44 Delle ocre e dei colori di Serge Cavalieri È mediterranea, è sud, è Francia, è vic<strong>in</strong>a: quattro buoni motivi per andare <strong>in</strong> Provenza e restarci
Non bisogna essere degli appassionati meridionalisti per asserire che la Provenza, tra i vari sud del Mediterraneo, è sicuramente uno dei più belli. Già, perché andando <strong>in</strong> questa variegata regione <strong>della</strong> douce France si corre veramente <strong>il</strong> rischio di cadere <strong>in</strong> basso, per toccare e assaporare i piaceri più viscerali, salvo poi <strong>in</strong>nalzare sguardo e spirito <strong>nel</strong>la contemplazione delle tracce di vicende importanti e complesse, delle chiese e delle abbazie, delle montagne, quelle vere, talmente vic<strong>in</strong>e al mare da disegnare un territorio <strong>in</strong> cui natura e umanità hanno lavorato per secoli a dare armonia a un <strong>in</strong>sieme di contrasti tanto forti e belli da stupire quanti capitano da queste parti per la prima volta; e da far <strong>in</strong>namorare, con <strong>in</strong>verosim<strong>il</strong>i picchi di fedeltà, coloro che <strong>in</strong> queste terre ci tornano abitualmente. Dicevamo <strong>della</strong> storia, che <strong>in</strong> Provenza è stata turbolentemente vitale, cruciale, fatta di passaggi, <strong>in</strong>vasioni, dom<strong>in</strong>azioni: di quella romana restano segni di suggestiva imponenza; del medioevo, delle lotte tra feudatari sono frutto i v<strong>il</strong>laggi arroccati e fortificati, costruiti dalla popolazione <strong>nel</strong> tentativo di sopravvivere alla violenza quotidiana; la presenza del papato è tangib<strong>il</strong>e <strong>nel</strong>la maestosità del palazzo di Avignone; e poi, da quando la Provenza è parte di Francia, le vicende si <strong>in</strong>tersecano con quelle del resto del paese d’Oltralpe, gli gli it<strong>in</strong>erari di di gola Se<strong>il</strong>lan riservandole <strong>il</strong> ruolo di terra felice, ambita da artisti, <strong>in</strong>tellettuali o semplici amanti del bello, che trovano tra <strong>il</strong> Rodano, le Alpi e <strong>il</strong> mare <strong>il</strong> gusto del bien vivre. E così i motivi del viaggio si moltiplicano: la dolcezza del clima, la lum<strong>in</strong>osità dei paesaggi, la bontà di una cuc<strong>in</strong>a elegante e forte, la varietà dei v<strong>in</strong>i, <strong>il</strong> rigore dei monumenti, la bellezza dei borghi, i toni marcati <strong>della</strong> natura; a cui c’è sicuramente da aggiungere una propensione accesa dei suoi abitanti alla socievolezza, all’ospitalità e alla conversazione. Se le caratteristiche di un luogo f<strong>in</strong>iscono per <strong>in</strong>fluenzare carattere e umore dei suoi abitanti, certo è che <strong>in</strong> Provenza causa ed effetto si traducono <strong>in</strong> felicità anche per chi è un visitatore di passaggio: la sensazione di trovarsi a proprio agio può essere uno dei s<strong>in</strong>tomi <strong>della</strong> propria dimestichezza con un luogo e la gente che lo abita. La conferma si ha <strong>nel</strong> senso di rassicurante piacevolezza che si prova <strong>nel</strong> r<strong>in</strong>tracciare <strong>in</strong> quasi tutti i centri urbani la piazza o le piazze con l’ombra dei grandi platani, una fontana allegra sotto <strong>il</strong> cui getto si r<strong>in</strong>fresca una bottiglia di v<strong>in</strong>o, i tavoli del caffè: un <strong>in</strong>vito a restare. 45