LIBERI - Comune di Roma
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anni a Latronico (Pz) l’8 luglio 1937. Durante il periodo d’internamento<br />
viene nuovamente arrestato per oltraggio a militari dell’Arma,<br />
ubriachezza e inosservanza degli obblighi impostigli dalla carta<br />
<strong>di</strong> permanenza. È così condannato dal pretore <strong>di</strong> Lagonegro a 8 mesi<br />
<strong>di</strong> reclusione per l’oltraggio e a 4 mesi <strong>di</strong> carcere per l’ubriachezza<br />
e, nel marzo 1939, sempre per le stesse imputazioni, sconta altri 4<br />
mesi <strong>di</strong> carcere, tanto da ultimare il periodo <strong>di</strong> confino solo il 15 settembre<br />
1941, per riprendere alloggio nel “men<strong>di</strong>comio”, a <strong>Roma</strong>.<br />
Qui, tuttavia, viene ancora arrestato dagli agenti del commissariato<br />
<strong>di</strong> Monteverde ancora per oltraggio alla Forza pubblica.<br />
Più fortunato è il facchino Edoardo Gabrielli 8 ospite dall’ottobre<br />
1941 del men<strong>di</strong>comio che, la sera del 28 maggio 1942 è arrestato<br />
dagli agenti della PS perché a un altro ricoverato <strong>di</strong>ce:<br />
“Allora tu sei fascista, <strong>di</strong>fen<strong>di</strong> i ladri perché Mussolini è il capo dei ladri e<br />
si è arricchito con le sostanze degli operai”.<br />
È per questo deferito al Tsds, ma la pratica viene trasmessa, per<br />
competenza al Tribunale penale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> che, il 17 novembre 1942,<br />
lo assolve per insufficienza <strong>di</strong> prove. Più curioso e sicuramente ancor<br />
meno “politico” il caso del conta<strong>di</strong>no Pasquale Casamatta 9 che il<br />
13 settembre 1929 è denunciato dai Carabinieri <strong>di</strong> Parrocchietta<br />
per “offese a S. E. il Capo del Governo” e condannato a 6 mesi <strong>di</strong> reclusione<br />
e a lit. 500 <strong>di</strong> multa dal Tribunale <strong>di</strong> <strong>Roma</strong> (sentenza del 28<br />
giugno 1930), in quanto<br />
“abitante da circa 10 anni in questa Via Portuense 816, è sempre stato<br />
elemento violento e turbolento. Nel settembre dello scorso anno, ricevendo<br />
egli gli avvisi <strong>di</strong> pagamento <strong>di</strong> alcune tasse, allontanatosi l’agente,<br />
cominciò pubblicamente a inveire contro il Capo del Governo che – con i<br />
suoi sol<strong>di</strong> si riempiva il portafogli – […] ha quattro figli, uno dei quali<br />
iscritto al P.N.F.”<br />
Pare però che a tale iscrizione non sia stato spinto da convinte motivazioni<br />
politiche:<br />
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Luca Saletti<br />
“Possiede in Via Portuense 816 alcuni ettari <strong>di</strong> orto, da cui ricava i mezzi<br />
8 Cfr. b. 311, f. “Gabrielli Edoardo”.<br />
9 Cfr. b. 165, f. “Casamatta Pasquale”.