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S.E.G.A. - La luna nuova

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L a<br />

Ballata<br />

Tollari Danilo, “il falegname”<br />

da <strong>La</strong>ma a <strong>La</strong>ma mutò domicilio<br />

con pialla e sgorbia forgiava legname<br />

e a Maranello finiva “in esilio”.<br />

Ma i monti e l'amicizie paesane<br />

furon richiamo cui non batté ciglio<br />

Maestri, Torri e Monti l'han plagiato<br />

perché a “Parigi” sempre s'è fermato!<br />

Da Gombola a Pianorso il suo Casato<br />

poi giunto con famiglia in Val Dragone<br />

Graziano, dei Gualmini, mio cognato<br />

primizia di bontà fra le persone.<br />

D'informatica già specializzato<br />

nella D.C. non disdegnò tenzone.<br />

Da ragazzo affrontò l'estate dura<br />

nella campagna della trebbiatura!<br />

Tollari Danilo (1935-2010).<br />

Nasce a Cadignano di <strong>La</strong>ma Mocogno;<br />

il padre svolge attività di falegname<br />

vecchio stampo: botti, ruote, carri, tinozze,<br />

sia pezzi nuovi che riparazio-<br />

42 la LUNA <strong>nuova</strong> - Maggio 2013<br />

di Bruno Ricchi<br />

Valle<br />

della<br />

Per anni punto di riferimento<br />

Ennio Maestri alla “Cooperativa”<br />

nei vari suoi commerci sempre intento<br />

il Comunal Consesso pur seguiva.<br />

Con Marta e i figli visse ognor contento<br />

e Costrignano volle sempre viva!<br />

Analfabeta fin oltre vent'anni<br />

apprese far di conto “non a spanni”!<br />

Girava il centro e la periferia<br />

con lo “scardazzo” Oreste Gianaroli<br />

tutti lo salutavan sulla via<br />

di lana e crine discioglieva “i boli”<br />

l'epigrafi dai mur strappava via<br />

con sagaci commenti e strani voli.<br />

Un giorno che pranzava a casa mia<br />

dal salame i “lardini” tolse via!<br />

ni. Dal 1930 fino gli anni '70, a piedi o<br />

in bicicletta, con pialla e sega sulle<br />

spalle, il vecchio Tollari svolge il prezioso<br />

lavoro, modestamente, anche col<br />

sistema del “baratto” quando le povere<br />

famiglie non riescono a pagarlo.<br />

Danilo frequenta le scuole elementari<br />

a Montecerreto, quindi studia presso<br />

l'Istituto Fermo Corni di Modena. Dopo<br />

il diploma sceglie di lavorare col padre<br />

che nel frattempo ha rilevato la falegnameria<br />

Martelli a <strong>La</strong>ma di Monchio<br />

ove la famiglia si trasferisce. Danilo,<br />

intraprendente e dinamico, oltre che<br />

ottimo artigiano, negli anni 1963-1965<br />

realizza a Maranello, unitamente alla<br />

sorella Luciana, due condomini con<br />

appartamenti e negozi, mantenendo la<br />

sede dell'attività a Palagano pur abitando<br />

sempre più spesso a Maranello<br />

23 a<br />

con la sorella. Danilo, colto e sensibile,<br />

ha fatto parte per anni di una compagnia<br />

di amici gioiosa ed affiatata:<br />

Doriano, Adriano, Marco, il cui ritrovo,<br />

la domenica pomeriggio, era sempre<br />

fissato presso il bar a “Parigi”, così era<br />

chiamato il bar della Cooperativa di<br />

Costrignano; da qui i nostri eroi partivano<br />

per una pizza a Ponte Dolo o alla<br />

Taverna del Brutto ove poi si tirava notte<br />

con disquisizioni, più o meno dotte,<br />

sugli argomenti più disparati e controversi.<br />

Stimo Danilo una persona unica<br />

ed eccezionale anche se, per il breve<br />

anno di fidanzamento con mia moglie,<br />

tutte le sere che rientravo dal cinema<br />

o dalla pizzeria, nelle brevi fermate in<br />

auto, mi abbagliava o mi suonava<br />

ripetutamente il clacson, facendo arrabbiare<br />

la mia fidanzata.<br />

PARTE

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