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Vita delle Zone e dei Gruppi - Sezione Vicenza

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IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE ALL’UFFICIO DI VICENZA FERROVIA, PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE, CHE SI IMPEGNA A CORRISPONDERE L’IMPORTO DOVUTO.<br />

ANNO 2007 - NUMERO 1 - MARZO - Poste Italiane S.p.A. - Spediz in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) - Art. 1 comma 2, DCB <strong>Vicenza</strong><br />

Per la prima volta, nel corso della tradizionale S.Messa dell’Epifania,<br />

il nostro Vessillo è stato portato da una “alpina”.<br />

L’onore è toccato infatti al Cap.Magg. Reato Erika,<br />

in servizio al Comando della Bgt. “Julia”<br />

nonché socia del Gruppo di Fara Vicentina


2<br />

C’è un evidente stato di malessere nella nostra società.<br />

Non si riesce a capirne la causa. Forse il raggiunto<br />

benessere economico oscura quel principio, da sempre<br />

da noi adottato, in base al quale il sacrificio è<br />

sempre necessario per essere soddisfatti di ciò che<br />

si è fatto.<br />

Il sacrificio pesa; quando si può si cerca di evitarlo.<br />

Dal lato fisico è un principio naturale.<br />

La persona può ragionare così.<br />

I pubblici apparati assolutamente no!<br />

Dormire sugli allori, sui traguardi raggiunti, non è<br />

cosa <strong>dei</strong> nostri giorni.<br />

Lo sforzo degli altre nazioni,<br />

in particolare di quelle<br />

emergenti, in poco tempo<br />

potrebbe annullare il vantaggio<br />

da noi accumulato<br />

in tutti i settori dell’economia<br />

e, in particolare, nel<br />

settore privato.<br />

Le nuove generazioni <strong>delle</strong><br />

categorie economiche,<br />

dopo un periodo di stasi,<br />

hanno, però, capito che<br />

raggiungere un obiettivo<br />

non vuol dire essere arrivati<br />

ma è il gradino per<br />

salire e raggiungere altri<br />

traguardi. Il dinamismo<br />

è elemento indispensabile<br />

come è indispensabile<br />

l’accordo fra le varie componenti aziendali per arrivare<br />

al risultato finale.<br />

Hanno fatto “gioco di squadra” e l’economia mostra<br />

segni di ripresa.<br />

Così dovrebbe essere anche nel settore pubblico.<br />

E’ il settore che richiede maggior comprensione anche<br />

perché i fruitori sono i cittadini.<br />

E’, invece, il punto dolente dell’attuale momento.<br />

Non è che i servizi pubblici non funzionino. Anzi,<br />

sono organizzati e là dove c’è necessità interviene<br />

anche il terzo settore: il volontariato nel quale, anche<br />

noi diamo un forte ed indispensabile contributo<br />

e non solo con la Protezione civile sezionale.<br />

Sempre più latitante è, invece, un lavoro d’insieme<br />

a livello politico.<br />

Anche se non vi è rallentamento nei processi di formazione<br />

legislativa vi è una dilatazione <strong>dei</strong> tempi<br />

nella soluzione di problemi generali che investono<br />

la vita del Paese.<br />

La “feritoia” del torrione<br />

Manca quell’accordo sempre necessario quando si<br />

vuol operare per il bene della collettività.<br />

Inevitabili le ripercussioni anche negli enti locali:<br />

Regioni, Provincie e Comuni.<br />

Proprio la mancanza di accordo può creare il clima<br />

di malessere nella società, intesa come popolo.<br />

Il cittadino, comunque, sta a guardare!<br />

E necessario, quindi, ritrovare quello spirito altruistico<br />

che sicuramente anima la persona quando si<br />

vuol dedicare alla politica e che, dopo il raggiungimento<br />

dell’obiettivo dell’elezione, qualche volta<br />

potrebbe sembrare affievolito.<br />

Proprio quello spirito dovrebbe<br />

essere la spinta per<br />

la ricerca di accordi per la<br />

soluzione di tutti i problemi<br />

che investono gli enti<br />

pubblici e i loro organi.<br />

Nella maggior parte <strong>dei</strong><br />

casi, quando si tratta di<br />

aumentare le indennità<br />

si trova facilmente l’accordo.<br />

Perché non si potrebbe<br />

altrettanto trovarlo nella<br />

soluzione degli altri problemi?<br />

Rinviare, tergiversare<br />

sulla decisione di quei<br />

problemi, non è il miglior<br />

modo per arrivare alla loro<br />

soluzione.<br />

Anche lo scontro verbale, qualche volta, può essere<br />

necessario per chiarire e difendere la propria<br />

posizione.<br />

Non può, però diventare la regola perché oltre che<br />

rallentare il processo di approvazione di una legge<br />

nazionale o regionale o di una delibera di altro ente<br />

locale, crea inevitabilmente altre forme verbali e i<br />

tempi si allungano.<br />

Così operando, poi, i problemi non si risolvono;<br />

anzi si possono anche complicare.<br />

Alla classe politica che ci rappresenta a tutti i livelli,<br />

anche a livello periferico, sommessamente ci permettiamo<br />

di dire: “zaino a terra”: riflettere e ripartire<br />

col passo giusto.”<br />

Il Paese ha bisogno di ponderatezza ed equilibrio<br />

ma anche e soprattutto di progredire sulla via della<br />

concordia e della stabilità.<br />

Giuseppe Ottavio Zanon


SOMMARIO<br />

Pag.<br />

• La “feritoia” del torrione 2<br />

• Lettere in redazione… riceviamo e pubblichiamo 4<br />

• Novità in libreria 5<br />

• La pagina della nostra storia 6<br />

• Associazione Veci del Cadore 10<br />

• <strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong> 11<br />

• <strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong> 16<br />

• Rinnovo direttivi 25<br />

• La pagina dello sport 26<br />

• Protezione civile 28<br />

• Alpini che si fanno onore 30<br />

• Notizie familiari 31<br />

• Calendario manifestazioni 33<br />

• Lutti 34<br />

Anno 2007 - n. 1 - Marzo<br />

Spediz. in abbonamento postale<br />

Aut. Tr. <strong>Vicenza</strong> 26-4-53 n. 67<br />

Gratis ai soci<br />

Abbonamento annuo Euro 13<br />

Tiratura 21.000 copie<br />

Direzione redazione:<br />

Torrione degli Alpini<br />

36100 <strong>Vicenza</strong> - Viale B. D’Alviano, 6<br />

Tel. 0444.926988 - Fax 0444.927353<br />

Web Site: www.anavicenza.it<br />

E-mail: vicenza@ana.it<br />

C.C.P. 13008362<br />

Direttore responsabile:<br />

Dino Biesuz<br />

Comitato redazione:<br />

Presidente: Galvanin Giuseppe<br />

Responsabile: Impalmi Franco<br />

Componenti: Adrogna Silvio<br />

Beltramello Luigi<br />

Brazzale Marco<br />

Dal Lago Olfeo<br />

Gollin Giampietro<br />

Pieropan Alberto<br />

Zanon G. Ottavio<br />

Impaginazione e stampa:<br />

Tipografia RUMOR s.r.l.<br />

36100 <strong>Vicenza</strong> - Italy<br />

Via dell’Economia, 127<br />

Tel. 0444.961566 - Fax 0444.963311<br />

“Tasi e tira”<br />

Per entrare a far parte dell’Associazione Nazionale Alpini, che conta<br />

tra le sue fila oltre 350.000 soci, è necessario compilare una domanda<br />

scritta. Tale richiesta può essere fatta da tutti i cittadini italiani (uomini<br />

e donne) che hanno prestato servizio militare nelle Truppe Alpine per<br />

almeno due mesi. Si iscrivono coloro che hanno mantenuto nel tempo,<br />

spesso incrementato anche dopo la “naja”, quell’essere “alpini” imparato<br />

nel prestare servizio sotto l’esercito; quell’orgoglio e quella fierezza<br />

di aver fatto parte di un Corpo speciale, dove abbiamo imparato ad<br />

aiutarci tra commilitoni, specialmente nelle difficoltà che la vita militare<br />

spesso comporta, dove abbiamo cementato sentimenti di amicizia tra<br />

persone che non si erano mai viste e conosciute, dove abbiamo cercato<br />

di appianare le controversie per rendere facile la convivenza con gli<br />

altri anche se ciò comportava qualche piccola rinuncia o sacrificio.<br />

Noi soci dell’A.N.A. siamo quindi “alpini”, perché una volta alpino<br />

si è alpini per sempre, che fanno parte di un’Associazione d’arma organizzata<br />

in Sezioni e <strong>Gruppi</strong> dove è stato mantenuto lo “spirito di<br />

corpo” che ci aveva contraddistinto nella vita militare e lo abbiamo<br />

trasferito nella vita civile.<br />

All’interno <strong>dei</strong> nostri <strong>Gruppi</strong> non ci sono più le distinzioni per gradi o<br />

titoli, siamo tutti alpini. Tutti gli organi direttivi della nostra organizzazione<br />

sono il risultato di libere elezioni dove tutti i soci possono essere<br />

eletti, il tutto nella massima democrazia e trasparenza.<br />

Pur tuttavia, a differenza di quegli “alpini”, qualche milione di persone,<br />

che non sono soci, rimaniamo in qualche modo <strong>dei</strong> soldati, abituati<br />

ad obbedire ai “superiori” (che ci siamo liberamente scelti), e ad eseguire<br />

gli ordini che ci vengono impartiti, senza mugugni e soprattutto<br />

senza “remare contro”.<br />

Auspico quindi che nei <strong>Gruppi</strong> e negli altri organi preposti ci sia l’impegno<br />

per cercare la pacifica convivenza e non l’ossessiva ricerca della<br />

sterile polemica, magari per antipatie o invidie personali.<br />

Quando una cosa è stata democraticamente decisa è compito di tutti<br />

adoperarsi affinché gli obiettivi prefissati siano raggiunti. Niente vieta<br />

che alla fine, se le cose non vanno bene, qualcuno ne debba rendere<br />

conto; l’importante è che la nostra Associazione rimanga compatta,<br />

dobbiamo dare l’immagine di essere solidi e affidabili, non solo nell’apparenza<br />

ma soprattutto nella sostanza.<br />

Nella nostra realtà vicentina siamo saldamente radicati nel territorio,<br />

nei nostri paesi non abbiamo nulla da dimostrare, non c’è Sindaco o<br />

Parroco che non faccia affidamento sul nostro lavoro a favore della comunità,<br />

cerchiamo di non deluderli, non tanto per loro, ma per quanti<br />

hanno bisogno del nostro aiuto.<br />

Bando quindi alle chiacchiere e alle polemiche, l’ordine è di rimboccarsi<br />

le maniche e, fedeli al nostro motto, “tasi e tira”.<br />

Giuseppe Galvanin<br />

3


4<br />

Lettere in redazione… riceviamo e pubblichiamo<br />

Caro Direttore,<br />

ho letto su Alpin fa grado del mese di dicembre,<br />

l’articolo relativo alla celebrazione dell’anniversario<br />

di fondazione del Gruppo Alpini “D. Garribba”<br />

di Laghetto, avvenuta domenica 5 novembre e ho<br />

rilevato una inesattezza che desidero chiarire.<br />

È vero che il Parroco non vuole che si tenga il cappello<br />

in testa, alfieri compresi, durante la cerimonia<br />

religiosa, non è giusto dire che non ha permesso,<br />

alla fine di leggere la “Preghiera dell’Alpino”.<br />

Tale scelta è stata fatta all’ultimo momento dal sottoscritto<br />

in quanto ho ritenuto che leggere la Preghiera<br />

senza il cappello al suo posto,cioè in testa, fosse un<br />

nonsenso, e quindi ho deciso di leggerla davanti al<br />

Cippo ai Caduti, dopo la deposizione della corona.<br />

Ho voluto precisare quanto sopra non per giustificare<br />

l’operato del Parroco, ma per correttezza nei<br />

Suoi confronti.<br />

Grazie per l’ospitalità e cordiali saluti.<br />

Adriano Aschieri - Capogruppo<br />

Pubblichiamo volentieri la precisazione del<br />

Capogruppo, segnalando peraltro che la notizia,<br />

così come è stata riportata, ci era stata passata da<br />

un Consigliere Sezionale.<br />

* * *<br />

Caro Direttore,<br />

Dopo aver assistito sabato 13 u.s. alla prima penosa<br />

puntata di “FRATELLI DI TEST” – Rai 1– dalla<br />

quale l’unico ad uscire furbescamente avvantaggiato<br />

è stato Zucchero, grazie allo zelo del conduttore,<br />

esprimiamo il nostro profondo disappunto sull’impostazione<br />

di un programma nato con grandi ambizioni<br />

ma assolutamente vuoto di contenuti e, come<br />

d’uso, sprecone di mezzi e comparse, con la pretesa<br />

di misurare il grado di “italianità”, con una serie di<br />

quiz ed espedienti semplicemente idioti. In particolare,<br />

agli Alpini invitati, non è stato dato il promesso<br />

modesto spazio per una pur breve e sintetica presentazione.<br />

Negativamente significativa – per la presunta crisi<br />

dell’Ana in seguito all’abolizione della leva obbligatoria<br />

– la presentazione finale di due giovani<br />

Alpini siciliani, ai quali va comunque la nostra solidarietà<br />

e simpatia.<br />

I nostri valori e la nostra storia meritano qualche cosa<br />

di più di una presenza volutamente passiva e muta.<br />

Se questo vuol essere il criterio per scoprire il grado<br />

di italianità di chi segue lo spettacolo, dobbiamo<br />

mestamente concludere che il valore educativo della<br />

nostra TV ha raggiunto un abisso preoccupante.<br />

Vito Mantia - Gigi Girardi - Ufficio Cultura -<br />

GRUPPO ALPINI MALO (<strong>Vicenza</strong>)<br />

* * *<br />

Questa volta ci ha scritto...un mulo. Proprio così!<br />

Sotto le spoglie di “Baldo” quadrupede in forza<br />

all’artiglieria da montagna, si cela un reduce della<br />

“Julia”, 3° Rgt. artiglieria da montagna, Rigon<br />

Lorenzo, cl. 1914 di Valli del Pasubio, che del quadrupede<br />

che gli fu fedele compagno, ci invia questo<br />

delicato ricordo:<br />

“Mi chiamo Baldo, mulo della naja. <strong>Vita</strong> noiosa di<br />

caserma comandato da varie Penne Nere.<br />

Una mattina mi caricano un basto, mi stringono cinghie,<br />

sopra la bocca da fuoco del vecchio 75; talvolta<br />

l’affusto, due ruote, ecc.<br />

Su per mulattiere e sentieri scoscesi, e tu, penna<br />

nera, ti fai trainare dalla mia coda; qualvolta poggio<br />

il ginocchio a terra, allora mi sento dire ‘fuarce’<br />

alza; arrivati alla meta non una carezza, solo la musetta<br />

con un po’ di biada.<br />

1942: un giorno caricati su un vagone: muli otto,<br />

persone quaranta, si parte sempre più lontano dalla<br />

Patria.<br />

Poi a terra, sotto altro basto a trainare quel vecchio<br />

75; nel fango fino ai garretti e appena faccio<br />

un brontolio mi sento dire: tira e tasi. Io non parlo,<br />

vedo e sento solo.<br />

Mi guardo attorno: dove sono le mie montagne della<br />

Carnia e del Cadore?<br />

Cade la neve, il gelo si fa intenso: 20-30 sotto zero.<br />

Penna nera lo vedo imbottito di lana, sotto il cappello<br />

il passamontagna, io invece nudo come mi<br />

ha fatto l’asina di mia madre. Ti chiedo perdono.<br />

Stanotte grande movimento: cosa sarà? Il temporale?<br />

No, questi sono cannoni, le katiusce, la “voce di<br />

Stalin” 9 – 24 razzi, lo zip-zip <strong>dei</strong> parabellum russi.<br />

Comincia la vera guerra. Solfa di questi giorni... Un<br />

rombo vicino... Vedo penna nera piegarsi, cadermi<br />

vicino, intravvedo la neve cambiare colore (tingersi<br />

di rosso) e anch’io, trafitto, mi adagio vicino alla<br />

mia penna nera, ora saremo sempre insieme. Siamo<br />

andati avanti”.<br />

Rigon Lorenzo e “Baldo”


Novità in libreria<br />

Alpini in cartolina<br />

Pubblicato dalla Regione Veneto in occasione anche dell’Adunata Nazionale di<br />

Asiago, “Alpini in cartolina” è uno splendido volume dove, attraverso le immagini<br />

<strong>delle</strong> varie tipologie di cartoline, militari, commemorative, di reparto e molte altre,<br />

viene ripercorsa la storia <strong>delle</strong> penne nere, <strong>dei</strong> reparti, <strong>delle</strong> vicende e di varie curiosità<br />

attinenti le Truppe Alpine.<br />

Un volume da non perdere, e che è disponibile in <strong>Sezione</strong> al prezzo di € 21,00.<br />

“Chei da la bala rossa”<br />

Il diario fedele degli avvenimenti che hanno visto protagonista il glorioso Btg. Pieve<br />

di Cadore nella 2^ Guerra Mondiale è finalmente tradotto in un volume grazie all’encomiabile<br />

iniziativa dell’Associazione Veci del Cadore.<br />

Oggetto della rielaborazione letteraria di G.L. Rinaldi sono le pagine scritte a piú mani<br />

da quegli uomini che le vicende le hanno vissute in prima persona.<br />

I fatti narrati nei diari di guerra vanno dal richiamo alle armi del ’39 sino all’armistizio<br />

ed al conseguente inevitabile scioglimento del reparto avvenuto il 13 settembre ’43 e<br />

sono suddivisi in quattro sezioni: Fronte Occidentale, Albania, Montenegro e Provenza.<br />

L’introduzione generale riassume la storia del battaglione dalla sua fondazione (1882) sino all’ultimo<br />

definitivo scioglimento del 10 gennaio 1997 ed ognuna <strong>delle</strong> quattro parti è preceduta da un’attenta e<br />

lucida analisi del contesto esistente sia sotto il profilo geo-politico che militare.<br />

Ogni capitolo è impreziosito da pregevoli schizzi topografici e fotografie dell’epoca che facilitano la<br />

comprensione degli eventi descritti.<br />

La pregevole veste grafica completa degnamente un’opera che farà la felicita degli appassionati cultori di storia<br />

e che non potrà mancare nelle librerie <strong>dei</strong> veci che hanno fieramente portato la “bala rossa” del Cadore.<br />

Gian Luigi Rinaldi – Chei da la bala rossa – Tiziano Editore – pag. 273 – € 15,00<br />

Il volume è acquistabile contattando via e-mail l’Associazione Veci del Cadore (zandoe@libero.it)<br />

oppure il Segretario ten.col. Giorgio Zandomeneghi allo 0435-71087.<br />

Alberto Pieropan<br />

Alpinia<br />

“Alpinia” che il vecio Vito Mantia ci propone, scandisce in modo essenziale e genuino<br />

le tappe più importanti della storia degli alpini. La storia degli alpini è presentata<br />

come un filo continuo, che parte dalla nascita del Corpo, attraversa le sanguinose<br />

guerre che hanno coinvolto la nostra Patria e continua, senza vederne la fine, nell’opera<br />

di solidarietà che le penne nere, organizzate nell’Associazione Nazionale Alpini,<br />

svolgono in Italia e all’estero. Il volumetto va letto tutto d’un fiato per poi tornare a<br />

riscoprire, riga per riga, il significato che sta nascosto in frasi semplici, ma ricche di emozioni.<br />

“Alpinia” è disponibile presso la Sede ANA di <strong>Vicenza</strong>.<br />

5


6<br />

28 marzo 1942:<br />

l’affondamento del “Galilea”<br />

Sono passati 65 anni da quel tragico avvenimento,<br />

che costò la vita a un migliaio di alpini, la maggior<br />

parte inquadrati nel Btg. “Gemona”; ma anche a distanza<br />

di tanti anni è doveroso un ricordo di questa<br />

tragedia.<br />

Gli alpini non devono dimenticare; e i giovani devono<br />

conoscere anche le pagine tristi e dolorose della<br />

nostra storia, anche se da oltre mezzo secolo il nostro<br />

Paese vive in pace.<br />

Il piroscafo Galilea ultima tomba <strong>delle</strong> Penne nere<br />

di ritorno in Patria dalla Grecia<br />

La “Galilea” era nata nel 1918 come nave passeggeri,<br />

per essere successivamente riattata e trasformata<br />

in “nave ospedale”. Con questa nuova classificazione<br />

fu impiegata per il trasporto in Italia <strong>dei</strong> reduci<br />

del Btg. “Gemona” della famosa Divisione alpina<br />

“Julia” e di altri reparti impiegati nella campagna<br />

greco-albanese, di cui molti feriti o ammalati.<br />

In quella tragica circostanza, gli uomini imbarcati<br />

sul piroscafo “Galilea” furono 1275.<br />

Un numero sicuramente superiore alla capacità ricettiva<br />

della nave, ma si era in guerra e in quella situazione,<br />

come spesso succede, le situazioni reali si impongono;<br />

del resto il tratto di mare da percorrere era<br />

abbastanza breve, con probabilità quindi di poter condurre<br />

una navigazione tranquilla. Ma tutto congiurò<br />

a trasformare in tragedia quello che si prospettava un<br />

regolare viaggio di rientro. La “Galilea” lasciò il porto<br />

di Corinto la sera del 27 marzo insieme con le navi<br />

“Viminale” e “Crispi”, alle quali si aggiunsero poi altri<br />

tre piroscafi, a formare un convoglio che lasciò il<br />

porto di Patrasso verso le 12 del 28 marzo.<br />

Già il tempo si era messo male, con pioggia fitta<br />

e banchi di nebbia. Capo Ducati venne doppiato<br />

verso le 18, alla testa del convoglio navigava la<br />

“Viminale” con a sinistra la “Galilea” a circa mezzo<br />

La pagina della nostra storia<br />

miglio di distanza. Non ci si aspettava la presenza,<br />

in quelle acque, di un sommergibile inglese in perlustrazione.<br />

L’attacco fu inaspettato, e quindi ancora più dirompente,<br />

ed avvenne alla mezzanotte del 28, con un<br />

siluro che produsse un vasto squarcio sotto il ponte<br />

di comando, per cui la nave cominciò subito a sbandare,<br />

imbarcando acqua e inclinandosi paurosamente<br />

sul fianco sinistro.<br />

Mentre il resto del convoglio si disperdeva per evitare<br />

possibili ulteriori attacchi, la “Galilea” nel buio<br />

della notte, con pessime condizioni meteorologiche,<br />

carenza di strumenti di salvataggio, dopo quattro<br />

ore di agonia, affondò alle 03.50 del 29 marzo, con<br />

il suo carico di feriti e barellati.<br />

Si salvarono soltanto 284 superstiti, che furono raccolti<br />

in mare, verso mattina, da unità navali italiane<br />

partite dalla base di Prevesa.<br />

E così quegli alpini che avevano sopportato indescrivibili<br />

difficoltà e patimenti per il freddo, per gli<br />

attacchi nemici, la fame e il fango e che, anche se<br />

feriti o mutilati stavano tornando finalmente a casa,<br />

in Patria, in famiglia, venivano traditi da un destino<br />

beffardo e crudele, a due passi dall’approdo sicuro:<br />

da non credere, se la dura realtà non lo confermasse.<br />

Non dimentichiamo questi alpini, eroi alla stessa<br />

stregua di quelli caduti in combattimento. A loro,<br />

Onore, Gloria e perenne ricordo.<br />

Silvio Adrogna<br />

Quei 6600 caduti – dimenticati – della divisione<br />

“<strong>Vicenza</strong>” – Campagna di Russia<br />

1942-43<br />

Un’altra verità della Storia è venuta alla luce, dopo<br />

oltre sessant’anni di lungo silenzio e di penoso<br />

oblio.<br />

Venerdì 26 maggio u. s. a Milano, nei pressi del<br />

Sacrario <strong>dei</strong> Caduti di tutte le guerre, si è svolta<br />

l’inaugurazione del Monumento agli Eroi della<br />

“<strong>Vicenza</strong>”, voluto e offerto dall’unico sostenitore<br />

membro di quella Unità di retrovia “negletta dai<br />

Comandi” che si schiantò eroicamente – assieme<br />

alla Julia e alla Cuneense – contro l’invalicabile baluardo<br />

russo di Valuki.<br />

Quell’unico “sostenitore”, come si è autodefinito, è


stato il capo centro collegamento Lillo Mangano il<br />

quale, nel suo testamento, ha voluto lasciare cento<br />

milioni <strong>delle</strong> vecchie lire per l’erezione del monumento<br />

a quella povera Divisione, sprezzantemente<br />

chiamata “Brambilla”, perché male armata e assolutamente<br />

impreparata alle prove del fronte.<br />

Tra i Caduti, il Generale comandante, i Colonnelli e<br />

quasi tutti gli ufficiali e graduati. Molti i vicentini.<br />

Ricordiamone brevemente i fatti più salienti.<br />

Nel novembre del 1942 fu sbalzata da Kupiansk,<br />

nella cui zona svolgeva normale attività di presidio,<br />

a Kurey per occupare le posizioni lasciate dalla<br />

Julia sul Don. Da lì ebbe inizio il suo penosissimo<br />

calvario che la portò fino alla tragica ritirata e alla<br />

sua totale disfatta.<br />

Le testimonianze del Mangano, che ebbe con pochissimi<br />

altri la ventura di unirsi ad alcuni superstiti<br />

della Tridentina, risentono di tutta l’umana amarezza<br />

di un miracolato che vide cadere i commilitoni in<br />

preda alla disperazione per non aver potuto contrastare<br />

in maniera adeguata – a causa della mancanza<br />

di armi idonee e di mezzi di minima sussistenza – la<br />

potenza dell’armata rossa.<br />

Il Notiziario dell’UNIRR, Unione Nazionale Italiani<br />

Reduci di Russia, di giugno u.s., nel dare ampio spazio<br />

alla cerimonia di Milano sopra ricordata, narra<br />

con commosse parole la triste sorte di una Divisione<br />

particolarmente sfortunata, improvvisamente e improvvidamente<br />

legata al destino <strong>delle</strong> truppe Alpine,<br />

mettendone in rilievo il comportamento eroico oltre<br />

ogni limite umano.<br />

Non erano Alpini, ma soldati di Fanteria (due reggimenti)<br />

e di altre provenienze, destinati a compiti<br />

di retrovia, armati ed equipaggiati molto peggio di<br />

tutti gli altri – e questa realtà la dice lunga! – non addestrati<br />

al combattimento. Le altre truppe dell’AR-<br />

MIR la sbeffeggiavano e l’appellativo ‘Brambilla’<br />

affibbiatole ne descriveva le condizioni…<br />

Ma arriva il momento nel quale il Comando superiore<br />

la ritiene utile, di più, indispensabile per arginare<br />

una situazione di grave emergenza. Senza alcun indugio,<br />

viene ‘promossa’ e aggregata al Corpo d’Armata<br />

Alpino col pronto impiego in prima linea. Non<br />

è stato tenuto conto del suo assolutamente insufficiente<br />

armamento: solo vecchi fucili, né dell’equipaggiamento<br />

del tutto inadatto contro la morsa del<br />

gelo! La sua sorte è segnata in partenza. Soltanto<br />

qualche miracolato si salverà.<br />

La pagina della nostra storia<br />

Ho voluto dedicare queste righe ai Caduti di una<br />

Divisione che porta il nome della nostra città e<br />

provincia, della quale ben pochi hanno conservato<br />

il ricordo anche perché troppo poco finora è stato<br />

scritto, forse per non alzare il velo pietoso sui fatti<br />

più strazianti dell’ultima guerra mondiale e non<br />

mettere in evidenza le macroscopiche lacune <strong>dei</strong><br />

nostri Comandi superiori.<br />

Si deve quindi riconoscere che questa tristissima<br />

storia riguarda un importante nucleo di nostri soldati<br />

che hanno vissuto i momenti più tragici con i nostri<br />

Alpini, combattendo al loro fianco, sopportando<br />

situazioni inenarrabili in una guerra che era perduta<br />

in partenza.<br />

È pertanto nostro preciso dovere rivalutarne il<br />

Valore e conservarne perenne Memoria.<br />

Battaglione alpini “Pieve di Cadore”<br />

Vito Mantia<br />

Il Battaglione Alpini<br />

“Pieve di Cadore”<br />

viene costituito il<br />

1 novembre 1886,<br />

nell’ambito del 6°<br />

Reggimento Alpini,<br />

si articola nella 75ª<br />

compagnia di nuova<br />

formazione e nelle<br />

compagnie 67ª e 68ª<br />

provenienti dal btg.<br />

alp. “Cadore” costituito<br />

con R.D del 5<br />

ottobre 1882 e sciolto appunto nel 1886.<br />

Impiegato nel 1886 e 1887 nella campagna d’Africa,<br />

il 1° agosto 1887 passa alle dipendenze del neo<br />

costituito 7° Rgt. Alpini.<br />

La mobilitazione determinata nel 1914 dai prodromi<br />

del 1° conflitto mondiale comporta il potenziamento<br />

del reparto con l’assegnazione della 96ª della<br />

milizia mobile.<br />

Nel 1916 gli uomini del “Pieve di Cadore” contribuiscono<br />

alla nascita di due nuovi battaglioni alpini:<br />

il “Monte Antelao” cui viene ceduta la 96ª cp. alla<br />

quale si aggiungono 150ª e 151ª cp. e il “Val Piave”<br />

formato dalle cp. 267ª, 268ª e 275ª.<br />

Durante la Grande Guerra viene impiegato pri-<br />

7


8<br />

ma in Valle Ansiei e poi nelle operazioni contro<br />

Cima Undici, Tre Croci, Monte Cristallo e Forcella<br />

Forame. Successivamente viene impegnato nei<br />

combattimenti a Croda dell’Ancona e a Cima<br />

Cadini; trasferito nella linea di fronte del massiccio<br />

del Monte Grappa, partecipa attivamente alle operazioni<br />

a Col dell’Orso, ai Solaroli e sul Valderoa,<br />

meritando con il STen. Tocci Michelini Franco la<br />

decorazione con Medaglia d’Argento al V.M.. Da<br />

ricordare infine che il reparto arditi del<br />

battaglione è comandato dal ten. Italo<br />

Balbo destinato poi a diventare molto<br />

noto agli italiani.<br />

Alla fine del 1° conflitto mondiale il<br />

“Pieve di Cadore” non viene sciolto<br />

ma, rimanendo sempre organico al 7°<br />

Rgt. Alpini, segue le varie vicende riorganizzative<br />

<strong>delle</strong> truppe alpine volute<br />

dai Comandi Superiori. Nel 1926, in<br />

seguito all’Ordinamento Mussolini, le<br />

truppe alpine vengono organizzate su<br />

tre brigate: la Iª dislocata in Piemonte,<br />

la IIª in Lombardia, Trentino e Cadore,<br />

la IIIª in Friuli-Venezia Giulia. La IIª<br />

brigata è articolata su 3 reggimenti<br />

alpini (il 5° con sede a Milano, il 6°<br />

con sede a Bressanone, il 7° con sede<br />

a Belluno) e dal 2° Rgt. artiglieria da<br />

montagna con sede a Bergamo; il 7°<br />

Rgt. Alpini è formato dai battaglioni<br />

storici: “Pieve di Cadore”, “Feltre” e<br />

“Belluno” e nel 1929 passa alle dipendenze<br />

della IIIª brigata.<br />

Nel 1933 i comandi di brigata alpina<br />

vengono portati da tre a quattro e prendono<br />

le denominazioni di: Taurinense,<br />

Orobica, Tridentina e Julia; quest’ultima ha in organico<br />

anche il 7° Rgt. alpini.<br />

Nel febbraio del 1936 il “Pieve di Cadore” unitamente<br />

al btg. alp. “Belluno” passa alle dipendenze<br />

del 12° Rgt. Alpini mentre il 7° Rgt. Alpini è impegnato<br />

nella campagna d’Etiopia; la permanenza è<br />

peraltro di breve durata in quanto già nel successivo<br />

aprile del 1937 il 12° Rgt. Alpini viene sciolto ed entrambi<br />

i reparti rientrano nel reggimento di origine.<br />

Il secondo conflitto mondiale vede il “Pieve di<br />

Cadore” inquadrato nella Divisione Alpina “Pusteria”<br />

impegnato dapprima nelle operazioni sul Fronte<br />

La pagina della nostra storia<br />

Occidentale e successivamente su quello Greco-<br />

Albanese. Appena sbarcato nel porto di Valona, il<br />

battaglione viene letteralmente “disperso” nel tentativo<br />

di tappare tutti i buchi apertisi nel nostro schieramento<br />

in seguito all’avanzata dell’esercito greco.<br />

Il “Pieve di Cadore” si porta quindi sulla Voiussa,<br />

a Tepeleni, e da qui si sposta a piedi, sotto piogge<br />

torrenziali, fino a Klisura. Il 2 dicembre raggiunge<br />

Musata e poi Cepan nella valle dell’Osum e, passato<br />

il fiume a Ponte Lapan, il giorno 4 occupa<br />

Gallina di Ciaf (m. 1089), un importante<br />

altura sul versante destro della<br />

valle; l’8 dicembre, dopo un intenso<br />

fuoco di preparazione, le truppe greche<br />

attaccano la linea del “Cadore” e riescono<br />

ad infiltrarsi nel suo schieramento in<br />

più punti. La battaglia dura accanita fino<br />

a sera, ma il battaglione, nonostante la<br />

perdita del Col. Psaro comandante del<br />

7° Alpini (Med. D’Oro), riesce a conservare<br />

le posizioni e a ricacciare infine<br />

il nemico. All’alba del 9 Dicembre i<br />

Greci riprendono con vigore l’attacco e<br />

costringono i nostri, a corto di munizioni,<br />

a difendersi con le baionette. Dopo<br />

36 ore di lotta furibonda il “Cadore” è<br />

costretto a ripiegare sul Cerevoda dove,<br />

con l’aiuto di reparti del “Bassano”, il<br />

giorno 10 costituisce a Sciarova una testa<br />

di ponte sulla riva destra dell’Osum.<br />

Per la vigorosa azione <strong>dei</strong> giorni 9 e 10,<br />

conosciuta anche come “combattimento<br />

<strong>delle</strong> 36 ore”, a Gallina di Ciaf il btg. riceve<br />

dal Comandante d’Armata un elogio<br />

“per le alte virtù militari e guerriere<br />

della forte gente cadorina”.<br />

Conclusa la guerra con la Grecia, mentre la<br />

“Tridentina” viene destinata al fronte russo, la<br />

“Pusteria” è comandata fin dal mese di Luglio 1941<br />

in Montenegro, dove nel frattempo è scoppiata violenta<br />

l’insurrezione partigiana agli ordini di Josip<br />

Broz, detto “Tito”, che ha spazzato via i nostri modesti<br />

presidi.<br />

Il 17 Luglio la Divisione è concentrata a Podgoriza<br />

e per un mese circa è impegnata in operazioni di<br />

rastrellamento in varie zone limitrofe. In autunno il<br />

Comando 7° Alpini viene dislocato a Priepoljie non<br />

lontano da Plevljia, ove nel frattempo si è trasferi-


to anche il Comando Divisionale. In quest’ultima<br />

località, nella notte tra il 30 novembre e il primo<br />

dicembre, nella ricorrenza della festa dell’indipendenza<br />

Jugoslava, ben nove battaglioni partigiani<br />

forti di 3700 combattenti dotati di armi automatiche<br />

e di mortai e affiancati da una riserva di 5000 uomini,<br />

sempre agli ordini di Tito, attaccano l’acquartieramento<br />

italiano. Il combattimento è estremamente<br />

duro e feroce, specialmente da parte Jugoslava: molti<br />

alpini sorpresi nel sonno vengono ritrovati morti,<br />

addirittura con la carotide recisa a morsi. Nella<br />

battaglia di Plevljia che dura fino all’8 Dicembre<br />

si distingue particolarmente la 67a compagnia del<br />

“Pieve di Cadore”.<br />

Il 23 aprile del 1943 il “Pieve di<br />

Cadore” conclude il ciclo operativo<br />

in Grecia coronato dalla assegnazione<br />

della Medaglia d’Argento al V.M.<br />

e rientra in patria nell’aprile 1943; qui<br />

completa il proprio organico con la costituzione<br />

della 124ª compagnia armi di<br />

accompagnamento e viene quindi dislocato<br />

nel sud della Francia. È questo<br />

un periodo di relativa calma nel quale i<br />

soldati, duramente provati dalle battaglie<br />

d’Albania e Montenegro, riescono<br />

a ritrovare un po’ di equilibrio e serenità.<br />

L’armistizio dell’8 settembre coglie<br />

il reparto in Piemonte in fase di rientro<br />

dalla Francia. Tutti ormai sono stanchi<br />

della guerra e desiderosi di ritornarsene<br />

a casa e a Borgo San Dalmazzo, in totale assenza di<br />

ordini superiori, avviene l’inevitabile scioglimento<br />

della Divisione “Pusteria”. Chi non viene catturato<br />

subito dall’esercito tedesco riesce, dopo mille peripezie,<br />

a ritornare a casa.<br />

Nel novembre 1943 in Conegliano nell’ambito <strong>delle</strong><br />

Forze Armate della R.S.I. viene costituito il btg. alp.<br />

“Cadore”; articolato nelle tradizionali compagnie<br />

già del “Pieve di Cadore” 67ª, 68ª, 75ª e completato<br />

dalla compagnia Comando e dalla 23ª batteria<br />

da montagna viene dapprima inquadrato nel raggruppamento<br />

Cacciatori dell’Appennino e in seguito<br />

come reparto esplorante della Divisione Alpina<br />

Monterosa. Da rilevare che i reparti del “Cadore”<br />

otterranno di mantenere sulle mostrine le stellette<br />

anziché il gladio e non verranno mai impiegati<br />

in azioni antipartigiane. L’armistizio lo coglie in<br />

La pagina della nostra storia<br />

Piemonte dove nella zona di Venaria Reale si scioglie.<br />

L’insegna del btg. alp. “Cadore” che non era<br />

stata consegnata al momento dello scioglimento è<br />

stata poi conservata nella sede del ricostituito btg.<br />

alp. “Pieve di Cadore”.<br />

Il “Pieve di Cadore” viene ricostituito il 1 settembre<br />

1953 e posto alle dipendenze del 7° Rgt. Alpini –<br />

Brigata Alpina Cadore rioccupa le caserme di Pieve<br />

e di Tai e si articola nelle tradizionali compagnie<br />

67ª “La saetta”, 68ª “La manera”, 75ª “I camosci”,<br />

167ª mortai “La signora” e compagnia Comando e<br />

servizi detta anche “La macao”.<br />

La riorganizzazione <strong>delle</strong> truppe alpine dell’ottobre<br />

1975 provoca lo scioglimento del<br />

7° Rgt. Alpini ed il passaggio del battaglione<br />

alle dirette dipendenze della<br />

Brigata alpina “Cadore”.<br />

L’ulteriore modifica organizzativa del<br />

1992 prevede la ricostituzione <strong>dei</strong> reggimenti<br />

ed il “Pieve di Cadore” va a<br />

costituire il rinato 12° Rgt. Alpini la<br />

cui bandiera di guerra eredita le onorificenze<br />

del battaglione.<br />

La nuova unità occupa le storiche caserme<br />

di Tai, Pieve e Santo Stefano di<br />

Cadore e tra il 1992 e 1993 partecipa<br />

unitamente ad altri reparti alle operazioni<br />

note con il nome di “Vespri<br />

Siciliani”.<br />

Il progressivo e ineludibile taglio degli<br />

organici <strong>delle</strong> truppe alpine comporta<br />

purtroppo lo scioglimento del “Pieve di Cadore”<br />

che avviene il 31 gennaio 1997 contestualmente a<br />

quello della Brigata Alpina “Cadore”.<br />

Motto:”Avanti fioi, per l’onor del bataion”.<br />

Decorazioni al valore:<br />

Medaglia d’Argento: Fronte Greco-Albanese,<br />

24/11/1940 – 23/04/1941<br />

Medaglia d’Oro al Valor Civile per il soccorso alle<br />

popolazioni del Vajont ottobre 1963<br />

Medaglia di benemerenza per il soccorso alle popolazioni<br />

del terremoto calabro-siculo del 28/12/1908<br />

Medaglia d’Oro individuale: STen. Tocci Michelini<br />

Franco - Monte Valderoa, 27 ottobre 1918<br />

Medaglia d’Oro individuale: C.M. Ampezzan<br />

Angelo – Berlog Croazia, 1941<br />

a cura di Alberto Pieropan<br />

9


10<br />

L’associazione “Veci del Cadore”<br />

Associazione “Veci del Cadore”<br />

L’associazione “I Veci del Cadore” viene costituita<br />

nell’anno 1997 per mantenere in vita e sviluppare<br />

il sodalizio, nato spontaneamente nel 1957, avente<br />

lo scopo di riunire annualmente i reduci del btg.<br />

“Cadore” (Pieve di Cadore).<br />

Animatore dell’iniziativa è il tenente Alfredo<br />

Molinari di Carpi, classe 1915, già ufficiale della<br />

75ª compagnia e comandante in guerra del plotone<br />

arditi.<br />

Il 30 Agosto 1997 viene approvato lo statuto dell’Associazione<br />

“I Veci del Cadore” le cui finalità sono:<br />

- mantenere vivo il culto della Patria custodendo<br />

ed esaltando il patriottismo spirituale rappresentato<br />

dalle gesta del Btg. “Cadore” e dai Caduti del<br />

medesimo Btg. in guerra e in pace;<br />

- sviluppare sentimenti di cameratismo tra gli aderenti<br />

e di cordialità con gli appartenenti alle varie<br />

Associazioni d’Arma, ANA per prima e con la<br />

popolazione del Cadore.<br />

Primo presidente è il Tenente Alfredo Molinari, deceduto<br />

nel Gennaio 1999. Subentra il notaio Antonio<br />

BOSI che nel 2005 rinuncia all’incarico per motivi<br />

di salute (il notaio Bosi è “andato avanti” qualche<br />

settimana fà).<br />

Nel 2005 viene eletto presidente il Gen. Antonio<br />

Bisignano, già comandante del Btg. “Cadore” negli<br />

anni 1976/1978.<br />

Gli attuali 812 associati risiedono in 50 province<br />

di 14 regioni d’Italia; con alcune rappresentanze<br />

estere; il loro numero è destinato a crescere ulteriormente.<br />

L’iscrizione, così come la quota annuale è di 5 Euro,<br />

un importo quasi simbolico ma indispensabile per<br />

far fronte alle varie spese (corrispondenza, corone<br />

d’alloro e fiori, rinfresco, rappresentanze, rimborso<br />

spese alla fanfara civile ecc.), il tutto viene regolarmente<br />

registrato revisionato ed approvato in sede di<br />

assemblea generale <strong>dei</strong> soci.<br />

L’adunata di fine agosto diventa sempre più importante:<br />

nel 2006 oltre la bandiera del Comune<br />

di Pieve di Cadore, decorata di Medaglia d’Oro al<br />

Valor Militare, erano presenti 8 Vessilli sezionali e<br />

70 Gagliardetti di Gruppo scortati da oltre un migliaio<br />

di penne nere.<br />

INIZIATIVE:<br />

1. Coniazione in argento del distintivo del Btg; il<br />

conio è stato eseguito gratuitamente dal nostro<br />

associato Antonio Perosa di Caldogno;<br />

2. Stampa del volume “Chei da la Bala Rossa”;<br />

3. Quasi sicuramente entro la prossima estate sarà<br />

disponibile anche un DVD con filmati e commenti<br />

sulle località di guerra citate nel libro e ripercorse<br />

materialmente dall’autore e nostro vice<br />

presidente GianLuigi Rinaldi.<br />

Per informazioni<br />

ed eventuali<br />

nuove iscrizioni<br />

contattare:<br />

- Cristofori Pietro, capo<br />

zona “U. Masotto” e consigliere<br />

dell’associazione<br />

“i Veci del Cadore” tel.<br />

0444//866158, oppure<br />

Gollin Giampietro consigliere<br />

sezionale e consigliere<br />

dell’associazione<br />

“I Veci del Cadore” tel.<br />

0444/585902<br />

- Segretario dell’Associazione,<br />

tel. 0435/71087


Personaggi che scompaiono<br />

Sabato 30 dicembre è giunta da Conegliano la triste<br />

notizia della morte di padre Oscar Berlese, da tanti<br />

anni cappellano del Gruppo Val Leogra di Schio e<br />

poi della <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>.<br />

Nato nel 1936 a Preganziol (Tv) era giunto giovanissimo<br />

a Schio, dove il padre era Brigadiere della<br />

Guardia di Finanza.<br />

Compie gli studi fino al conseguimento del diploma<br />

di ragioniere al “Fusinieri” di <strong>Vicenza</strong> e subito dopo<br />

prende la grande decisione di entrare in convento a<br />

Bassano nell’ordine <strong>dei</strong> Cappuccini.<br />

Completati gli studi teologici ed ordinato sacerdote,<br />

viene inviato a Belluno dove avviene il suo incontro<br />

con gli Alpini: per alcuni mesi svolge le funzioni di<br />

Cappellano presso la Brigata Cadore.<br />

Il suo sogno è la missione. Viene perciò trasferito<br />

per un breve periodo in Portogallo per apprendere la<br />

lingua e successivamente inviato in Angola (allora<br />

colonia portoghese).<br />

Rientra nel 1977 gravemente ammalato di malaria<br />

e dopo vari mesi di cure in ospedale è destinato al<br />

convento <strong>dei</strong> Cappuccini di Schio.<br />

Qui comincia ad esercitare, con grande spirito missionario,<br />

una continua ed incessante opera a favore<br />

<strong>dei</strong> più deboli e degli emarginati.<br />

Assistente spirituale nelle carceri di Bassano e<br />

<strong>Vicenza</strong> segue ed aiuta gli ex carcerati, dà vita a varie<br />

strutture per l’assistenza agli alcoolisti ed ai tossicodipendenti,<br />

segue ed assiste Rom e Sinti e tutti<br />

i più bisognosi.<br />

La sua azione si svolge frenetica ed incessante per<br />

oltre venticinque anni; padre Oscar sacrifica tutto se<br />

stesso, bussa a tutte le porte, si batte contro tutti i<br />

pregiudizi con vero spirito francescano.<br />

A questo proposito appare significativo e toccante<br />

il saluto del Sindaco e dell’Amministrazione<br />

Comunale fatto affiggere a Schio:<br />

Grazie<br />

Padre Oscar<br />

Perché non ti vergognavi di avere come amici<br />

gli ultimi, gli emarginati.<br />

Grazie perché sei riuscito a rendere importanti<br />

i diseredati della nostra città.<br />

La tua grande parrocchia è stata la strada,<br />

e noi ti abbracciamo Grande Testimone di<br />

San Francesco<br />

<strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong><br />

Padre Oscar Berlese<br />

Con gli Alpini ha un bellissimo rapporto, celebra<br />

per anni la Santa Messa dell’Epifania, è spesso in<br />

Pasubio per la S.Messa alla Chiesetta, partecipa a<br />

varie attività della <strong>Sezione</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong>.<br />

Alle sue esequie, nella Chiesa di S.Benedetto a<br />

Schio, hanno partecipato ufficialmente Sindaco e<br />

Amministrazione Comunale, moltissime Associazioni,<br />

la nostra <strong>Sezione</strong> e molti <strong>Gruppi</strong> alpini.<br />

Sulla bara erano posti la stola di sacerdote ed il cappello<br />

alpino simboli della sua vita.<br />

Molte e commoventi le attestazioni di saluto a lui<br />

indirizzate dal Sindaco, dai Rappresentanti <strong>delle</strong> varie<br />

Associazioni e dai suoi assistiti.<br />

Fra’ Oscar ha lasciato certamente un grande vuoto<br />

fra tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo;<br />

il suo esempio, il suo coraggio, il suo altruismo<br />

devono farci riflettere.<br />

A noi Alpini resta forse il rammarico di non averlo<br />

aiutato di più nella sua lotta quotidiana a favore <strong>dei</strong><br />

più deboli.<br />

Siamo vicini al fratello Luciano, sergente dell’11°<br />

Rg.to d’Arresto, così duramente colpito.<br />

Ciao Oscar, grazie di essere stato tra noi.<br />

Ruggero Rossato<br />

11


12<br />

Visita al 2° reggimento<br />

di artiglieria alpina “<strong>Vicenza</strong>” a Trento<br />

La visita della delegazione della <strong>Sezione</strong> al 2° Rgt.<br />

Art. Alpina “<strong>Vicenza</strong>” (erede del Gruppo “<strong>Vicenza</strong>”,<br />

2° Rgt. Art. da Montagna, Div. “Tridentina”) è stata<br />

suggerita dalla concreta ipotesi del conferimento al<br />

Reggimento della cittadinanza onoraria, in quanto<br />

unico reparto attualmente operativo, che porta il<br />

nome della nostra città.<br />

L’accoglienza riservata al Presidente Galvanin e<br />

agli alpini che lo accompagnavano è stata, a dir<br />

poco, fraterna. In piazza d’armi ad attenderci c’era<br />

un pezzo d’artiglieria con la sua squadra di serventi,<br />

il nucleo osservatori e il trattore (veramente enorme!)<br />

adibito al traino del pezzo.<br />

Per me, ex artigliere da montagna, l’incontro con<br />

l’erede del mio compagno di naja, l’obice da 105/14<br />

è stato un misto tra curiosità e nostalgia per un passato<br />

inequivocabilmente perduto.<br />

Il nuovo obice da 155/39 è semplicemente imponente:<br />

peso kg. 7800, gittata massima 24 km., cadenza<br />

di tiro: 3 colpi al minuto, velocità di traino: 60 km/h,<br />

tempo di messa in batteria: 5 minuti, squadra pezzo:<br />

capo pezzo più sette serventi.<br />

Il pezzo è in grado di spostarsi autonomamente sul<br />

terreno alla velocità di 11 km/h, e il motore alza e<br />

abbassa la piastra su cui poggia il pezzo.<br />

Ricordando gli scudi a protezione <strong>dei</strong> serventi del<br />

105/14 resto meravigliato dalla totale assenza di ripari,<br />

ancor più rammentando il fragore del colpo e<br />

il sobbalzo che il pezzo faceva, con i puntatori letterarmente<br />

“avvinghiati” all’obice. Al mio stupore mi<br />

si spiega tranquillamente che il rumore è minimo e<br />

che il “pezzo” non salta assolutamente.<br />

Resto sempre più affascinato dall’evoluzione avvenuta:<br />

certo per un sottocomandante di batteria<br />

someggiata, il ricordo di tutte le operazioni legate<br />

alla partenza della batteria sono difficilmente<br />

cancellabili: preparazione dell’attacco di batteria,<br />

i muli imbastati, i singoli pezzi caricati dai serventi,<br />

e così pure le leggendarie dimostrazioni di<br />

forza <strong>dei</strong> vari capi pezzo, che suscitavano ad un<br />

tempo invidia e ammirazione (presentat arm con il<br />

tubo obice, tubo obice e slitta manicotto in spalla)<br />

si confondono e svaniscono difronte a questo “bestione”<br />

di oltre 7 tonnellate, dove il solo freno di<br />

bocca pesa ben 130 kg.<br />

<strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong><br />

Così, affascinati dalle spiegazioni “tecniche”, siamo<br />

stati quasi sorpresi dall’arrivo dell’ora di pranzo,<br />

che ci ha visto ospiti del Col. Renda, tra l’altro in<br />

procinto di lasciare il reparto essendo stato trasferito<br />

al Comando di artiglieria di Portogruaro, e che<br />

nell’occasione ha presentato al Presidente Galvanin<br />

il nuovo Comandante, per mantenere vivo il legame<br />

in vista dell’attesa concessione della cittadinanza<br />

al Reggimento. Proprio in occasione del cambio di<br />

Comandante una rappresentanza della <strong>Sezione</strong> si è<br />

nuovamente recata a Trento per rinsaldare i legami<br />

con questa unità che, come vicentini, sentiamo un<br />

po’ “nostra”.<br />

La <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong> onora<br />

il Capitano Aldo Beltricco<br />

Il 10 settembre di novant’anni fà durante un cruento<br />

attacco sui roccioni della Lora, mentre tentava di<br />

aprire un varco sui reticolati che dividevano le trincee<br />

italiane da quelle austriache, moriva eroicamente<br />

assieme ai suoi Alpini, il Capitano Aldo Beltricco<br />

di San Damiano Macra, provincia di Cuneo.Il<br />

Capitano Beltricco comandava la 41^ Compagnia<br />

del Battaglione Alpini Aosta. Nel 1911 entra nella<br />

Scuola Allievi Ufficiali di Modena e diventa Ufficiale<br />

degli Alpini; allo scoppio della grande guerra nell’Agosto<br />

del 1914 è Sottotenente nel Battaglione<br />

Ceva del 1° Reggimento Alpini. Trascorre i primi<br />

mesi della guerra in Carnia, poi nella conca di<br />

Plezzo dove è promosso Tenente e quindi Capitano,<br />

a soli 24 anni. Viene trasferito al 5° Reggimento di<br />

Fanteria dove vive mesi di trincea; nel luglio del<br />

1916 ritorna tra gli Alpini nel Battaglione Aosta<br />

al comando della<br />

41^ Compagnia.<br />

Pochi giorni dopo<br />

il Battaglione viene<br />

trasferito sul<br />

Pasubio dove il 9<br />

Settembre 1916<br />

giunge l’ordine di<br />

conquistare le posizioni<br />

austriache<br />

nei pressi dell’Alpe<br />

di Cosmagnon. La<br />

Il Capitano Aldo Beltricco<br />

cruenta battaglia


avviene il 10 Settembre, la 41^ Compagnia deve<br />

muoversi per prima ad aprire il varco sui fili spinati.<br />

Il Capitano invita i suoi Alpini all’azione, egli parte<br />

per primo e muore nel pomeriggio alla testa <strong>dei</strong> suoi<br />

compagni. Erano partiti in trecento e ne ritornarono<br />

solo ventotto. Così lo ricorda il Maggiore Vecchi<br />

“Il capitano Beltricco, sovranamente dominando<br />

gli animi scossi dalle perdite patite nell’attesa,<br />

suscita in tutti il più forte ardimento, gli impeti<br />

più generosi. In testa alla prima ondata, con la<br />

rivoltella in pugno, collo sguardo fiammeggiante,<br />

balza in avanti, dove l’altissimo ideale lo chiama.<br />

Da tutti i punti <strong>delle</strong> trincee austriache s’inizia un<br />

fuoco intensissimo. La fucileria, le mitragliatrici<br />

incrociano i loro tiri falciatori, spietati di vite<br />

gagliarde. Il capitano Beltricco è sull’orlo di quel<br />

gorgo profondo di morte e si slancia dentro perdutamente<br />

coi suoi, in una meravigliosa sovrumana<br />

volontà di sacrificio. Per il suo coraggio e il<br />

suo eroismo gli viene conferita la medaglia d’oro<br />

al valor militare. Era un coraggioso e premuroso<br />

verso i suoi alpini, cosi scriveva don Nervo eroico<br />

Cappellano dell’Aosta. Egli pensava ai suoi soldati,<br />

conviveva con loro, viveva di loro. Egli li amava<br />

come un padre ed essi avevano imparato a riamarlo.<br />

In questo breve ricordo del Capitano Beltricco<br />

vogliamo inserire anche due lettere che ci sembrano<br />

significative. Nella prima il Capitano Beltricco alla<br />

Mamma scrive: Accanto alla mia baracca si slanciano<br />

verso il cielo, rocciose, a picco, quasi affilate,<br />

due vette, sovra le quali stanno gli Alpini a fare<br />

la guardia.Essendo loro così vicini mi sembra di<br />

stare meglio. Nella seconda indirizzata alla sorella<br />

scrive: La vita che si fà non alletta e stanca terribilmente,<br />

ma il nostro dovere lo faremo sempre e<br />

con ogni sforzo.<br />

Vogliamo ricordare inoltre le parole con le quali<br />

il Colonnello Testafochi, eroico comandante del<br />

Battaglione Aosta, comunicava al Sindaco di San<br />

Damiano Macra, la scomparsa del capitano Beltrico:<br />

Egli morì da eroe mentre si apriva un passaggio nei<br />

reticolati nemici per portare la Compagnia all’assalto,<br />

dopo averla condotta con slancio sublime e<br />

sotto un fuoco infernale, fino alle trincee austriache.<br />

Un paese che ha dato i natali a simili uomini,<br />

può essere fiero. La prego di voler comunicare<br />

cautamente la notizia alla famiglia dell’Estinto,<br />

del quale avemmo modo di apprezzare le belle doti<br />

<strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong><br />

Onore ai Caduti<br />

Sfilata in Via Aldo Beltricco<br />

di animo e di cuore, assicurandola che la memoria<br />

di Lui rimarrà sempre viva nel Battaglione Aosta.<br />

La memoria del Capitano Beltricco non è rimasta<br />

viva solo nel Battaglione Aosta, ma in tutte quelle<br />

persone che sabato 9 e domenica 10 Settembre<br />

si sono ritrovate presso il paese natio per rendere<br />

omaggio all’Eroico Capitano. La Valle Maira (Il<br />

Cap.Beltricco era nato a San Damiano, ma nel periodo<br />

della sua morte i suoi familiari si erano trasferiti<br />

a Dronero, un paese vicino che diede il nome<br />

al Battaglione Dronero famoso per le gesta eroiche<br />

nella campagna di Russia) e il paese di San Damiano<br />

hanno voluto così ricordare il loro Capitano con due<br />

giornate d’intensa partecipazione da parte di semplici<br />

cittadini e di tanti alpini. Nella serata di sabato<br />

9 Settembre nella Chiesa Parrocchiale si è tenuta<br />

una rassegna corale cui hanno partecipato i cori:<br />

la REIS di San Damiano, l’Associazione Corale<br />

13


14<br />

Carignanese e il coro <strong>dei</strong> congedati della Brigata<br />

Alpina Taurinense. La gran partecipazione di alpini<br />

e appassionati hanno fatto sì che tutti e tre cori con<br />

le loro cante, il cui riferimento era il periodo della<br />

prima guerra mondiale, siano stati a lungo applauditi,<br />

grande commozione ha suscitato nelle persone<br />

presenti, il canto “Il Testamento Del Capitano”, che<br />

ha ricevuto un lunghissimo applauso. Nel mezzo<br />

della serata il Presidente dell’A.N.A. di Cuneo ha<br />

porto un caloroso ringraziamento e un saluto di<br />

benvenuto alla <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>, che con otto<br />

Alpini ha presenziato alle cerimonie in ricordo del<br />

Capitano Beltricco, su invito del Gruppo di San<br />

Damiano Macra. Un lungo applauso ha accolto l’ex<br />

consigliere Giovanni Garbin in rappresentanza della<br />

<strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>, che con semplici ma toccanti<br />

parole, ha portato i saluti del presidente Galvanin<br />

e di tutta la <strong>Sezione</strong> e ha ringraziato per la calorosa<br />

accoglienza e per la grande ospitalità dimostrata.Nella<br />

giornata di domenica 10 Settembre 2006<br />

dopo aver ricordato tutti i Caduti, di tutte le guerre,<br />

e aver deposto una corona al monumento ai Caduti,<br />

si è formato un lungo corteo di Alpini e simpatizzanti,<br />

che ha percorso diversi vie di San Damiano,<br />

soffermandosi particolarmente presso la lapide in<br />

Via A. Beltricco, che ricorda le gesta eroiche del<br />

Capitano. Una calorosa accoglienza è stata riservata<br />

al passaggio lungo le vie del paese al nostro<br />

Vessillo sezionale, scortato dai nostri Alpini. È seguita<br />

una Messa al campo concelebrata dal Parroco<br />

del paese e da Don Trappo, eroico cappellano della<br />

Cuneense durante la Campagna di Russia, ammirevoli<br />

e piene di commozione le sue parole, che<br />

hanno voluto ricordare le gesta eroiche degli Alpini<br />

durante i due conflitti Mondiali, con uno sprono<br />

perché tutto questo non accada mai più. Queste<br />

due giornate che hanno dato inizio per la <strong>Sezione</strong><br />

di Cuneo all’avvicinamento all’Adunata Nazionale<br />

del 2007, hanno avuto anche nella stampa locale un<br />

grande risalto, com’è stata fatta risaltare la figura<br />

del Capitano Beltricco, del Pasubio e della <strong>Sezione</strong><br />

di <strong>Vicenza</strong>, che ha aderito a quest’importante iniziativa.<br />

Le gesta del Capitano Beltricco, <strong>dei</strong> suoi<br />

Alpini, e di tutti gli alpini che sono “andati avanti”,<br />

sicuramente finché ci saranno <strong>delle</strong> persone come<br />

i rappresentanti del Comitato Aldo Beltricco e gli<br />

Alpini di San Damiano Macra, non saranno dimenticate,<br />

anzi vivranno nei cuori e nelle menti di tutti<br />

<strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong><br />

quelli che lo riterranno cosa grata e sincera come<br />

solo lo spirito Alpino riesce a mantenere vivo negli<br />

ideali di amore e fraternità.<br />

Cerimonia a Innsbruck<br />

Giovanni Garbin<br />

Una forte delegazione di alpini vicentini ha partecipato<br />

quest’anno alla cerimonia annuale che si tiene<br />

nel grande cimitero militare di Amras (Innsbruck).<br />

Oltre a rappresentanze militari di vari paesi europei:<br />

Austria, Russia, Germania, Polonia, Repubblica<br />

Ceca, Ungheria, c’era anche il vessillo della nostra<br />

<strong>Sezione</strong>, <strong>delle</strong> Sezioni di Bassano, Valdagno e<br />

Asiago, nonché rappresentanti <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong> di Thiene,<br />

Schio, Santorso, Valli del Pasubio, che assieme al<br />

Proconsole italiano in Austria Dr. Carlo Quaroni,<br />

hanno deposto una corona al monumento che ricorda<br />

i 618 Caduti italiani della Grande Guerra ed i 20 della<br />

seconda G.M., che riposano nel cimitero austriaco.<br />

Gli onori militari sono stati resi da una rappresentanza<br />

in armi dell’esercito austriaco e da Schutzen di<br />

vari distretti. Un rancio militare nella caserma <strong>delle</strong><br />

Forze Armate austriache in città ha concluso l’indimenticabile<br />

giornata di fratellanza e di ricordo.<br />

Bepi Magrin


Commissione Cultura<br />

Nell’ambito <strong>delle</strong> iniziative portate avanti dalla<br />

“Commissione cultura” vi sono anche gli incontri<br />

degli alunni <strong>delle</strong> scuole medie, con alcuni alpini,<br />

coordinati dal bravo Giuseppe Rossi.<br />

Agli scettici, dubbiosi sull’utilità di tali iniziative,<br />

crediamo sia utile considerare un frutto di tali incontri.<br />

Si tratta di un “tema” svolto da un alunno<br />

di Arzignano, Nicolò Sterle, in occasione della prova<br />

d’esame di licenza media, presso la scuola “A.<br />

Giuriolo” di Arzignano.<br />

Tema: Nel corso di quest’anno scolastico hai sperimentato<br />

una serie di percorsi formativi (attivi di<br />

orientamento scolastico e professionale, interventi<br />

di esperti, uscite o viaggi di istruzione, partecipazione<br />

a concorsi, manifestazioni sportive, concerti,<br />

laboratori). Scrivi una relazione sull’esperienza che<br />

per te è stata più interessante, delineandone lo svolgimento<br />

e spiegando i motivi della sua importanza<br />

nel tuo cammino di crescita.<br />

Svolgimento: Durante il corso di questo importante<br />

ed ultimo anno della scuola media, vi sono state diverse<br />

esperienze didattiche, ma una di queste mi ha<br />

colpito ed interessato particolarmente: gli incontri<br />

con gli alpini. Quando venni a sapere che una delegazione<br />

di “Penne Nere” di Arzignano ed Alte di<br />

Montecchio Maggiore, sarebbe venuta a narrarci fatti<br />

<strong>dei</strong> due tremendi conflitti mondiali del Novecento,<br />

esultai di gioia, visto che sono sia appassionato alle<br />

vicende <strong>dei</strong> più grandi scontri bellici di tutti i tempi,<br />

che innamorato <strong>dei</strong> “soldati <strong>delle</strong> Alpi”.<br />

Una mattina di fine marzo, ci recammo nell’aula<br />

magna per incontrare i “militari”; fummo accolti<br />

calorosamente da un uomo abbastanza anziano, ma<br />

molto arzillo, Giuseppe Rossi.<br />

Dopo una breve prefazione, il signor Rossi iniziò a<br />

proiettare <strong>delle</strong> diapositive, invitando me e un’altra<br />

ragazza a leggere <strong>delle</strong> didascalie. Ascoltai e lessi<br />

le parole, ma restai esterrefatto, scosso e amareggiato<br />

dalle immagini che illustrarono le scene più<br />

cruente della Prima Guerra Mondiale.<br />

Oltre alle foto, vedemmo <strong>dei</strong> manifesti di propaganda<br />

di tutti i paesi coinvolti nella “Grande Guerra”, un<br />

moschetto italiano, un elmetto ed alcune granate.<br />

Commentando con la professoressa Piazza mi dissi<br />

terribilmente rattristato ed inorridito, per aver visto<br />

con i miei occhi le conseguenze orribili della “Guerraquattordici-diciotto”,<br />

ma soddisfatto dall’immensa<br />

esperienza, saggezza e pacatezza di Giuseppe Rossi.<br />

In seguito venni a sapere che il servizio svolto per<br />

noi dagli alpini fu gratuito; così io e la signora<br />

<strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong><br />

Piazza elaborammo una strategia per ricompensare<br />

il loro lavoro.<br />

Pochi giorni più tardi mi recai dalla Dirigente, per<br />

chiederle se fosse stato possibile avere uno <strong>dei</strong> tanti<br />

volumetti intitolati “La parola libertà” contenenti<br />

un testo teatrale dedicato al nostro concittadino e<br />

patriota, Antonio Giuriolo, martire per l’Italia, al<br />

quale è intitolato il nostro istituto.<br />

La professoressa Albiero accettò di buon grado e<br />

io ne fui ben contento. Poi mi occupai di scrivere<br />

un breve discorso di ringraziamento ed encomio per<br />

queste brave persone.<br />

Così, una mattina di maggio, sempre nell’auditorium<br />

Ettore Motterle, il proiettore partì in contemporanea<br />

al nostro viaggio nella “Guerra trentanove-quarantacinque”.<br />

Lo “storico per passione”, Bepi Rossi cominciò ad<br />

illustrarci le figure degli uomini che segnarono questo<br />

periodo bellico, come: Mussolini, Hitler, Stalin.<br />

Churchill e Roosvelt. Le immagini proiettate spaziarono<br />

dall’ascesa al potere del Duce e del Fuehrer,<br />

sino alla tremenda Shoah ed allo scontro mondiale<br />

vero e proprio tra gli “Alleati” (USA, Inghilterra,<br />

Francia, Russia) e l’“Asse” (Italia, Germania,<br />

Giappone).<br />

Rimasi particolarmente interessato alla descrizione<br />

della conquista dell’Etiopia da parte dell’Italia fascista,<br />

alla quale partecipò mio nonno, proprio negli<br />

alpini, che passarono dalle montagne al deserto.<br />

Un altro argomento al quale sono particolarmente<br />

sensibile fu toccato, quello della “Resistenza”, fatta<br />

da uomini coraggiosi, antifascisti che contribuirono<br />

a portare la democrazia nel nostro Paese.<br />

Rimasi esterrefatto, ancora una volta, dalla morte e<br />

dal dolore che la guerra portò, ma rimasi sconvolto<br />

non poco, da come alcuni uomini, che si montavano<br />

la testa, salirono al potere, abbattendo le leggi di<br />

uno Stato e spadroneggiando sul popolo.<br />

Alla fine della lezione, donai il testo (piccolo, ma<br />

ricco di valore simbolico) agli Alpini che ringraziarono<br />

tutti i presenti e lo accolsero con vera<br />

gioia; anche io fui sorpreso di ricevere un libro,<br />

“Centomila gavette di ghiaccio”, scritto da un altro<br />

illustre arzignanese, Giulio Bedeschi.<br />

Infine concludo dicendo che, dopo tutte le spiegazioni,<br />

spero vivamente che gli errori del passato non<br />

possano più essere ripetuti, e ringrazio ancora una<br />

volta Giuseppe Rossi e tutti gli alpini, esortandoli a<br />

proseguire nel loro utile volontariato.<br />

I giovani non devono dimenticare!!!<br />

Al bravo Nicolò Sterle i complimenti di “Alpin fa<br />

grado”.<br />

15


16<br />

ZONA ALTA VAL LIONA<br />

GRUPPI DI GRANCONA, POZZOLO,<br />

ZOVENCEDO/S.GOTTARDO<br />

Restaurato il capitello di “Calto”<br />

I <strong>Gruppi</strong> Alpini della Zona continuano la loro opera<br />

sociale all’interno <strong>delle</strong> comunità nelle quali vivono.<br />

Per testimoniare ciò, hanno voluto accettare l’invito<br />

<strong>delle</strong> tre Amministrazioni Comunali a restaurare il<br />

Capitello di “Calto”.<br />

Il Capitello, è stato costruito nel territorio del<br />

Comune di Grancona, nel confine <strong>dei</strong> tre Comuni,<br />

forse per delimitare il tratto di strada costruito insieme,<br />

agli inizi del novecento, tra i Comuni di Villaga,<br />

Grancona e Zovencedo. Il capitello di Calto, costruito<br />

in pietra del luogo, caratteristico per la sua pianta<br />

triangolare con gli angoli smussati, è un’edicola a<br />

tre nicchie in direzioni diverse, posto all’ingresso<br />

della contrada di Calto di Zovencedo. Ciascuna <strong>delle</strong><br />

nicchie ospita un Santo: San Nicola di Bari (verso<br />

Zovencedo, protettore della parrocchia), Santa<br />

Lucia (verso Pozzolo, protettrice della parrocchia) e<br />

Sant’Agnese (verso Grancona, della cui parrocchia<br />

tuttavia è protettore San Pietro).<br />

Il progetto di restauro è quindi partito. Il lavoro è<br />

stato realizzato dagli alpini in forma gratuita, mentre<br />

le Ditte hanno richiesto semplicemente il costo del<br />

materiale in segno di generosità verso gli alpini.<br />

Conclusi gli interventi di restauro del Capitello di<br />

Calto, venerdì 8 settembre 2006, con una cerimonia<br />

semplice ma significativa, si è inaugurato il manufatto.<br />

Alla cerimonia erano presenti oltre ai Capi gruppo<br />

della zona Alta Val Liona, il Presidente Sezionale<br />

Giuseppe Galvanin, i Sindaci <strong>dei</strong> tre Comuni e l’Assessore<br />

Provinciale alla Cultura Tonino Assirelli e<br />

la popolazione che ha seguito con entusiasmo ed<br />

attenzione tutta la cerimonia.<br />

Si è iniziato con la S. Messa celebrata da Don Pio<br />

Cavedon. All’omelia ha paragonato gli alpini ad una<br />

linfa positiva per la società, sottolineando che: “…<br />

quando facciamo il bene siamo sulla strada di Dio”.<br />

Quindi sono state “scoperte e benedette” le statue<br />

<strong>dei</strong> Santi realizzate in pietra del luogo. Sono seguiti<br />

i rituali saluti <strong>delle</strong> Autorità presenti.<br />

Grande soddisfazione ha espresso il Capo Gruppo di<br />

Grancona Roberto Marconato, il quale ha coordinato<br />

egregiamente i lavori, per essere riusciti ad ultimare<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

l’opera come programmato. Ha ringraziato tutti gli<br />

alpini che hanno prestato la loro pregevole e generosa<br />

mano d’opera e tutte le Ditte di Lavorazione e di<br />

Restauro della pietra che hanno collaborato.<br />

I saluti e i ringraziamenti <strong>dei</strong> Sindaci <strong>dei</strong> tre Comuni<br />

sono stati rivolti a tutte le persone che hanno prestato<br />

la loro lodevole opera di generosità per la realizzazione<br />

del manufatto, restituito oggi alla Contrada<br />

di Calto. Un particolare ringraziamento all’Amministrazione<br />

Provinciale di <strong>Vicenza</strong> per il generoso<br />

contributo concesso.<br />

Quindi è intervenuto il Presidente Sezionale<br />

Giuseppe Galvanin con un caloroso saluto a tutti gli<br />

intervenuti alla cerimonia e ha ringraziato gli alpini<br />

per l’impegno che compiono verso le comunità invitantoli<br />

a continuare con questa forza tipica.<br />

Ha concluso gli interventi l’Assessore Provinciale<br />

Tonino Assirelli elogiando il collegamento che gli<br />

alpini hanno con gli Enti Locali ed esprimendo ammirazione<br />

per la capacità di essere attivi nella vita<br />

cittadina. Ha quindi ringraziato le Amministrazioni<br />

Comunali per aver restaurato un’opera ricca di tradizioni<br />

che meritava essere salvaguardata.<br />

Per l’occasione le tre Amministrazioni hanno stampato<br />

e consegnato una copia a tutti i convenuti di un<br />

opuscolo con la storia del Capitello di Calto scritto


dal prof. Flavio Dalla Libera, originario della stessa<br />

Contrà.<br />

Un particolare ringraziamento per la disponibilità e<br />

la collaborazione al sig. Dino Gobbo, proprietario<br />

del terreno sul quale sorge il manufatto.<br />

ALTE CECCATO<br />

Mirco Bisognin<br />

Natale alla Casa di Riposo<br />

Il 16 Dicembre scorso gli Alpini di Alte Ceccato<br />

hanno presenziato presso la casa di riposo di<br />

Montecchio Maggiore IPAB “La Pieve”, alla Festa<br />

di Natale. In tale occasione, che ha visto coinvolti<br />

gli ospiti della struttura, i familiari, il Sindaco e<br />

i rappresentanti <strong>delle</strong> realtà da sempre vicine alla<br />

Casa di Riposo, il Gruppo Alpini di Alte Ceccato ha<br />

fatto dono <strong>delle</strong> statue del Presepe.<br />

ANCONETTA<br />

Ricorrenze anno 2007 del Gruppo<br />

4 Marzo 07 festa del Gruppo Anconetta<br />

25 Aprile 07 Commemorazione Caduti alla targa ricordo<br />

in collaborazione con i Combattenti e Reduci<br />

e la circoscrizione 4<br />

03 Novembre 07 Commemorazione Caduti presso<br />

il cippo dedicato alla memoria <strong>dei</strong> “RAGAZZI DEL<br />

99” come sopra<br />

04 Novembre 07 Commemorazione Caduti presso il<br />

monumento e alla targa ricordo degli alpini. Come<br />

sopra<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

ARCUGNANO<br />

Arriva...”Babbo Natale”!<br />

Nei giorni 16 e 17 dicembre 2006 il Gruppo Alpini<br />

“R. Casarotto” di Arcugnano ha rinnovato un appuntamento<br />

divenuto oramai storico. Da 26 anni infatti,<br />

le Penne Nere di Arcugnano fanno il “Babbo<br />

Natale” per i bambini della Scuola materna. Nel<br />

teatro di Arcugnano, gremito in ogni ordine di posti,<br />

il Capogruppo Moretto Silvano ha salutato e ringraziato<br />

tutti i genitori e nonni presenti. Un ringraziamento<br />

speciale soprattutto alle maestre e ai 118<br />

bambini, che hanno allietato la giornata con le loro<br />

“recite” natalizie.<br />

Alla fine è arrivato Babbo Natale carico di doni.<br />

All’esterno, sul piazzale, gli alpini hanno offerto vin<br />

brulé a tutti, augurandosi di poter ripetere l’iniziativa<br />

per i prossimi 26 anni.<br />

Il ricavato della manifestazione è stato donato in<br />

beneficenza al nostro concittadino Perpenti Davide,<br />

per l’acquisto di apparecchiature e medicinali destinati<br />

all’ospedale diocesano di “Angan” nell’est<br />

dell’Uganda, dove ha prestato servizio volontario<br />

come infermiere professionale.<br />

ARZIGNANO<br />

Tricolore alle scuole<br />

Ha preso il via lo scorso 4 novembre, il nutrito programma<br />

di manifestazioni elaborato dal Gruppo “M.<br />

Pagani” di concerto con la <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong> e<br />

l’Amministrazione Comunale di Arzignano per celebrare<br />

gli ottant’anni di fondazione del locale Gruppo<br />

e i vent’anni di costituzione della squadra di P.C.<br />

17


18<br />

della Valchiampo. Un programma che culminerà nel<br />

mese di giugno con il raduno <strong>delle</strong> Sezioni ANA del<br />

Triveneto e, nel mese di settembre, con l’esercitazione<br />

triveneta di Protezione Civile dell’ANA.<br />

Presso la sede municipale, alla presenza del Sindaco<br />

prof. Stefano Fracasso e degli Assessori Giacomello<br />

e Peretti e <strong>delle</strong> più alte cariche sezionali con in testa<br />

il nostro Presidente Cav. Giuseppe Galvanin, la<br />

Prof. Alessandra Barbaresi, dirigente del 2° Circolo<br />

<strong>delle</strong> Scuole Elementari, ha ricevuto dalle mani del<br />

Capogruppo Paolo Marchetti il nuovo “Labaro studentesco”<br />

donato in questa particolare occasione<br />

dalle Penne Nere arzignanesi.<br />

Con la cornice festosa di decine di alunni accompagnati<br />

dai loro genitori, Paolo Marchetti, ringraziando<br />

il Sindaco per l’ospitalità, ha posto l’accento<br />

sul profondo significato di questa cerimonia e della<br />

data scelta per il suo svolgimento.<br />

Il 4 novembre di 88 anni fà il Tricolore era il simbolo<br />

del compimento di un importante processo risorgimentale<br />

che aveva portato all’unità nazionale.<br />

Oggi come allora il Tricolore è stato protagonista di<br />

un altro momento straordinariamente importante e<br />

non meno carico di significato. Non solo la consegna<br />

di un simbolo, quello a noi più caro, ma anche<br />

un ideale passaggio di un testimone particolare. Un<br />

testimone che è la sintesi di quei valori sui quali gli<br />

Alpini da sempre basano l’essenza stessa della loro<br />

Associazione: ideali di solidarietà, di spirito di sacrificio,<br />

di senso dell’onore, di amor di Patria.<br />

Ideali di buoni soldati ieri, di bravi cittadini oggi,<br />

valori che ci auguriamo siano, come lo sono stati<br />

per noi, fedeli compagni di viaggio <strong>dei</strong> nostri piccoli<br />

amici, che in quest’occasione abbiamo festeggiato<br />

in un’atmosfera veramente “alpina”.<br />

Paolo Marchetti<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

BRESSANVIDO<br />

Attività del Gruppo<br />

L’anno 2005 si è concluso con la consegna <strong>dei</strong> riconoscimenti<br />

nazionali ANA ai nostri “veci alpini”, reduci<br />

di guerra: Mazzocco Giovanni, Turco Alfonso,<br />

Torresan Antonio. Il Sindaco, D.ssa Ampelia Berto,<br />

il Capogruppo e alcuni Consiglieri si sono recati<br />

presso le abitazioni <strong>dei</strong> reduci, che li hanno accolti<br />

con grande gioia e commozione per questo riconoscimento.<br />

Nel corso del 2006 l’attività del Gruppo si è concretizzata<br />

portando avanti le seguenti iniziative: in<br />

febbraio, assieme al gruppo di Poianella, una bellissima<br />

serata culturale alpina ha visto la partecipazione<br />

di oltre trecento persone, con la presenza del<br />

Presidente Sezionale Bepi Galvanin, del Sindaco,<br />

del “vecio del Feltre” Vito Mantia, il Gruppo di<br />

Malo e tutta la zona Astico-Brenta.<br />

La festa del 25 aprile e del 4 novembre sono sempre<br />

organizzate e gestite dal Gruppo.<br />

Grande successo ha ottenuto la gara di bocce della<br />

zona Astico-Brenta. Il Sindaco ha premiato i<br />

Capigruppo nella serata finale.<br />

Un grazie ai consiglieri che da maggio a ottobre<br />

curano la manutenzione della pista di bocce e che,<br />

inoltre, garantiscono l’apertura della sede il venerdì<br />

sera.<br />

Massiccia la presenza all’Adunata di Asiago,<br />

dove era presente anche il Sindaco e all’Adunata<br />

Sezionale di Carmignano di Brenta.<br />

In settembre, in collaborazione con l’Amministrazione<br />

Comunale e la Squadra di P.C. ANA Astico<br />

Il Sindaco e gli alpini di Bressanvido e Poianella


Brenta, un’altra serata sul tema: “Associazioni di<br />

volontariato – Volontariato di Protezione Civile” ha<br />

visto la partecipazione di tutte le Associazioni presenti<br />

sul territorio e di un nutrito numero di cittadini.<br />

Un altro impegno tradizionale è l’offerta di vin<br />

brulé e cioccolata la notte di Natale alla comunità<br />

parrocchiale; non ultima inoltre, la beneficenza che<br />

da alcuni anni viene inviata a un nostro compaesano,<br />

missionario in Brasile da oltre cinquant’anni.<br />

CALTRANO<br />

Un sentiero a ricordo dello zio morto in Grecia<br />

Eugenio Sandonà, classe 1946, alpino del genio pionieri<br />

della brigata Cadore, ha recuperato ed aperto<br />

alcuni sentieri nel versante che da Caltrano porta al<br />

monte Paù. Si tratta di un tratto di una mulattiera<br />

militare costruita nel primo conflitto mondiale e del<br />

vecchio tracciato che collegava il paese alla contrada<br />

Tezze. Il lavoro è stato fatto in ricordo dello zio<br />

di Eugenio, l’alpino Sante Sandonà, classe 1920,<br />

deceduto sul fronte greco-albanese il 25 dicembre<br />

1945. Sante fu il primo caltranese a morire nella<br />

seconda guerra mondiale ed il suo ricordo è ancora<br />

vivo nella famiglia. Una semplice lapide, posta<br />

accanto ad un sasso, che era ritrovo di Sante e degli<br />

amici negli anni dell’adolescenza, ne suggella e rinnova<br />

il ricordo.<br />

Eugenio Sandonà (Floriano) accanto al cippo dedicato allo zio Sante<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

CERVARESE S. CROCE<br />

Visita del Presidente<br />

Il Presidente Sezionale G. Galvanin ha visitato<br />

recentemente, unitamente al Capozona Silvano<br />

Turato, la sede del nostro Gruppo. È stato un incontro<br />

molto gradito che è servito anche per mettere<br />

a fuoco le future iniziative che il Gruppo intende<br />

portare avanti.<br />

COSTABISSARA<br />

Attività del Gruppo<br />

Il Gruppo di Costabissara, che già nel febbraio 2006<br />

con il proprio Coro aveva organizzato una giornata<br />

con “crostolata” presso la Casa di Riposo “Villa<br />

Caldogno”, ha ripetuto l’impegno sociale l’11 novembre<br />

scorso, portando allegria e serenità agli<br />

anziani ospiti, che si sono spesso uniti alle cante<br />

del Gruppo. La giornata è stata conclusa con una<br />

“marronata” predisposta dagli alpini, molto gradita<br />

e gustata da tutti.<br />

Da ricordare anche il tradizionale “Babbo Natale alpino”,<br />

che il Gruppo organizza per i bambini della<br />

19


20<br />

locale Casa Materna, e che quest’anno ha riscosso un<br />

particolare successo presso la Chiesa Parrocchiale<br />

di San Giorgio.<br />

GRANCONA<br />

Il 70° è partito!<br />

Il Gruppo Alpini di Grancona è in fase operativa;<br />

infatti si sta attivando per ospitare nel migliore <strong>dei</strong><br />

modi l’Adunata Interzonale Alpina programmata<br />

nei giorni 27-28-29 aprile ’07, ricca di iniziative.<br />

Vogliamo celebrare questa ricorrenza cercando di<br />

non tralasciare nulla. Ora ci stiamo concentrando<br />

sull’obiettivo finale e più ambizioso: la realizzazione<br />

del Monumento dedicato alle “BRIGATE<br />

ALPINE”.<br />

Gli alpini del Gruppo, animati da forte tenacia, capaci<br />

di unire i ricordi del passato a un solidale impegno<br />

per il presente ed il futuro, vogliono lasciare,<br />

con questa opera simbolica, un segno dello loro costante<br />

presenza nella Comunità Civile.<br />

GRISIGNANO<br />

Per non dimenticare<br />

Nel gennaio 2006 un alpino di ben 72 anni,<br />

Bastianello Tiziano, ha partecipato assieme ad altri<br />

tredici alpini a un pellegrinaggio in Russia ripercorrendo<br />

il tragitto dal fiume Don a Nikolajewka.<br />

Con una situazione climatica difficile, il termometro<br />

è sceso anche a –35°/-40° e il terreno era innevato,<br />

in una decina di giorni ha percorso ca. 200 chilometri<br />

raccogliendo testimonianze sulle sofferenze<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

<strong>dei</strong> nostri poveri alpini dagli anziani del posto. È<br />

stata un’esperienza che ha richiesto determinazione<br />

e grinta, non priva di difficoltà, ma affrontata con<br />

decisione per dire una preghiera, per ricordare e<br />

onorare i nostri soldati.<br />

Nel mese di novembre abbiamo fatto un altro pellegrinaggio<br />

al monte Ortigara, fino alla Chiesetta. Per<br />

recitare una preghiera agli Eroi caduti.<br />

Piccole cose in confronto al sacrificio <strong>dei</strong> nostri soldati,<br />

ma che servono “per non dimenticare”.<br />

LONIGO<br />

Autunno ricco di impegni e di soddisfazioni<br />

per gli Alpini di Lonigo<br />

Sabato 28 Ottobre 2006. 25 Alpini con il cappello<br />

si sono ritrovati al cimitero di Lonigo per ricordare<br />

Padre Faccin e tutti i defunti del Gruppo qui sepolti.<br />

Poi trasferimento al cimitero di Arzignano per una<br />

cerimonia analoga.<br />

Giovedì 2 Novembre 2006. Appuntamento alla<br />

Scuola Media con i ragazzi di terza per predisporre<br />

la cerimonia del 4 Novembre.<br />

Sabato 4 Novembre 2006. Festa <strong>dei</strong> genitori all’Asilo<br />

parrocchiale con la “marronata” preparata da noi<br />

Alpini.<br />

Domenica 5 Novembre 2006. Solenne cerimonia<br />

dell’anniversario della Vittoria. Santa Messa, sfilata<br />

per le vie cittadine, alzabandiera ed onori ai Caduti<br />

in un tripudio di tricolori e di figure create dai ragazzi<br />

<strong>delle</strong> medie che facevano ala al passaggio del<br />

Gonfalone, <strong>dei</strong> vessilli e <strong>delle</strong> Autorità.<br />

Domenica 19 Novembre 2006. “Giornata del<br />

Ricordo”. Al mattino solenne Santa Messa presso la<br />

Cappella degli Alpini a San Daniele, presenti Alpini<br />

e famigliari. Nel pomeriggio “Marronata Alpina” in<br />

sede, aperta a tutti.<br />

Sabato 25 Novembre 2006. Banco Alimentare che<br />

ha visto impegnati durante tutta la giornata più di 30<br />

Alpini, con marronata pomeridiana per i clienti del<br />

supermercato SMA.<br />

Venerdì 8 Dicembre 2006. In occasione dell’inizio<br />

<strong>delle</strong> festività natalizie gli Alpini hanno gestito due<br />

punti di ristoro con tè caldo, vin brulè e panettoni. Il<br />

tutto con gioia e soddisfazione <strong>dei</strong> cittadini leoniceni<br />

che hanno apprezzato il servizio offerto.<br />

Tutte queste attività confermano ancora una volta la


vivacità, la disponibilità e la presenza costante del<br />

nostro Gruppo in tutti gli aspetti della vita sociale<br />

della città.<br />

Serata sulla Campagna di Russia<br />

Commozione ed ammirazione alla serata animata<br />

dai giovani Alpini, con la gradita presenza del<br />

Presidente della <strong>Sezione</strong>, Galvanin Giuseppe, del<br />

Responsabile <strong>dei</strong> giovani, Capozona Bressan, del<br />

Capogruppo Crivellari e di numerosi alpini. È stato<br />

presentato un filmato davvero originale sulla<br />

Campagna di Russia da parte di Cosaro Bruno,<br />

appassionato studioso di storia. Guardandolo si<br />

ha la sensazione di essere con quegli Alpini, quei<br />

tedeschi e anche quei russi, nel gelo implacabile<br />

che caratterizza l’ambiente nel quale si muovono,<br />

combattono, muoiono. È un crescendo di tragicità<br />

che fà assumere all’evento dimensioni enormi,<br />

dove vengono richieste ai soldati una capacità di<br />

resistenza e spirito di sacrificio fuori dal comune.<br />

Alla fine, un sentimento di profonda commozione<br />

e di immensa ammirazione ha riempito il<br />

cuore <strong>dei</strong> presenti. In questo frangente, toccante<br />

è il commento del Presidente. Quando lo spirito<br />

e il sentimento del dovere ispirano l’uomo questi<br />

è capace di resistenze sovrumane. È il trionfo<br />

dello spirito sulla materia. I nostri Alpini morti<br />

in Russia, ha continuato, hanno dato un grosso<br />

contributo ad alimentare quello spirito alpino che<br />

in sintesi è dedizione al dovere, obbedienza alla<br />

Patria, solidarietà, amore.<br />

MALO<br />

I venerdì culturali<br />

Nel Gruppo di Malo, ove oltre che ad essere in tanti<br />

(oltre 800 iscritti) e pronti a rimboccarsi le maniche<br />

per andar giù di pala e piccone ogni qualvolta<br />

qualcuno chiede un aiuto, c’è anche chi sta incrementando<br />

una vivace attività di carattere culturale<br />

e formativo.<br />

Dall’ottobre scorso si assiste ad un vero e proprio<br />

salto di qualità, ben fecondato anche dalla mente<br />

vulcanica di un inossidabile Vito Mantia, “il professore”<br />

del Gruppo. L’iniziativa più suggestiva,<br />

sta nell’istituzione di incontri mensili, aperti a tutta<br />

la cittadinanza ed ai sempre graditi ospiti degli al-<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

tri <strong>Gruppi</strong>, ove nel corso di una serata, solitamente<br />

appunto di venerdì, vengono affrontati dai relatori<br />

di turno, temi di carattere storico e contemporaneo,<br />

piuttosto che esibizioni canore o incontri con personaggi,<br />

in diverso modo legati al mondo alpino ed<br />

alla tradizione popolare.<br />

Ad Ottobre, presso l’auditorium della Casa degli<br />

Alpini, un maladense doc, il Tenente Giovanni<br />

Agosti, in forza al 2° rgt Genio Alpini Guastatori,<br />

ha tenuto una ampia e documentata relazione sul<br />

tema: “Alpini in Afganistan”. Il Tenente Agosti, con<br />

l’ausilio anche di proiezioni, ha ben illustrato la sua<br />

esperienza diretta e quella <strong>dei</strong> nostri militari operanti<br />

in ambito Nato, tra la popolazione afgana, coinvolta<br />

suo malgrado, in faide ed interessi di cui risulta difficile<br />

definirne i contorni e pronosticarne una fine.<br />

A Novembre invece, grande serata al cine teatro<br />

Aurora di Malo; ospite il gruppo canoro: “Il<br />

Canzoniere del Progno”, che si è esibito davanti<br />

ad un folto ed attento pubblico, in un coinvolgente<br />

spaccato di vita, che con canti, musiche ed immagini,<br />

ha raccontato le gioie e le fatiche <strong>dei</strong> nostri padri<br />

e nonni, tra le due guerre.<br />

Già completo ormai anche il programma per il prossimo<br />

anno, con temi e contenuti, per i quali sarà data<br />

per tempo, adeguata informazione.<br />

L. Girardi<br />

Malo fà cultura<br />

Nel corso dell’appena concluso 2006, gli alpini<br />

maladensi hanno affrontato con molto impegno un<br />

programma di iniziative che li sta proiettando verso<br />

un salto di qualità che andrà ad integrare quel già<br />

acquisito primato di quantità (oltre ottocento iscritti),<br />

di cui giustamente vanno fieri.<br />

Figura di riferimento e di ispirazione di tanto fervore<br />

creativo è il mitico ultraottantenne Prof. Vito<br />

Mantia, già combattente e reduce nell’ultimo conflitto<br />

mondiale e fertile penna sia di cappello che di<br />

taschino.<br />

Vale la pena citare quelli che sono stati i momenti<br />

più significativi negli ultimi mesi e che hanno visto<br />

imporsi all’attenzione del pubblico, i famosi “venerdì<br />

culturali”, che larga partecipazione di pubblico e<br />

tanti consensi hanno riscosso nella presentazione di<br />

spettacoli quali: “Siori de soca, de rassa pitocca” e<br />

“Natali di guerra”. Momenti nei quali è stata oltre-<br />

21


22<br />

modo gradita la presenza del Presidente Giuseppe<br />

Galvanin con vari componenti del Direttivo sezionale<br />

nonché alpini di vari altri <strong>Gruppi</strong> ed autorità<br />

civili e religiose.<br />

Di un significativo rilancio ha goduto anche la biblioteca,<br />

che con la presentazione del catalogo <strong>dei</strong><br />

volumi e la motivazione degli stessi, promette concrete<br />

prospettive di sensibilizzazione ed interesse<br />

per la lettura e l’arricchimento culturale <strong>dei</strong> singoli.<br />

Altra realtà ormai alla ribalta è la nuova “Corale<br />

Alpina Maladense”, fortemente voluta e realizzata<br />

con grande determinazione da tutto il Gruppo e che<br />

ha avuto il suo seppur timido debutto, in occasione<br />

della serata del 22 Dicembre scorso, presso la Sala<br />

Consigliare del Comune di Malo.<br />

La “<strong>Sezione</strong> cultura” del Gruppo non si adagia comunque<br />

sugli allori e già per i prossimi mesi ha in<br />

cantiere programmi ed iniziative di sicuro coinvolgimento,<br />

non solo per gli alpini ma anche per tutta<br />

la cittadinanza e quanti altri, sempre graditissimi<br />

ospiti, vorranno onorare con la loro presenza, l’impegno<br />

di questi volonterosi, nel promuovere una<br />

immagine dell’alpinità, al passo ed in sintonia con<br />

l’evoluzione <strong>dei</strong> tempi e <strong>dei</strong> mutati panorami che ci<br />

circondano.<br />

MONTEGALDA<br />

Luigi Girardi<br />

Incontro con i bambini di Chernobil<br />

Grazie al Capogruppo Riondato che, con tutto il<br />

suo Gruppo di Bastia di Rovolon, da anni collabora<br />

con l’associazione “PER UN SORRISO”.<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

Anche noi del Gruppo di Montegalda abbiamo potuto<br />

visitare la casa di accoglienza internazionale<br />

San Domenico Savio di Rovolon, accolti con estrema<br />

gioia dalla responsabile della struttura assieme<br />

alle collaboratrici.<br />

Dal 1999 in questa struttura l’associazione ospita,<br />

da aprile a settembre, gruppi di bambini con gravi<br />

problemi di salute o che vivono in condizioni disagiate<br />

e provenienti dalle zone povere del mondo.<br />

In occasione della nostra visita del settembre scorso,<br />

vi erano ospitati circa venti bambini bielorussi<br />

vittime innocenti della contaminazione nucleare di<br />

Chernobyl; assieme a loro vi era un’insegnante bielorussa<br />

e l’interprete.<br />

Nel periodo che trascorrono in Italia i bambini possono<br />

migliorare la loro condizione fisica e psicologica,<br />

oltre ad ottenere le necessarie cure mediche.<br />

Questo consente loro di ritornare al proprio paese<br />

rinvigoriti nel fisico e nello spirito, così da poter affrontare<br />

la dura realtà della loro vita quotidiana.<br />

È evidente che anche quest’associazione ha necessità<br />

di aiuto economico per proseguire nell’opera<br />

intrapresa, in particolare per il costo <strong>dei</strong> biglietti<br />

aerei.<br />

Nonostante la vicinanza geografica a Montegalda,<br />

solo recentemente e quasi per caso siamo venuti a<br />

conoscenza di questa pregevole iniziativa che anche<br />

il nostro Gruppo ha ritenuto meritoria di aiuto.<br />

Proprio per evitare che attività di questa portata rimangano<br />

sconosciute, riteniamo utile informare tutti<br />

i <strong>Gruppi</strong> della sezione di <strong>Vicenza</strong> dell’esistenza di<br />

questa realtà.<br />

(www.perunsorriso.com - tel/fax 049 5226022)


ORGIANO<br />

Sul Rifugio più alto d’Europa<br />

Monte Rosa Capanna Regina Margherita<br />

4554s.l.m. 26 e 27 Agosto 2006<br />

Sulle nude rocce, sui perenni<br />

ghiacciai…; Finalmente siamo<br />

riusciti a portare il nostro<br />

Gagliardetto là, in alto, dove<br />

l’unico rumore è il ticchettio<br />

sul giubbotto provocato dalla<br />

neve ghiacciata sospinta dal<br />

La cordata a due; Bollin<br />

Fabio e Martello Sandra<br />

vento frenetico. Arrivati dopo<br />

4 ore di cammino ci ritrovia-<br />

mo con il respiro molto pesante e le gambe affaticate.<br />

Qui prima di togliermi i ramponi ho deciso<br />

di leggere la preghiera dell’alpino e magicamente il<br />

vento si è fermato come se anch’esso volesse rendere<br />

omaggio ai nostri Caduti. Il sole splendente<br />

e il letto di nuvole che ricopriva le pianure ci ha<br />

dato un’atmosfera magica e grandissima soddisfazione.<br />

Ci ha fatto sentire lì…. un po’ più vicino ai<br />

nostri cari. Io faccio parte <strong>dei</strong> giovani alpini “almeno<br />

cosi siamo stati inquadrati” e mi sembra giusto<br />

con questo piccolo articolo dimostrare che siamo<br />

presenti e lo saremo sempre di più. Ringraziando<br />

l’attuale presidente Nazionale per la fiducia e l’investimento<br />

di tempo a noi dedicato, volevo anche<br />

ricordare che quest’anno si è votato il nuovo direttivo<br />

del Gruppo Alpini di Orgiano di cui faccio<br />

parte in qualità di Segretario: Bracesco Domenico<br />

(Consigliere), Bollin Fabio (Segretario), Buso<br />

Giovanni (Consigliere), Cappellotto Alessandro<br />

(Consigliere), Corazza Leonzio (Consigliere),<br />

Gottardi Angelo (Capogruppo), Scaggion Roberto<br />

(Consigliere), Turella Luigi (Tesoriere).<br />

Tanti auguri.<br />

SARCEDO<br />

Due giorni con gli amici alpini di Biella<br />

Il tutto ebbe inizio quando partecipammo all’adunata<br />

di Cagliari in Sardegna.<br />

Lì incontrammo gli alpini di Biella e, si sa, quando<br />

si incotrano gli alpini, anche se di diverse provincie<br />

e anche se hanno fatto la naja in differenti Brigate,<br />

l’amicizia si stringe subito e, proprio da lì è iniziata<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

questa bella amicizia che ci ha portato nel 2004 a<br />

essere ospiti nelle sede della sezione di Biella per la<br />

festa del 132° compleanno degli alpini.<br />

Presenti il Prefetto di Biella, il Presidente Nazionale<br />

Corrado Perona e tutto il Consiglio sezionale con il<br />

Presidente Edoardo Gaja in testa.<br />

Dopo la cerimonia siamo stati ospiti a cena in<br />

<strong>Sezione</strong> ed è stata una gran festa.<br />

Il sabato e la domenica successivi abbiamo partecipato<br />

a Casale Monferrato al 7° raduno del 1°<br />

raggruppamento, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta<br />

e Francia e sono state emozioni forti, soprattutto<br />

la domenica mattina quando tanti vicentini,<br />

trapiantati lì per lavoro, vedendo il vessillo della<br />

<strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>, sono venuti con le lacrime<br />

agli occhi a salutarci, commossi nel vedere alpini<br />

della loro terra natale che ricordano con nostalgia<br />

ed orgoglio.<br />

La sfilata finale è stata anch’essa molto avvincente,<br />

(con noi ha sfilato anche il Gen.le Maurizio Gorza),<br />

con 25.000 persone, stimate, lungo le transenne.<br />

Ma torniamo ai due giorni di Biella.<br />

Il 16 ottobre mi giunge una telefonata dall’amico<br />

Ermanno che ci invita per il 28-29 ottobre all’inaugurazione<br />

della nuova Sede sezionale. Contatto il<br />

mio Capo Zona Giuseppe Arbori, perché chieda al<br />

Presidente cav. Giuseppe Galvanin il permesso di<br />

portare il Vessillo sezionale a Biella. Detto fatto, il<br />

Vessillo è concesso.<br />

Organizzato il tutto, sabato mattina siamo partiti.<br />

Quando siamo arrivati nella nuova sede, Ermanno<br />

e gli altri amici erano lì che ci aspettavano. Dopo<br />

i calorosi saluti ci hanno fatto visitare la nuova<br />

sede sezionale, molto bella e spaziosa, alle 16.30<br />

ci hanno accompagnato ai giardini Zumaglini,<br />

dove abbiamo salutato il Presidente Nazionale<br />

Perona, i Consiglieri nazionali Brunello e Botter e<br />

il Presidente sezionale Gaja.<br />

Qui si è svolta la cerimonia con la deposizione della<br />

corona di alloro al monumento <strong>dei</strong> Caduti ed è iniziata<br />

la sfilata che ha attraversato tutto il centro di<br />

Biella, in mezzo a due ali di folla plaudente. Siamo<br />

stati ricevuti nella sala consiliare per il saluto del<br />

Sindaco, dott.Vittorino Barazzotto, anche lui alpino,<br />

poi avanti fino al teatro Villani, dove c’è stata<br />

la rappresentazione teatrale “Il Cappello Alpino...<br />

racconta”.<br />

Domenica 29 ore 9.30, nonostante ai sabato sera<br />

23


24<br />

avessimo fatto un po’ tardi, (si fà per dire) io e il<br />

Capo Zona e i due miei alpini abbiamo partecipato<br />

alla cerimonia nel piazzale della nuova sede: alzabandiera,<br />

discorso dell’autorità, S.Messa al campo,<br />

benedizione e inaugurazione della nuova sede da<br />

parte del Presidente nazionale Corrado Perona e<br />

gentile signora Anna.<br />

E’arrivato poi il momento di salutarci, dopo due<br />

giorni vissuti in allegria, con la promessa di rivederci<br />

a Cuneo.<br />

VICENZA – “G. REOLON”<br />

Aldo Brunello<br />

Il Gruppo “G. Reolon” di S. Pio X nel periodo<br />

autunnale ed in prossimità <strong>delle</strong> feste natalizie ha<br />

promosso alcune iniziative atte a consolidare la presenza<br />

del volontariato alpino nella realtà sociale del<br />

quartiere.<br />

La gestione <strong>delle</strong> “marronate” effettuate nel mese di<br />

novembre 2006 presso i supermercati di via Giuriato<br />

e Cà Balbi e l’offerta di vin brulé e cioccolata calda<br />

del 23 dicembre, hanno permesso la raccolta di<br />

offerte spontanee in considerevole misura, da destinare,<br />

tramite la San Vincenzo parrocchiale, a favore<br />

di situazioni di particolare disagio economico e sociale<br />

del quartiere.<br />

L’8 dicembre 2006, in occasione del Concerto di<br />

Natale organizzato dalla Circoscrizione presso la<br />

Chiesa di S. Pio X, il Gruppo si è fatto carico del<br />

ristoro degli intervenuti, riscuotendo un eccellente<br />

gradimento.<br />

Nella mattinata del 17 dicembre, in collaborazione<br />

con il gruppo scouts della parrocchia, una decina di<br />

soci hanno visitato un buon numero di anziani del<br />

quartiere, gran parte soli, malati, non autosufficienti,<br />

portando loro l’augurio di un Natale un po’ più<br />

sereno e il dono, simbolico ma gradito, di una “stella<br />

di Natale”.<br />

Il 20 gennaio 2007, il Gruppo ha organizzato una<br />

“cena di solidarietà” in onore degli ospiti della comunità<br />

terapeutica “La villetta” di via Volpato: un<br />

gesto significativo per offrire un paio d’ore diverse<br />

a persone ritenute abbastanza “scomode” nel nostro<br />

contesto sociale.<br />

<strong>Vita</strong> <strong>delle</strong> <strong>Zone</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Gruppi</strong><br />

Alpin fa grado ora anche in DVD<br />

Ora è possibile consultare, e conservare, più<br />

agevolmente “Alpin fa grado”.<br />

È stata infatti completata la raccolta <strong>dei</strong> numeri<br />

da giugno 1953 a tutto il 2006, più tre<br />

numeri usciti in prova nei mesi di settembre,<br />

ottobre e novembre dell’anno 1948.<br />

I numeri sono contenuti in un DVD in vendita<br />

presso la <strong>Sezione</strong> al prezzo di € 15,00.<br />

I numeri di quest’anno saranno reperibili<br />

sul portale www.anavicenza.it in formato<br />

PDF, le cui pagine possono essere visionate<br />

e stampate.<br />

Gli interessati alla raccolta, singolo associato<br />

o <strong>Gruppi</strong> ANA, possono farne richiesta<br />

al seguente indirizzo: Associazione<br />

Nazionale Alpini – <strong>Sezione</strong> di <strong>Vicenza</strong>, V.le<br />

B. D’Alviano, 6 – 36100 <strong>Vicenza</strong>.<br />

Serata di cori<br />

Il Gruppo Alpini Zovencedo – San Gottardo<br />

vi invita alla 3° rassegna di cori alpini sabato<br />

17/03/2007 alle ore 20,30, presso la chiesa<br />

parrocchiale di San Gottardo (comune di<br />

Zovencedo)<br />

Cori partecipanti:<br />

CORO BRIGATA CADORE - in congedo<br />

CORO BRIGATA ALPINA OROBICA - in<br />

congedo<br />

CORO VAL LIONA<br />

L’ingresso è libero


Rinnovo direttivi in carica<br />

per il triennio 2007/2009<br />

ALTAVILLA VICENTINA<br />

Capogruppo: Ruggera Aldo<br />

Consiglieri: Barbato Silvano, Camera Giovanni, Carlotto Claudio,<br />

Casarotto Pietro, Centofante Dino, Creazzo Stefano, Galvanin Luciano,<br />

Groppo Francesco, Nicoletti Benedetto, Pellizzaro Francesco, Pertile<br />

Angelo, Tessarolo Angelo (segretario), Todesco Mario.<br />

BOLZANO VICENTINO<br />

Capogruppo: Paccagnella Albano<br />

Consiglieri: Biasia Orlando, Brusaporco Ottorino, Brusaporco Pietro,<br />

Gasparotto Lino, Menin Bruno, Orfano Livio, Pelizzer Bruno, Rizzotto<br />

Giovanni, Rocchetto Emilio, Rossi Romano, Strazzabosco Nereo,<br />

Zaccaria Giovanni, Zulian Tarcisio (segretario).<br />

BRENDOLA<br />

Capogruppo: Giancarlo Lovato,<br />

Consiglieri: Giuseppe Bisognin, Sergio Bisognin, Stefano Bisognin,<br />

Gerolamo Corato, Alberto De Boni, Claudio Fizzotti, Vittorino Gaio,<br />

Federico<br />

Murzio.<br />

CRESPADORO<br />

Capogruppo: Tibaldo Vittorio<br />

Consiglieri: Bauce Nicola, Cocco Adamo, Dalla Pozza Marco, Ferrari<br />

Fernando, Ferrari Giuseppe, Graizzaro Massimo, Grandi Germano, Roncari<br />

Renzo (segretario), Selmo Antonio, Sitara Sereno, Zanconato Vincenzo.<br />

GRANCONA<br />

Capo Gruppo: Roberto Marconato<br />

Consiglio Direttivo: Baldovin Claudio, Bellin Bruno, Bisognin Mirco,<br />

Casalin Gianfranco, Covolo Primo, Ferron Giuseppe, Marconato<br />

Giorgio, Marconato Pietro, Panzarotto Sergio, Soldà Remigio,<br />

Sommaggio Miguel, Tancredi Gianfranco, Ularetti Gianfranco.<br />

Rappresentanti Amici degli Alpini: Baldovin Manuel, Luna Bruno,<br />

Marconato Michele.<br />

ISOLA VICENTINA<br />

Capogruppo: Zanella Giuseppe<br />

Consiglieri: Abalotti Antonio. Calta Ugo, Campana Antonio, Cocco<br />

Domenico, Cortiana Carlo, Cortiana Paolo, Cumerlato Paolo,<br />

Galvanetto Bruno, Galvanetto Emiliano (segretario), Gugole Gabriele.<br />

Pendin Luigi, Revelin Gianluigi, Rizzi Bruno, Ronzani Giovanni.<br />

MARANO VICENTINO<br />

Capogruppo: De Muri Adalberto<br />

Consiglieri: Arcaro Bruno, Basso Giuseppe, Berlato Giacomo, Canova<br />

Mirko, Dal Bianco Giampietro, Eberle Francesco, Valenza Giancarlo,<br />

Viero Giacomo, Zambon Giuseppe (segretario), Zambon Ivano.<br />

MONTEVIALE<br />

Capogruppo: Baruffato Domenico<br />

Consiglieri: Bertoldo Gino, Caoduro Umberto, Carraro Valentino,<br />

Ceccato Severino (segretario), Cegalin Nicola, Corato Ottavio, Corato<br />

Silvano, Florio Antonio, Guglielmi Giuliano, Leonardi Giovanni,<br />

Lorenzato Mirto, Menti Sergio, Toldo Augusto, Zacchini Giuseppe,<br />

Zemin Flaviano, Zorzin Attilio.<br />

MONTORSO VICENTINO<br />

Capogruppo: Tibaldo Federico<br />

Consiglieri: Baldisserotto Michele, Biasin Giuseppe, Brea Marcello,<br />

Brunello Michele, Castagna Isidoro, Cenci Giuseppe, Cocco Marcello,<br />

Dario Angelo, Ferrari Davide, Lovato Faustino, Negretto Mirco,<br />

Nicolato Renzo, Ongaro Adriano, Penzo Nicola, Sottoriva Nereo<br />

(segretario), Tadiotto Tranquillo, Tibaldi Pierattilio, Visentin Fabio,<br />

Zaffari Giuseppe, Zorzi Orazio,<br />

MOSSANO<br />

Capogruppo: Martini Antonio<br />

Consiglieri: Albertin Giuseppe, Capraro Ivano, Ceruffi Flavio (segretario),<br />

Fabris Germano, Masiero Fiorenzo, Miazzo Gino, Mucchietto<br />

Gianfranco, Pegoraro Danilo, Pierantoni Luciano, Poppi Ruggero,<br />

Quartarolo Maurizio, Trevisan Enzo, Zavatta Danilo.<br />

Rinnovo direttivi<br />

NOGAROLE<br />

Capogruppo: Bruttomesso Bruno<br />

Consiglieri: Chiarello Maurizio, Corato Renato, Nardi Diego (segretario),<br />

Roviaro Giuseppe, Verda Eugenio, Zarantonello Giuseppe,<br />

Zarantonello Paolo.<br />

ORGIANO<br />

Capogruppo: Gottardi Angelo<br />

Consiglieri: Bollin Fabio (segretario), Bracesco Domenico, Buso<br />

Giovanni, Cappellotto Alessandro, Corazza Leonzio, Scaggion Roberto,<br />

Turella Luigi.<br />

POVOLARO<br />

Capogruppo: Corrà Giovanni<br />

Consiglieri: Azzi Attilio, Barausse Eugenio, Borgo Giovanni, Clavello<br />

Vladimiro, Dalla Pria Antonio (segretario), De Stefani Paolo, Fraccaro<br />

Ennio, Longhin Luciano; Peruzzi Luigi, Seganfreddo Francesco, Santin<br />

Virginio, Veller Bortolo, Veller Diego.<br />

POZZOLO<br />

Capo Gruppo: Attilio Sommo Cerato<br />

Consiglio Direttivo: Bellin Antonio, Carminato Eugenio, Cattin Franco,<br />

De Grandi Silvio, Sella Gianfranco, Scalzotto Fernando.<br />

Rappresentante Amici degli Alpini: Bellin Andrea.<br />

SAN GERMANO DEI BERICI<br />

Capo Gruppo: Mauro Castagna<br />

Consiglio Direttivo: Bertesina Germano, Ceolato Gabriele, Menoncin<br />

Giorgio, Trevisan Andrea, Trevisan Emilio, Trevisan Siro.<br />

SAN GIOVANNI IN MONTE<br />

Capo Gruppo: Adriano Santiago<br />

Consiglio Direttivo: Bonato Almerino, Campesato Paolo, Dalla Rosa<br />

Fabio, Fortunato Luigino, Mattiello Alberto, Molon Sandro, Pontarin<br />

Marenziano, Rapo Damiano.<br />

Rappresentante Amici degli Alpini: Rossato Celestino.<br />

VICENZA – BORGO CASALE “R. e G. TOSATO”<br />

Capogruppo: Pavan Roberto<br />

Consiglieri: Bertoldo Luciano, Brendolin Pietro Bodinetti Antonio,<br />

Boesso Bruno, Carli Giuseppe, Carta Lorenzo, Dalla Valle Renato, De<br />

Maria Francesco, Franceschi Flavio, Manfrin Danillo, Marchesini Clodio<br />

(segretario), Nani Renzo, Penazzato Giuseppe, Peruzzi Luciano, Piva<br />

Amedeo, Silvestri Lino, Valeri Paolo, Zanon Umberto, Zonta Virginio.<br />

VICENZA – “GIURIOLO”<br />

Capogruppo: Basso Renato<br />

Consiglieri: Addeo Alessandro, Buggiarin Maurizio, Chilese Daniele,<br />

Dalla Pozza Massimo, Dalle Ave Dino Fortunato, Fincato Mariano,<br />

Pevere Igor, Scarso Andrea.<br />

VICENZA – “G. REOLON”<br />

Capogruppo: Testolin Giuseppe<br />

Consiglieri: Costa Piergiorgio, Duso Eligio, Giaretta Giancarlo, Lobba<br />

Carlo Alberto, Mion Antonio, Ongaro Gianluigi, Rossato Roberto,<br />

Scantamburlo Franco.<br />

VILLA DEL FERRO<br />

Capo Gruppo: Marco Dalla Vecchia<br />

Consiglio Direttivo: Borinato Andrea, Ceretta Tarcisio, Matteazzi<br />

Fabio, Mattiolo Graziano, Ongaro Graziano, Tagliaferro Corrado,<br />

Zulian Luigi.<br />

ZERMEGHEDO<br />

Capogruppo: Casella Michele<br />

Consiglieri: Castegnaro Renzo, Culpo Claudio, Facin Giuseppe, Marangoni<br />

Tullio, Nardi Danilo, Zanetti Enrico, Zerbato Ivano (segretario).<br />

ZOVENCEDO/SAN GOTTARDO<br />

Capo Gruppo: Mirko Casarotto<br />

Consiglio Direttivo: Calgarotto Ottavio, Casarotto Amelio, Da Soghe<br />

Ivan, Franceschini Guerrino, Franceschini Paolo, Maran Adolino,<br />

Maran Renzo, Mattiello Mario, Mazzucco Flavio, Zazzeron Giuseppe,<br />

Zazzeron Ivan.<br />

Rappresentante Amici degli Alpini: Maran Renzo.<br />

25


26<br />

Memorial Gino Rosin<br />

Circa 150 atleti si sono ritrovati<br />

in una bella giornata di sole nello<br />

splendido scenario del lago di<br />

Fimon per disputare il 3° memorial<br />

Gino Rosin. Gara voluta e organizzata<br />

da Olfeo Dal Lago con<br />

il G.S.A. e la famiglia Rosin, per<br />

ricordare l’atleta, l’alpino, ma<br />

soprattutto l’amico Gino.<br />

Si tratta di una gara di corsa a<br />

staffetta composta da 3 atleti che<br />

devono fare, a testa, un giro del<br />

lago di km 4,100.<br />

Il piu veloce è risultato Barcarolo<br />

Michele che ha impiegato<br />

12’39”;<br />

seguito dall’atleta del G.S.A.<br />

Grasselli Denis 12’54” e Vivian Enrico 12’55”;<br />

mentre in campo femminile dominava Michela<br />

Zorzanello in 14’06” davanti a Boniolo Anna<br />

15’07”<br />

Da segnalare l’ottimo 3° posto della staffetta femminile<br />

del G.S.A. , composta da Pertegato Giuliana,<br />

Campese Anna, Danese M. Antonietta.<br />

Manifestazione che si segnala per l’alto numero di<br />

atlete donne partecipanti: ben 27 presenze, e atleti<br />

venuti da fuori provincia.<br />

Sono intervenuti alla manifestazione il presidente<br />

sezionale Galvanin cav. Giuseppe, il Sindaco di<br />

Arcugnano Zolla cav. Vittorio, l’assessore allo sport<br />

Bedin Gian Emilio.<br />

Ottima l’affluenza di pubblico, lungo il percorso,<br />

che incitava gli atleti al loro passaggio.<br />

Le staffette vincitrici di categoria:<br />

Cat. A fino a 110 anni (somma dell’età)<br />

1° Barcarolo Michele-Zordan Andrea-Rosin Martino<br />

- 39’16”<br />

Cat. B Da 111 A 150 Anni<br />

1° Centofante Giorgio - Vivian Enrico - Bidese<br />

Giovanni 39’35”<br />

Cat. C Oltre 151 Anni<br />

1° Masiero Orazio - Bevilacqua Dario - Berti Luigi<br />

43’11”<br />

Cat. femminile<br />

1° Zozanello Michela - Boniolo Anna - Antoniazzi<br />

Cristina 44’30”<br />

La pagina dello sport<br />

Centofante in luce a Taglio di Po<br />

Giorgio Centofante<br />

A difendere i colori del G.S.A. al Campionato regionale<br />

di corsa campestre Taglio di Po (Rovigo)<br />

ci ha pensato Giorgio Centofante. Anche se non<br />

giovanissimo (classe 59) ha messo in riga molti<br />

giovani in una gara dove bisognava dare tutto, ma<br />

da buon Alpino stringeva i denti ed agguantava un<br />

ottimo 4° posto assoluto e primo della categoria<br />

master M 45.<br />

Complimenti Giorgio e grazie per l’impegno e l’attaccamento<br />

che hai per i colori del G.S.A.


CORRIDA DI SANTO STEFANO<br />

Una decina di atleti sono andati a difendere i colori<br />

del G.S.A. a Cusignana Bassa di Giavera del<br />

Montello (TV)in una gara nazionale di corsa su strada,<br />

con atleti di assoluto valore internazionale. I nostri<br />

portavano a casa due ottime vittorie di categoria<br />

con Giovanni Bidese nella Master M40 e Giorgio<br />

Centofante nella MM45 ed altri ottimi piazzamenti<br />

con i restanti atleti confermando il G.S.A. come una<br />

<strong>delle</strong> società più forti del Veneto.<br />

PREMIAZIONE TROFEO<br />

SCALATORE D’ORO<br />

Si è svolta il giorno 28 ottobre 2006 nel palasport<br />

di Grisignano di Zocco, nell’intervallo della rassegna<br />

cori, la premiazione del trofeo “Lo scalatore<br />

d’oro”.<br />

Si tratta di cinque gare di corsa in montagna organizzate<br />

dai <strong>Gruppi</strong> Alpini locali in collaborazione<br />

con la <strong>Sezione</strong> tramite il G.S.A.<br />

Le gare sono: Santorso-Monte Summano, Staro-<br />

Campogrosso, Trofeo ANA S. Pietro Mussolino,<br />

trofeo Monte Civillina a San Quirico di Valdagno,<br />

Trofeo Periz a Posina, che hanno visto la partecipa-<br />

La pagina dello sport<br />

zione di oltre 450 atleti.<br />

Sono intervenuti alla cerimonia il Presidente sezionale<br />

Galvanin cav. Giuseppe, il Generale Domenico<br />

Inecco e il Sindaco di Grisignano.<br />

I vari vincitori <strong>delle</strong> categorie sono:<br />

Categoria Assoluta:<br />

1° Spanevello Lucio ANA San Quirico scalatore<br />

d’ORO.<br />

2° Bertoldo Stefano G.S.A. <strong>Vicenza</strong><br />

3° Perin Pietro ANA San Quirico<br />

cat. Dai 40 ai 50 anni: 1° Mosele Luigino<br />

2° Danzo Luciano G.S.A. <strong>Vicenza</strong><br />

3° Busellato Graziano ANA S. Quirico<br />

cat. Oltre 50 anni:<br />

1° Savio Ennio G.S.A. <strong>Vicenza</strong><br />

2° Valente Raffaello G.S.A. <strong>Vicenza</strong><br />

3° Fabris Dino D.L.F. <strong>Vicenza</strong><br />

categoria femminile:<br />

1° Pertegato Giuliana G.S.A. <strong>Vicenza</strong><br />

2° Bassan Rosanna G.S.A. <strong>Vicenza</strong><br />

Ottima l’accoglienza che il folto pubblico presente<br />

ha riservato agli atleti, i quali sono stati entusiasti<br />

dell’esperienza e con la volontà di ripeterla anche<br />

per le prossime edizioni.<br />

Dal Lago Olfeo<br />

27


28<br />

Parilamo di noi<br />

Comincia con questo numero di Alpin fa Grado una<br />

maggiore attenzione alla rubrica sulla Protezione<br />

Civile sezionale. Da alpini bonaccioni quali siamo<br />

abbiamo spesso trascurato l’immagine della nostra<br />

organizzazione di P.C., vero fiore all’occhiello<br />

dell’attività sezionale, invidiata spesso da tante<br />

altre Sezioni, lodata dalle Istituzioni per il livello<br />

di efficienza, indispensabile per l’importante ruolo<br />

che localmente riveste, ma, ahimè, forse poco<br />

conosciuta dai nostri ventimila soci, figuriamoci<br />

dall’altra gente.<br />

Per questo c’è bisogno di una cura di visibilità, la<br />

necessità di fare marketing, usando un termine commerciale,<br />

proprio perché è giusto che la gente sappia<br />

quello che fanno gli Alpini e la loro organizzazione<br />

di P.C., per non essere talvolta offuscati dall’attività<br />

(a volte è proprio poca cosa) <strong>delle</strong> tante organizzazioni<br />

di P.C. che localmente stanno nascendo come<br />

i funghi.<br />

Ecco quindi la necessità di rimboccarci le maniche<br />

anche sotto l’aspetto mediatico con varie iniziative<br />

che vedranno presto la luce e perché no, servendoci<br />

anche del nostro giornale.<br />

L’attività <strong>delle</strong> nostre squadre è veramente intensa:<br />

spesso i fine settimana sono impegnati per interventi<br />

locali in virtù <strong>delle</strong> convenzioni sottoscritte con i<br />

Comuni, che hanno individuato nella nostra organizzazione<br />

la soluzione ai loro obblighi in materia<br />

di P.C.; c’è poi tutta l’attività della <strong>Sezione</strong>.<br />

Verrebbe da pensare che i volontari non sono mai<br />

Protezione civile<br />

fermi e questo spesso è realtà, perché fra i piccoli<br />

spazi di tempo libero bisogna trovare posto anche<br />

per la formazione individuale; questa è importantissima<br />

perché strettamente collegata all’efficienza<br />

<strong>delle</strong> squadre e dell’organizzazione tutta.<br />

In pratica cerchiamo di scostarci dall’immagine<br />

del volontario con in mano il solo badile (a volte e<br />

soprattutto nelle calamità ci viene richiesto anche<br />

quello) e puntiamo su un volontario qualificato.<br />

La <strong>Sezione</strong> punta molto sulla qualifica individuale e<br />

promuove corsi di vario tipo; altri vengono proposti<br />

da altri organi istituzionali.<br />

È così che 10 volontari della squadra Val Chiampo<br />

hanno partecipato ad un corso base antincendio<br />

boschivo organizzato dai servizi forestali regionali<br />

di <strong>Vicenza</strong>; il corso è stato articolato in due<br />

giornate dello scorso mese di novembre, per un<br />

totale di 16 ore di istruzione. La formazione è stata<br />

specifica sulle tematiche legate agli incendi boschivi,<br />

sull’utilizzo <strong>delle</strong> attrezzature e <strong>dei</strong> dispositivi<br />

di protezione individuale, sull’applicazione<br />

<strong>delle</strong> tecniche di spegnimento e sulle problematiche<br />

legate all’organizzazione <strong>delle</strong> operazioni di<br />

intervento.<br />

Alla fine del corso tutti i volontari, che devono fra<br />

l’altro godere di particolare stato di salute, sono<br />

risultati idonei all’intervento sul fronte del fuoco.<br />

Complimenti…<br />

Nella <strong>Sezione</strong> esistono due squadre antincendio, la<br />

Val Chiampo e la Val Liona.<br />

Altri venticinque volontari, in rappresentanza <strong>delle</strong><br />

varie squadre, stanno seguendo un corso per la<br />

formazione di responsabili di sanità. È<br />

un corso che si articola in alcuni incontri<br />

di mezza giornata e prevede lezioni<br />

teoriche ed interventi pratici; la sede è<br />

Montecchio Precalcino, presso la nuova<br />

struttura a disposizione della squadra<br />

sanitaria, sempre super impegnata.<br />

Infine altri volontari stanno partecipando<br />

ad un corso tenuto dalla squadra trasmissioni<br />

finalizzato all’apprendimento<br />

di un corretto linguaggio e della padronanza<br />

nell’uso della radio.<br />

Un bravo a tutti giunga dalle righe del<br />

nostro giornale.<br />

Toni Moro


La squadra di<br />

Caldogno<br />

Pubblichiamo volentieri<br />

un articolo sulla squadra<br />

di Caldogno, l’ultima nata<br />

nella nostra organizzazione<br />

di P.C., che con grande<br />

entusiasmo ed impegno si<br />

sta mettendo alla pari con<br />

le altre squadre. La foto<br />

la ritrae nel giorno della<br />

presentazione ufficiale,<br />

alla presenza <strong>delle</strong> massime<br />

Autorità comunali<br />

e associative. Benvenuta<br />

Caldogno.<br />

Anche il Gruppo Alpini<br />

di Caldogno, su interessamento<br />

del suo capo Ottavio Menara, aveva da tempo<br />

gettato le basi per la costituzione di una squadra<br />

di P. C., che potesse rappresentare l’espressione dello<br />

spirito di civile solidarietà del gruppo stesso e la<br />

sua organizzazione per la prevenzione e l’assistenza<br />

alla popolazione in qualsiasi momento e per qualsiasi<br />

evento.<br />

La squadra, anche se ancora limitata all’ambito<br />

territoriale di competenza del Gruppo Alpini<br />

di Caldogno, è tendenzialmente aperta ad una sua<br />

espansione verso altre realtà che dovessero sorgere<br />

nella zona.<br />

La nascita della P.C. ANA di Caldogno è datata 7<br />

febbraio 2005, quando, alla presenza del vice coordinatore<br />

sezionale Toni Moro, è stata tenuta presso la<br />

locale sede degli Alpini la prima riunione per muovere<br />

i primi passi nella P.C. ANA, ma la presentazione<br />

ufficiale è avvenuta il 4 giugno 2006 alla presenza<br />

del Presidente sezionale Giuseppe Galvanin,<br />

del Gen. Maurizio Gorza, coordinatore nazionale<br />

della P.C. ANA, del capo zona Rino Filippi. A dar<br />

lustro all’evento la partecipazione del neo Sindaco<br />

del Comune di Caldogno Marcello Vezzaro e dell’assessore<br />

responsabile della P.C. dell’unione <strong>dei</strong><br />

comuni di Caldogno, Costabissara e Isola Vicentina<br />

Sig. Luigi Pozzato.<br />

Dopo la S. Messa officiata nella Parrocchiale di<br />

Caldogno dall’Arciprete don Gigi Maistrello, la benedizione<br />

della squadra, con la splendida cornice<br />

Protezione civile<br />

creata dalla presenza <strong>delle</strong> altre squadre intervenute<br />

per l’occasione; poi la cerimonia si è spostata presso<br />

le “ barchesse “ di villa Caldogno per le foto di rito,<br />

i discorsi <strong>delle</strong> autorità, il rinfresco.<br />

La presentazione della squadra di P.C. ANA<br />

Caldogno è avvenuta in concomitanza con una serie<br />

di altre importanti manifestazioni cittadine che le ha<br />

permesso di farsi conoscere dal numeroso pubblico<br />

presente.<br />

La squadra è composta da una ventina di volontari,<br />

ha un proprio gruppo logistico ed ha individuato<br />

il proprio capo squadra nella persona di Radames<br />

Saccozza; dispone già di un soccorritore e due infermieri<br />

di cui uno diplomato.<br />

Nonostante la tenera età e la carenza di mezzi, la<br />

squadra ha già partecipato in forza a tutte le esercitazioni<br />

sezionali e ad altre organizzate localmente,<br />

quali il presupposto di una esondazione, la messa<br />

in sicurezza di un ponte, la ricerca di un disperso<br />

feritosi ed il suo recupero.<br />

La squadra è molto attenta alla formazione individuale<br />

e partecipa numerosa ai vari corsi organizzati<br />

dalla <strong>Sezione</strong> e dalla Provincia, nonché ai propri.<br />

La carenza di mezzi e importanti dotazioni di squadra,<br />

che del resto è tipica <strong>delle</strong> giovani formazioni di<br />

P.C. ANA, non diminuiscono l’entusiasmo e lo spirito<br />

altruistico, ma la squadra confida di risolvere presto<br />

anche queste esigenze organizzative grazie anche<br />

al supporto economico <strong>delle</strong> Amministrazioni locali.<br />

29


30<br />

Il socio Turato Giampietro è stato premiato con la<br />

“Croce d’oro” della Fidass per il raggiungimento<br />

<strong>delle</strong> 100 donazioni di sangue. Al bravo donatore<br />

i complimenti vivissimi dal Gruppo e dalla<br />

Redazione.<br />

TORRI – LERINO<br />

Il Gruppo porge le congratulazioni al socio alpino<br />

Zaccaria Antonio,già Dottore in Farmacia,<br />

che in data 26/10/2006 ha conseguito la Laurea in<br />

“Scienze religiose” discutendo col Prof. Roberto<br />

Tommasi della Facoltà Teologica del Triveneto la<br />

tesi: “La scienza tra ragione e fede: chiarificazioni<br />

utili per impostare la questione <strong>dei</strong> rapporti tra<br />

scienza e fede”. Congratulazioni anche da parte della<br />

Redazione.<br />

CREAZZO<br />

Il Gruppo Alpini è orgoglioso di presentare alla<br />

nostra grande Famiglia<br />

Alpina il Tenente Alpino<br />

FOCHESATO Alessandro,<br />

classe 1980, figlio del<br />

compianto Capo Gruppo<br />

A.N.A.di Creazzo Signor<br />

FOCHESATO Francesco,<br />

classe 1952.<br />

“Buon sangue non mente”.<br />

Con determinazione il nostro<br />

Alessandro, in onore del<br />

papà, fortemente Alpino, ha<br />

frequentato il 181° Corso<br />

dell’Accademia Militare di Modena e la Scuola di<br />

Applicazione Militare di Torino conseguendo brillantemente,<br />

nel luglio scorso, la Laurea in “Scienze<br />

Strategiche”.<br />

Ora è stato assegnato e presta servizio al 5°<br />

Reggimento Alpini di Vipiteno (Bolzano).<br />

Il Gruppo Alpini di Creazzo si congratula con il neo<br />

Tenente per la Sua tenacia, volontà e bravura; con<br />

la mamma per la Sua dedizione agli Alpini, con la<br />

sorella per il Suo incitamento e con i nonni pieni di<br />

gioia nel vedere il nipote “Ufficiale degli Alpini”.<br />

Con gli auguri più sinceri, il Gruppo Alpini di<br />

Creazzo invia, al nostro Tenente degli Alpini<br />

Alessandro Fochesato un arrivederci a presto, magari<br />

a Vipiteno.<br />

Alpini che si fanno onore<br />

SOVIZZO<br />

Le Penne Nere Sovizzesi<br />

hanno festeggiato i 50 di sacerdozio<br />

di Padre Gino Dalla<br />

Vecchia, co-fondatore del<br />

Gruppo ANA di Sovizzo, attuale<br />

Superiore del Centro<br />

culturale “Stella Mattutina”.<br />

Lo vediamo nella foto ritratto<br />

accanto al fratello Giovanni.<br />

BELLE FAMIGLIE<br />

Ecco una bella famiglia del Gruppo di Rozzampia:<br />

Marsetti Bortolo cl. ’43 Btg. “Val Cismon” ritratto<br />

con i figli Mirko cl. ’75, 7° Alpini C.C. e Stefano cl.<br />

’81 Btg. “Feltre” e lo zio Binotto Antonio, alpino a<br />

Tai di Cadore.<br />

INCONTRI<br />

Non si incontravano dalla metà degli anni ’50 e si<br />

sono incontrati all’Adunata di Asiago, da sinistra:<br />

Fiorello Savegnago di Carrè, Cristian Rigoni di<br />

Asiago, Mario Carretta di Carré e il Gen. Roberto<br />

Stella di Asiago.


Notizie familiari<br />

Cinquantesimo di matrimonio ed ultra<br />

Ci congratuliamo con tutti i nostri soci che recentemente hanno festeggiato importanti traguardi<br />

della loro vita. A tutti i più cordiali e calorosi auguri di… buon proseguimento.<br />

L’Alpino Zambello cav. Angelo<br />

del Gruppo di Alonte, ex combattente<br />

e pluridecorato, per il<br />

60° di matrimonio con la gentile<br />

consorte Romilda Battistello.<br />

L’Alpino Luigi Pendin del<br />

Gruppo di Isola Vicentina per<br />

il 50° di nozze con la gentile<br />

Elide Sbalchiero.<br />

L’Alpino Antonio Ferrian del<br />

Gruppo di Villa del Ferro per<br />

le nozze d’oro con la gentile<br />

Agnese Mainente.<br />

L’Alpino Lancioni Ottorino del<br />

Gruppo di San Rocco di Tretto,<br />

ex combattente, per il 60° anniversario<br />

di matrimonio con la<br />

gentile signora Erinna Veronese.<br />

L’Alpino Fochesato Guido del<br />

Gruppo di Malo in occasione<br />

del 50° di matrimonio con la<br />

gentile consorte Maria Dosi<br />

L’Alpino Claire Ruaro del<br />

Gruppo di Marano Vicentino<br />

in occasione del 50° di<br />

Matrimonio con la gentile signora<br />

Rosina Meneghini.<br />

***<br />

L’Alpino Angelo Franchetto del<br />

Gruppo di Villa del Ferro per il<br />

50° anniversario di matrimonio<br />

con la signora Giuseppina<br />

Peota.<br />

L’Alpino Iselle Gianfranco,<br />

del Gruppo di Creazzo, per i<br />

50 anni di matrimonio con la<br />

consorte Vilma Calearo.<br />

L’Alpino Remigio Laghetto<br />

del Gruppo di Rozzampia per<br />

le nozze d’oro festeggiate con<br />

la consorte Rosina Battistello.<br />

Nozze<br />

d’argento<br />

Dal Gruppo di Torreselle le<br />

felicitazioni degli Alpini per<br />

il socio Gianni Cestonaro<br />

e gentile consorte Marisa<br />

Tamiozzo; e per Gianfranco<br />

Sottoriva e gentile consorte<br />

Lucia Zanrosso.<br />

31


32<br />

ASIGLIANO VENETO<br />

Tommaso di Samanta e Gianluca Farina<br />

BARBARANO VICENTINO<br />

Francesco di Marijsa e Federico Dresseno<br />

Leila di Martina e Andrera Pretto<br />

Alessandro di Antonella e Domenico Pozza<br />

BRESSANVIDO<br />

Aurora di Resi e Vittorio De Bortoli<br />

CALVENE<br />

Michael di Monica e Stefano Binotto<br />

CAMPIGLIA DEI BERICI<br />

Roberto di Barbara e Fabrizio Vencato<br />

CHIAMPO<br />

Matteo di Gabriella e Adelino Pieropan<br />

Beatrice di Valentina e Mirco Danda<br />

Stefano di Roberta e Giorgio Marchetto<br />

Fabio di Betty e Roberto Marcassan<br />

COSTOZZA<br />

Massimo di Raffaella e Marco Scalzotto<br />

CREAZZO<br />

Miriam di Silvia e Matteo Stefani<br />

FARA VICENTINA<br />

Alex di Paola e Andrea Sperotto<br />

LUGO<br />

Ithan di Ester e Giuseppe Manzardo<br />

MARANO VICENTINO<br />

Giulia di Federica e Ennio Rigon<br />

MONTECCHIO MAGGIORE<br />

Alessia di Federica e Marco Zanni<br />

Emmanuele di Pamela e Marco Cozza<br />

Notizie familiari<br />

Nati<br />

MONTE DI MALO<br />

Martina di Annalisa e Giancarlo Cogo<br />

Gabriele di Silvia e Valentino Stefani<br />

POSINA<br />

Sofia di Nadia e Vittorio Giroli<br />

Daniele di Elisa e Denis Lighezzolo<br />

QUINTO VICENTINO<br />

Riccardo di Stefania e Devis Carraro<br />

Isabella di Carla e Paolo Maran<br />

SAN LAZZARO “O. SALVIATI”<br />

Enrico di Valentina e Michele Milano<br />

SAN GIOVANNI IN MONTE<br />

Matteo di Rosita e Giancarlo Zampogna<br />

Giulia di Barbara e Celestino Rossato<br />

SETTECA’<br />

Valentina di Cristina e Nicola Dani<br />

TONEZZA DEL CIMONE<br />

Manuel di Laura e Massimo Recher<br />

TORREBELVICINO<br />

Davide di Alessandra e Roberto Dalla Vecchia<br />

TORRI-LERINO<br />

Giovanni di Antonella e Cesare Scacco<br />

Caterina di Elena e Sergio Timpretti<br />

VILLAGANZERLA<br />

Samuele di Mirka e Luca Viadarin<br />

Giovanni Paolo di Caroline e Francesco Zanotto<br />

ZERMEGHEDO<br />

Sandro di Barbara e Giuseppe Facin


Calendario manifestazioni 2007<br />

6 gennaio<br />

VICENZA<br />

Santa Messa dell’Epifania<br />

in suffragio degli Alpini andati avanti<br />

28 gennaio<br />

MOSSANO<br />

Commemorazione Sezionale di Nikolajewka<br />

11 marzo<br />

VICENZA<br />

Assemblea annuale <strong>dei</strong> delegati<br />

3 marzo<br />

MONTE CORNO<br />

Campionati Sezionali di Sci-Fondo<br />

4 marzo<br />

MONTE VERENA<br />

Campionati Sezionali di Sci<br />

Slalom Gigante<br />

15 aprile<br />

MONTEGALDA<br />

Festa del Gruppo<br />

22 aprile<br />

VILLAGGIO DEL SOLE –VICENZA<br />

40° anniversario fondazione Gruppo<br />

28/29/30 aprile/1maggio<br />

GRANCONA<br />

70° anniversario fondazione Gruppo<br />

Adunata Interzonale<br />

12/13 maggio<br />

CUNEO<br />

80^ Adunata Nazionale<br />

20 maggio<br />

SAN BORTOLO –VICENZA<br />

40° anniversario fondazione Gruppo<br />

26 maggio<br />

ARZIGNANO<br />

Rassegna Sezionale Cori A.N.A.<br />

1/2 giugno<br />

SAN PIETRO IN GU (PD)<br />

15° anniversario fondazione Gruppo<br />

3 giugno (mattino)<br />

NANTO<br />

Inaugurazione BAITA ALPINA<br />

3 giugno (pomeriggio)<br />

GAMBELLARA<br />

60° Anniversario Fondazione Gruppo<br />

8/9 giugno<br />

POIANELLA<br />

Adunata di Zona e inaugurazione<br />

monumento ai caduti<br />

9/10 giugno<br />

BORGO CASALE -VICENZA-<br />

50° Anniversario Fondazione Gruppo<br />

16/17 giugno<br />

ARZIGNANO<br />

Raduno Triveneto<br />

23-24 giugno<br />

CALDOGNO<br />

50° anniversario fondazione Gruppo<br />

2 settembre<br />

MONTE PASUBIO<br />

Pellegrinaggio Sezionale<br />

10 settembre<br />

MAROLA<br />

50° Anniversario Fondazione Gruppo<br />

15/16 settembre<br />

VILLAVERLA<br />

Adunata Sezionale<br />

21/22/23 settembre<br />

MELEDO<br />

30° anniversario fondazione Gruppo<br />

28/29/30 settembre<br />

ARZIGNANO<br />

Esercitazione Triveneta di Protezione Civile<br />

6/7 ottobre<br />

MONTECCHIO PRECALCINO<br />

60° Anniversario Fondazione Gruppo<br />

28 ottobre<br />

MONTECCHIO MAGGIORE<br />

Raduno Reduci Btg. <strong>Vicenza</strong><br />

e Btg. Val Leogra<br />

2 dicembre<br />

Riunione <strong>dei</strong> Capigruppo<br />

33


34<br />

ALMISANO<br />

Alp. Silvio Crivellaro<br />

cl. 1926 – Btg. Bassano<br />

ALMISANO<br />

Alp. Pietro Dal Grande<br />

cl. 1941 – Btg. Belluno<br />

ARZIGNANO<br />

Alp. Primo Gasparoni<br />

cl.1932 – 8° Regg.<br />

ASIGLIANO VENETO<br />

Art. Giuliano Zampieri<br />

cl.1947 – Gruppo Lanzo<br />

Lutti<br />

Il vessillo sezionale è listato a lutto per la recente scomparsa di numerosi amici alpini.<br />

Alla loro memoria vada il nostro pensiero riconoscente per la dedizione associativa<br />

dimostrata. Ai congiunti <strong>dei</strong> soci scomparsi giungano, nel momento del dolore, le più<br />

sentite condoglianze ed i sensi della solidarietà fraterna <strong>delle</strong> “penne nere” vicentine.<br />

BARBARANO VICENTINO<br />

Alp. Angelo Dalla Rosa<br />

cl. 1941 – Brig. Cadore<br />

BOLZANO VICENTINO<br />

Alp. Gasparotto dr. Francesco<br />

Classe 1934<br />

BOLZANO VICENTINO<br />

Art. Efrem Spiller<br />

Gruppo Agordo<br />

CAGNANO<br />

Alp. Dario Fortuna<br />

Classe 1943<br />

CALVENE<br />

C.G. Dario Brazzale<br />

7° Alpini<br />

CAMPEDELLO<br />

Art. Cipriano Marchetto<br />

6° Artimontagna<br />

CAMPEDELLO<br />

Capitano Andrea Corbetti<br />

Div. Julia – Reduce di<br />

Russia<br />

CARRE’<br />

Art. Anastasio Pesavento<br />

cl. 1943 – 6°Artimontagna<br />

CHIAMPO<br />

C.M. Antonio Bevilacqua<br />

Btg. <strong>Vicenza</strong> – Croce di Guerra<br />

Fronte Greco Albanese<br />

COSTABISSARA<br />

Alp. Lino De Corinti<br />

cl.1933 – 6° Alpini<br />

ENNA SANTACATERINA<br />

Alp. Vittorio Calesella<br />

cl. 1931 –6° Alpini<br />

ISOLA VICENTINA<br />

Alp. Ettorino Rizzi<br />

classe 1924


MONTECCHIO MAGGIORE<br />

Alp. Luigi Trevisan (Moro)<br />

cl. 1926 – Btg. Bolzano<br />

MONTEVIALE<br />

Alp. Dante Limongi<br />

Genio Pionieri<br />

PIOVENE ROCCHETTE<br />

Alp. Silvano Dal Santo<br />

cl. 1939 – Btg. Belluno<br />

POVOLARO<br />

C.M. Antonio Borgo<br />

Classe 1941<br />

SAN GIOVANNI IN MONTE<br />

Alp. Pietro Dal Lago<br />

classe 1917<br />

SCHIO<br />

Alp. Eddie Nicoli<br />

cl. 1931 – 5° Regg.<br />

SCHIO<br />

Alp. Ilario Pertegato<br />

cl. 1939 – Brig. Cadore<br />

SCHIO<br />

Magg. Appio Claudio Grossato<br />

cl. 1916 – già dell’Istituto<br />

Geografico Militare di Firenze<br />

SCHIO<br />

Art. Mario Boniver<br />

cl. 1924 – Gruppo “Belluno”<br />

SOVIZZO<br />

Alp. Emilio Maran<br />

cl. 1921 – Div. Julia<br />

Lutti<br />

TONEZZA DEL CIMONE<br />

Alp. Luigi Dalla Via<br />

7° Alpini – Btg. Belluno<br />

TORRI-LERINO<br />

Alp. Guorgio Slaviero<br />

cl. 1943 – 7° Alpini<br />

VELO D’ASTICO<br />

Alp. Giovanni Crivellaro<br />

cl. 1941 – 7° Regg.<br />

VELO D’ASTICO<br />

Art. Anselmo Dal Prà<br />

cl. 1934 – 6° Artimontagna<br />

VELO D’ASTICO<br />

Art. Giuseppe Lanaro<br />

cl. 1932 – Gruppo Lanzo<br />

ZERMEGHEDO<br />

Alp. Giovanni Stenco<br />

cl. 1930 – Btg. Bolzano<br />

ZERMEGHEDO<br />

Alp. Eliseo Castaman<br />

cl. 1924 – 9° Alpini<br />

VILLAVERLA<br />

Art. Silvano Ronzani<br />

cl. 1946 – 6° Montagna<br />

VILLAVERLA<br />

Alp. Giuseppe Varo<br />

cl. 1927 – Btg. Tolmezzo<br />

QUINTO VICENTINO<br />

Alp. Giuseppe Migliorini<br />

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