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Indicazioni operative<br />
Testimonianze<br />
14 3 • L’educazione in famiglia<br />
Emmi Pikler, la grande educatrice pediatra che ha fondato la casa dei<br />
bambini di via Loczy, a Budapest, ha organizzato perchè ogni bambino<br />
avesse un rapporto privilegiato con un adulto, sapendo che sarebbe<br />
stato un po’ folle pensare che stesse bene con tutti gli adulti. Così un bambino,<br />
a Loczy, vive con molti adulti attorno, ma uno è quello con cui entra in<br />
sintonia. Questo vuol dire qualcosa.<br />
Noi adulti non possiamo “spiegare” il mondo. Possiamo viverlo insieme a<br />
chi cresce e vi entra, essendo il mondo già presente da qualche milione di<br />
anni, e per nessuno fatto su misura. Nessuno ha il mondo a disposizione.<br />
Nessuno ha il mondo per lui. Tutti devono condividerlo. E chi cresce, con la<br />
SD o no, impara questo accompagnato da chi gli vuole bene. Che probabilmente<br />
hanno non “un modo” di voler bene, ma ciascuno il proprio modo di<br />
voler bene. Meglio: così sa subito che ci sono più modi di voler bene, come<br />
ci sono molti modi di conoscere.<br />
Questo significa che è importante vincere la tentazione di fare ogni sforzo<br />
per fare incontrare un figlio unicamente con adulti che agiscano come piace<br />
a noi… Un grande regalo che un genitore può fare a suo figlio è permettere<br />
che incontri una pluralità di comportamenti, una diversità di modi di fare…<br />
In questo, un genitore diventerà più importante: comincerà presto a farsi<br />
“raccontare” e a farsi “sorprendere” dal figlio per le “novità” che può incontrare<br />
e “raccontare”. Raccontare non significa solo dire, ma anche cantare,<br />
mimare, utilizzare oggetti… e molti altri modi di arrivare a comunicare le<br />
piccole novità che aiutano a crescere avendo un punto di riferimento solido<br />
nel o nei genitori.<br />
La consapevolezza di non essere stato sereno si recepisce a posteriori,<br />
è normale avere una reazione relativa allo sconvolgimento che<br />
porta un non equilibrio che si riconquista nel tempo.<br />
Per me è stato importante l’aiuto e l’appoggio ricevuto da mio marito, che<br />
è stato il punto di partenza di una sfida da vincere nella crescita del bambino.<br />
A me preoccupa più il futuro, non per i combattimenti, ma per il “dopo di<br />
noi”. Mia moglie si è dimostrata più forte. Quello che risulta fonte di maggior<br />
preoccupazione è l’ambiente esterno, la società.<br />
Nella mia esperienza, la presenza di cardiopatie e le malformazioni importanti<br />
hanno spostato l’attenzione sulla salute e sull’emergenza della “sopravvivenza”,<br />
e hanno messo in secondo piano la sindrome.<br />
Senza illuderci sulla disabilità, il dolore e la disillusione di aspettative non<br />
soddisfatte possono accadere indipendentemente dalla SD. L’accettazione