mercoledì 16 novembre, dalla<br />

piazza Vìctoria Square partono i<br />

vari equipaggi suddivisi nelle 5<br />

diverse categorie: Classic Tour,<br />

Throughbred Sport,<br />

Throughbred Touring (dì cui<br />

faccio parte), Regularity,<br />

Competition.<br />

Dopo la sfilata del mattino per<br />

le vie principali della città, nel<br />

pomeriggio è il momento del<br />

Prologue, una sorta di prova di<br />

apertura di che viene effettuata<br />

su parte del percorso urbano del<br />

Gran Premio di Adelaide di F1.<br />

La prima giornata vera di rally è<br />

il giovedì 17, quando gli<br />

equipaggi si sfidano sul percorso<br />

che attraversa le colline della<br />

Barossa Valley, sede delle più<br />

importanti vinerie australiane.<br />

In serata, è il momento del cena<br />

di gala della Ferrari a Glenelg,<br />

cittadina sul mare a 15 km da<br />

Adelaide.<br />

A fare gli onori di casa, il dottor<br />

Mario Micheli, il general<br />

manager della Ferrari Kewin<br />

WalI, Davide Kluzer, dell’ufficio<br />

stampa Ferrari, e Bob Corradini.<br />

concessionario Ferrari South<br />

Australia. Ospite d’onore della<br />

serata, la 612 Scaglietti<br />

protagonista del tour della Cina,<br />

15.000 miglia percorsi tra le<br />

strade più impervie e<br />

improbabili del grande paese<br />

asiatico.Tra le varie personalità<br />

presenti alla festa, il ministro<br />

del turismo del South Australia,<br />

il console italiano, Sir Jack<br />

Brabham, costruttore, pilota e<br />

per tre volte campione del<br />

mondo (1959,1960,1966), Stefan<br />

Johansson, ex pilota Ferrari che<br />

con la monoposto del Cavallino<br />

si classificò terzo al GP di<br />

Adelaide del 1986, Vern<br />

Schuppan, vincitore della 24ore<br />

di Le Mans nel 1983.<br />

Il venerdi 18, il rally prosegue<br />

nella Flerieu Penisola con arrivo<br />

per il pranzo a Victor Harbour,<br />

cittadina balneare nelle<br />

vicinanze di Adelaide. Al rientro,<br />

le macchine vengono<br />

parcheggiate nella Gouger Street<br />

dove ha luogo un grande party<br />

all’aperto con un folto pubblico<br />

di ammiratori<br />

Sabato 19 è la volta delle<br />

splendide colline di Bird Wood,<br />

con le auto che attraversano<br />

boschi e vigneti e dove si<br />

incontrano canguri e koala,<br />

curiosi spettatori del rally.<br />

L’ultima giornata del Classic<br />

Tour è domenica 20 novembre:<br />

dopo aver attraversato la<br />

McLaren Valley fra alberi d’olive<br />

e vigneti, si conclude con<br />

l’esposizione finale delle vetture<br />

sulla Hutt Street. L’intera<br />

manifestazione A suggellare il<br />

termine della manifestazione, il<br />

grandioso Gala Dinner presso<br />

l’Entertainment Center dì<br />

Adelaide, con la partecipazione<br />

di ben 1100 ospiti tra sponsor,<br />

piloti ed autorità.<br />

Nel corso dei quattro giorni del<br />

rally, tutti gli equipaggi hanno<br />

percorso un totale di 1200 km,<br />

compresi 34 stages (settori di<br />

prova speciale chiusi al traffico)<br />

di circa 300 km.<br />

L’Australia è davvero un Paese<br />

straordinario e il Classic<br />

Adelaide può essere un modo<br />

interessante di visitarne una<br />

parte, magari in compagnia<br />

della propria Ferrari. Spero nel<br />

2006 di poter condividere la<br />

meravigliosa esperienza<br />

australiana con gli amici del<br />

Ferrari Club Italia e di poter far<br />

loro scoprire la bellezza e la<br />

splendida ospitalità di un<br />

continente meraviglioso.<br />

Avventure 47


Historic Challenge I Hockenheim<br />

48 Historic Challenge<br />

Testo<br />

Marco Vitali<br />

Foto<br />

Ferrari S.p.A.<br />

n un panorama di<br />

competizioni Iautomobilistiche<br />

sempre più<br />

caotico, con campionati che<br />

fioriscono e si spengono in un<br />

batter di ciglio, nella nicchia<br />

particolare delle gare per vetture<br />

storiche lo Shell Ferrari Historic<br />

Challenge nato nel 1996 si è<br />

ricavato uno spazio elitario.<br />

Piste da leggenda per vetture<br />

che hanno fatto la storia: questi<br />

gli ingredienti più importanti di<br />

un Challenge che vede<br />

introdurre numerose novità<br />

regolamentari a partire da<br />

questa stagione. Un sensibile<br />

restyling ha interessato le<br />

categorie di suddivisione delle<br />

vetture: come la numero 7,<br />

riservata alle auto GT stradali; la<br />

9, che comprende da oggi le<br />

vetture da competizione<br />

derivate dalla serie e dotate di<br />

motore con cilindrata maggiore<br />

di 4.000 cm3; la categoria 8, che<br />

La “prima” del


Sopra: sul podio di gara 1, da sinistra, Hardman, Bosch e Sordi<br />

(a destra, la sua BB LM). In alto, la grinta gioca brutti scherzi.<br />

Nell’altra pagina, la velocissima Dino 206 P.<br />

duemilasei<br />

riguarda le auto derivate dalla<br />

serie con frazionamento a sei od<br />

otto cilindri (da questa stagione<br />

è possibile correre con la Ferrari<br />

308 GTB, Gruppo 4 e Gruppo B).<br />

Nuovi dettami regolamentari<br />

anche per i Prototipi e le Sport a<br />

motore centrale: tutte queste<br />

vetture ora vengono suddivise in<br />

base all'anno di costruzione,<br />

nelle categorie 10 e 11 (in<br />

quest'ultimo gruppo corre anche<br />

la 512 BB LM).<br />

Proprio queste vetture, presenti<br />

in ben quattro esemplari, hanno<br />

vivacizzato l’apertura stagionale<br />

vissuta ad Hockenheim ed<br />

Historic Challenge 49


50 Historic Challenge


inserita quest’anno nel contesto<br />

del “Jim Clark Revival”,<br />

importante manifestazione di<br />

vetture storiche da<br />

competizione nata per ricordare<br />

il due volte Campione del<br />

Mondo di Formula 1 che perse la<br />

vita proprio sul tracciato tedesco<br />

nel 1968. Come tradizione delle<br />

gare Historic, grandi duelli tra i<br />

piloti delle varie classi già a<br />

partire dalle qualifiche del<br />

sabato e poi nelle due frazioni,<br />

dove a prevalere sono stati Max<br />

Werner con una Maserati 300S e<br />

poi, nella seconda gara, David<br />

Franklin, al volante di una<br />

vettura analoga, seguito dalla<br />

Ferrari 250 Testa Rossa di Carlos<br />

Monteverde, pilotata per<br />

l’occasione da Gary Pearson, e<br />

dalla Maserati A6GCS di Lukas<br />

Huni. Puntuale la rivincita del<br />

Cavallino nelle categorie dalla 6<br />

alla 11: la vittoria nella prima<br />

frazione è andata a John Bosch<br />

sul 512 BB LM, seguito da<br />

Hardman con la 412 P e da<br />

Massimo Sordi con la BB LM.<br />

Knapfield , autore del miglior<br />

tempo in prova al volante di una<br />

delle quattro 512 BB LM, dopo<br />

un grande avvio in testa al<br />

gruppo, nonostante una panne<br />

elettronica e ad una fermata nel<br />

corso del secondo giro, riusciva<br />

comunque a chiudere in quarta<br />

posizione. In gara 2, grandi<br />

emozioni per il duello tra Michel<br />

Ferté, poi vincitore con una<br />

Ferrari 512 M, ed il secondo<br />

classificato John Bosch con<br />

Knapfield che ha chiuso terzo.<br />

Prossimo appuntamento a<br />

Valencia ai primi di giugno.<br />

Historic Challenge 51


Evento I Exclusive 612 Scaglietti Test Drive<br />

Tra strada<br />

e pista<br />

Testo e foto<br />

Marco Vitali<br />

52 Evento<br />

U<br />

na mattina di inizio<br />

primavera, luminosa e<br />

appena tiepida,<br />

rappresenta il clima ideale per<br />

vivere un’esperienza quasi<br />

onirica. Quando si aprono i<br />

cancelli della Pista di Fiorano,<br />

anche chi, come noi, qui dentro<br />

ci capita abbastanza spesso,<br />

riesce a capire l’emozione che<br />

invece vive chi, per la prima<br />

volta, si accinge ad entrare in un<br />

luogo magico.<br />

“Exclusive 612<br />

Scaglietti Test<br />

Drive” è una<br />

giornata<br />

particolare,<br />

“esclusiva” come<br />

recita il titolo<br />

dell’evento,<br />

dedicato da<br />

“Mercato Italia” a<br />

quegli appassionati<br />

di auto sportive che<br />

si stanno<br />

avvicinando alla<br />

produzione Ferrari<br />

per conoscerne<br />

meglio i modelli e<br />

ricavarne<br />

un’impressione al<br />

volante. Anche noi<br />

oggi abbiamo<br />

voluto indossare gli<br />

abiti del cliente per proiettarci<br />

nel mondo del Cavallino e vivere<br />

tutte le situazioni che prova il<br />

cliente prima di decidere<br />

l’acquisto di una vettura come la<br />

Scaglietti. Il welcome-coffee ci<br />

attende nella grande sala di<br />

Fiorano, un luogo dove da ogni<br />

angolo pare trasparire un<br />

segreto di corse. Seduti<br />

ordinatamente come tanti<br />

alunni al primo giorno di<br />

scuola, troviamo una decina di<br />

clienti provenienti da ogni parte<br />

d’Italia accompagnati dai<br />

responsabili delle rispettive<br />

concessionarie di zona. Gli<br />

istruttori della scuola di<br />

pilotaggio Ferrari, che<br />

seguiranno gli ospiti durante le<br />

loro prove in pista sono<br />

capitanati da Andrea Piccini,<br />

giovane talento<br />

dell’automobilismo tricolore e<br />

già alla guida della 550<br />

Maranello nel “Fia-Gt” qualche<br />

stagione fa. Dopo un veloce<br />

ripasso dei concetti che esprime<br />

la Scaglietti, la vera protagonista<br />

della giornata, è proprio Andrea<br />

a spiegare, in un veloce briefing,<br />

tutti i segreti della guida in<br />

circuito, quali sono le dinamiche<br />

del veicolo durante la frenata e<br />

le traiettorie più corrette da<br />

seguire una volta al volante.<br />

Finita la “lezione”, la teoria<br />

lascia velocemente spazio alla<br />

pratica e quindi alla pista.<br />

Una volta giunto il nostro turno,<br />

saliamo per un paio di giri al<br />

fianco dell’istruttore. La<br />

Scaglietti ha dimensioni<br />

generose ed una volta a bordo,<br />

regolato a piacere il sedile e<br />

indossata la cintura di sicurezza,<br />

ci si sente come immersi in un<br />

salotto. Un salotto di quelli<br />

buoni, vista la comodità dei<br />

sedili ed il comfort generale.<br />

Anche il rumore, anzi il canto,<br />

del dodici cilindri sebbene<br />

esaltato da un sistema di scarico<br />

studiato per accentuarne il


suono, risulta quasi ovattato<br />

nell’abitacolo. Fiorano è un<br />

tracciato misto, con una serie di<br />

curve impegnative disegnate per<br />

mettere alla prova macchine e<br />

piloti, e qui si capisce subito la<br />

differenza che passa tra un buon<br />

pilota di tutti i giorni ed un<br />

istruttore di guida veloce, senza<br />

approfondire a ciò che può fare<br />

un pilota in pista…<br />

In diretta ci vengono spiegati i<br />

“segreti” del tracciato, perché è<br />

meglio sacrificare l’ingresso in<br />

curva privilegiando la traiettoria<br />

e la velocità d’uscita, perché è<br />

meglio tenere inserito il sistema<br />

ASR con una macchina di 540<br />

<strong>cavalli</strong>, che caratteristiche<br />

hanno il cambio tipo F1 ed i<br />

freni carboceramici, compresi<br />

nel pacchetto “Handling GTC”<br />

montato come optional su<br />

vettura del nostro test. Quando<br />

rientriamo dopo le due tornate<br />

al fianco dell’istruttore,<br />

l’adrenalina sale a mille: tocca a<br />

noi entrare in pista! Il piacere di<br />

poter guidare la Scaglietti senza<br />

paura di perdere punti sulla<br />

patente, si mescola con il timore<br />

di non riuscire ad apprezzare in<br />

pieno il momento tanto atteso,<br />

anche perché il tempo a nostra<br />

disposizione, due giri due,<br />

sembra trascorrere con la stessa<br />

velocità con la quale la 612<br />

divora il rettilineo di Fiorano.<br />

Pochi minuti di sensazioni<br />

fortissime, concentrate in veloci<br />

cambiate, in frenate al limite (il<br />

nostro…), in traiettorie che<br />

comprendono anche un po’ di<br />

cordolo. Entusiasmante!<br />

Terminata la prova in pista, il<br />

piazzale appena dietro i box<br />

freme di entusiasmo: sono le<br />

persone che hanno guidato in<br />

pista, che si raccontano la loro<br />

esperienza, che mimano il<br />

comportamento dell’auto nelle<br />

curve: “potevo frenare almeno<br />

cinquanta metri più in là”, “non<br />

riesco a prendere bene la corda<br />

alla curva dopo il ponte…” sono i<br />

classici commenti di chi, come<br />

noi, sembra rivedere come in un<br />

veloce camera-car la propria<br />

esperienza al volante. Tra un<br />

caffè ed una battuta, la mattinata<br />

si esaurisce velocemente e la<br />

tappa successiva, il pranzo, non<br />

è meno interessante in una<br />

terra, l’Emilia, da sempre terra<br />

di motori ma anche di sapori.<br />

Quale migliore occasione di<br />

saggiare le doti della 612 su<br />

strada se non per recarsi al<br />

ristorante, “La Noce” di<br />

Montagnana, sulla strada<br />

panoramica che porta a<br />

Serramazzoni, in quel che resta<br />

di un borgo antico circondato da<br />

parecchi alberi da frutta. Tra un<br />

piatto e l’altro il discorso scivola<br />

inevitabilmente sulla Scaglietti<br />

ed è curioso notare come, a<br />

tavola, le impressioni sulla<br />

La 612 Scaglietti sfreccia sulla<br />

pista di Fiorano in una fase del<br />

test di guida; seguirà anche<br />

una prova su strada.<br />

A destra, il pass riservato agli<br />

ospiti delle concessionarie<br />

invitati all’evento.<br />

Evento 53


Colte al volo dai clienti appena<br />

scesi dalla macchina:<br />

“…mi ero fatto una certa idea di<br />

come girare a Fiorano, però<br />

una volta di fianco all’istruttore<br />

ho capito che certe cose con<br />

una Ferrari è meglio lasciarle<br />

fare a chi la Ferrari la sa<br />

guidare veramente…”<br />

“…la cosa divertente è che in<br />

mezzo al traffico a 50 all’ora<br />

con le marce alte riprende<br />

velocità in un lampo, senza<br />

indugi… un gran macchina da<br />

usare anche tutti i giorni…”<br />

“… il dodici cilindri ha una<br />

progressione che ti porta oltre i<br />

200 all’ora senza che Tu te ne<br />

renda conto…”<br />

“…anche se per definizione la<br />

Ferrari deve essere rossa, la<br />

612 nella tinta Silverstone è la<br />

fine del mondo…”<br />

“…la Scaglietti è fin troppo<br />

comoda per essere una<br />

Ferrari…”<br />

“…fantastica, si guida<br />

benissimo, peccato che è così<br />

ben insonorizzato l’abitacolo,<br />

quasi, quasi per sentire bene la<br />

musica del dodici cilindri<br />

bisogna guidare con il<br />

finestrino aperto…”<br />

“…il cambio velocissimo e<br />

preciso è sempre pronto nelle<br />

risposte, se poi vuoi guidare<br />

tranquillamente c’è l’opzione<br />

con il cambio automatico e<br />

sembra di stare in salotto…”<br />

“…non è una 2+2, ma una vera<br />

4 posti, anche dietro si è<br />

veramente comodi…”<br />

54 Evento<br />

vettura riescano talvolta a<br />

sorvolare persino sui magistrali<br />

piatti che la cucina ci propone.<br />

“La 612 Scaglietti è una vettura<br />

elegante e dal carattere sportivo<br />

con il pregio di avere 4 posti e<br />

conservare integralmente il<br />

fascino delle classiche vetture<br />

del Cavallino rampante” – ci<br />

suggerisce Fausto Mencancini<br />

(in alto a sinistra, nella foto),<br />

appassionato cliente di Samocar,<br />

la concessionaria Ferrari per<br />

Roma e il Lazio. Dopo pranzo e<br />

prima del rientro a Fiorano,<br />

visitiamo la linea di montaggio<br />

della Scaglietti. Vedere come<br />

nasce una Ferrari è sempre un<br />

momento di grande interesse ed<br />

emozione, anche perché alle linee<br />

di montaggio computerizzate si<br />

alternano fasi di assemblaggio<br />

artigianale, come impone la più<br />

pura tradizione Ferrari. Il<br />

pensiero che le tra vetture in<br />

lavorazione ci sarà forse la<br />

propria vettura ormai vicina alla<br />

consegna, scatena anche<br />

l’inevitabile “…ma non si può<br />

avere prima?” dell’ormai


imminente proprietario. Rientrati<br />

a Fiorano, mentre alcuni ospiti<br />

approfittano per mettere insieme<br />

ancora qualche giro in pista, con<br />

la vettura che ci viene affidata<br />

decidiamo di verificare<br />

l’impressione che fa la 612 su<br />

strada, percorrendo qualche<br />

chilometro da Fiorano verso<br />

l’Appennino. Nella mezz’ora a<br />

disposizione dei clienti, la 612 è<br />

finalmente nostra. Se il traffico<br />

pomeridiano che cinge Maranello<br />

e dintorni impedisce percorrenze<br />

particolarmente veloci, offre<br />

invece la possibilità di evidenziare<br />

la maneggevolezza e adattabilità<br />

di una vettura così straordinaria<br />

anche sulle strade di tutti i giorni,<br />

dietro a camion carichi di<br />

piastrelle o a qualche trattore. E<br />

così, in assoluta scioltezza ma<br />

facendo valere quando necessario<br />

la cavalleria a disposizione, il<br />

nostro tour sulle strade<br />

panoramiche dell’Appennino<br />

modenese termina in un batter<br />

d’occhio, con il cancello<br />

d’ingresso della Pista di Fiorano<br />

che si apre non appena la<br />

sagoma della nostra Scaglietti si<br />

propone in lontananza. La<br />

giornata è ormai arrivata al<br />

termine. Le emozioni sono<br />

ancora vive, palpabili. Ogni<br />

tanto lanciamo uno sguardo alla<br />

bella agenda con copertina in<br />

cuoio personalizzata di cui la<br />

Ferrari ci ha fatto omaggio. Ora<br />

che abbiamo raccontato tutto, o<br />

quasi, di questa bella esperienza,<br />

ora che la Scaglietti non è più<br />

tra le nostre mani, abbiamo il<br />

fondato timore che salire sulla<br />

nostra vettura di tutti i giorni<br />

per tornare a Milano possa<br />

provocarci un attacco di<br />

narcolessia. Pazienza, ce ne<br />

dovremo fare una ragione.<br />

Evento 55


Clienti in pista I Monza<br />

Volare... a Monza<br />

56 Clienti in pista


Testo<br />

Barbara Cuppini<br />

Foto<br />

Ferrari S.p.A.<br />

S<br />

ul percorso brianzolo l’ultima volta era<br />

stata nel giugno 2005, quando i clienti<br />

Ferrari arrivarono a Monza a seguito<br />

della tappa del Challenge. Lo scorso aprile,<br />

dopo una pausa di 12 mesi, Mercato Italia<br />

ha voluto ripetere l’esperienza positiva,<br />

rifacendosi a quella che, due anni prima,<br />

aveva riservato l’intero tracciato ai clienti:<br />

l’iniziativa e la promozione dei<br />

concessionari hanno alla fine portato in<br />

pista oltre 100 vetture che, tra piloti e<br />

relativi accompagnatori, hanno raggruppato<br />

un totale di 270 persone sparse tra la pitlane,<br />

il paddock e i vari piani della grande<br />

costruzione che sovrasta i box. Obiettivo<br />

della giornata (e degli ospiti) era quello di<br />

saggiare l’esperienza della guida in pista,<br />

uno dei desideri più ricorrenti tra i<br />

ferraristi, desiderio che spesso resta tale,<br />

vista la difficoltà di poter organizzare una<br />

sessione di giri liberi, in sicurezza e con<br />

assistenza adeguata. Sempre attento alle<br />

richeste della clientela, lo staff di Mercato<br />

Italia ha organizzato una giornata<br />

all’insegna dello sport e del divertimento,<br />

anche per intrattenere chi non aveva<br />

l’opportunità di scendere in pista e chi, tra<br />

un giro e l’altro, desiderava rilassarsi. Il<br />

programma, ricco di attività, comprendeva<br />

due simulatori di guida programmati sul<br />

circuito di Monza così come la pista per<br />

Clienti in pista 57


58 Clienti in pista<br />

modelli radiocomandati, che<br />

riprendeva il disegno del<br />

tracciato monzese. Ma spiccava<br />

anche la presenza di un maxischermo,<br />

dal quale assistere al<br />

Gran Premio di Formula 1 di<br />

San Marino, di piloti istruttori a<br />

disposizione per giri di pista al<br />

fianco dei partecipanti,<br />

di un open bar, di un<br />

ristorante e persino, al primo<br />

piano della zona hospitality, di<br />

un’area benesssere. Nel paddock,<br />

divesi spazi dedicati ai servizi<br />

Ferrari per la clientela<br />

illustravano esempi di<br />

allestimenti speciali, il<br />

programma Carrozzeria<br />

Scaglietti, i servizi finanziari, le<br />

parti di sostituzione Genuine<br />

Ferrari, alcune delle quali poco<br />

conosciute. In esposizione – e<br />

considerato che era il 23 aprile<br />

si trattava quasi di<br />

un’anteprima…- anche due<br />

esemplari di 599 GTB Fiorano,<br />

un paio di 612 Scaglietti ed una<br />

F430 berlinetta con<br />

personalizzazioni inedite,<br />

presentate il mese precedente al<br />

Salone dell’Auto di Ginevra. A<br />

concludere l’importante<br />

impianto scenico, alcuni box<br />

erano allestiti dalle<br />

concessionarie Rossocorsa,<br />

Samocar, Ineco e Forza con<br />

vetture particolari di proprietà<br />

di una quarantina di clienti.<br />

Rendeva ancora più spettacolare<br />

una giornata densa di emozioni,<br />

la presenza, ingombrante e<br />

affascinante, di un eliccottero<br />

Agusta Westland che, con un<br />

grande Cavallino rampante sul<br />

muso, si è esibito in una serie di<br />

spettacolari sorvoli a bassa<br />

quota della pista e del paddock,<br />

accompagnando la sfilata di<br />

vetture speciali come le F40, F50<br />

ed Enzo. Per tutti i clienti<br />

intervenuti, il sogno di correre<br />

in pista è diventato una<br />

piacevole ed entusiasmante<br />

realtà, il modo ideale per<br />

saggiare le prestazioni della<br />

propria granturismo in un<br />

ambiente sportivo e simpatico,<br />

circondati da amici che<br />

condividono la stessa passione.<br />

Prossimi appuntamenti in<br />

settembre: addirittura al<br />

Nurburgring, il week-end del 2 e<br />

3, e a Vallelunga, sabato 16.


Clienti in pista 59


I raduni del Club I Riviera ligure<br />

Il mare secondo noi<br />

Testo<br />

Andreas Kerschbaumer<br />

Foto<br />

Eros Maggi<br />

60 I raduni del Club<br />

È<br />

praticamente stata una<br />

festa per salutare la<br />

primavera, iniziata solo<br />

qualche giorno prima. Il primo<br />

evento del 2006 del Ferrari Club<br />

Italia non avrebbe potuto avere<br />

un luogo migliore che la Liguria<br />

per consentire l’apertura della<br />

stagione radunistica: sole, clima<br />

mite, posti di una bellezza<br />

straordinaria. Su tutti Portofino,<br />

preziosa pietra incastonata in<br />

quel meraviglioso gioiello che è<br />

il golfo del Tigullio. Il piccolo<br />

comune rivierasco ha accolto,<br />

venerdì 24 marzo, i 35 equipaggi<br />

iscritti presso il lussuoso Hotel<br />

Splendido, uno degli alberghi<br />

più rinomati e frequentati dal<br />

jet-set internazionale e situato<br />

in pozizione sopraelevata, con<br />

una vista mozzafiato sul golfo.<br />

La sera stessa. Lasciate le auto,<br />

gli ospiti hanno raggiunto<br />

l’Acquario di Genova per una<br />

esclusiva visita privata, ben oltre<br />

l’orario di chiusura, con<br />

aperitivo e cena sul bordo della<br />

vasca degli squali. Il mattino<br />

dopo, alla guida delle loro auto, i


Con la Ferrari a spasso per Genova;<br />

Dall’alto: il campanile di San Lorenzo,<br />

palazzo San Giorgio, cena all’Acquario,<br />

la Cattedrale.<br />

Nella pagina accanto, una veduta del<br />

Porto Antico con, in primo piano, il<br />

“Bigo” di Renzo Piano, la vasca delle<br />

razze e le auto in Corso Italia.<br />

Riviera ligure<br />

24/26 marzo<br />

I raduni del Club 61


ferraristi sono tornati verso il<br />

capoluogo seguendo, sulla costa,<br />

la strada statale panoramica che<br />

li ha riportati al centro di<br />

Genova, attraverso Nervi e il<br />

famoso corso Italia. Da qui,<br />

verso il Porto Antico, contornato<br />

delle moderne strutture (su<br />

tutte, il “tentacolare” ascensore<br />

panoramico di Renzo Piano, il<br />

“Bigo”) che ne valorizzano<br />

l’aspetto dopo il recupero voluto<br />

dal Comune qualche anno fa.<br />

Sulle banchine del porto, le auto<br />

sono state parcheggiate per dare<br />

modo ai partecipanti di visitare<br />

la città della Lanterna ed i suoi<br />

angoli più suggestivi, dal<br />

Palazzo Ducale ai “carrugi” al<br />

Museo Diocesano, dove si sono<br />

fermati per il pranzo. La tappa<br />

genovese non è stata che una<br />

delle attrattive che hanno<br />

caratterizzato la manifestazione<br />

62 I raduni del Club<br />

Le Ferrari “occupano”<br />

la splendida piazzetta<br />

di Portofino.<br />

Nella pagina accanto,<br />

l’ingresso dell’Arsenale<br />

e le auto parcheggiate<br />

su una banchina di<br />

Porto Lotti.


Riviera ligure<br />

24/26 marzo<br />

ligure. Il rientro a Portofino, in<br />

serata, ha coinciso con<br />

l’esposizione delle auto in una<br />

delle più famose ed eleganti<br />

piazze, anzi piazzette, del<br />

mondo, circondate dalle case<br />

variopinte e dai pittoreschi<br />

locali. E proprio uno di questi, il<br />

ristorante Splendido Mare,<br />

dependance dell’hotel, ha<br />

ospitato la cena dei partecipanti.<br />

Il giorno successivo, la<br />

domenica, partenza alla volta di<br />

La Spezia per la visita del Museo<br />

Navale ed il pranzo conclusivo<br />

nel moderno e funzionale Porto<br />

Lotti.<br />

I raduni del Club 63


Concorsi I Eleganza a quattro ruote<br />

64 Concorsi<br />

Testo<br />

Thomas J. Forsyte<br />

Foto<br />

Alessandro Giudice<br />

S<br />

e la tradizione è già una<br />

garanzia, l’organizzazione<br />

e il luogo fanno il resto.<br />

Anche quest’anno il “Concorso<br />

d’Eleganza Villa d’Este” non ha<br />

tradito le aspettative, supportato<br />

da un clima primaverile e da un<br />

sole luminoso. Esclusivi eventi<br />

di contorno, signore eleganti,<br />

gentleman impeccabili, un<br />

parterre dove si sentivano le più<br />

svariate lingue e, naturalmente,<br />

le auto più belle e prestigiose,<br />

prodotte in un periodo<br />

compreso tra il 1920 e il 1975:<br />

sono tutti gli ingredienti del<br />

successo di quella che è la più<br />

vecchia manifestazione di<br />

questo tipo al mondo: Dal 1929<br />

ad oggi, nei giardini di Villa<br />

d’Este, a pochi chilometri da<br />

Como, hanno sfilato le regine<br />

della strada: spesso pezzi unici,<br />

in rappresentanza dei più<br />

importanti carrozzieri, che<br />

utilizzavano il Concorso per<br />

mostrare al mondo il frutto<br />

della propria inventiva, del<br />

proprio talento.<br />

78 anni dopo, la sostanza non<br />

cambia. <strong>All</strong>e auto d’epoca (allora<br />

sfilavano, naturalmente, le<br />

vetture contemporanee), gli<br />

organizzatori hanno voluto<br />

affiancare i prototipi e le<br />

concept car, ancora una volta il<br />

frutto dell’immaginazione dei<br />

centri stile, un modo per<br />

perpetuare una tradizione di<br />

innovazione.<br />

Se lo scorso anno fu una Ferrari<br />

a vincere il primo premio<br />

Il Concorso di più lunga tradizione ha scelto ancora<br />

una Ferrari come rappresentante dell’eleganza senza tempo.<br />

Per il secondo anno consecutivo.<br />

assoluto (la 212 spider di Vignale<br />

del ’51, ex-Marzotto e proprietà<br />

di Jeff Fischer), l’edizione del<br />

2006 non è voluta essere da<br />

meno ed è ancora un’auto del<br />

Cavallino ad essere eletta “the<br />

Best of the Show”. Si tratta della<br />

410 SA (Super America) del<br />

1959, uno dei 12 esemplari<br />

prodotti da Pinin Farina ed ora<br />

di proprietà dell’americano<br />

Peter S. Kalikow. Hanno poi fatto<br />

sentire la loro presenza<br />

importante altri pezzi di grande<br />

prestigio “made in Maranello”. A<br />

partire, rigorosamente in ordine<br />

temporale, dalla 212 Inter coupé<br />

di Vignale (1952), in un color<br />

panna tanto inusuale quanto<br />

elegante. A seguire: la 166 MM<br />

berlinetta (1953), l’unica


Alcune delle Ferrari in concorso.<br />

Nella foto grande, la splendida<br />

proposta di Zagato su meccanica<br />

575M Maranello, la 575 GTZ.<br />

Qui sopra, da destra in basso, in senso<br />

orario: la 400 SA, la 410 SA vincitrice<br />

assoluta, una elegante ospite, la 212<br />

Inter Vignale e la166 MM Pininfarina.<br />

Concorsi 65


carrozzata da Pininfarina al<br />

posto di Touring; un’altra Super<br />

America, la 400 SA, che al Motor<br />

Car Show di New York del 1963<br />

impressionò tutti per la sua coda<br />

aerodinamica; uno dei 39<br />

esemplari della mitica e<br />

plurivittoriosa 250 GTO, quella<br />

blu del collezionista Brandon<br />

Wang, che ha ricevuto un premio<br />

speciale della giuria in onore di<br />

Felice Bianchi Anderloni, il<br />

patron della Touring scomparso<br />

lo scorso anno. A chiudere questa<br />

carrellata di Ferrari, due<br />

prototipi dei giorni nostri: la GG<br />

50, la berlinetta con cui<br />

Giorgetto Giugiaro ha voluto<br />

festeggiare il mezzo secolo di<br />

attività nel design<br />

automobilistico, e la 575 GTZ,<br />

un’affascinante rivisitazione su<br />

base 575 M Maranello da parte di<br />

Zagato, che ha riproposto anche i<br />

due tipici rigonfiamenti del tetto,<br />

sopra la testa di pilota e<br />

passeggero.<br />

66 Concorsi<br />

Dall’alto, a sinistra: Rolls Royce<br />

d’epoca schierate nel parco di Villa<br />

d’Este; la 250 GTO di Brandon Wang;<br />

la GG 50 di Giugiaro, una signora con<br />

ampio e vistoso cappello.<br />

Sullo sfondo la linea aerodinamica<br />

della Ferrari 400 Superamerica


Carlos Reutemann, GP di Monza, 10 Settembre 1978<br />

Ferrari Spumante,<br />

dal 1972<br />

nel mondo<br />

delle corse<br />

automobilistiche<br />

Ferrari spumante è partner del Ferrari Club Italia


Clubeventi<br />

Raduni, manifestazioni, iniziative<br />

del Ferrari Club Italia<br />

con un occhio particolare rivolto<br />

al grande mondo degli appassionati<br />

del Cavallino<br />

Sommario<br />

69 Vita di Club<br />

I primi appuntamenti agonistici<br />

della stagione del Ferrari Club<br />

Italia permettono di stilare le<br />

prime classifiche per il Trofeo e<br />

il Campionato. Tra le prove di<br />

abilità e quelle di regolarità, le<br />

previsioni sono quelle di un<br />

2006 all’ultima curva<br />

79 In Libreria<br />

Proposte di letture illuminanti<br />

ed interessanti per chi la<br />

passione Ferrari non la vive<br />

solo al volante<br />

Vita di Club 69


Vita diClub<br />

con la partecipazione di<br />

70 Vita di Club<br />

Ferve come non mai l’attività agonistica del<br />

Ferrari Club Italia. Ormai impegnato su due<br />

fronti – il Trofeo e il Campionato -, il club del<br />

Cavallino offre ai suoi soci altrettante<br />

opportunità di sentirsi protagonisti con la loro<br />

Ferrari. Il 2006 si è infatti aperto con due<br />

eventi sportivi, uno dedicato alla “abilità”, che<br />

ha inaugurato, sulla pista di Fiorano, il Trofeo,<br />

e l’altro alla “regolarità”, con la prova di San<br />

Marino, la prima del Campionato. Vediamo<br />

com’è andata.<br />

Trofeo: debutto in casa<br />

Fiorano – 9 aprile<br />

Ferrari e pista sono due<br />

concetti non solo compatibili<br />

ma addirittura legati a doppio<br />

filo. E’ il circuito ad esaltare la<br />

storia, le prestazioni,<br />

l’immagine della Ferrari che<br />

proprio alla Formula 1 ed ai<br />

vari campionati Sport e GT deve<br />

il riconoscimento del suo<br />

valore. Per i clienti più sportivi,<br />

il sogno è quindi di guidare la<br />

propria auto in circuito, su<br />

circuiti costruiti per correre in<br />

velocità e sicurezza. Il Club,<br />

autentico “covo” di<br />

appassionati, non ha lasciate<br />

inascoltate le pressanti<br />

richieste dei soci istituendo, con<br />

il 2006, il “Trofeo Ferrari Club<br />

Italia”. Si tratta di una serie di<br />

appuntamenti (sono tre quelli<br />

previsti per quest’anno, salvo<br />

inserimenti dell’ultima ora) che<br />

si svolgono in circuito. I<br />

concorrenti sono divisi in classi,<br />

a seconda del tipo di vettura<br />

che portano in gara. La<br />

classifica viene stilata sulla<br />

base del tempo impiegato a<br />

fare un determinato percorso:<br />

vince chi lo fa nel minor tempo<br />

e senza penalità, quelle<br />

comminate, ad esempio,<br />

abbattendo uno o più birilli che<br />

formano le numerose chicane<br />

di cui è disseminato il tracciato.<br />

Al termine di ogni gara sono<br />

stilate tre classifiche: Assoluta<br />

generale (premiati i primi tre<br />

concorrenti ); Classe (premiati i<br />

primi tre concorrenti );<br />

Femminile (premiata la prima<br />

concorrente). Lo spirito è,<br />

naturalmente, di far godere<br />

delle prestazioni della vettura<br />

in un contesto di grande fascino<br />

e nella massima condizione di<br />

sicurezza: è il motivo che<br />

giustifica la presenza delle<br />

chicane, che rallentano i tempi<br />

di percorrenza impegnando al<br />

contempo il concorrente nella<br />

tecnica di guida.<br />

E, a questo proposito, nessun<br />

posto è sembrato migliore della<br />

pista di Fiorano, dove il Trofeo<br />

ha debuttato il 9 aprile.<br />

La tipologia di gara del tutto<br />

innovativa, che la Ferrari ha<br />

chiamato “Top Driver”, ha<br />

davvero riscontrato un grande<br />

successo tra i partecipanti.<br />

I semafori alla linea di partenza<br />

si sono illuminati per alcuni<br />

secondi prima di spegnersi e di<br />

dare, in questo modo “tipo F1”,<br />

il via al primo concorrente:<br />

Angelo Branchi, con la sua 308<br />

GTS, classe A1. Angelo non si è<br />

certo fatto prendere<br />

dall’emozione di essere il<br />

primo ad inaugurare<br />

ufficialmente questa nuova<br />

avventura del Ferrari Club<br />

Italia, così fin dai primi giri di<br />

pista la sua prestazione è<br />

iniziata a migliorare, fino a


I custodi del Mito I Keepers of the Myth I Les Gardiens du Mythe I Ein Fein verwahrter Mythos


Vita diClub Classe<br />

metterlo sul gradino più alto<br />

della propria classe.<br />

Man mano che le vetture<br />

prendevano il via, iniziava a<br />

crescere l’adrenalina dei<br />

partecipanti che, incuriositi,<br />

assistevano impazienti alle<br />

per classe, i tempi della prova di Fiorano<br />

CLASSE A1<br />

1 BRANCHI A. GTS 7'58.60<br />

CLASSE B1<br />

1 DE FALCO F. SPIDER 7'18.09<br />

2 ZANDERIGHI D. GTS 7'28.84<br />

3 SANTORO P. GTB TURBO 7'56.92<br />

4 DI TOMMASO G. 348 TB 8'01.76<br />

CLASSE B2<br />

1 GNODI I. TESTAROSSA 7'42.21<br />

2 GUBELLINI W. TESTAROSSA 8'01.72<br />

CLASSE C1<br />

1 D'APOLLONIO S. F 355 GTS 6'37.77<br />

2 PRESTI S. SPIDER 6'52.60<br />

3 CIPOLLONE M. MODENA 6'54.84<br />

4 SCARPARI G. MODENA F1 6'58.45<br />

5 ZOCCA A. GTS 7'06.41<br />

6 NICOLOSI G. 360 F1 7'07.90<br />

7 AMENDOLAGINE GTS C1 7'09.64<br />

8 AMBROSI E. MODENA 7'12.21<br />

9 MOSCONI A. SPIDER 7'18.00<br />

10 ALLENA P. MODENA F1 7'19.35<br />

11 GALIERO P. F 355 F1 7'34.52<br />

12 SCIOMMERI L. SPIDER 8'05.79<br />

CLASSE C2<br />

1 DE DOMINICIS M. MARANELLO 7'17.03<br />

2 COLOMBRITA R. M MARANELLO 7'25.46<br />

3 BASSETTO M. 456 GT 7'48.90<br />

4 MONACO A. 612 SCAGLIETTI 8'08.62<br />

CLASSE D1<br />

1 GNUTTI M. F430 6'26.89<br />

2 RAMACCI F. F430 6'49.83<br />

3 RAVA G. F430 6'56.95<br />

4 GELLI L. F430 7'02.32<br />

5 BARTOLI I. F430 7'03.36<br />

6 DELFANTI P. F430 7'47.12<br />

CLASSE D2<br />

1 RACCANELLO M. F 40 7'03.73<br />

2 ANCHIERI R. F 40 7'37.11<br />

CLASSE E<br />

1 LEVERATTO M. CHALLENGE ST 6'28.33<br />

2 BIGO M. CHALLENGE ST 6'29.00<br />

3 TURTORO F. CHALLENGE ST 6'30.90<br />

4 BUSNELLI M. CHALLENGE ST 6'38.54<br />

5 PANSERI G. CHALLENGE ST 6'48.29<br />

6 FERRO F. CHALLENGE ST 7'22.14<br />

7 LA MARCA M. / CHALLENGE ST 7'44.50<br />

prestazioni dei propri avversari.<br />

In pista si sono riviste anche<br />

vecchie conoscenze del Club<br />

nell’ambito regolaristico. Come<br />

Genny Di Tommaso, su 348 TB,<br />

che ha corso nella classe B1<br />

dove ha primeggiato Francesco<br />

De Falco, su 348 spider, un<br />

nuovo socio romano del Club,<br />

seguito da Damiano Zanderighi,<br />

per l’occasione senza il suo<br />

fedele navigatore, e da Pierluigi<br />

Santoro, su GTB Turbo.<br />

In classe B2, hanno<br />

primeggiato le Testarossa, con<br />

il neo papà Gnodi che precede<br />

l’emiliano Gubellini, grande fan<br />

delle prove di regolarità.<br />

In classe C1 Stefano D’apollonio<br />

è stato graffiante e, con una<br />

F355 GTS, ha lasciando a bocca<br />

asciutta gli altri undici sfidandi<br />

di classe: proprio l’anno scorso<br />

aveva concluso la sua stagione<br />

sportiva con la vittoria sulla<br />

stessa pista di Fiorano. Dietro<br />

Stefano, il secondo gradino del<br />

podio se lo aggiudica Presti,<br />

giunto dalla lSicilia con la sua<br />

360 spider; il terzo è di Michele<br />

Cipollone, su 360 Modena.<br />

In classe C2, il successo è<br />

andato a De Dominicis (550<br />

Maranello) seguito dal nuovo<br />

Delegato per la regione Sicilia,<br />

Rosario Colombrita, su una<br />

575 M Maranello, e da Marco<br />

Bassetto (456 GT). Per curiosità<br />

ricordiamo che Colombrita,<br />

nonostante la distanza che lo<br />

separava da Maranello, aveva<br />

dietro di sè un stuolo di<br />

pubblico, una “claque” che<br />

faceva il tifo per lui. Salendo di<br />

potenze, molto spettacolare la<br />

classe di D2, con le splendide<br />

F40 condotte con grande<br />

bravura da Mauro Raccanello e<br />

da Rolando Anchieri,<br />

rispettivamente classificati al<br />

primo e secondo posto. Le due<br />

ultime classi erano anche le più<br />

numerose. Nella classe E, con<br />

vetture Challenge Stradale, il<br />

gradino più alto del podio se lo<br />

è aggiudicato il giovane Matteo<br />

Leveratto, seguito da un<br />

agguerrito Mario Bigo, al<br />

rientro nelle competizioni del<br />

Ferrari Club Italia, e da<br />

Francesco Torturo. In questa<br />

classe, non possiamo non citare<br />

Panseri che, seppure solo 5° al<br />

traguardo, è un nome molto<br />

conosciuto nel settore<br />

automobilistico sportivo proprio<br />

per le proprie partecipazioni<br />

alle competizioni<br />

automobilistiche internazionali,<br />

su tutte la Parigi Dakar.<br />

Penalizzato dall’abbattimento<br />

dei birilli, il campano Michele<br />

La Marca, reduce vittorioso<br />

dalla ultima “6 ore” disputatasi<br />

a Vallelunga.<br />

Nella grande battaglia che ha<br />

caratterizzato la classe D1,<br />

formata dalle F430, a mettere il<br />

sigillo vincente è stato il<br />

giovanissimo Mario Gnutti, che<br />

si aggiudicava il giro più veloce<br />

in un 1’07’’ senza prendere<br />

alcuna penalità. L’hanno<br />

seguito Fernando Ramacci,<br />

nuovo delegato della Regione<br />

Lazio, e Guido Rava, che<br />

l’abbattimento di un birillo ha<br />

relegato al terzo gradino del<br />

podio.<br />

Volti nuovi e conosciuti si sono<br />

alternati in pista in una giornata<br />

splendida che si è conclusa con<br />

la vittoria di pochi e la<br />

soddisfazione di tutti. La<br />

formula è valida ed<br />

entusiasmante e sono in tanti<br />

ad aspettare il prossimo<br />

appuntamento del Trofeo, il 16<br />

luglio, su un’altra pista storica<br />

ed esclusiva: il circuito di<br />

Balocco, pista privata dell’Alfa<br />

Romeo, dove sono state<br />

sviluppate negli anni le più<br />

gloriose auto del Biscione.<br />

Vita di Club 73


Vita diClub<br />

74 Vita di Club<br />

Campionato: si parte con la regolarità<br />

San Marino – 6/7 maggio<br />

Dopo la pausa invernale, il<br />

Ferrari Club Italia ha riaperto la<br />

stagione della “regolarità”, la<br />

disciplina dell’automobilismo<br />

sportivo che si basa sul rispetto<br />

di un “tempo imposto” che i<br />

concorrenti devono impiegare<br />

per percorrere un certo tragitto.<br />

Il tempo imposto va rispettato<br />

al centesimo di secondo: ogni<br />

frazione in più o in meno<br />

(quindi passaggi in ritardo o in<br />

anticipo) viene penalizzata.<br />

Vince chi totalizza il minor<br />

numero di penalità. Vist che il<br />

tempo è il principale<br />

protagonista di questo tipo di<br />

gara, sono stilate due distinte<br />

classifiche (relative ad<br />

altrettante categorie), in base al<br />

tipo di cronometraggio scelto:<br />

- categoria H, riservata ai<br />

concorrenti che, per<br />

cronometrare il tempo,<br />

utilizzano Oregon Scientific<br />

“Hockenheim”: si tratta di uno<br />

strumento particolare ad<br />

impulsi radio inviati dal satellite<br />

che, essendo lo stesso<br />

impiegato dai cronometristi per<br />

determinare il “tempo ufficiale”<br />

della gara, annulla tutti i<br />

problemi di sincronizzazione da<br />

parte dell’equipaggio;<br />

- categoria T , riservata a tutti<br />

coloro che adoperano un<br />

qualsiasi altro strumento.<br />

Teatro della prima gara della<br />

stagione, il 6 e 7 maggio, la<br />

piccola Repubblica di San<br />

Marino. Il magnifico sole di una<br />

tipica giornata d’estate, ha<br />

accompagnato i 20 partecipanti<br />

che hanno aderito alla


Ferrari Owners’ Site<br />

L’equipaggiamento standard<br />

di ogni Ferrari<br />

Accesso dedicato a<br />

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L’esclusivo sito internet<br />

dedicato ai clienti<br />

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www.owners.ferrari.com<br />

Il Club più esclusivo del Web<br />

Essere clienti Ferrari significa<br />

avere a disposizione servizi ed<br />

opportunità unici al mondo.<br />

<strong>All</strong>’interno del Ferrari Owners’<br />

Site tutte le notizie sulla Casa<br />

di Maranello: anteprime dei<br />

nuovi modelli, informazioni<br />

tecniche sulle vetture, articoli<br />

approfonditi, servizi ed eventi<br />

dedicati solo ai clienti Ferrari.<br />

Entrare nel sito è semplice e<br />

gratuito ma esiste una sola<br />

chiave d’accesso: possedere<br />

una Ferrari.


Vita diClub 76<br />

Vita di Club<br />

manifestazione fin dalla<br />

partenza, in uno spiazzo<br />

adiacente le possenti mura che<br />

racchiudono questo piccolo<br />

stato: una dopo l’altra, le<br />

Ferrari si sono dirette verso le<br />

colline circostanti, su un<br />

percorso di 71 km che le<br />

avrebbe riportate, nel tardo<br />

pomeriggio, nuovamente nel<br />

cuore di San Marino.<br />

Tra i partecipanti che hanno<br />

affrontato le 15 prove<br />

cronometrate, da sottolineare il<br />

ritorno alla vittoria, nella<br />

categoria T, di Luca<br />

Bongiovanni, navigato come<br />

sempre dall’abile Andrea Zocca.<br />

L’equipaggio emiliano ha dato<br />

del filo da torcere a Ivan Bartoli,<br />

accompagnato dalla più che<br />

mai inossidabile Claudia<br />

Autonoleggio speciale<br />

per gente speciale<br />

Da un’azienda giovane, nello<br />

spirito soprattutto, ci si attende<br />

entusiasmo, un approccio<br />

amichevole, freschezza e<br />

originalità di idee. Targarent,<br />

società del Gruppo Fiat, ha<br />

concluso per il 2006 un accordo<br />

con il Ferrari Club Italia che<br />

prevede sconti fino al 30% sulle<br />

sue tariffe di autonoleggio a<br />

breve/medio termine. Una<br />

grande opportunità, che i soci<br />

del Club possono cogliere<br />

godendo della disponibilità<br />

delle 90 sedi della Società<br />

dislocate su tutto il territorio<br />

nazionale, negli aeroporti e<br />

nelle maggiori città. Una<br />

servizio capillare, dunque, ma<br />

non solo. Attenta alle<br />

aspettative e necessità degli<br />

automobilisti che utilizzano le<br />

sue vetture spesso in contesti<br />

Barbieri, detentori del titolo<br />

nella passata stagione. Il terzo<br />

posto se lo è aggiudicato<br />

l’equipaggio Norbedo-Madriz<br />

(Challenge Stradale) che solo<br />

con le prove della domenica<br />

hanno potuto consolidare la<br />

propria posizione.<br />

Nella categoria H, vero colpo da<br />

maestro da parte di Adriano<br />

Monaco, accompagnato dalla<br />

moglie Paola, che con la sua<br />

nuovissima 612 Scaglietti rossa<br />

diversi da<br />

quelli che<br />

frequentano<br />

solitamente,<br />

Targarent offre in uso un<br />

navigatore satellitare portatile,<br />

un accessorio utile ed efficace<br />

per muoversi agevolmente<br />

anche in città e su strade poco<br />

conosciute. Particolare cura è<br />

dedicata anche alla flotta che<br />

Targarent mette a disposizione<br />

dei suoi Clienti: ai numerosi<br />

modelli che già ne fanno parte,<br />

si sono aggiunte le due versioni<br />

dell’Alfa Romeo 159, la berlina<br />

e la sportwagon, oltre alla<br />

Lancia Musa che, con i suoi<br />

allestimenti raffinati, si è subito<br />

dimostrata la preferita dalle<br />

signore.<br />

si è imposto nella prima<br />

stagionale, come per volersi<br />

rifare della stagione passata<br />

dove ha dovuto lasciare, per<br />

pochissimi punti di scarto, il<br />

titolo al romano Lamberto<br />

Fuso, assente in questa<br />

occasione.<br />

Da non dimenticare, infine, gli<br />

esordienti ed i nuovi iscritti al<br />

Campionato. Come i Fumanò,<br />

eqiupaggio composto da padre<br />

e figlio; ed ancora Baruzzi che,<br />

appeso al chiodo il casco da<br />

pilota di pista ha comunque<br />

deciso di godersi il paesaggio<br />

sammarinese con questo tipo di<br />

competizioni; oppure Pini che,<br />

lasciata la propria navigatrice<br />

sulla famose spiagge della<br />

riviera romagnola, ha aderito<br />

con entusiasmo ad una gara<br />

che per lui era sicuramente più<br />

difficile che per gli altri,<br />

considerando che ha dovuto<br />

controllare da sè sia il road<br />

book che i tempi di<br />

percorrenza. Il prossimo<br />

appuntamento con il<br />

Campionato a Livorno, dal 2 al<br />

4 giugno, in concomitanza con il<br />

raduno delo Ferrari Club Italia.


IDEE E SOLUZIONI<br />

PER COMUNICARE<br />

Golinelli Industrie Grafi che S.p.A.<br />

Via IV Passi, 18 · 41043 Formigine (Mo) I<br />

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inlibreria I<br />

RACING ACTIVITIES 2005<br />

Autore: a cura dell’Ufficio Stampa<br />

Sportiva Ferrari<br />

Editore: Ferrari S.p.a.<br />

Pagine: 212<br />

Formato: cm 24,5x33<br />

Testo: italiano e inglese<br />

Prezzo: euro 85,00<br />

Nello stesso formato<br />

dell’Annuario del Cavallino,<br />

questo volume raccoglie tutte le<br />

notizie, i dati, le classifiche, le<br />

curiosità di un anno di corse<br />

visto dall’interno della Ferrari. In<br />

apertura, l’Albo d’Oro della<br />

partecipazione Ferrari in<br />

Formula 1 con i vincitori di ogni<br />

GranPremio disputato dal 1950<br />

al 2005. A seguire la cronaca<br />

libri possono essere acquistati<br />

alla Libreria dell’Automobile<br />

(Corso Venezia, 43 - Milano,<br />

telefono 02.760.066.24)<br />

usufruendo dello sconto del 15%<br />

riservato esclusivamente ai soci<br />

del Ferrari Club Italia.<br />

Gli acquisti possono essere<br />

anche fatti per corrispondenza<br />

contattando lo 02.2730.1462.8<br />

o collegandosi al sito internet:<br />

www.libreriadellautomobile.it<br />

FERRARI<br />

Le stradali dalla 166 Inter<br />

alla 599 GTB<br />

Autore: Luca Delli Carri,<br />

Nicolò Cilento (prove)<br />

Editore: Editoriale Domus<br />

Pagine: 224<br />

Formato: cm 27x20,3<br />

Testo: italiano<br />

Prezzo: 7,50 euro (copertina<br />

morbida), 15,00 euro (copertina<br />

rigida con sovracoperta)<br />

tecnica dei GP della<br />

stagione 2005 corredati<br />

con la dichiarazione<br />

ufficiale di Jean Todt e<br />

foto delle auto in azione e<br />

degli ospiti che, di volta<br />

in volta, si sono<br />

avvicendati nei box.<br />

I quattro capitoli<br />

successivi sono dedicati,<br />

rispettivamente, al<br />

Challenge, all’Historic, ad altre<br />

competizioni - come i<br />

campionati GT Internazionale e<br />

quelli nazionali (inglese, italiano,<br />

spagnolo) oltre all’italiano della<br />

Montagna - e, in chiusura, alle<br />

manifestazioni organizzate per il<br />

circuito F1 Clienti.<br />

FERRARI PROTOTYPE ERA<br />

1962-1973 IN PHOTOGRAPHS<br />

Autore: Alan Henry<br />

Editore: David Bull Publishing<br />

Pagine: 172<br />

Formato: cm 29x29<br />

Testo: inglese<br />

Prezzo: euro 70,00<br />

Un altro volume<br />

della collana<br />

“Passione Auto”,<br />

edita da Editoriale<br />

Domus-Quattroruote<br />

a cura di Manuela<br />

Piscini. A parte<br />

l’apertura del libro<br />

dedicata al fondatore<br />

ed alla sua storia<br />

umana e imprenditoriale, come<br />

per tutti i volumi della serie,<br />

anche questo si svolge nello<br />

stile della disamina puntuale di<br />

tutti i modelli prodotti<br />

dall’azienda di Maranello,<br />

ordinati secondo l’anno della<br />

presentazione. Di ogni modello<br />

vengono illustrate la genesi e la<br />

tecnica senza tralasciare le<br />

caratteristiche estetiche e le<br />

impressioni di guida, qualora il<br />

mensile Quattroruote, dai cui<br />

Un racconto soprattutto<br />

fotografico di un’“era”, come la<br />

definisce il titolo, che la Ferrari<br />

vive da protagonista e che la<br />

porta attraverso cambiamenti<br />

tecnici importanti. Si parte dalle<br />

196 e 246 SP dell’inizio degli<br />

anni ‘60 per approdare ai primi<br />

prototipi con V-12 centrale,<br />

come le 250 P e 275 P del<br />

biennio ‘63-’65.<br />

Un discorso a parte merita la<br />

grande battaglia, anche umana<br />

ed industriale, che la piccola<br />

Ferrari di Maranello<br />

combattè con il<br />

colosso Ford di Detroit<br />

nel 1966. Furono le<br />

splendide P3 e P4 le<br />

paladine di un duello<br />

ricchi archivi il volume attinge,<br />

ne abbia pubblicato la prova su<br />

strada. Molto belli ed<br />

interessanti anche i numerosi<br />

spaccati tecnici che, sparsi qua<br />

e là, arricchiscono la lettura.<br />

FERRARI è disponibile in due<br />

versioni: quella da edicola, con<br />

coprtina morbida, e l’altra da<br />

libreria, con copertina rigida e<br />

sovracoperta, al doppio del<br />

prezzo.<br />

dai risvolti epici.<br />

La nuova strada progettuale<br />

intrapresa con la 312 P nel<br />

1968 porterà poi al debutto<br />

della 512S ed al glorioso finale<br />

dell’avventura delle Sport<br />

Prototipo con la 512M e la<br />

vittoriosa 312 PB.<br />

Una quantità di foto a colori e<br />

bianco e nero corredano un<br />

racconto dove il testo si limita a<br />

far da didascalia ad immagini<br />

che, in realtà, parlano da sole.<br />

in libreria 79


inlibreria 80<br />

FERRARI<br />

THE RED DREAM<br />

Autore: foto di Pietro Carrieri<br />

testo di Doug Nye<br />

Editore: Idea Books<br />

Pagine: 232<br />

Formato: cm 33x30<br />

Testo: italiano<br />

Prezzo: euro 70,00<br />

in libreria<br />

THE ENGINE<br />

FERRARI 365 GT/4 BB<br />

Autore: testi di Ray Ichiro Fukuno<br />

foto di Yoshifumi Ogawa<br />

Editore: Nigensha Publishing Co. Ltd<br />

Pagine: 130<br />

Formato: cm 22,5x30<br />

Testo: inglese e giapponese<br />

Prezzo: euro 60.00<br />

WORLD IN RED<br />

Autori vari<br />

Editore: World in Red SAS<br />

Pagine: 320<br />

Formato: cm 32x25<br />

Testo: francese e inglese<br />

Prezzo: 66,00<br />

Una pubblicazione annuale di<br />

grande formato, copertina<br />

morbida con doppi<br />

risguardi, carta<br />

pregiata, fotografie di<br />

qualità. Gli argomenti<br />

trattati spaziano dal<br />

parallelo tra<br />

Superamerica ed F430<br />

spyder all’FXX, dal China<br />

Red Tour all’asta di<br />

Sotheby’s. Due grandi<br />

Tranne che il titolo, questo libro<br />

è scritto in italiano. Dettaglio<br />

tutto sommato trascurabile<br />

visto che, fondamentalmente,<br />

“The red dream” è un volume di<br />

immagini. Il bravo Carrieri,<br />

fotografo di<br />

grande<br />

qualità,<br />

rispolvera<br />

alcune delle<br />

sue migliori<br />

Il primo motore della Berlinetta<br />

Boxer, la mitica BB che, proprio<br />

in Giappone, vive di una<br />

particolare considerazione da<br />

parte degli appassionati. Al di là<br />

delle fotografie di grande<br />

fascino e qualità, il libro si<br />

presenta come una sorta di<br />

vademecum per ingegneri ed<br />

appassionati più che per<br />

meccanici.<br />

Di ogni<br />

elemento<br />

viene spiegata<br />

la funzione e,<br />

dove possibile,<br />

il dettaglio del<br />

meccanismo,<br />

magari con<br />

diagrammi e<br />

sezioni sono dedicate allo sport<br />

ed agli eventi. Nella prima,<br />

l’immancabile Formula 1 ma<br />

anche i Challenge, il<br />

campionato giapponese GT,<br />

l’Historic Challenge.<br />

Nella seconda, i<br />

meeting di<br />

realizzazioni presentando in<br />

questo volume di grande<br />

formato ventuno tra le più belle<br />

auto uscite dalla fabbrica di<br />

Maranello.<br />

La dimensione delle immagini<br />

rendono i soggetti palpabili ed<br />

ogni particolare, anche il più<br />

defilato ed apparentemente<br />

insignificante, assume una<br />

dimensione da protagonista.<br />

Per rendere ancora più<br />

particolare il volume, è<br />

disponibile anche<br />

un’edizione con una<br />

originale copertina di<br />

metallo verniciato di<br />

rosso che riproduce i<br />

tipici sfiati aria delle<br />

Ferrari da<br />

competizione. Il prezzo<br />

di questa versione è di<br />

euro 150,00<br />

spaccati tecnici del motore; Si<br />

tratta di un volume<br />

interessante, sicuramente ad<br />

un alto livello di professionalità.<br />

Goodwood e Montery, la Mille<br />

Miglia e il Tour Auto.<br />

World in Red è un piacere per<br />

gli occhi.

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