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Leggi la rassegna stampa - CGIL Basilicata

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RASSEGNASTAMPA<br />

18 venerdì 5 aprile 2013<br />

COMUNITÀ<br />

L’intervento<br />

La democrazia e il ruolo del Presidente<br />

Marco<br />

Almagisti<br />

PER MOLTI ANNI LA SCIENZA POLITICA HA<br />

● CONSIDERATO IL PRESIDENTE DELLA RE-<br />

PUBBLICA ITALIANA QUALE ATTORE QUASI<br />

ESCLUSIVAMENTE CERIMONIALE E SIMBOLICO.<br />

Ma, come evidenzia chiaramente Selena<br />

Grimaldi, nel suo ottimo libro «I Presidenti<br />

nelle forme di governo. Tra Costituzione,<br />

partiti e carisma» (Carocci), comprenderemmo<br />

molto poco degli ultimi due decenni<br />

del<strong>la</strong> politica italiana se restassimo ancorati<br />

a tale visione, residuale, del ruolo del<br />

Capo dello Stato. Infatti, anche solo considerando<br />

l’aspetto simbolico, dall’inizio degli<br />

anni Novanta il presidente del<strong>la</strong> Repubblica<br />

ha acquisito un rilievo significativo<br />

nel sistema politico italiano: si consideri il<br />

settennato di Ciampi (poi coerentemente<br />

sviluppato da Napolitano), caratterizzato<br />

dall’opera di «pedagogia civile» volta a riscoprire<br />

i valori del Risorgimento e del<strong>la</strong><br />

Resistenza, con l’obiettivo esplicito di alimentare<br />

un senso di identificazione diffuso<br />

nei confronti delle istituzioni democratiche<br />

e di ridurre le distanze percepite fra<br />

queste e i cittadini. Contemporaneamente<br />

all’emersione del<strong>la</strong> crisi dei partiti costruttori<br />

del<strong>la</strong> Repubblica (e delle loro culture<br />

politiche), il Quirinale si è proposto quale<br />

istituzione produttrice di capitale sociale e<br />

di cultura politica diventando un punto di<br />

riferimento per <strong>la</strong> grande maggioranza degli<br />

italiani.<br />

Inoltre, le vicissitudini delle ultime legis<strong>la</strong>ture<br />

hanno mostrato quanto il Capo dello<br />

Stato disponga di poteri costituzionalmente<br />

significativi e possa svolgere un ruolo<br />

di rilievo nel processo di formazione dei<br />

governi. Tale ruolo trova fondamento sia<br />

nell’articolo 92 del<strong>la</strong> Costituzione sia nel<strong>la</strong><br />

prassi, quando cioè il Presidente non si limita<br />

ad attestare <strong>la</strong> volontà dell’elettorato o<br />

dei partiti (soprattutto qualora non sia chiara),<br />

ma interviene direttamente nel<strong>la</strong> formazione<br />

dell’esecutivo, nominando un Primo<br />

ministro non indicato dai partiti oppure<br />

ostaco<strong>la</strong>ndo o suggerendo <strong>la</strong> designazione<br />

di altri membri del governo.<br />

Nell'ultima crisi di governo, e nel<strong>la</strong> formazione<br />

di un nuovo esecutivo dopo le elezioni<br />

del febbraio 2013, i rapporti che intercorrono<br />

tra Presidente, esecutivo, Par<strong>la</strong>mento<br />

e partiti sembrano diventati «ano-<br />

Dialoghi<br />

Beppe Grillo,<br />

i suoi elettori<br />

e i suoi eletti<br />

Luigi<br />

Cancrini<br />

psichiatra<br />

e psicoterapeuta<br />

Via Ostiense, 131/L<br />

00154, Roma<br />

Questo giornale è stato<br />

chiuso in tipografia alle<br />

ore 21.30<br />

Direttore Responsabile:<br />

C<strong>la</strong>udio Sardo<br />

Vicedirettori: Pietro Spataro,<br />

Rinaldo Giano<strong>la</strong>, Luca Landò<br />

Redattori Capo:<br />

Paolo Branca (centrale)<br />

Danie<strong>la</strong> Amenta<br />

Umberto De Giovannangeli<br />

Loredana Toppi (art director)<br />

mali». Tuttavia, anche in questo caso<br />

un’analisi più approfondita ci può aiutare a<br />

comprendere come anche le attuali vicende<br />

rientrino nel funzionamento fisiologico<br />

del<strong>la</strong> nostra democrazia e ricadano in un<br />

meccanismo di bi<strong>la</strong>nciamento interno<br />

all’evoluzione del «governo di partito» italiano.<br />

Nell’arco temporale intercorrente<br />

fra il 1948 e il 1992, l’influenza del Capo<br />

dello Stato nel processo di formazione dei<br />

governi è stata limitata dal<strong>la</strong> natura extrapar<strong>la</strong>mentare<br />

delle crisi e da un «governo<br />

di partito» molto forte, capace di garantire<br />

accordi, formare maggioranze fuori dalle<br />

istituzioni e in grado di assicurare un controllo<br />

ferreo sulle nomine dell’esecutivo<br />

(«manuale Cencelli»). Ciononostante, proprio<br />

a causa del contesto multipartitico e<br />

del «fattore K» (cioè l’accordo per <strong>la</strong> sistematica<br />

esclusione del Pci da incarichi di governo),<br />

si sono alternati periodi di stabilità<br />

delle coalizioni di governo e altri di instabilità,<br />

oltreché periodi di maggiore o minore<br />

chiusura delle coalizioni di governo (quadripartito-pentapartito).<br />

Le tensioni derivanti dagli interventi del<br />

presidente Scalfaro nel<strong>la</strong> formazione dei<br />

governi (nomina del Governo Amato e rifiuto<br />

di nominare Cesare Previti Ministro di<br />

Grazia e Giustizia nel primo Governo Berlusconi),<br />

sono da attribuirsi soprattutto al<strong>la</strong><br />

destrutturazione del sistema partitico<br />

tradizionale e al<strong>la</strong> diaspora democristiana<br />

seguita a Tangentopoli. Ben tre crisi di governo<br />

sulle sei affrontate da Scalfaro si sono<br />

risolte con una chiara supremazia del<br />

presidente del<strong>la</strong> Repubblica sul<strong>la</strong> maggioranza<br />

di governo potenziale.<br />

Dal 1998, con il consolidarsi dell’assetto<br />

bipo<strong>la</strong>re, il presidente ha affievolito il proprio<br />

ruolo di «tutore» del<strong>la</strong> funzionalità<br />

dell’ordinamento e i suoi interventi in merito<br />

al<strong>la</strong> formazione dei governi si sono fatti<br />

più sporadici: dal 1998 al 2010 si ha un solo<br />

caso di intervento diretto. Nel 2001 Ciampi<br />

ha suggerito a Berlusconi <strong>la</strong> nomina di Ruggiero<br />

quale Ministro degli Esteri, ricordando<br />

che nel programma di governo dovrebbero<br />

figurare <strong>la</strong> continuità in politica estera,<br />

<strong>la</strong> risoluzione del conflitto di interessi e<br />

<strong>la</strong> riforma dell’ordinamento giudiziario.<br />

L’indebolimento del sistema partitico<br />

ha reso l’influenza del Capo dello Stato sul<strong>la</strong><br />

decisione di sciogliere anticipatamente<br />

le Camere partico<strong>la</strong>rmente rilevante dal<br />

mandato di Scalfaro in poi.<br />

Da Scalfaro a Napolitano tutti i presidenti<br />

hanno rigettato l’interpretazione che individua<br />

lo scioglimento delle Camere quale<br />

mezzo esclusivo di risoluzione delle crisi di<br />

Caro Grillo sono un elettore di<br />

centrosinistra che ha scelto il M5S<br />

perché ha portato nuove idee nel<strong>la</strong><br />

politica italiana. Cosa penso ora? Che<br />

dobbiate proporre un nome fuori dai<br />

partiti per fare un governo e che le<br />

redini del gioco dovrebbe averle il<br />

movimento e non te, Beppe. Ma non eri<br />

mica il portavoce? A me sembra che usi<br />

il tuo blog come il balcone di Piazza<br />

Venezia. Hai già fatto tanto, sei nel<strong>la</strong><br />

storia. Ma oggi <strong>la</strong> voce che abbiamo<br />

bisogno non è più <strong>la</strong> tua.<br />

TOMMASO MERLO<br />

Una voce iso<strong>la</strong>ta? Può darsi. Il<br />

problema del rapporto fra Grillo, i suoi<br />

elettori ed i suoi eletti, tuttavia, è un<br />

problema serio per chi invoca<br />

trasparenza per gli altri ma assai poca<br />

ne ha per sé. Gli scandali come quello<br />

di Lusi e Fiorito, dice Michele di Salvo<br />

in una intervista a l’Unità, «sono emersi<br />

perché esisteva un tesoriere, esistevano<br />

delle regole cui attenersi nel<strong>la</strong> spesa dei<br />

fondi mentre quel<strong>la</strong> di Grillo è<br />

Consiglio di amministrazione<br />

Presidente e amministratore delegato<br />

Fabrizio Meli<br />

Consiglieri<br />

Edoardo Bene, Gianluigi Serafini,<br />

Matteo Fago, Car<strong>la</strong> Maria Riccitelli,<br />

Olena Pryshchepko, Carlo Ghiani<br />

Redazione:<br />

00154 Roma - via Ostiense 131/L<br />

tel. 06585571 - fax 0681100383<br />

governo. Nel 1994 Scalfaro rifiutò di sciogliere<br />

le Camere, come richiesto dal premier<br />

Berlusconi, originando un conflitto<br />

istituzionale palese tra esecutivo e Capo<br />

dello Stato. La ratio del<strong>la</strong> decisione di Scalfaro<br />

era evidente: <strong>la</strong> transizione ad un tipo<br />

di democrazia maggioritario non faceva venir<br />

meno <strong>la</strong> natura par<strong>la</strong>mentare del<strong>la</strong> forma<br />

di governo italiana. Pertanto, il compito<br />

del presidente del<strong>la</strong> Repubblica restava<br />

quello di esperire l’esistenza in Par<strong>la</strong>mento<br />

di eventuali maggioranze alternative. Il<br />

rifiuto di scioglimento anticipato del 1998<br />

fu accettato dal<strong>la</strong> maggioranza par<strong>la</strong>mentare<br />

poiché i partiti di centro-sinistra riuscirono<br />

a dimostrare <strong>la</strong> capacità di accordarsi<br />

nonostante il cambiamento di leadership<br />

(da Prodi a D’Alema) e <strong>la</strong> fuoriuscita di Rifondazione<br />

comunista. Nel 2007 Napolitano<br />

non accettò le dimissioni di Prodi e lo<br />

rimandò alle Camere che gli accordarono<br />

<strong>la</strong> fiducia.<br />

Infine, l'ultimo episodio di mancato scioglimento<br />

è stato quello avvenuto in seguito<br />

alle dimissioni del governo Berlusconi nel<br />

novembre del 2011, caldeggiate dal<strong>la</strong> Presidenza<br />

del<strong>la</strong> Repubblica, considerata l'impasse<br />

in cui un esecutivo, fiaccato dai numerosi<br />

scandali che colpivano il suo vertice,<br />

dimostrava di trovarsi di fronte al<strong>la</strong> crisi<br />

economica. La formazione di un governo<br />

tecnico sotto l’ispirazione del Capo dello<br />

Stato, non può configurarsi come una novità<br />

assoluta che eccede le competenze costituzionali<br />

del presidente. Anche in questo<br />

caso il comportamento del presidente è<br />

orientato da una ratio chiara: l’obiettivo di<br />

Napolitano consisteva nel garantire all'Italia<br />

un governo sostenuto da una ampia<br />

maggioranza par<strong>la</strong>mentare, con l’auspicio<br />

che tale condizione potesse garantire il<br />

buon funzionamento del sistema politico<br />

in una fase di emergenza. Anche in questi<br />

giorni il Capo dello Stato cerca di ricucire<br />

le divisioni tra le diverse forze politiche in<br />

modo da garantire all'Italia un governo,<br />

tanto più necessario quanto più drammatica<br />

diviene <strong>la</strong> nostra situazione sociale ed<br />

economica. Lo fa però senza poter usare<br />

l'arma dello scioglimento anticipato poiché<br />

<strong>la</strong> situazione di impasse post-elettorale<br />

coincide con il semestre bianco.<br />

In caso di insuccesso toccherà aspettare<br />

un «nuovo tutore». Sarà molto interessante<br />

seguire come le forze politiche si prepareranno<br />

al<strong>la</strong> elezione del nuovo Capo dello<br />

Stato. Data <strong>la</strong> centralità del suo ruolo, da<br />

tale scelta dipenderà gran parte del<strong>la</strong> fisionomia<br />

del nostro sistema politico nei prossimi<br />

anni.<br />

un’associazione non riconosciuta, non<br />

soggetta al vincolo del<strong>la</strong> trasparenza di<br />

bi<strong>la</strong>ncio, senza tesoriere, in cui nessuno<br />

può sapere come Grillo abbia<br />

amministrato, come ha documentato<br />

incassi e spese, dove siano finiti quei<br />

soldi e a quanto ammontano». Se a<br />

questo si aggiunge ora che il blog cui<br />

Grillo affida <strong>la</strong> sua attività politica è<br />

anche una macchina che produce molti<br />

soldi, come ben documentato nel<strong>la</strong><br />

stessa intervista, <strong>la</strong> domanda sui<br />

vantaggi, economici e d’immagine, che<br />

esso procura propone un problema<br />

serio sulle ragioni per cui chi dissente<br />

deve essere scomunicato. Nei tanto<br />

vituperati partiti tradizionali si discute,<br />

i tesorieri rischiano, i congressi servono<br />

al ricambio del<strong>la</strong> dirigenza. Nel M5S<br />

(come nel Pdl) quelli con cui si fanno i<br />

conti sono dei padroni cui di tutto si<br />

deve rendere conto ma che non devono<br />

rendere conto a nessuno di ciò che<br />

fanno. Sarebbe questo il nuovo?<br />

Davvero vale <strong>la</strong> pena di rifletterci.<br />

Prima che sia tardi.<br />

20124 Mi<strong>la</strong>no via Antonio da Recanate 2<br />

tel. 028969811 - fax 0289698140<br />

40133 Bologna via del Giglio 5/2<br />

tel. 051315911 - fax 0513140039<br />

50136 Firenze via Mannelli 103<br />

tel. 055200451 - fax 0552004530<br />

La tiratura del 4 aprile 2013<br />

è stata di 78.953 copie<br />

Stampa Fac-simile | Litosud - Via Aldo Moro, 2 - Pessano con<br />

Bornago (Mi) | Litosud - via Carlo Pesenti, 130 - Roma |<br />

Distribuzione Sodip “Angelo Patuzzi” Spa - via Betto<strong>la</strong> 18 - 20092 -<br />

Cinisello Balsamo (Mi) | Pubblicità Nazionale: Veesible s.r.l. Viale<br />

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662/96 - Filiale di Roma<br />

Il ricordo<br />

Quando Petroselli diceva:<br />

«Problemi? Ci pensa Vetere»<br />

Piero<br />

Salvagni<br />

UGO VETERE LASCIA IL RICORDO DELLA GRANDE UMANITÀ<br />

● CON CUI HA AFFRONTATO LE QUESTIONI, PICCOLE E GRAN-<br />

DI, CHE GLI SI SONO PRESENTATEnel corso del<strong>la</strong> vita. Ho avuto<br />

<strong>la</strong> fortuna di <strong>la</strong>vorare con lui sia nel Partito che in Campidoglio<br />

e non posso dimenticare il rapporto di grande fiducia e<br />

di vicinanza che egli stabiliva con i suoi col<strong>la</strong>boratori, consentendo<br />

così che ogni problema fosse risolto più facilmente e<br />

in profondità.<br />

Quando Ugo era nel<strong>la</strong> Giunta capitolina come assessore<br />

al bi<strong>la</strong>ncio o, succeduto a Petroselli, sindaco del<strong>la</strong> città, io<br />

ero capogruppo del Pci in Consiglio comunale e quindi avevamo<br />

una consuetudine di incontri molto intensa: ricordo<br />

che ci si vedeva quotidianamente e più volte al giorno nel suo<br />

studio: era un grande tessitore di intese e preparava scrupolosamente<br />

ogni impegno, cercando sempre punti di incontro<br />

e di unità fra i gruppi consiliari prima di arrivare allo<br />

svolgimento dei <strong>la</strong>vori dell’Assemblea comunale. Abbiamo<br />

col<strong>la</strong>borato con grande affinità, aveva un tratto semplice,<br />

con me era quasi paterno, molto aperto, ma sempre autorevole.<br />

Del<strong>la</strong> sua biografia, che in questi giorni si è ripercorsa,<br />

vorrei ricordare i momenti che più gli stavano a cuore (perché<br />

sempre vi faceva riferimento), alcuni fondamentali passaggi:<br />

quando ancora molto giovane si era legato a Roma ai<br />

gruppi del<strong>la</strong> Resistenza, partecipando nel 1944 al<strong>la</strong> liberazione<br />

del<strong>la</strong> Capitale e successivamente, nelle file del Cnl combattendo<br />

<strong>la</strong> guerra partigiana in Veneto. Al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> guerra<br />

lo assorbe l’impegno di sindacalista del<strong>la</strong> Cgil, in cui diventa<br />

segretario nazionale dell’allora Pubblico impiego. Quindi<br />

l’esperienza del<strong>la</strong> politica nelle file del Pci, in consiglio comunale<br />

fino all’elezione a sindaco. Conosceva tutto del<strong>la</strong> macchina<br />

amministrativa e tutti glielo riconoscevano, tanto che<br />

ricordo che Petroselli, scherzando con quanti gli rimproveravano<br />

di essere un sindaco molto presente nel<strong>la</strong> città, ma qualche<br />

volta troppo assente nei <strong>la</strong>vori del<strong>la</strong> giunta, rispondeva<br />

sicuro: «che problema c’è? Ci pensa Vetere…».<br />

Da sindaco Vetere si dedica a completare l’eredità ricevuta<br />

dalle giunte di sinistra: l'opera di risanamento delle borgate,<br />

l'ampliamento del<strong>la</strong> metropolitana, i servizi sociali, <strong>la</strong><br />

creazione del<strong>la</strong> seconda università di Roma, <strong>la</strong> costruzione<br />

dei primi centri per gli anziani. Nello svolgimento di questi<br />

compiti Ugo affrontò i temi sempre con un’alta visione istituzionale,<br />

con <strong>la</strong> più forte carica di umanità nei confronti delle<br />

persone. Ma sicuramente gli episodi che ricordava più volentieri<br />

del<strong>la</strong> sua esperienza da sindaco erano quelli nei quali<br />

era stato più vicino ai bisogni del<strong>la</strong> gente.<br />

Come è stato da tutti ricordato, da sindaco, finì meritatamente<br />

sulle prime pagine del giornali di tutto il mondo quando<br />

si fece consegnare l’arma con <strong>la</strong> quale uno squilibrato<br />

nel<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> Ignazio Silone aveva sequestrato un’intera c<strong>la</strong>sse.<br />

Parlò con lui dal di fuori del<strong>la</strong> finestra del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> per<br />

fargli ri<strong>la</strong>sciare <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dicendogli «sono il tuo Sindaco».<br />

Poi con assoluta audacia, incurante per <strong>la</strong> sua sicurezza allontanò<br />

i poliziotti del<strong>la</strong> sua scorta, continuò il dialogo, si<br />

avvicinò al<strong>la</strong> finestra e al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> chiacchierata riuscì a<br />

farsi consegnare <strong>la</strong> pisto<strong>la</strong>, così che <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse fu liberata.<br />

Ricevette per quest’atto, come si sa, una più che meritata<br />

medaglia d’argento al valor civile, ma io mi ricordo che quando<br />

poi ne par<strong>la</strong>mmo, scherzando sul<strong>la</strong> sua «incoscienza», mi<br />

rispose con il suo sorriso sornione: «mai fatto niente di più<br />

equilibrato!». Infine, vorrei concludere questo mio ricordo<br />

con le sue parole da sindaco - che ritrovo fra le mie carte -<br />

con le quali riassumeva le scelte degli anni delle giunte di<br />

sinistra: «In questi nove anni Roma ha affrontato prove<br />

aspre, decisive per le sorti del<strong>la</strong> nostra democrazia con <strong>la</strong><br />

violenza terroristica eversiva, i tentativi di destabilizzazione,<br />

gli inquinamenti gravi nell’apparato pubblico: in questo<br />

aspro cimento Roma ha assunto un ruolo effettivo di capitale.<br />

La sua risposta forte, unitaria, immediata ha rappresentato<br />

un punto sicuro nel quadro nazionale, e il Campidoglio un<br />

punto di riferimento naturale per tutte le forze democratiche<br />

nel<strong>la</strong> loro più ampia espressione. Roma ha assunto, con<br />

il suo Campidoglio, un ruolo più attivo nel<strong>la</strong> ricerca di pace<br />

con le città dell’Europa, con i Paesi del mondo. Non c’è stata<br />

circostanza in cui occorreva far sentire <strong>la</strong> voce del<strong>la</strong> Roma<br />

democratica e popo<strong>la</strong>re di Porta S. Paolo, dell’Ardeatina, del<br />

Ghetto, in cui questo non sia avvenuto. In questa grande<br />

battaglia, che comprende anche <strong>la</strong> moralità pubblica, che è<br />

poi tutt’uno con <strong>la</strong> democrazia, partiti ed istituzioni debbono<br />

esse impegnati, in partico<strong>la</strong>re a Roma perché oltre ad<br />

essere <strong>la</strong> massima metropoli del paese è in qualche modo<br />

centro politico esemp<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> nazione. È così che tutte le<br />

questioni si saldano intorno a questa, del<strong>la</strong> continua crescita<br />

del<strong>la</strong> nostra città - come comunità solidale del<strong>la</strong> libera dialettica,<br />

degli interessi,delle ideologie, delle fedi – per divenire<br />

moderna capitale d’una Italia democratica e giusta».<br />

Nuova Iniziativa Editoriale s.p.a<br />

Sede legale, Amministrativa e Direzione Via Ostiense 131/L -<br />

00154 - Roma Iscrizione al numero 243 del Registro nazionale<br />

del<strong>la</strong> <strong>stampa</strong> del Tribunale di Roma. In ottemperanza al<strong>la</strong><br />

legge sull’editoria ed al decreto Bersani del luglio 2006 l’Unità<br />

è il giornale dei Democratici di Sinistra Ds. La testata fruisce<br />

dei contributi statali diretti di cui al<strong>la</strong> legge 7<br />

agosto 1990 n. 250. Iscrizione come giornale<br />

murale nel registro del tribunale di Roma n.<br />

4555. Certificato n. 7384 del 10/12/2012

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