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Quattro adolescenti in bilico sul m<strong>on</strong>do<br />
L’estate del cane nero di Francesco Carofiglio<br />
a cura di D<strong>on</strong>atella Vassallo<br />
Uno scrittore al buio rievoca<br />
la propria adolescenza: le<br />
imposte chiuse teng<strong>on</strong>o al<br />
riparo i ricordi dei suoi tredici anni,<br />
c<strong>on</strong>segnandoli a noi lettori in<br />
un mix di mistero, verità e finzi<strong>on</strong>e.<br />
L’estate del cane nero di Francesco<br />
Carofiglio (Marsilio, 2008) è un racc<strong>on</strong>to<br />
di formazi<strong>on</strong>e, di quella difficile<br />
<strong>line</strong>a tra infanzia ed età adulta,<br />
quando a un certo punto ti volti indietro<br />
e niente è più come prima.<br />
Siamo nella Puglia del 1975: è estate<br />
e, come ogni anno, Matteo, il<br />
protag<strong>on</strong>ista, secco come un’alice e<br />
c<strong>on</strong> uno scheletro da uccello, si trasferisce<br />
c<strong>on</strong> la famiglia nella masseria<br />
di campagna. Lì sarà raggiunto<br />
a breve dalla famiglia della zia paterna<br />
e dalla cugina Valentina, sua<br />
compagna di giochi e destinataria<br />
dei suoi primi turbamenti amorosi.<br />
Assieme a lei abband<strong>on</strong>erà, senza<br />
Le foto dei paesaggi s<strong>on</strong>o di Irene Vassallo<br />
rendersene c<strong>on</strong>to, la spensieratezza<br />
dell’estate per sentire i venti di<br />
una stagi<strong>on</strong>e ancora senza nome.<br />
Valentina è esuberante, marcia c<strong>on</strong><br />
la sicurezza di una ragazza verso<br />
un’altra età. Matteo è introverso,<br />
ama la solitudine, indossa scarpe<br />
più grandi di due misure per sembrare<br />
uguale ai suoi coetanei. Quasi<br />
mai ha la risposta pr<strong>on</strong>ta: di fr<strong>on</strong>te<br />
al “Mio padre ha un’altra” della cugina,<br />
n<strong>on</strong> sa cosa risp<strong>on</strong>dere. Alla<br />
fine della festa per il suo tredicesimo<br />
compleanno, dopo la bici e<br />
l’orologio nuovi, indugia prima di<br />
rincasare: “Niente, ma’. Pensavo”,<br />
risp<strong>on</strong>de alla madre sull’uscio. Vive<br />
di racc<strong>on</strong>ti, quelli ascoltati dal<br />
padre e quelli letti all’ombra di un<br />
carrubo. N<strong>on</strong> sa cosa sia l’infelicità:<br />
ha una fiammante Leopard, pianure<br />
assolate da attraversare, una<br />
spiaggia ad aspettarlo e il vento<br />
ad accarezzargli il viso. Lo accompagnano<br />
Alessandro, il bello della<br />
compagnia c<strong>on</strong> i suoi riccioli neri e<br />
gli occhi verdi, e Beppe, un ragazzino<br />
bulimico che affoga nei panini<br />
il suo senso di solitudine. I grandi,<br />
come sempre, stanno dall’altra<br />
parte, troppo chiusi nei loro ruoli<br />
e nelle loro menzogne per potersi<br />
occupare dei figli. La verità, però,<br />
così pervicacemente nascosta dalle<br />
apparenze, si farà pian piano strada<br />
nelle coscienze dei quattro adolescenti<br />
modelland<strong>on</strong>e destini e<br />
comportamenti. Lo scrittore è abile<br />
nel postporre la resa dei c<strong>on</strong>ti finale,<br />
ci stordisce di colori e sensazi<strong>on</strong>i:<br />
il sole d’agosto è ancora alto, quei<br />
ragazzi sulle loro bici s<strong>on</strong>o i padr<strong>on</strong>i<br />
del m<strong>on</strong>do, la realtà un rumore di<br />
f<strong>on</strong>do. E poi ci s<strong>on</strong>o i rituali estivi:<br />
la preparazi<strong>on</strong>e della passata di po-<br />
modoro c<strong>on</strong> la distribuzi<strong>on</strong>e delle<br />
bottiglie tra le famiglie, le scazzottate<br />
notturne sulla spiaggia, la punizi<strong>on</strong>e<br />
del padre. E ancora: la scoperta<br />
della grotta dell’eremita sotto<br />
il temporale e la promessa di tornarci<br />
dopo trent’anni per completare<br />
la frase segnata sul “quaderno<br />
dei visitatori”: “Valentina, Matteo,<br />
Beppe. Luglio 1975”. Ma agosto volge<br />
al termine, le giornate s<strong>on</strong>o più<br />
corte e il fresco della sera sembra<br />
già preannunciare un altro tempo.<br />
Tutto, all’improvviso, sembra subire<br />
un’accelerazi<strong>on</strong>e: Alessandro n<strong>on</strong><br />
è più quello di prima, ha perso la<br />
spavalderia di sempre, parla di voler<br />
andare via, girare il m<strong>on</strong>do, fumare<br />
quando gli pare e c<strong>on</strong>oscere<br />
un sacco di gente. Girano strane<br />
voci sulla sua famiglia: che il padre,<br />
guardia forestale, picchi la moglie e<br />
che Alessandro cerchi di difenderla.<br />
Quel giorno, una lacrima gli scivola<br />
sul viso e un irreale silenzio accompagna<br />
i quattro amici durante il ritorno<br />
in bici. Altre ombre si allungano<br />
sulle loro giornate: Valentina<br />
e Matteo scopr<strong>on</strong>o per caso la relazi<strong>on</strong>e<br />
clandestina tra D<strong>on</strong> Luigi e la<br />
madre di Beppe, capisc<strong>on</strong>o il motivo<br />
delle lunghe permanenze della<br />
d<strong>on</strong>na in chiesa, si chied<strong>on</strong>o se il<br />
figlio ne sia al corrente. Sì, Beppe<br />
sa tutto e Matteo inizia a imparare<br />
che “le cose hanno una faccia che<br />
n<strong>on</strong> somiglia quasi mai a quello<br />
che c’è dietro”. Questa c<strong>on</strong>sapevolezza<br />
disorienta il protag<strong>on</strong>ista: n<strong>on</strong><br />
ric<strong>on</strong>osce più i sogni di Alessandro<br />
quando questi gli annuncerà di<br />
doversi trasferire in un paesino dell’Abruzzo<br />
c<strong>on</strong> la famiglia e ancora<br />
meno lo comprenderà quel giorno<br />
in cui deciderà di porre fine alla sua<br />
vita volando dentro un burr<strong>on</strong>e. Lo<br />
ritroveranno c<strong>on</strong> un sorriso stampato<br />
sulle labbra. Qualche tempo<br />
prima, davanti a quel fossato, aveva<br />
detto: “In quel momento ti godi<br />
tutto. Sai perfettamente che quel<br />
momento sarà l’ultimo e allora ti<br />
godi tutto quello che succede”. Durante<br />
il funerale D<strong>on</strong> Luigi parlerà<br />
del valore della vita umana davanti<br />
a una platea di gente bardata a festa,<br />
ognuno c<strong>on</strong> il proprio segreto<br />
e la propria menzogna da custodire.<br />
Matteo, nell’ultima fila, si sentirà<br />
inspiegabilmente felice di essere<br />
l<strong>on</strong>tano da tutto quel teatrino. Da<br />
quel momento in poi anche il cane<br />
nero, inc<strong>on</strong>trato durante le sue solitarie<br />
scorribande in bicicletta, n<strong>on</strong><br />
sarà più il mostro arrivato a turbare<br />
le sue notti d’estate. Se era riuscito<br />
ad addomesticare la propria paura<br />
era forse segno che stava crescendo.<br />
Una nuova sorpresa lo coglierà<br />
infine trent’anni dopo sui luoghi<br />
d’infanzia: una sola firma aveva<br />
suggellato la promessa nella grotta<br />
dell’eremita, quella di Beppe, il cicci<strong>on</strong>e,<br />
l’ultimo a chiudere la fila di<br />
bici dei ragazzi di un tempo.