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EDIZIONE WEB - Il Raccolto

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“Anch’io, allora, dovrei essere gelosa.”<br />

“Perché?”<br />

“Perché quando ti vedrà, lui resterà incantato, ti parlerà o farà cadere<br />

il fazzoletto. Allora, dovrai andare da lui e lasciarmi sola.”<br />

“Io sono venuta qui per stare con te. Non mi interessa niente del sultano.”<br />

Brunilde stava per rispondere allorché, dopo un breve tocco con le<br />

nocche, entrò la Kaya Kadin.<br />

“Sua altezza sta arrivando” avvertì con voce concitata “preparatevi a<br />

riceverlo.”<br />

Restarono in attesa circa mezz’ora. Poi, la porta si aprì di colpo e apparve<br />

il Kislar aga. Indossava una veste di seta bianca ricoperta da un<br />

mantello d’ermellino.<br />

“Sua altezza Bayazid II” annunciò con voce tonante.<br />

Si fece di lato e, nel vano della porta, si profilò la figura alta e marziale<br />

del sultano. Rosalba lo scrutò con curiosità mentre si inchinava:<br />

aveva la carnagione bruna, due occhi neri saettanti, baffi e barba a<br />

punta. Era rivestito di un caffettano di seta turchino, ricamato con arabeschi<br />

d’oro e con un turbante blu notte adorno di un’aigrette fissata<br />

con un fermaglio di smeraldi. Avanzò maestosamente dirigendosi con<br />

un sorriso verso Brunilde, le baciò la mano e poi si volse verso Rosalba<br />

che impallidì. La fissò per un interminabile attimo, poi ritornò a concentrare<br />

la sua attenzione su Brunilde.<br />

“Volete venire?” sussurrò.<br />

Brunilde si inchinò. Lui le tese la destra e lei vi appoggiò la propria<br />

sinistra. Accingendosi ad andare, entrambi si voltarono verso Rosalba,<br />

lui con un sorriso e Brunilde con evidente imbarazzo. Rosalba tornò ad<br />

inchinarsi mentre sosteneva imperterrita lo sguardo del sultano.<br />

I due uscirono seguiti dal Kislar aga e Rosalba rimase sola, con un<br />

nodo alla gola. Si gettò sul letto piangendo di rabbia. Poi, la stanchezza<br />

di quel giorno pieno di novità le annebbiò il cervello. Si coricò ma,<br />

per qualche ora, non riuscì a prender sonno. Immaginava Brunilde<br />

inarcarsi nuda sul letto imperiale inebriandosi ai baci sapienti del sultano.<br />

Questo pensiero tormentoso la spinse a rigirarsi ripetutamente<br />

sotto le coperte. Ad un certo momento, si sentì chiamare. Era la voce<br />

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