BMW Serie 3 Touring I confini non esistono
BMW Serie 3 Touring I confini non esistono
BMW Serie 3 Touring I confini non esistono
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Studio Di Settore<br />
Dal macrosettore degli spot televisivi possiamo ricavare tre settori più specifici:<br />
Spot di prodotti di<br />
largo consumo:<br />
Cosmetici<br />
Cibo<br />
Abiti<br />
Auto<br />
Spot di Servizi:<br />
Internet<br />
Telefonia<br />
Acqua, Gas, Energia<br />
Elettrica<br />
Trasporti<br />
Spot di prodotti di<br />
Nicchia:<br />
Auto di lusso<br />
Gioielli<br />
Vacanze da sogno<br />
Rispettivamente i tre settori occuperanno il 60%, il 30% e il 10% circa<br />
dello spazio televisivo destinato agli spot.
Studio Di Settore<br />
Maggiori Premi e Blog dell’ambito Pubblicitario:<br />
Grand Prix Pubblicita’ Italia<br />
Key Award<br />
Mediastars<br />
Lapis Award<br />
Cannes Lions<br />
Cresta awards<br />
London Advertising Awards<br />
Eurobest<br />
Mobius Advertising Awards<br />
The Clio Awards<br />
The Epica Awards<br />
The New York festivals<br />
http://spot-televisivi.blogspot.com/<br />
http://spot-televisivi.blogspot.com/<br />
http://tvhotspot.blogspot.com/
Indagine Sociologica<br />
1- A chi viene indirizzato lo spot?<br />
2- Con che frequenza viene presentato?<br />
3- In che fascia oraria?<br />
Spot Prodotto largo consumo:<br />
Viene indirizzato alle famiglie, alle casalinghe o a coloro che si occupano della casa, della cucina, alle donne che<br />
vogliono piacere, ai giovani o a tutti coloro che fanno parte del ceto sociale medio borghese.<br />
La frequenza dello spot televisivo è alta, in modo da influire nella vita delle persone senza che esse se ne accorgano.<br />
( Vi è mai capitato di ritrovarvi a canticchiare una canzone perchè vi ricorda un prodotto pubblicizzato?)<br />
Entra nelle case dalla mattina, si intensifica durante l’ora di pranzo e va scemando nel pomeriggio in base al canale<br />
televisivo si manifesta sotto forma di pubblicità per giocattoli, per prodotti per la casa, poltrone o auto.
Indagine Sociologica<br />
Spot di Servizi:<br />
Genericamente diretto a tutti coloro che sono interessati. Luce, gas ed elettricità sono diretti ai cittadini, i servizi<br />
internet agli uffici o ai privati, genericamente puntando sui piuà giovani per poi trovare riscontro nella famiglia in<br />
genere ( tim e telecom, ultime pubblicità).<br />
Frequenza medio alta, generalmente negli orari in cui la famiglia è raccolta a tavola. Questo per far si che l’intera<br />
famiglia sia in grado di vedere lo spot e che ogni singolo elemento venga influenzato in maniera differente e<br />
influenzi a sua volta la decisione familiare.<br />
La fascia oraria eà quella che va egenralmente dalle 12 alle 14 e dalle 18 alle 21 e oltre, in base al servizio<br />
pubblicizzato.<br />
Spot di Prodotti di Nicchia:<br />
Diretto ad una fascia di consumatori alta, a cui il largo consumo interessa relativamente e vogliono vivere l’esperienza<br />
del prodotto unico e pregiato.<br />
Frequenza bassa, relativa all’orario di fruizione. In genere il prodotto viene ricercato su riviste specializzate e lo spot<br />
televisivo è un veicolo subordinato.<br />
La fascia oraria e in genere quella serale.
Intervista Designers1<br />
Luca Albanese e Francesco Taddeucci - Direttori Creativi Saatchi &<br />
Saatchi<br />
Una fotografia della pubblicità oggi...<br />
La pubblicità si sta sempre più avvicinando allo spettacolo. La componente più marcatamente “informativa” sta<br />
lasciando il passo alla parte più divertente e spettacolare. Anche grazie alle capacità tecnologiche di cui possiamo<br />
disporre oggi, gran parte degli spot che ricordiamo più volentieri cercano di stupirci e sorprenderci con effetti speciali (al<br />
contrario di quanto recitava una famosa pubblicità degli anni ’80), e il risultato è avere degli spettatori sempre più<br />
interessati e divertiti dalla pubblicità, e quindi più coinvolti dai prodotti pubblicizzati. Qualcosa di simile era avvenuto già<br />
negli anni del Carosello, dove storielle senza alcun legame con il prodotto riuscivano a tenere inchiodati al video milioni<br />
di persone. Oggi questo legame è più forte, ma al tempo stesso anche estremamente sottile.<br />
E, in particolare, per quanto riguarda la comunicazione istituzionale?<br />
Nel nostro settore (quello delle campagne istituzionali) <strong>non</strong> molto è cambiato: si tende ad avere ancora un tono molto<br />
“alto”, importante, a volte forse un po’ troppo noioso e autocelebrativo. Ma il pubblico apprezza di più il parlar chiaro, al<br />
limite anche l’autoironia. Celebrarsi quindi attraverso nuove tecniche e nuovi linguaggi, un po’ meno formali che in<br />
passato.<br />
La creatività è appunto questo: trovare nuovi linguaggi, cercare nuovi strumenti per convincere di qualcosa. Tutto ciò<br />
che è già visto, già sentito, già collaudato, difficilmente può definirsi ‘creativo’. Questo è al tempo spesso il limite e la<br />
grande sfida della creatività per il futuro. Trovare qualcosa di nuovo in un settore in cui tutto sembra già essere stato<br />
fatto.
Intervista Designers1<br />
Parliamo in particolare della campagna Enel...<br />
Non è stato un lavoro semplice: in primo luogo perché Enel è Enel, quindi un vero e proprio colosso, tra l’altro<br />
un’azienda con cui tutti noi più o meno a scadenze fisse ci troviamo a “fare i conti” nel vero senso della parola: il che<br />
<strong>non</strong> era per noi certo un vantaggio. In secondo luogo perché bisognava comunicare il grande sforzo quotidiano di Enel,<br />
in termini di uomini, mezzi e investimenti. Ed il rischio era di cadere nel retorico, o di essere visti e percepiti come<br />
distanti, poco umani. Questo è un rischio che normalmente si corre quando bisogna “autocitarsi” e quando si devono<br />
snocciolaree dati, numeri, fatturati, eccetera.<br />
Abbiamo quindi cercato di lavorare partendo da un assunto molto semplice: l’energia <strong>non</strong> è una cosa che si trova dietro<br />
l’angolo. Noi tutti la diamo per scontata, ma quanti di noi in realtà si soffermano a pensare quanti sforzi richiede<br />
produrre e portare l’energia?<br />
Da qui l’idea di mostrare come sarebbe il mondo se l’energia si trovasse facilmente: un film quindi più visionario che<br />
realistico, nel suo piccolo più poetico che strettamente autocelebrativo. In questo, dobbiamo riconoscere, un grande<br />
contributo è venuto dal cliente: perché lui per primo ha sposato l’idea di proseguire sul territorio dell’ “energia che ti<br />
ascolta”, che è il posizionamento che Saatchi ha portato in Enel circa tre anni fa.<br />
Siamo stati felici di affidarci per questo lavoro a Paul Arden, un regista che ha sempre tanto da insegnare <strong>non</strong> soltanto<br />
a noi, ma a intere generazioni di registi. Che ancora crede nei casting “naturali”, che interpreta il realismo senza cadere<br />
nei tranelli della pubblicità più patinata o di tendenza.<br />
Ed è stato molto gratificante, al di là dei premi che sono arrivati, vedere come le persone abbiano amato molto questo<br />
spot, un po’ in tutti i suoi aspetti: la musica, la simbologia, la ricerca di elementi naturali.
Intervista Designers1<br />
Che cosa caratterizza il vostro modo di lavorare?<br />
Saatchi & Saatchi fabbrica idee. A volte queste idee generano operazioni di advertising tradizionale, altre volte si<br />
esprimono per vie diverse, sempre cercano la strada ancora <strong>non</strong> percorsa.<br />
Un’idea, per esempio, è lo scambio delle maglie fra squadre di calcio come operazione contro la violenza negli stadi.<br />
Un’idea è il poster più lungo del mondo, realizzato a Roma ed entrato nel Guinness dei Primati. Un’altra idea è creare<br />
intorno a un prodotto <strong>non</strong> una campagna, ma una vera e propria comunità, di cui la campagna è solo una delle tante<br />
espressioni: la Clio Community è stata esportata in 38 paesi..Un’idea è anche aver coltivato una vocazione per le<br />
campagne sociali, raccolte nella mostra intitolata “Saatchi & Social”. Un’idea è <strong>non</strong> limitarsi ai soliti media ma<br />
inventarne di nuovi. In un caso abbiamo usato come mezzo una cabina telefonica schiacciata da una pressa, per il<br />
lancio del film Godzilla in UK.Un’altra idea è aver rivoluzionato il modo di concepire i brief in agenzia: invece delle<br />
vecchie copy-strategy, il “challenge” come punto di partenza..Non ci chiediamo semplicemente “che cosa la<br />
comunicazione deve dire”, ma “che cosa deve fare”, perché l’informazione da sola è un potente passion-killer. E<br />
senza passione una marca potrà guadagnare notorietà o conquistare qualche punto di share, ma <strong>non</strong> potrà mai<br />
diventare un Lovemark.La marca è quella cosa egocentrica, aziendale e un po’ noiosa che <strong>non</strong> la smette mai di<br />
parlare di se stessa a un pubblico che <strong>non</strong> le ha chiesto di farlo. Saatchi & Saatchi preferisce immaginare il rapporto<br />
fra i propri clienti e il loro pubblico come una storia d’amore. E l’amore <strong>non</strong> si costruisce solo con le informazioni e le<br />
argomentazioni: segue strade più imprevedibili, emozionali e persino sensuali. Trasformare una marca in un<br />
“Lovemark” è il fine del nostro lavoro.
Intervista Designers1<br />
La campagna pubblicitaria “Plugs”, Enel
Intervista Designers2<br />
D'Alv, BBDO: nessuno sconto alla qualità<br />
Il digitale è un'area presidiata da tempo. Il potere è sempre delle idee. Ma ci vuole anche la capacità di guardare<br />
'oltre', per cogliere in anticipo le sfide future della comunicazione. Con un obiettivo, l'eccellenza, che <strong>non</strong> permette<br />
gare al ribasso. Riccardo Lorenzini, presidente e ceo D’adda,Lorenzoni eVigorelli BBDO ne parla a youmark.<br />
Quest'anno molte agenzie hanno aperto una divisione digital o creato partnership, dando molta importanza alla cosa<br />
e ai lavori realizzati con gli 'alleati'.<br />
Per il vostro gruppo attiva in quest'area è Proximity, ma D'Alv, BBDO <strong>non</strong> vi pone molto l'accento. Perché?<br />
"L’importanza del digitale e dell’integrazione coi nuovi media l’abbiamo colta ormai da anni. E la nostra Proximity è<br />
ormai attiva da quasi cinque, offrendo un servizio sia autonomo che pienamente complementare al nostro, anche<br />
nell’area dei new media. Altre agenzie fanno più rumore di noi al proposito? Non saprei, o forse sperano che sia il<br />
rumore a colmare il loro ritardo in questo settore. Una strategia su cui mi permetto di nutrire qualche dubbio".<br />
Vi siete ripensati o vi state ripensando a fronte dei dati e delle dichiarazioni che indicano nei new media la<br />
'nuova' via di comunicazione?<br />
"Non <strong>esistono</strong> una 'vecchia' e una 'nuova' via di comunicazione. Esistono forti idee che possono generare, in quanto<br />
forti, la possibilità di creare eventi di comunicazione a 360 gradi. Nuova deve essere piuttosto la capacità di<br />
espandere queste idee su nuovi mezzi. Ma alla base c’è sempre la vecchia, cara capacità di averle, queste idee. E<br />
<strong>non</strong> tutti ce l’hanno".
Intervista Designers2<br />
Cosa è rimasto nello spirito e nell'approccio del vostro esordio e cosa si è dovuto inevitabilmente<br />
abbandonare? Il coraggio e anche una certa incoscienza di chi nasce? Il creare 'rottura' per farsi notare? La<br />
flessibilità di chi è piccolo?<br />
"C’è tutto il coraggio di sempre nel cercare vie innovative, nell’investire sui giovani, nell’essere a fianco di clienti che<br />
<strong>non</strong> si accontentano di un lavoro ‘abbastanza’ buono. Non credo che nella vita ci sia nulla da abbandonare<br />
inevitabilmente. E neanche nel lavoro".<br />
Quest'anno sono cambiate le esigenze e richieste delle aziende? Hanno reso più complesso il vostro<br />
lavoro?<br />
"I tempi sono sempre più brevi, i budget difficilmente più ricchi, il lavoro sempre più articolato e integrato".<br />
Il vostro reparto creativo si è appena rafforzato e sono stati nominati due nuovi vice direttori: Francesco<br />
Poletti e Serena Di Bruno. Segnale dell'attenzione dedicata alle idee. E sul fronte account e servizio? Quanto<br />
incidono sul gradimento di un cliente per quello che vi riguarda?<br />
"Eccellenza creativa e del servizio al cliente sono sempre stati due nostri punti di forza storici, e le ricerche sul<br />
settore lo confermano. Insieme alla capacità di guardare più in là, e di farlo in modo disciplinato e veloce. In buona<br />
parte la D'Alv BBDO, agenzia fondata da due creativi e da un account, sta proprio qui".
Intervista Designers2<br />
Quale la case history che quest'anno vi ha dato più<br />
soddisfazione, a parte Mini, e perché?<br />
"E’ stato un anno molto denso in particolare con Bmw.<br />
Cito, fra le tante, due nuove grandi campagne televisive in<br />
Italia, <strong>Serie</strong> 3 e <strong>Serie</strong> 5 <strong>Touring</strong>, e una vittoria nella gara<br />
internazionale per il lancio della X6, la cui campagna tv,<br />
stampa e internet da noi realizzata uscirà in tutto il mondo.<br />
E poi aggiungerei il lancio di Ubi Banca, uno dei maggiori<br />
nuovi protagonisti del panorama italiano del credito".<br />
Per l'anno prossimo vedi il bicchiere mezzo pieno o<br />
mezzo vuoto? Qual è il tuo sentiment?<br />
"Perché ‘mezzo’? Tendo a vederlo pieno, anche in un<br />
mercato <strong>non</strong> facile. Non siamo il tipo di agenzia che<br />
transige sulla qualità del lavoro, né che lo svende.<br />
Cerchiamo di stare lontani dal lavoro medio, che diventa<br />
in un attimo mediocre, né facciamo offerte economiche<br />
allo 0.9% pur di vincere un qualche new business<br />
purchessia. Ci posizioniamo nell’area del lavoro di qualità,<br />
pagato il giusto. E con ciò chiudiamo il 2007 con un +7%<br />
sul 2006. Perché dovrei vedere il bicchiere a metà"?
Aziende<br />
Spot di prodotti di<br />
largo consumo:<br />
Barilla/Mulino Bianco<br />
Garnier<br />
Oviesse<br />
Fiat ( Panda)<br />
Spot di Servizi:<br />
Fastweb/ Infostrada/<br />
Vodafone/TIM<br />
Enel gas<br />
Spot di prodotti di<br />
Nicchia:<br />
Alfa Romeo<br />
Cartier<br />
Club Med/ MSC
Prodotti Internazionali<br />
Spot di prodotti di largo<br />
consumo:<br />
Nestlè<br />
Skoda<br />
Renault/Skoda<br />
Spot di Servizi:<br />
Western Union<br />
Spot di prodotti di<br />
Nicchia:<br />
<strong>BMW</strong><br />
Cartier<br />
D&G<br />
L’Oreal<br />
Chanel
Memory<br />
Barilla:<br />
Farfalle che cadono in una pentola piena di acqua che bolle.. I familiari che attraverso un singolo pezzo di pasta Barilla<br />
si sentono a casa: questa e’ la memoria che il prodotto vuole lanciare al mercato attraverso spot pubblicitari carichi di<br />
simbolismo.<br />
Enel:<br />
Da monopolista, l’azienda inizia ad utilizzare il media con pubblicita’ affascinanti, tra cui quella proposta sotto, con<br />
Giancarlo Giannini e la famosa “Plugs”, dove l’energia sembra fuoriuscire da tutto cio’ che ci circonda. Il messaggio e’<br />
etico.<br />
<strong>BMW</strong>:<br />
Ingegnerizzazione e performance sono le parole chiave che inseguono il mito della <strong>BMW</strong> dai suoi esordi, annunciando<br />
un boom senza precedenti e il successo con le auto station wagon e la Mini per I giovani.
Experience<br />
Barilla:<br />
Miglioramento e ampliamento del portafogli prodotti e comunicazione anche di alto livello attraverso i media<br />
convenzionali.<br />
Enel:<br />
Da semplice servizio pubblico ad un azienda dall’identita’ etica e che declina I servizi in base al cliente.<br />
<strong>BMW</strong>:<br />
Da auto sportiva dalle alte prestazioni, l’experience della bmw ha ampliato I suoi <strong>confini</strong>, verso il gioco ( Mini), e ideali<br />
che si avvicinano piu’ ad un idea di famiglia allontanadosi dall’ideale sportivo pur mantenendone le caratteristiche<br />
meccaniche.
Dream<br />
Barilla:<br />
“Date ai consumatori cio’ che dareste ai vostri figli”. Pietro Barilla<br />
Prodotto genuino e fatto in casa e con amore: Tradizione.<br />
Enel:<br />
“L’energia che ti ascolta”.<br />
Servizio serio nei confronti del cliente e con scrupoli nei confronti dell’ambiente che ci circonda.<br />
<strong>BMW</strong>:<br />
“Piacere di guidare”.<br />
La velocita’, la potenza e l’afidabilita’ in un auto colta, affascinante.
Barilla 125 anni<br />
Wim Wenders, maestro della cinematografia europea, si era già cimentato nella realizzazione di spot pubblicitari<br />
destinati al circuito delle emittenti televisive. Ricordiamo, ad esempio, la campagna che ha portato a termine per le<br />
Ferrovie dello Stato in cui, attraverso un’idea semplice ed un’impostazione registica diretta, è riuscito a porre al centro<br />
dell’attenzione <strong>non</strong> tanto l’azienda ferroviaria quanto piuttosto il fruitore del servizio.<br />
Ora, con il nuovo spot Barilla, Wenders ha puntato molto in alto girando uno dei film promozionali più intensi ed<br />
esteticamente affascinanti degli ultimi anni. Ideato dalla stessa famiglia Barilla, scritto da Alessandro Baricco, si tratta<br />
di un cortometraggio che può essere considerato un piccolo capolavoro di sintesi narrativa. In sessanta secondi (90<br />
per il cinema), infatti, è raccontata una vicenda metaforica in cui vengono oltrepassati i <strong>confini</strong> dello spazio-tempo e in<br />
cui viene espressa la filosofia imprenditoriale della grande azienda italiana.<br />
In uno sterminato campo di grano un contadino dallo sguardo fiero, sereno e sicuro si appresta ad effettuare la<br />
mietitura. Mentre la sua mano impugna la falce, guerrieri e orde di cavalieri gli passano accanto sfiorando il suo corpo<br />
e attraversando i suoi pensieri. Quando tutto sarà finito la sua mano inizierà a tagliare il grano.<br />
I messaggi centrali sembrano chiarissimi: la tradizione e il rapporto con gli elementi della natura, la serietà e il lavoro<br />
sapiente dell’uomo, la solidità dell’azienda e l’attenzione verso una vita sana e pulita. Si avverte dunque in questo corto<br />
d’autore un discorso basato su senso etico molto profondo. Evidentemente, la famiglia Barilla voleva celebrare i 125<br />
anni di attività, facendo emergere la sostanza di un progetto imprenditoriale che <strong>non</strong> ha mai perso di vista il rapporto<br />
con l’essere umano, visto <strong>non</strong> solo come consumatore ma anche come una sorta di compagno di viaggio nel mare<br />
dell’esistenza.
Barilla 125 anni<br />
Girata in Sud Africa nel novembre 2001, questa campagna, grazie al tocco creativo e poetico di Wenders, si presenta<br />
al pubblico italiano con una potenza comunicativa quasi travolgente. L’intelligente accostamento dei primi piani del<br />
contadino ad inquadrature in campo lunghissimo, l’uso della musica, i forti contrasti cromatici (tra il giallo intenso del<br />
grano e l’azzurro del cielo), la geniale scelta di <strong>non</strong> far vedere nemmeno uno spaghetto, la sottolineatura del gesto<br />
antico del mietitore, il respiro epico della linea narrativa, sono tutti elementi stilistici che hanno reso questo spot<br />
elegante e "diverso".<br />
Da segnalare, infine, come lo sforzo produttivo per la realizzazione di questo minifilm sia stato veramente ingente.<br />
Sono state utilizzate sessanta comparse, con altrettanti cavalli (dieci di riserva); oltre a sei stuntman e all’attore<br />
protagonista, Gabriel Briand. Le riprese sono durate tre giorni in un clima estivo con temperature di 35 gradi. Quattro le<br />
macchina da presa sistemate sul set, compresa una steadycam.<br />
Maurizio G. De Bonis<br />
Alcune immagini dello spot
Barilla 125 anni<br />
Crediti<br />
Spot Barilla 125 anni<br />
Ideazione Barilla<br />
Sceneg.Alessandro Baricco<br />
Regia Wim Wenders<br />
Casa di Produzione BRW & Partners<br />
Costumi Sabina Maglie<br />
Musiche David Darling
ENEL<br />
L’energia va oltre ciò che vediamo<br />
Le campagne istituzionali concepite per i grandi enti pubblici e privati sono le più difficili da realizzare. Il pericolo più<br />
grande è quello di magnificare oltremisura le caratteristiche e la missione di queste organizzazioni, attraverso spot<br />
ingombranti e poco efficaci dal punto di vista della comunicazione.<br />
Tale tendenza è del tutto prevedibile, poiché in queste occasioni la lucidità per ciò che concerne la sfera della<br />
promozione lascia inevitabilmente spazio alla volontà controproducente di glorificare <strong>non</strong> solo un marchio, ma anche<br />
la storia di questo marchio.<br />
Così si finisce per esagerare, per mettere in piedi prodotti audiovisivi basati su un’enfasi espressiva <strong>non</strong> proprio<br />
gradevole.<br />
Un esempio? Da qualche tempo circola sulle reti televisive nazionali lo spot dell’Enel, storica azienda dell’energia del<br />
nostro paese. Oltre ai filmati della durata consueta, utili per una programmazione televisiva, esiste una versione di tre<br />
minuti che è stata proiettata sia su Rai che su Mediaset, ma che ha avuto una vita più lunga nelle sale<br />
cinematografiche.<br />
Lo sforzo dei creativi e degli autori è stato chiaramente quello di fornire a questo corto un respiro fortemente<br />
cinematografico e una struttura narrativa che andasse al di là della semplice comunicazione pubblicitaria.<br />
Il film della durata di 180 secondi è composto da tre episodi che raccontano situazioni diverse, pseudovisionarie: un<br />
uomo che riesce a creare con le ombre generate dalle sue mani dei meravigliosi animali, un cuoco che indottrina i suoi<br />
ospiti nel campo della buona cucina, uno scienziato, che <strong>non</strong> riesce a venire a capo di una questione che sta<br />
studiando, deve precipitarsi per strada a recuperare i fogli sui quali ha scritto i suoi preziosi appunti, fogli catapultati<br />
fuori casa da uno spostamento d’aria provocato da un ventilatore.<br />
Si tratta di tre vicende metaforiche che già da sole risultano straordinariamente noiose che poi collocate nel formato<br />
più lungo finiscono per divenire totalmente soporifere. A nulla serve la presenza come narratore (fisicamente presente,<br />
ma anche in voce) di Giancarlo Giannini.
ENEL<br />
L’energia va oltre ciò che vediamo<br />
Lo spot, infatti, è ridondante, carico a livello narrativo e formale, incentrato visivamente su una fotografia <strong>non</strong> proprio<br />
elegante, <strong>non</strong>ostante la presenza di Peter Suschitzky, maestro riconosciuto della direzione della fotografia in campo<br />
cinematografico.<br />
Il tono dei tre micro-racconti è vagamente onirico e <strong>non</strong> in grado di catturare l’attenzione dello spettatore; neanche di<br />
farlo sognare.<br />
Ci domandiamo come mai addetti ai lavori del mondo della pubblicità noti per la loro competenza e professionalità<br />
abbiano sfornato un prodotto così pesante stilisticamente e inconsistente a livello comunicativo.<br />
Evidentemente si è cercato di puntare tutto sulla dimensione istituzionale del marchio Enel, per dare un’impressione di<br />
affidabilità e solidità. Ma ciò, da questa campagna pubblicitaria, <strong>non</strong> è emerso.<br />
Alicia M. Huberman<br />
Alcune immagini dello<br />
spot
ENEL<br />
L’energia va oltre ciò che vediamo<br />
Crediti<br />
Spot ENEL<br />
Claim L’energia va oltre ciò che vediamo<br />
Agenzia Saatchi & Saatchi<br />
Direzione creativa Luca Albanese, Francesco Taddeucci<br />
Produz. H Films<br />
Regia Laurence Dunmore<br />
Direttore della fotografia Peter Suschitzky<br />
Testimonial Giancarlo Giannini
<strong>BMW</strong> <strong>Serie</strong> 3 <strong>Touring</strong><br />
I <strong>confini</strong> <strong>non</strong> <strong>esistono</strong><br />
Gia da tempo viene sottolineato come Federico Brugia sia probabilmente il maggiore regista pubblicitario italiano.<br />
La sua abilità consiste nel fornire alle idee dei direttori creativi e degli art director fluidità espressiva, compostezza<br />
formale e sostanza estetica.<br />
E <strong>non</strong> è facile per un regista, ottenere questi risultati inserendo il proprio universo creativo in un tessuto<br />
comunicativo solidamente impostato da altri soggetti.<br />
Le capacità di Brugia si possono apprezzare senza dubbio anche nello spot dedicato alla <strong>BMW</strong> serie 3 <strong>Touring</strong>, in<br />
programmazione sulle maggiori emittenti nazionali.<br />
Un signore si trova all’interno di un museo nel quale sono esposti molti dipinti famosi: "Lo sposalizio" di Raffaello, "I<br />
promessi sposi" di Silvestro Lega, "Il massacro di Chios" di Eugène Delacroix ed altri. Improvvisamente, da una<br />
grande vetrata ecco apparire l’autovettura station wagon della nota casa automobilistica tedesca che magicamente<br />
ed inaspettatamente continua il suo percorso all’interno delle opere d’arte esposte, accompagnando di fatto il<br />
fruitore museale nel suo viaggio immaginario dentro dipinti di grande rilevanza artistica.<br />
Il prodotto in questione viene dunque arbitrariamente innestato in opere di valore inestimabile, caratterizzate da un<br />
altissimo equilibrio stilistico e da una concezione della pittura molto complessa. Dunque, i creativi hanno voluto<br />
sottolineare come la vettura da promuovere sia una prodotto elitario e bello da vedere; talmente bello ed<br />
armonioso da riuscire a trasformarsi in un elemento figurativo di un lavoro di Raffaello o di Delacroix.
<strong>BMW</strong> <strong>Serie</strong> 3 <strong>Touring</strong><br />
I <strong>confini</strong> <strong>non</strong> <strong>esistono</strong><br />
Idea semplice e prevedibile, <strong>non</strong> proprio esaltante ed un po’ eccessiva che magistralmente Brugia è riuscita a<br />
rendere <strong>non</strong> solo possibile visivamente e narrativamente ma anche divertente e <strong>non</strong> troppo snob.<br />
Inoltre, la scelta delle musiche, Dueling Banjos di Eric Weissburg, <strong>non</strong> ci sembra così azzeccata, troppo estranea al<br />
clima visuale di uno spot, <strong>non</strong>ostante tutto, ben realizzato e decisamente raffinato.<br />
Alcune immagini dello<br />
spot
<strong>BMW</strong> <strong>Serie</strong> 3 <strong>Touring</strong><br />
I <strong>confini</strong> <strong>non</strong> <strong>esistono</strong><br />
Crediti<br />
Prodotto <strong>BMW</strong> serie 3 <strong>Touring</strong><br />
Claim I <strong>confini</strong> <strong>non</strong> <strong>esistono</strong><br />
Agenzia D’Adda, Lorenzini, Vigorelli BBDO<br />
Produzione The Family<br />
Regia Federico Brugia<br />
Art director Giampietro Vigorelli<br />
Copywriter Stefano Campora<br />
Musiche Eric Weissburg
Bibliografia<br />
Intervista alla Dott.ssa Laura Traversi, neo-laureata all’Universita’ Cattolica<br />
Economia dello Spettacolo<br />
Luis Bassat e Giancarlo Livraghi. Il nuovo libro della pubblicità. Milano, Il Sole 24 Ore, 2005.<br />
Vanni Codeluppi., Che cos'è la pubblicità, 2003, Carocci Editore<br />
Ferraro G., La pubblicità nell'era di internet, 1999, Meltemi Editore, Roma<br />
www.wikipedia.it<br />
www.cultframe.com<br />
www.youtube.com<br />
www.alafresca.com<br />
Blog.adci.it
Linkografia<br />
www.alafresca.com<br />
Blog.adci.it<br />
www.cultframe.com<br />
www.youtube.com<br />
www.wikipedia.it