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3 • L’educazione in famiglia<br />
Decisi di far consegnare nei primi giorni di scuola a tutta la classe e ai docenti<br />
questo opuscolo che fu ovviamente letto da tutte le famiglie dei compagni dopo<br />
essere stato illustrato in classe. Anche con mio figlio facemmo la stessa cosa,<br />
ovviamente cercammo di rendere il contenuto ancora più semplice di quello che<br />
era. Devo dire che ancora qualche ragazzo a distanza di parecchi anni ricorda in<br />
giorno in cui si parlò di Colla a scuola e poi a casa. L’episodio emblematico fu<br />
però la giornata nazionale delle persone con SD dell’ottobre 2003.<br />
Mio figlio aveva 10 anni e mezzo e la sorella ne compiva 8 proprio in quella settimana.<br />
Decisi che avrei spiegato ad entrambi il significato di quella giornata e<br />
soprattutto il significato di SD.<br />
Come dire a due bambini presi dai loro giochi che volevo portarli presso uno degli<br />
stand allestiti per l’occasione? Iniziai in verità molto impacciata a dirgli che<br />
era un giorno di festa e sapevo che la parola festa evocava in loro l’associazione<br />
di idee “torta e coca-cola”. Il resto della testimonianza lo affido ad un articolo<br />
che scrissi immediatamente dopo e che pubblicai per il sito di Educazione &<br />
Scuola di Dario Cillo (www.edscuola.it), di cui riporto di seguito alcuni stralci.<br />
Devo aggiungere solo che da allora è stato un crescendo non solo di consapevolezza,<br />
ma anche di sfida alla propria disabilità da parte di mio figlio.<br />
A volte questa consapevolezza lo scoraggia negli alti e bassi di umore di un<br />
adolescente, alle volte lo porta ad affrontare nuove sfide nella certezza che<br />
“volere è potere”.<br />
La farfalla invisibile<br />
Una domenica come le altre, in famiglia alle prese con tutto ciò che si accumula<br />
da fare durante la settimana. Eppure non potevo fare finta di niente, volevo<br />
dare un giusto spazio ad una giornata che non poteva rimanerci indifferente.<br />
Per niente facile spiegare a mio figlio della giornata nazionale dedicata alla sua<br />
disabilità: ad un certo punto del mio discorso, senza per altro sorprendermi,<br />
mi ha ribadito deciso: “Voglio, regalo, torta e bandierine!!!” “No, non è la tua<br />
festa!!! È importante che tutti sappiano che sei un bambino come tanti anzi che<br />
sei davvero speciale e non solo per noi: in questo giorno dovrebbero scoprirlo<br />
in tanti.” Ci decidiamo tardi ad uscire e raggiungiamo uno dei punti di incontro<br />
dove le associazioni distribuiscono materiale informativo. Stanno volantinando<br />
tra l’indifferenza generale, pochi quelli che si fermano dimostrando interesse.<br />
Lui non demorde: vuole un riconoscimento tangibile tutto suo per questa giornata.<br />
Di fronte al gazebo dell’AIPD c’è un fast food, il suo preferito. Ci sediamo<br />
là ad osservare quello che avviene mentre lui soddisfatto si celebra a suo modo<br />
la ricorrenza con hamburger e patatine, ci sono anche palloncini e bandierine<br />
ma si accontenta del giocattolino compreso nel menù. I volontari smontano<br />
il punto informazioni mentre la gente nel centro commerciale è ancora tanta.<br />
Intanto mio figlio sta allegramente confrontando le sue conoscenze di ingle-