Musica nella Liturgia dicembre 2004 - Unione Cristiana Evangelica ...
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Appello ed evangelizzazione: solo nel 1922?<br />
Un’analisi sulla situazione della musica evangelica in Italia<br />
A<br />
llora, la questione è questa: nell’indice tematico<br />
dell’Innario Cristiano del 1922, troviamo<br />
una voce, esattamente la XIX, intitolata:<br />
Adunanze di appello e di evangelizzazione.<br />
Nell’indice tematico dell’Innario Cristiano del 1969<br />
questa voce XIX scompare e ritroveremo la parola<br />
«appello» insieme a «risveglio cristiano» <strong>nella</strong> seconda<br />
parte, alla voce L’anno liturgico, al punto B, intitolato<br />
«Occasioni e tempi particolari». Invece, la<br />
parola «evangelizzazione» non c’è più. Andiamo poi<br />
a vedere l’Indice dell’Innario Cristiano del 2000 e<br />
notiamo che anche la parola «appello», conservata<br />
nell’Innario del 1969, scompare. Come mai? Urge<br />
dunque avere dei chiarimenti. Lo faremo ascoltando<br />
alcuni fratelli che hanno lavorato nelle commissioni<br />
di questi due innari, del 1969 e del 2000, e la reazione,<br />
da un punto di vista teologico e musicale, di chi<br />
si è trovato a doverli utilizzare e riutilizzare secondo<br />
le scelte delle commissioni.<br />
Incominceremo con il maestro Ferruccio Corsani<br />
che ha partecipato ai lavori delle commissioni<br />
Innario sia del 1969 che del 2000. Seguiranno poi<br />
nell’ordine il pastore Bruno Rostagno, il pastore<br />
Alberto Taccia, curatori dell’Innario Fcei 2000, e concluderemo<br />
con il pastore Emmanuele Paschetto,<br />
erede dell’Innario battista «Alleluia», Amei, 1959.<br />
«Sul piano puramente formale<br />
io sono stato membro delle due<br />
commissioni come maestro di<br />
musica, quindi, non mi sono<br />
assolutamente occupato delle<br />
questioni che riguardavano la<br />
strutturazione teologica; questo<br />
aspetto bisogna chiederlo<br />
appunto ai teologi. Nella commissione del 1969 il<br />
teologo più di spicco, secondo me, era Pier Paolo<br />
Grassi che era una persona a prima vista forse poco<br />
appariscente, ma era in realtà un pozzo di scienza<br />
2<br />
teologica, poi c’era Edoardo Aime anch’egli molto<br />
preparato; invece noi: Ettore Fanzilli della chiesa<br />
battista di Roma, Italo Gratton della chiesa metodista,<br />
più tardi Giuseppe Belforte ed io, ci occupavamo<br />
della parte musicale; vari testi che Gratton proponeva,<br />
pur perfetti dal punto di vista metrico,<br />
suscitavano perplessità nei teologi della commissione<br />
che correggevano le nostre espressioni poco felici<br />
e anche quelli degli inni del 1922. Anche nell’innario<br />
del 2000 c’è stato soprattutto un lavoro di correzione<br />
dei testi. Per l’edizione del 2000, dopo il lavoro<br />
di commissione svolto da Bruno Rostagno,<br />
Alberto Taccia, Franco Tagliero e da me, con la collaborazione<br />
di Flavio Gatti per la stampa e la composizione,<br />
fu adottata la struttura teologica definitiva,<br />
su proposta di Bruno Rostagno. Per la questione<br />
della XIX voce «appello ed evangelizzazione» posso<br />
rispondere con alcuni miei canti pubblicati <strong>nella</strong> raccolta<br />
della Fcei «Cantate al Signore»: Ben è la<br />
messe grande, Canta mio cuore, ed altri pubblicati<br />
nell’Innario Cristiano 2000, che lanciano un messaggio<br />
musicale che non definirei di appello, ma piuttosto<br />
di «apertura» cioè di invito ad ingranare una<br />
marcia nuova <strong>nella</strong> nostra testimonianza; posso dire<br />
che ho composto tali inni avendo in mente sia l’aspetto<br />
«apertura» ad alcuni problemi del nostro<br />
tempo, sia la testimonianza e l’evangelizzazione: io<br />
credo che per testimoniare ed evangelizzare occorre<br />
uscire dalle chiese. Allora oggi io penso che un<br />
repertorio di canti che abbia come spunto l’evangelizzazione,<br />
chiaramente non nel senso di proselitismo,<br />
dovrebbe essere rivolto contemporaneamente<br />
al sociale ed al messaggio biblico, ma non è facile<br />
sposare i due aspetti. Noi quando partiamo da un<br />
argomento biblico non ci sentiamo spaesati perché<br />
siamo stati abituati sin da ragazzini a parlare di queste<br />
cose; invece c’è chi sentirebbe il bisogno di sentir<br />
parlare in termini laici, sociali e da quelli arrivare<br />
alla soluzione che, per noi cristiani, sta in Cristo.<br />
L’inno Camminiamo insieme, n. 320 dall’Innario