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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE - OpenstarTs - Università ...

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l’epilessia, la rinascita del naturalismo ippocratico e le nuove scoperte chimicofisiche<br />

fecero sì che alcuni studiosi si dedicassero alla ricerca del meccanismo<br />

eziopatogenico della malattia, al di fuori della visione demonologica. Secondo<br />

Silvio l’epilessia è causata da uno spirito acido volatile che si mischia agli spiriti<br />

animali disturbandoli. Il sintomo mentale non nasce da un problema individuale,<br />

ma da un’irritazione del sistema nervoso centrale. Egli individuò cinque cause di<br />

epilessia: antecedente, irritativa, remota, congiungente e prossima: la bile e il<br />

succo pancreatico (causa antecedente) quando risentono patologicamente<br />

dell’influsso dell’aria, dell’alimentazione poco corretta e della paura (cause<br />

irritative), diventano, per così dire, effervescenti nell’intestino e danno luogo al<br />

formarsi di vapori acidi (causa remota); questi, penetrati nel circolo ematico,<br />

raggiungono il cervello e rappresentano la causa congiungente, quando i sintomi<br />

dell’epilessia durano finché sono presenti i vapori, e la causa prossima quando<br />

danno luogo all’attacco epilettico conclamato (Temkin & Temkin, 1967). Tale<br />

teoria rispecchiava il nuovo pensiero medico, ricco di osservazioni chimiche e<br />

fisiche, di conoscenze anatomiche e privo di considerazioni di tipo soprannaturale.<br />

Analogamente Willis, famoso neuroanatomico, riteneva indispensabile capire,<br />

anzitutto, la causa del movimento muscolare: secondo lui le fibre dei muscoli<br />

contengono degli umori costituiti da particelle saline che si uniscono con quelle<br />

nitrosolfuree che il sangue porta ai muscoli; i nervi fanno esplodere tali particelle<br />

provocando così la contrazione muscolare; se la mistura che raggiunge il cervello<br />

è fortemente esplosiva e trova i pori e i passaggi lassi, mentre gli umori di difesa<br />

sono allontanati altrove, tali sostanze eterogenee si mischiano tra loro con il<br />

liquido e generano l’epilessia, specie nelle sue manifestazioni psichiche; quando<br />

poi sono investite le rimanenti parti del sistema nervoso, si hanno le convulsioni.<br />

Questa teoria si discosta da quelle meccaniche e paragona l’attacco epilettico ad<br />

una scarica elettrica. Tuttavia neppure Willis fu totalmente libero dall’antica<br />

credenza della possessione demoniaca; infatti nel 1684 sostenne che la mano del<br />

demonio può essere dimostrata nell’epilessia (Lennox & Lennox, 1960).<br />

Teoria interessante è anche quella di Malpighi (1628-1694) il quale riteneva che<br />

alcune particelle arsenicali raggiungano il sistema nervoso, intorbidino il succo<br />

nervoso e, attraverso la conseguente irritazione delle fibre cerebrali, ne<br />

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