Musica nella Liturgia dicembre 2004 - Unione Cristiana Evangelica ...
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Ad Emmanuele Paschetto, erede<br />
dell’ Innario Alleluia, composto<br />
dal pastore Enrico Paschetto<br />
(un’importante pubblicazione<br />
che purtroppo non ha ricevuto<br />
l’attenzione che avrebbe meritato)<br />
chiediamo, appunto, una<br />
reazione…<br />
«Io penso che come prima cosa noi non siamo più<br />
capaci di fare evangelizzazione per cui può essere<br />
anche una malignità dire che non sapendo fare una<br />
cosa si elimina anche la parola, nel senso che l’evangelizzazione<br />
classica, quella del contatto con le persone<br />
o all’aperto, nelle piazze ecc… oggi chiaramente è<br />
molto difficile farle, non hanno più molto successo;<br />
dovrebbero essere piuttosto sostituite da altro tipo di<br />
evangelizzazione, quella cioè che si è sempre fatta una<br />
volta, personale, di contatti con amici e conoscenti,<br />
vicini di casa e via di seguito. Seconda cosa, penso che<br />
comunque da anni avremmo dovuto riflettere su questo<br />
fatto: se l’evangelizzazione sia ancora di attualità, e<br />
io penso che lo sia, e come oggi andrebbe affrontata,<br />
concretizzata. Circa vent’anni fa noi abbiamo avuto un<br />
segnale stranissimo perché avevamo organizzato un<br />
convegno sull’evangelizzazione e questo convegno fu<br />
un disastro perché fu allora che morì la figlia di<br />
Saverio Guarna che era il segretario dell’evangelizzazione.<br />
Da allora, su questo tema, abbiamo avuto solo<br />
la non riflessione. Dunque, penso che se l’evangelizzazione<br />
in modo classico<br />
fino<br />
4<br />
al 22 era chiaramente una delle attività principali che<br />
si chiedevano ad una chiesa, nel 68 un po’ meno,<br />
adesso evidentemente è stata sostituita da tutta una<br />
serie di sinonimi che poi non entrano veramente nel<br />
significato di quello che si attribuiva una volta. Ad<br />
esempio, se noi usiamo la parola servizio cristiano la<br />
affianchiamo a diaconia mentre l’evangelizzazione è<br />
Kerygma, annuncio. La parola e l’azione vanno di pari<br />
passo, questo è chiaro, ma la parola non si nasconde<br />
nell’azione né viceversa. Allora oggi quando devo cercare<br />
inni attinenti l’evangelizzazione devo andarli a<br />
cercare qua e là anche se mi fa già piacere che in quest’innario<br />
del 2000 si sia ripresa la vecchia melodia di<br />
Vieni fratello che era uno dei classici, perché lego l’evangelizzazione<br />
ad un tipo di scelta molto forte. La<br />
parola «evangelizzazione» deve ricomparire sia come<br />
voce liturgica e come stanza di inni, ce ne sono tanti,<br />
sia come l’azione più importante delle nostre chiese.<br />
Evangelizzazione che non si confonda con il proselitismo,<br />
perché è chiaro che non diventando evangelico<br />
che tu automaticamente sei convertito: la conversione<br />
autentica è quella rivolta al Signore e non ad una particolare<br />
forma di cristianesimo. È ovvio che, nel presentare<br />
l’Evangelo, ad un certo punto tu possa anche<br />
dire: vieni a viverlo insieme a noi. Infine, alla voce<br />
evangelizzazione, aggiungerei anche l’appello al cambiamento<br />
di vita, accompagnati da una produzione di<br />
nuovi inni ma anche di riscoperta dei più antichi, il cui<br />
messaggio arriva ancor oggi fino a noi.