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TRAIL RUNNING WEBZINE - The North Face® Lavaredo Ultra Trail

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prima prova e, temporalmente opposta,<br />

una fase di scarico o ricerca<br />

della migliore forma-concentrazione<br />

nella settimana che precede la successiva<br />

gara. Tra questi due periodi<br />

possiamo inserire micro-cicli di allenamento<br />

che mantengano alto lo<br />

stato di forma continuando ad interessare<br />

gli adattementi necessari alla<br />

tipicità del trail running e cioé:<br />

• allenamenti che ci portino a correre<br />

attorno alla soglia, come circuiti<br />

collinari intensi, non lunghissimi<br />

come distanze, ma che alternino fasi<br />

di salita ad impegno massimale, ad<br />

altre di recupero, presumibilmente in<br />

discesa, corse all’andatura tipica di<br />

un ultratrail. In alternativa va bene<br />

qualsiasi lavoro intervallato anche in<br />

pianura, fissando le distanze di inizio<br />

e termine delle parti veloci con indicazioni<br />

naturali (alberi, cartelli stradali,<br />

incroci) per aumentarne la variabilità,<br />

tenere desta l’attenzione ed<br />

evitare quell’allergia mentale che<br />

molti provano in uscite di questo tipo<br />

(eliminando ogni riferimento cronometrico<br />

o spaziale).<br />

• Ripetizioni di brevissime (da dieci<br />

a trenta secondi) salite ad impegno<br />

massimale aventi come obiettivo<br />

la stimolazione della gittata cardiovascolare.<br />

Il programma dell’uscita<br />

può essere facilmente costruito su<br />

5-10 ripetizioni di questo tipo recuperando<br />

con la camminata in discesa,<br />

e ripetendo la serie per 3-5 volte intervallando<br />

ciascuna con qualche<br />

minuto di corsa lenta. Al termine del<br />

programma si può inserire un tratto<br />

anche in pianura in cui si possa allungare<br />

la falcata e sciogliere eventuali<br />

rigidità muscolari.<br />

• Proprio per non affaticare la struttura<br />

muscolare consiglio anche di<br />

ridurre la lunghezza delle uscite di<br />

endurance. L’endurance, cioé l’insieme<br />

della resistenze (mentali e fisiologiche),<br />

è una qualità che decade<br />

meno rapidamente rispetto ad altre.<br />

Per cui, essendo la priorità di questo<br />

periodo transitorio tra due trail il<br />

recupero dei traumi assorbiti dalla<br />

struttura muscolare, scheletrica e<br />

articolare, reputo poco utile insistere<br />

particolarmente su questo aspetto.<br />

La parola d’ordine è diminuire inten-<br />

sità e durata dei lunghi.<br />

• Convincersi che il miglioramento<br />

degli adattamenti alla sollecitazioni<br />

non va forzato e raggiunto nel breve<br />

arco di tempo che separa due gare,<br />

ma esso è il risultato dell’avvicendarsi<br />

di tutta la programmazione stagionale.<br />

Evitiamo quindi di sovraccaricare<br />

l’organismo in questa fase con<br />

la speranza di migliorare risultati e<br />

prestazioni: è dannoso e controproducente<br />

affaticarsi più del dovuto.<br />

L’obiettivo deve essere quello del<br />

mantenimento e della ricerca della<br />

massima forma.<br />

Nel periodo di recupero dopo la gara<br />

va posta una cura particolare all’alimentazione<br />

e al riposo. Il recupero<br />

delle risorse energetiche spese nella<br />

prova precedente è fondamentale e<br />

va fatto con il giusto criterio e importanza,<br />

e lo stesso dicasi per il rispetto<br />

del riposo e del giusto sonno. Se non<br />

si hanno particolari problemi fisici si<br />

possono svolgere corse lente senza<br />

particolari obiettivi; tuttavia il miglior<br />

riposo “attivo” consiste nel dedicarsi<br />

ad altre attività sportive, anche aerobiche,<br />

ma che interessano distretti<br />

in parte o in tutto diversi da quelli<br />

della corsa: nuoto, mountain-bike,<br />

ciclismo per esempio, naturalmente<br />

ad intensità non agonistiche.<br />

Nella fase di scarico che precede<br />

la gara, diciamo la settimana<br />

precedente, dobbiamo evitare di<br />

appesantire muscoli e mente. Vanno<br />

benissimo uscite di corsa lenta<br />

che terminino con allunghi o brevi<br />

tratti di corsa media intervallati o<br />

continui. Insistere, al termine di ogni<br />

uscita, con allungamenti muscolari<br />

(stretching). L’obiettivo è, a maggior<br />

ragione all’approssimarsi dell’evento<br />

successivo, tenere elastici i distretti<br />

muscolari degli arti inferiori.<br />

In generale, intendendo il trail running<br />

come una corsa dove l’obiettivo<br />

cronometrico o prestazionale è<br />

relegato in netto secondo piano, per<br />

la maggior parte di noi almeno, la<br />

cosa che mi sento di consigliare ad<br />

ognuno è l’equilibrio. Equilibrio nella<br />

scelta e nell’ammassamento e concatenamento<br />

di gare nel proprio<br />

calendario: che sia il piacere (vietato<br />

perdere di vista questo aspetto<br />

in favore di canoni quali il “dovere”<br />

o l’agonismo puro) della pratica di<br />

questa meravigliosa disciplina a guidarci<br />

e, innanzitutto, il buon senso<br />

verso chi ci vive vicino e, ancora di<br />

più, verso la nostra qualità di vita. u<br />

SPIRITO<strong>TRAIL</strong> [SETTEMBRE] - 39

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