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Leggi la rassegna stampa - CGIL Basilicata

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RASSEGNASTAMPA<br />

2 venerdì 5 aprile 2013<br />

LA CRISI ITALIANA<br />

La sfida di Renzi<br />

Bufera nel Pd:<br />

«Parli come il Cav»<br />

● Il sindaco attacca: «Più veloce <strong>la</strong> Chiesa<br />

a scegliere il Papa che noi a fare il governo»<br />

● I sospetti del<strong>la</strong> maggioranza: vuole stoppare<br />

il segretario perché ostaco<strong>la</strong> le sue ambizioni<br />

MARIA ZEGARELLI<br />

ROMA<br />

Era solo questione di tempo. E adesso è<br />

il tempo. Non fra una settimana e neanche<br />

fra un mese. Matteo Renzi par<strong>la</strong> dalle<br />

colonne del Corriere del<strong>la</strong> Sera ed è<br />

come una miccia che brucia su una polveriera.<br />

Non è vero che il sindaco fiorentino<br />

è soltanto un «semplice cittadino»,<br />

come dice lui, che guarda da spettatore<br />

allo stallo politico e si preoccupa per le<br />

sorti del Paese. Quando dice due punti<br />

aperte le virgolette «Il Pd deve decidere:<br />

o Berlusconi è il capo degli impresentabili,<br />

e allora chiediamo di andare a votare<br />

subito, oppure Berlusconi è un interlocutore<br />

perché ha preso dieci milioni<br />

di voti», sa di mettere il coltello nel<strong>la</strong><br />

carne viva del suo partito. O governissimo<br />

o urne: esattamente il contrario di<br />

quello che chiede Bersani. Quando attacca<br />

frontalmente i suoi colleghi di partito,<br />

«il noto giurista Migliavacca», e infierisce<br />

sul segretario riferendosi al<strong>la</strong> diretta<br />

streaming con il M5S «Mi veniva<br />

da dire: “Pierluigi sei il leader del Pd,<br />

non farti umiliare così”», lo fa senza <strong>la</strong>sciare<br />

nul<strong>la</strong> al caso. Ognuno gioca <strong>la</strong><br />

sua partita, Renzi sa che il suo destino<br />

si gioca in questi giorni, in Par<strong>la</strong>mento,<br />

proprio come quello di Bersani, del futuro<br />

presidente del<strong>la</strong> Repubblica e dello<br />

stesso Silvio Berlusconi. Non è un semplice<br />

spettatore: è il leader post-Bersani<br />

a cui guardano un pezzo del Pd (Veltroni<br />

e i veltroniani come dimostra l’incontro<br />

avvenuto in gran segreto sabato<br />

scorso a Roma; ma anche una parte di<br />

Areadem) e il centro di Montezemolo.<br />

Il leader dato in pole position dai sondaggi<br />

in grado di attirare voti oltre il<br />

Pd, di conquistare praterie a destra e al<br />

centro.<br />

L’intervista ri<strong>la</strong>sciata ieri dal sindaco,<br />

commenta Beppe Fioroni, «entra a<br />

M. ZE.<br />

ROMA<br />

«Renzi dice una cosa giusta: c’è un Paese<br />

che aspetta risposte. Ma non è un tema<br />

di Renzi, è il primo pensiero di Bersani».<br />

Il problema, dice Francesco Verducci,<br />

neosenatore Pd nonché Giovane<br />

Turco, «è <strong>la</strong> risposta che Renzi dà: il governissimo<br />

con il Pdl». Anzi, più che<br />

una risposta, per Verducci, è una vera e<br />

propria proposta politica, quindi, aggiunge,<br />

«invito Renzi a venire in direzione<br />

e avanzar<strong>la</strong> lì. Proponga in quel<strong>la</strong> sede<br />

l’accordo con il Pdl e poi si mette ai<br />

voti, al<strong>la</strong> luce del sole, in diretta streaming,<br />

come abbiamo fatto l’ultima volta».<br />

Vi direbbe che quel<strong>la</strong> non è altro che una<br />

seduta di analisi collettiva. Il sindaco propone<br />

una discussione nei gruppi par<strong>la</strong>mentari.<br />

«Non sono d’accordo. Dal momento che<br />

nel<strong>la</strong> sua intervista al Corriere ha fatto<br />

una proposta politica, e questo è un fatto<br />

nuovo, gli propongo di venire a par<strong>la</strong>rne<br />

in direzione. Quando si è in un partito<br />

si riconoscono i luoghi di discussione<br />

e decisione che questo si dà. E dato<br />

gamba tesa nel<strong>la</strong> strategia del segretario<br />

e nel<strong>la</strong> linea decisa dal partito», e<br />

adesso <strong>la</strong> pseudo unità tenuta in piedi a<br />

fatica dai big democrat rischia di andare<br />

in mille pezzi. Ma Renzi è lontano dai<br />

pa<strong>la</strong>zzi romani e a metà mattina, quando<br />

<strong>la</strong> guerra è ormai dichiarata, <strong>la</strong>ncia<br />

un’altra miccia accesa: «Sono passati<br />

più di 40 giorni dalle elezioni, quando<br />

si è votato ancora non c'era <strong>la</strong> sede vacante<br />

in Vaticano, persino <strong>la</strong> Chiesa,<br />

che non è un modello di speditezza, è<br />

riuscita a organizzarsi velocemente».<br />

Inutile far finta che sia tutto sotto controllo,<br />

quindi tanto vale darsele (a suon<br />

di battute, ovvio) di santa ragione. Bersaniani<br />

contro renziani, Areadem (quel<strong>la</strong><br />

più vicina al segretario) sceglie il silenzio,<br />

come dimostra quel «non abbiamo<br />

niente da dire» di Marina Sereni e<br />

Antonello Giacomelli. Par<strong>la</strong>no e tanto<br />

dal centrodestra: Renzi, «<strong>la</strong> sinistra dal<br />

volto umano», (Bernini), «bene, lui come<br />

noi ha <strong>la</strong> fame giusta», (Biancofiore),<br />

«una cosa positiva» (Maroni).<br />

NUOVE PRIMARIE<br />

Renzi non si nasconde e non nasconde<br />

le sue intenzioni: se si torna a votare<br />

chiederà nuove primarie perché, spiega,<br />

«non posso essere legittimato dal<br />

gruppo dirigente che intendo cambiare».<br />

Eppure con quel gruppo dirigente<br />

vuole anche farci i conti: ha incontrato<br />

Walter Veltroni e vorrebbe fare altrettanto<br />

con Massimo D’Alema, raccontano<br />

fonti a lui vicinissime. Perché <strong>la</strong> chiave<br />

di volta è l’elezione del presidente<br />

...<br />

Il sindaco vorrebbe<br />

guidare le sue truppe<br />

nel<strong>la</strong> partita per l’elezione<br />

del Capo dello Stato<br />

del<strong>la</strong> Repubblica: se avvenisse davvero<br />

a <strong>la</strong>rga maggioranza, come auspica Bersani,<br />

«siamo vicinissimi a questo obiettivo»,<br />

assicura Beppe Fioroni, si aprirebbero<br />

scenari che non è detto siano i migliori<br />

per Renzi. Se Bersani andasse alle<br />

Camere a chiedere <strong>la</strong> fiducia con un<br />

presidente nel pieno dei suoi poteri<br />

(compreso quello di sciogliere il Par<strong>la</strong>mento)<br />

potrebbe anche accadere ciò<br />

che ora sembra impossibile. E allora i<br />

tempi di durata e il re<strong>la</strong>tivo ritorno alle<br />

urne sarebbero variabili imprevedibili.<br />

«Oggi nessuno può far saltare, paventando<br />

inciuci o dando false letture,<br />

l`idea che serva un presidente del<strong>la</strong> Repubblica<br />

condiviso - dice non a caso Fioroni<br />

- Renzi sa che <strong>la</strong> vera innovazione e<br />

il vero cambiamento del<strong>la</strong> politica che<br />

gli italiani si aspettano è quello di un<br />

momento nel quale si sceglie un Capo<br />

dello Stato che rappresenti l`unità del<br />

Paese, che riconduca i conflitti politici<br />

in un confronto pure aspro ma<br />

all`interno di una logica di reciproca legittimazione.<br />

Cercare di far saltare <strong>la</strong><br />

scelta di un Presidente condiviso con<br />

diktat come “o governissimo o voto”, tirare<br />

sempre l`idea dell`inciucio è un atteggiamento<br />

irresponsabile, se questa<br />

fosse <strong>la</strong> tentazione». Alessandra Moretti<br />

arriva al punto: se ci si spaccasse<br />

sull’elezione del Capo dello Stato «si<br />

spaccherebbe il partito».<br />

Non è un caso che Renzi sia interessato<br />

a farsi nominare come uno dei tre<br />

grandi elettori del Consiglio Regionale<br />

del<strong>la</strong> Toscana chiamati a Roma per eleggere<br />

il Capo dello Stato: potrebbe da<br />

protagonista guidare il suoi pattuglione<br />

di deputati e senatori e quindi influenzare<br />

non poco il corso degli eventi. Stoppare<br />

<strong>la</strong> corsa di un Franco Marini equivale<br />

a stoppare Bersani.<br />

E così quando si è sparsa <strong>la</strong> notizia<br />

che il presidente del Consiglio toscano,<br />

Alfredo Monaci, stava poco bene, gli<br />

sherpa del sindaco si sono messi al <strong>la</strong>voro<br />

e dato che l’articolo 83 recita che i<br />

grandi elettori possono essere eletti<br />

“dal” consiglio regionale e non “nel”, il<br />

gioco è sembrato più facile. Monaci,<br />

che ha saputo delle grandi manovre, ha<br />

fatto sapere: «Sto bene, sarò a Roma».<br />

che di fatto mette in campo una proposta<br />

alternativa a quel<strong>la</strong> deliberata, e ha<br />

sbagliato a non far<strong>la</strong> in direzione <strong>la</strong> scorsa<br />

volta, può farlo <strong>la</strong> prossima volta. La<br />

sua è una posizione legittima, anche se<br />

per me è profondamente sbagliata, ma<br />

deve avere il coraggio di fare quel<strong>la</strong> battaglia<br />

nel suo partito, non sui giornali,<br />

aprendo una discussione dove ognuno<br />

può dire come <strong>la</strong> pensa e poi decidere».<br />

Mase<strong>la</strong>propostadiRenzièsbagliataperché<br />

continuate a rincorrere Berlusconi?<br />

Non crede che abbia ragione il sindaco<br />

quando pone questa questione?<br />

«Non confondiamo i piani. Il Pd e Bersani<br />

fanno una proposta di un governo di<br />

cambiamento, e Renzi lo sa bene. Per<br />

noi le riforme si fanno chiamando a corresponsabilità<br />

tutte le forze par<strong>la</strong>mentari<br />

ma sul governo, cosa molto diversa,<br />

vanno fatte scelte nettissime, a partire<br />

dal<strong>la</strong> politica economica. Questa non è<br />

<strong>la</strong> mia posizione: è <strong>la</strong> posizione del partito<br />

decisa in due direzioni».<br />

Nonrischiate di dividervi proprio sull’elezione<br />

del presidente del<strong>la</strong> Repubblica?<br />

RenziinqualchemodorimproveraBersani<br />

di <strong>la</strong>vorare affinché si faccia un presidentecheagevoliungovernodiminoran<br />

E dopo ha fatto una massiccia dose si<br />

scongiuri.<br />

Questo il quadro nel quale ieri è<br />

scoppiata <strong>la</strong> bufera. Il più pacato è Bersani<br />

che di fronte alle domande dei<br />

giornalisti si limita ad un «Siamo qua».<br />

Duri i bersaniani: «Se Renzi vuole governare<br />

con il Cavaliere si accomodi.<br />

Ma è disonesto intellettualmente attribuire<br />

a chicchessia l'impasse istituzionale.<br />

L'impasse deriva dall'incrocio delle<br />

scadenze con l'elezione del Presidente<br />

del<strong>la</strong> Repubblica», commenta Davide<br />

Zoggia. «È veramente sorprendente<br />

il tormentone di un Renzi sempre pronto<br />

per le primarie, sempre pronto a fare<br />

<strong>la</strong> lezioncina al Pd, ma mai disponibile<br />

ad un confronto negli organismi diri-<br />

za.<br />

«La cosa peggiore che potrebbe fare il<br />

Pd è quel<strong>la</strong> di avere un approccio burocratico<br />

ai prossimi passaggi politici. Per<br />

far sì che ci sia grande compattezza, e io<br />

sono sicuro che ci sarà, bisognerà discutere<br />

tra di noi ed è bene che le personalità<br />

del Pd si esprimano al riguardo, a partire<br />

da Renzi».<br />

Verducci, c’è chi dice che anche tra voi<br />

Giovani turchi ci siano dubbi sul<strong>la</strong> linea<br />

che Bersani vuole portare avanti.<br />

«Non è affatto vero. La proposta forte<br />

per noi resta quel<strong>la</strong> del governo del cambiamento,<br />

l’unica in campo e non mi<br />

sembra ce ne siano di migliori, compresa<br />

quel<strong>la</strong> di Renzi. Se non si riuscisse a<br />

dare al Paese il cambiamento che si<br />

aspetta allora non resterebbe che una<br />

strada: il voto».<br />

In questo <strong>la</strong> pensa come Renzi...<br />

«Solo su questo. O si fa un governo utile<br />

al Paese o non ha senso proporre un governo<br />

qualunque. Noi stiamo <strong>la</strong>vorando<br />

ventre a terra affinché sia possibile raggiungere<br />

questo risultato, un governo<br />

di rottura rispetto al passato, in grado<br />

di dare risposte immediate, soprattutto<br />

su economia e <strong>la</strong>voro che sono le vere<br />

genti del suo partito. Non viene il dubbio<br />

che questo tormentone non interessi<br />

gli italiani? », aggiunge Sergio Gentili.<br />

Dal centro democratico Bruno Tabacci<br />

invita Renzi a non strumentalizzare<br />

<strong>la</strong> Chiesa e il Conc<strong>la</strong>ve e poi picchia:<br />

«I Renzi, i Berlusconi e i Grillo<br />

che vorrebbero semplificare tutto, avere<br />

il 51% o addirittura il 100% e ridurre<br />

<strong>la</strong> politica al<strong>la</strong> scelta di un capo pensando<br />

a loro stessi, hanno una concezione<br />

molto singo<strong>la</strong>re di democrazia, ancor<br />

più in un sistema par<strong>la</strong>mentare. Una<br />

concezione totalmente sbagliata». I<br />

renziani alzano un muro in difesa del<br />

loro leader, da Giachetti, a Bonafé a<br />

Scalfarotto. «Noi fino ad oggi abbiamo<br />

mantenuto grande lealtà nei confronti<br />

del<strong>la</strong> linea decisa dal<strong>la</strong> direzione che ci<br />

ha portato al<strong>la</strong> situazione di stallo che<br />

stiamo vivendo, dice Bonafé che aggiunge,<br />

però, che adesso occorre «fare<br />

un passo avanti». Ma è <strong>la</strong> direzione che<br />

resta diversa. Rosario Crocetta, presidente<br />

siciliano, sintetizza: «Renzi vuole<br />

sfasciare il Pd».<br />

«Vuole il governissimo, venga a dirlo in Direzione»<br />

L’INTERVISTA<br />

Francesco Verducci<br />

Il neosenatore: «Quel<strong>la</strong><br />

di Renzi è una posizione<br />

legittima, anche se per me<br />

è sbagliata, ma abbia<br />

il coraggio di fare<br />

battaglia nel suo partito»<br />

...<br />

Zoggia: «Governi lui<br />

assieme a Berlusconi»<br />

Crocetta: «È chiaro che<br />

vuole sfasciare il Pd»<br />

emergenze. Questa legis<strong>la</strong>tura può andare<br />

avanti ma non ad ogni costo, non ci<br />

si può chiedere questo».<br />

Se si va al voto ci saranno nuove primarie?<br />

«Certo, come è sempre avvenuto».<br />

Ci sono due linee chiaramente diverse rispetto<br />

acome uscire da questostallo, come<br />

fa a dire che non rischiate l’implosione.?<br />

«Guardiamo ai fatti: tutte le decisioni<br />

che ci hanno condotto fin qui sono state<br />

prese con il massimo del<strong>la</strong> compattezza.<br />

È evidente che c’è una situazione inedita,<br />

coincidono <strong>la</strong> formazione di un governo<br />

e l’elezioni del presidente del<strong>la</strong><br />

Repubblica e ha fatto benissimo Napolitano<br />

a sottolineare oggi che qui nessuno<br />

sta perdendo tempo. C’è un calendario<br />

istituzionale che non siamo noi a dettare.<br />

Quello che penso, però, è che il Pd<br />

debba fin da subito riprendere con forza<br />

un’iniziativa sui territori perché <strong>la</strong><br />

proposta del governo dei cambiamento<br />

per poter vivere deve avere il consenso<br />

del<strong>la</strong> società. E penso anche che faremmo<br />

bene ad attivarci per far decol<strong>la</strong>re<br />

immediatamente le commissioni par<strong>la</strong>mentari».

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