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Alzati e cammina - Parrocchia San Leone Magno

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gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi<br />

compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo<br />

soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno,<br />

prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti<br />

restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino<br />

a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi<br />

compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro<br />

padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo<br />

e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito<br />

perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo<br />

compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone<br />

lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il<br />

dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non<br />

perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».<br />

…È MEDITATA<br />

Ancora un brano evangelico di Matteo sulla necessità di perdonare.<br />

Provocato dalla domanda di Pietro su quante volte un uomo deve<br />

perdonare il proprio fratello, Gesù prima insegna che non ci sono<br />

limiti da porre al perdono (il numero sette, simbolo di perfezione,<br />

moltiplicato per settanta, indica una realtà incalcolabile), poi con la<br />

parabola del servo spietato ricorda ancora che all’uomo conviene<br />

perdonare, perché in questo modo egli potrà chiedere la misericordia<br />

a Dio per le proprie colpe. Il perdono, ricordiamocelo, è l’espressione<br />

più alta dell’amore. E poiché l’amore, per sua natura, non pone limiti<br />

(chi di noi si sognerebbe di dire ad una persona che lo ama «amami<br />

fino a…e poi basta»?), neanche il perdono, se è veramente tale, ha<br />

confini di spazio o di tempo: bisogna perdonare tutti e sempre, fino a<br />

«rendere bene per male». Impossibile? Con le nostre sole forze.<br />

Possibile se impariamo a guardare Cristo, se gli chiediamo la grazia di<br />

muoverci al perdono, se ricordiamo l’infinità di volte con cui il Padre<br />

ci riaccoglie come figli.<br />

«Pro-Vocazione»<br />

Una relazione tra persone non è autentica e stabile che quando è<br />

fondata sull’accettazione delle debolezze, il perdono e la speranza di<br />

una crescita.<br />

Jean Vanier<br />

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