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68 Terra e Vita [ TECNICA E TECNOLOGIA ] n.37/2010<br />

18settembre2010<br />

[ ZOOTECNIA ] L’esperienza di un allevatore lombardo: un alimento alternativo per le bovine da latte<br />

Foraggi, quando l’<strong>erbaio</strong> di <strong>soia</strong><br />

è in grado di sostituire la <strong>medica</strong><br />

[ DI RAUL VENIER ]<br />

di <strong>soia</strong> si può<br />

seminare su sodo, co­<br />

L’<strong>erbaio</strong><br />

me coltura intercalare,<br />

e permette di interrompere la<br />

monocoltura di mais. Dal punto<br />

di vista dell’impiego nell’alimentazione<br />

degli animali è un<br />

ottimo <strong>foraggi</strong>o per le vacche da<br />

latte, in grado di sostituire la<br />

<strong>medica</strong>: un ettaro a <strong>soia</strong> da <strong>erbaio</strong><br />

produce una quantità di <strong>foraggi</strong>o<br />

equivalente a 90 quintali<br />

per ettaro di fieno.<br />

Lo ha dimostrato anche<br />

l’esperienza della nostra azienda<br />

zootecnica, situata a Barbata<br />

(Bg). Quando, alcuni anni fa, è<br />

uscita la nuova direttiva nitrati<br />

ci siamo resi conto che le nuove<br />

restrizioni sull’uso dei liquami<br />

avrebbero significato un grosso<br />

ostacolo alle nostre belle colture<br />

di <strong>medica</strong>. Alla <strong>medica</strong>, infatti,<br />

non si può dare neppure la minima<br />

quantità di azoto prevista<br />

dalle nuove norme. D’altra parte<br />

la <strong>medica</strong>, specie se insilata<br />

come facciamo noi, costituisce il<br />

miglior <strong>foraggi</strong>o per le vacche<br />

da latte. E quindi si poneva il<br />

problema di come sostituirla.<br />

[ COME IN AMERICA<br />

Indicazioni tecniche provenienti<br />

dagli Usa consigliavano di<br />

provare un uso alternativo della<br />

[ La produzione di <strong>soia</strong> da<br />

<strong>foraggi</strong>o si aggira sui 200 q/ha<br />

al 35% di umidità, equivalenti<br />

a circa 90 quintali di fieno.<br />

<strong>soia</strong>, come <strong>foraggi</strong>o, quando per<br />

qualche motivo non la si poteva<br />

raccogliere da granella o non si<br />

disponeva di altri <strong>foraggi</strong>. Indicazioni<br />

che poi abbiamo testato<br />

e applicato in azienda.<br />

Noi avevamo già visto che si<br />

poteva coltivare dopo una coltura<br />

di orzo da granella, anzi le<br />

prime prove di sod­seeding le<br />

avevamo fatte proprio con la <strong>soia</strong><br />

su stoppie di orzo. Così abbiamo<br />

pensato che, tagliando la <strong>soia</strong><br />

verde, avremmo evitato il rischio<br />

di incappare in una<br />

stagione piovosa all’epoca della<br />

raccolta, com’era avvenuto una<br />

volta che abbiamo dovuto lasciare<br />

in campo il raccolto.<br />

[ IL PERCORSO AGRONOMICO<br />

Ad ogni buon conto le prime<br />

volte abbiamo seminato della<br />

<strong>soia</strong> precoce (classe 0) mentre<br />

ora, visto che la <strong>soia</strong> da <strong>foraggi</strong>o<br />

si raccoglie assai presto, semi­<br />

Unettarodiquesta<br />

colturaintercalare<br />

producel’equivalente<br />

di90qdifieno<br />

niamo varietà più tardive, che<br />

sono più fogliose ed anche più<br />

produttive.<br />

Ecco la nostra procedura colturale.<br />

Per prima cosa ci assicuriamo<br />

che il seme sia inoculato.<br />

Poi seminiamo in semina diretta<br />

con una seminatrice che adoperiamo<br />

anche nel caso si sia interrato<br />

del liquame, pur sempre<br />

utile anche se le leguminose elaborano<br />

loro l’azoto.<br />

La distanza sulle file, mentre<br />

per la <strong>soia</strong> da granella può essere<br />

anche di 40 e più cm, per la<br />

<strong>soia</strong> da <strong>foraggi</strong>o è meglio rimanga<br />

sui 20 cm; questo tipo di <strong>soia</strong><br />

poi va seminata piuttosto fitta,<br />

circa 60 piante al mq. Bisogna<br />

fare molta attenzione alla profondità<br />

di semina fra i 3 ed i 4<br />

cm, ma anche meno se la terra è<br />

umida.<br />

Dopo la semina su sodo se,<br />

come facilmente accade, la terra<br />

è troppo secca per la nascita, irrighiamo<br />

a pioggia se possibile,<br />

ma anche a scorrimento. Un anno,<br />

a causa di una semina troppo<br />

profonda e di una mancata<br />

pronta irrigazione, abbiamo<br />

avuto un raccolto assai misero!<br />

Più tardi può insorgere la necessità<br />

di un’altra irrigazione, ma la<br />

<strong>soia</strong>, a differenza del mais, non<br />

soffre molto di un eventuale ritardo.<br />

Anche la <strong>soia</strong> ha bisogno del<br />

diserbo, per il quale c’è una vasta<br />

gamma di diserbanti molti<br />

dei quali sono anche complementari<br />

a quelli del mais, che<br />

quindi ne trae poi vantaggio; il<br />

diserbo aduggia sempre un po’<br />

anche la coltura, che però poi si<br />

riprende poi molto bene.<br />

Questa successione di colture<br />

consente anche di dare un po’<br />

di pausa alla monocoltura di<br />

mais, senza perderci troppo;<br />

non è una vera rotazione, ma<br />

indubbiamente serve ad interrompere<br />

il ciclo e l’anno dopo il<br />

mais riprende assai bene anche<br />

in semina diretta, perché la <strong>soia</strong><br />

lascia il terreno liscio e con delle<br />

buone scorte.<br />

[ LA RACCOLTA<br />

Il momento migliore per raccogliere<br />

la <strong>soia</strong> da <strong>foraggi</strong>o è quando<br />

il bacello è fatto, ma non


n.37/2010 [ TECNICA E TECNOLOGIA ] Terra e Vita 69<br />

18settembre2010<br />

riempito, cosa che è bene indicata<br />

dal fatto che la prima foglia di<br />

base comincia ad ingiallire. Se si<br />

aspetta di più, lo stelo diventa<br />

più duro e la lignina aumenta,<br />

diminuendo la digeribilità e incrementando<br />

i grassi, cosa che<br />

può dare inconvenienti nella<br />

fermentazione in silo e nella digeribilità.<br />

Se si taglia prima si può avere<br />

qualche punto di proteina in<br />

più, ma diminuisce ovviamente<br />

la produzione. Quindi il consiglio<br />

è tagliare non appena si vede<br />

la prima foglia gialla alla base<br />

della pianta.<br />

Purtroppo non è come il trinciato<br />

di mais che si trincia in<br />

piedi: la <strong>soia</strong> a quello stadio ha<br />

una sostanza secca inferiore al<br />

30% e quindi dopo la falciatura<br />

con la falcia­condizionatrice bisogna<br />

lasciarla in andana per facilitare<br />

l’appassimento dello stelo<br />

insieme con quello delle fo­<br />

glie e poi dopo un giorno si gira<br />

l’andana senza bisogno di spanderla.<br />

Un’ultima ranghinatura<br />

prima di trinciarla assicura il<br />

giusto grado di appassimento in<br />

modo da raggiungere una quantità<br />

di sostanza secca del 35­40 %<br />

e anche più.<br />

[ LA CONSERVAZIONE<br />

La lunghezza di trinciatura è,<br />

come al solito, sui 2 cm. L’aggiunta<br />

di lattobacilli aiuta la<br />

buona conservazione in silo e<br />

anche, forse, la digeribilità dell’insilato.<br />

Come sempre bisogna pressare<br />

col trattore il prodotto man<br />

mano che viene in cascina e continuare<br />

un paio d’ore quando il<br />

prodotto è tutto a casa. Poi si<br />

ricopre accuratamente e, se la<br />

sostanza secca è al 40­45%, come<br />

noi facciamo spesso, è indispensabile<br />

appesantire la copertura<br />

con piastrelle oppure ghiaia.<br />

[ Il momento migliore per<br />

raccogliere la <strong>soia</strong> da <strong>foraggi</strong>o è<br />

quando il baccello è fatto<br />

ma non riempito e la prima foglia<br />

di base comincia ad ingiallire.<br />

La produzione varia secondo<br />

l’epoca di raccolta, però in<br />

terreni fertili e raccolta al punto<br />

giusto la produzione si aggira<br />

sui 200 q/ha di prodotto al 35%,<br />

equivalente a circa 90 q di fieno<br />

il che, per un prodotto intercalare,<br />

non è niente male.<br />

[ PALATABILITÀ MINORE<br />

Dopo almeno 40 giorni di “stagionatura”<br />

ne esce un prodotto<br />

davvero ottimo, con caratteristiche<br />

variabili secondo il grado di<br />

maturità con cui la pianta è stata<br />

raccolta. L’Ndf varia tra 40 e<br />

50% e la nostra produzione media<br />

è al 44,8%, così pure le proteine<br />

sono tra il 17 e il 20% e la<br />

nostra media è del 18,3%, c’è anche<br />

un discreto titolo di grassi<br />

del 3%.<br />

Come si vede i dati corrispondono<br />

a quelli della <strong>medica</strong><br />

(Ndf 45% e Cp 21%) ma la palatabilità<br />

è un po’ inferiore e perciò<br />

bisogna abituare il bestiame<br />

gradualmente e specialmente<br />

mettere la <strong>soia</strong> nell’unifeed col<br />

silo mais, che è assai appetibile.<br />

E la produzione di latte è ottima.<br />

n

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