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Musica nella Liturgia dicembre 2004 - Unione Cristiana Evangelica ...

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Musicisti ieri e oggi:<br />

Carlo Corsani<br />

a cura di Carlo Lella<br />

A<br />

vevo tredici anni e mi ero da poco trasferito da<br />

Barletta a Chiavari, in provincia di Genova.<br />

Mio padre, il pastore Nicola Lella, dopo dodici<br />

anni di ministerio <strong>nella</strong> comunità di Barletta aveva<br />

deciso di cambiare sede e ci eravamo trasferiti<br />

appunto in questa cittadina ligure. Per me fu un trauma<br />

molto forte in quanto il cambiamento, soprattutto<br />

a quell’età mi sembrava troppo radicale: lasciavo<br />

amici, affetti, giochi...<br />

La comunità si mostrò subito accogliente, desiderosa<br />

di creare un ambiente confortevole e pian piano<br />

ricostruii la mia vita.<br />

Così incominciai a studiare la musica tre volte più<br />

di quanto facevo prima, prediligendo la chitarra che<br />

era lo strumento più adatto a comunicare con gli altri<br />

ragazzi, fino ad arrivare ad una chiamata dell’allora<br />

pastore Santilli della chiesa battista di Genova, il<br />

quale mi invitò a suonare per una festa di natale.<br />

Decisi di accettare, anche se con molto timore, non<br />

mi sentivo all’altezza, ma il fatto che si trattava di<br />

eseguire solo tre brani musicali e che potevo incontrare<br />

altri giovani mi diede la forza.<br />

Ricordo ancora la scena: era di sera, entrai <strong>nella</strong><br />

sala di culto, pienissima, panico! e aspettando il mio<br />

turno osservai alla mia sinistra un organo e accanto<br />

un ometto dal viso simpatico, ma austero. Ad un certo<br />

punto si posizionò meglio sull’organo, provò qualche<br />

accordo, cominciò a suonare e tutta la chiesa si<br />

ammutolì in silenzio ed in ascolto. Non era più un<br />

ometto. «Santa pazienza! ma questo è un maestro<br />

vero», dissi tra me e me in silenzio e mi salì una tale<br />

tensione, per non dire paura, che non vedevo l’ora di<br />

andare subito a suonare in quel palchetto preparato<br />

per l’occasione per poi andarmene al più presto.<br />

Finalmente arriva il mio turno, vado, mi siedo, prendo<br />

un bel respiro mentre le gambe cominciano a sussultare<br />

con un tremolio che sposta maldestramente la<br />

cassa della chitarra poggiata sulla gamba sinistra e mi<br />

13<br />

rendo conto che o comincio subito o non riesco più a<br />

suonare. E cominciai con Villa Lobos.<br />

Mentre suonavo, vidi con la coda dell’occhio quell’ometto-maestro<br />

che improvvisamente si sporse per<br />

vedere meglio chi suonava, rimanendo lì, in quella posizione,<br />

ad ascoltare. Il suo sguardo su di me era rassicurante<br />

...e da quel momento in poi non ebbi più paura, la<br />

musica suonava da sé, con le mie dita.<br />

Finita la mia esecuzione, mentre stavo per allontanarmi,<br />

mi accorsi che mi chiamava con un gesto invitandomi<br />

ad avvicinarmi all’organo e lì mi disse: bravo, hai<br />

talento, e mi raccomando, non abbandonare mai lo<br />

studio della musica perché è un dono che Dio ti ha<br />

dato ed è soprattutto per Lui che devi coltivarlo. Poi, si<br />

presentò a mio padre che nel frattempo si era avvicinato<br />

all’organo dicendo: buonasera pastore, io sono Carlo<br />

Corsani. E rimasi stupito, perché non si presentò come<br />

maestro, ma semplicemente: io sono Carlo Corsani. Fu<br />

questo per me un grande insegnamento.<br />

Carlo Corsani è stato un fedele<br />

servitore del Signore per<br />

tutta la sua vita, mettendo a<br />

disposizione della comunità e<br />

del Signore il suo dono della<br />

musica, dietro a quell’organo<br />

che non hai mai smesso di<br />

suonare, pur essendo molto<br />

impegnato come musicista in altre sue attività. Ancora<br />

oggi, se vi capiterà di andare a visitare la chiesa battista<br />

di Genova, vi accorgerete che la sua eredità ed il suo<br />

esempio hanno raccolto frutti fertili e abbondanti.<br />

Infatti, in questa comunità di sicuro non manca la<br />

musica ed i musicisti, e musicisti impegnati, guarda<br />

caso, nell’annuncio dell’Evangelo.<br />

Prima di concludere vi riporto una delle sue composizioni<br />

che mi inviò non molto tempo fa, accompagnate<br />

da queste sue parole: ...come Le avevo promesso (mi<br />

dava del lei perché mi aveva rincontrato dopo tanto<br />

tempo oramai adulto!), Le ho mandato delle musiche<br />

per organo da me composte... Lungi da me credere che<br />

siano musiche di alto livello, certamente sono musiche<br />

sentite dal mio spirito. Voglia gradirLe, e se possono<br />

servirLe come brevi intermezzi per qualche assolo, ne<br />

sarò ben lieto, perché tutto è fatto alla gloria di Dio.<br />

Suo Fratello in Cristo, Carlo Corsani.

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