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LIBERI - Comune di Roma

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Collaborazionisti e delatori<br />

Luca Saletti<br />

(con contributi <strong>di</strong> Augusto Pompeo)<br />

Le delazioni<br />

Metà della città <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> – è stato scritto – ha accolto e protetto l’altra<br />

metà durante i nove mesi <strong>di</strong> occupazione. È un’affermazione<br />

molto vicina alla realtà. La Resistenza (armata e non) conta su un<br />

vasto retroterra che contrasta e rende inefficaci molte misure degli<br />

occupanti. La gente ascolta <strong>di</strong> nascosto “Ra<strong>di</strong>o Londra” e attende<br />

con ansia le notizie che giungono dal vicino fronte; quando non aiuta<br />

apertamente i partigiani finge <strong>di</strong> non sapere se nell’appartamento<br />

vicino si svolgono “strane” riunioni o se vi si conservano giornali<br />

clandestini o, ad<strong>di</strong>rittura, armi. E, soprattutto, nelle case si nascondono<br />

giovani in età <strong>di</strong> leva, ebrei, prigionieri evasi dai campi <strong>di</strong> concentramento<br />

e oppositori ricercati. Tutto questo in una situazione<br />

estremamente confusa. La guerra ha <strong>di</strong>strutto molte abitazioni o ha<br />

reso inutilizzabili intere palazzine, dalle vicine province accorrono<br />

quoti<strong>di</strong>anamente “sfollati” in cerca <strong>di</strong> una sistemazione; a causa<br />

della mancanza <strong>di</strong> viveri e <strong>di</strong> combustibili in tutta la città sorgono<br />

mercati improvvisati dove si acquistano e si scambiano generi <strong>di</strong> prima<br />

necessità. In questo contesto se è facile per gli oppositori nascondersi<br />

è altrettanto facile per gli occupanti introdurre spie e delatori<br />

nelle formazioni partigiane. Gli infiltrati sono gli informatori <strong>di</strong><br />

mestiere attivi prima del conflitto (la ricostituita Ovra) e i numerosi<br />

confidenti registrati abitualmente sul libro paga dell’Ufficio politico<br />

della Questura a cui si aggiungono, nelle nuova situazione, altri che<br />

per danaro o per convinzione politica, si mettono <strong>di</strong>rettamente alle<br />

<strong>di</strong>pendenze delle SS tedesche. Di questi ultimi parlerà lo stesso<br />

Herbert Kappler nel processo cui sarà sottoposto nel dopoguerra. 1<br />

Gli “arruolati”, in genere, parlano tedesco, sono soldati o ex soldati<br />

e, non <strong>di</strong> rado, hanno ricevuto un addestramento in Germania.<br />

Vanno a stabilirsi nei quartieri dove è più intensa l’attività partigiana,<br />

si confondono fra gli sfollati, gli sbandati, fra le tante persone<br />

1 Interrogatorio <strong>di</strong> Herbert Kappler. Cfr. Asr, Cap, Corte d’assise <strong>di</strong> <strong>Roma</strong>, F. 2946,<br />

vol. IV “Esami testimoni”, ff. 176-180. Il testo è riprodotto in Appen<strong>di</strong>ce.<br />

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