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LA DIETA DEL BIKER - teamfuorigiri.com

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Un soggetto normale necessita di circa 2,5/3 litri al giorno che assume attraverso tre<br />

modi diversi:<br />

- attraverso l'assunzione di bevande<br />

- attraverso l'acqua contenuta nei cibi<br />

- attraverso l'acqua prodotta dal metabolismo di grassi (1,1 ml per g), carboidrati<br />

(0,5 ml per g) e proteine (0,4 per g).<br />

L'assunzione di bevande rappresenta circa la metà del fabbisogno idrico giornaliero di<br />

un soggetto, quindi la razione quotidiana, in condizioni di riposo o lavoro non<br />

pesante, deve mantenersi su 1,5 litri.<br />

Naturalmente affinchè il bilancio idrico sia in parità, l'organismo espelle i fluidi<br />

attraverso pelle (sudore/evaporazione), urina, feci e respirazione.<br />

La necessità di assumere bevande aumenta però con l'esercizio fisico e con le<br />

condizioni climatiche, per il meccanismo della termoregolazione, cioè quel<br />

processo che permette di mantenere una temperatura corporea costante.<br />

Durante un esercizio fisico, se non vi fossero scambi di calore attraverso<br />

l'evaporazione, la temperatura del corpo aumenterebbe di 1°C ogni 5 minuti; è<br />

necessario quindi, da parte dell'organismo, mantenere in parità il bilancio idrico, in<br />

quanto si permette la produzione di vapore acqueo-sudore e la conseguente perdita<br />

di calore.<br />

In condizioni ambientali ottimali, infatti per ogni litro di ossigeno consumato, vengono<br />

prodotte circa 4,8 kcal di calore e, dal momento che per "raffreddare" di 0,6 kcal<br />

l'organismo, occorre la produzione di 1 ml di sudore, facendo due rapidi calcoli<br />

vediamo che, un ciclista che ha un consumo di ossigeno di 3 L/min produrrà 14,4 kcal<br />

di calore al minuto e quindi 840 kcal all'ora, che corrispondono a 24 ml di sudore al<br />

minuto e 1,44 L all'ora.<br />

Se la temperatura ambientale e l'umidità crescono, aumenta proporzionalmente<br />

anche la sudorazione fino a raggiungere anche i 3/3,5 L/h. Mentre per contro, un<br />

ambiente ventilato riduce la produzione di sudore, in quanto diminuisce la sensazione<br />

di calore (wind chill). Per questo motivo il ciclismo non è considerato uno sport ad<br />

altissimo rischio di disidratazione, <strong>com</strong>e ad esempio lo è la corsa a piedi.<br />

Questo però non deve far abbassare assolutamente la guardia, il ciclismo rimane pur<br />

sempre uno sport di lunghissima durata e quindi la reintegrazione dei fluidi è<br />

d'obbligo: 8 ore in bici possono voler dire quasi 10 litri di liquidi persi e soprattutto,<br />

durante le salite lunghe sotto il sole, i rischi sono elevatissimi !!<br />

Un calo drastico nell'ordine del 5-8% del dei liquidi corporei può <strong>com</strong>portare gravi<br />

danni a livello cardiovascolare e basta un 2% in meno a <strong>com</strong>promettere un impegno<br />

sportivo per colpa di un calo di rendimento: si ha infatti una diminuzione del plasma e<br />

conseguente minor apporto di nutrienti e una minore capacità di metabolizzare<br />

lattato, un aumento della frequenza cardiaca e della temperatura corporea.<br />

E' bene quindi in uno sport di resistenza <strong>com</strong>e il ciclismo, bere costantemente piccole<br />

quantità di acqua ogni 15-20 minuti, anticipando la <strong>com</strong>parsa della sete.<br />

In 1 ora, a seconda delle condizioni ambientali e quelle personali del ciclista è<br />

suggerita un'assunzione di acqua, variabile tra 600 e 1200 ml, in piccole dosi da<br />

125 - 300 ml.<br />

Questa quantità può sembrare scarsa rispetto ai valori di fluidi perduti durante<br />

l'attività, ricordiamoci però che circa la metà del fabbisogno è soddisfatto dall'acqua<br />

residuo della "fornace metabolica" e da quella contenuta nei cibi.<br />

Un'ottima abitudine è quella di fare una buona scorta d'acqua nell'ora che<br />

precede la partenza, assumendone circa 400-600 ml .<br />

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