esercito e città dall'unità agli anni trenta. tomo i - Sistema ...
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6 PIERLUIGI BERTINARIA<br />
r 12 Crpi d'Armta, non v! furono sostanziali cambiamenti nella politica<br />
dt stanztamento det reparti. E opportuno precisare che l'anno 1910, in cui<br />
fu approvato l'ordinamento Spingardi, è stato scelto come punto d'arrivo<br />
di questo periodo per non dover prendere in esame le conseguenze e le ripercussioni<br />
della guerra di Libia sulla struttura dell'Esercito.<br />
2. LO STANZIAMENTO DEI REPARTI<br />
a. Periodo 1860 - 1884/85<br />
. .<br />
er anto riguarda gli <strong>anni</strong> dal 1860 al 1884/85 è dunque piuttosto dif<br />
flCtle mdtvtduare una politica che regolasse i vari stanziamenti in modo uni<br />
forme per tutto il periodo. Negli <strong>anni</strong> immediatamente successivi alla costituzione<br />
_ del Regno d'Italia, innanzitutto, il mantenimento della fragile strut<br />
tura usctta dalle guerre del 1859-'60 fu messo a dura prova perché il nuovo<br />
Sat si trovò soggetto a pressioni convergenti, dal brigantaggio alla minac<br />
Cia dt una revanche, ai problemi inerenti alla insoluta questione romana, di<br />
rte _ a smantellare quanto costruito negli <strong>anni</strong> precedenti, e in queste diffi<br />
cth Circostanze la classe politica moderata, che aveva cercato di mantenere<br />
sotto il proprio controllo il processo di unificazione nazionale ebbe nell'Esercito<br />
l'unico strumento disponibile per tentare di preservar la coesio<br />
ne dello Stato nazionale d<strong>agli</strong> eventuali attacchi interni ed esterni.<br />
. Com'è noto, negli <strong>anni</strong> dal l861 al 1865, l'Esercito si trovò duramente<br />
Impegnato nelle operazioni di repressione del brigantaggio; fenomeno que<br />
sto he, s _ tante la stretta connessione che lo legava alla questione romana<br />
(era mfattt dal territorio pontificio che Francesco II, in esilio, promuoveva<br />
con l'appoggio papale la guerriglia, ed era nel territorio pontificio che le bande<br />
potevano spesso rifugiarsi, tutte le volte che si trovavano in condizioni<br />
di i _ nfe _ riorità ne , co _ nfront! delle truppe regolari), faceva assumere alle operaz10m<br />
stesse, gta dt per se non facili, risvolti di carattere internazionale tali<br />
da rimetter in discussione il risultato del 1860 1 • L'Esercito fu dunque chia<br />
mato a farvt fronte con crescente impiego di truppe, come si può desumere<br />
da un pur rapido confronto tra le forze stanziate nel meridione nel 1861 e<br />
nel 1864.<br />
, 1 Ir-:CENZO GALLINARI, I primi quindici <strong>anni</strong>, p. 53, in AA. VV. L 'Esercito italiano<br />
dall umta ala grande guerra, Roma, Ufficio Storico SME, 1980, pp. 51-88. ]OHN WHIT<br />
.<br />
TAM, The Pltzcs of _the Ita:ian Army, Londra, Croon Helm, 1977, pp. 73-76. Per uno<br />
studto _ pe1fto sgh aspettJ tecnici della lotta al brigantaggio, cfr. LUIGI TuccARI, Memo<br />
_ _<br />
rza suz przncpatz asp_ettz te_cntco-operativi della lotta al brigantaggio dopo l'unità<br />
(1861-1870), m " Stud1 Stonco-Militari 1984 ,, pp. 203-270.<br />
LO STANZIAMENTO DELL'ESERCITO ITALIANO 7<br />
Secondo l'ordinamento Fanti (Regio Decreto 24 gennaio 1861), l'Esercito<br />
schierava, nel 1861 : 62 reggimenti di fanteria e 6 di granatieri, oltre a<br />
36 batt<strong>agli</strong>oni di bers<strong>agli</strong>eri 2 e l 7 reggimenti di cavalleria, raggruppati in 6<br />
Corpi d'Armata, ciascuno su 3 divisioni (tranne il V, che ne aveva 2). AI lO<br />
luglio di quell'anno, dei reggimenti di fanteria, ben 19 (vale a dire un terzo<br />
circa) erano impiegati nell'Italia meridionale, insieme a 3 reggimenti granatieri<br />
e a l O batt<strong>agli</strong>oni bers<strong>agli</strong>eri, appunto nell'opera di repressione del brigantaggio;<br />
dei restanti, 13 erano schierati in Lombardia e 18 in Emilia Romagna,<br />
cioè in quei territori di confine dove era necessario fronteggiare un'eventuale<br />
aggressione austriaca (per un totale di 31 reggimenti, vale a dire<br />
la metà della forza esistente), mentre i rimanenti reggimenti erano schierati<br />
in Piemonte (4), in Liguria (2), in Toscana (l reggimento granatieri) e in Italia<br />
centrale ( 6 di fanteria e 2 di granatieri) 3 .<br />
Col passare del tempo e dopo la proclamazione dello stato d'assedio<br />
del 1862 a causa dei fatti di Aspromonte, il brigantaggio finì col perdere del<br />
tutto quel carattere politico che aveva avuto inizialmente, ma restò pur sempre<br />
un problema di primaria importanza. Pertanto, dal novembre 1861 al<br />
settembre 1864 il generale La Marmora (che in quell'arco di tempo ricoprì<br />
l'incarico di Comandante del 6° Gran Comando di Napoli) istituì nel Meridione<br />
un numero di Zone e Sottozone militari le quali, man mano che il loro<br />
numero cresceva, ponevano sotto controllo militare aree sempre più vaste<br />
del territorio napoletano 4• Proprio al fine di coprire queste aree sempre<br />
più numerose si rese necessario frazionare i reparti « in piccoli distaccamenti<br />
anche a livello plotone ,, attuando un decentramento capillare sul territorio:<br />
poiché però in un primo momento questa dispersione di reparti permetteva<br />
una ripresa delle aggressioni da parte delle bande di briganti, si rese<br />
necessario rinforzare considerevolmente i reparti di stanza nel meridione 5.<br />
Nel gennaio del 1864 si trovavano quindi in Italia meridionale 24 reggimenti<br />
di fanteria e 2 di granatieri; inoltre 34 dei rimanenti 48 reggimenti di fanteria<br />
e i 6 di granatieri stanziati nell'Italia settentrionale e centrale, avevano<br />
uno dei loro batt<strong>agli</strong>oni distaccati nelle province meridionali. Anche dei 36<br />
batt<strong>agli</strong>oni bers<strong>agli</strong>eri, particolarmente indicati per la lotta al brigantaggio,<br />
grazie al tipo di addestramento al quale erano sottoposti, 20 erano dislocati<br />
nel meridione. Quasi metà della fanteria dell'Esercito italiano, dunque, si tro-<br />
2 Il 10 luglio 1861 il XXXV e il XXXVI batt<strong>agli</strong>one bers<strong>agli</strong>eri non erano ancora costituiti<br />
quantunque il R.D. 24.1.1861 ne prevedesse la formazione.<br />
3 "Giornale Militare , (Stanza dei Corpi), 10 luglio 1861.<br />
4 Con circolare n. 8 dell'l luglio 1862 l'Esercito fu potenziato quantitativamente di<br />
14 reggimenti: 10 di fanteria, 2 di granatieri e 2 di cavalleria. Esso assunse un'intelaiatura<br />
organica di 72 reggimenti di fanteria, 8 di granatieri, 19 di cavalleria; immutati i 36 batt<strong>agli</strong>oni<br />
bers<strong>agli</strong>eri.<br />
5 TUCCARI, Memoria, cit., pp. 217-2 18.