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La Peronospora della Patata

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Newsletter agronomica n.42 del 23 marzo 2006<br />

<strong>La</strong> <strong>Peronospora</strong> <strong>della</strong> <strong>Patata</strong><br />

L’oomicete Phythophthora infestans è il fungo responsabile di questa malattia. Il suo<br />

sviluppo è fortemente influenzato dalle condizioni ambientali, soprattutto da un’elevata<br />

umidità atmosferica.<br />

E’ ormai noto come questa malattia si sviluppi in seguito a piogge prolungate o a lunghi<br />

periodi di nebbia, creando così le idonee condizioni di bagnatura <strong>della</strong> pianta.<br />

L’agente patogeno è policiclico e per arrivare ad una diffusione endemica si devono<br />

ripetere ciclicamente periodi favorevoli al suo sviluppo.<br />

Il fungo sverna come micelio nei tuberi o nei residui colturali infetti rimasti in campo o<br />

come oospora, organo durevole dato dalla riproduzione sessuata di due tipi di micelio<br />

sessualmente compatibili.<br />

Questa patologia, presente in Italia in tutte le zone di coltivazione <strong>della</strong> patata, si può<br />

manifestare già a partire dai primi giorni di maggio con imbrunimenti dei piccioli e dello<br />

stelo o con macchie irregolari sulle foglie.<br />

Quest’ultime, in condizioni di alta umidità relativa<br />

si ricoprono di una muffa biancastra visibile nella<br />

pagina inferiore <strong>della</strong> foglie e costituita dagli<br />

sporangi, organi di diffusione <strong>della</strong> malattia.<br />

Raggiunta la superficie vegetale di un ospite<br />

suscettibile, basta la presenza di un film liquido<br />

su questa perché questi germinino e infettino la<br />

pianta.<br />

I fattori climatici che concorrono allo sviluppo <strong>della</strong> malattia sono stati ampiamente studiati<br />

in tutto il mondo. Agli sporangi è sufficiente un leggero film liquido associato ad una<br />

temperatura non inferiore ai 2-3 °C per germinare attraverso la liberazione di zoospore o<br />

direttamente tramite il micelio.<br />

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L’accumularsi delle lesioni può portare l’intera<br />

pianta alla morte nel giro di pochi giorni<br />

dall’osservazione delle prime macchie.<br />

Sui tuberi le infezioni iniziano dalle lenticelle o da<br />

fessurazioni che danno origine a zone depresse,<br />

di colorazioni rosso-porpora, in cui i tessuti<br />

assumono una consistenza spugnosa o<br />

marciscono per il successivo attacco di altri<br />

funghi e batteri.


Newsletter agronomica n.42 del 23 marzo 2006<br />

In primavera il fungo passa dai luoghi di svernamento a piantine spontanee e isolate sulle<br />

quali entro 4-5 giorni possono prodursi sporangi.<br />

Inoltre, dai tuberi già infettati il patogeno si può trasmettere alle giovani piante anche in<br />

modo sistemico, attraverso i fasci vascolari, oltre che per mezzo degli sporangi diffusi<br />

dall’azione del vento.<br />

L’avvento ormai decennale dell’informatica ha dato la possibilità di implementare modelli<br />

previsionali, strumenti in grado di fornire indicazioni circa il rischio fitosanitario delle<br />

colture e quindi di aiutare il tecnico e l’agricoltore nella propria attività.<br />

In Emilia Romagna è da diversi anni utilizzato per determinare il rischio di comparsa <strong>della</strong><br />

peronospora su patata, il modello previsionale denominato IPI integrato con il modello<br />

MISP.<br />

Questo strumento fornisce una prognosi negativa, indicando, in ogni momento, la<br />

probabilità che la malattia non si possa sviluppare.<br />

Questa probabilità viene calcolata in base alla temperatura, alla durata delle piogge e<br />

all’umidità relativa, tutti parametri fondamentali per lo sviluppo del patogeno.<br />

Questo modello riesce, quindi, a fornire indicazioni sia sul momento in cui cominciare a<br />

trattare e sia su quelli successivi in cui continuare le applicazioni.<br />

I prodotti più utilizzati ed idonei per controllare la peronospora <strong>della</strong> patata sono: miscele<br />

di Metalaxil + Rame (es. Ridomil R), Iprovalicarb + Rame (es. Melody Compact). Questi<br />

formulati, essendo sistemici, garantiscono un’ottima tenuta, soprattutto nelle prime fasi<br />

vegetative quando c’è un accrescimento rapido delle colture.<br />

Altre alternative altrettanto valide sono rappresentate da Zoxanide +Mancozeb (es.<br />

Electis), Fenamidone + Rame (es. Oracle), Cimoxanil + Rame (es. Curzate) o Dimetomorf<br />

+ Rame (es. Forum R) quest’ultimo dotato tra l’altro di una notevole attività eradicante.<br />

Di sicuro interesse l’utilizzo del solo Mancozeb (es. Dithane) per l’esiguo costo del<br />

prodotto.<br />

Per tutti i prodotti è d’obbligo una perfetta bagnatura e l’utilizzo dei corretti dosaggi per<br />

ettaro.<br />

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