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TRIMESTRALE DEGLI EX ALUNNI, DEL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />
DELLA SCUOLA DI RELIGIONE E DEL PETRARCA - NUOVA SERIE<br />
Sped. Abb. Postale Gruppo IV<br />
MARZO 1366
In copertina :<br />
II Giubileo <strong>dell'Antonianum</strong> in Cattedrale.<br />
SOMMARIO<br />
— AGGIORNARSI, NON DISORIENTARSI<br />
— VIGILIA PASQUALE<br />
— DAL MONDO DEGLI EX ALUNNI<br />
— NOSTRI INCONTRI E NOSTRI PRO-<br />
GRAMMI<br />
— SPUNTI ANTIATEISTICI<br />
— MORALE DELLA SCIENZA E MORALE<br />
CRISTIANA<br />
— LA POESIA INDIANA<br />
— CASA DELLA MADONNA AD EFESO<br />
— GIUBILEO DELL'ANTONIANUM<br />
— DAL COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />
— DALLA SCUOLA DI RELIGIONE<br />
— SOTTO IL VESSILLO DI MARIA<br />
— CI HANNO LASCIATO<br />
— CINEFORUM<br />
— CENONE DI CARNEVALE<br />
— PETRARCA<br />
— VARIE<br />
NUOVA SERIE - N. 17<br />
DEL 1966 - N. 1 (MARZO)<br />
Direttore responsabile: ANTONIO COVI S. J.<br />
Redattore: CIPRIANO CASELLA S. J.<br />
Tip. A. Bolzonella - Piazza del Santo 14, Padova<br />
EX ALUNNI - COLLEGIO UNIVERSITARIO<br />
SCUOLA DI RELIGIONE -PETRARCA<br />
Aggiornarsi, non disorientarsi !...<br />
Il Regno di Dio, la Chiesa, è come una pianta, dice il Vangelo.<br />
Nasce da un piccolo seme e cresce sempre verso il ciclo offrendo ricetto<br />
alle anime che desiderano trovare in Lei riposo e salvezza. E<br />
come ogni albero anche Lei sente il clima, le circostanze del tempo<br />
e degli avvenimenti. Seccano a poco a poco i rami vecchi ma ne nascono<br />
sempre nuovi, adatti alle esigenze della missione che il fondatore<br />
Le ha affidato. Di qui l'eterna novità della Chiesa destinata<br />
a dare salvezza agli uomini tutti di buona volontà fino agli estremi<br />
confini della terra, fino alla fine del mondo.<br />
L'ETERNO NELLA CHIESA<br />
Di qui la necessità dei fedeli di aggiornarsi con la Chiesa per<br />
vivere della sua eterna giovinezza sull'esempio del Concilio ultimo.<br />
Come abbiamo detto nei numeri passati, egli adattò le organizzazioni<br />
apostoliche alla più vasto cognizione che oggi abbiamo del mondo ed<br />
al maggior livello di cultura ed alle variazioni di costume raggiunto<br />
dai popoli civili. Ma come tutte le altre piante, la Chiesa ha un<br />
tronco, insostituibile, inattaccabile. E' dato dalla somma degli eterni<br />
principi del Vangelo : « Andate in tutto il mondo a predicare il Vangelo<br />
: chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà<br />
condannato» (Marco 16, 15); «Se vuoi salvarti osserva i Comandamenti»<br />
(Matteo 19, 17); « Che giova all'uomo guadagnare tutto<br />
il mondo se perde l'anima?» (Matteo 16, 26); « Chi mangia la mia<br />
carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna e lo risusciterò all'ultimo<br />
giorno » (Giovanni 6, 55); « Chi si ribella alle leggi della Chiesa<br />
ed ai suoi richiami ti sia come scomunicato » (Matteo 18, 17); « Amerai<br />
il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima,<br />
con tutte le tue forze... » (Matteo 27, 37) ; « Bisogna pregare sempre<br />
e non venir mai meno » (Luca 18, 1); « Se non farete penitenza<br />
perirete tutti » (Luca, 13, 3).<br />
Appartengono al tronco inattaccabile della Chiesa i Santi Sacrarità<br />
= Prudenza, Giustizia, Fortezza e Temperanza, che impongono<br />
molta cautela nella vita per non naufragare nella fede, per non lasciarsi<br />
trascinare al male dai cattivi.<br />
ESATTA INTERPRETAZIONE DELLE INNOVAZIONI<br />
Tenendo presenti questi principi basilari non saranno di disorientamento<br />
per nessuno le innovazioni proposte dal Concilio, delle<br />
quali alcuni sembrano scandalizzarsi.
Le innovazioni liturgiche se hanno dato maggior risalto al culto<br />
diretto verso la persona del Cristo, non hanno assolutamente diminuito<br />
lo stimolo alle devozioni sia verso la Madonna che verso i<br />
Santi, né intaccate le pratiche devote che alimentano la pietà cristiana<br />
e rendono cara la Preghiera.<br />
Il Santo Padre ci da esempio luminosissimo di una pietà continua,<br />
filiale alla Vergine Santa. La comunitarietà spirituale cui esorta<br />
la liturgia non comporta certo un imprudente accomunamento<br />
di ragazzi e ragazze. Il richiamo del laico a quel rango sacerdotale di<br />
cui parlava già S. Pietro, nel senso che laico e sacerdote sono sullo<br />
stesso piano di apostolato, distinti solo dalla varietà delle mansioni,<br />
non significa certo un invito ai laici ad alienarsi dal Sacerdote. Il laico<br />
è stato vicino al Sacerdote in passato per i Sacramenti e le pratiche<br />
liturgiche a lui riservate, per la direzione spirituale. E questo si<br />
avvererà sempre fino alla fine dei tempi per coloro che pensano sul<br />
serio a salvarsi l'anima. Il maggior apostolato dei laici non li allontanerà<br />
ma li accosterà sempe più al Sacerdote.<br />
Il maggior scandalo è dato dal dialogo. Ma solo perché è travisato<br />
nel modo più strano. Non è l'abolizione delle salvaguardie imposte<br />
nel passato contro l'errore e l'immoralità.<br />
NATURA DEL DIALOGO<br />
II dialogo ammesso dal Concilio è la libertà di discutere anche<br />
in fatto di religione con chi ne è lontano. Mentre prima era proibito<br />
discutere cogli eretici e coi nemici di Dio oggi, che anche i laici vengono<br />
incitati all'apostolato nel proprio ambiente, era necessaria questa<br />
libertà. Ma il dialogo va organizzato e condotto con somma prudenza.<br />
1 ) Deve essere fatto con persone della stessa vostra cultura e<br />
che sono veramente desiderose di verità, non con sofisti, non con fanatici,<br />
non con capziosi. Bisogna poi essere ben preparati sugli argomenti<br />
che si mettono in discussione. Per gli atei ci vuole una logica<br />
del tutto particolare perché si giunge a Dio soltanto mediante<br />
la metafisica che esige speciale preparazione scolastica.<br />
Il dialogo non significa affiatamento ed amicizia. E' assai doloroso<br />
che oggi tanti, anche Cattolici, inclinino ad un'amicizia coi comunisti<br />
fino ad auspicare una rottura delle forze politiche cattoliche<br />
onde ottenere un governo in unione con loro. Costoro si sono dimenticati<br />
che il fine dell'uomo sulla terra è conoscere Iddio e amarlo sopra<br />
ogni cosa e che il maggior delitto che l'umanità abbia compiuto<br />
dall'inizio del mondo ad oggi è la mostruosa campagna combattuta<br />
dal comunismo per estirpare la conoscenza di Dio dal mondo, indirizzando<br />
all'odio di Dio le sue masse, istruendo all'odio di Dio milioni<br />
e milioni dei suoi giovani.<br />
Si parla tanto contro le armi, contro la fame nel mondo come i<br />
maggiori pericoli dell' umanità. Il peggiore pericolo dell' umanità è<br />
questa voragine di odio contro Dio che si va allargando con la tacita<br />
acquiescenza, se non con la simpatia, di una parte immensa deiumanità,<br />
perduta negli infiniti suoi problemi particolari, incurante<br />
del suo massimo problema : il culto di Dio e il suo Regno sulla terra.<br />
Certi delitti Dio non li perdona e li fa scontare con le più disastrose<br />
calamità anche in questa vita. C.<br />
!) Vedi l'opuscolo del P. G. De Rosa S.J. , «II .dialogo con gli atei», Editrice<br />
Stella Matutina - Roma.<br />
4 —<br />
CORSI VARI DI ESERCIZI<br />
PER PROFESSIONISTI<br />
E UNIVERSITARI<br />
Villa S. Giuseppe (Bassano del<br />
Grappa - Vicenza) tei. 22.143<br />
— 1 aprile sera - 5 mattina<br />
(Universitari)<br />
— 6 aprile sera - sabato 9<br />
pomeriggio (Medici)<br />
— 23 aprile sera - 25 sera<br />
(Amministratori)<br />
— 6 giugno sera - 9 giugno<br />
(uomini politici)<br />
Centro S. Cuore (Reggio Em.)<br />
•— 31 marzo sera - 3 aprile<br />
sera (fidanzati)<br />
— 22 aprile sera - 25 sera<br />
(professionisti)<br />
— 1 giugno sera - 4 sera<br />
(impiegati)<br />
Villa S. Cuore - Triuggio (Milano)<br />
tei. 30101 - Seregno<br />
— da Mercoledì Santo sera a<br />
Sabato Santo sera: tre corsi<br />
contemporanei per Professionisti,<br />
per Universitari<br />
e per Giovani.<br />
« Siamo convinti che gli Esercizi<br />
Spirituali di S. Ignazio sono un mezzo<br />
privilegiato per aiutare i laici a<br />
scernere e discernere ciò che è più<br />
conforme al bene degli uomini e alla<br />
gloria di Dio e per suscitare numerose<br />
vocazioni di apostoli di cui il<br />
nostro tempo ha tanto bisogno. Per<br />
tale motivo noi ci auguriamo che la<br />
Compagnia di Gesù in occasione della<br />
Congregazione Generale ricerchi e<br />
avvalori i mezzi adatti a promuovere<br />
gli Esercizi per dare una formazione<br />
adeguata alla situazione dei laici nel<br />
mondo ».<br />
(Dalla lettera mandata dai<br />
rappresentanti laici di tutte le<br />
Congregazioni Mariane di tutta<br />
Europa adunati a Londra<br />
dal 15 al 18 gennaio scorso<br />
al R. P. Generale Pedro Arrupe<br />
S. J.).
LK tatti i cnazl I»<br />
o, i auaatia paàauatc dei (fadzi<br />
I , DI), i tW'<br />
C,<br />
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I Q0> JL<br />
aatt v/T<br />
Bartolomaeus Meister (1500) Colonia<br />
Apparizione di Gesù a San Tommaso<br />
Per i professionisti e laureati di Padova<br />
Preparazione alla Santa Pasqua organizzata dai<br />
Laureati Cattolici e dalla Congregazione Mariana<br />
Professionisti <strong>dell'Antonianum</strong> - col seguente programma<br />
:<br />
- Venerdì 1 aprile e Sabato 2 ore 21 : Conferenza<br />
di P. Pelagio Visentin O.S.B. sul tema: «Cristo<br />
nostra Pasqua».<br />
— Domenica 3 aprile, ore 11: S. Messa di S. Ecc.<br />
Mons. Vescovo in Duomo.<br />
(La pratica di questo Ritiro da la possibilità di acquistare<br />
il S. Giubileo a coloro che interverranno anche alla<br />
Conferenza sul Concilio tenuta da P. Balducci nella<br />
Sala Pio X la sera del 31 marzo alle ore 21).<br />
Per gli universitari esterni<br />
Conferenze di preparazione e Ritiro del Venerdì<br />
Santo a Fraglia.<br />
Per gli sportivi del Petrarca<br />
Ritiro il Venerdì 8 aprile.<br />
Scuola di Religione<br />
Ritiro spirituale col seguente ordine:<br />
— Giovedì Santo : Prima e Seconda Superiore, Prima<br />
Media e Quinta Elementare ;<br />
— Venerdì Santo : Terza, Quarta, Quinta Superio-<br />
re, Seconda e Terza Media :<br />
Mattino ore 9A5 — Pomeriggio ore 15.<br />
FUNZIONI DELLA SETTIMANA SANTA<br />
NELLA CHIESA DELL'ANTONIANUM<br />
Giovedì Santo :<br />
ore 18: Messa Solenne Vespertina «in Coena Domini<br />
»<br />
Processione e riposizione del SS.mo Sacramento.<br />
- (Adorazione fino a mezzanotte e<br />
dalle ore 7 del mattino seguente).<br />
Venerdì Santo:<br />
ore 18: Solenne Azione Liturgica.<br />
Adorazione della S. Croce - Comunione anche<br />
dei fedeli.<br />
ore 21 : Solenne « Via Crucis », nel parco (In caso<br />
di cattivo tempo si farà nell'atrio <strong>dell'Antonianum</strong>)<br />
- predicata dal Rev. P. Messori<br />
Roncaglia S. J.<br />
Sabato Santo:<br />
Benedizione del fuoco e del Cero Pasquale<br />
- Canto dell'«<strong>Ex</strong>ultet» - Litanie dei Santi<br />
- Rinnovo delle Promesse Battesimali -<br />
S. Messa Solenne.<br />
Nota bene. - Incominciando dalla prima Domenica dopo Pasqua nella Chiesa <strong>dell'Antonianum</strong> verrà recitato<br />
il Rosario alle ore 19 e subito dopo sarà celebrata una S. Messa.
IL CONGRESSO MONDIALE A ROMA<br />
E' stato indetto il Congresso Mondiale degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
della Compagnia di Gesù, a Roma, per la fine<br />
d'Agosto 1967; il primo era stato adunato dieci anni<br />
orsono a Loyola, patria di S. Ignazio, in occasione del<br />
centenario della sua morte.<br />
Suo scopo è quello soprattutto di esaminare i documenti<br />
del Concilio Vaticano sull'attività dei Laici e<br />
proporre al Sommo Pontefice Paolo VI, già alunno del<br />
Collegio Arici di Brescia, un programma di attività secondo<br />
i Suoi desideri per il prossimo decennio, fino<br />
cioè all'adunanza del nuovo Congresso Mondiale.<br />
Tema del Congresso sarà « il ruolo degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
nel mondo di oggi » in conformità al decreto Conciliare<br />
dell'Apostolato dei laici, nel quale si dice : « I<br />
laici si sforzino di acquistare una perizia professionale,<br />
senso famigliare e civico e tutte le virtù che fanno<br />
prosperare la vita sociale... Vocazione propria dei<br />
laici è trattare delle cose temporali, ordinandole in<br />
modo che servano al regno di Dio sulla terra ».<br />
Il tema "del Congresso verrà svolto con questo programma<br />
: Verranno distinte quattro sezioni : Giuridico<br />
ed umanistica - Medico e scientifica - Tecnica ed<br />
industriale - Economica e commerciale.<br />
Per ognuna parleranno <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> esperti per dare<br />
direttive opportune. Verrà istituita anche una Commissione<br />
per lo studio dei problemi della famiglia alla<br />
quale parteciperanno anche le Signore degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>.<br />
Una Commissione inoltre dei giovani per risolvere<br />
i problemi che particolarmente li riguardano.<br />
Si invitano fin d'ora gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> a mandare le<br />
relazioni che potrebbero essere utili.<br />
Il Congresso è consacrato alla memoria di S. Stanislao<br />
Kostka. <strong>Ex</strong> Alunno del Collegio di Vienna, passò<br />
al Noviziato della Compagnia di Gesù ove morì<br />
nel 1568 a 18 anni ed è sepolto nella Chiesa'di San<br />
Andrea al Quirinale. E' il primo <strong>Ex</strong> Alunno elevato<br />
all'onore degli altari e di cui ricorre il IV. centenario<br />
della morte. Proprio nello stesso anno della sua mor-*<br />
te nasceva a Castiglione delle Stiviere S. Luigi Gonzaga,<br />
di cui ricorre quindi il centenario della nascita.'<br />
Per iniziare i festeggiamenti verrà proposto durante<br />
il Congresso Mondiqle una gita - pellegrinaggio a Castiglione<br />
- Padova - Venezia.<br />
IL PRAESIDIUM EUROPEO<br />
DEI GIOVANI EX ALUNNI<br />
E' stato costituito nello scorso anno a Bad-Godesberg<br />
in occasione del Congresso Europeo degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>.<br />
Detto Praesidium tende a favorire una attività<br />
prettamente giovanile quanto ad interessi ed aspettative<br />
nel campo d'azione degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>. Esso si compone<br />
di un Presidente, attualmente Ettore Moretti, di<br />
DAL MONDO<br />
Papa ci attende<br />
un segretario generale, D. Hoffman, del segretario<br />
aggiunto e rappresentante per I' Italia, Gilberto Sala,<br />
e dei rappresentanti i paesi aderenti alla Confederazione<br />
Europea.<br />
Gilberto Sala annunciando con apposita lettera la<br />
sua nomina a tutte le Associazioni a" Italia scrive :<br />
« Onde detto movimento giovanile, possa concretarsi,<br />
è necessario che in ogni Sede di Associazione<br />
sia eletto un incaricato che si faccia interprete ed esponente<br />
del pensiero dei giovani <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, con il<br />
quale è mia viva intenzione creare uno stretto contatto<br />
per una proficua collaborazione.<br />
Ai fini dell'imminente Congresso Mondiale dell'estate<br />
1967 a Roma, durante il quale i giovani avranno<br />
la possibilità di riunirsi e discutere alcuni problemi<br />
di interesse specifico, ritengo sia già fin d'ora necessaria<br />
la viva collaborazione di tutti.<br />
Per la preparazione culturale e organizzativa dell'intervento<br />
dei giovani al Congresso, si è costituita a<br />
Milano una Commissione, la quale si attende da voi<br />
qualunque consiglio o proposta vogliate farle pervenire.<br />
Attendo quindi al più presto il nominativo del vostro<br />
incaricato »._<br />
Gilberto Sala abita a Milano - Via S. Andrea 11,<br />
e gli si può scrivere a casa o all'Assoc. <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> del<br />
Collegio Leone - Via Leone XIII, 6.<br />
DAL BOLLETTINO DELLA CONFEDERAZIONE<br />
EUROPEA DEGLI EX ALUNNI :<br />
• A Montreal, nel Canada, verrà tenuta nel 1967 un'Esposizione<br />
Universale che interesserà assai. Le Confederazione Europea si sta<br />
interessando perché gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> dei Gesuiti che vorranno recarv/si"<br />
trovino facilitazioni di viaggio ed ospitalità a prezzi di favore.<br />
Daremo a tempo notizie dei risultati delle trattative.<br />
• II Presidente della Confederazione Americana degli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
dei Gesuiti, Josè Antonio Uribe Portocarrero, è stato nominato Am-<br />
"basciatore di Colombia in Belgio. <strong>Ex</strong> Alunno del Collegio di Via<br />
Franklin, a Parigi, sostenne sempre calorosamente il movimento<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, collaborando al buon esito del Congresso di Vienna.<br />
• L' Università Cattolica di Cordoba, fondata dieci anni fa dai<br />
Gesuiti su richiesta dell' Episcopato Argentino, conta ora 1800 allievi,<br />
divisi in sei facoltà e due istituti specoli. Questa Università,<br />
aiutata in modo speciale dalle Confederazioni <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, è stata<br />
visitata dai Sovrani del Belgio, Ba/dov/no e Fabiola, che goderono<br />
da parte dei Padri e degli studenti la più entusiastica accoglienza.<br />
Visitarono con accuratezza l'organizzazione sceintifica e si interessarono<br />
soprattutto dell'organizzazione per gli studi sociali.<br />
• Sono stati pubblicati nel 1965 tre bolli in onore dei Gesuiti.<br />
Due in Ispagna per il Ven. P. de Anchieta (che fu grande Apostolo<br />
del Brasile) e uno per S. Giovanni Berchmans, di cui ricorre<br />
il centenario della beatificazione, in Belgio. - La Confederazione<br />
sarà grata a quanti la terranno informata di eventuali francobolli<br />
pubblicati in onore di Gesuiti o delle loro Chiese ed opere.
DEGLI EX ALUNNI<br />
Nostri incontri e programmi<br />
E' in progetto un'udienza <strong>dell'Antonianum</strong> con la<br />
rappresentanza di tutte le sue opere, al Santo Padre<br />
Paolo VI. - Vogliamo presentarGli il nostro omaggio,<br />
ringraziarlo per quanto ha fatto e fa per la Pace e<br />
contro la fame che tormenta tanta umanità. Vogliamo<br />
assicurarGli la nostra piena adesione attiva al decreto<br />
Conciliare sui Laici nella Chiesa. Abbiamo già<br />
avute buone promesse dal!' Ecc.za il Maestro di Camera,<br />
Mons. Mario Nascili Rocca, ed attendiamo con<br />
ansia la data possibile e le modalità. Speriamo anche<br />
che ci guidi il Sen. Lodovico Montini, fratello di Sua<br />
Santità. Dirameremo gli inviti appena saremo in possesso<br />
della data.<br />
LA LOTTA CONTRO L'ATEISMO<br />
E' la grande missione che il Santo Padre ha affidato<br />
alla Compagnia di Gesù e quindi anche a noi <strong>Ex</strong><br />
<strong>Alunni</strong> e che dobbiamo ad ogni costo perseguire.<br />
Abbiamo fatto varie inchieste in proposito :<br />
a Padova dove in due Venerdì dello Spirito parlarono<br />
il prof. Corion e l'avv. Perissinotto sul mondo Medico<br />
e Giuridico ed i proff. Dalla Porta e Sabbadini sul<br />
mondo Scientifico.<br />
a Milano dove parlarono per il mondo Scientifico il<br />
prof. Ronzi dell'Università e per il mondo del lavoro<br />
il P. Messori, basato sulle esperienze raccolte nei vasti<br />
contatti avuti in tutta Italia con operai e dirigenti<br />
interessati alle Relazioni Umane.<br />
a Venezia ci radunammo in due sedute del Consiglio<br />
presiedute dall'ing. Usigli, Presidente della Camera dì<br />
Commercio, e dal prof. Angelo Spanio, Preside dell'Istituto<br />
di Cultura Cini. Si è prospettata la possibilità<br />
di far tenere nel prossimo maggio alcune conferenze<br />
contro l'ateismo, e tutti ne furono entusiasti.<br />
a Modena si sono radunati la sera del 5 marzo, accompagnati<br />
dalle Signore, gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> nostri ivi residenti<br />
(ingg. Scianti, Orrea, Rossi, l'avv. A. Barbieri,<br />
il dr. Viviani e l'ing. R. Barbieri di Reggio Emilia) per<br />
riferire sulla situazione locale.<br />
Dappertuto si è d'accordo che, se è vero che non<br />
si trovano nuclei aperti promotori di ateismo, è necessario<br />
però mettere in bocca alla gente la risposta agli<br />
slogan dei quali si servono i comunisti per negare Iddio.<br />
Oggi che è ammesso il dialogo coi comunisti occorre<br />
essere ferrati per poterlo affrontare.<br />
A CONCLUSIONE QUINDI RITENIAMO OPPORTUNO INDIRE PER DOPO PASQUA TRE CONFERENZE<br />
PUBBLICHE SULL'ARGOMENTO, CON PROFESSORI RINOMATI. VERRANNO MANDATI A TEMPO OPPOR-<br />
TUNO GLI INVITI A TUTTI ED ESPOSTI MANIFESTI PER LA CITTA'.<br />
Noti:<br />
A Roma per interessamento del R. P. Messori coadiuvato<br />
del Dr. Gaietti, dal Prof. Giorgio Meggioni e<br />
dal sempre dinamico Rag. Costante Frigo, si sono radunati<br />
presso la Chiesa del Gesù, alla fine di gennaio,<br />
gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> <strong>dell'Antonianum</strong> residenti a Roma.<br />
Parlò il R. P. Grasso, Professore dell' Università Gregoriana<br />
e Teologo del Concilio, sul vero significato del<br />
Decreto Conciliare sui Laici. Celebrò la S. Messa il<br />
R. P. Messori. La discussione sull'interessante problema<br />
si protrasse tra i numerosi interventi fino a dopo<br />
la cena, presa insieme, in un vicino ristorante.<br />
Si concluse rilevando l'opportunità d isimili incontri<br />
sui problemi attuali. Ne venne fissato uno per la<br />
fine di marzo in cui avrebbero parlato il Prof. Pasquale<br />
Permisi di S. Margherita ed il Prof. Augusto Pino<br />
sul tanto discusso problema dei figli illegittimi.<br />
A Trento l'<strong>Ex</strong> Alunno Dr. Aldo Salvadei, Primario<br />
pediatria dell'Ospedale infantile «Angeli Custodi», dopo<br />
35 anni di servizio, durante i quali tre generazioni<br />
di Trentini erano ricorsi alle sue cure prestate con<br />
generosa dedizione e amore paterno, è stato calorosamente<br />
salutato da tutto il Corpo Accademico e da tutta<br />
la cittadinanza. Anche il S. Padre volle farsi vivo<br />
con telegramma di congratulazione, auguri e Benedizione.<br />
Il Dr. Salvadei partecipò valorosamente alle due<br />
guerre mondiali. Legionario Trentino durante la prima<br />
guerra, Tenente medico nella seconda, fu due volte<br />
al fronte russo donde è tornato come invalido di<br />
guerra.<br />
A Lui presentano da queste pagine un saluto di<br />
ammirazione e di augurio per nuove attività beneficine<br />
i Padri e gli amici <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />
L'On. Lia Carli Miotti ha pubblicato con nuove docomentazioni<br />
una seconda edizione del volume «Giovanni<br />
Carli e l'Altipiano di Asiago». Moglie della Medaglia<br />
d'Oro Ing. Giovanni Carli caduto nel 1945, vuoi<br />
ricordare ai figli, ai parenti e agli amici l'indimenticabile<br />
Estinto dopo 20 anni dal suo sacrificio ed a 25<br />
anni dal Matrimonio. Tutti gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> <strong>dell'Antonianum</strong><br />
che ricordano il carissimo Carli coi sensi di<br />
perenne ammirazione, esprimono alla sempre desolata<br />
moglie i più vivi sentimenti di circostanza.<br />
L'On. Senatore Umberto Merlin è stato commemorato<br />
nel secondo anno dalla sua morte con la pubblicazione<br />
delle parole pronunciate l'anno scorso, in occasione<br />
del primo anniversario della morte, dal Sen.<br />
Giovanni Gronchi. Lo ricordiamo qui con sentimento<br />
di affetto verso il P. Mario Merlin e verso i parenti<br />
ed amici dell'indimenticabile Estinto.<br />
— 9
Siamo tutti soggetti a patire a cagione<br />
di un intricato e artificiale reticolato<br />
dietro al quale si nasconde una forza,<br />
una potenza che per essere vaga ed<br />
indelineata ci appare anche, più che<br />
spettro, paurosa. Cerca il potere di assumer<br />
forme sempre più temibili, ostacolando<br />
il mondo intero, ed è cagione<br />
di una lotta immensa. Meglio assai è<br />
per noi di non entrar nella lotta, ma di<br />
rimaner fedeli a noi stessi, di agire naturalmente<br />
senza far caso di quello che<br />
pensi o faccia il mondo, di rimaner fermi,<br />
di vivere nella fede in alcunché di<br />
perfetto, di bene, e di vero. Questo continuo<br />
attacco contro la negazione è inutile<br />
fatica. Non si può combattere l'oscurità<br />
con armi materiali. Bisogna evocare<br />
la luce, che è cosa semplice. Non<br />
si può contendere con le potenze dell'oscurità,<br />
ma si può illuminarle colla luce<br />
della nostra anima. Si dirà che il<br />
mezzo non è eroico, ma se possiamo vivere<br />
costantemente coscienti di una<br />
Bontà e di una Verità infinita, vivere<br />
semplicemente, tutto potrà compirsi.<br />
E' bene venire ogni giorno a contatto<br />
con l'Infinito. Dobbiamo esser fedeli,<br />
per quanto ci possa sembrar arduo di<br />
mantenersi calmi davanti ali' agitato<br />
movimento dei nostri giorni, davanti a<br />
questa forza di gravitazione chiamata<br />
progresso. Codeste» progresso non è altro<br />
se non forza di inerzia in movimento,<br />
che non sa dove s'arresta. Come una<br />
folla che preme sulle prime file che a<br />
loro volta non sanno dove e perché vanno.<br />
E' nostro compito rimaner saldi<br />
contro la corrente e trovare il sereno<br />
contatto coli' Infinito, e affondare nel<br />
cuore dell' Infinito a ogni nuova giornata,<br />
e rinnovar la fede prima che le<br />
fatiche della giornata la rendano macchiata<br />
o sminuzzata.<br />
10 —<br />
Spunti Antiateistici<br />
Bisogna trovare Dio<br />
nel proprio cuore<br />
Iniziarne la giornata col farci mondi;<br />
se non sappiamo rinnovare ogni<br />
mattina la fede nostra noi ci stanchiamo<br />
nel calor della lotta e del subbuglio.<br />
Ogni giorno dovremmo immergere<br />
il cuore nella fontana della pace. Noi<br />
popoli dell' India abbiamo fede nella<br />
meditazione, nella grande efficacia di<br />
questo rinnovellamento di vita che<br />
prendiamo ogni giorno detergendoci nel<br />
cuore della Verità. Così realizziamo la<br />
permanenza di ciò che è eterno, e non<br />
ci lasciamo turbare e sopraffare nella<br />
grande lotta. Questa nostra atmosfera<br />
ci manca qui (in Europa): a Santiniketan<br />
1 ) è abitudine nostra vedere ogni<br />
giorno il sole alzarsi dall'oscurità, portando<br />
luce nuova e nuova vita. Abbiamo<br />
così dall'alto una nuova sicurezza<br />
del rinnovarsi della luce e della sconfitta<br />
dell'oscurità. Ogni alba porta a noi<br />
questo messaggio, così per noi viandanti<br />
questo è un momento di oro puro.<br />
S. AGOSTINO<br />
Penso che ognuno di noi debba con<br />
qualche fatica scoprire da sé il suo Dio.<br />
Poiché troppo facile e comune ci hanno<br />
reso la religione , perché troppo facilmente<br />
si parla di Dio, non troviamo<br />
più aiuto nella religione. Dio ha da rivelarsi<br />
a ciascuno di noi per diverse<br />
vie, e ciascuno deve sinceramente trovare<br />
il suo Dio. Una religione stereotipata<br />
non ci aiuta, può guidarci ad una<br />
specie di pietà, ma non può essere religione<br />
vera. In ciascuno di noi si trova<br />
una stanza segreta che Dio stesso<br />
deve schiudere, e noi dobbiamo incontrarlo<br />
nel più recondito segreto del nostro<br />
cuore. Nessun Curo (straniero) deve<br />
potervi penetrare. Dobbiamo compiere<br />
noi soli i nostri sbagli, e scoprire<br />
il nostro segreto, e offrirlo al nostro<br />
Dio. Rabindranath Tagore<br />
(1861-1941)<br />
(Dallo scritto « La Religione » tradotto<br />
da Gallarati Scotti su originale consegnatogli<br />
dall'Autore).<br />
Dio dimora in me, purché lo desideri!<br />
Ho corso tra le cose visibili e quelle<br />
invisibili come una pecora smarrita, e<br />
sono stato assai travagliato cercandovi<br />
fuori di me, Voi, la cui unica dimora<br />
è in me, purché io vi desideri. Sono andato<br />
per tutte le piazze e tutte le strade<br />
delle grandi città del mondo, per<br />
cercarvi, e non vi ho trovato, perché<br />
cercavo all'esterno ciò che era nell'interiorità<br />
della mia anima. Al mio ordine,<br />
tutti i miei sensi esteriori si sono<br />
messi alla ricerca, e non vi ho incontrato,<br />
in quanto la ricerca era priva di<br />
regola. Mio Dio, mia dolce luce, in virtù<br />
dei vostri raggi mi accorgo che la<br />
causa del mio errore risiede nell'esservi<br />
Voi insinuato nel mio intimo senza<br />
che questi stessi raggi abbiano segnato<br />
il punto preciso del vostro entrare in<br />
me. Gli occhi assicurano che se Voi non<br />
avete colore, ciò non dipende dalla loro<br />
visibilità ; gli orecchi dicono : se Egli<br />
non è esploso, si può forse, per questo<br />
motivo, sospettarci di colpevole silenzio?<br />
il naso protesta : se Egli non ha odore,<br />
non posso fornirne alcuna traccia ;<br />
il gusto non tollera che lo si interroghi,<br />
se non esiste sapore ; il tatto aggiunge :<br />
se Egli non ha massa corporea, non attendetevi<br />
nulla dalle mie mani. E' dun-<br />
que vero, mio Dio, che tutto ciò non è<br />
reperibile nella vostra divina Natura.<br />
Quando cerco il mio Dio, non cerco<br />
la squisita grazia dei corpi, i bei giorni<br />
delle belle stagioni, né la luce così<br />
dolcemente amica dei nostri occhi. Non<br />
sono gli incantevoli accordi della musica,<br />
né i sentori dei profumi, dei fiori e<br />
di tutti gli altri effluvi : non è la manna<br />
né il miele, né una carne liscia e<br />
gradevole al tatto, né tutto quanto ha<br />
una gradevole relazione coi nostri sensi,<br />
ciò ch'io cerco. Non tengo davvero<br />
a spartire coi bruti un bene sì grande.<br />
E tuttavia amo una certa luce, e un<br />
certo vago odore, e una certa voce, e<br />
qualche deliziosa vivanda, e una gradevole<br />
levigatezza, quando amo il mio<br />
Dio, luce, armonia, odore, bellezza e<br />
carne... Ecco il mio Dio, e nulla, al suo<br />
confronto, può colpirmi: io cerco questo,<br />
quando cerco il mio Creatore : è<br />
questo che amo, quando lo> amo.<br />
Sant'Agostino<br />
(Da «Soliloqui e Meditazioni»<br />
Nicolas Gros, 1697).<br />
- Parigi,<br />
1 ) Centro di studi e di ricerche dove insegnò Rabindranath<br />
Tagore in India.
Può esistere una morale della scienza<br />
contraria ad una morale Cristiana ?<br />
Ugo Spirito, professore di filosofia<br />
all'Università di Roma, in<br />
un articolo pubblicato sul « Corriere<br />
della Sera » del 17 agosto '65,<br />
intitolato «II progresso scientifico<br />
e la morale - L'albero del bene e<br />
del male» riassume un lungo studio<br />
reso noto sul Giornale critico<br />
della Filosofia Italiana (III serie,<br />
voi. 17°, anno XLII, 1963), in cui<br />
cerca di insinuare come salvezza<br />
dell'umanità futura sarà<br />
La morale del passato<br />
Egli esalta anzitutto la morale<br />
del senso comune ed in particolare<br />
la morale evangelica :<br />
« La parola evangelica dell'amore s'è<br />
posta a fondamento di ogni positivo agire<br />
umano. Il regno dei cieli è aperto<br />
a tutti e la carità accomuna nello stesso<br />
destino e nello stesso valore l'uomo<br />
più umile e più dotto, la donnetta e lo<br />
scienziato. Non v'è da filosofare, ma da<br />
amare, e la sapienza del secolo può addirittura<br />
essere di ostacolo alla vera vita.<br />
Con il cristianesimo il senso morale<br />
tradizionale e stabile raggiunge la<br />
pienezza di una formulazione che può<br />
dirsi definitiva. Nell'invito ad amare il<br />
prossimo come sé stesso, la consapevolezza<br />
del bene perviene alla sua fase<br />
culminante e l'umanità può riconoscere<br />
il punto di riferimento costante del<br />
suo agire. Se si riflette, infatti, sulla<br />
storia del pensiero umano dopo Cristo,<br />
si deve convenire che la parola evangelica<br />
non è stata mai seriamente smentita,<br />
e che, anche quando è caduta la<br />
fede religiosa, anche quando il pensiero<br />
moderno è giunto alle forme più oltranziste<br />
del laicismo, il messaggio cristiano<br />
ha permeato di sé ogni ideale etico<br />
e politico ».<br />
Ben presto però egli cambia linguaggio<br />
e sostiene che la morale<br />
del passato ha ormai superato il<br />
suo ciclo e si va preparando una<br />
morale non più basata come la<br />
passata sulla filosofia e la teologia<br />
ma su qualche cosa di più attuale<br />
:<br />
« Tra morale del passato e morale del<br />
futuro si va determinando un abisso,<br />
che non può non dividere in due la storia<br />
dell'umanità, così come in due essa<br />
si va dividendo con il sorgere e l'affer-<br />
marsi della nuova epoca. Allora bisognerà<br />
riconoscere che la morale cristiana<br />
è destinata a chiudere definitivamente<br />
il suo ciclo, che è il ciclo stesso<br />
della civiltà nel cammino finora percorso,<br />
e che una morale essenzialmente<br />
diversa è destinata a dare un nuovo<br />
significato ai concetti di amore e<br />
di bene ».<br />
La morale della scienza moderna<br />
Naturalmente la nuova morale<br />
sgorgherà dalla scienza moderna<br />
la quale riparerà il più grande assurdo<br />
della morale antica che ha<br />
preso poco sul serio il comandamento<br />
del Vangelo che dice : non<br />
giudicare. La morale dell' umanità<br />
antica ha sempre giudicato inesorabilmente<br />
tra buoni e cattivi,<br />
condannando inesorabilmente gli<br />
uni e premiando gli altri. Lo faceva<br />
in nome di principi eterni di<br />
giustizia e di onestà. La morale<br />
propostaci dalla scienza moderna<br />
ha un concetto superiore di giustizia<br />
e di libertà perché accomuna<br />
tutti nello stesso anelito di amore.<br />
Essa infatti non mi autorizza a<br />
condannare nessuno fuori di me.<br />
« Se altri compie un'azione che ritengo<br />
riprovevole posso accusarne soltanto<br />
la mia deficiente volontà. Ho posto<br />
un programma, una norma, una legge,<br />
che non ho saputo realizzare in concreto<br />
in quel mondo che costituisce il mio<br />
essere. Non v'è un altro che sia colpevole,<br />
ma io che l'ho reso colpevole. Se<br />
egli ha agito come ha agito, vuoi dire<br />
che la mia norma non era come la sua<br />
norma e cioè che io non ho saputo far<br />
diventare sua la mia norma. Fare un<br />
altro responsabile di non adeguarsi alla<br />
legge stabilita da me non può avere<br />
altro senso che l'arbitrio e la violenza.<br />
Il giudice (o la società) che condanna<br />
in nome della legge, compie, appunto,<br />
un atto di arbitrio o di violenza. Ma la<br />
colpa di tale atto di violenza non può<br />
ricadere a sua volta, che su di me, perché<br />
sono io che pongo l'ideale o il programma<br />
del non giudicare e sono io<br />
che non riesco a realizzare una società<br />
in cui i giudici acquistino coscienza del<br />
valore della mia norma.<br />
Il nuovo concetto di responsabilità,<br />
dunque, non soltanto non attenua il<br />
mio senso di responsabilità, ma lo ingigantisce<br />
all'infinito. Esso mi da la<br />
consapevolezza precisa dell'arbitrio di<br />
ogni mia condanna e mi fa assumere<br />
la paternità di tutto ciò che nel mondo<br />
considero come negativo. Sono io,<br />
infatti, che distinguo negativo da positivo,<br />
in funzione di un programma che<br />
è il mio programma e di me soltanto<br />
posso dolermi se esso non è condiviso<br />
dagli altri. Scambiare il mio programma<br />
con la norma o la legge, che tutti<br />
debbono rispettare, costituisce l'equivoco<br />
fondamentale che ha sempre sorretto<br />
l'etica del giudizio. Né la situazione<br />
cambia quando, sulla base del<br />
dualismo di io e Dio, attribuisco a Dio<br />
il mio programma, e pretendo ch'esso<br />
venga attuato in nome di Dio ». (pag.<br />
442-443).<br />
« L'azione del cattivo appartiene, per<br />
10 meno in eguai misura, a quella del<br />
buono, e distinguerne la responsabilità<br />
non può avere giustificazione di sorta.<br />
11 cattivo è fatto cattivo soprattutto<br />
dai buoni che si vogliono liberare della<br />
responsabilità scaricandola su di lui.<br />
E' fatto cattivo dalla società che lo giudica,<br />
estraniandolo da sé, con un atto<br />
costitutivo di quella cattiveria che condanna.<br />
Anzi, se di una separazione di<br />
responsabilità potesse comunque parlarsi,<br />
essa dovrebbe condurre alla conclusione<br />
che responsabili davvero sono<br />
i così detti buoni, e cioè coloro che si<br />
rifiutano di riconoscere la propria partecipazione<br />
alle colpe deprecate ». (pag.<br />
438).<br />
Argomenti strani<br />
Se noi ora domandiamo come<br />
mai la scienza ci porti a questi risultati<br />
ci troviamo di fronte a tre<br />
argomenti.<br />
Il primo è che la scienza coll'astronomia<br />
ha distrutto il sistema<br />
tolemaico e quindi Dio perché gli<br />
uomini hanno inventato Dio guardando<br />
il sole che illumina 1' universo<br />
e domina le stelle.<br />
« L' uomo aveva sempre creduto alla<br />
terra come centro dell' universo e tale<br />
centralità aveva caratterizzato la vita<br />
stessa dell'uomo. La terra al centro del<br />
mondo, e poi l'uomo al centro della<br />
terra, e poi io al centro dell'umanità.<br />
Geocentrismo, antropocentrismo, ego-<br />
— 11
centrismo sono i tre termini che accompagnano<br />
l'uomo nel lungo cammino<br />
storico fino all'epoca moderna.<br />
Si tratta di una visione prospettica<br />
che trova implicita consacrazione nel<br />
racconto biblico e che sfocia nelle convinzioni<br />
fondamentali del sole e dei<br />
cieli che girano intorno alla terra, dell'uomo<br />
che è re e scopo della natura,<br />
dell' io come anima e principio eterno.<br />
Sono tre convinzioni che formano sostanzialmente<br />
il contenuto di ogni religione<br />
e di ogni metafisica precopernicana,<br />
saldamente ancorate nella coscienza<br />
degli uomini con la forza che<br />
è propria dell'evidenza. Poi, a un tratto,<br />
si scopre che il sole non gira intorno<br />
alla terra. L'evidenza ed il senso comune<br />
si rivelano illusori. Tutto da rifare<br />
». (pag. 447).<br />
Caduto Dio naturalmente cade<br />
la legge eterna cardine della morale<br />
antica.<br />
Il secondo argomento è tolto<br />
dalla psicanalisi e dalla psichiatria<br />
che come hanno dimostrato<br />
che non esiste più il diavolo perché<br />
gli indemoniati sono risultati<br />
ammalati psichici così domani dimostrerà<br />
che non c'è più anima<br />
distinta dal corpo e quindi non vi<br />
sarà più intelligenza né volontà<br />
libera, ma semplice attività fatale<br />
e senza alcuna responsabilità.<br />
Perfino la personalità non è altro<br />
che una congerie di incontri<br />
fatali :<br />
« Un quadro del Perugino è espressione<br />
della sua personalità. Ma oltre il<br />
Perugino, v' è, appunto, Perugia. E Perugia<br />
appare nel suo profilo e nella sua<br />
fisionomia inconfondibile : nella sua<br />
personalità. E' opera fatta dagli uomini,<br />
come il quadro del Perugino, ma<br />
non da un uomo solo: da tanti uomini.<br />
Non per questo, tuttavia, è meno<br />
una, è meno bella, meno personale. Se<br />
poi dall'alto della città, guardiamo la<br />
sottostante vallata, un'altra realtà peculiare<br />
appare ai nostri occhi: la realtà<br />
di un panorama fatto certamente<br />
dagli uomini, ma, si dice, anche e soprattutto<br />
dalla natura. Il Perugino, gli<br />
uomini, la natura: tre artefici che non<br />
riusciamo a distinguere bene, anzi che<br />
non possiamo e non dobbiamo distinguere<br />
». (pag, 440).<br />
Il terzo argomento è più significativo<br />
ed è una paura tremenda<br />
dell'inferno. Nell'universo non c'è<br />
cosa più assurda, secondo lui, che<br />
un giudizio universale quale lo<br />
concepisce il cristianesimo che<br />
pure ha creato la civiltà moderna<br />
e la scienza moderna.<br />
12 —<br />
« II dualismo più grave è quello che<br />
concerne la distinzione degli uomini in<br />
buoni e rattivi. Che si sia un po' tutti<br />
buoni e cattivi non toglie poi che il più<br />
e il meno scompaiano di fronte al giudizio<br />
complessivo. Vero è che il cristianesimo<br />
insegna a non giudicare ma non<br />
esclude il giudizio ed anzi fa del giudizio<br />
l'epilogo della storia dell' umanità<br />
: il giorno del giudizio o il giudizio<br />
universale. E quel giorno, appunto, non<br />
si tratterà di più o di meno, ma soltanto<br />
di aut-aut: buoni o cattivi. Alla destra<br />
di Dio andranno i salvati, i beati;<br />
alla sinistra i dannati, i maledetti. Merito<br />
e santità, da una parte; colpa e<br />
peccato, dall'altra. Tutta la logica della<br />
religione è dominata da questa alternativa<br />
che da significato alla vita<br />
terrena e a quella dell' al di là. Tutto<br />
il mondo è visto in funzione della responsabilità<br />
e il destino dell'uomo è<br />
riassunto nella punizione o nella beatitudine<br />
eterna. L'epilogo del dualismo<br />
di io e mondo è nel dualismo di inferno<br />
e paradiso, di dannazione e di salvezza.<br />
La religione dell'amore si arresta<br />
a un certo punto di fronte alla responsabilità<br />
del malvagio e il suo ripudio<br />
eterno non consente più alcun<br />
margine a ciò che dell'amore è costitutivo.<br />
Siate maledetti per sempre. E'<br />
la condanna annunziata dal Vangelo.<br />
Se poi si aggiunge la traduzione del<br />
dualismo in termini quantitativi di una<br />
massa damnationis e di pauci £Ìecti, il<br />
principio dell'amore subisce un'ulteriore<br />
sconfessione che rasenta addirittura<br />
l'assurdo ».<br />
Scienza o fantascienza?<br />
Che cosa possiamo rispondere<br />
a simili strabilianti affermazioni?<br />
Anzitutto osserviamo essere assai<br />
improbabile che la vera scienza<br />
porti ad un'umanità senza leggi.<br />
Proprio essa che studia le leggi<br />
dell'universo e ne trova una rete<br />
infinita dominante tutti gli esseri<br />
dall'atomo agli astri dell'universo,<br />
è possibile che giunga alla<br />
conclusione che l'umanità sia abbandonata<br />
senza leggi ai capricci<br />
di un cieco destino?<br />
In secondo luogo facciamo notare<br />
che l'illustre professore parla<br />
non di oggi, perché oggi si crede<br />
in Dio, anche da parte degli<br />
scienziati come forse mai, si crede<br />
nell' anima e molto più nella<br />
responsabilità. A questo poi credono<br />
soprattutto i popoli che ufficialmente<br />
negano Dio. Se vivesse<br />
ancora la buon'anima del Giusti<br />
potrebbe continuare a cantare<br />
ora più che mai la sua «ballata»<br />
sulla macchina a vapore, inventata<br />
in Cina, per tagliare la testa ai<br />
«centomila - messi in fila».<br />
Di che tempo si parla allora?<br />
del futuro? e di fra quanti millenni?<br />
Ma allora significa questo<br />
non fare della scienza ma tutt'al<br />
più della fantascienza, ed anche<br />
questa di assai cattivo gusto per<br />
i dati assurdi dai quali parte.<br />
Quando - ad esempio - ci dice<br />
che il concetto di Dio e dell' io<br />
nell' uomo è nato dalla vista del<br />
sole circondato da stelle, fa venire<br />
in mente quell'antropologo che<br />
voleva convincere i suoi discepoli<br />
che l'omazione (l'intelligenza dell'uomo)<br />
era nata dal fatto che<br />
qualche antropoide delle caverne<br />
era riuscito a camminare in piedi<br />
ed aveva cominciato a vedere<br />
lontano le cose belle della natura.<br />
Si sentì naturalmente rispondere<br />
che se l'intelligenza nascesse solo<br />
del vedere la natura e le sue bellezze,<br />
le giraffe dovrebbero essere<br />
gli animali più intelliggenti del<br />
mondo !<br />
Curiosa poi la notizia che le religioni<br />
sono nate dal sistema tolemaico.<br />
Sia pure che qualche religione<br />
ritenesse i suoi re discesi<br />
dal sole o dalla luna, ma la Sacra<br />
Scrittura scritta da Mosè molti<br />
secoli prima di Tolomeo osserva<br />
subito in principio che Iddio<br />
creò i cieli, la terra, il sole, gli astri<br />
colla Sua parola onnipotente.<br />
Il Vangelo poi non solo non<br />
si basa sul sistema tolemaico, ma<br />
dichiara apertamente che gli astri<br />
cadranno, mentre S. Giovanni<br />
parla di nuovi cieli e di nuove<br />
terre.<br />
Che la psicanalisi, la psichiatria,<br />
poi abbiano eliminato il diavolo<br />
per il solo fatto che hanno<br />
riconosciuto l'origine naturale di<br />
alcune malattie attribuite a infestazione<br />
satanica, non prova affatto<br />
che tutti i fenomeni siano<br />
spiegati naturalmente. L' esistenza<br />
del diavolo del resto non è stata<br />
rivelata da fatti psichici straordinari,<br />
ma dalla S. Scrittura che<br />
ci mette al corrente dell'esistenza<br />
di potenze demoniache spingenti<br />
l'uomo ad una malvagità cui non<br />
arriverebbe con le sue sole forze<br />
naturali e contro le cui insinuazioni<br />
bisogna rinforzarsi con la<br />
preghiera.
La salutare paura<br />
Conveniamo con Ugo Spirito<br />
che l'inferno eterno minacciato<br />
dal Vangelo a chi persiste nella<br />
negazione di Dio e della sua legge<br />
fa veramente paura. I mostri<br />
danteschi della città di Dite sono<br />
orribili. Ma che cosa vi è di più<br />
orribile e ributtante di quel mostro<br />
di natura che ci viene presentato<br />
come «dio della scienza»<br />
per il futuro? Un mostruoso essere<br />
viscido che non è né materia<br />
né spirito, senza intelletto e senza<br />
cuore, senza tempo e senza eternità,<br />
che si diverte a produrre<br />
miliardi e miliardi di uomini, con<br />
una intelligenza soggetta ad ogni<br />
inganno, ma senza volontà e libertà,<br />
con la pretesa che si tengano<br />
responsabili di quanto c'è di negativo<br />
nell'universo? Che fa vivere<br />
miliardi di uomini nelle più penose<br />
condizioni di vita per scaraventarli<br />
poi con la morte nel fan-<br />
Scivere o telefonare all'<strong>Ex</strong> Alunno:<br />
Dr. R. GARDIN - IL SOLE<br />
Kinderheim - Cortina<br />
Telefoni 2425 - 2103<br />
go (verso il quale hanno una infinita<br />
ripugnanza) senza speranza o<br />
conforto, unicamente per il giuoco<br />
stupido di un onnipotente bestione<br />
che si diverte del male degli<br />
altri?<br />
Se noi accettiamo la vita come<br />
oggi è, è perché crediamo che esiste<br />
un Dio giustizia sì infinita, ma<br />
soprattutto bontà infinita che accoglie<br />
tutti quelli che si rivolgono<br />
a Lui, come è significato dalla parabola<br />
del figliuol prodigo e dalla<br />
promessa al buon ladrone, e sopratutto<br />
dall'amore di Cristo Figlio<br />
di Dio che si sacrifica per la<br />
umanità. Perché sappiamo che la<br />
vita qui è puramente di prova, che<br />
Dio sa giudicare le responsabilità<br />
con una scienza infallibile e siamo<br />
animati dalla speranza di una<br />
vita futura di felicità divina.<br />
Ma se nella vita non ci fosse alcuna<br />
speranza ; se la miglior sorte<br />
dell' uomo consistesse nell' abbracciare<br />
la malvagità dei cattivi<br />
per non creare divisione di sorta<br />
tra gli uomini, la vita diventerebbe<br />
una bolgia tale di corruzione,<br />
di sangue, di atrocità che il desiderio<br />
della morte diventerebbe insuperabile.<br />
Naturalmente noi non crediamo<br />
che Ugo Spirito abbia scritto sul<br />
serio, ma noi lo consigliamo a non<br />
insistere in certe stravaganze che<br />
per il popolo possono essere incentivo<br />
all'incoscienza e al delitto.<br />
In quanto all'inferno per evitarlo<br />
non basta negarlo. Questa è la<br />
via più diretta per finirvi. L'inferno<br />
si evita meditandolo come hanno<br />
fatto i santi (S. Francesco Borgia<br />
lo meditò per due anni varie<br />
ore al giorno) ed umiliandosi come<br />
loro ai piedi del Giudice Supremo<br />
infinitamente misericordioso.<br />
A CORTINA D'AMPEZZO<br />
\JL<br />
KINDERHEIM<br />
casa per bambini<br />
da uno a sei anni di età<br />
aperta tutto l'anno<br />
è una villa padronale,<br />
sita sui prati di Ronco,<br />
con ampio parco.<br />
Dispone di soli venticinque<br />
posti<br />
II pediatra - puericultore<br />
vive in casa<br />
C.<br />
— 13
Raccolta della paglia di miglio in India. - II miglio, con la dura, costituisce uno dei prodotti base dell'alimentazione. E' usato in sostituzione<br />
del riso e del frumento.<br />
Qualche cenno sulla poesia indiana<br />
// P. Spirituale delt'Antonianum, P. Domenico Ferrali S.J. ha festeggiato ultimamente i suoi scssant'anni di vita religiosa<br />
nella Compagnia di Gesù, dei quali quaranta ha trascorsi in India. Ivi fu professore nell'Università di Mangalore<br />
fino all'ultima guerra, quando è staio fatto prigioniero dagli inglesi e poi rimpatriato. Venne a Padova dove si era laureato.<br />
Scrittore di varie opere di carattere storico o filosofico, scrisse per la nostra Rivista l'articolo sulla poesia indiana<br />
che qui pubblichiamo presentando a lui, anche da queste pagine, i migliori auguri.<br />
La poesia classica dell'India fiori nel<br />
Regno di Kaniksha, di Harsha e in altri<br />
Stati ai primi secoli dell'era cristiana.<br />
Questi prìncipi sebbene non fossero<br />
molto potenti in armi, pure gareggiavano<br />
nella pompa, nello splendore<br />
della loro corte, nella protezione che<br />
davano ai letterati e poeti. Le loro capitali<br />
erano centri di arte come forse<br />
Atene al tempo di Pericle, e Firenze<br />
durante i Medici.<br />
Poeti e letterati le chiamavano «Nagaras»,<br />
e il loro splendore rendeva ancora<br />
più abbietta la sorte dei lavoratori<br />
dei campi e dei poveri. Vari poemi<br />
e drammi descrivono la magnificenza<br />
delle «Nagaras», ma forse il più completo<br />
è il «Nagarasarva» del Buddista<br />
Padmasrsi il cui poema è il Vademecum<br />
di un giovanotto elegante che, ricco<br />
di mezzi, vive in una villa splendida,<br />
in magnifico giardino.<br />
Si alza tardi la mattina e si mette a<br />
studiare, dopo la toilette, e provvisto<br />
in abbondanza di foglie di Betel, in cui<br />
ha avvolto della calce viva, e che masticherà<br />
tutta la giornata. Ma lo studio<br />
non dura molto, e, venuti gli amici giocano<br />
una partita su un tavolo special-<br />
14 —<br />
mente preparato, poi scendono a vedere<br />
una lotta interessante fra i galli o<br />
i cani. Giungono poi le amiche, musici<br />
e baiadere. Si divertono tutti, cantano<br />
e danzano.<br />
Ma non sarebbero indiani, se ai pia-<br />
-ceri dei sensi non congiungessero anche<br />
lo studio di antichi poemi, come il Mahabarata<br />
e il Ramajana, e tentativi di<br />
comporre qualche poesia. Opere in prosa<br />
del V o VI secolo avanti Cristo sono<br />
rarissime. Il famoso Valrnichi aveva<br />
composto i suoi poemi immortali in<br />
un romitaggio, ora invece il giovane<br />
poeta, o perché è ricco, o perché si è<br />
già fatto un nome, ha accesso ai palazzi<br />
dei nobili, ed entrato in una stanza<br />
ben ammobigliata, accompagnato da valente<br />
segretario, si sdraia su di una specie<br />
di sofà, e detta le sue poesie. La<br />
massima parte di queste son dedicate<br />
all'amore, ai giochi, oppure celebrano<br />
la grandezza del principe, le sue vittorie,<br />
i suoi divertimenti, le sue cacce nelle<br />
foreste o nelle sterminate compagne.<br />
La lingua è il Sanscrito, venuto dal<br />
cielo, parlato dagli dei. Più tardi si faranno<br />
strada anche altre lingue, spe-<br />
cialmente il Tamulico, ricchissimo di<br />
poemi e di lavori filosofici.<br />
Il primo grammatico è Agastya, e i<br />
poemi più antichi sono l'Agapporul,<br />
che descrive l'amore e la vita di famiglia,<br />
e il Parapporul, dedicato alla vita<br />
pubblica.<br />
Gli Indiani sono profondamente religiosi,<br />
e il giorno non si cominciava<br />
mai senza una preghiera. I poeti si rivolgevano<br />
di preferenza alla dea Saraswatt,<br />
qualche ora del giorno la spendevano<br />
all'Accademia, o in qualche Biblioteca<br />
dove, consultati antichi poeti,<br />
dettavano alcuni versi.<br />
I poeti non vivevano soli, ma insieme<br />
ad altri, cui leggevano le loro poesie,<br />
e le correggevano insieme.<br />
I principi, non solo i potenti, ma anche<br />
i più modesti cercavano sempre<br />
qualche poeta che ne celebrasse il. valore<br />
e la gloria. C'erano spesso gare e<br />
competizioni fra i poeti. Per esempio<br />
un giorno cantò il re Bhojas. « II sole<br />
si nasconde nel mare verso sera » e il<br />
poeta Bana, usando le stesse sillabe,<br />
canta pure: « L'ape ben pasciuta si riposa<br />
nel calice del Lotos », e Maeswa-
a: « L'uccello si nasconde in un albero<br />
della siepe », e Kalidasa: « L'amore<br />
lene lene scende nel cuore della fanciulla<br />
».<br />
Kalidasa, secondo la tradizione indiana,<br />
fu contemporaneo del re Vikramoditya<br />
di Uyani nel 50 - 58 prima di<br />
Cristo, ma più probabilmenete visse nel<br />
IV o V secolo dopo Cristo. Della sua<br />
vita si conosce ben poco. Fu Bramino<br />
di nascita? Abbandonato, si guadagnò<br />
da vivere per qualche anno come pastore<br />
di vacche? Non si sa. Questo è certo,<br />
che il suo genio lo porta alla corte<br />
del re, dove scrive e si diverte per parecchi<br />
anni. Fu ucciso ancora giovane<br />
da una danzatrice o Bayadera. È autore<br />
di molti poemi lirici epici, drammatici.<br />
In India sono famosi il Kumasambava,<br />
il Raghuvansa e specialmente le<br />
poesie liriche contenute nel Meghaduta.<br />
Goethe e Humboldt ne sparsero la<br />
fama in Europa.<br />
Il Kumarasambhava, incomincia con<br />
una magnifica descrizione dei re dei<br />
monti, l'LIimalaya, la cui figliola Urna,<br />
0 Parvati, dopo vari incidenti, diviene<br />
la sposa del dio Siva. Kalidasa ne descrive<br />
l'amore. Veramente, se le scene<br />
fossero state composte da un poeta di<br />
minor valore, sarebbero state condannate<br />
perché contrarie alle prescrizioni<br />
dell'Arte Poetica, ma al g:nio di Kalidasa<br />
tutto si perdona. Il poema consta<br />
di 8 canti, però l'ultimo è incompleto.<br />
I canti del Raghuvansa, sono 19, e<br />
sono interessantissimi, per le descrizioni<br />
di un romitaggio, della splendida<br />
corte del re di Ayodha, della marcia<br />
del suo esercito contro il nemico, dello<br />
sposalizio di Urna col figlio del re.<br />
1 canti 10-15 sommarizzano il Ramyana<br />
ma alcune scene bellissime sono proprie<br />
dell'autore.<br />
Nell'Agnivarna, l'ultimo canto si descrive<br />
la vita di un despota indiano.<br />
Pranzi, danze, divertimenti, finché il<br />
re vittima dei suoi eccessi, cade ammalato<br />
irrimediabilmente. La prima regina,<br />
sconsolata, sogna che le nubi le porteranno<br />
un erede, che salirà sul trono.<br />
Ma l'opera termina improvvisamente e<br />
nulla si sa dell'erede e del susseguirsi<br />
degli eventi, e ciò è in contraddizione<br />
col buon gusto e i dettami dell'estetica<br />
indiana.<br />
Più completo è il Meghaduta, o messaggio<br />
delle nubi. Un principe, esiliato<br />
dal Nord al Sud della penisola, ritorna<br />
alla sua patria. Alle nubi affida un mes-<br />
saggio di speranza e d'amore per la sua<br />
sposa. Questo gli da l'opportunità di<br />
descrivere i colli, le foreste, le campagne<br />
dell'India, con una poesia veramente<br />
meravigliosa. Il poema consiste in<br />
111 strofe, tutte nel metro dolce e soave,<br />
chiamato Mandakranto. Dopo una<br />
breve introduzione, le nubi si fermano<br />
sopra Alaka, bella città, e lì c'è la casa<br />
della sposa, addolorata e afflitta per<br />
l'assenza dello sposo. Il dolore della<br />
sposa è descritto in maniera commovente.<br />
Finalmente si riuniscono, e allora<br />
la gioia, l'amore fanno dimenticare<br />
le afflizioni della separazione.<br />
Eppure, una cosa difficile intendersi<br />
per noi Europei, altre spose attendono<br />
10 sposo, e sebbene l'amore è descritto<br />
con tanto i timo affetto, non è unico.<br />
Il Meghadula è uno dei poemi più<br />
amati in India. È stato spesso imitato,<br />
e perfino i «yaina» ne hanno inserito<br />
molte strofe nei loro poemi in onore<br />
dei loro venerati fondatori, Tirttankaras.<br />
Fra i poemi ispirati dal Meghaduta<br />
si possono menzionare il Rtusamhara,<br />
nel quale il dolore della sposa per<br />
l'assenza del marito è profondo e commovente,<br />
e molte poesie liriche ed erotiche<br />
contenute nel famoso Raksasakavya.<br />
Per gli Indiani Kalidasa è il «Mahakavi»,<br />
o poeta per eccellenza. Conosce<br />
profondamente le Sastras, ossia l'arte<br />
poetica, in ogni verso si distingue in<br />
lui l'abilità nell'uso delle similitudini e<br />
11 buon gusto, evita espressioni complicate<br />
e oscure. L'uso dei versi è appropriato,<br />
e ben lontano dalle artificiosità<br />
di tanti contemporanei. Il sole che sorge<br />
forma sulle onde un ponte d'oro, i<br />
palazzi di Alaka rassomigliano alle nubi<br />
splendenti, il re Pandya, ricorda col<br />
suo corpo dipinto le montagne illuminate<br />
dal sole nascente, le donne ricordano<br />
con la loro bellezza i lampi che<br />
accompagnano le nubi.<br />
Forse per noi Europei tante immagini<br />
possono sembrare esagerate, ma per<br />
gli Indiani, che conoscono il Sanscrito<br />
a perfezione, son come gioielli che adornano<br />
una fanciulla e ne rendono più<br />
armoniosi i movimenti.<br />
Ci siamo intrattenuti a lungo su Kalidasa,<br />
ma l'India può vantare tanti altri<br />
poeti, che rendono immortale il suo<br />
penio poetico. Però, come l'Italia ha avuto<br />
il '600, così in India troviamo esagerazioni<br />
e artificiosità. Per esempio<br />
ci sono poesie dove i versi cominciano<br />
tutti col B, e con 1' M, o i versi sono<br />
disposti in tale maniera, che sembra a<br />
metà salire sopra un colle, e l'altra metà<br />
discendere e così via.<br />
I due grandi eroi Rama e Krishua.<br />
Krishua, il dio dell'amore, spesso descritto<br />
nelle sue danze e giochi e canti<br />
con le irtine o pastorelle. Certo, molti<br />
di queseti inni sono esageratamente erotici,<br />
ma il Missionaraio tedesco dott.<br />
Mogling, ne ha tradotti 402 dal Dasara<br />
Padagulu, uno più bello dell'altro.<br />
Sono dedicati a Krishna, con intimo<br />
senso di devozione; mostrano un profondo<br />
desiderio di rinunzia alle vanità<br />
chi mondo e di dedicazione al servizio<br />
della divinità. Un Cristiano non li può<br />
leggere senza commuoversi, e sentire<br />
un senso di tristezza che inni così belli.<br />
e così veramente religiosi siano dedicati<br />
a quella caricatura del Redentore,<br />
ch° è Krishna. L'Induismo è certo una<br />
religione idolatrica, ma tanto nella sua<br />
abbondantissima letteratura quanto nei<br />
suoi templi mostra spesso un sentimento<br />
profondamente religioso.<br />
P. Domenico Ferro!! S. J.<br />
Chi è passato per Puri e ha visto la<br />
devozione degli innumerevoli pellegrini<br />
non può non sentirsi commosso.<br />
Nel Rasakalloba si tratta della vita<br />
di Krishna in 34 canti. In un inno, dove<br />
ogni verso incomincia con la stessa<br />
lettera, si dice: « Può un uomo contare<br />
le stelle che brillano nei cicli? Può<br />
— 15
egli numerare le gocce d'acqua che cadono<br />
sulla terra? Può egli rendersi conto<br />
del numero delle onde che agitano<br />
i mari? Anche se lo potesse fare, sarebbe<br />
però pur sempre impossibile descrivere<br />
la grandezza, l'immensità di Krishna<br />
».<br />
Per molti secoli la lingua adoperata<br />
nella poesia indiana è stato il Sanscrito.<br />
Ma poi, dovuto specialmente a bardi e<br />
cantori ambulanti, cominciavano ad usarsi<br />
anche altre lingue, come il Tammulico,<br />
il Kanarese, l'Urdù e così via.<br />
Alle liriche succedettero lavori in prosa,<br />
drammi, romanzi.<br />
Per esempio quasi ogni tempio d'importanza<br />
possiede una letteratura poetica;<br />
come già accennato, il tempio di<br />
Puri è famosissimo, e innumerevoli sono<br />
i pellegrini che vi concorrono, e allorché<br />
danzano e cantano in onore di<br />
ya.ganath fanno grande impressione per<br />
l'entusiasmo e la fede che mostrano.<br />
In un lavoretto come questo è impossibile<br />
esaminare i lavori filosofici e<br />
teologici, che son numerosi, e d'importanza<br />
capitale. Pur lasciando le opere<br />
dei Buddisti, che secoli fa erano numerosissimi<br />
in India, ma che ora hanno<br />
dovuto ritirarsi al Nord, nel Tibet, op-<br />
pure nell' Est, nella Birmania, e fino<br />
alla Cina, troviamo altre opere filosofiche<br />
di Sankara, Ramanuya e Madhava.<br />
Filosofi Inglesi e Tedeschi le hanno tradotte<br />
e commentate. Di lavori Italiani<br />
ne troviamo ben pochi.<br />
Io mi augurerei che specialmente le<br />
università si dedicassero di più a questi<br />
studi, così importanti, non solo dal<br />
punto culturale, ma anche per stabilire<br />
qualche legame fra 1' Italia e 1' India.<br />
Fra gli Italiani colti ce ne sono molti<br />
che hanno sentito nominare Rabindrath<br />
Tagore (premio Nobel) e qualche altro,<br />
ma l'India, come tale, è un continente<br />
chiuso. Il prof. Lorenzo Di Napoli ha<br />
tradotto il Bilhana; il Pavolini ci ha<br />
fatto conoscere varie parti del Mahabharata,<br />
si è distinto come traduttore di<br />
vari lavori di Hindi.<br />
E dei Missionari che dobbiamo riferire?<br />
Di grammatiche e vari testi di<br />
scuola ne hanno composti molti.<br />
Ma non posso fare a meno di nominare<br />
il P. Beschi, famoso in India per<br />
il Tempavani o leggende su S. Giuseppe,<br />
poema scritto in lingua purissima.<br />
Egli nacque a Castiglione nel 1680, entrò<br />
nella Compagnia a 18 anni e nel<br />
La fame nell'India<br />
1708 si recò in India. Divenuto Missionario<br />
fra i Tamulici, ne imparò a<br />
perfezione la lingua, e popolare e classica.<br />
Vari sono i metri usati nel poema,<br />
che è diventato famoso anche fra<br />
Indù.<br />
Alcuni anni fa io fui presente alla<br />
moderna Università di Chidanbaram<br />
dove con grande solennità si scoprì un<br />
magnifico quadro in onore del P. Beschi.<br />
Ha scritto anche varie altre opere,<br />
didattiche e poetiche. Famoso il Paramarrtagurù,<br />
satira giocosa sui sacerdoti<br />
pagani.<br />
Egli vestiva al modo indiano, si cibava<br />
di riso condito all'indiana, e popolarissimo<br />
al suo tempo, la sua fama<br />
è ancora fresca. Certo che la conquista<br />
dell'India da parte degli Inglesi, ha avuto<br />
una grande influenza sullo sviluppo<br />
culturale della nazione, la quale, unita<br />
adesso e libera, può competere<br />
non solo con altre nazioni orientali, ma<br />
anche con l'Occidente. I Missionari Europei<br />
e Indiani sono abbastanza numerosi,<br />
e, garantita loro libertà di culto<br />
e di evangelizzazione preghiamo riescano<br />
a diffondere sempre più la verità evangelica<br />
fra queseto popolo così vario<br />
e religioso.<br />
Da alcuni anni l'India va soggetta a catastrofiche siccità che<br />
affamano gran parte della sua popolazione.<br />
Anche i Antonianum ha corrisposto alla campagna di carità<br />
promossa dal Santo Padre e cospicue offerte vennero raccolte sia<br />
tra gli studenti interni sia alla Scuola di Religione.<br />
L'India però sarà sempre soggetta al tormento della fame fin<br />
tanto che dureranno le assurde superstizioni religiose che privano<br />
delle carni gli abitanti e lasciano gli animali tiranni della situazione<br />
alimentare. L'organizzazione castale poi, che condanna a<br />
una schiavitù obbrobriosa innumerevoli persóne è quanto vi è di<br />
più inumano nel mondo.<br />
Vari giornalisti hanno incominciato la battaglia contro simile<br />
situazione (vedi ad esempio Ricciardotto in «Epoca» del 6-3-1966)<br />
disastrosa, e speriamo che riescano a qualche risultato prima che<br />
i comunisti facciano scempio della situazione odierna.
LA CASA<br />
DELLA<br />
MADONNA<br />
AD EFESO<br />
L'<strong>Ex</strong> Alunno Luciano Cazzala ha fatto, alcuni mesi fa, una gita in Terra Santa. La sua attenzione è stata attirata dalla<br />
Casa della Madonna ad Efeso e pubblichiamo qui la sua relazione.<br />
Per raggiungere la Casa della Madonna<br />
ad Efeso ci si può servire di<br />
^inodi e moderni pullman cne puitono<br />
da Smirne parecchie volte al<br />
giorno.<br />
Il Governo Turco in questi ultimi<br />
anni ha migliorato molto le comunicazioni<br />
con Efeso, soprattutto per<br />
incrementare il turismo verso quella<br />
zona archeologica e non certamente<br />
per permettere un maggiore<br />
afflusso verso la sacra dimora.<br />
Dopo 70 Km. di moderna autostrada<br />
che conduce nella zona degli<br />
scavi un cartello laterale con la scritta<br />
«Pana/a Kopu/a» (Casa della Vergine)<br />
ci fa percorrere una strada che<br />
inerpicandosi lungo la dorsale di un<br />
monte ci fa arrivare in un picco/o<br />
spiazzo con una stupenda vista sul<br />
mare e su/l'isola di Sami.<br />
Qui sorge il Santuario di Merjem<br />
Ano (la Madre Maria) dove secondo<br />
la tradizione, Maria SS. 4 o 6 anni<br />
dopo l'Ascensione avrebbe trascorso<br />
gli ultimi anni della Sua vita terrena.<br />
Indipendentemente dalle tradizioni<br />
che vogliono la S. Vergine morta<br />
ora ad Efeso od a Gerusalemme, un<br />
fatto è innegabile: percorrendo quel<br />
piccolo Viale che conduce alla Casa<br />
dove abitò Maria ci si sente pervasi<br />
da un senso di misticismo, dì intensa<br />
commozione, di desiderio di pregare,<br />
il che effettivamente comprova<br />
che questi luoghi selvaggi furono<br />
abitati da persone sante.<br />
D'altra parte, anche, le affermazioni<br />
della Veggente Caterina Emmerich<br />
pienamente confermate dal<br />
sito e dalle rovine e le affermazioni<br />
di Papa Benedetto XIV « la Santa<br />
Vergine era morta ad Efeso, da dove<br />
s'involò verso il C/e/o », possono<br />
far testo in materia.<br />
Sulle fondamenta della Casa della<br />
Vergine sorge una vetusta Cappella<br />
bizantina scoperta nel 789i,<br />
che venne un anno dopo adibita al<br />
culto, su permesso dell'Arcivescovo<br />
di Smirne Mons. Timoni.<br />
Questa cappella semplicissima è<br />
costituita da un'entrata che conduce<br />
alla nicchia del focolare entro il<br />
quale è disposto un piccolo altare.<br />
A destra di esso si passa nella camera<br />
da letto con il posto del tettuccio<br />
sotto la finestra, mentre a sinistra<br />
si passa in una stanza adibita<br />
a vestiario.<br />
Nella semplicità di questa dimora<br />
ancora una volta sì rivela il senso di<br />
umiltà in cui volle sempre vìvere Maria<br />
SS., scegliendosi un luogo solitariro<br />
e nascosto lontano dalla turbinosa,<br />
corrotta e pagana vita della<br />
opulenta Efeso, onde vivere nel ricordo<br />
e nell'anelito dì raggiungere<br />
il Suo Figlio Divino.<br />
La piccola statua della Vergine<br />
posta sopra l'altare incute una commozione<br />
grandissima fino alle lacrime.<br />
Ella tende le Sue braccia monche<br />
verso di noi, come per chiedere il no-<br />
stro aiuto ed il nostro appoggio.<br />
Durante la prima guerra mondiale<br />
qualcuno rimosse la statua e la<br />
fece precipitare sul greto del fiume;<br />
essa fu ritrovata senza mani.<br />
I Padri Monfortiani, che attualmente<br />
curano la conservazione del<br />
Santuario, non possono in alcun modo<br />
predicare o fare opera missionaria<br />
: essi sono dei semplici custodi<br />
in abito civile. Purtuttavia l'afflusso<br />
dei pellegrini è in continuo aumento,<br />
specialmente ortodossi e mussulmani,<br />
mentre permane ancora vivo<br />
il ricordo della visita fatta molti anni<br />
fa dall'alloro Nunzio Mons. Giovanni<br />
Ronca///.<br />
Vicino ali' altare si accumulano<br />
stampelle, bastoni di povera gente<br />
dei dintorni miracolosamente guariti<br />
dalla «Marjem Ana» (Madre Maria)<br />
mentre presso due sorgenti miracolose<br />
sgorgate sotto la casa della<br />
Madonna è un continuo accedere<br />
di pellegrini assetati di salute e di<br />
grazie.<br />
Tutti i giorni devoti Mussulmani<br />
accedono alla Camera della Madonna<br />
per fare il loro «namaz» o preghiera<br />
rituale secondo il Corano, con<br />
lo sguardo rivolto verso la Mecca.<br />
Anch' essi ringraziano e pregano a<br />
modo loro la Bianca Signora, apportatrice<br />
di tante grazie!<br />
Possa Ella portare alla fede del<br />
Suo Diletto Figlio queste sue genti<br />
devote!<br />
— 17
S. Messa concelebrata da S. E. Mons. Vescovo insieme con P. De Mie-lesi, uno dei nuovi Padri venuti all'Antonianum, e con P. Pagello<br />
che pochi giorni prima aveva solennemente celebrata la sua Professione Religiosa.<br />
Solenne giubileo <strong>dell'Antonianum</strong><br />
nella festa della Madonna di Lourdes<br />
Com'era stato programmato nel numero scorso,<br />
tutto l'Antonianum (<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>, Congregati Professionisti,<br />
Universitari interni ed <strong>Alunni</strong> della Scuola<br />
di Religione colle loro famiglie e gli Amici <strong>dell'Antonianum</strong>)<br />
si radunarono per l'acquisto del Giubileo,<br />
nella S. Messa celebrata in Duomo da S. Ecc.<br />
Mons. Vescovo nel pomeriggio di Venerdì 11 febbraio.<br />
L'invito era stato mandato a tutti dal Rev.<br />
P. Ambrogio Tremolada nel quale aveva scritto :<br />
«II Giubileo donato dal Santo Padre all'umanità<br />
in conclusione del Concilio è una grande grazia<br />
del Signore offerta a tutti i fedeli di buona volontà.<br />
Particolare purificazione dell'anima, che anticamente<br />
si poteva acquistare solo attraverso lunghi pellegrinaggi<br />
e penitenze, è insieme un'elevazione dello<br />
spirito a compiere la grande missione che il Signore<br />
ci ha affidata su questa terra.<br />
Non lasciamo passare inutilmente questa particolare<br />
ondata di grazia. La Madonna ci assista perché<br />
questo Giubileo sia benefico non solo a noi, ma<br />
anche alle anime dei nostri Defunti ai quali le indulgenze<br />
giubilari portano particolare sollievo.<br />
18 —<br />
Attendendovi tutti alle manifestazioni per voi organizzate,<br />
vi saluta cordialmente ».<br />
La circolare d'invito portava anche le parole di<br />
S. Ecc. il Vescovo di Padova sulle finalità del Giubileo<br />
e sulla sua sede colle parole : compiere il dovere<br />
di ringraziare pubblicamente Iddio degli immensi<br />
benefici, che ha concesso alla sua Chiesa, sia<br />
nel tempo della trepida e gioiosa attesa, sia durante<br />
le fasi laboriose e feconde della quadriennale celebrazione<br />
del Vaticano II ; — implorare il divino<br />
aiuto ora soprattutto, quando un fremito di letizia<br />
e di attesa in tutte le anime fa nutrire speranze che<br />
molti saranno i frutti, che si preparano all'epoca<br />
nostra; — offrire ai cattolici di buona volontà una<br />
singolare opportunità di spirituale conversione, che<br />
porti all'auspicatissimo rinnovamento della vita individuale,<br />
familiare, pubblica e sociale, a cui mirava<br />
il Concilio.<br />
E' stabilito che il Giubileo abbia come sua naturale<br />
sede la chiesa Cattedrale e si svolga intorno<br />
al Vescovo Padre e Pastore del suo gregge.
Questo perché la Cattedrale si distingue per la<br />
sua dignità di contenere la cattedra del Vescovo,<br />
che è fulcro di unità, di ordine, di potestà e di autentico<br />
magistero in unione con Pietro ; perché raffigura<br />
il tempio spirituale che intcriormente si edifica<br />
in ciascuna anima, nello splendore della grazia;<br />
perché la Cattedrale è anche possente simbolo<br />
della Chiesa visibile di Cristo, che in questa terra<br />
prega, canta e adora ; di quel Corpo Mistico, in<br />
cui le membra diventano compagine di carità, alimentata<br />
dalla linfa della grazia.<br />
Ci si era preparati alla funzione conclusiva con<br />
tridui appropriati da parte degli studenti delle<br />
scuole medie e con una conferenza sul Papa Giovanni<br />
XXIII e la sua attività in ordine al Concilio<br />
ecumenico. La conferenza ebbe luogo alla sera<br />
di Giovedì 10 febbraio, frequentata da un pubblico<br />
che gremiva la Sala del Teatro e le adiacenze,<br />
rivivendo commosso le circostanze della vita del<br />
grande Papa che l'ex Segretario Mons. Capovilla ci<br />
seppe rendere nella sua perenne giovinezza.<br />
La Messa concelebrata da S. Ecc. Mons. Vescovo<br />
coi Padri Pagello e De Mielesi, le parole del Vescovo<br />
adatte al solenne momento, lasciarono in tutto<br />
il pubblico, che si accostò numerosissimo alla S.<br />
Comunione, una profonda impressione.<br />
Gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> che affollarono il Duomo.<br />
RINNOVAMENTO INTERIORE ! - E' VENUTO IL<br />
TEMPO DI ESSERE CRISTIANI VERI E FORTI!<br />
I sentimenti che dobbiamo cogliere dal Giubileo<br />
sono quelli che espresse il S. Padre nel discorso ai<br />
rappresentanti dell'Azione Cattolica il 18 marzo di<br />
quest'anno :<br />
« // rinnovamento dev' essere innanzi tutto ulteriore.<br />
Rinnovati gli spiriti, vi sarà più facile rinnovare<br />
i programmi. Noi pensiamo che ciò sia già davanti<br />
a voi; Noi vi raccomandiamo in modo speciale<br />
i problemi della vita giovanile, quelli della scuola<br />
e dello spettacolo e ancor più quelli della famiglia e<br />
del mondo del lavoro; e come dimenticare la stampa<br />
cattolica con tutte le sue necessità? Vedete quante<br />
cose! Dovremmo dire quante difficoltà, quanti fastidi,<br />
quante spese, quanti ceppi alla propria pacifica<br />
libertà! Ma no: sappiamo quanto siete buoni e<br />
generosi e sappiamo come avete capito il nostro tempo<br />
come una grande ed impellente vocazione cristiana:<br />
è venuto il tempo di essere cristiani e forti; benedite<br />
il Signore che vi ha chiamato a quest'ora grande<br />
e pericolosa della nostra storia. Non tornate indietro!<br />
non disertate le file! abbiate fede e coraggio ».
Dal Collegio Universitario<br />
ti, BP<br />
Laureati dal Giugno 1965<br />
W^J<br />
Agostini dr. ing. Antonio Baccaglili! dr. ing. Guido Chiesa dr. Gianfranco Cremano dr. Giuseppe Ciscato dr. ing. Silvano<br />
Daretti dr. ing. Giovanni Delia dr. ing. Guido Fanti dr. Alberto Gurion dr. Giorgio La Rosa dr. Vittorio<br />
Ore 10,30 S. Messa -<br />
Domenica 17 aprile<br />
11 Vermouth offerto dal Consiglio degli<br />
Consegna del quadro ricordo<br />
Lesa dr. Franco tacchini dr. ing. Carlo Macca dr. Cario Moscaio dr. Gianfranco Mulacchie dr. Alessandro<br />
j^^pP^^^HS^SI|Bk<br />
«•,«!,<br />
Osele dr. Mario Prinzivalli dr. Aldo Rizzali dr. Giuseppe Rossi dr. ing. Cioncarlo Stoppa dr. Silvano<br />
'•-•
e dalla Scuola di Religione<br />
al Febbraio 1966<br />
Benino dr. Carlo Baraccarti dr. Vittorio Carenza dr. Mario Checchini dr. Aldo Dalla Costa dr. Alessandro<br />
Della Porta dr. Cioncarlo Giacomelli dr. ing. Pietro Liccardo dr. Mario Macry dr. Francesco<br />
festa dei Neolaureati<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> - Saluto del Presidente Avv. Malipiero<br />
dell'antonianum - ore 13 Pranzo<br />
Menegazzo dr. Federico Pedrazzoli dr. Sergio Ferrino dr. Giampietro Riello Pera dr. Luigi Ronconi dr. Giorgio<br />
« La corona di alloro che si è posata<br />
sulla vostra fronte sia per voi<br />
incitamento a cose belle e grandi<br />
nella vita! ».<br />
E' il fervido augurio di tutti i Padri<br />
ed amici <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />
1 Et 4L<br />
Peratoner dr. Leopoldo<br />
Ci è mancata la fotografia del Dr. Pamio<br />
Umberto - anch'egli laureato quest'anno.<br />
La pubblicheremo in un prossimo numero. Tonzig dr. Alberto Zatti dr. Paolo
Esperienze Giovanili<br />
La San Vincenzo degli Studenti Interni<br />
Chi ha occasione di entrare, il lunedì<br />
verso le 21, all'Antonianum, nota senz'altro<br />
un insolito via vai che anima il<br />
corridoio centrale : sono i membri della<br />
S. Vincenzo, una quarantina in tutto,<br />
quasi tutti studenti, che danno subito<br />
l'impressione di formare un gruppo<br />
molto affiatato.<br />
La loro attività è presto detta : alla<br />
sera del lunedì s'impegnano, nell'atmosfera<br />
allegra della Sala <strong>Ex</strong>, in preghiera<br />
comunitaria e discussioni vive sui<br />
problemi assistenziali e spirituali più<br />
urgenti. Durante la settimana, a gruppi,<br />
li potete trovare in un povero quartiere<br />
oltre il Brenta mentre portano un po'<br />
di conforto e qualche aiuto materiale<br />
ad alcune tra le famiglie più povere di<br />
Padova. In mezzo a tanta miseria essi<br />
non perdono l'entusiasmo giovanile, ma<br />
cercano di stabilire un contatto umano<br />
comunicando il loro affetto ed il loro<br />
ottimismo alle famiglie che li aspettano<br />
con gioia per questo appuntamento<br />
settimanale.<br />
Il mercoledì si ritrovano quasi tutti<br />
nella Cappella <strong>dell'Antonianum</strong> riuniti<br />
in preghiera attorno all'Altare per il<br />
consueto «Cenacolo». Essi chiedono al<br />
Padre comune di far fruttificare la parola<br />
che hanno dispensato e di far progredire<br />
loro stessi nell' amore verso i<br />
fratelli e nella comprensione delle cose<br />
del Regno di Dio.<br />
Ma la loro attività non si limita a<br />
portare un aiuto materiale o spirituale<br />
Un fiore che spunta fra le roccie fa sempre più spicco<br />
di quello nato fra i campi e quasi la sua presenza meraviglia.<br />
Così è stato un po' per la Mostra di Pittura che anche<br />
quest' anno i ragazzi della Lega Missionaria hanno voluto<br />
organizzare fra tutte le scuole di Padova.<br />
24<br />
ai poveri : anche fra loro e nell'ambiente<br />
dove svolgono la loro attività quotidiana<br />
cercano di essere dei testimoni<br />
del Vangelo. E' per questo che si riuniscono<br />
il lunedì agitando strani problemi<br />
e citando libri e nomi complicati.<br />
Parlano di «Umanesimo integrale»<br />
e del dovere dell' inserimento dei<br />
cristiani nelle strutture del mondo, leggono<br />
scritti del Can. J. Leclercq o di<br />
J. Maritain, citano E. Mounier e i Decreti<br />
del Concilio. Non solo, ma si impongono<br />
impegni di carità reciproci<br />
per poter veramente dire di formare<br />
una « comunità ». A questo scopo essi<br />
cercano di vivere assieme almeno una<br />
parte della loro vita religiosa e del loro<br />
impegno cristiano. Per questo si trovano<br />
riuniti tra loro e col Sacerdote<br />
di fronte a Dio. Per questo vanno insieme<br />
a trovare i fratelli meno fortunati<br />
e dimenticati. Per lo stesso motivo<br />
comunitario, per rafforzare cioè i<br />
legami della carità e prendere sempre<br />
più coscienza dei problemi che li troveranno<br />
impegnati nella vita e dei doveri<br />
che loro competono come laici cristiani,<br />
prendono l'occasione di qualche<br />
campeggio per incontrarsi nella serenità<br />
e bellezza delle Dolomiti. Solo una<br />
decina di giorni, è vero, con passeggiate<br />
durante il giorno e discussioni e canti<br />
la sera: ma da essi ciascuno ritorna<br />
con l'animo ripieno d'entusiasmo col bisogno<br />
di continuare a donarsi.<br />
In virtù di tale atmosfera di reciproca<br />
stima e simpatia, è naturale che molti,<br />
i quali, durante il periodo degli studi,<br />
non possono tornare spesso alle loro<br />
famiglie, trovino tra i membri della comunità<br />
i loro migliori amici, coi quali<br />
trascorrere le ore serene delle feste, dell'ultimo<br />
di Carnevale, delle lauree, ecc.,<br />
e con i quali si ritrovano in amicizia<br />
sincera e cristiana anche ad esprimere<br />
l'esuberanza goliardica della loro età.<br />
Nei rapporti coll'Antonianum i membri<br />
della S. Vincenzo nutrono un'aspirazione:<br />
quella di divenire, mediante<br />
la forza di un Cristianesimo vissuto,<br />
autentici testimoni del Cristo in seno<br />
al Collegio. Consci del pericolo che la<br />
comunità si frantumi in una molteplicità<br />
di individui isolati o di gruppetti<br />
a raggio assai limitato, sentono la necessità<br />
di comunicare i benefìci e vantaggi<br />
spirituali della loro esperienza comunitaria<br />
agli amici che condividono<br />
ogni giorno la loro vita all'interno del<br />
Collegio e nell'ambito dell'Università.<br />
Ecco, per sommi capi, la fisionomia<br />
intrinseca della S. Vincenzo <strong>dell'Antonianum</strong>.<br />
Non vi ho parlato dei suoi successi,<br />
della richezza degli aiuti che distribuisce<br />
o dello spirito di sacrificio<br />
dei componenti. Ve l'ho presentata come<br />
un'esperienza dì giovani che vivono<br />
in comunità di idee, di amore, di<br />
culto. Merita senz'altro di essere conosciuta.<br />
. • G. T.<br />
La mostra di pittura<br />
dei Liceisti<br />
«S. Giustina», il quadro che ha vinto il primo premio.<br />
Era un' iniziativa quasi nuova, spuntata fra le varie attività<br />
sportive, quasi a dimostrare la volontà di aprire ai<br />
nostri ragazzi tutte le vie che sono possibili per il loro arricchimento,<br />
dalle attività più comuni dello sport, a quelle<br />
appunto della cultura e dell'arte, fino a quelle di carat-
P. Pretto consegna il premio al vincitore.<br />
Da anni si discute sulla necessità che sia ricostruita<br />
una nuova Scuola di Religione secondo criteri di funzionalità<br />
e di igiene ambientale intonati alle moderne<br />
esigenze. Finalmente sembra che questo desiderio ampiamente<br />
legittimo e giustificato dei Padri e degli <strong>Alunni</strong><br />
possa essere realizzato. Il progetto dei nuovi locali<br />
curato in ogni dettaglio con passione di ex <strong>Alunni</strong><br />
e qualificata competenza di valenti professionisti, sta<br />
per essere ormai compiuto.<br />
Ma intanto è ancor più vicino il giorno della posa<br />
della prima pietra della prima opera muraria della nuova<br />
Scuola di Religione che sarà rappresentata dal cottage<br />
degli Scouts <strong>dell'Antonianum</strong>. Questo piccolo edificio<br />
troverà posto sulla vecchia montagnola che fu<br />
il compo di battaglia dei «veci» <strong>dell'Antonianum</strong>, in<br />
una naturale meravigliosa cornice di verde : I' ultimo<br />
verde risparmiato dalla marcia inesorabile del piccone<br />
demolitore.<br />
L'idea della nuova sede è sorta negli Scouts all'indomani<br />
della terribile disgrazia che nella scorsa estate<br />
si è abbattuta sulle montagne di Carezza dove un<br />
fulmine, durante una improvvisa burrasca, ha strappato<br />
alla vita la prorompente giovinezza di Roberto<br />
Garcea. Gli Scouts <strong>dell'Antonianum</strong> hanno subito pensato<br />
di eternare il ricordo di questo loro indimenticabile<br />
carissimo amico nella nuova Sede che sorgerà per<br />
loro e che sarà appunto il primo momento della nuova<br />
Scuola di Religione.<br />
La prima commovente offerta fu rappresentata dai<br />
piccoli risparmi di Roberto, portati dal suo Papa assieme<br />
al proprio personale contributo. Poi la lista si è allungata<br />
rapidamente in una spontanea generosa processione<br />
di Scouts, di amici di Roberto e del Suo Papa<br />
Vanni Garcea. Il Padre Pretto ci ha fornito il seguente<br />
elenco di amici che hanno inviato la loro offerta<br />
tere religioso.<br />
Ora, dopo averla portata a termine, dobbiamo dire che<br />
questa Mostra è riuscita come speravamo, ha trovato una<br />
rispondenza piena fra i ragazzi di Padova, da tutti è stata<br />
lodata ed incoraggiata, ne hanno parlato i giornali, è stata<br />
visitata da ragazzi e genitori, è stata apprezzata nello sforzo<br />
dei giovani artisti, criticata (e quando non è così?) nelle<br />
assegnazioni dei premi: insomma, se ne è discusso, e ciò<br />
ci ha fatto piacere, perché con questo essa dimostra di essere<br />
un' iniziativa valida.<br />
Quest' anno la giurìa, composta dal prof. Carlo Travaglia,<br />
dal P. Bassan e da Bruno Limena, ha assegnato il primo<br />
premio, un magnetofono, a Oscar Passarella del «Marconi».<br />
Pure premiati sono stati Andrea Corsini, Maria Tridenti<br />
e Michele Sambin.<br />
Questo Premio di Pittura, giunto quest'anno alla sua seconda<br />
edizione, appare ai più come una iniziativa lodevole<br />
e valida. Per parte nostra siamo grati a tutti quelli che la<br />
hanno voluta incoraggiare, con la speranza di veder sorgere<br />
qui, nel nostro Antonianum, accanto alle numerose attività<br />
di altro genere, anche un centro di cultura per i ragazzi<br />
delle nostre scuole. B.<br />
N.S.I<br />
COTTAC<br />
SCOUT<br />
ROBERT<br />
5- GARCE<br />
sempre accompagnata da parole di sincera ammirazione<br />
per l'opera instancabile dei Padri a favore dei<br />
giovani <strong>dell'Antonianum</strong> e di commossa nostalgia per<br />
i tempi della giovinezza spensierata trascorsa all'indimenticabile<br />
Pensionato :<br />
Associazione Paracadutisti di Padova - Babetto Arrigo<br />
- Belloni prof. Giuseppe - Bianchi ing. Camillo -<br />
Caldera dr. Eugenio - Castellani dr. Alfonso - Chiarbori<br />
Gianfranco - Ciralli dr. Bruno - Dal Porto cav. Alberto<br />
- De Lucchi Toti - Favaretti rag. Giorgio - Favaretti<br />
rag. Giampietro - Galeazza Michelangelo - Giuriatti<br />
rag. Franco - Grassivaro ing. Enzo - Limena Paolo -<br />
Luise prof. Renato - Mariotto geom. Giovanni - Masini<br />
Angelo - Mazzucato dr. Secondo - Melanotte prof.<br />
Pieruigi - F.lli Ottolini - Peron Massimo - Peruzzi rag.<br />
Ennio - Peruzzi dr. Gastone - Puglisi dr. Alfredo - Sottanino<br />
dr. Angelo - Schiesari ing. Pietro - Todeschini ing.<br />
Antonio - Zaccaria dr. Mario - Zaccaria prof. Vittorio<br />
- Zannini ing. Franco.<br />
— 25
VITA Dì CONGREGAZIONE<br />
M. Venzo S. J. : L'Addolorata<br />
La Congregazione Mariana Professionisti ha iniziato<br />
rdls consuste riunioni settimanali lo studio de! Decreto<br />
Conciliare sull'Aoostolato dei Laici. Intende in tal<br />
modo inserirsi nel processo evolutivo in corso oggi nella<br />
Chiesa per chiamare anche i Laici ad un apostolato<br />
efficace sul mondo laico e marxista che tenta di<br />
sopraffarci. Solo con una più profonda formazione culturale<br />
e spirituale saremmo in grado di sostenere un<br />
dialogo conquidente.<br />
Purtroppo il laicato cattolico è in genere ancora<br />
troppo povero di cultura per risolvere i molti problemi<br />
del mondo odierno. Siamo troppo affetti da individualismo<br />
borghese, da noncuranza per gli interessi pubblici<br />
e la situazione politica attuale. Per inserirci nella<br />
missione della Chiesa, come forza operante nella vita<br />
culturale e soprattutto nelle strutture sociali, dobbiamo<br />
correggere il nostro individualismo, far molto<br />
conto della dinamica di gruppo e soprattutto della<br />
Chiesa che è il Cristo in terra. La devozione al Cristo<br />
e alla Madonna che impariamo nella Congregazione<br />
deve attaccarci sempre più alla Chiesa e alla Sua opera<br />
oer la santificazione individuale e socilae.<br />
LA /VOSTRA VOCE CON GLI ALTRI<br />
Un nostro amico Congregato nell'esprimere la sua<br />
impressione sulla lezione tenuta recentemente dal P.<br />
De Mielesi diceva di sentire la necessità di ricevere dalla<br />
Congregazione, se ciò fosse desiderio comune, una<br />
formazione che parta dal catechismo più elementare<br />
e spicciolo, dal «chi è Dio», perché oggi sentiamo forse<br />
troppe prediche, anche belle, ma che non riescono<br />
a penetrare nel vivo della nostra coscienza. Abbiamo<br />
bisogno di sentire che voce abbiamo, noi Congregati,<br />
non nel corridoio, a gruppi, parlando di come vanno<br />
le nostre cose (cosa buona certamente), ma parlare 'e<br />
discutere, ed approfondire la nostra fede. In fatto religioso<br />
siamo dei bambini, ma non possiamo continuare<br />
ad esserlo.<br />
La nostra vita per compiere tutto questo sforzo di<br />
rinnovamento che il Signore ci chiede, deve essere carità,<br />
non solo fatica o tormento o ansia. Se non amo,<br />
a che serve la fatica, l'ansia, il tormento?<br />
O. M.<br />
SPIRITUALITÀ' IGNAZIANA E CONGREGAZIONE<br />
La spiritualità - che scaturisce dagli Esercizi ignazioni<br />
e si è incarnata con svariatissime configurazioni<br />
nella storia della Chiesa - offre la linea genuina della<br />
C. M. : un metodo oltre che una istituzione, un'ispirazione<br />
oltre che una organizzazione, con una grande<br />
flessibilità, per formare cristiani autentici a livello della<br />
responsabilità e della disponibilità. I! richiamo a Maria<br />
è in questa linea.<br />
La validità e la freschezza di questa formula appare<br />
dal fatto che la C. M. induce a impostare la propria<br />
vita secondo l'esperienza religiosa della fede (e la<br />
fede è di sempre), fuori della pura esteriorità (esigenza<br />
costante dell'uomo di fede), radicata nelle esigenze<br />
permanenti della vita inferiore e dell'apostolato.<br />
P. Insolera<br />
E' vicino il mese di' Maggio! Il mese più bello delle Congregazioni!<br />
Ricordiamo a tutti la S. Messa alla Grotta, ogni giorno alle ore 7.30 ed il Fioretto in Chiesa alle ore i 9,<br />
la Giornata Mondiale delle Congregazioni, la solenne Processione nel Parco per la fine del mese.<br />
Ccncorriamo tutti al migliore trionfo di Maria!<br />
— 27
La «VITA - FILM », in collaborazione<br />
col «Cinefonim Antonianum», ha organizzato<br />
venerdì 18 marzo una serata di<br />
proiezioni a carattere artistico-culturale.<br />
In quella occasione è stato presentato<br />
in «anteprima» il film « GIOVANI<br />
SOTTO INCHIESTA », prodotto dalla<br />
VITA - FILM di Padova e girato a Roma<br />
sotto la regia di Padre Antonio Covi<br />
S. J. e con la sceneggiatura di Luigi<br />
De Santis. La proiezione, avvenuta<br />
alla presenza delle Autorità cittadine,<br />
è stata preceduta da un'intervista del<br />
dr. Renato Rizzo a P. Covi e ad Attilio<br />
Angelini. L'intervista ha messo in<br />
luce le finalità del cortometraggio, che<br />
vuoi essere un invito per tutti i giovani<br />
a conoscere meglio se stessi facendo<br />
gli Esercizi Spirituali. Il film riporta le<br />
impressioni di moltissimi giovani, di operai,<br />
di signorine, rifacendosi ai risultati<br />
di un'ampia inchiesta fatta in varie<br />
città d'Italia (prima di girare il<br />
film).<br />
Per collegare le varie immagini, raccogliere<br />
le impressioni dei partecipanti<br />
il soggettista è ricorso alla figura di<br />
un giornalista ,e si trovò in Attilio Angelini<br />
un sicuro interprete. Attraverso<br />
una sobria interpretazione egli ha condotta<br />
la sua indagine per trasmettere<br />
al pubblico la scoperta di quella miniera<br />
d'oro che sono gli Esercizi Spirituali,<br />
che i vari ospiti descrivono via via<br />
come « un allenamento al coraggio ed<br />
alla forza », « una palestra dell' animo,<br />
una clinica dello spirito, una fiammata,<br />
una revisione della propria vita, un po'<br />
di relaxe »... La scelta dello sfondo, in<br />
cui si muovono i personaggi, non poteva<br />
essere più indovinata, armonizzando<br />
con la religiosità che prorompe da tutta<br />
la pellicola: ali'E.U.R. (il Collegio<br />
«Massimo»), all'ombra delle cupole di<br />
S. Pietro, nei pressi di Castelgandolfo.<br />
Dall' intervista è emerso poi che Angelini<br />
ha svolto, oltre alla parte di interprete,<br />
la funzione di auto-regista del<br />
mediometraggio (dura quaranta minuti,<br />
che passano assai svelti); in tal modo<br />
ha collaborato a dare al film uno<br />
stile giovanile, moderno. Chi fa la parte<br />
del P. Predicatore è un vero prete<br />
(e non un attore, che il film non ne<br />
conta nemmeno uno): è il P. Gesuita<br />
28 —<br />
romano P. Giachi, assai disinvolto e signorile<br />
nel suo ruolo.<br />
Questo film, che è costato due settimane<br />
di ripresa e tre mesi tra montaggio<br />
e doppiaggio, si aggiunge ora agli<br />
altri prodotti dalla VITA-FILM, come<br />
«Fonte viva», «Parlerai» (formato normale,<br />
a colori); esso mostra ormai la<br />
«maturità produttiva» dell'Associazione<br />
patavina. In quest'ultimo film «Giovani<br />
In anteprima ali'Antonianum<br />
sono USTI<br />
I prodotto dalla VITA-FILM<br />
Un momento di meditazione.<br />
sotto inchiesta» (che ha un ottimo doppiaggio)<br />
il regista ha saputo rendere<br />
con indubbia semplicità un tema che<br />
si presentava quanto mai arduo e difficile.<br />
Diamo atto a P. Covi di esserci<br />
riuscito e ci associamo al suo desiderio<br />
che questo film conduca molti giovani<br />
sulla via degli Esercizi Ignaziani.<br />
ANTONIO R. CANANZI<br />
Ermanno Olmi eì risponde<br />
Carissimo Padre Covi,<br />
desidero ringraziarti ancora per la<br />
bella serata di Padova, per quello che<br />
è stato detto sul film, per l'accoglienza<br />
del pubblico, ed anche, naturalmente,<br />
per il graditissimo «Timone d'oro». Tu<br />
sai che mi costa proprio -fatica parlare<br />
in pubblico, ma poi, quando superalo<br />
l'imbarazzo riesco ad esporre « le mie<br />
ragioni», allora mi rendo conto di quanto<br />
siano utili queste quattro chiacchere<br />
col pubblico alla fine della proiezione.<br />
Nella tua «lettera aperta», sul numero<br />
4 di «Antonianum», mi poni due domande<br />
circa l'incontro del pubblico,<br />
anzi di «ogni pubblico» come dici tu,<br />
con il film « E venne un uomo », dove<br />
la scelta di una soluzione narrativa e<br />
rappresentativa particolare costringe lo<br />
spettatore ad un impegno di «lettura»<br />
che normalmente non gli viene richiesto.<br />
Cosa succederà?<br />
Di solito, si dice, lo spettatore non<br />
vuole fare sforzi culturali, né porsi problemi:<br />
vuoi vedere, emozionarsi, e basta.<br />
Naturalmente se dietro l'emozione<br />
e' è un discorso valido, con l'emozione<br />
arriverà anche il contenuto.<br />
Nel film « E venne un uomo », salvo<br />
la prima parte del mondo contadino,<br />
non c'è stata nessuna intenzione di emozionare<br />
lo spettatore, né sul piano<br />
della poesia, né tanto meno su quello<br />
spettacolare. Le nostre intenzioni era-<br />
no semmai di procurare un' emozione<br />
sul piano delle idee. Idee, pensieri che<br />
al cinema ci diano un' emozione?... è<br />
possìbile?...<br />
Noi, responsabili del film, abbiamo<br />
avuto questa presunzione, nell'atteggiamento<br />
di rispetto che il personaggio esigeva.<br />
Le reazioni del pubblico e di gran<br />
parte della critica le conosci. Ma non<br />
mi sono abbattuto. San sicuro che molti<br />
degli stessi spettatori, un po' delusi<br />
dal film, qualcosa si saranno portati<br />
via del pensiero e della spiritualità di<br />
Papa Giovanni e quello 1 che ci rimane<br />
dentro prima o poi torna fuori, maga- I<br />
ri senza sapere più da che parte ci è<br />
venuto, quasi fosse nostro e basta.<br />
Ma va benissimo così : quello che conta<br />
è sempre il risultato ultimo.<br />
Per quanto riguarda la tua seconda<br />
domanda, credo sia senz' altro meglio,<br />
ove sarà possibile, fare una premessa<br />
introduttiva al film, affinchè lo spettatore<br />
rivolga il suo interesse non tanto<br />
alla rievocazione di una simpatia umana,<br />
ma appunto a quei valori che Lui<br />
ha indicati, che sono patrimonio di tutta<br />
l'umanità e quindi anche nostro, se<br />
lo vogliamo.<br />
Ti ringrazio ancora e ti saluto cara- I<br />
mente<br />
tuo<br />
ERMANNO OLMI
Ricordando l'Ing. Piero Rodighiero<br />
Lo sapevamo ricoverato all'ospedale<br />
da diversi mesi per un male serio<br />
che lo faceva soffrire immensamente.<br />
Eravamo preoccupati per le<br />
sue condizioni ma speravamo che la<br />
sua forte fibra ne avesse il sopravvento.<br />
Dio ha voluto diversamente.<br />
E' morto il 22 gennaio giorno di<br />
San Vincenzo, il Santo della carità,<br />
confortato dai Sacramenti - purificato<br />
dalle sofferenze sopportate con<br />
santa rassegnazione.<br />
Aveva so/tanto 57 anni.<br />
La sua dipartita da questo mondo<br />
ha lasciato un vuoto incolmabìle<br />
nella famiglia dell'Anotnianum -<br />
ha profondamente addolorato tutti<br />
noi che gli eravamo amici e gli volevamo<br />
bene - ha rattristato tutti<br />
quelli che con lui avevano rapporti<br />
professionali e lo stimavano.<br />
Per noi era un cristiano profondamente<br />
convinto - per tutti era un galantuomo,<br />
un professionista stimato,<br />
un apprezzato funzionario dello Stato.<br />
In un'epoca in cui il compromesso<br />
e l'inefficienza sono elevati a sistema,<br />
la sua onestà e la sua rettitudine<br />
in piena coerenza con i suoi<br />
prìncipi, ridavano un senso di fiducia<br />
negli uomini.<br />
Il suo cristianesimo aveva un fascino<br />
speciale: Buono e cordiale con<br />
tutti - discreto e prudente nei giudizi<br />
- fiducioso e sereno anche nelle<br />
avversità e nelle contrarietà della vita<br />
che sapeva superare con animo<br />
forte e paziente - generoso ed indulgente,<br />
accettava gli uomini come sono<br />
e non come desiderava che fossero.<br />
In tanti anni di cordiali amichevoli<br />
rapporti che ebbi con lui non lo<br />
ho mai sentito dir male di nessuno.<br />
E questa, lasciatemelo dire anche se<br />
il dirlo mi fa arrossire, è, tra le virtù,<br />
una «perla» molto rara!<br />
La sua amicizia infondeva coraggio<br />
e ottimismo e dai colloqui con<br />
lui si usciva sempre rasserenati.<br />
L'Antonianum lo ebbe tra i suoi<br />
alunni in età giovanissima per un privilegio<br />
riservato ai fratelli di quelli<br />
che già frequentavano la Scuola, e<br />
all'Antonianum era affezionatissimo.<br />
- Giocatore di primo piano del<br />
«Petrarca» quando questo, ai tempi<br />
andati, primeggiava nelle classifiche<br />
dei campionati regionali; goliardo esuberante<br />
ma senza equivoci e senza<br />
compromessi; congregato attivo<br />
ed ex alunno sempre presente quando<br />
era nelle possibilità di esserlo.<br />
La sua rapida carriera professionale<br />
lo portò da ingegnere di sezione<br />
a ingegnere capo a ispettore ge-<br />
nerale del Genio Civile senza insuperbirlo<br />
ma conservando sempre<br />
quella semplicità e quella cordialità<br />
di rapporti con il prossimo che erano<br />
particolari doti del suo carattere<br />
e singolare tratto della sua umiltà.<br />
Questo era il nostro caro ed indimenticabile<br />
« Pieri n» come familiarmente<br />
ed amichsvolmente veniva<br />
chiamato.<br />
Scrivendo di lui su queste pagine<br />
del periadico di casa nostro che gli<br />
era tanto caro ed in molte occasioni,<br />
sia verbalmente che per iscritto<br />
quando era lontano, me ne diede<br />
testimonianza e conferma, è mia intenzione<br />
di onorarne la memoria. E<br />
vorrei che mi leggessero soprattutto<br />
i giovani affinchè sapessero che in<br />
questa nostra grande famiglia <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />
ci sono stati dei loro<br />
predecessori che meritano di essere<br />
presi a modello; e tutti assieme lo<br />
ricordassimo in gratitudine e in preghiera<br />
che certamente lui da Lassù<br />
ricambierà con quella carità che gli<br />
è rimasta nel cuore perfezionata alla<br />
luce della verità che già lo illumina<br />
nel gaudio eterno. P. L.<br />
OPEROSITÀ' GENIALE<br />
Funzionario integerrimo e preparatissimo<br />
nel campo professionale,<br />
ha lasciato in tutti gli impegnativi<br />
incarichi assolti durante la Sua brillante<br />
carriera ampia ed importante<br />
traccia delle Sue rare doti e capacità.<br />
Particolarmente appassionato<br />
di problemi di idraulica ha dedicato<br />
gli ultimi anni della Sua vita allo<br />
studio di un grossissimo problema<br />
la cui soluzione gli stava sommamente<br />
a cuore: le irrigazioni del Veneto<br />
Occidentale e del Mantovano<br />
con le acque d'Adige e Mincio regolate<br />
dal Lago di Gare/o. Comprese<br />
come lo sviluppo di tante zone<br />
agrìcole altamente depresse del nostro<br />
Veneto, era realizzabile soltanto<br />
attraverso l'estendersi di una razionale<br />
irrigazione. Conscio, per laboriose<br />
ricerche eseguite, dell'assoluta<br />
insufficienza delle scarse risorse<br />
ancora disponibili, pensò, con intuito<br />
straordinario, di realizzare la<br />
reperibìlità di «acque nuove» attraverso<br />
la regolazione - durante il periodo<br />
irriguo da aprile a settembre -<br />
del naturale fluente dell'Adige mediante<br />
saltuarie derivazioni a Mori<br />
(a mezzo della Galleria Mori-Torbole)<br />
delle acque di «supero» dell'Adige<br />
(acque altrimenti destinate a<br />
fluire inutilizzate al mare), la loro<br />
regolazione nel Lago di Carda e la<br />
successiva restituzione in Adige. Occorreva<br />
un canale da costruirsi da<br />
Sa/ionze a Cà di David fino ad innestarsi<br />
nel canale dell'impianto idroelettrico<br />
di Sor/o. Le acque dell'Adige,<br />
così regolate, si sarebbero<br />
quindi rese disponibili per essere distribuite<br />
nel Veneto Occidentale a<br />
mezzo della fitta rete di fiumi o canali<br />
che interessa detto territorio.<br />
La genialità della soluzione intravista<br />
da «Pierino» Rodighiero sta, usando<br />
le Sue parole, «nell'inserire,<br />
per così dire, il Lago di Carda nell'Adige,<br />
e utilizzare quel gran complesso<br />
di risorse ed opere (galleria<br />
Mori-Torbole, Lago di Carda, fitta<br />
ed estesissima rete di canali e fiumi<br />
solcanti il Veneto Occidentale)<br />
che esistono e sono utilizzabili e che<br />
sono quindi a gratuita disposizione<br />
dei Veneti affinchè questi possano<br />
risolvere il loro problema irriguo.<br />
Quando si pensi che con le «acque<br />
nuove» insorgenti dalla regolazione<br />
proposta, Piero Rodighiero<br />
prevedeva la possibilità di estendere<br />
od integrare l'irrigazione a circa<br />
200.000 ettari, si ha subito il senso<br />
dell'enorme interesse che la realizzazione<br />
del progetto potrebbe avere<br />
per l'economia del nostro Veneto.<br />
Piero Rodighiero aveva consacrato<br />
ogni sua energia ed ogni risorsa<br />
del suo eccezionale intelletto per la<br />
messa a punto del progetto: la morte<br />
l'ha colto quando questa immensa<br />
fatica di ricerche e di studi era<br />
pressoché compiuta.<br />
L' eredità che egli lascia è preziosa<br />
ed essa è stata raccolta dai<br />
bonificatori Veneti che si sono proposti<br />
di fare quanto possibile per<br />
tradurre in operante realtà, nel Suo<br />
nome, le Sue geniali intuizioni.<br />
A. P.
A. DE BONI<br />
Uno stupendo pomeriggio di una<br />
domenica di fine settembre dello<br />
scorso anno, su//a terrazza dell'aeroporto<br />
«Marco Polo».<br />
Dalla laguna, che un eie/o terso<br />
e luminoso colorava di un carico azzurro,<br />
lunghe folate di brezza facevano<br />
presagire l'ormai prossimo autunno.<br />
Appoggiati alla ringhiera della<br />
terrazza, ci godevamo quel!' ultimo<br />
brandello di estate morente, scambiandoci<br />
gli infiniti ricordi della nostra<br />
lunga amicizia, riesumando insieme<br />
fatti, persone, aneddoti... tutta<br />
una vita, la nostra vita.<br />
Fu l'ultima volta che ebbi la fortuna<br />
di godere a lungo della tua<br />
compagnia.<br />
Poi, \\ ^ tuo viaggio a Lourdes e,<br />
quindi, l'improvvisa, violenta esplosione<br />
del male inerorabile, a lungo<br />
covato, che in breve tempo ti doveva<br />
strappare all'amore della tua Jote,<br />
all'affatto di noi amici, alla stima<br />
e alla simpatia di tutti coloro<br />
che ti conoscevano.<br />
Eri un uomo che si faceva amare,<br />
perché eri intimamente, profondamente<br />
buono.<br />
La grande generosità del tuo animo,<br />
l'inimitabile bonomia del tuo carattere,<br />
la profonda umanità e semplicità<br />
del tuo senso della vita, ti<br />
rendevano caro a chiunque ti avvicinava.<br />
Noi, che fra gli amici tuoi ti siamo<br />
stati più vicini; che, bambini ancora,<br />
con te ci siam otrovati alla<br />
Scuola di Religione ed insieme vi siamo<br />
cresciuti; che, fatti adulti, nella<br />
diuturna pratica professionale abbiamo<br />
approfondita e rinsaldata la<br />
nostra fraterna amicizia, più grande<br />
ed incolmabile sentiamo il vuoto<br />
che hai lasciato.<br />
Caro, indimenticabile « Debo » .'<br />
Siamo ancora i « Ciancia », i « Samuele<br />
», / « Danie », i « Julo », i<br />
« Neno », / « Lo/a », i « pugj », /<br />
« Checche »,... siamo ancora i «pulcini»<br />
del « Petrarca » di trentacin-<br />
que anni fa, i compagni spensierati<br />
di tanti giochi da te ideati e organizzati,<br />
che con infinito rimpianto<br />
ti ricordano e in te e per te ricordano<br />
la loro giovinezza.<br />
Ora che immaturamente ci hai<br />
lasciati, mentre con cristiana umiltà<br />
ci inchiniamo al supremo volere<br />
di Colui che nei suoi imperscrutabili<br />
disegni ti ha chiamato a Sé, cen-<br />
tiamo che in noi qua/cosa si è spezzato;<br />
e con te anche una parte dì<br />
noi, della nostra vita, se ne è andata.<br />
Per sempre.<br />
E ci sentiamo più so/i. F. S.<br />
GIOVANNI SAGGIO<br />
(Giugno i 896 - Gennaio 1966)<br />
Alunno fin da piccolo alla Scuola<br />
di Religione, restò sempre fedele<br />
all'Antonianum ed all'Associazione<br />
<strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> cui ogni anno fedelmente<br />
si iscriveva. Amante del Petrarca fu<br />
da giovane corrispondente delle sue<br />
vicende con i giornali cittadini.<br />
Impiegato alla Morassutti e fedelissimo<br />
ai lavoro, meritò nel 1956 la<br />
medaglia d' oro che la Camera dì<br />
Commercio dona agli anziani che<br />
prestarono lungo periodo di servizio<br />
e si distinsero per merito e diligenza.<br />
Di carattere mite e buono è scomparso<br />
improvvisamente lasciando in<br />
quanti l'avevano conosciuto il grato<br />
ricordo di un'anima che passo cristianamente<br />
e serenamente la sua<br />
vita sulla terra.<br />
LUCIANO ZANNINI - studente<br />
del secondo anno di Matematica all'Antonianum<br />
- morì in seguito ad<br />
una operazione cardiaca il 17 febbraio.<br />
Riportiamo qui il saluto che<br />
rivolse a lui il Sindaco <strong>dell'Antonianum</strong><br />
nella cerimonia funebre al Bo;<br />
« E' l'ultimo saluto che noi, amici<br />
<strong>dell'Antonianum</strong>, ti diamo in questo<br />
luogo che avrebbe dovuto coronare<br />
le tue aspirazioni di brillante<br />
studente universitario.<br />
E' difficile renderci conto che la<br />
tua giovane esistenza sìa stata così<br />
improvvisamente troncata.<br />
Vogliamo solo ricordarti per quell'aspetto<br />
che più ci ha colpito: l'innocenza<br />
unita alla serenià che ha<br />
caratterizzato ogni tua manifestazione<br />
della nostra vita comunitaria.<br />
Sappiamo che la tua geniale vivacità<br />
era l'involucro di una esemplare<br />
maturità di giovane, e conferma<br />
dì ciò ne è il sereno coraggio<br />
con cui hai affrontato questa ultima<br />
prova terrena.<br />
Appunto ricordando quello che<br />
sei stato col tuo esempio, ci siamo<br />
accorto di quanto bene ci hai donato:<br />
questo per noi sarà motivo di<br />
riconoscenza e di ricordo ».<br />
Aveva detto commosse parole<br />
commemorative anche il P. Bassan<br />
durante le esequie in Chiesa.
Cov. Uff. LUIGI TESTI PANE DAL CIELO<br />
Insieme ai nostri <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong> sentiamo<br />
il dovere di ricordare uno dei<br />
buoni amici <strong>dell'Antonianum</strong>, il cav.<br />
uff. Luigi Testi scomparso la mattina<br />
del 25 gennaio.<br />
Anima tutta dedita alla famiglia<br />
cai lavoro, distintamente affabile e<br />
gentile aveva una comprensione delicata<br />
di tutte le opere buone.<br />
Con gusto squisito di artista si appassionò<br />
al collezionismo e fu il primo<br />
Presidente Nazionale dei Collezionisti<br />
Italiani, che egli animò e sostenne<br />
coraggiosamente con la parola<br />
e soprattutto con l'esempio.<br />
Prendendo lo spunto dall'attività<br />
della sua Ditta (da lui fatta rifiorire<br />
dopo le vicende burrascose della<br />
guerra) che si occupa anche di giocattoli<br />
per bambini, egli si dedicò<br />
alla collezione di soldatini, figurine<br />
e stampe militari.<br />
Il suo «museo» organizzato nella<br />
sua villa di Ponte di Brenta con<br />
magnifiche collezioni del genere, è<br />
l'unico in Italia e uno dei primissimi<br />
in Europa, sì che rese l'autore<br />
noto ai collezionisti del mondo.<br />
Lo ricordiamo varie volte nella<br />
nostra Cappella a domandare l'aiuto<br />
della Madonna. A Lei ora lo raccomandiamo<br />
perché abbia a trovare<br />
con la Sua benedizione la pace<br />
dei giusti.<br />
Anche I' <strong>Ex</strong> Alunno GIOVANNI<br />
ROBUSCHi è morto improvvisamente<br />
il 1" febbraio all'età di 61 anni,<br />
proprio nel giorno del suo compleanno.<br />
Lascia nel lutto la moglie, sorella<br />
del compianto Dr. Alberto Bertin<br />
rapito dalla morte tre anni fa.<br />
Era stato alunno della Scuola di<br />
Religione dove è ricordato da vari<br />
amici.<br />
Sabato 26 marzo sono stati celebrati<br />
nella Chiesa del Torresino i<br />
funerali del P. Giuseppe Tessarolo.<br />
Era stato vari anni Professore nel<br />
Collegio Leone XIII a Milano e anche<br />
qui a Padova era conosciuto da<br />
molti per alcune permanenze all'Antonianum.<br />
Passato alla Diocesi<br />
di Ravenna fu là per vari anni Professore<br />
stimatissimo del Seminario<br />
Diocesano. Colto dal terribile male<br />
che non perdona, si rifugiò presso<br />
il Fratello, Parroco del Torresino.<br />
Morì compianto da quanti lo hanno<br />
conosciuto per la sua bontà e genialità.<br />
Piangono<br />
la morte della mamma:<br />
10 studente interno Angelo Toaiari e<br />
il clr. Giuseppe Corradi.<br />
la morte del papa:<br />
11 geom. Sandro Puricelli e lo studente<br />
della Scuola di Religione Luigi Peroni,<br />
il dr. Nico Tedeschi.<br />
Piange la morte della moglie :<br />
il Barone dr. Francesco Beneventano<br />
di Catania.<br />
Il Signor Zaccaria Giuseppe piange<br />
la morte della sorella Margherita.<br />
I fratelli Ing. Eugenio, M. Ettore, Avv.<br />
Mario Gracis piangono la morte della<br />
sorella Maria Teresa che nel mese di<br />
febbraio perì tragicamente in uno scontro<br />
automobilistico. Particolari condoglianze<br />
alla Famiglia funestata, alcuni<br />
anni fa, per la morte allo stesso modo<br />
tragico, di un figlio.<br />
/ Padri <strong>dell'Antonianum</strong> e gli <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong><br />
porgono alle desolate famiglie le<br />
più sentite condoglianze ed assicurano<br />
preghiere per i Cari Estinti.<br />
Non una cosa, non una io ne. mangio<br />
Che non abbia gustato la morte,<br />
che il crudele coltello e l'ancor più<br />
Colpo di martello I crudele<br />
Non abbia uccisa.<br />
Il grano che il contadino reca<br />
Vivente nel campo<br />
È schiacciato a morte, prima che, fonte<br />
Di vita e nutrimento,<br />
Acquieti in me la fame.<br />
Ciò che è morto in me rivive,<br />
In nte riprende corpo;<br />
Ma senza di te, o morte, la pulsante<br />
Danza delle vene<br />
Non mi farebbe battere il cuore.<br />
Ciò che è abbattuto risorge e ricresce.<br />
E dal fatale morire<br />
Pingui e freschi fiori<br />
Di vita tu in luce<br />
Porti, o morte.<br />
Iddio stesso, inchiodato alla croce,<br />
Prima che tutto fosse finito,<br />
Anch'Egli ha vuotato sino in fondo<br />
L'amaro calice:<br />
E ha conosciuto la morte.<br />
Anche Lui doveva rendersi pasto<br />
Alle nostre anime;<br />
II pasto che solo si mangia vivo,<br />
E che ci avrebbe guarito<br />
Dall'infermità della fame.<br />
O Dio, che battuto come grano<br />
Cadesti sotto la trebbia,<br />
Concedimi, te ne prego, questo pane<br />
Tutti i giorni,<br />
Prima che il cuore si disanimi.<br />
O Dio che, qual nobile frumento<br />
Triturato finemente, nel forno<br />
Sei entrato sulla croce, e, di colore<br />
Simile al pane,<br />
Lì pendesti arrossato,<br />
O Manna angelica, sostanzioso<br />
Nutrimento dell'uomo, dammi<br />
Vigore, quand'io sia morto, di venire,<br />
Onnipotente Dio,<br />
Là dove eterno Tu vivi!<br />
GUIDO GEZELLE<br />
(1830-1899)<br />
Squadre di gioco cui parteciparono il Geom. De Boni<br />
e I' Ing. Rodighiero.<br />
Foto a sinistra (da sinistra a destra e dal basso<br />
in alto): Meneghini, Sentinelle, Frasson, Caldera, Danieletto,<br />
Carli, Borsetto, De Boni, Cardin, Letter, Giordani (1933-34).<br />
Foto sotto (settembre 1924): i vecchi giocatori del Petrarca :<br />
Fratelli Romaro, Fratelli Gallo, l'Avv. Malipiero, Pierino Rodighiero,<br />
ed altri amici.
Cenane di<br />
Carnevale<br />
Anche quest'anno la bella sala dell'Hotel<br />
Smeraldo di Abano ci vide raccolti<br />
in ceritoquaranta per la serata rievocante<br />
il vecchio carnevale.<br />
E' una serata di amicizia la nostra,<br />
che ricorda i tempi passati quando all'Antonianum<br />
si sapeva dosare opportunamente<br />
il tempo di lavoro intenso<br />
e di penitenza con svaghi che tengono<br />
conto di tutta la gamma necessaria di<br />
sentimenti che rendono meno penosa<br />
la vita.<br />
Anche quest'anno molti amici hanno<br />
concorso con bellissimi regali da trarre<br />
a sorte ,a rendere più gioioso il Cenane.<br />
Ne diamo qui l'elenco, ringraziando<br />
sentitamente i donatori.<br />
Ringraziarne soprattutto l'avv. Malipiero<br />
al quale va il maggior merito per<br />
lo splendido esito della serata e volle<br />
offrire un mazzolino di fiori a tutte le<br />
Signore intervenute.<br />
ELENCO DEI DONI<br />
hlienda Cura Abano: Serie di stampe<br />
e un «fanghino» per tutte le Signore.<br />
Antichità Bucceri: Gallina (padovana).<br />
Mario Bernabei: Tessera libero ingresso<br />
piscina coperta scoperta Hotel <strong>Ex</strong>celsior.<br />
DI.COMA di Mario Ghinea: 35 dischi.<br />
Ente Prov. del Turismo: Volume Donatelle.<br />
Maglificio Emmebi di Murer Luigi: Modello<br />
cappotto in lana per signora.<br />
Ditta Morassutti: Due centri da tavola.<br />
Pedrocchi - Comm. Piccoli: Due flaconi<br />
ciliege sotto spirito.<br />
Sig.ra Puggina: Quadro firmato autrice.<br />
Comm. Antonio Stefanelli: Tessera libera<br />
circolazione autoservizi Siamic.<br />
Ditta Testi: Sei calici per liquore.<br />
Comm. Torresini: Bicicletta Torpado.<br />
Vmolti Gino - Gioielleria: Accenditore<br />
re argento a gas.<br />
Vanotti Giovanni - Casalinghi: Rasoio<br />
elettrico Philips.<br />
Ditta Voltan: Bottiglia Profumo.<br />
Nelle foto: 1) II Presidente Molipiero consegno<br />
la bicicletta alla Signora Santinello. -<br />
21 L'Avv. Benetrin assicura al Dr. Dal Pro,<br />
come premio delia serata, l'assistenza gra-<br />
- ad un processo civile. - 3) Tavolata del<br />
Petrarca. - 4) II Comm. Stefanelli consegna<br />
olla pittrice Signora Puggina un biglietto<br />
grotis annuale per tutte le corse dei suoi<br />
pullman. - 5) la Signora Castorina con in<br />
dosso il premio del Maglificio Emmebi.
34 —<br />
Petrarca<br />
INCONTRI<br />
CAMPIONATO DI PALLACANESTRO<br />
9/1/66 - Partenope-Petrarca 60-72<br />
16/1/66 - Petrarca - Simmenthal 66-60<br />
Con la partita Petrarca - Simmenthal<br />
termina il girone di andata che vede il<br />
Petrarca in testa alla classifica generale<br />
a pari punti (18) con il Simmenthal<br />
e l'Ignis-Varese.<br />
23/1/66 - Petrarca - Oransoda 94-75<br />
30/1/66 - Pesaro - Petrarca 57-52<br />
6/2/66 - Petrarca - Candy Boi. 66 - 54<br />
12/2/66 - Reyer - Petrarca 51-47<br />
20/2/66 - Petrarca - Ali' Onestà 77-67<br />
26/2/66 - Ignis Varese - Petrarca 82 - 72<br />
13/3/66 - Petrarca - Libertas B. 92-64<br />
20/3/66 - Stella Azzur. - Petrarca 69 - 71<br />
27/3/66 - Petrarca - Alcisa 100-78<br />
Al termine del campionato mancano<br />
ancora 2 partite sulle quali si riferirà<br />
nel prossimo numero.<br />
INCONTRI<br />
CAMPIONATO DI RUGBY<br />
9/1/66 - C.U.S. Roma - Petrarca 5-0<br />
16/1/66 - Petrarca - Livorno 15-6<br />
23/1/66 - Petrarca -Partenope 3-3<br />
30/1/66 - Metalcrom-Petrarca 6-3<br />
6/2/66 - Rovigo - Petrarca 19-6<br />
20/2/66 - Fiamme Oro - Petrarca 6 - 3<br />
13/3/66 - Petrarca - Parma 21-9<br />
20/3/66 - Petrarca-Frascati 9-3<br />
AI termine del campionato mancano<br />
ancora da disputare 4 partite. Col prossimo<br />
numero pubblicheremo i relativi<br />
risultati.<br />
CALCIO<br />
Al momento attuale la prima squadra<br />
di calcio si trova nelle prime posizioni<br />
di classifica con probabilità anche<br />
di terminare il campionato vittoriosa.
II Prof. Arslan in visita al Santo Padre con la sua famiglia.<br />
QUESTO PETRARCA GIUDICHIAMOLO NOI/<br />
La tavola rotonda del «Petrarca», ovvero<br />
il suo Consiglio generale, ha deciso<br />
durante ima delle sue ultime sedute<br />
di procedere a un'indagine critica presso<br />
i propri membri. Sentiamo e leggiamo<br />
spesso critiche — si è detto — in<br />
campo tecnico e organizzativo, così come<br />
leggiamo e sentiamo lodi incondizionate.<br />
Perché dunque non l'are noi<br />
un'autocritica, perché non approfondire<br />
noi stessi quelle che riteniamo essere<br />
delle lacune, delle manchevolezze?<br />
Dalle Molle era stato esplicito: «senza<br />
peli sulla lingua».<br />
Ho tentato, quindi, ricevutone incarico,<br />
di «esplorare» l'opinione di ciascun<br />
Consigliere. Avrebbero dovuto essere Lina<br />
trentina di brevi interviste, ma, ahimè,<br />
questo si è rivelato un castigo : i<br />
Consiglieri del «Petrarca» sono persone<br />
che misurano il tempo col contagocce<br />
ed è difficile, anche per telefono, rintracciarle<br />
e parlare. Confesso che riuscì<br />
più facile, tanti anni fa, intervistare S.<br />
M. Maria Josè in Svizzera che ventisette<br />
miei sia pur autorevoli .concittadini.<br />
Nel giro, però, di un paio di settimane<br />
appena, con qualcuno ho già parlato e,<br />
col prossimo numero, spero poter riportare<br />
i giudizi di altri Consiglieri.<br />
L' U. S. Petrarca vive all'ombra dei<br />
Tre Pini e dei tre palloni. Quando nacque<br />
c'era un solo pallone, quello più<br />
piccolo del calcio. E il «Pelrarca» Calcio<br />
seguiva la bella e romantica moda<br />
di allora quando i suoi campioni, come<br />
nelle altre squadre, dovevano addirittura<br />
acquistarsi scarpe e magliette.<br />
Il primo nato del «Petrarca» doveva fatalmente<br />
assumere un ruolo sempre<br />
meno importante col mutare dei lempi,<br />
col dilagare delle esplosive passioni<br />
delle masse e co! turbinìo di «farfalle»<br />
da miliardi.<br />
La capi bene questa radicale trasformazione<br />
Giacomo Galtarossa che fu uno<br />
dei primi, se non il primo, a suggerire<br />
di separare 1' U. S. Petrarca in tre Sezioni,<br />
con preventivi e con bilanci distinti<br />
perché distinte e mutevoli sono<br />
le necessità di ognuna. « Non lo sport<br />
deve seguire noi — ripeteva giustamente<br />
Galtarossa — ma noi adattarci ad<br />
esso ». E fu così che, per seguire l'andazzo,<br />
si concentrò buona parte dell'at-<br />
tenzione al basket, divenuto ormai spettacolo<br />
per professionisti con grandiosi<br />
interessi in ballo, e un po' meno al rugby<br />
che fortunatamente è rimasto fra i<br />
pochi sport a base dilettantistica pura,<br />
fi calcio si accontentò di andare all'ablativo,<br />
lui che impera ed imperversa<br />
solo che si oltrepassino i cancelli del<br />
«Tre Pini».<br />
Ma è così che l'U. S. Petrarca è rimasto<br />
il sodalizio che, per finalità morali<br />
e sportive, per serietà, per numero<br />
e qualità di atleti, è senz'altro il<br />
più invidiato d'Italia. L'unico.<br />
O*O*O<br />
fi Presidcntissimo, sissignori, prima<br />
di tutti parliamo di lui, del prof. Michele<br />
ARSLAN. Il regno del «Petrarca»<br />
è nato e si è sviluppato sotto una dinastia,<br />
quella degli Arslan. E' dal 1910<br />
che, prima il padre prof. Yervant, quindi<br />
il prof. Michele reggono con dedizione,<br />
con passione, con amore questo<br />
Sodalizio e non saprei a questo punto<br />
indicare se il «Petrarca» è nato con gli<br />
Arslan oppure gli Arslan col «Petrarca».<br />
Si tratta, in ogni caso, eli un non<br />
comune connubio e l'attuale situazione<br />
parla chiaro.<br />
— 35
Ora che mi accingo a farlo, mi accorgo<br />
di una cosa : è difficile parlare<br />
del prof. Arslan. La sua personalità, la<br />
sua bonomìa, la sua arguzia, il suo desiderio<br />
di essere informato di tutto e<br />
di tutti, pur con gli innumerevoli impegni,<br />
la sua presenza ove necessiti, la<br />
sua franca parola quando tocchi, lo classificano<br />
nel non folto stuolo degli uomini<br />
di fascino.<br />
Per tutti noi è dunque il Presidentissimo.<br />
Se non ci fosse il prof. Arslan, il<br />
«Petrarca» dovrebbe inventarlo.<br />
Ecco quindi come il Presidente Generale<br />
mette a fuoco la situazione, con<br />
nostalgici ricordi di tempi assai lontani<br />
e con un richiamo ai più alti valori<br />
dello sport :<br />
« La non più giovane età, se evoca<br />
qualche rammarico, permette (in compenso)<br />
giudizi più obbiettivi e più pacati.<br />
Spero perciò che non sia errato il<br />
giudizio che qui formulo sull' Unione<br />
Sportiva Petrarca: in realtà, esso è il<br />
frutto di riflessioni lungo un arco di<br />
tempo che fa quasi coincidere le due<br />
evoluti verso quelle forme moderne di<br />
svago e di spettacolo che richiamano<br />
esigenze della società moderna di eguale<br />
valore di quelle del lavoro.<br />
Desidero sottolineare solo un aspetto<br />
di tale evoluzione: ed è un aspetto che<br />
dimostra in modo sicuro il valore di<br />
una continuità delle direttive che I' 17nione<br />
Sportiva Petrarca ha ricevuto, e<br />
tuttora riceve, da quella Compagnia di<br />
Gesù cui dobbiamo la meravigliosa istituzione<br />
dedicata alla gioventù universitaria<br />
di Padova: il Pensionato di<br />
Via Donatella.<br />
E questo aspetto è precisamente il<br />
seguente: la storia dell'Unione Sportiva<br />
Petrarca rivela il suo costante adeguarsi,<br />
pur con modi e metodi diversi<br />
nei vari periodi, alle necessità educative<br />
e formatrici dei giovani che, nell'agitato<br />
fluire dei tempi e nella tragica<br />
situazione di due guerre mondiali, hanno<br />
subito così vistose trasformazioni.<br />
Ma, allora come oggi, intatto è rimasto<br />
lo spunto animatore di quelle direttive:<br />
porsi al fianco dei nostri gia-<br />
re sulle spalle. Sono poco al corrente.<br />
Ma mi pare che la pallacanestro sia<br />
diventata lo sport principe nel «Petrarca».<br />
Galtarossa è un uomo encomiabile,<br />
ha molta passione e penso sia suo<br />
il merito maggiore. Del rugby so veramente<br />
poco, non ho mai avuto molta<br />
dimestichezza con questa disciplina, e<br />
per quanto riguarda il calcio posso dire<br />
che non è mai vissuto bene nel «Petrarca».<br />
Non c'entrano le persone - tu<br />
mi capisci - ma è la dinamica di questo<br />
gioco meraviglioso che non ha avuto<br />
fortuna con i colori bianconeri. Aggiungerei<br />
che il calcio e il «Petrarca»<br />
non possono andare d'accordo. Fra di<br />
essi esiste... incompatibilità di carattere<br />
».<br />
Per l'ing. Giacomo GALTAROSSA<br />
Padre Casella doveva concedermi almeno<br />
mezza pagina. Galtarossa è uno<br />
degli uomini più dinamici, seri e preparati<br />
eh' io abbia conosciuto. Lo desidererei<br />
socio in affari o colonnello del<br />
Canale Carrara Casi-amia Dalle Molle Pacco<br />
nascite, quella del giudicante e quella<br />
del giudicato. Mezzo secolo è ben sufficiente<br />
per qualificare i significati d'una<br />
trasformazione dei costumi umani; e<br />
quindi anche dello sport.<br />
I miei più lontani ricordi d'infanzia<br />
vedono infatti un Campo Tre Pini molto<br />
più incolto, molto più lussureggiante<br />
di alberi e di verde: e vedono una ventina<br />
di ragazzi, vestiti nelle foggie più<br />
dimesse e più domestiche, rincorrere<br />
un pallone sdrucito ed ammaccalo, sollevando<br />
qua e là, da un terreno disuguale<br />
e scabro, delle nuvole di polvere.<br />
Qualche Domenica c'era la partita:<br />
ma con un'aria familiare e povera, con<br />
un pubblico disposto a corona attorno<br />
al campo, senza rete di divisione, e senza<br />
alcuna di quelle comodità che oggi<br />
rendono luogo di lunghe soste e di domenicali<br />
vacanze i più moderni ed attrezzati<br />
campi sportivi.<br />
Sono passati quasi sessant' anni da<br />
quei ricordi; ed anche gli sports del<br />
nostro Petrarca (che è così diverso da<br />
altri Sodalizi o Società sportive), sono<br />
36 —<br />
vani fratelli, perché non si smarriscano<br />
nel diffìcile inizio della loro vita ».<br />
O*O*O<br />
II gr. uff. Bruno POLLAZZI è un condottiero<br />
nato, uomo tenace e caparbio<br />
come la terra che lo considera suo figlio<br />
adottivo, ma brillante e dall' inesauribile<br />
vena inventiva, come la terra<br />
che i natali invece glieli ha dati.<br />
Chi non lo ricorda a capo del «Calcio<br />
Padova» negli anni ruggenti? Chi<br />
non lo ricorda dirigente di non so quanti<br />
clubs, circoli sportivi, o associazioni<br />
o enti? Sinceramente non ho mai capito<br />
(fui un tempo suo severo critico,<br />
ma non se ne dolse) come facesse a<br />
star dietro a tutto. Una cosa incredibile.<br />
Forse per essere stato in cavalleria,<br />
sapeva che un sacco di strada si<br />
può fare al passo e al trotto, ma per<br />
correre bisogna usare l'andatura più<br />
veloce, il galoppo. Ecco, Pollazzi ha<br />
sempre galoppato.<br />
« Ora — mi dice — sono un po' giù<br />
di corda per via delle troppe primave-<br />
mio reggimento. Possiede una virtù<br />
grandiosa. Afferra immediatamente la<br />
questione, sintetizza e agisce. Ma lo fa<br />
in un determinato modo. Attira a sé<br />
gli uomini come una calamità il ferro,<br />
e se questi non fanno, fa lui. Vi pare<br />
niente? E' una sorta di cuscinetto a<br />
sfere e su di sé fa rotolare tutto, uomini<br />
e cose.<br />
Guardate la « Ciclisti Padovani », la<br />
società ciclistica più premiata e più<br />
« iridata » di tutto il mondo. Si può<br />
dire, quindi, che Giacomo Galtarossa<br />
è l'uomo del cerchio e dei cerchi olimpici.<br />
Ma il fatto è che ha risolto il problema<br />
della quadratura del cerchio anche<br />
nel «Petrarca».<br />
Quand'è entrato ha capito e, col prezioso<br />
ausilio di altri Consiglieri, Stefanelli,<br />
Dalle Molle, Longato, Buffo, ha<br />
fatto.<br />
« Mi pare di andare abbastanza bene<br />
— esordisce modestamente l'ing.<br />
Galtarossa —. La scissione fra le tre<br />
Sezioni del «Petrarca» è risultata una<br />
unione ed oggi non esiste più l'anta-
gonismo di un tempo. Non si possono<br />
certo pretendere sempre grossi risultati,<br />
bisogna saper aspettare.<br />
E' necessario invece — prosegue Galtarossa<br />
— essere più severi con i giovani,<br />
dato anche l'ambiente in cui vivono.<br />
Proporrò addirittura per la prossima<br />
stagione che tutti i nostri giovani<br />
atleti sottoscrivano un impegno morale.<br />
Può diventare molto educativo ».<br />
Per quanto concerne il rugby l'ing.<br />
Galtarossa ritiene si debba continuare<br />
| sulla strada intrapresa giacché questo<br />
•settore vive fortunatamente ancora nel<br />
pieno dilettantismo. E' indispensabile,<br />
tuttavia, un allenatore professionista.<br />
« II calcio — continua l'ing. Galtarossa<br />
— non ha quasi più senso nel «Petrarca».<br />
Possiamo arrivare fino ad un<br />
certo punto e poi siamo bloccati. Se<br />
fosse possibile, vedrei una sola squadra<br />
ragazzi, ad alto livello tecnico, ma<br />
i ciò suppone l'esistenza di un campionato<br />
ragazzi, sul tipo del torneo di Viareggio<br />
».<br />
Destino dei numeri. Il dott. Marcella<br />
PACCO reca con sé quello dell'uno. Il<br />
numero uno, infatti, lo portava sulla<br />
maglia bianconera quando difendeva<br />
fra i legni della porta i colori petrarchini,<br />
numero uno lo è diventato nel<br />
campo della cartellonistica e numero<br />
uno lo è della nostra tifoseria. Credo<br />
che pacco sia anche l'unico Consigliere<br />
che non abbia perduto una sola partita<br />
di Moe e compagni sia in casa sia<br />
in trasferta, lui «footballeur» nato. Col-<br />
I labora con Pizzo alla direzione del settore<br />
calcio.<br />
Pacco è dell'avviso che bisognerà, tosto<br />
o tardi, prendere una decisione, re-<br />
•ptare cioè dilettanti o diventare intera-<br />
I mente professionisti. Oggi il «Petrarca»<br />
Riesce ad ottenere dei buoni risultati,<br />
I ma fino a quando? Per il dr. Pacco, in-<br />
I somma, sono necessari mezzi finanziari<br />
i e dirigenti capaci che riescano, ognuno<br />
nel proprio settore, a galvanizzare attor-<br />
[ no a loro l'attenzione dei giovani e seguirli,<br />
inquadrarli.<br />
Merita attenzione un episodietto se-<br />
gnalato da Pacco. Prima di una partita<br />
di calcio ci si accorge dell'assenza di<br />
un giocatore. Per telefono si viene a sapere<br />
che costui è partito per i colli col<br />
padre per acquistare del vino. Velocissima<br />
puntata in auto, ripreso il ragazzo<br />
e portato al «Tre Pini». La gara, adesso,<br />
può incominciare.<br />
O*O*O<br />
L'aspetto morale è ribadito anche da<br />
uno dei Consiglieri di fresca nomina, il<br />
dott. Ferruccio STOCCHI il quale, volendo,<br />
può misurare le sue virtù tennistiche<br />
anche al «Tre Pini».<br />
Brillanti sono, secondo lui, le iniziative<br />
del «Petrarca» per lo sviluppo dello<br />
sport puro, ma la tendenza al potenziamento<br />
del professionismo ovunque,<br />
rende difficili queste iniziative. Del settore<br />
«cestistico» Stocchi è entusiasta.<br />
« Penso che a Padova più di così non<br />
si possa pretendere. Un elemento di<br />
grande valore ha suscitato l'emulazione<br />
dei suoi compagni. Nella pallaovale<br />
consiglierei una vasta azione capil-<br />
gnifichi un indiretto amichevole rimbrotto<br />
alla liberalità di Padre Pretto.<br />
Amedeo Dalle Molle aggiunge che anche<br />
il rugby e il calcio, senza rimproveri<br />
a chicchessia si capisce, dovrebbero<br />
avere allenatori pagati e dirigenti<br />
come Galtarossa nel basket. Il che non<br />
è facile.<br />
O*O*O<br />
Angelo MOCELLINI, ragioniere, persona<br />
seria. E' uno dei Consiglieri «freschi».<br />
Egli già vede il «Petrarca» in funzione<br />
algebrica. Esempio : il calcio più<br />
il rugby al quadrato non sono ancora<br />
uguali al basket. Una specie di teorema<br />
di Pitagora alla rovescia. « Vorrei<br />
— dice Mocellini — che il rugby fosse<br />
come la pallacanestro, ma ravviso la necessità<br />
di una nuova ristrutturazione<br />
(vocabolo classico da ragioniere) tecnica.<br />
Per il calcio, invece, non si può sperare<br />
di più ». Guai se Mocellini applicasse<br />
la partita doppia al «Petrarca».<br />
Barci sicuramente farebbe pagare un<br />
biglietto doppio.<br />
Gavogni Mocellini Pollazzi Stocchi<br />
lare di propaganda per creare un vivaio<br />
di giovani. Per quanto, infine, riguarda<br />
il calcio, sono del parere che sperare<br />
in risultati maggiori è impossibile ».<br />
O*O*O<br />
II comm. Amedeo DALLE MOLLE è<br />
uno sportivo di razza. Non ricordo manifestazione<br />
sportiva in tanti anni alla<br />
quale Dalle Molle non sia stato presente,<br />
come spettatore ma più spesso come<br />
dirigente appassionato. Non si arrabbia<br />
(per forza, possiede l'antidoto...)<br />
ma mette subito il dito su una questione<br />
pratica:<br />
«— Oh, siamo al «Tre Pini» oppure in<br />
Portogallo?<br />
— Non capisco.<br />
— Bisogna, caro mio, organizzare le<br />
entrate sia al «Palazzetto» che in campo.<br />
Qua, «a macca o con 'na pacca» entra<br />
una barca di gente che non paga ».<br />
Per la verità è una questione che lo<br />
stesso Dalle Molle e il comm. Stefanelli<br />
avevano già sollevato durante alcune<br />
riunioni del Consiglio. Non so se ciò si-<br />
Anche il cav. Remolo CANALE non<br />
può essere al corrente delle faccende<br />
bianconere, essendo stato eletto Consigliere<br />
solo recentemente. Ciononostante<br />
Canale si è già fatto un'idea. Gli sembra<br />
che la squadra di pallacanestro sia<br />
ben registrata e che occorrerebbe, semmai,<br />
rinforzarla in vista dei maggiori<br />
sforzi organizzativi delle altre società.<br />
Anche Canale vedrebbe un allenatore<br />
professionista nel rugby.<br />
O*O*O<br />
II «Petrarca», secondo il comm. Rino<br />
CARRARO, ha il grande merito di essere<br />
una polisportiva che tiene fede al<br />
principio dilettantistico e nello stesso<br />
tempo ottiene ottimi risultati.<br />
« Soprattutto — sostiene Carraro —<br />
è una società modello sotto il profilo<br />
morale, di formazione dei giovani: ad<br />
essi infatti viene offerta la possibilità<br />
di svolgere un'attività sportiva preferita<br />
in un ambiente sano, come in una<br />
grande famiglia che molto da e niente<br />
in pratica chiede. Il presidente genera-<br />
— 37
le prof. Arslan è un insostituibile esempio<br />
ed un trascinatore per dirigenti e<br />
atleti. Un grande merito spetta alla<br />
Scuola di Religione nel cui clima familiare<br />
i giovani crescono sani, robusti<br />
e leali ».<br />
O*O*O<br />
La serenità fatta persona, ovvero il<br />
I dr. Armando GAVAGNI. Un uomo fermo,<br />
deciso, dalle idee chiare. Un diplomatico<br />
sorridente. Tutta l'attività sportiva<br />
del «Petrarca» il dr. Gavagni la inserisce<br />
nel suo alveo naturale, vale a dire<br />
rapportandola agli scopi morali <strong>dell'Antonianum</strong>,<br />
mantenere la gioventù in<br />
un clima sano. Questa è la base.<br />
« Le singole articolazioni di questa attività<br />
sportiva — dice il dr. Gavagni —<br />
debbono adeguarsi a questi scopi ed alle<br />
reali possibilità di successo. Non alimentiamo<br />
l'ambizione di arrivare allo<br />
scudetto, se non si può ; manteniamoci<br />
invece in una via di mezzo che dia soprattutto<br />
soddisfazione agli atleti i quali,<br />
non essendo professionisti, vivono solo<br />
di queste soddisfazioni. Sono del parere<br />
che dobbiamo fare del dilettantismo<br />
puro e, se con questo non possiamo<br />
sopravvivere, ricorriamo a pochi<br />
giocatori professionisti. Io sono della<br />
vecchia guardia e la penso così ».<br />
In sostanza, il dr. Gavagni è un possibilista.<br />
Se riusciamo a resistere ed a<br />
ben figurare così come siamo, tanto di<br />
guadagnato. Un professionismo larvato<br />
come «extrema ^atio», nel caso si aprisse<br />
qualche falla e rischiassimo di andare<br />
a picco.<br />
O*O*O<br />
Un capitolettto a parte, se non andassi<br />
fuori tema, lo meriterebbero senz'altro<br />
coloro che nel «Petrarca» lavorano,<br />
gli Èrcoli di questa organizzazione latta<br />
di cento, di mille piccole cose; così<br />
dovrei parlare dell'ineffabile, dell'insostituibile,<br />
del grande Padre Luigi Pretto,<br />
detto anche il James Bond dell'Anlonianum<br />
nel senso che lui la spunta<br />
sempre, perfino a tressette.<br />
Dovrei parlare del ragionier Barci<br />
e dei suoi collaboratori, di Fresca, di<br />
Valvassori, di Ponchia, di Geremia, della<br />
Regina, perché no?, insomma di tanta<br />
e tanta gente per cui non è difficile<br />
dimenticarne qualcuno.<br />
Fra queste brave persone, e già l'avevo<br />
scordato, c'è il nostro comm. Giacomo<br />
CASTORINA, uno appunto di coloro<br />
che hanno «lavorato» e lavorano. Per<br />
questo dobbiamo essergli doppiamente<br />
grati.<br />
Castorina, in sostanza, ripete quello<br />
che hanno detto altri Consiglieri e cioè<br />
che la situazione nei tre sport è sostanzialmente<br />
cambiata. I calciatori ed i<br />
rugbysti guardano all'esempio del basket,<br />
e in cuor loro vorrebbero imitare<br />
i successi del settore oggi più in auge.<br />
« Ma — sottolinea Castorina — o ci accontentiamo<br />
di un rugby e soprattutto<br />
di un calcio così come sono, oppure rivediamo<br />
completamente le strutture interne,<br />
l'organizzazione. Ribadisco che<br />
in questi due settori sono indispensabili<br />
gli allenatori professionisti, perché<br />
non si tratta solo di insegnare ai ragazzi<br />
come si passa la palla, ma occorre<br />
conoscere le reali possibilità di ognu-<br />
Le folle che frequentano il «Palazzetto»<br />
no, studiarne il temperamento, seguirli,<br />
incitarli, correggerli ».<br />
Queste le opinioni di una parte dei<br />
Consiglieri. Avete capilo come la pensano,<br />
cosa suggeriscono, come trepidano<br />
per le sorti delI'U. S. Petrarca. Ma<br />
già esistono dei progetti. Primo, l'ampliamento<br />
del «Palazzetto» e, dopo la<br />
riconferma di Moe e Nicolic per il prossimo<br />
campionato, se tale progetto sarà<br />
portato a termine in tempo utile, molti<br />
più spettatori potranno venire ospitati.<br />
Si farà il drenaggio del «Tre Pini», probabilmente<br />
dopo il concorso ippico di<br />
giugno. Ed è stato ventilato anche un<br />
progettino del comm. Longato per quanto<br />
riguarda il rugby. Incomma, c'è parecchia<br />
carne al fuoco.<br />
Un'ultima osservazione. Il «Petrarca»<br />
è nato con la Pensione e per la Pensione<br />
Universitaria. I suoi giovani ospiti<br />
dovrebbero essere più assidui non solo<br />
alle gare ma alla partecipazione di esse,<br />
vivere più intensamente la vita dello<br />
sport. « Mens sana in corpore sano ».<br />
La Pensione, l'Antonianum, il Petrarca<br />
hanno in sé tutti gli elementi principali<br />
per diventare ancora più grandi,<br />
una specie di «college» all'italiana. Questi<br />
giovani, ed è tutto per loro che si<br />
fa, hanno la loro guida spirituale, hanno<br />
una tradizione, hanno le attrezzature,<br />
hanno i mezzi finanziari, hanno un<br />
loro pubblico. Viviamo dunque insieme,<br />
questa è la nostra famiglia, — come diceva<br />
il prof. Arslan — questo è lo sport<br />
come mi pare l'intendete voi e come<br />
l'intende anche il vostro<br />
ALFREDO LAZZARINI
ISCRITTI 1965 - 1966<br />
ELENCO RIASS.VO DEGLI ISCRITTI DALL'OTT. 1965 IN POI<br />
Accordi dr. Carlo<br />
Aggogeri Luigi<br />
Agusson dr. Antonio<br />
Alberini gen. Rao'jl<br />
Alfonsi ing. Aurelio<br />
Alfonsi cav. Giuseppe<br />
Al'.prandi Giovanni *<br />
Aìocco ing. Vittorio<br />
Altichieri dr. Luciano<br />
Ancona ing. Guido<br />
Andò on. avv. Oscar<br />
Apìrgi rag. Sergio<br />
Avanzi Renzo<br />
Avi/o dr. Giuseppe<br />
Azzolin cav. Aurelio<br />
Babighian dr. Gregario<br />
Baccaglini prò/. Mario *<br />
Baggio Giovanni<br />
Saggio ing. Ignazio<br />
g/o ing. Leonardo<br />
gio prof. Paolo<br />
Barbe dr. Marce/lo<br />
Barbieri avv. Antonio<br />
Barbieri prof. Bruno *<br />
Barbieri prof. Egisto *<br />
Barcelloni Corte Adriano<br />
Baroni dr. Franco<br />
Baroni ing. Giorgio<br />
Bartolomei prof. Giuseppi<br />
• Bauce dr. Alcide<br />
Bedin rag. Giampietro<br />
Bedini geom. Èrcole<br />
Belloni prof. Giuseppe *<br />
Benacchio prof. Luigi<br />
Benettin avv. Giorgio *<br />
Bidoli Giovanni<br />
Bocchese ing. Franco<br />
Bodini dr. Giovanni<br />
Bolzonel/a ing. Antonio<br />
Bolzonella Carlo<br />
Sonato dr. Piero *<br />
Bonini dr. Consuelo<br />
Bonino dr. Raffaele<br />
Sonora dr. Mario<br />
Sordigato col. Gino<br />
Barelli dr. Giorgio<br />
Borgnino dr. Cesare<br />
Bovo prof. Guerrino *<br />
Brune/// avv. Giovanni<br />
Buceri/ prof. Renato<br />
Bozzini dr. Renato<br />
Calzolari dr. Renzo<br />
Candelpergher ing. Giuseppe<br />
Coniato Giampaoìo<br />
Cantaruttì prof. Federico *<br />
Caldera dr. Eugenio<br />
Caporella Amedeo<br />
Capovilla dr. Giorgio<br />
Coppellato prof. Mario *<br />
Carbognin dr. Giusto<br />
Cardin dr. Giuseppe *<br />
Cardin dr. Giorgio *<br />
Carenza prof. Nino *<br />
Caretta rag. Guglielmo<br />
Caretta Mario<br />
Corion dr. prof, Carlo *<br />
Caron sen. dr. Giuseppe<br />
Cartolari dr. Cristoforo<br />
Casale dr. Renzo<br />
Castagna Bernardi Giuseppe<br />
Castellani di Sermeti dr. Luigi<br />
Castellani Antonio<br />
Castelletto dr. Albana<br />
Catsmarìo ing. Guido<br />
Cavaggioni dr. Nino<br />
Cavagnis prof. Giovanni<br />
Cazzo/a ing. Lamberto<br />
Cazzala ing. Luciano<br />
Cecone Adriano<br />
Cavinato Carlo<br />
Cestarollo ing. Giannì<br />
Chiesa dr. Domenico *<br />
Chiesa dr. Mario<br />
Chino dr. Alberto<br />
Cioccio prof. Giacinto<br />
Cipriani dr. Franco<br />
Coìazzi dr. prof. Luigi *<br />
Comin Alberto<br />
Covi rag. Luigi<br />
Covi rag. Pietro<br />
Da Col dr. Antonio<br />
Dal Brun comm. Lucio<br />
Dal Cavolo mons. Antonio<br />
Dalla Palma dr. Ludovico *<br />
Della Penna ing. Sandro<br />
Dal Porto cav. Alberto<br />
Dal Prò ing. Paolo<br />
Daniele dr. Carlo Alberto<br />
Dar/os dr. Rina<br />
Daodìace gr. uff. Giuseppe<br />
De Antoni Paolo<br />
De Besi ing. Alessio<br />
De Biasi dr. Sergio<br />
De Lucchi Ottorino<br />
De Maio prof. Domenico<br />
De Marco ing. Alberto *<br />
De Marco ing. Carlo *<br />
De Pretto Francesco<br />
De Sanctis geom. Giuseppe<br />
De Sisti cav. rag. Gino *<br />
De Zanche ing. Giampietro<br />
Dezza dr. Giovanni<br />
Di Bello dr. Carlo<br />
Di Nicola ing. Antonio<br />
Dolcetta dr. Walter<br />
Dolfin avv. Pasquale<br />
Dormo/ dr. Lamberto<br />
Ederle mons. Guglielmo<br />
Fqano d'Arzignano co. Mario<br />
Estrafallaces dr. Aldo<br />
Fabbri Colabich comm. dr. G/'ov.<br />
Fabbri Colabich ing. Giuseppe<br />
Fognar)/' rag. Carlo<br />
Fantecchi dr. Arturo *<br />
Favaretti rag. Giuseppe<br />
Favaretti Giorgio<br />
Ferrara dr. ing. Paolo<br />
Ferri ing. Francesco<br />
Ferro dr. Bartolomeo<br />
Ferro prof. Ottone *<br />
Feruglio prof. Francesco<br />
Filippi rag. Castone *<br />
Filippi dr. Silvio<br />
Flores d'Arcais dr. Franco<br />
Fontana Giovanni *<br />
Foratti dr. Fausto<br />
Fossato dr. Renzo *<br />
Franceschstto dr. Giuseppe<br />
Frasson p. co. Franco *<br />
Furiali dr. ing. Gianluigi<br />
Gaia Giovanni<br />
Galimberti dr. Antonio *<br />
Galimberti dr. Giulio<br />
Garcea dr. ing. Anse/mo<br />
Garcea ing. Giampaoìo<br />
Gardellin dr. Vittorio<br />
Gare/in dr. Romeo *<br />
Gennari dr. Alberto<br />
Geremia ing. Mario<br />
Ghedini avv. Giuseppe *<br />
Ghezzo dr. Floriano<br />
Giocamela dr. Pietro<br />
Giocameli! avv. Vittorio<br />
Giordani dr. Michele<br />
G/'ron dr. Giampietro<br />
Gnutti ing Paride *<br />
Grassi rag. Carlo<br />
Gregoretti dr. ing. Carlo<br />
Griffoni rag. Giuseppe *<br />
Guaran Guido<br />
Guerra dr. Luigi<br />
Guzzon prof. Adalgiso<br />
Guzzon prof. Vittorio<br />
Kull Padovani dr. Gianni *<br />
Inga dr. Enzo<br />
Lechi dr. Francesco<br />
Letter dr. Eugenio<br />
Lorato rag. Guido<br />
Loredan co. ing. Iseppo<br />
Lorenzi prof. G/an/orenzo *<br />
Lorenzoni prof. Renzo<br />
Lorini cav. Bruno<br />
Lotti dr. Francesco<br />
Lubian rag. Ugo *<br />
Lui dr. ing. Gianluigi<br />
Luise prof. Renato<br />
Maggia prof. Alessandro<br />
Maggia avv. Gino<br />
Maggia ing. Antonio<br />
Maggia ing. Marcellino<br />
Maggia avv. Piero *<br />
Maggioni prof. Giorgio *<br />
Maggioni dr. Giuseppe *<br />
Magnano dr. ing. Pasquale<br />
Magrini dr. Carlo<br />
Ma/atesta Gianni *<br />
Malipiero avv. Giorgio *<br />
Manani dr. Giovanni<br />
Mancini dr. Guido<br />
Marcozzi avv. Alberto<br />
Marcucci dr. ing. Franco<br />
Marino cav. Luigi<br />
Mazzucato Giorgio<br />
Mazzucato dr. Saturno<br />
Mazzucato dr. Ugo<br />
Mazzucco dr. Giangabrielo<br />
Mazzucato Vittorino<br />
Mar/otto geom. Giovanni *<br />
Marfori Savini rag. Attilio<br />
Martini Giacomo *<br />
Massignan prof. Luigi *<br />
Mazzo cav. Silvio *<br />
Menini avv. Bruno<br />
Menini dr. Luigi<br />
Mercatali Luigi<br />
Mesirca ing. Renato<br />
Mingatti rag. Edoardo<br />
Mingatti geom. Cioncarlo<br />
M.ngatti cav. rag. Giovanni<br />
Mingatti Paolo<br />
Mioni prof. Giovanni<br />
Missaglia Ferruccio *<br />
Missaglia Italo<br />
Missaglia Orione<br />
Miste dr. Domenico<br />
Mistrello comm. Pietro *<br />
Molena rag. Pietro *<br />
Molinario ing. Vittorio<br />
Monari dr. ing. P/erg/org/o<br />
Monnet dr. Adriano<br />
Monnet cav. Augusto *<br />
Montalto dr. Vittorio<br />
Montanari cav. Valentino<br />
Montesi dr. //ano<br />
Moritesi dr. Leonardo *<br />
Monti dr. Attilio *<br />
Morassutti dr. Antonio<br />
Morassutti comm. Giuseppe *<br />
Morassutti Paolo *<br />
Morassutti dr. Franco *<br />
Moretti dr. Enzo<br />
Munegato ing. Antonio<br />
Murar! dr. Piero<br />
Nalin dr. Antonio *<br />
Nalin dr. Edoardo<br />
Nalin avv. Ettore<br />
Napoli avv. Guido<br />
Negro rag. Ugo *<br />
Orzali dr. Vittorio<br />
Parenzan prof. Lucio<br />
Pasello Pietro<br />
Passi co. Marco<br />
Pavan Gianfranco<br />
Pavan dr. Giorgio<br />
Pavoni dr. Gianfranco *<br />
Pecchini ing. Carlo *<br />
Pecchini Gianfilippo *<br />
Pedrazzoli ing. Giuseppe<br />
Perin Antonio<br />
Perini Luciano<br />
Fertile prof, Giovanni<br />
Perù zzi dr. Castone<br />
Peruzzi rag. Ennio<br />
Peruzzi cav. rag. Mario<br />
Piatto rag. Giuseppe<br />
Pere/zzo prof. Luciano<br />
Poliedri dr. Pietro<br />
Piccone col. Giulio<br />
Piussi comm. rag. Antonio<br />
Poggi ing. Giorgio<br />
Ponchia Ivano *<br />
Prandstraller dr. Leone *<br />
Puchetti avv. Dar/o *<br />
Puggina dr. Annibale *<br />
Pugl:si dr. Alfredo<br />
Quaglio prof. Giovanni<br />
Rabolini ing. Claudio *<br />
Raimondi cav. Giacinto<br />
Rampazzo-Malii dr. Giuseppe<br />
Rasi dr. Pierandrea *<br />
Ravagnan dr. G/ampao/o<br />
Ricci prof. Vincenzo<br />
Riedel dr. ' Alfredo<br />
Riel/o Pera dr. Antonio<br />
Rizzo Rino<br />
Rodighiero ing. Piero<br />
— 41
Rodighiero dr. Vincenzo *<br />
Rohr dr. ing. Alberto<br />
Rohr dr. Antonio<br />
Romaro ing. Tomi-naso<br />
Ronco dr. Arnaldo<br />
Ronconi Antonio *<br />
Rostoni ing. Tino<br />
Ruzza rag. Luigi<br />
Ruzzante rag. Antonio<br />
Sacchetto cav. uff. Tullio<br />
Saggin ing. Francesco<br />
Saggin on. Mario *<br />
Sala ing. Silvio<br />
Sa/vadei dr. Aldo<br />
Salvini prof. Michele *<br />
Sambo cav. uff. Francesco<br />
Sandri dr. Plinio<br />
Sottanino dr. Angelo<br />
Scalco dr. Luigi<br />
Scarpari dr. Silvio<br />
Schiano col. Emilia *<br />
Schiesari ing. Pietro<br />
Sembeni geom. Giuseppe<br />
Semenza dr. Edoardo<br />
Sgaravatti rag. Fausto *<br />
Si/va prof. Camillo *<br />
Simonetti prof. Luigi *<br />
Smania ing. Amedeo<br />
Smania ing. Luigi<br />
Solimbergo dr. Bruno<br />
Sormani dr. Giuseppe<br />
Stoppato dr. Luigi<br />
Stoppato avv. Renzo *<br />
Suppi dr. Giorgio<br />
Tessaro comm. Giovanni<br />
Testa ing. Alfredo *<br />
Testo/in dr. Renzo<br />
Tiso Carlo<br />
Todeschini ing. Antonio '<br />
Toffano dr. Giorgio<br />
Toni dr. Agosto<br />
Toniolo dr. prof. Gianfranco<br />
Tonìolo dr. Giuseppe<br />
Toniolo prof. Lucio<br />
Tonzig avv. Giorgio *<br />
Trabucchi prof. Cherubino<br />
Trentin rag. Giovanni<br />
Vaccata prof. Emani Aurelio<br />
Vanzo dr. Giorgio<br />
Vedua Angelo<br />
Venturini geom. Antonio<br />
Venturini dr. Eugenio<br />
Venturini dr. ing. Piero<br />
Veronesi ing. Gaetano<br />
Visentini Aldo<br />
Viviani dr. Otello<br />
Volpato geom. Luigi<br />
Volpi geom. Emanuele<br />
Zamperlìn dr. Giuseppe<br />
Zancan prof. Lanfranco *<br />
Zaninì dr. Adriano *<br />
Zanni geom. Mario<br />
Zannini dr. Luigi *<br />
Zanovello rag. Giulio<br />
"Latta prof. Pierluigi<br />
Zaupa dr. ing. Paolo *<br />
Zerman prof. Andrea<br />
Zillo dr. Alberto<br />
Ziiiotto dr. Umberto<br />
Zocca dr. Arrigo<br />
Aggiungiamo anche gli iscritti<br />
negli ultimi due mesi dell' anno<br />
1964 - 65 :<br />
Busnardo dr. Benedetto<br />
Boatta dr. Agostino<br />
De Toni ing. Arnaldo<br />
Formentin dr. Piero<br />
Giudice avv. Pietro<br />
Puchetti prof. Or/o<br />
Rivoltella dr. Roberto *<br />
Zancan prof. Bernardo<br />
L'asterisco segnala coloro che hanno versato una quota d'iscrizione superiore o sovvenuto alla Rivista con interessamento pubblicitario.<br />
Hanno mandate offerte per l'Antonianum gli Amici : Borgnino dr. Cesare - Cabrini rag. Renato - Fontana Attilio - Gloria avv. Roberto<br />
- Famigliar! Monselesan - Nardone Marcella - Oesch Alessandro - Signorina L. Olivieri - Perucca dr. Icilio - Signora Fresca -<br />
Signora Riondato - Semenzato dr. Ferruccio - Silva prof. Camillo - Tagliabue Enrico - Travain gr. uff. Aldo - Vacca avv. Arrigo.<br />
FIORI D'ARANCIO<br />
Hanno annunciato il loro matrimonio:<br />
GENNAIO<br />
Varese dr. Alberto con la sig.na Roberta Cengarle - Padova<br />
Macola Mario con la sig.na Vanna Casale - Padova<br />
FEBBRAIO<br />
Cascioli Gian Fausto con la sig.na Fiorinda Rezzonico - Mazzo<br />
Milanese (Milano)<br />
Guzzon dr. prof. Adalgiso con la sig.na Maria Giuseppina<br />
Draghi - Milano<br />
Orfanelli dr. ing. Evandro con la sig.na Maria Teresa Esposito<br />
- Milano<br />
Rizzotti dr. ing. Silvio con la dr. Enrica Paus - Roma<br />
Gallinoni avv. Vincenzo con la sig.na Paola Pagani - Milano<br />
CULLE<br />
Annunciano la nascita di:<br />
Maria Chiara:<br />
Francesco Giovanni<br />
Maria Laura:<br />
A tutti le più sincere congratulazioni ed auguri di felicità nella vita.<br />
42 —<br />
Diego Alessandro:<br />
Alessandra :<br />
Luisa :<br />
Francesco :<br />
Claudia :<br />
Giovanna Maria:<br />
Luisa :<br />
Giorgio :<br />
Lorenzo:<br />
Donatella :<br />
Mauro :<br />
Gì ANNI<br />
M AL ATESTA<br />
PADOVA-VIA MANZONI 64 - TEL. 23345<br />
Gabriella e Antonio Comelli<br />
Carlo e Maria Luisa Sonati Savorgnan<br />
Milano<br />
Alberto, Marco, Andrea e Alessandro<br />
Saggio<br />
Hilde e Paolo Mortillaro - Mestre<br />
Giampaolo e Maria Lorenza Cortine<br />
Giorgio e Maria Sacco - Roma<br />
Giampiero e Franca Giron<br />
Luisa e Dina De Benetti Valeggia<br />
Lucia e Vittorio Ravagnan - Adria<br />
i fratelli Giuseppina e Paolo Battalliard<br />
Dani e Mario Dal Piaz - Genova<br />
Carlo e Maria Savoini - Belluno<br />
la sorellina Simonetta Frescura, Treviso<br />
il fratellino Giampietro Mcneghetti<br />
IMPIANTI D'ASCOLTO<br />
DISCHI ALTA FEDELTÀ<br />
REGISTRATORI<br />
MAGNETICI REVOX
Coloro che non sono<br />
ancora iscritti<br />
sono pregati<br />
di affrettarsi<br />
L. 3000 iscrizione semplice<br />
L. 4000 iscrizione con l'Agenda<br />
Cari <strong>Ex</strong> <strong>Alunni</strong>,<br />
aiutatemi a far bene l'Antonianum,<br />
sì che possa uscire regolarmente<br />
ogni tre mesi sempre più bello ed interessante<br />
!<br />
Aiutatemi mandandomi notizie interessanti,<br />
fotografie che possono essere<br />
gradite, segnalandomi articoli di attualità<br />
che ritenete bene far conoscere a<br />
tutti. Soprattutto voi professionisti arrivati,<br />
mandatemi qualche articolo sulle<br />
vostre esperienze professionali che saranno<br />
lette volentieri oltre che dagli amici,<br />
dai giovani che aspettano direttive<br />
per la vita, frutto più che di teorie<br />
studiate sui libri, sbocciate dalla realtà<br />
scottante del giorno.<br />
Aiutatemi anche finanziariamente<br />
perché non ho nessun fondo a disposizione.<br />
I famosi milioni dei Gesuiti oggi,<br />
non si sa per quale magica metamorfosi,<br />
si sono trasformati in un fondo di debiti...<br />
senza fondo.<br />
Vivo di giorno in giorno, di quello<br />
che mi manda la Provvidenza attraverso<br />
Voi.<br />
Come aiutare l'Antonianum ?<br />
Con la regolare iscrizione.<br />
Con qualche offerta sostenitrice, coloro<br />
che lo possono.<br />
Pubblicheremo d'ora innanzi i nominativi<br />
di quelli che faranno qualche cosa<br />
in più della semplice iscrizione.<br />
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