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il <br />
Club<br />
<br />
Mercato<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Novità<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Tasmanian Cup
il<br />
Club<br />
ilClub<br />
Rivista ufficiale<br />
del Ferrari Club Italia<br />
Pubblicazione Quadrimestrale<br />
1° Quadrimestre 2006<br />
Anno 6 - n° 1<br />
Presidente<br />
Luca Matteoni<br />
Direttore responsabile<br />
Alessandro Giudice<br />
Grafica e impaginazione<br />
Aimone Bolliger<br />
Hanno collaborato<br />
Stefano Colonna, Barbara Cuppini,<br />
Thomas J. Forsyte, Carlo Gambaro,<br />
Andreas Kerschbaumer,<br />
Paolo Marasca, Ilaria Maraviglia,<br />
Alessandro Migliorini, Marco Vitali<br />
Fotografi<br />
Archivio Ferrari, Barbara Cuppini,<br />
Callo, Roberto Carrer, Alessandro<br />
Giudice, Andreas Kerschbaumer,<br />
LaPresse, Eros Maggi, Max Sarotto,<br />
Gabriela Noris, Rino Schenetti,<br />
Marco Vitali, Roberto Viva<br />
Ricerche iconografiche<br />
Ferrari: Image Service<br />
Editore<br />
Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />
Stampa e confezione<br />
Golinelli Industrie Grafiche SpA<br />
www.golinelli.it<br />
Stampata su carta UPM Premium Silk<br />
Prodotta da UPM Kymmene<br />
Copertina 200g/Interno 115g<br />
Testata di proprietà del Ferrari Club Italia<br />
Via Abetone Inferiore, 4 41053 Maranello<br />
(Modena).<br />
Tutti i diritti riservati. Il materiale<br />
contenuto in questa pubblicazione non<br />
può essere riprodotto, né integralmente,<br />
né parzialmente senza preventiva<br />
autorizzazione del Ferrari Club Italia.<br />
Le opinioni espresse non rispecchiano<br />
necessariamente quelle dell’editore<br />
e del proprietario della testata.<br />
Analogamente, nessuna responsabilità<br />
è assunta per le inserzioni pubblicitarie<br />
contenute nella rivista. Il proprietario della<br />
testata è a disposizione di eventuali aventi<br />
diritto per il copyright fotografico nell’ambito<br />
della legislazione internazionale.<br />
Autorizzazione del Tribunale di Modena<br />
1595/2001<br />
In questo numero<br />
La Ferrari nel mondo è una<br />
realtà, una presenza.<br />
Ne abbiamo parlato con<br />
l’ingegner Andrea Bozzoli,<br />
direttore commerciale e<br />
marketing Ferrari.<br />
Dalle sue parole esce una<br />
visione internazionale del<br />
Cavallino, in espansione su<br />
diversi mercati, come quello<br />
cinese ed alcuni del Far East.<br />
E mentre l’Historic Challenge<br />
debutta ad Hockenheim, i soci<br />
del Club vanno a correre in<br />
Australia, nello stesso Paese<br />
dove si correva la Tasmanian<br />
Cup, un altro successo Ferrari<br />
dall’altra parte del mondo.<br />
Dal mondo intero verso<br />
l’Italia, arrivano invece i<br />
collezionisti che hanno<br />
“scoperto” il nuovo servizio<br />
di restauro completo offerto<br />
da Ferrari Classiche:<br />
quale posto migliore di quello<br />
di origine per ricondizionare<br />
la propria Ferrari.<br />
E il Cavallino vince anche<br />
in eleganza, con il premio<br />
“Best of the Show” assegnato<br />
al Concorso di Villa d’Este<br />
ad una splendida e rara<br />
410 SA.<br />
Sommario<br />
2 Ferrarievents<br />
4 599 GTB Fiorano<br />
<strong>Oltre</strong> <strong>600</strong> <strong>cavalli</strong><br />
16 L’intervista/Andrea Bozzoli<br />
Perché è importante<br />
aspettare una Ferrari<br />
22 Challenge<br />
Benvenuta, F430!<br />
26 Ferrari Classiche<br />
Le mani più esperte<br />
32 Tasmanian Cup<br />
Il Mondiale d’Inverno<br />
40 Team Forza<br />
Tra mare e risaie<br />
44 Classic Adelaide<br />
Un salto nelle terra<br />
dei canguri<br />
48 Historic Challenge<br />
La “prima” del 2006<br />
52 612 test drive<br />
Tra strada e pista<br />
56 Clienti in pista<br />
Volare a Monza<br />
60 Riviera ligure<br />
Il mare secondo noi<br />
64 Eleganza a quattro ruote<br />
Villa d’Este<br />
69 Vita di Club<br />
79 Libri<br />
LA COPERTINA<br />
Una novità che ha stupito e<br />
lasciato tutti a bocca aperta.<br />
La Ferrari 599 GTB Fiorano non<br />
è solo la più recente granturismo<br />
a 12 cilindri di Maranello, ma<br />
rappresenta il punto di partenza<br />
di una nuova era che non sembra<br />
conoscere limiti nella potenza e<br />
nelle linee. Un prodotto di grande<br />
personalità interpretato a quattro<br />
mani da Pininfarina, che ha fatto<br />
correre la fantasia e<br />
l’immaginazione, e dai tecnici<br />
Ferrari, che hanno lasciato<br />
correre solo lei, la 599 GTB e i<br />
suoi 620 <strong>cavalli</strong>
Ferrarievents<br />
Notizie, persone<br />
e fatti: quello<br />
che succede<br />
nel mondo<br />
Ferrari, giorno<br />
dopo giorno<br />
2 Ferrari events<br />
A cura di<br />
Alessandro Migliorini<br />
Fonte<br />
Ferrari Media Centre<br />
Gennaio<br />
13<br />
A Detroit la FXX vince il<br />
premio Eyeson Design Award<br />
La Ferrari FXX ha ricevuto al<br />
Salone dell'auto di Detroit<br />
l'Eyeson Design Award come<br />
migliore esempio di design<br />
funzionale. Diciassette tra i più<br />
importanti designer automotive<br />
internazionali tra cui Chris<br />
Bangle, direttore del centro<br />
stile Bmw, William Davidson,<br />
responsabile stile della Harley-<br />
Davidson e Shiro Nakamura,<br />
responsabile del design di<br />
Nissan, hanno giudicato la FXX<br />
la vettura che "meglio esprime<br />
la funzionalità del design come<br />
strumento per il<br />
raggiungimento dgli obiettivi<br />
per cui la vettura è stata<br />
sviluppata".<br />
14<br />
La Fiamma Olimpica a bordo<br />
della Ferrari<br />
La Fiamma Olimpica, emblema<br />
dei Giochi e dei Valori sportivi<br />
più nobili ha incontrato la<br />
Ferrari, simbolo dell'eccellenza<br />
del made in Italy. Un binomio<br />
che parla di passione: quella<br />
che sta alla base della più<br />
antica competizione sportiva e<br />
quella che da sempre<br />
contraddistingue il mito delle<br />
rosse di Maranello.<br />
"Il Viaggio della Fiamma<br />
Olimpica - ha detto Evelina<br />
Christillin, vice presidente<br />
vicario del TOROC - è<br />
un'occasione unica per<br />
diffondere e promuovere i<br />
Valori di Pace, Lealtà e<br />
Fratellanza che sono alla base<br />
delle Olimpiadi. Con questo<br />
Viaggio abbiamo voluto<br />
celebrare tante - tutte sarebbe<br />
stato impossibile - bellezze del<br />
nostro Paese che sono<br />
naturali, artistiche e culturali,<br />
ma anche industriali. La<br />
Ferrari, una tra le massime<br />
espressioni sportive del nostro<br />
Paese, non poteva mancare in<br />
questo appuntamento".<br />
"La Ferrari, - ha aggiunto<br />
Amedeo Felisa, Vice Direttore<br />
Generale - che sin dalla sua<br />
nascita ha fatto dello spirito<br />
sportivo uno dei suo valori<br />
cardine, è orgogliosa di poter<br />
ospitare oggi il simbolo delle<br />
Olimpiadi, un evento che da<br />
sempre ha la capacità e la<br />
forza di veicolare messaggi di<br />
portata universale".<br />
Febbraio<br />
01<br />
La Ferrari F430 Spider vince il<br />
premio "Best Cars"<br />
L'annuale sondaggio "Best<br />
Cars", attraverso cui i lettori<br />
della rivista "Auto Motor und<br />
Sport" eleggono le proprie<br />
vetture preferite, ha visto<br />
trionfare la Ferrari F430 Spider<br />
nella categoria "Imported<br />
Cabriolet", dopo che lo scorso<br />
anno fu la F430 Berlinetta ha<br />
raccogliere i maggiori consensi<br />
nella categoria "Imported<br />
Sport cars". Quest'anno Auto<br />
Motor und Sport celebra il 30°<br />
anniversario del suo concorso,<br />
che in questa edizione ha visto<br />
la partecipazione di oltre<br />
100.000 lettori.<br />
02<br />
Da Puma una F430 Spider per<br />
il neo-acquisto degli Yankees<br />
Johnny Damon<br />
Presso lo showroom Ferrari di<br />
New York nella prestigiosa Park<br />
Avenue, PUMA North America<br />
ha annunciato la firma di un<br />
contratto di quattro anni con la<br />
celebre stella del baseball<br />
Johnny Damon. Per celebrare<br />
questo evento, Puma ha<br />
regalato al nuovo<br />
centrocampista degli Yankees,<br />
una Ferrari F430 Spider. Damon<br />
''è un giocatore che offre<br />
grande prestazioni, proprio<br />
come la nostra 430 Spider. È<br />
una celebrità al pari degli assi<br />
del pallone in Italia ed e' ovvio<br />
che questa è una giornata<br />
speciale anche per Ferrari'',<br />
ha detto Maurizio Parlato,<br />
amministratore delegato di<br />
Ferrari North America.<br />
14<br />
Maranello ha il suo “Scuderia<br />
Ferrari Club”<br />
Maranello ha il suo Scuderia<br />
Ferrari Club. E' stato fondato<br />
oggi su iniziativa dell'ex sindaco<br />
di Maranello Giancarlo<br />
Bertacchini, diventato<br />
personaggio per gli<br />
appassionati dei motori anche<br />
per essere stato vicino alla<br />
Ferrari nel periodo più difficile e<br />
per averla affiancata negli anni<br />
del ritrovato successo. E' uno<br />
dei passi più importanti avvenuti<br />
dal momento in cui, dopo una<br />
lunga trattativa con i vecchi<br />
club, dall'inizio dell'anno è nata<br />
la nuova dizione dei gruppi<br />
organizzati dei tifosi, ponendo<br />
ordine ai rapporti con la casa<br />
madre. La sede del club dei<br />
club rimane nella carrozzeria<br />
Zanasi di Maranello, i cui titolari<br />
Umberto e Marco sono<br />
vicepresidenti del nuovo club.<br />
Tra i soci anche Andrea<br />
Montermini, pilota da sempre<br />
vicino alla Ferrari. L'annuncio<br />
del nuovo sodalizio "Scuderia<br />
Ferrari Club Maranello" è stato<br />
dato alla presenza del direttore<br />
generale Jean Todt e del team<br />
manager Stefano Domenicali: è<br />
avvenuto proprio nel giorno di<br />
San Valentino - spiega la<br />
società - come simbolo<br />
dell'amore di Maranello per la<br />
Ferrari e della Ferrari per<br />
Maranello.<br />
Marzo<br />
02<br />
Bilancio 2005: fatturato e<br />
risultati in forte crescita<br />
L'Avv. Montezemolo, dopo il<br />
Consiglio di Amministrazione
convocato per approvare i dati<br />
del Bilancio 2005, ha<br />
dichiarato: "E' stato un anno<br />
che in termini economici, di<br />
apertura di nuovi mercati e di<br />
successi di prodotto può<br />
considerarsi straordinario.<br />
Significativo l'aumento, vicino<br />
al 14%, del risultato della<br />
gestione ordinaria". Le tre<br />
attività Ferrari - vetture per<br />
uso stradale, competizioni e<br />
sviluppo del marchio -<br />
evidenziano infatti un<br />
significativo incremento del<br />
fatturato, che è passato da<br />
1.175 milioni di euro nel 2004<br />
a 1.289 milioni di euro nel<br />
2005, registrando una crescita<br />
del 9,7% grazie, in larga<br />
misura, al successo dei modelli<br />
F430 e 612 Scaglietti e al<br />
contributo venuto dalle vendite<br />
della Superamerica e della<br />
FXX, modelli realizzati in serie<br />
limitata. Il risultato della<br />
gestione ordinaria è stato<br />
positivo per 157 milioni di euro,<br />
in crescita del 13,8% rispetto<br />
all'esercizio precedente.<br />
Questo importante<br />
miglioramento è da collegarsi<br />
prevalentemente all'aumento<br />
dei ricavi e alle azioni di<br />
efficienza che in parte sono<br />
state assorbite dal negativo<br />
effetto del cambio euro/dollaro.<br />
Il dollaro infatti rappresenta<br />
una quota pari a circa un terzo<br />
del fatturato. La posizione<br />
finanziaria netta torna positiva<br />
con un saldo di 13 milioni di<br />
euro.5.409 le vetture<br />
consegnate al cliente finale con<br />
un incremento del 8,7%<br />
rispetto all'anno precedente. A<br />
questo risultato hanno<br />
contribuito in modo particolare<br />
il Nord America, con un<br />
aumento del 7,6% sul 2004,<br />
l'Europa, la cui crescita è stata<br />
dell'11,5% e i mercati nuovi o<br />
in via di sviluppo come il Medio<br />
Oriente (+ 41,5%) e il Sud<br />
America (+35,5%). In Cina,<br />
grazie a una rete commerciale<br />
che oggi conta 12<br />
concessionarie nelle aree più<br />
importanti del paese, sono<br />
state consegnate alla jointventure<br />
96 vetture, oltre il<br />
doppio rispetto all'esercizio<br />
2004. Infine, l'attività di<br />
sviluppo del marchio si è<br />
ulteriormente ampliata, sia con<br />
contratti di licenza che con<br />
l'apertura di nuovi Ferrari<br />
Store (Las Vegas, Shangai,<br />
Hangzhou, Milano) con una<br />
redditività che si è triplicata<br />
negli ultimi 5 anni e che<br />
rappresenta oggi un contributo<br />
rilevante per l'Azienda.<br />
In sintesi i principali dati<br />
relativi all'esercizio 2005:<br />
Vendite al cliente finale: 5.409<br />
vetture rispetto alle 4.975 del<br />
2004 (+8,7%).<br />
Fatturato consolidato: 1.289<br />
milioni di euro, rispetto ai<br />
1.175 del 2004 (+9,7%).<br />
Trading Profit: 157 milioni di<br />
euro, contro i 138 del 2004<br />
(+13,8%).<br />
Posizione finanziaria netta: +13<br />
milioni di euro contro -160<br />
milioni di euro del 2004.<br />
Risorse destinate a<br />
Investimenti e a Ricerca e<br />
Sviluppo: 219 milioni di euro,<br />
pari al 17% del fatturato (260<br />
milioni di euro nel 2004, pari al<br />
22,1% del fatturato).<br />
Dipendenti: 2.803 al 31/12/2005.<br />
15<br />
La Ferrari si aggiudica il<br />
premio "Best Innovator 2005"<br />
di AT Kearney<br />
In occasione della<br />
presentazione dei risultati<br />
dell'indagine europea "Best<br />
Innovator 2005" condotta da At<br />
Kearney, la Ferrari è stata<br />
proclamata vincitrice nella<br />
sezione "Cultura e Organizzazione<br />
dell'Innovazione".<br />
"L'innovazione a 360° è nel DNA<br />
della Ferrari. Infatti per noi<br />
l'innovazione è tutto:<br />
nell'organizzazione, nel modo di<br />
affrontare i mercati, nelle<br />
relazioni con il cliente e con i<br />
fornitori, in fabbrica e nel<br />
rapporto con i nostri<br />
collaboratori e, logicamente,<br />
nel prodotto e nel processo, con<br />
una continua sfida ogni giorno<br />
più estrema", ha affermato<br />
Luca Di Montezemolo.<br />
Aprile<br />
06<br />
Al Ferrari Store di Milano la<br />
mostra su Alberto Ascari<br />
Dopo il successo riscontrato lo<br />
scorso ottobre 2005 presso la<br />
Galleria Ferrari di Maranello e<br />
la tappa al Ferrari Store di<br />
Roma, viene trasferita ed<br />
allestita presso il Ferrari Store<br />
di Milano, situato in Piazza del<br />
Liberty 8, la mostra itinerante<br />
dedicata ad Alberto Ascari, il<br />
primo pilota italiano a vincere<br />
un Campionato del Mondo con<br />
la Ferrari. Da venerdì 7 Aprile<br />
fino a venerdì 21 aprile,<br />
l'esposizione - di importante<br />
valore storico - sarà aperta ai<br />
visitatori ed agli appassionati<br />
del mondo Ferrari, proponendo,<br />
attraverso un percorso virtuale<br />
creato all'interno del Ferrari<br />
Store, la monoposto Ferrari 500<br />
F2, prima vettura di Maranello<br />
con il motore 4 cilindri, con cui<br />
Ascari vinse il Campionato del<br />
Mondo Piloti nel 1952 e 1953, i<br />
trofei più prestigiosi vinti nel<br />
corso della sua carriera ed<br />
alcuni memorabilia appartenuti<br />
al pilota, quali il casco azzurro,<br />
gli occhiali, i guanti, la giacca di<br />
pelle indossata durante la<br />
vittoriosa Mille Miglia del 1954.<br />
Ad arricchire ulteriormente la<br />
mostra, saranno esposte una<br />
selezione di fotografie di<br />
Corrado Millanta, celebre<br />
fotografo sportivo che ha<br />
esaltato, attraverso i suoi scatti,<br />
i più bei momenti delle corse<br />
automobilistiche degli anni<br />
Cinquanta.<br />
Maggio<br />
14<br />
Paul Newman in visita<br />
alla Ferrari<br />
Paul Newman, sulla via di San<br />
Marcello Pistoiese dove sta<br />
sorgendo il primo camp italiano<br />
per bambini malati da lui<br />
patrocinato per la Fondazione<br />
Dynamo, ha fatto tappa a<br />
Maranello. L’attore, che dal<br />
1988 si dedica ai bambini con<br />
gravi problemi di salute, è stato<br />
accolto dal direttore generale<br />
della Ferrari Jean Todt, che lo<br />
ha accompagnato in una visita<br />
agli stabilimenti. Pilota, da<br />
sempre appassionato di auto e<br />
di corse, Newman ha anche<br />
provato in pista la nuova Ferrari<br />
599 GTB Fiorano.<br />
Ferrari events 3
Granturismo I 599 GTB Fiorano<br />
<strong>Oltre</strong><br />
<strong>600</strong> <strong>cavalli</strong><br />
Linee scultoree e una potenza<br />
impensabile per l’ultima dodici<br />
cilindri di Maranello.<br />
Il futuro dell’auto sportiva<br />
ha scritto il suo primo,<br />
importante capitolo<br />
Testo<br />
Alessandro Giudice<br />
Foto<br />
Alessandro Giudice<br />
Ferrari S.p.A.<br />
4 Granturismo<br />
uando si parla di una Ferrari<br />
granturismo, specie se si tratta di Quna<br />
12 cilindri, la parola che non<br />
può mancare è “sensazioni”, proprio<br />
perché ad essere coinvolti sono proprio i<br />
sensi (quattro, soprattutto; il quinto, il<br />
gusto viene appagato in un altro<br />
momento, non seduti al volante ma a<br />
tavola, di fronte ad un piatto di tortellini,<br />
optional obbligatorio a Modena e<br />
dintorni). A partire dalla vista, che si perde<br />
nei meandri del cofano motore e tra i<br />
dettagli dell’abitacolo, per arrivare al tatto,<br />
che si bea di impugnare il volante e passa<br />
in rassegna la pelle dei sedili e l’alluminio<br />
e il carbonio della plancia; e ancora<br />
l’udito, che attende, teso, il suono dolce e<br />
lacerante del motore, che produce anche<br />
quell’odore acre di carburante bruciato<br />
che inebria l’olfatto miscelandosi al<br />
profumo del cuoio degli interni.<br />
Con la nuova 599 GTB Fiorano, però, la<br />
sensazione predominante e curiosa è stata<br />
quella dell’impotenza: di trovarsi, cioè, di<br />
fronte a un prodotto talmente perfetto da<br />
non lasciare immaginare qualcosa di<br />
meglio, di migliorabile.
Granturismo 5
6 Granturismo<br />
La linea<br />
Con la 599 sembrerebbe che<br />
Pininfarina abbia svoltato. Le<br />
linee morbide del suo disegno si<br />
sono arricchite di spigoli vivi che<br />
sottolineano le grandi proiezioni<br />
dinamiche: la sommità dei<br />
parafanghi, ad esempio, ma<br />
anche la fiancata con i due<br />
elementi - di sfiato, subito dietro<br />
al parafango anteriore, e di<br />
raffreddamento, davanti a quello<br />
posteriore – che sembrano<br />
scavati in un tutto pieno, come<br />
da un unico blocco di acciaio.<br />
Geniale la soluzione delle pinne<br />
che carenano il padiglione nella<br />
parte posteriore e danno l’effetto<br />
del montante risolvendo, al<br />
contempo, una pressante<br />
esigenza aerodinamica. Sono loro<br />
la parte più caratteristica di una<br />
vettura che, nello stile e non solo,<br />
non ha eguali. Davvero notevole<br />
anche la gestione della coda. La<br />
monoluce circolare, che non ci<br />
sembra avere precedenti tra le<br />
stradali di Maranello ad<br />
eccezione – se di auto da strada<br />
si può parlare – della 250 Le<br />
Mans degli anni ’60, sporge in<br />
maniera esasperata, seguendo<br />
una tendenza già sperimentata<br />
con Enzo ed F430, come a volere<br />
prendere le distanze dalla<br />
rotondità dei parafanghi che,
infatti, proseguono il loro<br />
disegno incuranti delle gemme<br />
illuminate dai led. Scultoreo<br />
senza mezzi termini, l’estrattore<br />
a scivolo è un monumento<br />
all’uso tecnologico del vento, che<br />
vi passa attraverso incollando<br />
l’auto all’asfalto. Il muso, infine,<br />
colpisce per la capacità di<br />
sembrare affusolato anche se<br />
posto al termine di un cofano<br />
alto e imponente, sapientemente<br />
alleggerito nella forma dal<br />
rigonfiamento centrale sostenuto<br />
da due nervature morbide. La<br />
grande calandra a bocca di pesce<br />
è sdrammatizzata dall’impiego<br />
della leggera grigliatura in acciao<br />
cromato ad ampie maglie e<br />
dall’affiancamento di due prese<br />
d’aria rese ancora più profonde<br />
dalla rete di protezione nero<br />
opaco.<br />
La tecnica<br />
Delle innumerevoli particolarità<br />
tecniche della 599 GTB, tre sono<br />
quelle sulle quali abbiamo<br />
concentrato l’attenzione e, di<br />
queste, due hanno nella loro<br />
definizione il termine F1. Senza<br />
voler riesumare, e neppure<br />
stimolare, l’annoso dibattito su<br />
quanto della Formula 1 viene<br />
trasferito alla produzione di<br />
serie, basta ricordare che la<br />
Ferrari E’ la Formula 1 e che la<br />
sua immagine e i suoi prodotti<br />
non possono essere avulsi<br />
dall’esperienza e dall’influenza<br />
della competizione al massimo<br />
livello. Il primo riferimento alle<br />
monoposto è sul cambio<br />
elettroattuato che, nel caso della<br />
nuova berlinetta, unisce alla<br />
denominazione F1 anche la<br />
dicitura “SuperFast”, un nome<br />
che riporta alla memoria le<br />
Qui sopra, una vista suggestiva<br />
del muso e, in alto, il poderoso<br />
estrattore posteriore che disegna<br />
la coda della 599.<br />
A sinistra, un dettaglio della<br />
pinza dei freni carboceramici e,<br />
nell’altra pagina, due viste che<br />
mettono in risalto la linea<br />
scolpita della nuova GT.<br />
Da notare il differente disegno<br />
dei cerchi delle due auto<br />
Granturismo 7
Per la prima volta la coda di una Ferrari stradale<br />
ha due sole luci circolari a led<br />
al posto delle quattro che sono sempre state<br />
una specie di marchio di fabbrica<br />
8 Granturismo
Il manettino trasforma<br />
un’auto addomesticata dall’elettronica<br />
in una belva scatenata<br />
che solo i più esperti sono in grado di domare<br />
Granturismo 9
Ferrari profilatissime che<br />
Pininfarina disegnò a partire dal<br />
1960 e che, nel caso del cambio<br />
della 599, significa proprio ciò<br />
che dice: superveloce. Ed in<br />
effetti un tempo di innesto<br />
marcia di 100 millisecondi<br />
equivale ad un battito di ciglia o<br />
poco più (l’auto di Schumacher –<br />
che ha esigenze, anche di<br />
utilizzo, profondamente diverse<br />
- ci mette la metà) e chiunque<br />
sia al volante – pilota o semplice<br />
guidatore che sia – resta<br />
affascinato, incredulo, rapito<br />
dalla rapidità e facilità<br />
dell’innesto, della scalata, della<br />
progressione quasi<br />
motociclistica con cui le marce<br />
si snocciolano, sia a salire che a<br />
scendere di rapporto. Le due<br />
palette dietro il volante che<br />
comandano il cambio F1 sono<br />
ormai diventate un elemento<br />
familiare nelle GT Ferrari, tanto<br />
da essere preferite da oltre il<br />
90% dei clienti<br />
Da monoposto è anche il<br />
controllo di trazione F1-Trac,<br />
fino ad ora beneficio esclusivo<br />
dei piloti professionisti ed oggi<br />
esteso anche a chi l’auto la usa<br />
solo in strada. I benefici dell’F1-<br />
Trac si traducono<br />
principalmente nell’aumento<br />
considerevole della trazione in<br />
uscita di curva (+20% di<br />
accelerazione longitudinale); in<br />
sostanza, la tenuta laterale offre<br />
stabilità anche in accelerazione<br />
e a ruote sterzate, senza<br />
intervenire mai in misura<br />
evidente ma solo con leggere<br />
correzioni di coppia, giusto per<br />
mantenere la traiettoria senza<br />
disturbare il pilota. L’F1-Trac<br />
funziona solo quando il<br />
manettino sul volante è<br />
impostato sulle modalità di<br />
guida “SPORT” e “RACE“. La<br />
terza caratteristica hi-tech<br />
riguarda le sospensioni SCM,<br />
acronimo di Sospensioni a<br />
Controllo Magnetoreologico, un<br />
termine da scioglilingua che, in<br />
realtà, ha il grande merito di<br />
tranquillizzare chi sta alla guida.<br />
10 Granturismo<br />
Perché il sistema, tramite<br />
sensori posti su ogni ruota,<br />
legge le variazioni del moto<br />
della vettura e dell’assetto<br />
dovute al fondo stradale o, ad<br />
esempio, all’improvvisa<br />
necessità di evitare un ostacolo,<br />
e trasmette i dati ad una<br />
centralina che, in tempi da<br />
iperspazio (10 millisecondi) e<br />
mediante un campo magnetico,<br />
modifica la densità del fluido<br />
contenuto nell’ammortizzatore,<br />
che diventa più rigido o più<br />
morbido.<br />
A queste raffinatezze tecniche,<br />
la 599 GTB Fiorano affianca<br />
un’infinita serie di dettagli che<br />
contribuiscono a farne un<br />
prodotto davvero straordinario:<br />
giusto per citarne un paio, il<br />
telaio interamente in alluminio<br />
che pesa solo 210 kg, e il motore<br />
che, pur essendo più compatto e<br />
meno pesante (-20 kg) di quello<br />
della 575M, sviluppa 75 CV in<br />
più.<br />
L’abitacolo<br />
Sedersi al volante della 599 GTB<br />
è come accomodarsi nella<br />
poltrona di casa: trasmette<br />
subito una piacevole sensazione<br />
di familiarità. I comandi sono al<br />
posto giusto; i piedi trovano<br />
immediatamente la loro<br />
collocazione, anche da<br />
passeggero; gli ampi sedili<br />
Recaro rivestiti in cuoio e con<br />
cassa in carbonio hanno<br />
regolazioni che li adattano<br />
indifferentemente ad un peso<br />
piuma o ad un peso massimo. E<br />
il volante? Perfetto. Nella<br />
posizione, nel diametro, nella<br />
consistenza dell’impugnatura. Il<br />
baule, poi, è in grado di…<br />
contenere dei bagagli e questo,<br />
al di là che possa sembrare una<br />
battuta, non è un fattore da<br />
trascurare su un’auto di questo<br />
tipo.<br />
599 GTB FIORANO<br />
Dimensioni e pesi<br />
Lunghezza 4665 mm<br />
Larghezza 1962 mm<br />
Altezza 1336 mm<br />
Passo 2750 mm<br />
Peso a secco 1580 kg<br />
Motore<br />
Tipo 12V – 65°<br />
Alesaggio e corsa 92x75,2 mm<br />
Cilindrata 5999 cm 3<br />
Rapporto di compressione 11,2:1<br />
Potenza massima 620 CV a 7<strong>600</strong> giri/min<br />
Coppia massima 608 Nm a 5<strong>600</strong> giri/min<br />
Regime massimo 8400 g/m (al limitatore)<br />
Trasmissione<br />
Cambio manuale o F1<br />
a 6 marce+RM<br />
Prestazioni<br />
Velocità massima oltre 330 km/h<br />
0-100 km/h 3,70 sec<br />
0-200 km/h 11 sec<br />
0-1000 m 20 sec
La Ferrari 599 GTB Fiorano è stata<br />
oggetto di una presentazione esclusiva a<br />
599 clienti selezionatissimi arrivati<br />
a Bologna da tutto il mondo.<br />
A fare gli onori di casa, il top<br />
management Ferrari al completo.<br />
A destra: sopra, il direttore generale<br />
Ferrari, Todt, e l’amministratore delegato<br />
Fiat, Marchionne, svelano la 599;<br />
in basso, da sinistra, Amedeo Felisa,<br />
Jean Todt, Piero Ferrari, Sergio<br />
Marchionne e Luca di Montezemolo.<br />
La tradizione delle GT con motore<br />
a 12 cilindri anteriore affonda le sue<br />
radici nella storia della Ferrari.<br />
Dall’alto, la 250 MM (1953),<br />
la 250 GT berlinetta passo corto (1959),<br />
la 275 GTB (1964),<br />
la 365 GTB4 Daytona (1968),<br />
la 575 M Maranello (2002)<br />
e la 599 GTB Fiorano (2006).<br />
In basso, una suggestiva immagine che<br />
evidenzia la disposizione degli organi<br />
meccanici della nuova berlinetta.<br />
Granturismo 11
12 Granturismo
I proiettori anteriori allo bi-xeno<br />
diventano un accessorio indispensabile<br />
quando si viaggia nella notte ad alta velocità<br />
Granturismo 13
14 Granturismo<br />
Al volante<br />
Chiariamo subito che, guidando<br />
la 599 GTB, si alza il piede<br />
dall’acceleratore perché la testa<br />
ti dice di farlo non perché la<br />
macchina lo richieda. Se si<br />
guardasse al comportamento<br />
dell’auto ed alla sensazione di<br />
sicurezza che trasmette, il<br />
margine (non il limite, ché<br />
quello è roba da piloti<br />
professionisti) sarebbe ancora<br />
lontano. I 620 CV, una potenza<br />
che fino a qualche anno fa<br />
sarebbe stato un sogno avere su<br />
un’auto di F1, sono<br />
sufficientemente domati dai<br />
dispositivi elettronici che il<br />
pilota decide o meno di<br />
utilizzare. Il comportamento è<br />
estremamente bilanciato: se il<br />
fatto che l’85% del peso sia<br />
all’interno degli assi già riduce<br />
le eventualità di beccheggio e<br />
rollio, ad eliminarle del tutto<br />
pensano le sospensioni SCM.<br />
Grazie al manettino - la levetta<br />
che dal volante consente di
modificare la dinamica della<br />
vettura - la 599 GTB Fiorano è<br />
diverse auto in una.<br />
Tralasciando le funzioni “ICE” e<br />
“WET”, utilizzate con ghiaccio e<br />
asfalto scivoloso, già in “SPORT”,<br />
con la cambiata veloce e<br />
l’intervento calibrato del<br />
controllo di trazione, il piacere<br />
di guida è notevole e in assoluta<br />
sicurezza. In “RACE”, poi, la<br />
cambiata F1 diventa ancora più<br />
rapida (i famosi 40 millisecondi<br />
dell’innesto marcia), l’assetto si<br />
irrigidisce e il controllo di<br />
trazione diventa minimo. Sul<br />
misto medio-veloce, la 599 è<br />
rabbiosa, perdona ma va guidata<br />
e reagisce sempre in modo<br />
genuino: dove la metti sta, in un<br />
equilibrio che spinge a tentare<br />
nuovi limiti e a ritardare la<br />
frenata. Più il percorso diventa<br />
tortuoso più la 599 sembra<br />
accorciarsi, tanto aumenta la<br />
maneggevolezza: si entra in<br />
curva frenando e, grazie al<br />
cambio F1, l’innesto del<br />
rapporto successivo è<br />
immediato. Si può accelerare<br />
con decisione perché, anche<br />
nella variazione di assetto più<br />
brusca, la 599 non si scompone,<br />
asseconda la traiettoria, la<br />
chiude dove deve e le ruote<br />
posteriori non perdono mai<br />
l’allineamento con le anteriori.<br />
Stessa tranquillità sui veloci<br />
curvoni autostradali, dove la<br />
GTB si appoggia all’esterno con<br />
una decisione ed una pulizia che<br />
lasciano senza parole. Poi, come<br />
dicevamo, la testa fa alzare il<br />
piede. Diverso il discorso in<br />
pista, dove si può osare di più.<br />
Ad esempio mettendo alla frusta<br />
i freni che, con i dischi<br />
carboceramici, non si affaticano<br />
mai, ma proprio mai, e dove si<br />
può osare il brivido della quinta<br />
posizione del manettino, quella<br />
senza nome ma con un<br />
eloquente trattino che cancella<br />
la scritta CST. E’ la situazione in<br />
cui i 620 CV ci sono davvero<br />
tutti e devono essere domati dal<br />
pilota, visto che qualsiasi<br />
controllo elettronico è<br />
disattivato. Sono garantiti flussi<br />
di adrenalina pura.<br />
Granturismo 15
L’intervista I Andrea Bozzoli<br />
Perché è importante<br />
aspettare una Ferrari<br />
16 L’intervista<br />
avevamo incontrato<br />
l’ultima volta nel 2004, L’ quando era Direttore<br />
Acquisti del Gruppo Ferrari<br />
Maserati e lo ritroviamo oggi, a<br />
due anni di distanza, nel suo<br />
nuovo ruolo di Direttore<br />
Commerciale e Marketing del<br />
Cavallino, assunto a partire dal<br />
novembre 2005. Andrea Bozzoli,<br />
ingenere modenese e<br />
maratoneta (nel suo ufficio<br />
conserva le medaglie delle più<br />
prestigiose manifestazioni<br />
mondiali cui ha partecipato), si è<br />
perfettamente adattato ad un<br />
compito che lo vede figura<br />
centrale nelle strategie di<br />
espansione e gestione dei<br />
mercati della Casa di Maranello:<br />
“Dai 30 Paesi in cui Ferrari era<br />
presente nel 2000, pensiamo di<br />
arrivare a 60 nel 2008, anche se<br />
è prevedibile che i tempi siano<br />
ancora più contenuti”.<br />
Ingegnere, si parla tanto di<br />
nuovi mercati, Cina in testa, ma<br />
quando si guarda ai numeri<br />
sembra che rappresentino<br />
quantità irrisorie…<br />
“Certamente, se si considerano<br />
le dimensioni di un territorio<br />
come quello cinese sembra che<br />
le 82 vetture vendute lo scorso<br />
anno siano un numero<br />
trascurabile, anche se alla fine<br />
del 2006 arriveremo a 120.<br />
Bisogna però considerare che, in<br />
quel Paese, il mercato e<br />
soprattutto la cultura dell’auto<br />
sportiva non esistono, vanno<br />
costruite dal nulla. Non bastano<br />
le potenzialità economiche a<br />
creare una passione, semmai<br />
solo uno status symbol, ma<br />
questo è un passo successivo,<br />
che per ora ci interessa solo<br />
marginalmente”.<br />
Come si esporta il mito Ferrari<br />
presso chi lo conosce poco?<br />
“Facendogli vivere l’automobile<br />
per quello che essa può<br />
esprimere in emozioni. In Cina -<br />
ma anche nei mercati del Far<br />
East, Middle East ed Australia –<br />
organizziamo prove in pista,<br />
corsi di guida, test con
Nella pagina accanto: sopra,<br />
la concessionaria Ferrari di Shangai<br />
con una delle due 612 Scaglietti<br />
protagoniste del China Tour;<br />
sotto, l’ingegner Andrea Bozzoli,<br />
direttore commerciale e marketing<br />
del Cavallino.<br />
In questa pagina, alcuni esempi di<br />
allestimenti personalizzati.<br />
Testo<br />
Alessandro Giudice<br />
Foto<br />
Ferrari S.p.A.<br />
collaudatori ma anche eventi di<br />
alto livello, che fanno sentire i<br />
potenziali clienti parte di un<br />
mondo esclusivo. La difficoltà è,<br />
semmai, far capire che, per<br />
possedere una Ferrari, è<br />
necessario saper attendere”.<br />
Quella dell’attesa non è però<br />
una caratteristica dei nuovi<br />
mercati. A livello mondiale, la<br />
waiting list media di un modello<br />
del Cavallino è infatti di circa un<br />
anno e mezzo. E’ il frutto di una<br />
politica di perfetto<br />
bilanciamento tra domanda e<br />
offerta, dove il prodotto deve<br />
garantire sempre i più alti<br />
standard qualitativi, il cliente<br />
viene selezionato attentamente<br />
L’intervista 17
La sede cinese di Panyu,<br />
durante un evento<br />
promozionale.<br />
Sotto, la 612 Scaglietti<br />
bicolore e, a destra,<br />
la serie speciale della<br />
stessa vettura, la 612 GP,<br />
riservata al mercato<br />
svizzero.<br />
18 L’intervista<br />
e il servizio successivo alla<br />
vendita è assolutamente<br />
personalizzato su ognuno degli<br />
oltre 5.000 clienti che ogni anno<br />
acquistano una vettura di<br />
Maranello. Infatti la Ferrari si<br />
differenzia non solo per<br />
l’eccellenza del prodotto, ma<br />
anche per il servizio e la cura<br />
nel rapporto con il cliente. “Tutti<br />
i venditori e i tecnici delle<br />
nostre Concessionarie, che<br />
seguono scrupolose regole di<br />
corporate identity, vengono<br />
formati da personale di<br />
Maranello al fine di garantire lo<br />
stesso standard qualitativo. Le<br />
modalità di proporre una<br />
vettura Ferrari sono analoghe a<br />
quelle utilizzate per un bene di<br />
lusso e comprendono non solo<br />
la spiegazione dettagliata delle<br />
caratteristiche tecniche e delle<br />
possibilità di personalizzazione<br />
ma anche l’offerta di servizi<br />
correlati”. In tema di<br />
personalizzazione, la Ferrari<br />
offre una gamma molto ampia<br />
di equipaggiamenti, studiati per<br />
rispondere alle richieste<br />
provenienti dai mercati: “Tra gli<br />
accessori più richiesti, gli<br />
scudetti smaltati e optional<br />
‘racing’ come i freni<br />
carboceramici, i sedili e gli<br />
interni in fibra di carbonio. E’<br />
sui colori, però, che i nostri<br />
clienti ci hanno abituati a non<br />
stupirci più di niente”. Ad<br />
esempio? “Abbiamo un cliente<br />
che possiede 50 Ferrari, tutte<br />
rigorosamente gialle; un altro,<br />
un giapponese, ha acquistato<br />
due Enzo: una nera, da usare, ed<br />
una rossa, da tenere nel suo<br />
garage-museo. Ma c’è anche chi<br />
si avventura in accostamenti a<br />
dir poco originali: l’ultima<br />
Superamerica che abbiamo<br />
consegnato era gialla listata di<br />
blu, con cerchi bicolore; dal Riad<br />
ci è stata richiesta una 360<br />
Spider color rame con gli interni<br />
in pelle azzurro chiaro ed un<br />
cliente mediorientale si è<br />
presentato con un paio di stivali<br />
viola della moglie chiedendo che<br />
la Ferrari che stava ordinando<br />
fosse verniciata dello stesso<br />
colore”. Ma, a parte alcuni<br />
eccessi, è sempre il rosso il<br />
colore più venduto? “La richiesta<br />
di vetture rosse rimane sempre<br />
intorno al 35-40% del totale,<br />
solitamente legata al primo<br />
possesso”.<br />
Il tema principale è dunque<br />
l’oggetto del desiderio più che<br />
l’auto: un compito<br />
relativamente facile per la<br />
qualità del prodotto e l’alto<br />
“valore residuo”, che lo<br />
trasforma anche in una sorta di<br />
investimento, vista la sua bassa<br />
soglia di deprezzamento,<br />
notevolmente inferiore ai<br />
modelli della concorrenza. Più<br />
difficile e impegnativa, invece, la<br />
gestione del cliente, dove<br />
l’impegno Ferrari è assoluto.<br />
Spiega l’ingegner Bozzoli:<br />
“Fondamentale nello<br />
svolgimento di questa mission è
essere attenti a tutte le diverse<br />
esigenze dei nostri clienti. Ad<br />
esempio, per coloro che amano<br />
la pista, il reparto Corse Clienti<br />
promuove ed organizza molte<br />
attività tra cui il Ferrari<br />
Challenge Trofeo Pirelli e<br />
l’Historic Challenge. Chi invece<br />
vuole godere appieno delle<br />
prestazioni della propria vettura<br />
in assoluta sicurezza può<br />
partecipare ai corsi di guida<br />
professionali che, oltre all’Italia,<br />
sono organizzati anche negli<br />
Stati Uniti e in Cina” precisa.<br />
Per coloro che invece vivono la<br />
loro auto come momento di<br />
aggregazione e partecipazione<br />
ad un mondo di appassionati,<br />
Ferrari organizza eventi<br />
particolari: “Sono quelli dedicati<br />
ai nostri ‘clienti life style’, come<br />
amiamo definirli. E’ un modo<br />
per coinvolgerli in situazioni<br />
straordinarie, che permettono<br />
loro di godere a 360 gradi del<br />
mondo Ferrari in una vera è<br />
propria community”. Ne citi<br />
uno… “Mi viene in mente il<br />
raduno delle Enzo Ferrari in<br />
occasione delle Finali Mondiali<br />
dell’anno scorso, al Mugello”.<br />
Tutte strategie, queste, che<br />
l’aumento delle vendite (da<br />
4.000 auto consegnate nel 2000<br />
alle 5.400 del 2005) dovuto<br />
all’importante crescita dei<br />
mercati in cui Ferrari è entrata,<br />
promuovono senza condizione.<br />
Si direbbe che sia neccessario un<br />
drastico aumento della<br />
produzione… “Lo escludo –<br />
sostiene Andrea Bozzoli -: la<br />
Ferrari è un sogno per il quale<br />
bisogna saper aspettare”.<br />
Una “speciale” per la<br />
Svizzera<br />
È la 612 GP l’ultimo<br />
desiderio per gli amanti<br />
delle Ferrari “a tiratura<br />
limitata”. Con una<br />
produzione di soli 9<br />
esemplari numerati,<br />
questo allestimento<br />
speciale della 612<br />
Scaglietti celebra i 40 anni<br />
di presenza ufficiale del<br />
Cavallino in Svizzera e la<br />
storica tripletta Ferrari al<br />
Gran Premio di Berna del<br />
1953. <strong>Oltre</strong> alla carrozzeria<br />
in due tonalità d’argento<br />
(Nurburgring e<br />
Silverstone), la 612 GP ha<br />
le griglie anteriori e<br />
posteriori verniciate, i<br />
caliper color argento con<br />
logo rosso e lo sportello<br />
della benzina satinato, con<br />
l’incisione del Cavallino.<br />
<strong>All</strong>’interno, oltre ai sedili<br />
bicolore in stile Daytona ed<br />
al carbonio usato a<br />
profusione, la targhetta in<br />
argento che indica il<br />
numero della vettura. Un<br />
libro dedicato completa<br />
una serie tanto limitata da<br />
sfiorare l’esemplare unico.<br />
L’intervista 19
Gli amici del Club I Banca Aletti<br />
Gli investimenti<br />
alternativi<br />
Il parere di Banca Aletti,<br />
primaria private bank italiana<br />
Q<br />
uando si investe con un<br />
orizzonte temporale di<br />
medio periodo si ha la<br />
ragionevole aspettativa, a<br />
prescindere dal grado di rischio<br />
accettato e quindi dall'obiettivo<br />
di rendimento atteso, di<br />
ottenere nel tempo<br />
un’accettabile costanza di<br />
rendimento. La realtà dimostra<br />
che tale aspettativa, di fronte a<br />
mercati finanziari sempre più<br />
volatili e complessi, non può<br />
facilmente essere soddisfatta da<br />
un approccio tradizionale agli<br />
investimenti.<br />
Gli eventi degli ultimi dieci anni<br />
hanno sottoposto i portafogli<br />
finanziari a molteplici stress.<br />
Repentine correzioni dei mercati<br />
azionari, scandali finanziari,<br />
tensioni internazionali e crisi<br />
20 Gli amici del Club<br />
energetiche sono solo alcuni dei<br />
fattori di disturbo che hanno<br />
messo a dura prova la stabilità<br />
delle performance. È ormai<br />
universalmente riconosciuto che<br />
l'eccessiva influenza di singole<br />
variabili finanziarie sul<br />
rendimento può essere<br />
contenuta diversificando gli<br />
investimenti. Negli ultimi anni il<br />
concetto di diversificazione ha<br />
però assunto una connotazione<br />
più ampia rispetto alla semplice<br />
combinazione di categorie di<br />
investimento tradizionali sui<br />
mercati azionari, obbligazionari<br />
e valutari.<br />
Si sono infatti aggiunte nuove<br />
modalità di approccio agli stessi<br />
mercati e nuove opportunità di<br />
investimento su asset non<br />
tradizionali o non strettamente<br />
finanziari.<br />
Fondi di fondi hedge, fondi di<br />
private equity, investimenti in<br />
opere d’arte, prodotti finanziari<br />
indicizzati a materie prime,<br />
metalli preziosi ed energia<br />
rappresentano oggi l’ultima<br />
frontiera dei cosiddetti<br />
investimenti alternativi,<br />
caratterizzati da un bassissimo<br />
grado di correlazione rispetto<br />
alle principali e tradizionali<br />
variabili finanziarie.<br />
I fondi di fondi hedge, in<br />
particolare quelli a bassa<br />
volatilità, sono strumenti che<br />
mirano alla protezione del<br />
capitale e a costanti<br />
performance annuali positive<br />
con rendimenti multipli rispetto<br />
ai tassi di interesse del mercato<br />
monetario. La costanza dei<br />
rendimenti, poco influenzati<br />
dall’andamento direzionale dei<br />
mercati finanziari, permette il<br />
sicuro utilizzo di questi<br />
strumenti come stabilizzatori di<br />
un portafoglio di grandi<br />
dimensioni. La legislazione<br />
italiana prevede infatti ancora<br />
un importo minimo di<br />
sottoscrizione di 500.000 euro.<br />
In questo settore, Banca Aletti<br />
propone i fondi di fondi hedge<br />
di Aletti Gestielle Alternative<br />
che, per dimensioni,<br />
rappresenta il terzo operatore<br />
del mercato italiano, vantando<br />
eccellenti performance storiche<br />
negli ultimi cinque anni.<br />
Gli investimenti nel mondo del<br />
private equity permettono<br />
invece di accedere al mercato<br />
delle imprese non quotate
caratterizzate da importanti<br />
tassi di crescita o da processi di<br />
conversione o ristrutturazione.<br />
Questo settore, caratterizzato<br />
da un profilo di<br />
rischio/rendimento<br />
decisamente più elevato, è<br />
anch'esso poco correlato con i<br />
mercati finanziari tradizionali.<br />
Banca Aletti ha proposto in<br />
passato la sottoscrizione dei<br />
fondi di Aletti Private Equity<br />
S.g.r. specializzati nelle piccole<br />
e medie imprese italiane.<br />
Attualmente Banca Aletti<br />
propone invece un fondo di<br />
fondi che seleziona i migliori<br />
operatori internazionali e<br />
permette di cogliere tutte le<br />
opportunità delle diverse fasi del<br />
ciclo economico, operando in<br />
molteplici aree geografiche e in<br />
diversi settori produttivi.<br />
Anche le opere d’arte, spesso<br />
considerate esclusivamente nella<br />
loro - peraltro fondamentale -<br />
valenza estetica, possono<br />
rappresentare, se avvicinate con<br />
un servizio di consulenza<br />
professionalmente elevato,<br />
un’interessante opportunità di<br />
investimento in una logica di<br />
diversificazione e di<br />
ottimizzazione del patrimonio.<br />
Un’attenta analisi nella fase di<br />
acquisto può permettere di<br />
individuare l’opera d’arte che,<br />
oltre a rispondere alla primaria<br />
esigenza del cosiddetto<br />
“dividendo estetico”, permetta di<br />
garantire le migliori attese di<br />
Bergamo V.le Papa Giovanni XXIII, 1 – 24100 Bergamo 035 3883027<br />
Bologna Via dell’Indipendenza, 41 – 40121 Bologna 051 2961383<br />
Brescia Via Gramsci, 12/A – 25123 Brescia 030 2817011<br />
Genova Via V Dicembre, 3 – 16121 Genova 010 5469801<br />
Venezia (Mestre) Via Verdi (ang. Via Rosa) – 30171 Venezia Mestre 041 5060980<br />
Milano Via S. Spirito, 14 – 20121 Milano 02 76060280<br />
Modena Via dei Servi, 5 – 41100 Modena 059 588308<br />
Napoli Via San Carlo, 26 – 80133 Napoli 081 7905301<br />
Novara Via Negroni, 12 – 28100 Novara 0321 396701<br />
Parma P.le Cervi, 5 – 43100 Parma 0521 237456<br />
Reggio Emilia Via Roma, 6 – 42100 Reggio Emilia 0522 589969<br />
Roma Via Ludovisi, 46 – 00187 Roma 06 420711<br />
Torino P.zza S. Carlo, 196 – 10121 Torino 011 5768301<br />
Verona Via Zambelli, 26 – 37121 Verona 045 8042980<br />
Verona Corso Porta Nuova, 133 - 37121 Verona 045 8015434<br />
Vicenza Contrà Canove, 9 – 36100 Vicenza 0444 526039<br />
apprezzamento o di<br />
conservazione del valore<br />
patrimoniale nel tempo.<br />
Successivamente all’acquisto,<br />
sono molteplici le attività -<br />
apparentemente secondarie -<br />
che permettono la<br />
valorizzazione dell'opera nel<br />
tempo. La complessità del<br />
mercato dell’arte ha suggerito a<br />
Banca Aletti di selezionare i<br />
migliori consulenti sul mercato<br />
italiano ed internazionale per<br />
poter offrire alla propria<br />
clientela un servizio di altissimo<br />
livello.<br />
È infine possibile migliorare<br />
l'efficienza dei patrimoni<br />
introducendo investimenti<br />
alternativi realizzati con<br />
strumenti finanziari<br />
tradizionali, come le<br />
obbligazioni e i "certificate". In<br />
quest'ottica la diversificazione è<br />
ottenuta costruendo prodotti<br />
con rendimento indicizzato a<br />
mercati alternativi come, ad<br />
esempio, i mercati delle<br />
materie prime, dei metalli<br />
preziosi e dell'energia.<br />
Gli ultimi anni hanno<br />
dimostrato la particolare<br />
incidenza di questi mercati non<br />
solo sulle dinamiche produttive,<br />
ma anche su quelle finanziarie.<br />
Questi beni sono caratterizzati<br />
da fluttuazioni cicliche e da<br />
elevata volatilità e sono quotati<br />
in mercati poco accessibili ad un<br />
investitore privato. L’ingegneria<br />
finanziaria di Banca Aletti<br />
permette alla clientela di<br />
accedere a strumenti di<br />
investimento a medio termine<br />
che consentono di partecipare<br />
alle importanti dinamiche di<br />
questi settori.<br />
Nei prossimi numeri della<br />
rivista approfondiremo, più nel<br />
dettaglio, le caratteristiche di<br />
queste forme alternative di<br />
investimento proposte da Banca<br />
Aletti.<br />
Gli amici del Club 21
22 Ferrari Challenge<br />
Ferrari Challenge I Imola e Misano<br />
Benvenuta,<br />
F430!<br />
Testo<br />
Marco Vitali<br />
Foto<br />
Ferrari S.p.A./Marco Vitali<br />
un Challenge tutto da<br />
scoprire quello del 2006. ÈLa<br />
conferma delle novità<br />
regolamentari introdotte nella<br />
scorsa stagione, il parco<br />
concorrenti in continua<br />
trasformazione - con nuovi<br />
arrivi e qualche partenza<br />
eccellente – e, soprattutto, una<br />
nuova vettura: la F430 Challenge.<br />
Giunto alla sua quattordicesima<br />
stagione accompagnato dai<br />
successi raccolti sin dalla prima<br />
edizione, il monomarca del<br />
Cavallino presenta la sua nuova<br />
interprete e si proietta nel<br />
futuro. Spinta da un propulsore<br />
ad otto cilindri, frazionamento<br />
che ha da sempre caratterizzato<br />
le protagoniste del Challenge, la<br />
nuova F430 rappresenta l’ultima<br />
fase evolutiva e più simile ad<br />
una pura auto da corsa. Se il<br />
passaggio tra la 355 e la 360 ha<br />
rappresentato il momento di<br />
maggior incremento<br />
prestazionale, con la F430 gli<br />
interpreti del campionato,<br />
grazie alle nuove tecnologie<br />
introdotte, portano in pista una<br />
vettura dal carattere ancor più<br />
“racing” rispetto al passato. Il<br />
primo elemento che risalta sono<br />
i suoi 490 CV, 90 in più rispetto<br />
alla 360, incremento<br />
immediatamente metabolizzato<br />
da tutti i piloti, così come il<br />
cambio elettro-attuato di nuova<br />
generazione capace di contenere<br />
ulteriormente i tempi di<br />
cambiata. Nell’a cresciata<br />
generale delle prestazioni, un<br />
ruolo importante lo reclama<br />
l’assetto: la F430 appare più<br />
docile e con un migliore<br />
inserimento e percorrenza di<br />
curva rispetto alla progenitrice.<br />
A testimoniarlo sono i tempi<br />
fatti registrare ad Imola dove, su<br />
di un tracciato ricco di curve e<br />
di saliscendi capaci di metter<br />
alla frusta qualsiasi assetto e<br />
rallentato dalle recenti<br />
modifiche, la F430 Challenge ha<br />
fatto registrare tempi inferiori<br />
di quasi due secondi rispetto alla<br />
360. Logico ed inevitabile che il<br />
giudizio complessivo raccolto<br />
tra i piloti testimoni un grande<br />
entusiasmo. “La F430 ricorda<br />
certamente la 360, ma è tutto<br />
molto migliorato – sottolinea<br />
Fabio Santaniello rientrato nel<br />
lotto dei contendenti con il
Team Maranello –. La potenza e<br />
l’erogazione sono eccellenti, il<br />
cambio notevolmente più rapido<br />
ed i freni carbo-ceramici<br />
consentono di frenare quasi<br />
dentro alla curva. Da<br />
sottolineare il comportamento<br />
in percorrenza di curva, dove<br />
l’assetto bilanciato non conosce<br />
un trasferimento di carico<br />
brusco, come richiede una vera<br />
auto da competizione. Con<br />
queste caratteristiche la F430<br />
risulta più semplice rispetto alla<br />
360: è più facile andare forte da<br />
subito”. Un giudizio confermato<br />
anche dagli altri protagonisti<br />
della serie italiana e, a maggior<br />
ragione, dai concorrenti della<br />
Coppa Shell che, visti per la<br />
prima volta in gara con una<br />
vettura nuova e prestazionale<br />
insieme ai più esperti<br />
concorrenti del “Trofeo Pirelli”,<br />
hanno fatto intravvedere<br />
prestazioni molto vicine a quelle<br />
dei piloti più titolati. Il successo<br />
della nuova F430 passa anche<br />
attraverso le cifre. <strong>All</strong>a ventina<br />
della prima prova stagionale di<br />
Imola se ne sono aggiunte una<br />
mezza dozzina già a Misano<br />
I prossimi appuntamenti<br />
Vallelunga – 28 maggio 2006<br />
Mugello – 18 giugno 2006<br />
Monza – 09 luglio 2006<br />
Mugello – 24 settembre 2006<br />
Vallelunga – 29 ottobre 2006<br />
(Finali Mondiali)<br />
La storia del Challenge<br />
in quattro vetture<br />
348 Challenge (1993-1995)<br />
Il Ferrari Challenge nasce<br />
con la 348. I 330 CV<br />
sviluppati dell’8 cilindri di<br />
3.400 cm3, uniti alla<br />
maneggevolezza della<br />
vettura, garantiscono alle<br />
gare delle prime edizioni del<br />
monomarca del Cavallino<br />
grande spettacolarità ed<br />
incertezza, vero marchio di<br />
fabbrica di tutte le future<br />
edizioni.<br />
Cilindrata: 3.404 cm 3<br />
Potenza: 330 CV a 7.500 g/m<br />
Peso a vuoto: 1390 kg<br />
360 Challenge (2000 – 2006)<br />
La novità del 2000 si chiama<br />
360. <strong>All</strong>’incremento della<br />
potenza che varca la soglia<br />
dei 400 CV, si aggiungono il<br />
cambio elettro-attuato<br />
modello F1 ed<br />
un’aerodinamica sofisticata<br />
che innalza ulteriormente le<br />
prestazioni delle vetture.<br />
Cilindrata: 3.586 cm 3<br />
Potenza: 400 CV a 8.500 g/m<br />
Peso a vuoto: 1.200 kg<br />
355 Challenge (1995 – 2001)<br />
Dopo sole due stagioni di<br />
348, nel 1995 arriva nel<br />
Challenge la 355. La potenza<br />
passa a 380 CV e, nel 1998,<br />
spunta anche l’ala<br />
posteriore. Il successo del<br />
Challenge non conosce<br />
confini, con oltre 160 piloti<br />
che si sfidano sui tracciati di<br />
tutto il mondo.<br />
Cilindrata: 3.496 cm 3<br />
Potenza: 380 CV a 8.250 g/m<br />
Peso a vuoto: kg 1.355 kg<br />
F430 Challenge (2006)<br />
È appena nata, ma tutti la<br />
desiderano. Quasi 500 CV di<br />
potenza, un cambio ancora<br />
più rapido negli innesti, i<br />
freni carboceramici. Sarà lei<br />
la protagonista del<br />
monomarca del Cavallino<br />
per le prossime stagioni.<br />
Cilindrata: 4.308 cm 3<br />
Potenza: 490 CV a 8.500 g/m<br />
Peso a vuoto: 1.225 kg<br />
Ferrari Challenge 23
24 Ferrari Challenge
Adriatico. Tra i piloti, ai ritorni<br />
eccellenti di Livio e Santaniello -<br />
probabili protagonisti della lotta<br />
al vertice - si accompagnano le<br />
partenze di Maceratesi e Cadei,<br />
approdati in coppia nel<br />
Campionato Italiano Gt con una<br />
Ferrari F430 Gt, mentre tra i<br />
nuovi arrivati grande attenzione<br />
va a Cirò, specialista dei<br />
campionati monomarca ed<br />
approdato alla corte del Team<br />
Malucelli insieme a Giraudi,<br />
mentre Postiglione indicato<br />
sicuramente tra i favoriti per la<br />
vittoria finale rappresenta la<br />
punta di diamante di Stile F. In<br />
questo panorama, non va<br />
certamente dimenticata la 360.<br />
In una divisione ad essa<br />
riservata vive, nel 2006, la sua<br />
settima stagione agonistica<br />
mostrando ancora grande<br />
vivacità ed un parco piloti<br />
interessante con Bontempelli,<br />
Sernagiotto e Gulinelli che<br />
appaiono tra i favoriti, mentre il<br />
Campione 2005 Reichegger,<br />
Mucelli, Massazza e la scatenata<br />
Nina Jerancic, piloti tutti molto<br />
vicini nelle prestazioni,<br />
promettono una grande lotta ai<br />
vertici per tutto l’arco della<br />
stagione.<br />
Imola<br />
Come consolidata tradizione<br />
delle ultime stagioni, è il<br />
tracciato di Imola a tenere a<br />
battesimo l’esordio stagionale<br />
del Challenge. Un’apertura di<br />
stagione che segna il tanto<br />
atteso debutto della F430 quale<br />
nuova protagonista delle gare<br />
del monomarca del Cavallino. Il<br />
primo acuto è firmato da<br />
Stefana, che con la vettura di<br />
Rossocorsa sigla la prima “pole”<br />
con la F430, mentre Postiglione,<br />
indicato da “radio-box” come il<br />
grande favorito per la vittoria<br />
finale, è pronto a replicare nelle<br />
prove valide per la seconda gara.<br />
Tra le 360 è invece Bontempelli<br />
a siglare la migliore prestazione<br />
in entrambi i turni cronometrati<br />
precedendo il giovane<br />
Sernagiotto e il compagno di<br />
team Massazza. In gara con la<br />
F430 è Postiglione a dettare<br />
subito legge con una grande<br />
doppietta, con Stefana, Cirò,<br />
Belluzzi e Santaniello pronti a<br />
dividersi i gradini del podio<br />
nelle due frazioni del Trofeo<br />
Pirelli; nella Coppa Shell a<br />
prevalere in entrambe le gare è<br />
Francescon, al rientro dopo la<br />
brutta disavventura di fine<br />
Ferrari Challenge 25
26 Ferrari Challenge<br />
stagione, davanti all’esperto duo<br />
Sauto/Prinoth, a Forato e<br />
all’inossidabile Mantovani. Tra le<br />
360, Sernagiotto e Bontempelli<br />
incassano una vittoria a testa<br />
anticipando quello che,<br />
probabilmente, sarà il duello<br />
principe della stagione nella loro<br />
divisione. Sempre redditizie le<br />
prestazioni di Mucelli, Insigne e<br />
Massazza, subito in grado di<br />
conquistare il podio nel primo<br />
appuntamento stagionale. E’ un<br />
po’ mancato invece Reichegger,<br />
frenato nella prima frazione da<br />
noie elettroniche mentre in<br />
gara 2 è uscito ben presto di<br />
scena coinvolto nella bagarre<br />
subito dopo la partenza.<br />
Misano Adriatico<br />
Dopo una pausa di oltre un<br />
mese il Challenge Italia riprende<br />
a Misano con un pacchetto di<br />
concorrenti più ricco,<br />
specialmente nella divisione<br />
riservata alle F430. Torna Mimmo<br />
Schiattarella in coppia con<br />
Casoni alla guida di una vettura<br />
gestita dalla Motor; Caso rientra<br />
con CdP; Insigne lascia la 360<br />
per una F430 della Maranello;<br />
Motor Sauro schiera Vanni<br />
Campari e La Marca. Tra le 360,<br />
si registra il ritorno di Moncini<br />
con una vettura di Stile F ed il<br />
rientro del campione 1995 e<br />
2001 porta un motivo di<br />
interesse in più in una serie<br />
dove Bontempelli figura come il<br />
grande favorito. Ma il pronostico<br />
non protegge il pilota di<br />
Rossocorsa dalla prima<br />
delusione della stagione sotto<br />
forma della rottura di un giunto<br />
che gli preclude ogni possibilità<br />
di piazzamento in gara 1. Chi fa<br />
forse peggio è Massazza. che<br />
comodamente in testa si distrae<br />
e cambia i connotati della sua<br />
360, favorendo la vittoria di<br />
Moncini e i podi di Mucelli e<br />
della simpatica Nina Jerancic. La<br />
quale sfrutta benissimo la<br />
giornata, replicando nella<br />
seconda gara con un altro terzo<br />
posto, mentre Bontempelli ha<br />
ragione di un regolarissimo<br />
Mucelli che si porta in seconda<br />
posizione in campionato. Tra le<br />
F430 del Trofeo Pirelli, lo<br />
spettacolo è assicurato già dal<br />
via di gara 1 con Belluzzi,<br />
scatenato ed imprendibile, e con<br />
Livio/Montani che la spuntano<br />
sul rientrante Caso. Nella Coppa<br />
Shell sono tre coppie a salire sul<br />
podio con Sauto/Prinoth<br />
vincitori, Cappelletti/Ferroni al<br />
secondo posto e i fratelli<br />
Coggiola terzi. In gara 2, il<br />
duello per la vittoria si restinge<br />
a Belluzzi e Philippe Baron dopo<br />
che il tentativo di fuga di Caso<br />
viene interrotto dalla tamponata<br />
di Postiglione, costretto poi al<br />
giusto drive-through di<br />
penalizzazione. Belluzzi, notaio<br />
sanmarinese che sul tracciato di<br />
casa di Misano ha sempre colto<br />
ben poche soddisfazioni, fa<br />
invece l’en-plein e completa un<br />
fine settimana da favola con due<br />
vittorie e due pole-position<br />
mentre il giovane Baron,<br />
secondo, precede gli esperti<br />
Livio/Montani, Cirò e Giraudi,<br />
quest’ultimo apparso molto<br />
combattivo e a suo agio con la<br />
F430 assistita da Malucelli.
Le Classifiche Ferrari hallenge dopo Imola e Misano<br />
Trofeo Pirelli – F430<br />
Belluzzi p.ti 64<br />
Postiglione p.ti 61<br />
Livio p.ti 51<br />
Montani p.ti 51<br />
Cirò p.ti 40<br />
Coppa Shell – F430<br />
Francescon p.ti 75<br />
Prinoth p.ti 67<br />
Sauto p.ti 67<br />
Cappelletti p.ti 47<br />
Ferroni p.ti 47<br />
Trofeo Pirelli – F360<br />
Bontempelli p.ti 65<br />
Mucelli p.ti 59<br />
Jerancic p.ti 44<br />
Miele p.ti 34<br />
Massazza p.ti 25<br />
Coppa Concessionarie<br />
Rossocorsa p.ti 180<br />
Ineco p.ti 155<br />
Motor p.ti 130<br />
Stile F p.ti 113<br />
Forza p.ti 72<br />
Ferrari Challenge 27
Ferrari Classiche I L’officina del Cavallino<br />
Le mani<br />
più esperte<br />
28 Ferrari Classiche<br />
Testo<br />
xxxxxxxxxxxxxx<br />
Foto<br />
xxxxxxxxxxxx
Qui sopra, Roberto Vaglietti,<br />
responsabile di Ferrari Classiche;<br />
A destra, uno scorcio dell’officina;<br />
A sinistra, un’auto in fase di restauro.<br />
area è la stessa che, a<br />
cavallo tra gli anni ‘50 e L’ ‘60, ospitava la famosa<br />
fonderia dello stabilimento<br />
Ferrari. Oggi, a vedere le auto<br />
sospese sui ponti o semicoperte<br />
da protezioni in skai e feltro,<br />
sembra che il tempo si sia<br />
fermato: da ogni angolo di<br />
visuale, occhieggiano Daytona,<br />
Dino 246, 275 GTB/4, persino<br />
vetture Sport come la 500 TR. Se<br />
non fosse per la presenza di<br />
strumenti ultramoderni e per le<br />
strutture tecniche di ultima<br />
generazione, il tuffo nel passato<br />
sarebbe garantito. Siamo nel<br />
cuore dell’officina di Ferrari<br />
Classiche, l’ente preposto alla<br />
certificazione e, dallo scorso<br />
gennaio, al restauro e assistenza<br />
tecnica delle auto del Cavallino<br />
con più di 20 anni di vita: una<br />
struttura che rappresenta un<br />
investimento importante e<br />
fortemente voluta dal<br />
management dell’azienda che<br />
ha chiamato a dirigerla Roberto<br />
Vaglietti, in azienda dal 1971 e<br />
volto noto nell’universo<br />
ferrarista per essere stato per 13<br />
anni il responsabile del mitico<br />
SAT, il servizio assistenza clienti,<br />
che a Maranello, o anche in giro<br />
per il mondo, risolve qualsiasi<br />
tipo di problema tecnico possa<br />
capitare alle vetture. Ad<br />
assisterlo nell’officina di Ferrari<br />
Classiche, un altro personaggio<br />
noto agli addetti ai lavori,<br />
Maurizio Maccalesi, che quando<br />
non deve organizzare le fasi di<br />
montaggio delle piccole serie,<br />
dalla F50 alla Enzo alla FXX,<br />
coordina il lavoro del team<br />
tecnico di 9 persone che si<br />
occupa della messa a punto dei<br />
4, 6, 8 e 12 cilindri che popolano<br />
la gamma Ferrari dal 1947 al<br />
1985, il primo anno valido<br />
perché una vettura di Maranello<br />
sia presa sotto le ali dell’officina<br />
Classiche.<br />
Come dicevamo, i servizi<br />
garantiti dalla struttura diretta<br />
da Vaglietti (che ha anche la<br />
responsabilità, insieme ad<br />
Antonello Coletta, di Corse<br />
Ferrari Classiche 29
Maurizio Maccalesi, capo officina<br />
di Ferrari Classiche.<br />
In alto: da sinistra, il motore di<br />
una Dino 246 ed una 365 GTB4<br />
Daytona in restauro.<br />
Nell’altra pagina, il curioso<br />
rivestimento del volante<br />
di una 412 e ingranaggi<br />
appena revisionati.<br />
30 Ferrari Classiche<br />
Clienti) si identificano in tre<br />
direzioni. La prima è quella della<br />
certificazione, un istituto che,<br />
dal 2003, fornisce una sorta di<br />
carta d’identità alle vetture di<br />
età superiore ai 20 anni e, nel<br />
caso delle monoposto di<br />
Formula 1, senza limiti di<br />
tempo. Della certificazione si<br />
occupano, oltre al “decano”<br />
Angelo Amadesi, Marco Arrighi<br />
(in Ferrari da 25 anni), Francesco<br />
Scaletti, ingegnere, e Chris<br />
Vlahos, americano di origine<br />
greca, con Marianna Sarti che<br />
cura l’amministrazione e i<br />
rapporti con i clienti . Se per i<br />
partecipanti alle gare<br />
dell’Historic Challenge si tratta<br />
di un’operazione necessaria (è la<br />
condizione indispensabile<br />
perché la vettura sia ammessa al<br />
campionato), per tutti i<br />
possessori di auto d’epoca e di<br />
F1 - e quindi di oggetti da<br />
collezione – la certificazione è<br />
un modo per salvaguardare il<br />
patrimonio che queste vetture<br />
rappresentano. Il pool di esperti<br />
che controllano le origini del<br />
mezzo, oltre ad analizzare i<br />
documenti della vettura e, negli<br />
archivi Ferrari, le tracce della<br />
sua genesi (schede di montaggio,<br />
schede di collaudo, delibere,<br />
annotazioni sull’acquirente,<br />
etc.), verificano se tutti i<br />
componenti sono originali e,<br />
comunque, compatibili con il<br />
modello. Telaio, motore, cambio<br />
e trasmissione nonché<br />
sospensioni, freni, carrozzeria<br />
ed interni, vengono studiati in<br />
ogni dettaglio per accertarne<br />
l’originalità. Solo quando tutti i<br />
dati raccolti sono positivi e a<br />
seguito della delibera emessa dal<br />
“comitato di certificazione” si<br />
procede all’emissione del<br />
certificato di autenticità, un<br />
documento importante e<br />
inappellabile, a firma<br />
dell’ingegner Piero Ferrari. Con<br />
l’officina, anche il servizio di<br />
certificazione assume una<br />
coerenza nuova. “Il proprietario<br />
di una vettura alla quale<br />
mancano alcuni presupposti per<br />
la certificazione, ad esempio<br />
perché un pezzo non è originale,<br />
può richiedere che gli venga<br />
fornito, montato e persino<br />
costruito direttamente da noi<br />
secondo le specifiche originali”<br />
precisa Roberto Vaglietti. E<br />
aggiunge: “Sono felice che<br />
l’azienda abbia ripreso questa
strada perché, oltre a<br />
rappresentare un mercato in<br />
continua crescita, le auto<br />
storiche fanno parte della<br />
tradizione del Cavallino. E con<br />
questo progetto la nostra<br />
missione è quella di contribuire<br />
a preservare un patrimonio di<br />
inestimabile valore storico e<br />
tecnico e di mettere la nostra<br />
azienda al servizio dei nostri<br />
clienti”. Lo dimostrano le oltre<br />
43.000 vetture Ferrari di oltre<br />
vent’anni tuttora censite e in<br />
circolazione ed anche il fatto<br />
che, se fino al 2004, le auto<br />
certificate erano 75, oggi hanno<br />
superato quota 300.<br />
Con una decina di ponti<br />
sollevatori ed altrettante<br />
postazioni di lavoro, l’attrezzeria<br />
e un fornitissimo magazzino<br />
ricambi, la nuova officina sta<br />
diventando il fiore all’occhiello<br />
di Ferrari Classiche. “Il cliente<br />
non è ancora abituato a riferirsi<br />
a noi per le operazioni di<br />
restauro e manutenzione, ma<br />
stiamo lavorando con un preciso<br />
piano marketing per<br />
comunicare efficacemente i<br />
nostri programmi: sin’ora<br />
abbiamo più che altro dato aiuto<br />
per la soluzione di problemi<br />
tecnici ma da qualche tempo ci<br />
occupiamo sempre più di<br />
importanti revisioni e restauri<br />
delle auto classiche” dice<br />
Vaglietti e mostra orgoglioso il<br />
cofano di una 365 GTB4<br />
Daytona, dove il 12 cilindri ha<br />
l’aspetto di un motore appena<br />
uscito dalla fabbrica, senza<br />
neppure un chilometro<br />
percorso. “Ci appoggeremo alla<br />
fonderia interna per la<br />
ricostruzione di elementi<br />
importanti come basamenti<br />
motore e scatole cambi –<br />
aggiunge Vaglietti - quando i<br />
nostri fornitori canonici non<br />
sono in grado di soddisfare una<br />
richiesta”. Una domanda, lecita,<br />
dalla parte del cliente: chissà<br />
quanto costa portare una<br />
“classica” in Ferrari?<br />
“Francamente meno di quanto si<br />
possa immaginare. Un’azienda<br />
come la nostra deve avere un<br />
sistema molto rigoroso di<br />
conteggio delle ore e di controllo<br />
della qualità: a conti fatti, potrei<br />
sbilanciarmi e dire che costiamo<br />
mediamente un 15-20% in meno<br />
dei restauratori privati”. Non<br />
male, se si considera che chi ci<br />
mette le mani è chi quelle auto<br />
le ha costruite. Obiettivo a<br />
breve? “L’allestimento di un’area<br />
interna al nostro reparto<br />
selleria, per il rifacimento ed il<br />
ricondizionamento diretto degli<br />
interni”. Complimenti e buon<br />
lavoro, signor Vaglietti.<br />
Ferrari Classiche 31
Tasmanian cup I Dall’altra parte del mondo<br />
Il mondiale d’inverno<br />
N<br />
ella storia delle<br />
competizioni<br />
automobilistiche gli anni<br />
Sessanta hanno conquistato da<br />
tempo il primato del decennio<br />
più bello e interessante dello<br />
scorso secolo, sia dal punto di<br />
vista dell’evoluzione tecnica sia<br />
da quello dello spettacolo<br />
sportivo. Telai monoscocca,<br />
alimentazione a iniezione<br />
indiretta, testate plurivalvole,<br />
aerodinamica, motori a<br />
struttura portante, alettoni<br />
stabilizzatori, trazione integrale,<br />
camere di scoppio piatte e<br />
pneumatici a sezione larga sono<br />
stati nell’ordine i principali temi<br />
tecnici affrontati dalla Formula 1<br />
nei Gran Premi dal 1961 al 1970,<br />
attraverso i due regolamenti<br />
tecnici dei 1500 centimetri<br />
cubici (1961-’65) e dei 3-litri di<br />
cilindrata (1966-’70). Sempre in<br />
tema di monoposto, è da<br />
considerarsi epocale il<br />
cambiamento avviato a<br />
Indianapolis nel 1963 dalla<br />
Lotus-Ford Mk28 di Jim Clark,<br />
prima vettura di Gruppo 9<br />
(Formula Libera) al mondo ad<br />
abbinare un sofisticato telaio<br />
monoscocca europeo a un grosso<br />
e potente V-8 di 4,2-litri derivato<br />
dalla produzione motoristica di<br />
serie dell’industria americana.<br />
Nelle corse di durata, gli anni<br />
Sessanta sono stati invece<br />
caratterizzati dall’adozione del<br />
motore posteriore anche sulle<br />
vetture più potenti,<br />
dall’escalation delle cilindrate,<br />
dalla forte evoluzione<br />
aerodinamica e<br />
dall’introduzione del cambio di<br />
velocità automatico, oltre che<br />
dalle testate plurivalvole e dalle<br />
coperture a sezione larga. Ma il<br />
fatto clou delle gare di resistenza<br />
dell’epoca fu lo scontro tra la<br />
Ferrari e la Ford, che diede vita<br />
alla famosa Guerra dei quattro<br />
anni (1964-’67). Furono anni<br />
32 Tasman cup<br />
Testo<br />
Paolo Marasca<br />
Foto<br />
Archivio Piemme Communication
Si disputava nei primi due mesi dell’anno sui circuiti<br />
di Australia, Nuova Zelanda e Tasmania.<br />
Era un campionato di Formula Libera dotato di<br />
ricchi premi in luoghi dove le Marche più blasonate<br />
sarebbero sbarcate solo molti anni più tardi, con la F1<br />
Levin, 3 gennaio 1970. La Ferrari 246/FL<br />
di Graeme Lawrence in piena azione<br />
sulla pista del Rothmans International.<br />
L’ingegnere-pilota neozelandese, a cui<br />
Maranello ha dato in gestione d’uso una<br />
delle due monoposto del 1969, vince il<br />
primo dei sette Gran Premi del<br />
campionato, mettendo in fila le più<br />
potenti e veloci Formula 5000.<br />
Tasman cup 33
Sandown Park, 25 febbraio 1968. Jimmy<br />
Clark prima del via dell’Australia Grand<br />
Pix. Dopo 55 giri tiratissimi dall’inizio<br />
alla fine, il pilota della Lotus precede sul<br />
traguardo per un solo decimo di secondo<br />
la Ferrari di Amon. Con quattro vittorie<br />
su otto Gran Premi, lo scozzese si<br />
aggiudica la Tasman Cup. Ma il<br />
neozelandese di Maranello è stato il suo<br />
più grande rivale.<br />
1968<br />
34 Tasmanian cup<br />
Invercargill, 27 gennaio 1968. Bruce<br />
McLaren con la corona d’alloro dopo la<br />
sua vittoria al Teretonga Park Trophy.<br />
Nel Gran Premio più bagnato del<br />
campionato, la guida precisa e tecnica<br />
del neozelandese costringe alla resa<br />
anche il grande Clark, a disagio con<br />
l’erogazione della potenza sulla pista<br />
viscida.<br />
magici anche per lo spettacolo<br />
sportivo. Gli assi del volante<br />
dell’epoca - Chris Amon, Jack<br />
Brabham, Jim Clark, Dan<br />
Gurney, Graham Hill, Denis<br />
Hulme, Bruce McLaren, Jochen<br />
Rindt, Pedro Rodriguez, Jackie<br />
Stewart e John Surtees -<br />
correvano quasi tute le<br />
domeniche, passando da una<br />
monoposto di Formula 1 o di<br />
Formula Indianapolis a una<br />
Sport-Prototipo per le corse di<br />
endurance, non disdegnando di<br />
correre anche nelle gare<br />
Turismo di club organizzate in<br />
qualche sperduta contea inglese<br />
di provincia. Un contrasto aspro<br />
e lungo, quello tra la piccola<br />
fabbrica artigianale di Maranello<br />
(l’accordo con la Fiat del 1969<br />
era più tecnico che economico) e<br />
il colosso automobilistico di<br />
Dearborn, che nel 1967 si estese<br />
anche alla Formula 1, con<br />
l’ingresso della Ford come<br />
costruttore di motori, sia pure<br />
attraverso una engineering<br />
inglese, la Cosworth di Mike<br />
Costin e Keith Duckworth. Nel<br />
1968 il duello tra la Ferrari e la<br />
ricca e potente industria<br />
motoristica americana approdò<br />
infine nella Tasman Cup, un<br />
campionato di Formula Libera<br />
che si disputava nei primi due<br />
mesi dell’anno sui circuiti<br />
dell’Australia, della Nuova<br />
Zelanda e della Tasmania. Il<br />
challenge - la cui prima edizione<br />
fu nel 1964 - derivava dalla<br />
Formula Intercontinentale (da 2<br />
a 3-litri di cilindrata), che era<br />
stata istituita dal legislatore<br />
sportivo nel 1961 per<br />
permettere ai costruttori inglesi<br />
di motori di Formula 1 (Aston<br />
Martin, BRM, Coventry-Climax,<br />
Vanwall) di potere continuare a<br />
utilizzare in qualche maniera le<br />
unità a 4 e 6 cilindri in linea di<br />
2,5-litri realizzate per la<br />
Formula 1 in vigore dal 1955 al
1960, non più adatte ai<br />
regolamenti tecnici delle nuove<br />
Grand Prix da 1,5-litri di<br />
cilindrata. Ma la Formula<br />
Intercontinentale non ebbe<br />
fortuna in Inghilterra, per cui<br />
era stata appositamente creata.<br />
Attecchì invece con successo nei<br />
Paesi del Commonwealth<br />
britannico, che dai primi anni<br />
Sessanta incominciarono a<br />
organizzare - inizialmente da<br />
dicembre a gennaio e poi da<br />
gennaio a febbraio - un ciclo di<br />
Gran Premi, aperto a monoposto<br />
con cilindrata massima di 2,5litri.<br />
Praticamente la stessa della<br />
Formula 1 di oggi, ma con<br />
architettura libera e non<br />
limitata ai V-8 attuali. Il<br />
challenge assunse il nome di<br />
Tasman Cup, derivandolo dal<br />
Mare di Tasmania, trait d’union<br />
tra le coste meridionali<br />
dell’Australia, quelle occidentali<br />
della Nuova Zelanda e l’isola<br />
della Tasmania.I circuiti erano<br />
ricavati dalle strade di raccordo<br />
dei tracciati in terra per corse di<br />
<strong>cavalli</strong> o dalle piste di<br />
atterraggio di vecchi scali<br />
aerportuali bellici. La fama della<br />
Tasman Cup nacque dal fatto<br />
che gli organizzatori mettevano<br />
in palio ricchi premi di partenza<br />
e d’arrivo, allo scopo di favorire<br />
la crescita professionale dei<br />
giovani piloti locali, mettendoli<br />
Invercargill, 27 gennaio 1968. Chris<br />
Amon ottiene il miglior tempo nelle<br />
prove del Teretonga Park Trophy, a pari<br />
merito con la Lotus-Ford Mk49/T di<br />
Jimmy Clark. Ma non è giornata per<br />
l’alfiere della Ferrari, rallentato da<br />
problemi tecnici sotto una pioggia<br />
torrenziale. Bruce McLaren è primo, con<br />
la sua BRM P133/T.<br />
Tasmanian cup 35
1969<br />
36 Tasmanian cup<br />
Sandown Park, 16 febbraio 1969. Chris<br />
Amon sulla griglia di partenza del<br />
Sandown Park Intermational. Sulla pista<br />
di Melbourne, il pilota della Ferrari<br />
ottiene la sua quarta vittoria su otto gare<br />
e si aggiudica anche la Tasman Cup. Per<br />
la seconda volta il neozelandese si<br />
impone con autorevolezza su Jo Rindt e<br />
sulla sua più potente Lotus-Ford Mk49/T.<br />
Lakeside, 2 febbraio 1969. Nel primo dei<br />
tre Gran Premi australiani, Derek Bell è<br />
il degno scudiero di Chris Amon, che con<br />
la Ferrari 246/FL si aggiudica il suo terzo<br />
successo su cinque corse. L’inglese di<br />
Maranello è infatti secondo, a una<br />
manciata di secondi dal neozelandese.<br />
in grado sia di farsi<br />
un’esperienza in pista sia di<br />
guadagnare il denaro necessario<br />
per andare a correre in<br />
Inghilterra, seguendo le orme di<br />
Amon, Brabham, Hulme e<br />
McLaren. Ma i cospicui premi in<br />
denaro finirono con l’attirare i<br />
piloti più famosi e i team inglesi<br />
più importanti di Formula 1. I<br />
successi della Lotus-Climax<br />
Mk33 di Clark del 1964 fecero<br />
arrivare l’anno successivo la<br />
BRM P261 di Stewart e i duelli<br />
ruota a ruota tra i due scozzesi -<br />
che si protrassero poi fino al<br />
1967 - fecero la fortuna del<br />
challenge. Nel 1968 arrivò la<br />
Ferrari, con la 246/FL di Amon,<br />
protagonista di corse mozzafiato<br />
con Clark, al volante della
Lotus.Ford Mk49/T. Amon vinse<br />
la Tasman Cup del 1969,<br />
battendo con la sua 246/FL le<br />
Lotus di Rindt e Graham Hill. La<br />
Ferrari si impose anche nel<br />
1970, con la 246/FL affidata in<br />
gestione d’uso a Graeme<br />
Lawrence, un giovane<br />
pilota.ingegnere neozelandese<br />
che riuscì a vincere il<br />
campionato con un solo<br />
successo davanti alle più potenti<br />
e veloci monoposto inglesi di<br />
Formula 5000, suffragato però<br />
da una continua serie di buoni<br />
piazzamenti. L’apertura alle<br />
Formula 5000, che avrebbe<br />
dovuto - nelle intenzioni degli<br />
organizzatori - portare nuovi<br />
concorrenti alla Tasman Cup, ne<br />
segnò invece la fine nei primi<br />
anni Settanta, in quanto i<br />
costruttori di Formula 1 smisero<br />
di partecipare al challenge,<br />
anche per via di una drastica<br />
riduzione dei ricchi premi<br />
d’ingaggio. La Tasman Cup perse<br />
così il fascino di mondiale<br />
d’inverno della Formula 1 che<br />
aveva avuto nella seconda parte<br />
degli anni Sessanta. Ma la<br />
Ferrari ebbe il merito, che resta<br />
ancora oggi, di avere costruito<br />
una delle monoposto di Formula<br />
Libera più competitive e<br />
tecnicamente interessanti della<br />
seconda metà degli anni<br />
Sessanta. Tutto nacque dalla<br />
felice intuizione che Amon ebbe<br />
durante il 1967, quando -<br />
divenuto il pilota-collaudatore<br />
ufficiale della Squadra-Corse<br />
dopo la tragica scomparsa di<br />
Lorenzo Bandini al Gran Premio<br />
di Monaco di quell’anno - il<br />
neozelandese suggerì a Enzo<br />
Ferrari di montare il V-6 di 65°<br />
di 2,4-litri sul telaio della Dino<br />
166/F2, la monoposto di<br />
Maranello per il Campionato<br />
Europeo di Formula 2.<br />
L’assemblaggio di un potente<br />
propulsore da 300 Cv (lo stesso<br />
montato in alcune corse del<br />
Campionato del Mondo di<br />
Formula 1 del 1966 sulla 246/F1<br />
guidata prima da Bandini e poi<br />
da Lodovico Scarfiotti) sul telaio<br />
di una vettura piccola e agile<br />
come la Dino di Formula 2 diede<br />
i risultati che Amon, grande<br />
tester ma pilota quanto mai<br />
sfortunato al volante delle<br />
Sandown Park, 16 febbraio 1969. La<br />
guida di forza di Jochen Rindt e il surplus<br />
di potenza del suo V-8 Cosworth DFV di<br />
2,5-litri non sono sufficienti al pilota<br />
austriaco per vincere nemmeno su una<br />
pista tutta rettilinei, sulla carta più<br />
favorevole alla sua Lotus che non alla<br />
Ferrari di Amon. La 246/FL del<br />
neozelandese è la vera regina del<br />
campionato.<br />
Tasmanian cup 37
Surfers Paradise, 7 febbraio 1970. Graham McRae sorride fiducioso sulla griglia di<br />
partenza del Brisbane Trophy nell’abitacolo della sua Mclaren-Chevy M10A. Il<br />
neozelandese non sbaglia un colpo sul veloce tracciato australiano e conquista il suo<br />
secondo successo stagionale. Lawrence, terzo con la Ferrari, fa un ulteriore passo<br />
verso la conquista del campionato.<br />
vetture da Grand Prix modenesi,<br />
aveva saputo prevedere.<br />
Ma anche il Drake vide giusto,<br />
fiutando al volo l’occasione che<br />
Amon gli prospettava e dandogli<br />
subito mandato di andare a<br />
correre nelle isole del Capitano<br />
Cook con una soluzione<br />
mezzadrile.<br />
Lui metteva le monoposto, i<br />
motori e i ricambi, mentre il<br />
pilota neozelandese provvedeva<br />
a portare il tutto nei mari del<br />
Sud e a pagare i meccanici. E,<br />
una volta di più, l’anziano<br />
costruttore seppe realizzare o<br />
meglio assemblare una Ferrari<br />
da corsa di successo, abbinando<br />
sapientemente un vecchio ma<br />
indistruttibile motore tuttofare<br />
a un telaio di ultima<br />
1970<br />
38 Tasmanian cup<br />
generazione. Proprio lui che,<br />
solamente un anno dopo,<br />
avrebbe fatto fuoco e fiamme e<br />
tuonato accuse di monopolio<br />
contro gli assemblatori inglesi,<br />
colpevoli, a suo vedere, di avere<br />
declassato il mondiale di<br />
Formula 1 a campionato di<br />
Formula Ford, per via dei<br />
successi a grappoli<br />
dell’onnipresente Cosworth DFV<br />
di 3-litri progettato da Mike<br />
Costin e Keith Duckworth per<br />
conto della filiale inglese della<br />
Casa di Dearborn.<br />
Una storia, quindi, quella della<br />
Tasman Cup, nel più puro stile<br />
Ferrari, all’insegna del credo che<br />
ha reso leggendario il Cavallino:<br />
correre sempre e ovunque.<br />
Vincendo, possibilmente.
Pukekohe, 10 gennaio 1970. Sulla veloce<br />
pista di Auckland arriva la prima vittoria<br />
di una McLaren-Chevrolet M10A, con<br />
Frank Matich alla guida. Ma è anche il<br />
giorno di Derek Bell, ottimo secondo alle<br />
spalle dell’australiano con la sua<br />
Brabham-Ford BT26.<br />
Ferrari 246/FL<br />
La scheda tecnica<br />
Motore Tipo V-6 di 65°,<br />
montato centralmente in<br />
posizione posteriore<br />
longitudinale<br />
Alesaggio e corsa<br />
90 x 63 mm<br />
Cilindrata 2404,73 cc<br />
Rapporto di compressione<br />
11,5:1<br />
Potenza massima<br />
285 Cv a 8900 g/m (1968);<br />
300 Cv a 8900 g/m<br />
(1969/’70)<br />
Distribuzione 2 alberi a<br />
camme in testa, con 3<br />
valvole per cilindro<br />
Alimentazione<br />
iniezione indiretta Lucas<br />
Trazione<br />
Frizione multidisco,<br />
sulle ruote posteriori<br />
Cambio di velocità in linea<br />
con il blocco motore, con 5<br />
rapporti più retromarcia<br />
Carrozzeria<br />
Tipo monoposto di Formula<br />
Libera (Gruppo 9)<br />
Chassis<br />
Telaio semi-monoscocca<br />
Sospensioni indipendenti<br />
all’avantreno e al<br />
retrotreno ammortizzatori<br />
idraulici, molle elicoidali<br />
Freni a disco<br />
Capacità del serbatoio<br />
110 litri<br />
Pneumatici<br />
anteriori 5.50/9.50-13<br />
posteriori: 6.00/12.50-13<br />
Dimensioni e peso<br />
Passo 2220 mm<br />
Carreggiata ant. 1405 mm<br />
Carreggiata post. 1400 mm<br />
Peso a vuoto 425 kg<br />
Tasmanian cup 39
Concessionari I Forza<br />
Tra mare e risaie<br />
Team Forza<br />
40 Concessionari
Alcune vedute della sede di Forza Team<br />
a Ceriale, sull’Aurelia.<br />
In alto, Antonella Papurello,<br />
responsabile relazioni esterne di<br />
Forza S.p.a., con alcuni responsabili<br />
delle vendite Maserati.<br />
A destra, in basso, Marco Rossetto,<br />
amministratore delegato della società.<br />
CERIALE (SAVONA)<br />
er incontrare Team Forza, la<br />
concessionaria Ferrari della Liguria, Pbasta<br />
percorrere l’Aurelia, tra Albenga<br />
e Ceriale. Nell’alternanza dei vivai che<br />
danno lustro ad una delle più famose e<br />
apprezzate floricolture del mondo, lambita<br />
dalla brezza del mare, sorge la sede<br />
“costiera” di Forza SpA, la società che dal<br />
1993 vende le Ferrari in Piemonte, Liguria e<br />
Valle d’Aosta.<br />
Inaugurata nel luglio del 2005 con uno degli<br />
eventi per i quali è nota la concessionaria di<br />
Torino (è stato creato un american bar con<br />
tanto di barman acrobatico…), la sede di<br />
Ceriale è subito diventata un punto di<br />
incontro per i ferraristi liguri ma non solo,<br />
concentrando su di sé anche l’attenzione di<br />
chi la riviera la frequenta per villeggiatura.<br />
“La Liguria è una delle zone più interessanti<br />
per la Ferrari, con una quantità di<br />
appassionati e collezionisti” dice Marco<br />
Rossetto, amministratore delegato di Forza.<br />
“<strong>Oltre</strong> a Ceriale, infatti, abbiamo un’officina<br />
autorizzata a Genova dove si rivolgono i<br />
numerosi clienti di Levante”. Per seguire da<br />
vicino lo sviluppo di questa nuova<br />
concessionaria, da Torino si è trasferito in<br />
Liguria Nicola Stimola, titolare, insieme ad<br />
Aldo Carras, di Forza Service, la società<br />
specializzata nell’assistenza tecnica Ferrari<br />
Concessionari 41
42 Concessionari<br />
Novara
NOVARA<br />
Quella di Novara è esclusivamente<br />
una sede espositiva e, a tutti gli<br />
effetti, una filiale della<br />
concessionaria Forza di Torino<br />
da cui dipende per l’assistenza<br />
alle vetture.<br />
di Forza SpA: “Un vero gesto d’amore –<br />
sottolinea Rossetto – anche perché la<br />
preparazione e la professionalità di Nicola<br />
costituiscono la migliore garanzia per tutti<br />
coloro che desiderano affidare la loro Ferrari<br />
a mani esperte e trovare la più qualificata<br />
assistenza anche in fase di acquisto”. Negli<br />
oltre 1000 metri quadri, la sede di Team<br />
Forza (un marchio con cui Forza SpA ha<br />
voluto sottolineare la paternità<br />
dell’iniziativa ed i legami tra le due realtà)<br />
ospita una grande show room e un’ampia<br />
officina. In parte diversa la situazione<br />
dell’altra, nuova sede di Forza, quella di<br />
Novara, attiva dallo scorso settembre. Si<br />
tratta, in questo caso di una sede<br />
esclusivamente espositiva (l’assistenza viene<br />
garantita direttamente da Torino), un modo<br />
“per arrivare fin sotto la casa del cliente,<br />
facendolo sentire assistito e curato”. Più<br />
piccola nelle dimensioni della sede ligure,<br />
quella di Novara ha comunque una<br />
struttura molto scenografica, quasi teatrale,<br />
con la grande scalinata d’accesso, le ampie<br />
vetrine e l’arredamento rigorosamente in<br />
linea con gli standard Ferrari: “La qualità<br />
inizia dall’assistenza” sottolinea Rossetto,<br />
uno che di Ferrari se ne intende visto che è<br />
dal 1983 che lavora, rappresentandolo in<br />
Piemonte, con il Cavallino.<br />
Concessionari 43
Avventure I Classic Adelaide<br />
Un salto nella<br />
terra dei canguri<br />
Testo<br />
Stefano Colonna<br />
44 Avventure<br />
Un migliaio di chilometri in Australia, a seguito di uno<br />
dei rally più famosi del continente. Un socio del<br />
Ferrari Club Italia racconta la sua esperienza
V<br />
i chiederete come mai un<br />
socio del Ferrari Club Italia<br />
sia capitato in terra<br />
australiana con la sua Ferrari,<br />
come se dalle nostre parti di<br />
strade non ce ne fossero<br />
abbastanza. In verità la<br />
circostanza (e l’occasione che ne<br />
è scaturita) è stata del tutto<br />
casuale.<br />
Un giorno mi trovavo presso la<br />
nuova sede Samocar,<br />
concessionaria Ferrari-Maserati<br />
per il Lazio, quando il<br />
magazziniere Paolo Bivi mi<br />
mette in contatto con Pasquale<br />
De Matteis, un simpatico italoaustraliano,<br />
coadiuvatore di<br />
David Edwards, chairman del<br />
“Classic Adelaide”, uno dei rally<br />
più famosi d’Australia. Tra noi<br />
nasce un’intesa immediata che<br />
si trasforma presto in amicizia.<br />
Lo stesso accade<br />
successivamente anche con<br />
David, quando viene in Italia per<br />
partecipare ad un rally in<br />
Toscana.<br />
La decisione di partire alla volta<br />
dell’Australia per l’ottava<br />
edizione del Classic Adelaide<br />
matura alla fine del 2004, in<br />
novembre. La splendida<br />
accoglienza che trovo all’arrivo<br />
mi convince subito<br />
dell’importanza e dell’accurata e<br />
perfetta organizzazione del<br />
team australiano. L’headquarter<br />
del Classic Adelaide è al primo<br />
piano dell’Hilton Hotel dove, tra<br />
l’altro, alloggiano tutti i piloti.<br />
Nei giorni precedenti al rally<br />
prendo visione di tutte le<br />
strutture organizzative<br />
Il principe Stefano Colonna, accompagnato da Elena Parmegiani,<br />
con la sua Ferrari 456 GT in alcuni momenti del Classic Adelaide.<br />
Da sotto il titolo a sinistra: Stefan Johansson, ex-pilota Ferrari F1,<br />
al volante della 456 di Colonna; alcuni membri dell’organizzazione del rally;<br />
Colonna con una delle 104 Ferrari iscritte, una 250 GT “Tour de France”<br />
Avventure 45
46 Avventure<br />
dell’evento: il deposito delle auto<br />
dei partecipanti internazionali, i<br />
container utilizzati per il<br />
trasporto via nave delle auto e il<br />
centro di revisione dove tutte le<br />
auto (nel 2004, più di 300!)<br />
vengono controllate nei minimi<br />
particolari. Per regolamento,<br />
infatti, prima della partenza<br />
ogni auto deve superare diversi<br />
rigidi controlli sia della parte<br />
meccanica sia delle dotazioni di<br />
sicurezza, ben diverse da quelle<br />
europee.<br />
L’organizzazione, bontà loro, mi<br />
mette a disposizione una<br />
splendida Ferrari Daytona spider<br />
nera del 1972 ed un<br />
preparatissimo pilota, Ridge<br />
Kermy, con il quale percorro più<br />
di 1000 km durante i cinque<br />
giorni del rally.<br />
Torno in Italia, entusiasta per la<br />
splendida esperienza vissuta. Mi<br />
accompagna il ricordo di quella<br />
terra bellissima e lontana, delle<br />
lunghe strade immerse in<br />
paesaggi da sogno, della<br />
gentilezza e dell’accoglienza<br />
ricevuta. Resto comunque in<br />
contatto con gli organizzatori,<br />
ormai amici, con i quali decido<br />
di studiare una forma di<br />
sponsorizzazione con la Ferrari<br />
Spa. Dopo vari incontri a<br />
Maranello presso la direzione<br />
commerciale ed in particolare<br />
con il dottor Mario Micheli, il<br />
team australiano raggiunge<br />
finalmente una sorta di accordo<br />
per l’edizione del 2005, la nona<br />
della storia del rally.<br />
La decisione di prendere parte<br />
all’evento per il secondo anno di<br />
seguito, è repentina e quasi<br />
scontata, però con una novità:<br />
questa volta non mi muoverò<br />
dall’Italia senza la mia 456 GT<br />
del 1994.<br />
Ed è così che, un mese prima<br />
dell’evento (ottobre 2005), guido<br />
la mia vettura fino al porto di La<br />
Spezia per metterla nel<br />
container della P&O Nedlloyd,<br />
uno degli sponsor della<br />
manifestazione, che viene<br />
caricato su un cargo diretto in<br />
Australia. Dopo tre settìmane<br />
dalla partenza, ricevo notizia<br />
che la 456 è arrivata (sana e<br />
salva!) al porto di Adelaide.<br />
Come la maggior parte dei<br />
partecipanti internazionali,
anch’io raggiungo<br />
comodamente Adelaide con il<br />
volo della Malaysia Airlines,<br />
altro sponsor dell’evento. Al mio<br />
arrivo, il 15 novembre, trovo la<br />
mia auto nel paddock riservato<br />
ai ferraristi (“for <strong>Ferraris</strong> only”),<br />
già pronta per il rally. Scopro<br />
anche che la necessità di un’area<br />
dedicata è dovuta al fatto che,<br />
delle 351 vetture iscritte, 104<br />
sono Ferrari, provenienti dai<br />
Club più prestigiosi di tutto il<br />
mondo.<br />
Lo stesso giorno del mio arrivo<br />
tutti i concorrenti sono ricevuti<br />
dal Governatore del South<br />
Australia e, in serata, dal<br />
Sindaco della città dì Adelaide<br />
che ha voluto salutare<br />
personalmente tutti i piloti.<br />
L’inizio vero e proprio della<br />
manifestazione sarebbe stato il<br />
giorno successivo.<br />
Ed infatti, alle otto di mattina di<br />
mercoledì 16 novembre, dalla<br />
piazza Vìctoria Square partono i<br />
vari equipaggi suddivisi nelle 5<br />
diverse categorie: Classic Tour,<br />
Throughbred Sport,<br />
Throughbred Touring (dì cui<br />
faccio parte), Regularity,<br />
Competition.<br />
Dopo la sfilata del mattino per<br />
le vie principali della città, nel<br />
pomeriggio è il momento del<br />
Prologue, una sorta di prova di<br />
apertura di che viene effettuata<br />
su parte del percorso urbano del<br />
Gran Premio di Adelaide di F1.<br />
La prima giornata vera di rally è<br />
il giovedì 17, quando gli<br />
equipaggi si sfidano sul percorso<br />
che attraversa le colline della<br />
Barossa Valley, sede delle più<br />
importanti vinerie australiane.<br />
In serata, è il momento del cena<br />
di gala della Ferrari a Glenelg,<br />
cittadina sul mare a 15 km da<br />
Adelaide.<br />
A fare gli onori di casa, il dottor<br />
Mario Micheli, il general<br />
manager della Ferrari Kewin<br />
WalI, Davide Kluzer, dell’ufficio<br />
stampa Ferrari, e Bob Corradini.<br />
concessionario Ferrari South<br />
Australia. Ospite d’onore della<br />
serata, la 612 Scaglietti<br />
protagonista del tour della Cina,<br />
15.000 miglia percorsi tra le<br />
strade più impervie e<br />
improbabili del grande paese<br />
asiatico.Tra le varie personalità<br />
presenti alla festa, il ministro<br />
del turismo del South Australia,<br />
il console italiano, Sir Jack<br />
Brabham, costruttore, pilota e<br />
per tre volte campione del<br />
mondo (1959,1960,1966), Stefan<br />
Johansson, ex pilota Ferrari che<br />
con la monoposto del Cavallino<br />
si classificò terzo al GP di<br />
Adelaide del 1986, Vern<br />
Schuppan, vincitore della 24ore<br />
di Le Mans nel 1983.<br />
Il venerdi 18, il rally prosegue<br />
nella Flerieu Penisola con arrivo<br />
per il pranzo a Victor Harbour,<br />
cittadina balneare nelle<br />
vicinanze di Adelaide. Al rientro,<br />
le macchine vengono<br />
parcheggiate nella Gouger Street<br />
dove ha luogo un grande party<br />
all’aperto con un folto pubblico<br />
di ammiratori<br />
Sabato 19 è la volta delle<br />
splendide colline di Bird Wood,<br />
con le auto che attraversano<br />
boschi e vigneti e dove si<br />
incontrano canguri e koala,<br />
curiosi spettatori del rally.<br />
L’ultima giornata del Classic<br />
Tour è domenica 20 novembre:<br />
dopo aver attraversato la<br />
McLaren Valley fra alberi d’olive<br />
e vigneti, si conclude con<br />
l’esposizione finale delle vetture<br />
sulla Hutt Street. L’intera<br />
manifestazione A suggellare il<br />
termine della manifestazione, il<br />
grandioso Gala Dinner presso<br />
l’Entertainment Center dì<br />
Adelaide, con la partecipazione<br />
di ben 1100 ospiti tra sponsor,<br />
piloti ed autorità.<br />
Nel corso dei quattro giorni del<br />
rally, tutti gli equipaggi hanno<br />
percorso un totale di 1200 km,<br />
compresi 34 stages (settori di<br />
prova speciale chiusi al traffico)<br />
di circa 300 km.<br />
L’Australia è davvero un Paese<br />
straordinario e il Classic<br />
Adelaide può essere un modo<br />
interessante di visitarne una<br />
parte, magari in compagnia<br />
della propria Ferrari. Spero nel<br />
2006 di poter condividere la<br />
meravigliosa esperienza<br />
australiana con gli amici del<br />
Ferrari Club Italia e di poter far<br />
loro scoprire la bellezza e la<br />
splendida ospitalità di un<br />
continente meraviglioso.<br />
Avventure 47
Historic Challenge I Hockenheim<br />
48 Historic Challenge<br />
Testo<br />
Marco Vitali<br />
Foto<br />
Ferrari S.p.A.<br />
n un panorama di<br />
competizioni Iautomobilistiche<br />
sempre più<br />
caotico, con campionati che<br />
fioriscono e si spengono in un<br />
batter di ciglio, nella nicchia<br />
particolare delle gare per vetture<br />
storiche lo Shell Ferrari Historic<br />
Challenge nato nel 1996 si è<br />
ricavato uno spazio elitario.<br />
Piste da leggenda per vetture<br />
che hanno fatto la storia: questi<br />
gli ingredienti più importanti di<br />
un Challenge che vede<br />
introdurre numerose novità<br />
regolamentari a partire da<br />
questa stagione. Un sensibile<br />
restyling ha interessato le<br />
categorie di suddivisione delle<br />
vetture: come la numero 7,<br />
riservata alle auto GT stradali; la<br />
9, che comprende da oggi le<br />
vetture da competizione<br />
derivate dalla serie e dotate di<br />
motore con cilindrata maggiore<br />
di 4.000 cm3; la categoria 8, che<br />
La “prima” del
Sopra: sul podio di gara 1, da sinistra, Hardman, Bosch e Sordi<br />
(a destra, la sua BB LM). In alto, la grinta gioca brutti scherzi.<br />
Nell’altra pagina, la velocissima Dino 206 P.<br />
duemilasei<br />
riguarda le auto derivate dalla<br />
serie con frazionamento a sei od<br />
otto cilindri (da questa stagione<br />
è possibile correre con la Ferrari<br />
308 GTB, Gruppo 4 e Gruppo B).<br />
Nuovi dettami regolamentari<br />
anche per i Prototipi e le Sport a<br />
motore centrale: tutte queste<br />
vetture ora vengono suddivise in<br />
base all'anno di costruzione,<br />
nelle categorie 10 e 11 (in<br />
quest'ultimo gruppo corre anche<br />
la 512 BB LM).<br />
Proprio queste vetture, presenti<br />
in ben quattro esemplari, hanno<br />
vivacizzato l’apertura stagionale<br />
vissuta ad Hockenheim ed<br />
Historic Challenge 49
50 Historic Challenge
inserita quest’anno nel contesto<br />
del “Jim Clark Revival”,<br />
importante manifestazione di<br />
vetture storiche da<br />
competizione nata per ricordare<br />
il due volte Campione del<br />
Mondo di Formula 1 che perse la<br />
vita proprio sul tracciato tedesco<br />
nel 1968. Come tradizione delle<br />
gare Historic, grandi duelli tra i<br />
piloti delle varie classi già a<br />
partire dalle qualifiche del<br />
sabato e poi nelle due frazioni,<br />
dove a prevalere sono stati Max<br />
Werner con una Maserati 300S e<br />
poi, nella seconda gara, David<br />
Franklin, al volante di una<br />
vettura analoga, seguito dalla<br />
Ferrari 250 Testa Rossa di Carlos<br />
Monteverde, pilotata per<br />
l’occasione da Gary Pearson, e<br />
dalla Maserati A6GCS di Lukas<br />
Huni. Puntuale la rivincita del<br />
Cavallino nelle categorie dalla 6<br />
alla 11: la vittoria nella prima<br />
frazione è andata a John Bosch<br />
sul 512 BB LM, seguito da<br />
Hardman con la 412 P e da<br />
Massimo Sordi con la BB LM.<br />
Knapfield , autore del miglior<br />
tempo in prova al volante di una<br />
delle quattro 512 BB LM, dopo<br />
un grande avvio in testa al<br />
gruppo, nonostante una panne<br />
elettronica e ad una fermata nel<br />
corso del secondo giro, riusciva<br />
comunque a chiudere in quarta<br />
posizione. In gara 2, grandi<br />
emozioni per il duello tra Michel<br />
Ferté, poi vincitore con una<br />
Ferrari 512 M, ed il secondo<br />
classificato John Bosch con<br />
Knapfield che ha chiuso terzo.<br />
Prossimo appuntamento a<br />
Valencia ai primi di giugno.<br />
Historic Challenge 51
Evento I Exclusive 612 Scaglietti Test Drive<br />
Tra strada<br />
e pista<br />
Testo e foto<br />
Marco Vitali<br />
52 Evento<br />
U<br />
na mattina di inizio<br />
primavera, luminosa e<br />
appena tiepida,<br />
rappresenta il clima ideale per<br />
vivere un’esperienza quasi<br />
onirica. Quando si aprono i<br />
cancelli della Pista di Fiorano,<br />
anche chi, come noi, qui dentro<br />
ci capita abbastanza spesso,<br />
riesce a capire l’emozione che<br />
invece vive chi, per la prima<br />
volta, si accinge ad entrare in un<br />
luogo magico.<br />
“Exclusive 612<br />
Scaglietti Test<br />
Drive” è una<br />
giornata<br />
particolare,<br />
“esclusiva” come<br />
recita il titolo<br />
dell’evento,<br />
dedicato da<br />
“Mercato Italia” a<br />
quegli appassionati<br />
di auto sportive che<br />
si stanno<br />
avvicinando alla<br />
produzione Ferrari<br />
per conoscerne<br />
meglio i modelli e<br />
ricavarne<br />
un’impressione al<br />
volante. Anche noi<br />
oggi abbiamo<br />
voluto indossare gli<br />
abiti del cliente per proiettarci<br />
nel mondo del Cavallino e vivere<br />
tutte le situazioni che prova il<br />
cliente prima di decidere<br />
l’acquisto di una vettura come la<br />
Scaglietti. Il welcome-coffee ci<br />
attende nella grande sala di<br />
Fiorano, un luogo dove da ogni<br />
angolo pare trasparire un<br />
segreto di corse. Seduti<br />
ordinatamente come tanti<br />
alunni al primo giorno di<br />
scuola, troviamo una decina di<br />
clienti provenienti da ogni parte<br />
d’Italia accompagnati dai<br />
responsabili delle rispettive<br />
concessionarie di zona. Gli<br />
istruttori della scuola di<br />
pilotaggio Ferrari, che<br />
seguiranno gli ospiti durante le<br />
loro prove in pista sono<br />
capitanati da Andrea Piccini,<br />
giovane talento<br />
dell’automobilismo tricolore e<br />
già alla guida della 550<br />
Maranello nel “Fia-Gt” qualche<br />
stagione fa. Dopo un veloce<br />
ripasso dei concetti che esprime<br />
la Scaglietti, la vera protagonista<br />
della giornata, è proprio Andrea<br />
a spiegare, in un veloce briefing,<br />
tutti i segreti della guida in<br />
circuito, quali sono le dinamiche<br />
del veicolo durante la frenata e<br />
le traiettorie più corrette da<br />
seguire una volta al volante.<br />
Finita la “lezione”, la teoria<br />
lascia velocemente spazio alla<br />
pratica e quindi alla pista.<br />
Una volta giunto il nostro turno,<br />
saliamo per un paio di giri al<br />
fianco dell’istruttore. La<br />
Scaglietti ha dimensioni<br />
generose ed una volta a bordo,<br />
regolato a piacere il sedile e<br />
indossata la cintura di sicurezza,<br />
ci si sente come immersi in un<br />
salotto. Un salotto di quelli<br />
buoni, vista la comodità dei<br />
sedili ed il comfort generale.<br />
Anche il rumore, anzi il canto,<br />
del dodici cilindri sebbene<br />
esaltato da un sistema di scarico<br />
studiato per accentuarne il
suono, risulta quasi ovattato<br />
nell’abitacolo. Fiorano è un<br />
tracciato misto, con una serie di<br />
curve impegnative disegnate per<br />
mettere alla prova macchine e<br />
piloti, e qui si capisce subito la<br />
differenza che passa tra un buon<br />
pilota di tutti i giorni ed un<br />
istruttore di guida veloce, senza<br />
approfondire a ciò che può fare<br />
un pilota in pista…<br />
In diretta ci vengono spiegati i<br />
“segreti” del tracciato, perché è<br />
meglio sacrificare l’ingresso in<br />
curva privilegiando la traiettoria<br />
e la velocità d’uscita, perché è<br />
meglio tenere inserito il sistema<br />
ASR con una macchina di 540<br />
<strong>cavalli</strong>, che caratteristiche<br />
hanno il cambio tipo F1 ed i<br />
freni carboceramici, compresi<br />
nel pacchetto “Handling GTC”<br />
montato come optional su<br />
vettura del nostro test. Quando<br />
rientriamo dopo le due tornate<br />
al fianco dell’istruttore,<br />
l’adrenalina sale a mille: tocca a<br />
noi entrare in pista! Il piacere di<br />
poter guidare la Scaglietti senza<br />
paura di perdere punti sulla<br />
patente, si mescola con il timore<br />
di non riuscire ad apprezzare in<br />
pieno il momento tanto atteso,<br />
anche perché il tempo a nostra<br />
disposizione, due giri due,<br />
sembra trascorrere con la stessa<br />
velocità con la quale la 612<br />
divora il rettilineo di Fiorano.<br />
Pochi minuti di sensazioni<br />
fortissime, concentrate in veloci<br />
cambiate, in frenate al limite (il<br />
nostro…), in traiettorie che<br />
comprendono anche un po’ di<br />
cordolo. Entusiasmante!<br />
Terminata la prova in pista, il<br />
piazzale appena dietro i box<br />
freme di entusiasmo: sono le<br />
persone che hanno guidato in<br />
pista, che si raccontano la loro<br />
esperienza, che mimano il<br />
comportamento dell’auto nelle<br />
curve: “potevo frenare almeno<br />
cinquanta metri più in là”, “non<br />
riesco a prendere bene la corda<br />
alla curva dopo il ponte…” sono i<br />
classici commenti di chi, come<br />
noi, sembra rivedere come in un<br />
veloce camera-car la propria<br />
esperienza al volante. Tra un<br />
caffè ed una battuta, la mattinata<br />
si esaurisce velocemente e la<br />
tappa successiva, il pranzo, non<br />
è meno interessante in una<br />
terra, l’Emilia, da sempre terra<br />
di motori ma anche di sapori.<br />
Quale migliore occasione di<br />
saggiare le doti della 612 su<br />
strada se non per recarsi al<br />
ristorante, “La Noce” di<br />
Montagnana, sulla strada<br />
panoramica che porta a<br />
Serramazzoni, in quel che resta<br />
di un borgo antico circondato da<br />
parecchi alberi da frutta. Tra un<br />
piatto e l’altro il discorso scivola<br />
inevitabilmente sulla Scaglietti<br />
ed è curioso notare come, a<br />
tavola, le impressioni sulla<br />
La 612 Scaglietti sfreccia sulla<br />
pista di Fiorano in una fase del<br />
test di guida; seguirà anche<br />
una prova su strada.<br />
A destra, il pass riservato agli<br />
ospiti delle concessionarie<br />
invitati all’evento.<br />
Evento 53
Colte al volo dai clienti appena<br />
scesi dalla macchina:<br />
“…mi ero fatto una certa idea di<br />
come girare a Fiorano, però<br />
una volta di fianco all’istruttore<br />
ho capito che certe cose con<br />
una Ferrari è meglio lasciarle<br />
fare a chi la Ferrari la sa<br />
guidare veramente…”<br />
“…la cosa divertente è che in<br />
mezzo al traffico a 50 all’ora<br />
con le marce alte riprende<br />
velocità in un lampo, senza<br />
indugi… un gran macchina da<br />
usare anche tutti i giorni…”<br />
“… il dodici cilindri ha una<br />
progressione che ti porta oltre i<br />
200 all’ora senza che Tu te ne<br />
renda conto…”<br />
“…anche se per definizione la<br />
Ferrari deve essere rossa, la<br />
612 nella tinta Silverstone è la<br />
fine del mondo…”<br />
“…la Scaglietti è fin troppo<br />
comoda per essere una<br />
Ferrari…”<br />
“…fantastica, si guida<br />
benissimo, peccato che è così<br />
ben insonorizzato l’abitacolo,<br />
quasi, quasi per sentire bene la<br />
musica del dodici cilindri<br />
bisogna guidare con il<br />
finestrino aperto…”<br />
“…il cambio velocissimo e<br />
preciso è sempre pronto nelle<br />
risposte, se poi vuoi guidare<br />
tranquillamente c’è l’opzione<br />
con il cambio automatico e<br />
sembra di stare in salotto…”<br />
“…non è una 2+2, ma una vera<br />
4 posti, anche dietro si è<br />
veramente comodi…”<br />
54 Evento<br />
vettura riescano talvolta a<br />
sorvolare persino sui magistrali<br />
piatti che la cucina ci propone.<br />
“La 612 Scaglietti è una vettura<br />
elegante e dal carattere sportivo<br />
con il pregio di avere 4 posti e<br />
conservare integralmente il<br />
fascino delle classiche vetture<br />
del Cavallino rampante” – ci<br />
suggerisce Fausto Mencancini<br />
(in alto a sinistra, nella foto),<br />
appassionato cliente di Samocar,<br />
la concessionaria Ferrari per<br />
Roma e il Lazio. Dopo pranzo e<br />
prima del rientro a Fiorano,<br />
visitiamo la linea di montaggio<br />
della Scaglietti. Vedere come<br />
nasce una Ferrari è sempre un<br />
momento di grande interesse ed<br />
emozione, anche perché alle linee<br />
di montaggio computerizzate si<br />
alternano fasi di assemblaggio<br />
artigianale, come impone la più<br />
pura tradizione Ferrari. Il<br />
pensiero che le tra vetture in<br />
lavorazione ci sarà forse la<br />
propria vettura ormai vicina alla<br />
consegna, scatena anche<br />
l’inevitabile “…ma non si può<br />
avere prima?” dell’ormai
imminente proprietario. Rientrati<br />
a Fiorano, mentre alcuni ospiti<br />
approfittano per mettere insieme<br />
ancora qualche giro in pista, con<br />
la vettura che ci viene affidata<br />
decidiamo di verificare<br />
l’impressione che fa la 612 su<br />
strada, percorrendo qualche<br />
chilometro da Fiorano verso<br />
l’Appennino. Nella mezz’ora a<br />
disposizione dei clienti, la 612 è<br />
finalmente nostra. Se il traffico<br />
pomeridiano che cinge Maranello<br />
e dintorni impedisce percorrenze<br />
particolarmente veloci, offre<br />
invece la possibilità di evidenziare<br />
la maneggevolezza e adattabilità<br />
di una vettura così straordinaria<br />
anche sulle strade di tutti i giorni,<br />
dietro a camion carichi di<br />
piastrelle o a qualche trattore. E<br />
così, in assoluta scioltezza ma<br />
facendo valere quando necessario<br />
la cavalleria a disposizione, il<br />
nostro tour sulle strade<br />
panoramiche dell’Appennino<br />
modenese termina in un batter<br />
d’occhio, con il cancello<br />
d’ingresso della Pista di Fiorano<br />
che si apre non appena la<br />
sagoma della nostra Scaglietti si<br />
propone in lontananza. La<br />
giornata è ormai arrivata al<br />
termine. Le emozioni sono<br />
ancora vive, palpabili. Ogni<br />
tanto lanciamo uno sguardo alla<br />
bella agenda con copertina in<br />
cuoio personalizzata di cui la<br />
Ferrari ci ha fatto omaggio. Ora<br />
che abbiamo raccontato tutto, o<br />
quasi, di questa bella esperienza,<br />
ora che la Scaglietti non è più<br />
tra le nostre mani, abbiamo il<br />
fondato timore che salire sulla<br />
nostra vettura di tutti i giorni<br />
per tornare a Milano possa<br />
provocarci un attacco di<br />
narcolessia. Pazienza, ce ne<br />
dovremo fare una ragione.<br />
Evento 55
Clienti in pista I Monza<br />
Volare... a Monza<br />
56 Clienti in pista
Testo<br />
Barbara Cuppini<br />
Foto<br />
Ferrari S.p.A.<br />
S<br />
ul percorso brianzolo l’ultima volta era<br />
stata nel giugno 2005, quando i clienti<br />
Ferrari arrivarono a Monza a seguito<br />
della tappa del Challenge. Lo scorso aprile,<br />
dopo una pausa di 12 mesi, Mercato Italia<br />
ha voluto ripetere l’esperienza positiva,<br />
rifacendosi a quella che, due anni prima,<br />
aveva riservato l’intero tracciato ai clienti:<br />
l’iniziativa e la promozione dei<br />
concessionari hanno alla fine portato in<br />
pista oltre 100 vetture che, tra piloti e<br />
relativi accompagnatori, hanno raggruppato<br />
un totale di 270 persone sparse tra la pitlane,<br />
il paddock e i vari piani della grande<br />
costruzione che sovrasta i box. Obiettivo<br />
della giornata (e degli ospiti) era quello di<br />
saggiare l’esperienza della guida in pista,<br />
uno dei desideri più ricorrenti tra i<br />
ferraristi, desiderio che spesso resta tale,<br />
vista la difficoltà di poter organizzare una<br />
sessione di giri liberi, in sicurezza e con<br />
assistenza adeguata. Sempre attento alle<br />
richeste della clientela, lo staff di Mercato<br />
Italia ha organizzato una giornata<br />
all’insegna dello sport e del divertimento,<br />
anche per intrattenere chi non aveva<br />
l’opportunità di scendere in pista e chi, tra<br />
un giro e l’altro, desiderava rilassarsi. Il<br />
programma, ricco di attività, comprendeva<br />
due simulatori di guida programmati sul<br />
circuito di Monza così come la pista per<br />
Clienti in pista 57
58 Clienti in pista<br />
modelli radiocomandati, che<br />
riprendeva il disegno del<br />
tracciato monzese. Ma spiccava<br />
anche la presenza di un maxischermo,<br />
dal quale assistere al<br />
Gran Premio di Formula 1 di<br />
San Marino, di piloti istruttori a<br />
disposizione per giri di pista al<br />
fianco dei partecipanti,<br />
di un open bar, di un<br />
ristorante e persino, al primo<br />
piano della zona hospitality, di<br />
un’area benesssere. Nel paddock,<br />
divesi spazi dedicati ai servizi<br />
Ferrari per la clientela<br />
illustravano esempi di<br />
allestimenti speciali, il<br />
programma Carrozzeria<br />
Scaglietti, i servizi finanziari, le<br />
parti di sostituzione Genuine<br />
Ferrari, alcune delle quali poco<br />
conosciute. In esposizione – e<br />
considerato che era il 23 aprile<br />
si trattava quasi di<br />
un’anteprima…- anche due<br />
esemplari di 599 GTB Fiorano,<br />
un paio di 612 Scaglietti ed una<br />
F430 berlinetta con<br />
personalizzazioni inedite,<br />
presentate il mese precedente al<br />
Salone dell’Auto di Ginevra. A<br />
concludere l’importante<br />
impianto scenico, alcuni box<br />
erano allestiti dalle<br />
concessionarie Rossocorsa,<br />
Samocar, Ineco e Forza con<br />
vetture particolari di proprietà<br />
di una quarantina di clienti.<br />
Rendeva ancora più spettacolare<br />
una giornata densa di emozioni,<br />
la presenza, ingombrante e<br />
affascinante, di un eliccottero<br />
Agusta Westland che, con un<br />
grande Cavallino rampante sul<br />
muso, si è esibito in una serie di<br />
spettacolari sorvoli a bassa<br />
quota della pista e del paddock,<br />
accompagnando la sfilata di<br />
vetture speciali come le F40, F50<br />
ed Enzo. Per tutti i clienti<br />
intervenuti, il sogno di correre<br />
in pista è diventato una<br />
piacevole ed entusiasmante<br />
realtà, il modo ideale per<br />
saggiare le prestazioni della<br />
propria granturismo in un<br />
ambiente sportivo e simpatico,<br />
circondati da amici che<br />
condividono la stessa passione.<br />
Prossimi appuntamenti in<br />
settembre: addirittura al<br />
Nurburgring, il week-end del 2 e<br />
3, e a Vallelunga, sabato 16.
Clienti in pista 59
I raduni del Club I Riviera ligure<br />
Il mare secondo noi<br />
Testo<br />
Andreas Kerschbaumer<br />
Foto<br />
Eros Maggi<br />
60 I raduni del Club<br />
È<br />
praticamente stata una<br />
festa per salutare la<br />
primavera, iniziata solo<br />
qualche giorno prima. Il primo<br />
evento del 2006 del Ferrari Club<br />
Italia non avrebbe potuto avere<br />
un luogo migliore che la Liguria<br />
per consentire l’apertura della<br />
stagione radunistica: sole, clima<br />
mite, posti di una bellezza<br />
straordinaria. Su tutti Portofino,<br />
preziosa pietra incastonata in<br />
quel meraviglioso gioiello che è<br />
il golfo del Tigullio. Il piccolo<br />
comune rivierasco ha accolto,<br />
venerdì 24 marzo, i 35 equipaggi<br />
iscritti presso il lussuoso Hotel<br />
Splendido, uno degli alberghi<br />
più rinomati e frequentati dal<br />
jet-set internazionale e situato<br />
in pozizione sopraelevata, con<br />
una vista mozzafiato sul golfo.<br />
La sera stessa. Lasciate le auto,<br />
gli ospiti hanno raggiunto<br />
l’Acquario di Genova per una<br />
esclusiva visita privata, ben oltre<br />
l’orario di chiusura, con<br />
aperitivo e cena sul bordo della<br />
vasca degli squali. Il mattino<br />
dopo, alla guida delle loro auto, i
Con la Ferrari a spasso per Genova;<br />
Dall’alto: il campanile di San Lorenzo,<br />
palazzo San Giorgio, cena all’Acquario,<br />
la Cattedrale.<br />
Nella pagina accanto, una veduta del<br />
Porto Antico con, in primo piano, il<br />
“Bigo” di Renzo Piano, la vasca delle<br />
razze e le auto in Corso Italia.<br />
Riviera ligure<br />
24/26 marzo<br />
I raduni del Club 61
ferraristi sono tornati verso il<br />
capoluogo seguendo, sulla costa,<br />
la strada statale panoramica che<br />
li ha riportati al centro di<br />
Genova, attraverso Nervi e il<br />
famoso corso Italia. Da qui,<br />
verso il Porto Antico, contornato<br />
delle moderne strutture (su<br />
tutte, il “tentacolare” ascensore<br />
panoramico di Renzo Piano, il<br />
“Bigo”) che ne valorizzano<br />
l’aspetto dopo il recupero voluto<br />
dal Comune qualche anno fa.<br />
Sulle banchine del porto, le auto<br />
sono state parcheggiate per dare<br />
modo ai partecipanti di visitare<br />
la città della Lanterna ed i suoi<br />
angoli più suggestivi, dal<br />
Palazzo Ducale ai “carrugi” al<br />
Museo Diocesano, dove si sono<br />
fermati per il pranzo. La tappa<br />
genovese non è stata che una<br />
delle attrattive che hanno<br />
caratterizzato la manifestazione<br />
62 I raduni del Club<br />
Le Ferrari “occupano”<br />
la splendida piazzetta<br />
di Portofino.<br />
Nella pagina accanto,<br />
l’ingresso dell’Arsenale<br />
e le auto parcheggiate<br />
su una banchina di<br />
Porto Lotti.
Riviera ligure<br />
24/26 marzo<br />
ligure. Il rientro a Portofino, in<br />
serata, ha coinciso con<br />
l’esposizione delle auto in una<br />
delle più famose ed eleganti<br />
piazze, anzi piazzette, del<br />
mondo, circondate dalle case<br />
variopinte e dai pittoreschi<br />
locali. E proprio uno di questi, il<br />
ristorante Splendido Mare,<br />
dependance dell’hotel, ha<br />
ospitato la cena dei partecipanti.<br />
Il giorno successivo, la<br />
domenica, partenza alla volta di<br />
La Spezia per la visita del Museo<br />
Navale ed il pranzo conclusivo<br />
nel moderno e funzionale Porto<br />
Lotti.<br />
I raduni del Club 63
Concorsi I Eleganza a quattro ruote<br />
64 Concorsi<br />
Testo<br />
Thomas J. Forsyte<br />
Foto<br />
Alessandro Giudice<br />
S<br />
e la tradizione è già una<br />
garanzia, l’organizzazione<br />
e il luogo fanno il resto.<br />
Anche quest’anno il “Concorso<br />
d’Eleganza Villa d’Este” non ha<br />
tradito le aspettative, supportato<br />
da un clima primaverile e da un<br />
sole luminoso. Esclusivi eventi<br />
di contorno, signore eleganti,<br />
gentleman impeccabili, un<br />
parterre dove si sentivano le più<br />
svariate lingue e, naturalmente,<br />
le auto più belle e prestigiose,<br />
prodotte in un periodo<br />
compreso tra il 1920 e il 1975:<br />
sono tutti gli ingredienti del<br />
successo di quella che è la più<br />
vecchia manifestazione di<br />
questo tipo al mondo: Dal 1929<br />
ad oggi, nei giardini di Villa<br />
d’Este, a pochi chilometri da<br />
Como, hanno sfilato le regine<br />
della strada: spesso pezzi unici,<br />
in rappresentanza dei più<br />
importanti carrozzieri, che<br />
utilizzavano il Concorso per<br />
mostrare al mondo il frutto<br />
della propria inventiva, del<br />
proprio talento.<br />
78 anni dopo, la sostanza non<br />
cambia. <strong>All</strong>e auto d’epoca (allora<br />
sfilavano, naturalmente, le<br />
vetture contemporanee), gli<br />
organizzatori hanno voluto<br />
affiancare i prototipi e le<br />
concept car, ancora una volta il<br />
frutto dell’immaginazione dei<br />
centri stile, un modo per<br />
perpetuare una tradizione di<br />
innovazione.<br />
Se lo scorso anno fu una Ferrari<br />
a vincere il primo premio<br />
Il Concorso di più lunga tradizione ha scelto ancora<br />
una Ferrari come rappresentante dell’eleganza senza tempo.<br />
Per il secondo anno consecutivo.<br />
assoluto (la 212 spider di Vignale<br />
del ’51, ex-Marzotto e proprietà<br />
di Jeff Fischer), l’edizione del<br />
2006 non è voluta essere da<br />
meno ed è ancora un’auto del<br />
Cavallino ad essere eletta “the<br />
Best of the Show”. Si tratta della<br />
410 SA (Super America) del<br />
1959, uno dei 12 esemplari<br />
prodotti da Pinin Farina ed ora<br />
di proprietà dell’americano<br />
Peter S. Kalikow. Hanno poi fatto<br />
sentire la loro presenza<br />
importante altri pezzi di grande<br />
prestigio “made in Maranello”. A<br />
partire, rigorosamente in ordine<br />
temporale, dalla 212 Inter coupé<br />
di Vignale (1952), in un color<br />
panna tanto inusuale quanto<br />
elegante. A seguire: la 166 MM<br />
berlinetta (1953), l’unica
Alcune delle Ferrari in concorso.<br />
Nella foto grande, la splendida<br />
proposta di Zagato su meccanica<br />
575M Maranello, la 575 GTZ.<br />
Qui sopra, da destra in basso, in senso<br />
orario: la 400 SA, la 410 SA vincitrice<br />
assoluta, una elegante ospite, la 212<br />
Inter Vignale e la166 MM Pininfarina.<br />
Concorsi 65
carrozzata da Pininfarina al<br />
posto di Touring; un’altra Super<br />
America, la 400 SA, che al Motor<br />
Car Show di New York del 1963<br />
impressionò tutti per la sua coda<br />
aerodinamica; uno dei 39<br />
esemplari della mitica e<br />
plurivittoriosa 250 GTO, quella<br />
blu del collezionista Brandon<br />
Wang, che ha ricevuto un premio<br />
speciale della giuria in onore di<br />
Felice Bianchi Anderloni, il<br />
patron della Touring scomparso<br />
lo scorso anno. A chiudere questa<br />
carrellata di Ferrari, due<br />
prototipi dei giorni nostri: la GG<br />
50, la berlinetta con cui<br />
Giorgetto Giugiaro ha voluto<br />
festeggiare il mezzo secolo di<br />
attività nel design<br />
automobilistico, e la 575 GTZ,<br />
un’affascinante rivisitazione su<br />
base 575 M Maranello da parte di<br />
Zagato, che ha riproposto anche i<br />
due tipici rigonfiamenti del tetto,<br />
sopra la testa di pilota e<br />
passeggero.<br />
66 Concorsi<br />
Dall’alto, a sinistra: Rolls Royce<br />
d’epoca schierate nel parco di Villa<br />
d’Este; la 250 GTO di Brandon Wang;<br />
la GG 50 di Giugiaro, una signora con<br />
ampio e vistoso cappello.<br />
Sullo sfondo la linea aerodinamica<br />
della Ferrari 400 Superamerica
Carlos Reutemann, GP di Monza, 10 Settembre 1978<br />
Ferrari Spumante,<br />
dal 1972<br />
nel mondo<br />
delle corse<br />
automobilistiche<br />
Ferrari spumante è partner del Ferrari Club Italia
Clubeventi<br />
Raduni, manifestazioni, iniziative<br />
del Ferrari Club Italia<br />
con un occhio particolare rivolto<br />
al grande mondo degli appassionati<br />
del Cavallino<br />
Sommario<br />
69 Vita di Club<br />
I primi appuntamenti agonistici<br />
della stagione del Ferrari Club<br />
Italia permettono di stilare le<br />
prime classifiche per il Trofeo e<br />
il Campionato. Tra le prove di<br />
abilità e quelle di regolarità, le<br />
previsioni sono quelle di un<br />
2006 all’ultima curva<br />
79 In Libreria<br />
Proposte di letture illuminanti<br />
ed interessanti per chi la<br />
passione Ferrari non la vive<br />
solo al volante<br />
Vita di Club 69
Vita diClub<br />
con la partecipazione di<br />
70 Vita di Club<br />
Ferve come non mai l’attività agonistica del<br />
Ferrari Club Italia. Ormai impegnato su due<br />
fronti – il Trofeo e il Campionato -, il club del<br />
Cavallino offre ai suoi soci altrettante<br />
opportunità di sentirsi protagonisti con la loro<br />
Ferrari. Il 2006 si è infatti aperto con due<br />
eventi sportivi, uno dedicato alla “abilità”, che<br />
ha inaugurato, sulla pista di Fiorano, il Trofeo,<br />
e l’altro alla “regolarità”, con la prova di San<br />
Marino, la prima del Campionato. Vediamo<br />
com’è andata.<br />
Trofeo: debutto in casa<br />
Fiorano – 9 aprile<br />
Ferrari e pista sono due<br />
concetti non solo compatibili<br />
ma addirittura legati a doppio<br />
filo. E’ il circuito ad esaltare la<br />
storia, le prestazioni,<br />
l’immagine della Ferrari che<br />
proprio alla Formula 1 ed ai<br />
vari campionati Sport e GT deve<br />
il riconoscimento del suo<br />
valore. Per i clienti più sportivi,<br />
il sogno è quindi di guidare la<br />
propria auto in circuito, su<br />
circuiti costruiti per correre in<br />
velocità e sicurezza. Il Club,<br />
autentico “covo” di<br />
appassionati, non ha lasciate<br />
inascoltate le pressanti<br />
richieste dei soci istituendo, con<br />
il 2006, il “Trofeo Ferrari Club<br />
Italia”. Si tratta di una serie di<br />
appuntamenti (sono tre quelli<br />
previsti per quest’anno, salvo<br />
inserimenti dell’ultima ora) che<br />
si svolgono in circuito. I<br />
concorrenti sono divisi in classi,<br />
a seconda del tipo di vettura<br />
che portano in gara. La<br />
classifica viene stilata sulla<br />
base del tempo impiegato a<br />
fare un determinato percorso:<br />
vince chi lo fa nel minor tempo<br />
e senza penalità, quelle<br />
comminate, ad esempio,<br />
abbattendo uno o più birilli che<br />
formano le numerose chicane<br />
di cui è disseminato il tracciato.<br />
Al termine di ogni gara sono<br />
stilate tre classifiche: Assoluta<br />
generale (premiati i primi tre<br />
concorrenti ); Classe (premiati i<br />
primi tre concorrenti );<br />
Femminile (premiata la prima<br />
concorrente). Lo spirito è,<br />
naturalmente, di far godere<br />
delle prestazioni della vettura<br />
in un contesto di grande fascino<br />
e nella massima condizione di<br />
sicurezza: è il motivo che<br />
giustifica la presenza delle<br />
chicane, che rallentano i tempi<br />
di percorrenza impegnando al<br />
contempo il concorrente nella<br />
tecnica di guida.<br />
E, a questo proposito, nessun<br />
posto è sembrato migliore della<br />
pista di Fiorano, dove il Trofeo<br />
ha debuttato il 9 aprile.<br />
La tipologia di gara del tutto<br />
innovativa, che la Ferrari ha<br />
chiamato “Top Driver”, ha<br />
davvero riscontrato un grande<br />
successo tra i partecipanti.<br />
I semafori alla linea di partenza<br />
si sono illuminati per alcuni<br />
secondi prima di spegnersi e di<br />
dare, in questo modo “tipo F1”,<br />
il via al primo concorrente:<br />
Angelo Branchi, con la sua 308<br />
GTS, classe A1. Angelo non si è<br />
certo fatto prendere<br />
dall’emozione di essere il<br />
primo ad inaugurare<br />
ufficialmente questa nuova<br />
avventura del Ferrari Club<br />
Italia, così fin dai primi giri di<br />
pista la sua prestazione è<br />
iniziata a migliorare, fino a
I custodi del Mito I Keepers of the Myth I Les Gardiens du Mythe I Ein Fein verwahrter Mythos
Vita diClub Classe<br />
metterlo sul gradino più alto<br />
della propria classe.<br />
Man mano che le vetture<br />
prendevano il via, iniziava a<br />
crescere l’adrenalina dei<br />
partecipanti che, incuriositi,<br />
assistevano impazienti alle<br />
per classe, i tempi della prova di Fiorano<br />
CLASSE A1<br />
1 BRANCHI A. GTS 7'58.60<br />
CLASSE B1<br />
1 DE FALCO F. SPIDER 7'18.09<br />
2 ZANDERIGHI D. GTS 7'28.84<br />
3 SANTORO P. GTB TURBO 7'56.92<br />
4 DI TOMMASO G. 348 TB 8'01.76<br />
CLASSE B2<br />
1 GNODI I. TESTAROSSA 7'42.21<br />
2 GUBELLINI W. TESTAROSSA 8'01.72<br />
CLASSE C1<br />
1 D'APOLLONIO S. F 355 GTS 6'37.77<br />
2 PRESTI S. SPIDER 6'52.60<br />
3 CIPOLLONE M. MODENA 6'54.84<br />
4 SCARPARI G. MODENA F1 6'58.45<br />
5 ZOCCA A. GTS 7'06.41<br />
6 NICOLOSI G. 360 F1 7'07.90<br />
7 AMENDOLAGINE GTS C1 7'09.64<br />
8 AMBROSI E. MODENA 7'12.21<br />
9 MOSCONI A. SPIDER 7'18.00<br />
10 ALLENA P. MODENA F1 7'19.35<br />
11 GALIERO P. F 355 F1 7'34.52<br />
12 SCIOMMERI L. SPIDER 8'05.79<br />
CLASSE C2<br />
1 DE DOMINICIS M. MARANELLO 7'17.03<br />
2 COLOMBRITA R. M MARANELLO 7'25.46<br />
3 BASSETTO M. 456 GT 7'48.90<br />
4 MONACO A. 612 SCAGLIETTI 8'08.62<br />
CLASSE D1<br />
1 GNUTTI M. F430 6'26.89<br />
2 RAMACCI F. F430 6'49.83<br />
3 RAVA G. F430 6'56.95<br />
4 GELLI L. F430 7'02.32<br />
5 BARTOLI I. F430 7'03.36<br />
6 DELFANTI P. F430 7'47.12<br />
CLASSE D2<br />
1 RACCANELLO M. F 40 7'03.73<br />
2 ANCHIERI R. F 40 7'37.11<br />
CLASSE E<br />
1 LEVERATTO M. CHALLENGE ST 6'28.33<br />
2 BIGO M. CHALLENGE ST 6'29.00<br />
3 TURTORO F. CHALLENGE ST 6'30.90<br />
4 BUSNELLI M. CHALLENGE ST 6'38.54<br />
5 PANSERI G. CHALLENGE ST 6'48.29<br />
6 FERRO F. CHALLENGE ST 7'22.14<br />
7 LA MARCA M. / CHALLENGE ST 7'44.50<br />
prestazioni dei propri avversari.<br />
In pista si sono riviste anche<br />
vecchie conoscenze del Club<br />
nell’ambito regolaristico. Come<br />
Genny Di Tommaso, su 348 TB,<br />
che ha corso nella classe B1<br />
dove ha primeggiato Francesco<br />
De Falco, su 348 spider, un<br />
nuovo socio romano del Club,<br />
seguito da Damiano Zanderighi,<br />
per l’occasione senza il suo<br />
fedele navigatore, e da Pierluigi<br />
Santoro, su GTB Turbo.<br />
In classe B2, hanno<br />
primeggiato le Testarossa, con<br />
il neo papà Gnodi che precede<br />
l’emiliano Gubellini, grande fan<br />
delle prove di regolarità.<br />
In classe C1 Stefano D’apollonio<br />
è stato graffiante e, con una<br />
F355 GTS, ha lasciando a bocca<br />
asciutta gli altri undici sfidandi<br />
di classe: proprio l’anno scorso<br />
aveva concluso la sua stagione<br />
sportiva con la vittoria sulla<br />
stessa pista di Fiorano. Dietro<br />
Stefano, il secondo gradino del<br />
podio se lo aggiudica Presti,<br />
giunto dalla lSicilia con la sua<br />
360 spider; il terzo è di Michele<br />
Cipollone, su 360 Modena.<br />
In classe C2, il successo è<br />
andato a De Dominicis (550<br />
Maranello) seguito dal nuovo<br />
Delegato per la regione Sicilia,<br />
Rosario Colombrita, su una<br />
575 M Maranello, e da Marco<br />
Bassetto (456 GT). Per curiosità<br />
ricordiamo che Colombrita,<br />
nonostante la distanza che lo<br />
separava da Maranello, aveva<br />
dietro di sè un stuolo di<br />
pubblico, una “claque” che<br />
faceva il tifo per lui. Salendo di<br />
potenze, molto spettacolare la<br />
classe di D2, con le splendide<br />
F40 condotte con grande<br />
bravura da Mauro Raccanello e<br />
da Rolando Anchieri,<br />
rispettivamente classificati al<br />
primo e secondo posto. Le due<br />
ultime classi erano anche le più<br />
numerose. Nella classe E, con<br />
vetture Challenge Stradale, il<br />
gradino più alto del podio se lo<br />
è aggiudicato il giovane Matteo<br />
Leveratto, seguito da un<br />
agguerrito Mario Bigo, al<br />
rientro nelle competizioni del<br />
Ferrari Club Italia, e da<br />
Francesco Torturo. In questa<br />
classe, non possiamo non citare<br />
Panseri che, seppure solo 5° al<br />
traguardo, è un nome molto<br />
conosciuto nel settore<br />
automobilistico sportivo proprio<br />
per le proprie partecipazioni<br />
alle competizioni<br />
automobilistiche internazionali,<br />
su tutte la Parigi Dakar.<br />
Penalizzato dall’abbattimento<br />
dei birilli, il campano Michele<br />
La Marca, reduce vittorioso<br />
dalla ultima “6 ore” disputatasi<br />
a Vallelunga.<br />
Nella grande battaglia che ha<br />
caratterizzato la classe D1,<br />
formata dalle F430, a mettere il<br />
sigillo vincente è stato il<br />
giovanissimo Mario Gnutti, che<br />
si aggiudicava il giro più veloce<br />
in un 1’07’’ senza prendere<br />
alcuna penalità. L’hanno<br />
seguito Fernando Ramacci,<br />
nuovo delegato della Regione<br />
Lazio, e Guido Rava, che<br />
l’abbattimento di un birillo ha<br />
relegato al terzo gradino del<br />
podio.<br />
Volti nuovi e conosciuti si sono<br />
alternati in pista in una giornata<br />
splendida che si è conclusa con<br />
la vittoria di pochi e la<br />
soddisfazione di tutti. La<br />
formula è valida ed<br />
entusiasmante e sono in tanti<br />
ad aspettare il prossimo<br />
appuntamento del Trofeo, il 16<br />
luglio, su un’altra pista storica<br />
ed esclusiva: il circuito di<br />
Balocco, pista privata dell’Alfa<br />
Romeo, dove sono state<br />
sviluppate negli anni le più<br />
gloriose auto del Biscione.<br />
Vita di Club 73
Vita diClub<br />
74 Vita di Club<br />
Campionato: si parte con la regolarità<br />
San Marino – 6/7 maggio<br />
Dopo la pausa invernale, il<br />
Ferrari Club Italia ha riaperto la<br />
stagione della “regolarità”, la<br />
disciplina dell’automobilismo<br />
sportivo che si basa sul rispetto<br />
di un “tempo imposto” che i<br />
concorrenti devono impiegare<br />
per percorrere un certo tragitto.<br />
Il tempo imposto va rispettato<br />
al centesimo di secondo: ogni<br />
frazione in più o in meno<br />
(quindi passaggi in ritardo o in<br />
anticipo) viene penalizzata.<br />
Vince chi totalizza il minor<br />
numero di penalità. Vist che il<br />
tempo è il principale<br />
protagonista di questo tipo di<br />
gara, sono stilate due distinte<br />
classifiche (relative ad<br />
altrettante categorie), in base al<br />
tipo di cronometraggio scelto:<br />
- categoria H, riservata ai<br />
concorrenti che, per<br />
cronometrare il tempo,<br />
utilizzano Oregon Scientific<br />
“Hockenheim”: si tratta di uno<br />
strumento particolare ad<br />
impulsi radio inviati dal satellite<br />
che, essendo lo stesso<br />
impiegato dai cronometristi per<br />
determinare il “tempo ufficiale”<br />
della gara, annulla tutti i<br />
problemi di sincronizzazione da<br />
parte dell’equipaggio;<br />
- categoria T , riservata a tutti<br />
coloro che adoperano un<br />
qualsiasi altro strumento.<br />
Teatro della prima gara della<br />
stagione, il 6 e 7 maggio, la<br />
piccola Repubblica di San<br />
Marino. Il magnifico sole di una<br />
tipica giornata d’estate, ha<br />
accompagnato i 20 partecipanti<br />
che hanno aderito alla
Ferrari Owners’ Site<br />
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gratuito ma esiste una sola<br />
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Vita diClub 76<br />
Vita di Club<br />
manifestazione fin dalla<br />
partenza, in uno spiazzo<br />
adiacente le possenti mura che<br />
racchiudono questo piccolo<br />
stato: una dopo l’altra, le<br />
Ferrari si sono dirette verso le<br />
colline circostanti, su un<br />
percorso di 71 km che le<br />
avrebbe riportate, nel tardo<br />
pomeriggio, nuovamente nel<br />
cuore di San Marino.<br />
Tra i partecipanti che hanno<br />
affrontato le 15 prove<br />
cronometrate, da sottolineare il<br />
ritorno alla vittoria, nella<br />
categoria T, di Luca<br />
Bongiovanni, navigato come<br />
sempre dall’abile Andrea Zocca.<br />
L’equipaggio emiliano ha dato<br />
del filo da torcere a Ivan Bartoli,<br />
accompagnato dalla più che<br />
mai inossidabile Claudia<br />
Autonoleggio speciale<br />
per gente speciale<br />
Da un’azienda giovane, nello<br />
spirito soprattutto, ci si attende<br />
entusiasmo, un approccio<br />
amichevole, freschezza e<br />
originalità di idee. Targarent,<br />
società del Gruppo Fiat, ha<br />
concluso per il 2006 un accordo<br />
con il Ferrari Club Italia che<br />
prevede sconti fino al 30% sulle<br />
sue tariffe di autonoleggio a<br />
breve/medio termine. Una<br />
grande opportunità, che i soci<br />
del Club possono cogliere<br />
godendo della disponibilità<br />
delle 90 sedi della Società<br />
dislocate su tutto il territorio<br />
nazionale, negli aeroporti e<br />
nelle maggiori città. Una<br />
servizio capillare, dunque, ma<br />
non solo. Attenta alle<br />
aspettative e necessità degli<br />
automobilisti che utilizzano le<br />
sue vetture spesso in contesti<br />
Barbieri, detentori del titolo<br />
nella passata stagione. Il terzo<br />
posto se lo è aggiudicato<br />
l’equipaggio Norbedo-Madriz<br />
(Challenge Stradale) che solo<br />
con le prove della domenica<br />
hanno potuto consolidare la<br />
propria posizione.<br />
Nella categoria H, vero colpo da<br />
maestro da parte di Adriano<br />
Monaco, accompagnato dalla<br />
moglie Paola, che con la sua<br />
nuovissima 612 Scaglietti rossa<br />
diversi da<br />
quelli che<br />
frequentano<br />
solitamente,<br />
Targarent offre in uso un<br />
navigatore satellitare portatile,<br />
un accessorio utile ed efficace<br />
per muoversi agevolmente<br />
anche in città e su strade poco<br />
conosciute. Particolare cura è<br />
dedicata anche alla flotta che<br />
Targarent mette a disposizione<br />
dei suoi Clienti: ai numerosi<br />
modelli che già ne fanno parte,<br />
si sono aggiunte le due versioni<br />
dell’Alfa Romeo 159, la berlina<br />
e la sportwagon, oltre alla<br />
Lancia Musa che, con i suoi<br />
allestimenti raffinati, si è subito<br />
dimostrata la preferita dalle<br />
signore.<br />
si è imposto nella prima<br />
stagionale, come per volersi<br />
rifare della stagione passata<br />
dove ha dovuto lasciare, per<br />
pochissimi punti di scarto, il<br />
titolo al romano Lamberto<br />
Fuso, assente in questa<br />
occasione.<br />
Da non dimenticare, infine, gli<br />
esordienti ed i nuovi iscritti al<br />
Campionato. Come i Fumanò,<br />
eqiupaggio composto da padre<br />
e figlio; ed ancora Baruzzi che,<br />
appeso al chiodo il casco da<br />
pilota di pista ha comunque<br />
deciso di godersi il paesaggio<br />
sammarinese con questo tipo di<br />
competizioni; oppure Pini che,<br />
lasciata la propria navigatrice<br />
sulla famose spiagge della<br />
riviera romagnola, ha aderito<br />
con entusiasmo ad una gara<br />
che per lui era sicuramente più<br />
difficile che per gli altri,<br />
considerando che ha dovuto<br />
controllare da sè sia il road<br />
book che i tempi di<br />
percorrenza. Il prossimo<br />
appuntamento con il<br />
Campionato a Livorno, dal 2 al<br />
4 giugno, in concomitanza con il<br />
raduno delo Ferrari Club Italia.
IDEE E SOLUZIONI<br />
PER COMUNICARE<br />
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inlibreria I<br />
RACING ACTIVITIES 2005<br />
Autore: a cura dell’Ufficio Stampa<br />
Sportiva Ferrari<br />
Editore: Ferrari S.p.a.<br />
Pagine: 212<br />
Formato: cm 24,5x33<br />
Testo: italiano e inglese<br />
Prezzo: euro 85,00<br />
Nello stesso formato<br />
dell’Annuario del Cavallino,<br />
questo volume raccoglie tutte le<br />
notizie, i dati, le classifiche, le<br />
curiosità di un anno di corse<br />
visto dall’interno della Ferrari. In<br />
apertura, l’Albo d’Oro della<br />
partecipazione Ferrari in<br />
Formula 1 con i vincitori di ogni<br />
GranPremio disputato dal 1950<br />
al 2005. A seguire la cronaca<br />
libri possono essere acquistati<br />
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(Corso Venezia, 43 - Milano,<br />
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riservato esclusivamente ai soci<br />
del Ferrari Club Italia.<br />
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FERRARI<br />
Le stradali dalla 166 Inter<br />
alla 599 GTB<br />
Autore: Luca Delli Carri,<br />
Nicolò Cilento (prove)<br />
Editore: Editoriale Domus<br />
Pagine: 224<br />
Formato: cm 27x20,3<br />
Testo: italiano<br />
Prezzo: 7,50 euro (copertina<br />
morbida), 15,00 euro (copertina<br />
rigida con sovracoperta)<br />
tecnica dei GP della<br />
stagione 2005 corredati<br />
con la dichiarazione<br />
ufficiale di Jean Todt e<br />
foto delle auto in azione e<br />
degli ospiti che, di volta<br />
in volta, si sono<br />
avvicendati nei box.<br />
I quattro capitoli<br />
successivi sono dedicati,<br />
rispettivamente, al<br />
Challenge, all’Historic, ad altre<br />
competizioni - come i<br />
campionati GT Internazionale e<br />
quelli nazionali (inglese, italiano,<br />
spagnolo) oltre all’italiano della<br />
Montagna - e, in chiusura, alle<br />
manifestazioni organizzate per il<br />
circuito F1 Clienti.<br />
FERRARI PROTOTYPE ERA<br />
1962-1973 IN PHOTOGRAPHS<br />
Autore: Alan Henry<br />
Editore: David Bull Publishing<br />
Pagine: 172<br />
Formato: cm 29x29<br />
Testo: inglese<br />
Prezzo: euro 70,00<br />
Un altro volume<br />
della collana<br />
“Passione Auto”,<br />
edita da Editoriale<br />
Domus-Quattroruote<br />
a cura di Manuela<br />
Piscini. A parte<br />
l’apertura del libro<br />
dedicata al fondatore<br />
ed alla sua storia<br />
umana e imprenditoriale, come<br />
per tutti i volumi della serie,<br />
anche questo si svolge nello<br />
stile della disamina puntuale di<br />
tutti i modelli prodotti<br />
dall’azienda di Maranello,<br />
ordinati secondo l’anno della<br />
presentazione. Di ogni modello<br />
vengono illustrate la genesi e la<br />
tecnica senza tralasciare le<br />
caratteristiche estetiche e le<br />
impressioni di guida, qualora il<br />
mensile Quattroruote, dai cui<br />
Un racconto soprattutto<br />
fotografico di un’“era”, come la<br />
definisce il titolo, che la Ferrari<br />
vive da protagonista e che la<br />
porta attraverso cambiamenti<br />
tecnici importanti. Si parte dalle<br />
196 e 246 SP dell’inizio degli<br />
anni ‘60 per approdare ai primi<br />
prototipi con V-12 centrale,<br />
come le 250 P e 275 P del<br />
biennio ‘63-’65.<br />
Un discorso a parte merita la<br />
grande battaglia, anche umana<br />
ed industriale, che la piccola<br />
Ferrari di Maranello<br />
combattè con il<br />
colosso Ford di Detroit<br />
nel 1966. Furono le<br />
splendide P3 e P4 le<br />
paladine di un duello<br />
ricchi archivi il volume attinge,<br />
ne abbia pubblicato la prova su<br />
strada. Molto belli ed<br />
interessanti anche i numerosi<br />
spaccati tecnici che, sparsi qua<br />
e là, arricchiscono la lettura.<br />
FERRARI è disponibile in due<br />
versioni: quella da edicola, con<br />
coprtina morbida, e l’altra da<br />
libreria, con copertina rigida e<br />
sovracoperta, al doppio del<br />
prezzo.<br />
dai risvolti epici.<br />
La nuova strada progettuale<br />
intrapresa con la 312 P nel<br />
1968 porterà poi al debutto<br />
della 512S ed al glorioso finale<br />
dell’avventura delle Sport<br />
Prototipo con la 512M e la<br />
vittoriosa 312 PB.<br />
Una quantità di foto a colori e<br />
bianco e nero corredano un<br />
racconto dove il testo si limita a<br />
far da didascalia ad immagini<br />
che, in realtà, parlano da sole.<br />
in libreria 79
inlibreria 80<br />
FERRARI<br />
THE RED DREAM<br />
Autore: foto di Pietro Carrieri<br />
testo di Doug Nye<br />
Editore: Idea Books<br />
Pagine: 232<br />
Formato: cm 33x30<br />
Testo: italiano<br />
Prezzo: euro 70,00<br />
in libreria<br />
THE ENGINE<br />
FERRARI 365 GT/4 BB<br />
Autore: testi di Ray Ichiro Fukuno<br />
foto di Yoshifumi Ogawa<br />
Editore: Nigensha Publishing Co. Ltd<br />
Pagine: 130<br />
Formato: cm 22,5x30<br />
Testo: inglese e giapponese<br />
Prezzo: euro 60.00<br />
WORLD IN RED<br />
Autori vari<br />
Editore: World in Red SAS<br />
Pagine: 320<br />
Formato: cm 32x25<br />
Testo: francese e inglese<br />
Prezzo: 66,00<br />
Una pubblicazione annuale di<br />
grande formato, copertina<br />
morbida con doppi<br />
risguardi, carta<br />
pregiata, fotografie di<br />
qualità. Gli argomenti<br />
trattati spaziano dal<br />
parallelo tra<br />
Superamerica ed F430<br />
spyder all’FXX, dal China<br />
Red Tour all’asta di<br />
Sotheby’s. Due grandi<br />
Tranne che il titolo, questo libro<br />
è scritto in italiano. Dettaglio<br />
tutto sommato trascurabile<br />
visto che, fondamentalmente,<br />
“The red dream” è un volume di<br />
immagini. Il bravo Carrieri,<br />
fotografo di<br />
grande<br />
qualità,<br />
rispolvera<br />
alcune delle<br />
sue migliori<br />
Il primo motore della Berlinetta<br />
Boxer, la mitica BB che, proprio<br />
in Giappone, vive di una<br />
particolare considerazione da<br />
parte degli appassionati. Al di là<br />
delle fotografie di grande<br />
fascino e qualità, il libro si<br />
presenta come una sorta di<br />
vademecum per ingegneri ed<br />
appassionati più che per<br />
meccanici.<br />
Di ogni<br />
elemento<br />
viene spiegata<br />
la funzione e,<br />
dove possibile,<br />
il dettaglio del<br />
meccanismo,<br />
magari con<br />
diagrammi e<br />
sezioni sono dedicate allo sport<br />
ed agli eventi. Nella prima,<br />
l’immancabile Formula 1 ma<br />
anche i Challenge, il<br />
campionato giapponese GT,<br />
l’Historic Challenge.<br />
Nella seconda, i<br />
meeting di<br />
realizzazioni presentando in<br />
questo volume di grande<br />
formato ventuno tra le più belle<br />
auto uscite dalla fabbrica di<br />
Maranello.<br />
La dimensione delle immagini<br />
rendono i soggetti palpabili ed<br />
ogni particolare, anche il più<br />
defilato ed apparentemente<br />
insignificante, assume una<br />
dimensione da protagonista.<br />
Per rendere ancora più<br />
particolare il volume, è<br />
disponibile anche<br />
un’edizione con una<br />
originale copertina di<br />
metallo verniciato di<br />
rosso che riproduce i<br />
tipici sfiati aria delle<br />
Ferrari da<br />
competizione. Il prezzo<br />
di questa versione è di<br />
euro 150,00<br />
spaccati tecnici del motore; Si<br />
tratta di un volume<br />
interessante, sicuramente ad<br />
un alto livello di professionalità.<br />
Goodwood e Montery, la Mille<br />
Miglia e il Tour Auto.<br />
World in Red è un piacere per<br />
gli occhi.