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Risposta breve<br />
Indicazioni operative<br />
32 3 • L’educazione in famiglia<br />
Io ho sempre affermato che avere una sorella per mio figlio, una secondogenita<br />
vicina per età, ha costituito una chance veramente importante. Io<br />
amavo definire mia figlia la prima e più importante terapista a tutto campo<br />
del fratello. Non si è mai fermata a considerare limiti le difficoltà di mio figlio,<br />
l’ha sempre spinto ad insistere a provare a mettersi in gioco molto più<br />
di quanto abbiamo fatto io e mio marito. Ha avuto periodi di gelosia e di<br />
opposizione, ho dovuto darle tutte le spiegazioni che mi ha richiesto anche<br />
quando non era in grado di recepire a pieno quello che cercavo di rendere<br />
comprensibile. Adesso che sono due adolescenti sono complici nelle loro<br />
rivendicazioni e vivono l’uno il mondo dell’altro pur essendo molto diversi<br />
nel carattere e nelle scelte. Li accomuna lo sport e per fortuna da un paio<br />
d’anni lo sport integrato al quale si sta aprendo l’organizzazione degli Special<br />
Olimpycs. Gareggiare nell’ambito della stessa organizzazione, e per mia<br />
figlia prestarsi anche come volontaria, ha rafforzato ancora di più quel vivere<br />
insieme e gioire insieme delle loro conquiste.<br />
Essere fratello di persona con SD non vuol dire necessariamente farsene<br />
carico, ma quando la famiglia funziona diventa quasi spontaneo.<br />
10. Il rapporto fra fratelli e sorelle è diverso se<br />
uno di loro ha la sindrome di Down?<br />
Sì, ma non necessariamente in modo negativo.<br />
I fratelli, anche piccolissimi, di un bambino con SD si accorgono della<br />
sua diversità e sanno accoglierla se viene loro spiegata in modo semplice<br />
e diretto.<br />
Tenuto conto di questo aspetto, il loro rapporto sarà del tutto simile ad un<br />
qualunque altro rapporto tra fratelli.<br />
Bisogna partire da due presupposti, uno scontato l’altro un po’<br />
meno:<br />
1) il rapporto tra fratelli presenta sempre delle peculiarità che lo rendono diverso<br />
e “unico”;<br />
2) i fratelli di un bambino con SD percepiscono l’atmosfera circostante (umori,<br />
maggiori attenzioni, silenzi, ecc.) e dunque la sua diversità fin dai primissimi<br />
anni, e considerano tutto ciò parte integrante della loro esistenza.<br />
Ne consegue che il miglior modo per favorire la percezione di una diversità<br />
“positiva” è fornire ai fratelli il prima possibile informazioni chiare e semplici.