UniCa Pedagogia Sperimentale, A.A.2008-2009 Dispense II ...
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CORSO DI LAURE IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE E DELLA FORMAZIONE - CORSO DI<br />
LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA<br />
PEDAGOGIA SPERIMENTALE<br />
(M-PED/04) A.A. 2008 – <strong>2009</strong><br />
Orario lezioni<br />
Lunedì ore 14,00 – 16,00 aula n. 6<br />
Venerdì ore 18 18,00 00 – 20 20,00 00 aula n n. 5<br />
Orario accoglienza (con appuntamento per posta<br />
elettronica):<br />
Venerdì ore 17,00 – 18,00<br />
(Studio dei proff. G.P. Storari – M. Camerota, piano primo)<br />
Dott. Roberto Orrù,<br />
contatti e appuntamenti: pp<br />
abroberto@tiscali.it
Dispensa <strong>II</strong><br />
Conoscenza e azione:<br />
pedagogia ed epistemologia<br />
costruttivista nei processi<br />
fformativi. ti i<br />
Trinchero R., Manuale di ricerca educativa,<br />
Milano,Franco Angeli, 2002<br />
2
La ricerca in educazione<br />
CCosa significa i ifi fare f ricerca i in i educazione?<br />
d i ?<br />
Possedere strumenti per acquisire e sistematizzare la<br />
conoscenza empirica p<br />
Ricerca educativa è orientata alla decisione,<br />
inseparabile dall’azione educativa: legame stretto tra<br />
ricerca e azione, azione a differenza che in altri settori di<br />
ricerca<br />
Ricerca = riflessione sul fatto educativo condotta<br />
con metodo d scientifico. i ifi<br />
Conoscenza sistematica = raccogliere sistematica evidenza<br />
empirica. p Raccolta controllata, , dei dati osservati in<br />
alternativa al senso comune, alle teorie ingenue,<br />
all’orientamento emotivo-psicologico, etc. aspetti che se non<br />
controllati, ,p possono essere dominanti nella decisione da<br />
prendere.<br />
3
LLa ricerca i in i educazione d i<br />
scienza, condivisione, costruzione dell’ “oggettività”<br />
Avere un metodo scientifico significa condividere le<br />
osservazioni i i e le l interpretazioni, i t t i i significa i ifi prendere d<br />
decisioni attraverso un metodo controllato e<br />
intersoggettivamente intersoggettivamente, condiviso condiviso, consensuale e<br />
coordinato<br />
Significa mettere le basi di un reale lavorare<br />
“insieme”, il lavoro di squadra (d’èquipe)<br />
Cfr. p. Gattico, Orrù, Costruire per conoscere, par. 1.4.1<br />
“Èquipe cooperativa”, pagg. 109-111.<br />
4
La ricerca in educazione<br />
EEs. ttre ordini di i di ffattori tt i nel l prendere d ddecisioni i i i nella ll scuola: l<br />
1. Fattori socio-economico-culturali<br />
1. Macrosistema (mercato ( lavoro, , reddito nazionale, , etc.<br />
2. Struttura (organizzazione scolastica, programmi di<br />
22. studio,modalità di valutazione, etc)<br />
Fattori scolastici<br />
1. Microsistema (organizz. sociale del territ., servizi, economia<br />
locale, scolarità genitori, caratteristiche dei pari, etc.)<br />
22. Didattici (metodi insegnam insegnam., caratter caratter. insegnanti insegnanti, obiettivi e<br />
stratege formative, etc.)<br />
3. Fattori degli allievi (personali)<br />
1. CCognitivi iti i (conoscienze, ( i abilità, bilità etc.) t )<br />
2. Emotivi (interessi, ateggiamenti, stati emotivi, etc.)<br />
3. Sociali (capacità relazionali, capacità di adattamento,<br />
assertività, etc.,)<br />
5
La ricerca in educazione<br />
interdisciplinarità<br />
Acquisire dati e interpretarli in forma corretta su<br />
questi tre livelli di fattori (socio-economico-culturali /<br />
scolastici / relativi agli allievi), allievi) significa agire<br />
contestualmente su molteplici ambiti disciplinari:<br />
pedagogia, p g g , filosofia, , epistemologia, p g , ppsicologia, g ,<br />
didattica, informatica, statistica, etc.<br />
Gli strumenti di queste discipline costituiscono la<br />
metodologia della ricerca educativa.<br />
6
La ricerca in educazione,<br />
diverse prospettive<br />
I ffatti tti educativi d ti i possono essere studiati t di ti dda diff differenti ti piani: i i<br />
1. Teoretico – statuto epistemologico della conoscenza<br />
pedagogica, problemi assiologici e normativi.<br />
Piano della <strong>Pedagogia</strong> generale e della Filosofia dell’educazione<br />
2. Storico – comparativo confronto tra concezioni educative<br />
differenti: diacronico e sincronica<br />
Piano antropologico, della Storia e della Sociologia<br />
dell’educazione della <strong>Pedagogia</strong> comparata, etc.<br />
33. Descrittivo e sperimentale sperimentale, che utilizza i metodi di<br />
controllo positivo-sperimentali delle conoscenze – azioni<br />
prodotte.<br />
Piano della proprio della PEDAGOGIA SPERIMENTALE<br />
SPERIMENTALE,<br />
della <strong>Pedagogia</strong> scientifica, della Metodologia della ricerca<br />
pedagogica, etc.<br />
Vedi tabella esempi pag pag. 23<br />
7
La ricerca in educazione<br />
Due classi di ricerca, due scopi differenti<br />
Ricerca IDIOGRAFICA ( (studio t di– ricerca i di casi i particolari, ti l i singoli i li o<br />
specifici)<br />
ha lo scopo di conoscere e comprendere una specifica situazione<br />
educativa situata in un tempo, in uno spazio in una cultura<br />
definiti.<br />
I metodi più usati sono quelli detti qualitatativi, es.<br />
intervista libera, , osservazione non strutturata, , analisi dei<br />
documenti (cartacei, registrazioni audio-video, etc.) etc.<br />
Ricerca NOMOTETICA (studio – ricerca di leggi generali, formulazione<br />
di teorie comprensive di intere classi di casi)<br />
ha lo scopo di astrarre da una specifica situazione educativa,<br />
leggi e regole di carattere generale applicabili a contesti<br />
differenti da quello studiato.<br />
I metodi t di più iù usati ti di raccolta lt dati d ti sono quelli lli detti d tti<br />
quantitativi, es. questionario, sistemi strutturato di raccolta<br />
di dati, linee di base di osservazione di prestazioni, sistemi di<br />
misurazione, etc.<br />
8
La ricerca educativa<br />
Conoscenza dal senso comune<br />
e conoscenza scientifica<br />
Il metodo scientifico produce un sapere<br />
controllabile e replicabile da altri<br />
ricercatori attraverso procedure note ed<br />
esplicite che consentano il processo critico e la<br />
falsificazione delle ipotesi e teorie.<br />
9
La ricerca educativa<br />
cinque questioni<br />
Ogni ricercatore o gruppo di ricerca è portatore di una<br />
prospettiva teorico-pratica che ha alla sua base una<br />
concezione della realtà. Per questa ragione la<br />
posizione ontologica posseduta dal ricercatore<br />
condiziona tutte le altre questioni, dunque:<br />
Questione ontologica<br />
Questione epistemologica<br />
Questione metodologica<br />
Questione tecnico-operativa<br />
Questione assiologica<br />
10
La ricerca educativa<br />
cinque questioni<br />
QUESTIONE ONTOLOGICA<br />
La realtà esaminata esiste realmente ho è il frutto della nostra<br />
costruzione? (Ontologia: ( g studio sulla natura dell’essere) )<br />
Due Posizioni estreme:<br />
Realismo, realtà oggettiva separata dall’osservatore<br />
RRealismo li iingenuo conoscenza assoluta, l t oggettiva tti ( (positivista iti i t –<br />
determinismo: predittività e spiegabilità di un fenomeno)<br />
Realismo critico conoscenza parziale, probabilistica<br />
( (postpositivista) i i i )<br />
Costruttivismo, conoscenza determinata dall’interazione<br />
tra il soggetto gg ed il mondo.<br />
Costruttivismo classico (la realtà è conoscibile in relazione alle<br />
nostre interazioni col mondo)<br />
Costruttivismo radicale (la realtà è inventata)<br />
11
La ricerca educativa<br />
cinque questioni<br />
QESTIONE EPISTEMOLOGICA.<br />
La realtà sotto esame in che termini è conoscibile?<br />
Che diritto abbiamo di affermare “Io Io conosco”? conosco ?<br />
Il ricercatore è parte della realtà che studia o ne è<br />
separato?<br />
Domanda cruciale: Quale posizione ontologica<br />
assume il ricercatore? Realista, Costruttivista, o …?<br />
NNelle ll sue posizioni i i i si i veicolano i l concetti, tti preconcetti, tti<br />
idee e posizioni che condizionano la sua ricerca e la<br />
scoperta/costruzione dei dati e le interpretazioni e in<br />
infine le decisioni operative.<br />
(Epistemologia: studio della conoscenza della sua<br />
validità validità, cfr. cfr gnoseologia)<br />
12
La ricerca educativa<br />
cinque questioni<br />
QESTIONE METODOLOGICA<br />
Gli obiettivi di conoscenza sono soddisfatti dai metodi-<br />
tecniche usati? Come posso conoscere la realtà?<br />
Metodologia (critica e riflessioni sul metodo - tecniche)<br />
Metodo e o o (processi (p ocess mentali e a sulle s e tecniche) ec c e)<br />
Tecniche (strumenti operativi)<br />
13
La ricerca educativa<br />
cinque questioni<br />
QUESTIONE TECNICO-OPERATIVA<br />
Quali tecniche sono adeguate alla realtà-contesto e<br />
agli obiettivi di conoscenza? Quale applicazione<br />
perché la conoscenza prodotta sia attendibile?<br />
La tecnica di ricerca è il metodo-procedimento,<br />
determinato e predefinito da utilizzare per<br />
raccogliere e analizzare dati, in unzione di obiettivi e<br />
della concezione Ontologica ed Epistemologica del<br />
ricercatore.<br />
14
La ricerca educativa<br />
cinque questioni<br />
QUESTIONE ASSIOLOGICA<br />
Quali valori deve veicolare l’educazione? Come si<br />
ritiene giusto intervenire in una specifica realtà<br />
educativa?<br />
(Assiologia: studio dei valori da attribuire ai concetti,<br />
alle azioni agli aspetti ella realtà)<br />
15
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
TTema ddella ll ricerca, i è l’ l’argomento t generale l nel l panorama<br />
scientifico di cui si occupa la specifica ricerca<br />
Obiettivo della ricerca, è lo scopo, ciò che si vuole conoscere,<br />
sapere<br />
Problema della ricerca, è il bisogno conoscitivo, spesso<br />
pragmatico, orientato alla presa di decisioni, es. Binet-Simon,<br />
test d’i d’intelligenza, lli “le “l buone b domande” d d ” (d (da cui i si i parte) )<br />
Concetto prodotto dell’interazione col mondo. Etichette –<br />
categorie per gestire la complessità del reale: semplificazione-<br />
riduzione id i<br />
Oggetto (soggetto se sono persone) della rilevazione<br />
I Referenti f dell’indagine g sono gli g specifici p oggetti gg ( (o soggetti) gg )<br />
su cui sono raccolti i dati (che hanno specifiche proprietà, tutti i<br />
maschi di età compresa tra 13 e 16 anni)<br />
L’Ambito della ricerca sono i limiti (spazio, tempo e<br />
caratteristiche) entro i quali sono raccolte le informazioni.<br />
informazioni<br />
16
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
PProprietà i à di un oggetto, è uno specifico carattere o<br />
insieme di caratteri che interessano la rilevazione effettuata<br />
sull’oggetto, gg es. autostima, frequenza f specifici f comportamenti,<br />
etc.<br />
Stato sulla proprietà di un oggetto, è il valore<br />
assunto t ddalla ll specifica ifi proprietà i tà esaminata i t nell’oggetto. ll’ tt Si<br />
tratta di attribuire un valore qualitativo o quantitativo con<br />
apposite scale e test, eventualmente standardizzati. Es. velocità,<br />
correttezza e comprensione di lettura attribuito con la batteria<br />
MT Cornoldi - Colpo<br />
Fattore Fattore, è una proprietà rilevabile empiricamente<br />
direttamente o attraverso indicatori, (corrisponde ad una<br />
variabile), es. scolarizzazione dei genitori, tempo di attenzione,<br />
17<br />
età, tà presenza-assenza ddei i genitori it i ddurante t lla rilevazione, il i etc. t I<br />
fattori (le variabili) possono essere o meno correlati tra loro.
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
Variabile, è un fattore a cui si dà una definizione<br />
operativa, ovvero si stabiliscono le regole che permettono di<br />
assegnare g lo stato sulla proprietà. p p In altri termini la<br />
variabile è un fattore o proprietà di un oggetto, reso<br />
misurabile - osservabile<br />
Variabile indipendente indipendente, è alla base del concetto di<br />
esperimento, infatti è controllata dallo sperimentatore e sono<br />
le situazioni stimolo (perturbazioni) in conseguenza delle quali<br />
il soggetto dà delle risposte (variabili dipendenti - conseguenze)<br />
Variabile dipendente, è la risposta fornita dal soggetto allo<br />
stimolo proposto (variabile indipendente - perturbazione)<br />
18
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
Indicatore, è una proprietà empiricamente rilevabile di un<br />
oggetto che permette di avere una rilevazione di un concetto<br />
astratto impossibile p da rilevare direttamente.<br />
Es. il disagio giovanile in una scuola (concetto astratto),<br />
rilevato attraverso gli indicatori: frequenza alle lezioni;<br />
valutazione dell dell’apprendimento apprendimento nelle singole materie;<br />
comportamenti aggressivi verso attrezzature e persone;<br />
contenuti delle comunicazioni nei colloqui tra allievi e i<br />
ddocenti; i questionari i i di rilevamento il specifici; ifi i registrazione i i<br />
sistematica di specifici comportamenti di allievi; genitori e<br />
docenti – personale scolastico; rilevamento di stili<br />
comunicativi di tutta la popolazione scolastica e soggetti<br />
portatori d’interesse (stakeholder), etc.<br />
19
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
<strong>II</strong>potesi, i è un asserto (affermazione) che il ricercatore formula<br />
sull’oggetto esaminato – scelto (realtà osservata), riguardante lo<br />
stato assunto da uno o più fattori, eventualmente correlati tra di<br />
loro loro, ovvero tra loro dipendenti dipendenti. Es Es. “Gli Gli studenti che hanno<br />
frequenza irregolare sono a rischio di abbandono scolastico”<br />
Questi legami (correlazioni tra fattori) devono essere: definiti<br />
ad uno specifico e delimitato contesto (spazio (spazio, tempo tempo,<br />
caratteristiche)<br />
L’ipotesi dev’essere empiricamente controllabile, ovvero la<br />
corretta rilevazione e interpretazione p dei dati empirici p mi<br />
dicono se l’ipotesi è vera o falsa)<br />
N.B. nella ricerca empirica, il ricercatore può avere tanto lo scopo<br />
di verificare se un’ipotesi sia vera quanto se sia falsa. Sulla<br />
bbase ddelle ll evidenze id empiriche i i h così ì raccolte l il ricercatore i<br />
conduce lo studio sull’oggetto della sua ricerca. Questo<br />
atteggiamento “neutrale” che fa parlare i dati, è essenziale<br />
nella correttezza della ricerca ricerca.<br />
20
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
Costrutto, è un concetto astratto riferito ad un<br />
individuo, (a una classe di individui, a fenomeni o oggetti)<br />
ad es. personalità, p , intelligenza, g , autostima, , potenziale p di<br />
sviluppo, assimilazione, accomodamento, empatia, etc.<br />
Asserto, è un’affermazione dotata di valore di verità, può<br />
essere vera o falsa rispetto alla realtà oggetto della ricerca.<br />
Es. “Le variazioni all’interno di una routine di un gioco<br />
sono più frequenti in presenza della madre del bambino” bambino .<br />
Un asserto può collocarsi all’interno di qualsiasi fase della<br />
ricerca, ad es. può essere tanto un’ipotesi quanto una<br />
conclusione della ricerca.<br />
21
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
TTeoria i scientifica, i tifi è un iinsieme i di asserti i<br />
logicamente e organicamente connessi ad un alto<br />
livello di astrazione rispetto alla realtà empirica.<br />
Gli asserti si fondano su argomentazioni teoriche<br />
e sulle regolarità empiriche studiate.<br />
La teoria scientifica ha un alto grado di<br />
generalizzazione e di predittività dei fenomeni<br />
che sono compresi nel proprio dominio di<br />
riferimento<br />
riferimento.<br />
Una ricerca può partire sia da un’ipotesi che da<br />
una teoria scientifica e può condurre<br />
all’elaborazione ll’ l b i di una tteoria i scientifica i tifi oppure<br />
alla modificazione, conferma o falsificazione di<br />
una precedente teoria scientifica<br />
22
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
MModello, d ll è una rappresentazione t i astratta t tt o<br />
formalizzata di una teoria o di un insieme di<br />
asserti, il modello può essere espresso in<br />
differenti modi comunicativi e può essere:<br />
Logico (rappresentato con gli strumenti della logica<br />
formale)<br />
Statistico (rappresentato con gli strumenti della<br />
statistica)<br />
Computazionale p (rappresentato ( pp con ggli<br />
strumenti<br />
informatici che simulano il comportamento del<br />
sistema osservato e compreso dalla teoria)<br />
23
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
QQuadro d tteorico i di una ricerca, i è l’i l’insieme i dei d i<br />
riferimenti teorici, modelli, studi precedenti, etc.<br />
espliciti, relativi ai paradigmi posseduti dal<br />
ricercatore. i t<br />
Questi elementi sono utilizzati dal ricercatore per<br />
formulare le ipotesi p e per p condurre la sua azione<br />
di ricerca sullo specifico tema e oggetto.<br />
24
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
Validità di un metodo di uno strumento, di<br />
una tecnica, etc., è la capacità – efficacia – dello<br />
specifico ifi strumento t t nel l ffornire i lle informazioni,<br />
i f i i<br />
valutazioni, misurazioni, etc. per i quali è stato<br />
realizzato e adottato dal ricercatore.<br />
ricercatore<br />
25
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
Validità interna, è l’efficacia ff dello strumento adottato<br />
nell’ambito ristretto alla ricerca svolta, condotta senza<br />
errori da parte del ricercatore<br />
Validità esterna, è l’efficacia dello strumento<br />
generalizzata ad altri soggetti (contesti) di ricerca<br />
La validità esterna è fondamentale:<br />
nelle ricerche nomotetiche in quanto finalizzate a<br />
trovare – costruire leggi generali, generali ovvero a<br />
generalizzare i risultati della ricerca<br />
nelle ricerche idiografiche in quanto permette la<br />
trasferibilità dei risultati orientati alla comprensione<br />
approfondita di una specifica situazione educativa<br />
26
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
LLa generalizzazione li i (i (ricerca con intento i t t<br />
nomotetico) di un risultato della ricerca si ottiene<br />
attraverso lo studio su un campione<br />
rappresentativo i ddella ll popolazione l i interessata, i t t un<br />
insieme di soggetti che riproducono in dimensioni<br />
ridotte le caratteristiche della totalità della<br />
popolazione l i di riferimento if i<br />
La trasferibilità (ricerca con intento idiografico) di<br />
un risultato della ricerca si ottiene attraverso<br />
l’analisi accurata delle differenze tra il contesto di<br />
ricerca nel quale il risultato è stato ottenuto e il<br />
contesto nel quale q dovrà essere trasferito e dalla<br />
indipendenza dei risultati della ricerca da queste<br />
differenze (costanza dei risultati nella variabilità di<br />
alcune caratteristiche dei contesti) )<br />
27
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa<br />
le parole chiave della ricerca:<br />
Attendibilità, è la stabilità della rilevazione di uno<br />
strumento utilizzato, di un procedimento, di un indicatore o<br />
dell’intera dell intera ricerca ricerca, quando i risultati rilevati sono costanti<br />
nel tempo sugli stessi soggetti nelle medesime condizioni<br />
soggettive.<br />
28
Ricerca quantitativa q e ricerca qqualitativa:<br />
Differenze e approccio multimetodo<br />
Vedi tabella riassuntiva pp pp. 41 – 42<br />
Qualitativo – quantitativo /Nomotetico – idiografico /<br />
Generabilizzabilità – trasferibilità / etc.<br />
Nella pratica operativa della ricerca è necessario<br />
mettere a punto una strategia della ricerca: le<br />
dicotomie radicali si sfumano nella questione<br />
tecnico operativa.<br />
Ovvero quando q si tratta di definire ggli<br />
strumenti e<br />
il metodo della ricerca in relazione agli obiettivi, al<br />
quadro teorico, al contesto – oggetto, alle scelte<br />
educative alle risorse economiche e umane<br />
disponibili, etc.<br />
Le ricerche quantitative q e qqualitative si integrano g<br />
29<br />
nella pragmatica della ricerca educativa, sono<br />
interdipendenti, l’una è funzionale all’altra.
I concetti della ricerca<br />
(le operazioni concettuali della ricerca)<br />
LLa ddescrizione i i (p. 44) Ogni descrizione è frutto di una scelta (strumenti,<br />
linguaggio - salienza-pertinenza degli asserti della descrizione, obiettivi, quadro<br />
teorico, etc.)<br />
L’i L’interpretazione t t i (p. 45) Assegnare senso al dato raccolto (cfr. contabilità<br />
logica), dipende dal bagaglio e dalle esperienze del ricercatore, dal quadro teorico<br />
che possiede, etc.<br />
LLa spiegazione i i (p. 46) Ontologia realista: non oggetto studiato nella sua<br />
globalità ma studiato nelle relazioni tra fattori (aspetti parziali del soggetto). Nelle<br />
scienze umane spiegazioni probabilistiche di comportamenti osservati.<br />
LLa comprensione i (p. 47) mettersi nei panni – empatizzare con la razionalità<br />
del soggetto (non in termini psicologici), comprenderne le scelte, le azioni sulla base<br />
delle intenzioni del soggetto - analisi approfondita sul singolo caso.<br />
La previsione e i io e ( (p.48) ) capacità i à di stimare i la l possibilità ibili à che h si i presentino i<br />
comportamenti e fenomeni, in relazione ai punti sopra esposti.<br />
La comparazione (p. 48) logica della comparazione di fattori di J. Stuart<br />
Mill, individuazione di regolarità empiriche tra due o più realtà differenti.<br />
30
Vedere<br />
31
Vedere la “realtà”<br />
Dopo aver seguito le istruzioni per percepire il<br />
fenomeno e sentito la spiegazione fisiologica<br />
PPensa a questa t esperienza i percettiva tti<br />
Formula 3 domande o asserti sul rapporto tra ciò che<br />
hai visto, , la fenomenologia, g , e la “realtà” osservata<br />
32
Strategie di ricerca educativa<br />
La ricerca basata sulla matrice di dati<br />
La ricerca interpretativa<br />
La ricerca per esperimento<br />
La ricerca azione<br />
La ricerca basata sugli studi di caso<br />
33
La ricerca basata sulla matrice di dati<br />
LLa matrice t i di ddati ti è un<br />
tipico strumento<br />
quantitativo alla basa<br />
degli studi psicometrici<br />
(Galton, Binet, etc.)<br />
Ogni riga corrisponde ad<br />
un caso, , ad es. persone p<br />
Ogni colonna<br />
corrisponde ad una<br />
variabile, equivalente<br />
matematico del fattore<br />
considerato.<br />
All’incrocio di colonne e<br />
righe i h c’è ’è il ddato, t ovvero il<br />
valore assunto da<br />
ciascuna variabile per<br />
ogni caso considerato<br />
caso<br />
Variabile Rapidità p Correttezza Comprensione p<br />
Carlo 10 8 10<br />
Lia 6 8 10<br />
Sara 5 10 2<br />
Tonio 9 7 10<br />
Marco 3 6 9<br />
Frida 5 9 10<br />
Cleo 6 9 4<br />
Ugo 8 8 10<br />
Mauro 10 10 10<br />
34
La ricerca basata sulla matrice di dati<br />
I dati vengono raccolti con un’inchiesta (survey)<br />
attraverso, questionari, test, batterie di<br />
valutazione valutazione, griglie di osservazione, osservazione interviste, interviste<br />
prove oggettive, liste di controllo (check list),etc.<br />
Ogni riga caricata sul calcolatore (foglio di calcolo<br />
o data base) è detta record<br />
Ogni dato rilevato dagli strumenti adottati, ad<br />
esempio le domande di un questionario (item)<br />
origina e completa una riga (record) della matrice<br />
35
La ricerca basata sulla matrice di dati,<br />
la ricerca standard<br />
L’analisi, successiva, dei dati viene effettuata con<br />
tecniche statistiche, quantitative. Gli scopi di<br />
questo tipo di ricerche sono prevalentemente<br />
nomotetici, dunque le procedure sono altamente<br />
formalizzate; ;p per questa q ragione g la ricerca basata<br />
sulla matrice di dati è anche detta “ricerca<br />
standard”.<br />
36
La ricerca interpretativa<br />
Ricerca che tende a comprendere più che a<br />
spiegare i fatti umani, in quanto il ricercatore e il<br />
soggetto studiato condividono la stessa natura, natura<br />
non sono separati. Questa è la principale<br />
differenza tra le scienze fisico-naturali e le<br />
scienze umane (W. Dilthey)<br />
Prevalenza di componenti relazionali ed empatia,<br />
studio dei fenomeni dall’interno<br />
La ricerca interpretativa non fornisce<br />
procedure predefinite a priori, si adatta al<br />
contesto studiato (sistema): ricercatore – soggetto<br />
– ambiente<br />
37
La ricerca interpretativa<br />
St Strumenti: ti<br />
Intervista a bassa strutturazione, anche di più persone<br />
contemporaneamente<br />
Colloquio (aspetti relazionali, narrativi)<br />
Osservazione può essere strutturata o non strutturata;<br />
diretta (sul campo) o indiretta (es. videoregistrata); è<br />
sistematica, ovvero si seleziona ciò ò che è saliente<br />
includendo l’ambiente; il contesto dell’osservazione può<br />
essere, naturale o artificiale)<br />
<strong>II</strong>n sintesi: i i a) ) selezione l i ddell’informazione ll’i f i osservata; b)<br />
organizzazione dell’informazione osservata<br />
Analisi - studio documenti può essere come l’intervista,<br />
strutturata t tt t ( (si i utilizzano tili moduli d li e griglie i li predefiniti d fi iti per<br />
classificare le informazioni presenti non strutturata (si<br />
rilevano tutte le informazioni utili al controllo delle ipotesi<br />
di partenza)<br />
38
La ricerca per esperimento<br />
A diff differenza ad d es. di un questionario, i i o di una matrice i di<br />
dati, la ricerca per esperimento ha l’obbiettivo di spiegare<br />
le variazioni di un solo fattore che si ipotizza dipendente da<br />
un insieme di altri fattori.<br />
Es. l’asserto: “La popolazione di adolescenti maschi tra i 15 e i 18<br />
anni ha maggiori capacità di adattamento a contesti sociali nuovi nuovi,<br />
se è presente un giovane adulto dello stesso sesso esperto nelle<br />
relazioni interpersonali” perché questo asserto possa essere<br />
verificato è necessario costruire un esperimento<br />
esperimento.<br />
Si costruisce un ambiente sperimentale nel quale le<br />
variabili sono controllate.<br />
L’ambiente sperimentale può essere naturale o artificiale,<br />
ma in educazione si utilizzano principalmente ambienti<br />
naturali, , es. classe scolastica, , gruppo g pp scout, , famiglia, g ,<br />
etc. 39
La ricerca per esperimento<br />
DDa un insieme i i di fattori f tt i si i iisola l un solo l ffattore tt che h diviene di i<br />
il fattore indipendente o stimolo sperimentale in grado di<br />
modificare il fattore dipendente, ovvero la porzione di realtà<br />
che si è scelto di osservare. osser are Per questa ragione il fattore<br />
indipendente è anche detto fattore sperimentale.<br />
Dunque, a differenza delle precedenti strategie di ricerca,<br />
lla ricerca i per esperimento i t modifica difi iintenzionalmente t i l t lla<br />
realtà che si osserva.<br />
Es. il fattore sperimentale:<br />
“Presenza di un giovane adulto dello stesso sesso esperto nelle<br />
relazioni interpersonali”;<br />
porterà p ad una ricerca sperimentale p<br />
che rileverà le:<br />
“Variazioni di adattamento nel nuovo contesto sociale in presenza<br />
e in assenza di un giovane adulto dello stesso sesso, esperto nelle<br />
relazioni interpersonali.”<br />
40
La ricerca per p esperimento p<br />
Fasi della ricerca ad un gruppo<br />
Come si realizza un esperimento?<br />
Si applica il fattore sperimentale ad un gruppo<br />
sperimentale i t l<br />
SSchema h di ricerca i sperimentale i l non affidabile! ffid bil ! (vedi p.68)<br />
Gs Pi Fs Pf<br />
Gruppo sperimentale Prove iniziali Fattore sperimentale Prove finali<br />
41
La ricerca per esperimento<br />
NNegli li ambienti bi i educativi d i i è improbabile i b bil poter avere il<br />
controllo su tutte le variabili e costruire una ricerca in<br />
laboratorio.<br />
Dunque per avere la “certezza”- approssimazione che i<br />
risultati non siano condizionabili da altre variabili non<br />
controllate si utilizzano due gruppi e si controllano i<br />
processi e risultati in uno specifico ambiente e tempo:<br />
Gruppo sperimentale (Gs) nel quale si introduce la<br />
variabile i bil iindipendente di d t ( (es. did didattica tti ddella ll matematica t ti<br />
analogica)<br />
Gruppo di controllo (Gc) (didattica della matematica<br />
tradizionale)<br />
Ad entrambi i gruppi si applicano gli stessi strumenti di<br />
valutazione, ad es. dell dell’apprendimento apprendimento della matematica<br />
42<br />
(es. batteria di valutazione AC-MT)
La ricerca per p esperimento p<br />
Fasi della ricerca a due gruppi<br />
SPERIMENTALE<br />
Gruppi Prove iniziali<br />
Fattore<br />
Prove finali<br />
Gs Pis Fs Pfs<br />
CONTROLLO Gc Pic Fo Pfc<br />
Le prove iniziali (Pis/Pic) e le prove finali (Pfs/Pfc) devono<br />
rilevare le stesse competenze, dunque possono invalidare i<br />
risultati in quanto gli allievi vengono “informati” all’inizio<br />
sull’oggetto sull oggetto della ricerca (sono consapevoli di cosa andremo a<br />
43<br />
verificare delle loro prestazioni).
La ricerca per p esperimento p<br />
Fasi della ricerca a quattro gruppi<br />
Affiancando al gruppo sperimentale ed al gruppo di<br />
controllo un altro gruppo, valutiamo gli effetti delle prove<br />
iniziali.<br />
G1 Pi1 Fs Pf1<br />
Ovvero per<br />
controllare gli effetti<br />
di una variabile (la<br />
prova iniziale),<br />
abbiamo bbi bi bisogno di<br />
altri due gruppi.<br />
G2 Pi2 Fo Pf2<br />
È un modello<br />
pienamente<br />
sperimentale ma<br />
G3 Fs Pf3<br />
molto costoso! 44<br />
G4 Fo Pf4
La ricerca per p esperimento p<br />
Fasi della ricerca a un gruppo<br />
<strong>II</strong>n questo caso nello ll stesso gruppo vengono iintrodotti d i il<br />
fattore ordinario (Fo) e il fattore sperimentale, (Fs) tra<br />
loro la prova intermedia (Pit)<br />
Gs Pi Fo Pit Fs Pf<br />
t1<br />
t2<br />
Ad esempio se si vuole valutare l’efficacia di una innovazione<br />
Didattica, si verifica in tempi differenti le prestazioni. Ma c’è<br />
L’effetto maturazione …, l’apprendimento precedente può favorire<br />
quello successivo<br />
45
La ricerca per p esperimento p<br />
<strong>Sperimentale</strong> / quasi-sperimentale<br />
La ricerca per esperimento può dirsi con:<br />
disegno di ricerca sperimentale, vero e proprio<br />
quando d è possibile ibil controllare t ll ttutti tti i ffattori tt i<br />
(sperimentali – di disturbo)<br />
disegno seg o di ricerca ce ca quasi-sperimentale<br />
q as spe e ta e<br />
quando i fattori (sperimentale e di disturbo) non sono<br />
controllabili nelle conseguenze che hanno nel fattore<br />
di dipendente, d t ed d allora ll si i ddevono effettuare ff tt ddelle ll<br />
comparazioni (es. lo studio a posteriori di due classi<br />
scolastiche, vedi p. 49, logica della comparazione)<br />
46
La ricerca azione<br />
(“ricerca intervento”, Kurt Lewin)<br />
MModello d ll di ricerca i molto l di diverso dai d i precedenti, d i l’ l’obiettivo, bi i lla<br />
metodologia e gli strumenti non sono finalizzati<br />
esclusivamente alla raccolta di dati e di osservazioni ma<br />
all’attivazione di cambiamenti – informati, consapevoli<br />
Modifica la realtà mentre la conosce e viceversa<br />
NNon separazione i osservatore t / osservato t<br />
Ricerca con intenti ideografici, non nomotetici<br />
quindi esiti della ricerca non generalizzabili ma trasferibili<br />
ad altri ambiti, approccio qualitativo o integrato<br />
qualitativo-quantitativo<br />
Pieno coinvolgimento coin olgimento dell’osservatore dell’osser atore nella realtà che<br />
studia (operatori, insegnanti, educatori, stackeholder, etc.)<br />
47
La ricerca azione<br />
La ricerca azione utilizza metodi e tecniche della<br />
ricerca standard, della ricerca interpretativa e<br />
della ricerca per esperimento finalizzati alla<br />
soluzione di problemi specifici in un contesto<br />
situato, , e alla conoscenza approfondita pp ed<br />
empatica dei fattori di interesse emergente, sulla<br />
base delle esperienze e delle competenze degli<br />
operatori i coinvolti. i l i<br />
I dati se sono raccolti con metodi strutturati, sono<br />
analizzati li ti con strumenti t ti statistici, t ti ti i se sono<br />
raccolti con metodi poco strutturati sono<br />
analizzati con i metodi di analisi testuale.<br />
testuale 48
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
1. Produrre conoscenza contestualizzata con lo scopo di<br />
migliorare una pratica educativa:<br />
2. CCosa vuol l di dire migliorare i li una pratica ti educativa? d ti ?<br />
Criteri:<br />
1. di efficacia, ffi i congruenza ttra obiettivi bi tti i e mezzi i<br />
educativi;<br />
22. di efficienza efficienza, conseguimento obiettivi col minimo<br />
dispendio di risorse, soddisfazione operatori-clienti,<br />
portatori po a o d’interesse e esse (stackholders)<br />
(stac olde s)<br />
49
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
2. Sul campo, gli operatori<br />
1. Delineano il problema<br />
2. LLo analizzano li<br />
3. Progettano strategie di soluzione<br />
44. Valutano i risultati - procedure<br />
Nella ricerca azione sono considerati gli aspetti<br />
caratteristici del sistema (ambiente) nel quale la ricerca<br />
si svolge, non aspetti generalizzati o statisticamente<br />
rilevanti: fattori personali, ruoli, modalità relazionali,<br />
clima del gruppo, etc. ed è centrale la partecipazione<br />
condivisa e coordinata dei soggetti, (lavoro di squadra,<br />
équipe, apprendimento cooperativo, etc.)<br />
50
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
CCapacità i à e di disponibilità ibili à all’autovalutazione ll’ l i e alla ll<br />
supervisione Interdipendenza tra crescita del singolo e<br />
della società-gruppo<br />
3. Obiettivi intrinseci-metaprofessionali della ricerca:<br />
1. Acquisizione consapevolezza degli operatori:<br />
1. non neutralità della ricerca e del lavoro educativoformativo-istruttivo<br />
22. Consapevolezza delle potenzialità, potenzialità dei vincoli vincoli, delle<br />
risorse, delle competenze, dei limiti posseduti attraverso:<br />
1. Competenza metodologica, capacità di studio, analisi, di<br />
soluzione di problemi, gestione di situazioni operative<br />
concrete<br />
2. Competenza personale, consapevolezza dei propri<br />
meccanismi emotivi-relazionali<br />
51
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
4. Ruolo non accademico del ricercatore impostato<br />
sullo scambio di conoscenze competenze, azioni,<br />
saperi pratici, pratici etc etc. i ruoli possono essere:<br />
Consulente esterno, fornisce indicazioni<br />
metodologiche e consulenze per competenze che gli<br />
operatori non possiedono<br />
Osservatore, ruolo critico di supervisione<br />
Paritario, partecipa pienamente alla ricerca<br />
dall’interno e può costituirsi un gruppo di ricercatori<br />
interdisciplinare<br />
52
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
TTuttavia tt i si i sottolinea tt li che h spesso per attivare tti un<br />
cambiamento è necessario un intervento<br />
“esterno” che modifichi equilibri q ( (omeostasi) )<br />
cristallizzati in relazioni e interazioni routinarie<br />
o stereotipate, disfunzionali alle necessità –<br />
obiettivi obiettivi. Un intervento esterno è una risorsa<br />
verso nuovi equilibri più funzionali (a volte con<br />
crisi personali e di grupo – vedi supervisioni e<br />
autovalutazione)<br />
Inoltre il ricercatore, attraverso gli scambi che si<br />
creano nella ricerca azione azione, con il sapere pratico<br />
che introduce rende contestuale e usabile il<br />
sapere teorico<br />
53
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
5. Disponilità personale – professionale al<br />
cambiamento al lavoro sia sui propri punti di<br />
forza che punti deboli sia al livello delle<br />
competenze personali che professionali<br />
66. Continua ridefinizione ridefinizione, (complessità) lavoro<br />
circolare ricorsivo e non lineare-deterministico<br />
di causa in causa:<br />
Obiettivi, metodi e strumenti sono costantemente<br />
discussi e eventualmente modificati dal gruppo nel<br />
lavoro di ricerca azione, azione<br />
54
La ricerca azione<br />
Definizioni-caratteristiche della ricerca azione<br />
7. LLa ricerca i azione i tende d a occuparsi i di soggetti i che h<br />
possono sfuggire, essere invisibili, alla ricerca<br />
accademica: soggetti deboli, emarginati, non significativi<br />
numericamente-statisticamente, etc.; la “realtà” non è<br />
vista da punto di vista neutrale, ma dal punto di vista dei<br />
soggetti. gg<br />
8. Il carattere scientifico è dato dall’autenticicità dei<br />
risultati, dal loro radicamento e coerenza al contesto, in<br />
relazione l i alle ll consapevolezze l prodotte d tt negli li operatori t i e al l<br />
miglioramento della qualità del servizio. I dati analizzati<br />
servono a realizzare procedure operative immediate<br />
piuttosto i che h a definire d fi i sistemi i i di conoscenza generali li e<br />
universali (idiografico vs. nomotetico)<br />
55
La ricerca basata sugli g studi di caso<br />
Caratteristiche<br />
Analisi ristrette su singoli soggetti o piccoli<br />
gruppi, i casi: unità autonome con precisi confini<br />
(spesso oggetto di studi longitudinali: dati<br />
raccolti e osservazioni sugli stessi casi protratti<br />
per p lungo g tempo p anche anni, , ppiuttosto<br />
che studi<br />
trasversali, su più soggetti in un breve periodo e<br />
contemporaneamente)<br />
Attraverso l’evidenza empirica sullo studio di un<br />
solo caso, condotta su un caso singolo o su un<br />
numero li limitato it t di casi, i può ò avviare i un processo<br />
di revisione di una teoria o di un’ipotesi<br />
56
La ricerca basata sugli g studi di caso<br />
Caratteristiche<br />
St Studi di di caso:<br />
Singoli, es. un soggetto con difficoltà di<br />
apprendimento<br />
pp<br />
Multipli, un insieme di soggetti con difficoltà di<br />
apprendimento<br />
Ri Ricerca condotta: d tt<br />
Partendo da ipotesi teoriche da verificare con i dati<br />
empirici p ottenuti dallo studio di caso<br />
Partendo senza ipotesi teoriche, costruendo un teoria<br />
sulla base dei dati empirici ottenuti dallo studio di<br />
caso. Si perviene ad una teoria circostanziata,<br />
(grounded theory). Per realizzare questa modalità è<br />
necessario essere in grado di mettere tra parentesi le<br />
proprie convinzioni e conoscenze pregresse (tabula<br />
57<br />
rasa)
La ricerca basata sugli g studi di caso<br />
Caratteristiche<br />
LLo studio t di ddel l caso singolo, i l ddella ll sua ffenomenologia, l i<br />
delle relazioni con altri fattori, precede la ricerca di<br />
generalizzazioni ge e a a o dei e risultati s a e la a cos costruzione o e di una a<br />
teoria organica, su un determinato fenomeno<br />
osservato (es. abbandono scolastico, disturbi specifici<br />
di apprendimento apprendimento, etc.). etc )<br />
I dati raccolti non prevedono una generalizzazione<br />
statistica (approccio nomotetico) matrasferibilità<br />
ma trasferibilità<br />
dei risultati (approccio idiografico), dunque le<br />
conclusioni ottenute possono essere utilizzate per<br />
analogia come modelli per studiare ed interpretare<br />
casi analoghi con premesse analoghe (modelli, casi<br />
emblematici, casi paradigmatici, etc.)<br />
58
La ricerca basata sugli g studi di caso<br />
Caratteristiche<br />
Lo studio è olistico rispetto alla complessità del<br />
caso studiato, non riduzionistico perché non ha lo<br />
scopo di trovare cause univoche e prime del<br />
fenomeno; ad esempio, quando il numero di<br />
fattori è tanto elevato da non poter p essere<br />
controllati, si focalizza lo studio sui fattori che di<br />
volta in volta si ritiene possano avere correlazioni<br />
significative i ifi i col l caso studiato. di<br />
59
La ricerca basata sugli g studi di caso<br />
Caratteristiche<br />
Tre tipi di studi di caso:<br />
1. Studio di caso intensivo, per costruire tipi, es.<br />
profilo di un soggetto che è oppositivo in ambiente<br />
scolastico; profili di un soggetto motivato allo studio<br />
2. Studio di caso comparativo: per individuare<br />
similitudini e differenze tra casi omogenei, es. tra<br />
soggetti oppositivi in ambiente scolastico; tra<br />
soggetti motivati allo studio<br />
3. Studi di caso di ricerca azione: per individuare<br />
strategie specifiche per attivare cambiamenti o<br />
modificare un fenomeno, es. un soggetto oppositivo<br />
in ambiente scolastico; estendere la motivazione allo<br />
studio ad una più p ampia p pparte di ppopolazione p<br />
60<br />
scolastica
La ricerca basata sugli g studi di caso<br />
Caratteristiche<br />
Gli studi di caso sono particolarmente efficaci<br />
nella descrizione storica degli eventi (fenomeno),<br />
nella conoscenza dei contesti ecologici ecologici, specifici<br />
esaminati<br />
Sono privilegiate generalmente strategie di<br />
ricerca ecologico – qualitative e analisi<br />
longitudinali (protratte nel tempo, nel lungo<br />
periodo di sviluppo ed evoluzione dei soggetti e<br />
dei contesti studiati)<br />
Processi di validazione degli asserti (p.84)<br />
61
Fasi della ricerca in educazione<br />
Sintesi con esempi, pp. 88-96<br />
62
Quando attivare cambiamenti appare impossibile,<br />
Avolte A volte …<br />
“ … le abbiamo provate tutte …! !”<br />
“ “… non possiamo farci f nulla …!”<br />
63
Un esempio di<br />
RICERCA AZIONE<br />
applicato al lavoro di un’èquipe<br />
pedagogica d i<br />
64
Tecniche per le relazioni d’aiuto ’<br />
• LLa competenza t tecnica t i è ffondamentale d t l nelle ll relazioni l i i d’ d’aiuto: i t<br />
consente risposte efficaci ed efficienti in tempi adeguati. La<br />
conoscenza teorico - tecnico - pratica, p , consente “Improvvisazione<br />
p<br />
controllata”.<br />
• Il tecnicismo pone innanzi la tecnica sui bisogni della persona nel<br />
suo ambiente, come tale è dannoso e disfunzionale, produce la<br />
perdita p della relazione d’aiuto e della reciprocità p educativa.<br />
• Spesso le tecniche hanno un’origine sperimentale in condizioni di<br />
variabili controllate (semplicità) le condizioni quotidiane non<br />
consentono il controllo delle variabili (complessità).<br />
65
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
(ADATTAMENTO DA FIORENZA, NARDONE1995)<br />
• LA STRATEGIA SI ADATTA AL PROBLEMA (SISTEMA –<br />
PERSONE), NON È IL PROBLEMA A<br />
DOVERSI ADATTARE ALLE SOLUZIONI O ALLA STRATEGIA<br />
• LE PERTURBAZIONI INTRODOTTE DALLA STRATEGIA<br />
DEVONO ESSERE PERTINENTI ALLE<br />
POTENZIALITÀ DISCRIMINATORIE DEL SISTEMA (PERSONE)<br />
• È CRUCIALE VIVERE E CONOSCERE LA CULTURA, LA<br />
PSICOLOGIA, L’APPRENDIMENTO DEL<br />
SISTEMA (DELLE PERSONE) NEL QUALE SI OPERA<br />
66
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA<br />
SOLUZIONE DEI PROBLEMI MODELLO D’INTERVENTO<br />
Fasi operative<br />
1. DEFINIZIONE DEL PROBLEMA<br />
2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DI<br />
CAMBIAMENTO<br />
3. INDIVIDUAZIONE DELLE TENTATE<br />
SOLUZIONI<br />
4. IDENTIFICAZIONE DELLE STRATEGIE<br />
5. RIDEFINIZIONE DEL PROBLEMA<br />
67
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
1. DEFINIZIONE DEL PROBLEMA<br />
(definizione del comportamento – problema, del comportamento disfunzionale e del<br />
comportamento p funzionale: dinamica ppositivo-negativo) g )<br />
ANALISI COOPERATIVA DEI DATI E DELLE OSSERVAZIONI RILEVATE<br />
SISTEMATICAMENTE.<br />
Non generalizzare - giudicare, (es. “è violento”). Non interpretare o fare diagnosi, ogni<br />
caso è specifico. In questa fase si possono anche utilizzare le informazioni diagnostiche,<br />
per approfondire investigare, specificare il problema ed eventualmente scegliere il<br />
problema su cui intervenire tra i tanti. È il fattore su cui si scegli di agire ed al quale si deve<br />
dare una definizione operativa (vedi diapositiva nn. 18)<br />
È la fase più lunga ma agevola l’individuazione di strategie funzionali al cambiamento.<br />
• Cosa viene identificato come problema? (Per chi è un problema? Criteri<br />
discriminatori: danno danno, ostacolo, ostacolo stigmatizzazione)<br />
• Con quali modalità osservabili il problema si manifesta? (sequenze di<br />
comportamenti, pattern, come funziona il problema, non perchè)<br />
• Quando Q si manifesta di solito, , con chi si manifesta e con chi non si manifesta?<br />
• Dove ed in quali situazioni appare? Dove e in quali situazioni non appare?<br />
• Con quale frequenza ed intensità si manifesta? (difficoltà momentanea o difficoltà<br />
stabilizzata?) )<br />
68
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI<br />
LIMITAZIONE CONFINI D’ AZIONE E CONTENIMENTO DELLA<br />
ONNIPOTENZA DELL’INTERVENTO<br />
Graduare dieci obiettivi – comportamenti osservabili dal più<br />
semplice al più complesso (microbiettivi articolati<br />
eventualmente t l t i in un’analisi ’ li i ddel l compito), it ) economicità i ità<br />
dell’intervento<br />
Formulazione degli g obiettivi in forma ppositiva - “non negativa” g<br />
Modulare gli obiettivi in modo funzionale a non allarmare il<br />
sistema della perdita dell’equilibrio (omeostasi, ruoli assestati,<br />
etc etc.) ) verso il cambiamento (“non ( non voglio cambiare”) cambiare ).<br />
Inserire solo obiettivi realisticamente raggiungibili, disponibili<br />
al potenziale d’azione dell’intervento (cfr. ZSP, zona di sviluppo<br />
prossimale)<br />
69
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
3. INDIVIDUAZIONE DELLE TENTATE SOLUZIONI<br />
ANALISI DELLE INTERAZIONI PRECEDENTI, osservazione –<br />
copione (script)<br />
• Investigare l’azione (si interviene quando non si dovrebbe, non<br />
si interviene quando si dovrebbe, si interviene in modo errato,<br />
stigmatizzazione, creazione del caso, individuazione di rinforzi<br />
“invisibili” etc.).<br />
• Indicare gli interventi disfunzionali che alimentano il problema (da<br />
interrompere)<br />
• Cosa si è fatto?<br />
• Da chi è stato fatto?<br />
• Con quale modalità e intensità?<br />
70
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
4. IDENTIFICAZIONE DELLE STRATEGIE<br />
È la parte più creativa, se i passi precedenti sono stati eseguiti<br />
correttamente, l’individuazione delle strategie e le modalità di<br />
intervento sono facilitate. facilitate<br />
Sono fondamentali:<br />
- il lavoro di squadra (èquipe), la condivisione di analisi, decisioni e<br />
operatività;<br />
- il controllo e l’analisi costante condotta con osservazioni sistematiche<br />
(linea di base – intervento – stabilizzazione cambiamenti)<br />
La strategia che si autocorregge aumenta la sua precisione, l’efficacia<br />
e l’efficienza.<br />
Questa modalità consente un adattamento (fit) all’evoluzione ed allo<br />
sviluppo del fenomeni umani, i cui dati sono altamente mobili, non alla<br />
loro rappresentazione statica (match).<br />
71
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
4. IDENTIFICAZIONE DELLE STRATEGIE<br />
Criteri generali. Le strategie devono essere strategiche:<br />
• Devono proteggere p gg tutti i fattori che consentono l’uso delle strategie: g le<br />
persone, la professionalità, il contesto, le relazioni, le aspettative …<br />
• Non devono alimentare o nascondere il problema e le sue implicazioni. Le<br />
strategie s a eg e de devono o o esse essere e pe perturbazioni u ba o cche e aattivano a o trasformazioni as o a o aanche c e<br />
minime (cambiamenti comportamentali, relazionali, apprendimenti,<br />
attribuzioni, etc.) che sblocchino la situazione nella interazione in cui il<br />
problema p si manifesta.<br />
• Le strategie e la comunicazione scelte devono essere imprevedibili e<br />
creative, avere carattere persuasivo – empatico non esortativo, adeguate<br />
nei tempi p e nelle modalità alle ppersone ed agli g obiettivi. Adeguate g alle<br />
persone (sistema).<br />
• La strategia deve essere abbandonata se in tempi “ragionevoli” non<br />
produce modificazioni (o ristrutturata nei tempi-modalità tempi modalità o reiterata in<br />
tempi e contesti differenti).<br />
• La strategia scelta deve produrre piccoli cambiamenti o attenuazioni del<br />
problema problema. Trasformazioni minime costituiscono rilevanti esiti<br />
72<br />
dell’intervento, possono innescare grandi cambiamenti imprevisti<br />
(l’aspettativa di estinzione del problema può essere disfunzionale).
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
Le strategie devono essere strategiche:<br />
IL REPERTORIO DELLE STRATEGIE È ILLIMITATO NELLA VARIETÀ DELLE<br />
APPLICAZIONI<br />
E COMBINAZIONI MA È LIMITATO NELLA VARIETÀ TIPOLOGICA<br />
“STRATEGIA STRATEGIA SENZA ERRORI ERRORI” ERRORI<br />
- SI DEVONO VALUTARE CON CURA LE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO DELLA<br />
STRATEGIA STESSA AL FINE DI NON “BRUCIARLA”<br />
BRUCIARLA .<br />
- LA STRATEGIA DEVE ESSERE PROTETTA DALLE “PRESSIONI ESTERNE” DALLE<br />
ASPETTATIVE E DA OBIETTIVI ECCESSIVAMENTE ALTI.<br />
-CIÒ Ò PERMETTE DI PRESERVARNE IL SUO IMPIEGO IN UN MOMENTO O IN UN<br />
CONTESTO DIFFERENTE.<br />
QUESTO È UN FATTORE PROTETTIVO DELLA RELAZIONE D’AIUTO EDUCATIVA E<br />
DELLA PROFESSIONALITÀ DELL’INTERVENTO DELL INTERVENTO<br />
73
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
4.1 STRATEGIE - STRUMENTI<br />
• interrompere le tentate soluzioni disfunzionali precedentemente<br />
individuate (che stabilizzano – generalizzano – alimentano il problema o<br />
non essendo efficaci pregiudicano successivi interventi)<br />
• Prescrizione paradossale (del sintomo)<br />
– Doppio pp vincolo<br />
– Illusione della scelta<br />
– Interrompe la spontaneità<br />
– Ristabilizza la complementarietà della relazione<br />
• Ristrutturazione (con connotazione positiva)<br />
• Persuasione comunicativa (dal “tu” all’”io”, metafora, suggestioni,<br />
evocazioni, etc.)<br />
• Spiazzamento<br />
• Disattenzione 74<br />
• Provocazione – lapsus – frustrazione del sintomo
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
4.1 STRATEGIE - STRUMENTI<br />
•<br />
Ri Rinforzi f i / estinzione. ti i<br />
Modellaggio.<br />
• Sostegno g - Scaffoldingg - Aiuti e attenuazioni.<br />
• Dialogo guidato – metacognizione.<br />
• Autoistruzione.<br />
• Costruzione della cultura del gruppo – classe (nicchia ecologica)<br />
• “Come se”. Comportarsi, comunicare e relazionarsi, come se il<br />
cambiamento auspicato fosse in atto, si sfrutta il fenomeno della profezia<br />
che si autodetermina autodetermina, si supera la stigmatizzazione con un’altra un altra<br />
stigmatizzazione opposta, utilizzando il contesto disponibile.<br />
• Piccoli sabotaggi.<br />
• Azione indiretta (su famiglia, amici, insegnanti).<br />
• Attenzione nascosta (“ruffiano”).<br />
• Negoziatore g irragionevole. g<br />
75<br />
• Etc.
APPROCCIO STRATEGICO - COSTRUTTIVISTA ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI<br />
MODELLO D’INTERVENTO<br />
5. RIDEFINIZIONE DEL PROBLEMA<br />
LA STRATEGIA È CIRCOLARE, PROCRDDO RICORSIVO, SFRUTTA LE<br />
RETROAZIONI (cfr. ecologia, complessità, Cibernetica, Pragmatica della comunicazione<br />
umana, costruttivismo, etc; G. Bateson, P. Watzlawick, E. Morin, F.J.Varela, et alii)<br />
L’osservazione di ciò che è mutato e di ciò che non è mutato innesca una analisi su<br />
quali aspetti intervenire e su quali non intervenire.<br />
RIDEFINIZIONE<br />
PROBLEMA<br />
DEFINIZIONE<br />
PROBLEMA<br />
IDENTIFICAZIONE<br />
STRATEGIE<br />
DEFINIZIONE<br />
OBIETTIVI<br />
INDIVIDUAZIONE<br />
TENTATE<br />
SOLUZIONI<br />
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