Oltre 600 cavalli - All Ferraris

Qui sopra, Roberto Vaglietti,
responsabile di Ferrari Classiche;
A destra, uno scorcio dell’officina;
A sinistra, un’auto in fase di restauro.
area è la stessa che, a
cavallo tra gli anni ‘50 e L’ ‘60, ospitava la famosa
fonderia dello stabilimento
Ferrari. Oggi, a vedere le auto
sospese sui ponti o semicoperte
da protezioni in skai e feltro,
sembra che il tempo si sia
fermato: da ogni angolo di
visuale, occhieggiano Daytona,
Dino 246, 275 GTB/4, persino
vetture Sport come la 500 TR. Se
non fosse per la presenza di
strumenti ultramoderni e per le
strutture tecniche di ultima
generazione, il tuffo nel passato
sarebbe garantito. Siamo nel
cuore dell’officina di Ferrari
Classiche, l’ente preposto alla
certificazione e, dallo scorso
gennaio, al restauro e assistenza
tecnica delle auto del Cavallino
con più di 20 anni di vita: una
struttura che rappresenta un
investimento importante e
fortemente voluta dal
management dell’azienda che
ha chiamato a dirigerla Roberto
Vaglietti, in azienda dal 1971 e
volto noto nell’universo
ferrarista per essere stato per 13
anni il responsabile del mitico
SAT, il servizio assistenza clienti,
che a Maranello, o anche in giro
per il mondo, risolve qualsiasi
tipo di problema tecnico possa
capitare alle vetture. Ad
assisterlo nell’officina di Ferrari
Classiche, un altro personaggio
noto agli addetti ai lavori,
Maurizio Maccalesi, che quando
non deve organizzare le fasi di
montaggio delle piccole serie,
dalla F50 alla Enzo alla FXX,
coordina il lavoro del team
tecnico di 9 persone che si
occupa della messa a punto dei
4, 6, 8 e 12 cilindri che popolano
la gamma Ferrari dal 1947 al
1985, il primo anno valido
perché una vettura di Maranello
sia presa sotto le ali dell’officina
Classiche.
Come dicevamo, i servizi
garantiti dalla struttura diretta
da Vaglietti (che ha anche la
responsabilità, insieme ad
Antonello Coletta, di Corse
Ferrari Classiche 29