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Il lunghissimo<br />
di Fulvio Massini<br />
Ottobre, l’autunno, il cielo un<br />
po’grigio, le foglie cambiano<br />
colore, diventano più gialle,<br />
aranci<strong>on</strong>i. L’aria diventa fresca, talvolta<br />
frizzante. Sì, è il periodo climatologicamente<br />
parlando ideale<br />
per correre, magari in campagna,<br />
nei boschi, lungo gli argini dei fiumi,<br />
nei parchi, sul lungomare. Correre è<br />
sempre bello, ma in questi mesi ha<br />
un fascino particolare. C<strong>on</strong> queste<br />
caratteristiche climatiche n<strong>on</strong> è difficile<br />
trovare tempo e voglia per preparare<br />
una marat<strong>on</strong>a. Il calendario,<br />
poi, è molto ricco di manifestazi<strong>on</strong>i<br />
sui 42,195 km in Italia ed all’estero.<br />
Iniziamo proprio da quello che indiscutibilmente<br />
deve essere ritenuto<br />
il mezzo “reale” dell’allenamento per<br />
la marat<strong>on</strong>a: il lunghissimo.<br />
La distanza. I chilometri percorsi du-<br />
Traslaval - Foto a cura dell’organizzazi<strong>on</strong>e<br />
rante un allenamento di corsa che<br />
possa essere denominato lunghissimo<br />
dev<strong>on</strong>o essere oltre i 20. La distanza<br />
massima c<strong>on</strong>sigliata per un<br />
podista di livello amatoriale ritengo<br />
possa essere n<strong>on</strong> superiore ai 35/36<br />
km. Alcuni atleti professi<strong>on</strong>isti, n<strong>on</strong><br />
tutti, poss<strong>on</strong>o correre oltre, anche<br />
se di poco, i 42 km. Gelindo Bordin,<br />
vincitore della marat<strong>on</strong>a olimpica<br />
di Seul nel 1988, era proprio uno di<br />
quegli atleti che preferivano farsi almeno<br />
una volta prima della marat<strong>on</strong>a<br />
i suoi 45 km o giù di lì.<br />
A cosa serve. Il lunghissimo serve ad<br />
abituare la mente a stare impegnata<br />
in uno sforzo sia pure di scarsa intensità<br />
per tanto tempo. Correndo<br />
per un tratto molto simile a quello<br />
della marat<strong>on</strong>a i muscoli si abituano<br />
ad utilizzare una miscela più ricca di<br />
grassi che di zuccheri. Muscoli, tendini<br />
ed articolazi<strong>on</strong>i acquisisc<strong>on</strong>o<br />
sensibilità nell’eseguire il gesto della<br />
corsa, si adattano ad ottenere il<br />
massimo rendimento c<strong>on</strong> il minimo<br />
sforzo. Il podista c<strong>on</strong> il lunghissimo<br />
impara a dominare, allentare, tutte<br />
le tensi<strong>on</strong>i, gli irrigidimenti, causati<br />
dalla fatica fisica e mentale di stare<br />
impegnati per 42195 m. Inoltre s<strong>on</strong>o<br />
affinati i meccanismi di termoregolazi<strong>on</strong>e<br />
e di regolazi<strong>on</strong>e idrica,<br />
in sintesi l’organismo imparare ad<br />
ottimizzare l’uso dei meccanismi di<br />
termoregolazi<strong>on</strong>e.<br />
A quale velocità. Chi si avvicina per<br />
la prima volta all’allenamento per la<br />
marat<strong>on</strong>a avrà come obiettivo quello<br />
di riuscire ad arrivare al traguardo<br />
senza essere sc<strong>on</strong>volti dalla fatica<br />
e c<strong>on</strong> la voglia di riprovare a fare<br />
ancora un’altra marat<strong>on</strong>a. Il principiante<br />
dovrà correre i lunghissimi al<br />
ritmo di respirazi<strong>on</strong>e facile (CRF) ovvero<br />
ad un ritmo che gli c<strong>on</strong>senta di<br />
poter agevolmente parlare mentre<br />
corre. Chi ormai ha già fatto una o<br />
più esperienza di corsa sulla distanza<br />
dei 42,195 km dovrà correre i lunghissimi<br />
ad una velocità molto simile,<br />
almeno a tratti, come vedremo<br />
più avanti, a quella della marat<strong>on</strong>a.<br />
Cambiare velocità. Il principiante si<br />
deve porre l’obiettivo di iniziare il<br />
lunghissimo ad una velocità e terminare<br />
alla stessa. Via, via che cresce il<br />
livello del podista<br />
il lunghissimo può<br />
essere inteso come<br />
progressivo: correndo<br />
ad esempio due terzi<br />
dell’allenamento a velocità<br />
di circa 10/15” al km più lenta<br />
rispetto a quella prevista per la<br />
marat<strong>on</strong>a ed un terzo a quella prevista<br />
per la marat<strong>on</strong>a. Molto utile si<br />
è rivelato il sistema di inserire dei<br />
tratti di corsa a ritmo marat<strong>on</strong>a durante<br />
il lunghissimo. Esempio i 30<br />
km poss<strong>on</strong>o essere suddivisi in 10