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PROVINCIA DI SALERNO – Grande progetto Interventi di difesa e ripascimento del litorale del golfo di Salerno
E.D. 01 – Relazione illustrativa
così come la forte pressione di origine antropica lungo la costa, contribuisce ad
accelerare i processi di erosione. I fenomeni riconosciuti concorrono alla perdita di
depositi di sabbia dal litorale, causando l’aumento della pendenza del profilo di
spiaggia, l’erosione della duna recente, determinando, infine, il generale degrado
dell’ambiente costiero con conseguente perdita della spiaggia con ripercussioni
ambientali, ma anche economiche a causa della mancata valorizzazione del paesaggio
costiero ai fini turistico – balneari.
La situazione di sostanziale erosione del litorale oggetto di studio deriva dai processi in
atto, come precedentemente accennato, tra i quali si riconosce per rilevanza la scarsa
o assente compensazione delle perdite di porzioni di spiaggia per mancanza
dell’apporto di nuovi sedimenti fluviali, dovuta alla presenza di sbarramenti artificiali
lungo i corsi fluviali, come ad esempio la traversa sul fiume Sele a Persano ed alla
coltivazione di cave in alveo in altre località.
Proprio facendo riferimento alle considerazioni poco sopra riportate, si è proceduto ad
eseguire un’approfondita analisi cartografica della variazione della linea di riva che ha
messo in evidenza, nell’ambito territoriale dello studio, una velocità media di
arretramento della linea di riva pari a 1,07 m/anno nel trentennio 1954-1984 e di 0,62
m/anno dal 1984-2001, pertanto, la velocità media di recessione della riva nell’intero
periodo di 47 anni risulta pari a 0,91 m/anno, con punte di erosione di circa 200 m in
corrispondenza della foce del Fiume Sele (ubicata al centro della falcata oggetto di
studio).
Nell’insieme, tali processi contribuiscono, nel medio/lungo periodo, alla perdita di
consistenti volumi di sedimenti sabbiosi del litorale, causando lo smantellamento
progressivo della duna recente, nonché il generale degrado dell’ambiente costiero,
oltre che alla constatazione di ingenti danni in termini di mancati introiti economici per
il settore turistico-ricreativo.
Per tale motivo nel 2009, l’Autorità di Bacino Interregionale del Sele, con il supporto
tecnico-scientifico della HR Wallingford, ha redatto il documento Studio e
monitoraggio del litorale della foce del fiume Sele, finanziato a valere sulla misura 1.5,
azione d, del POR Campania 2000-2006, per un importo complessivo pari a 338.000
euro. Il tratto costiero esaminato si estende per 15,5 km, dallo sbocco del Canale
Acque Alte Lignara (Eboli) fino alla foce del Torrente Fiumarello (Capaccio). Il progetto
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