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Rivivi la leggenda del Ponte del Diavolo di Tolentino al tempo di Padre Nicola 21<br />
<strong>Mister</strong> <strong>Mastro</strong><br />
fago è conservato in una cappella fatta costruire anch’essa da Settimia<br />
Severina e che resta la parte più antica della Cattedrale. A ridosso della<br />
cappella sorgono le carceri di San Catervo, luogo dove il santo subì il martirio<br />
della decapitazione.<br />
La chiesa e la cappella sono finemente affrescate. Alcuni dipinti sono<br />
da attribuire a Francesco da Tolentino (XVI secolo). L’attuale costruzione<br />
della Cattedrale è da attribuirsi al pittore e architetto tolentinate Giuseppe<br />
Lucatelli e all’architetto maceratese Filippo Spada.<br />
Fonti di San Giovanni<br />
Non si conosce l’epoca alla quale risale la prima costruzione delle Fonti,<br />
tuttavia si ha notizia di alcuni lavori di manutenzione dei condotti dell’acqua<br />
che risalgono al XV secolo. La struttura attualmente è formata da quattro<br />
arcate in laterizio, sorrette da massicci pilastri squadrati. Le vasche interne,<br />
coperte da una volta a botte, erano alimentate da una vicina sorgente.<br />
Borgo San Martino<br />
Borgo o quartiere San Martino è quella parte della città nota, non solo per<br />
essere citata nella leggenda sulla costruzione del Ponte del Diavolo narrata<br />
da padre Domenico Gentili, ma anche per essere la zona in cui sorge la<br />
casa natale trecentesca dell’umanista Francesco Filefo. Dell’abitazione<br />
resta soltanto la facciata.