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Giochi: industria del giocattolo sotto pressione - Credit Suisse ...

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CREDIT SUISSE<br />

Bulletin_3.05<br />

08<br />

Il gioco spiana la via nella vita<br />

Fino al sesto anno di età un bambino gioca in media 15 000 ore,<br />

ossia da sei a otto ore al giorno. Sull’arco dei dieci anni successivi<br />

si aggiungono da 7000 a 10 000 ore: asilo e scuola elementare<br />

esigono il loro tributo. Complessivamente fanno comunque ben<br />

oltre 20 000 ore.<br />

Secondo gli studi sul gioco, i bambini che giocano molto e sono<br />

profondamente immersi nell’attività ludica dimostrano un migliore<br />

ragionamento logico e più elevate capacità di concentrazione, migliore<br />

memoria, maggiore apertura di spirito, un vocabolario e doti<br />

linguistiche più differenziati; intuiscono meglio i concetti di quantità,<br />

numero, colore e forma, sono più inventivi e smascherano più rapidamente<br />

ed efficacemente tentativi di manipolazione rispetto ai loro<br />

compagni meno dediti al gioco.<br />

Perché, quando acquistiamo la consapevolezza <strong>del</strong>la «serietà<br />

<strong>del</strong>la vita», questi criteri dovrebbero perdere validità ? Perché agli<br />

adulti dovrebbero essere precluse tali opportunità ? Non si smette<br />

mai di imparare ed è ormai comprovato che la mente umana può<br />

essere allenata fino a tarda età. Istituti quali la Memory Clinic di<br />

Basilea si avvalgono di questa conoscenza. E, chi lo sa, forse persone<br />

come Jürg Gubler sono proprio gli antesignani di un nuovo<br />

corso.<br />

Prospettiva insolita: Jürg Gubler (davanti), Matthias Schuppisser<br />

(centro), Franco Cavallini (dietro) sul tavoliere <strong>del</strong> gioco di<br />

economia Ökonomikus Basics da loro sviluppato.<br />

Accresciuta consapevolezza dei meccanismi aziendali e cambiamento<br />

<strong>del</strong>le prospettive sono il leitmotiv <strong>del</strong> colloquio con Gubler. Ci racconta<br />

di come i committenti abbiano abbandonato le proprie riserve dopo una<br />

prima esperienza con Game Solution. Ci parla di come i partecipanti<br />

abbiano modificato la propria visione <strong>del</strong>le cose. Da ultimo, illustra il<br />

radicale cambio di prospettiva che ha sperimentato in prima persona:<br />

nel 1990 Gubler si mette in proprio quale organizzatore di seminari per<br />

le risorse umane e nel 2002 inizia a collaborare con Franco Cavallini,<br />

ex responsabile <strong>del</strong>la formazione bancaria di base presso il <strong>Credit</strong><br />

<strong>Suisse</strong>. Assieme fondano Game Solution AG, che offre seminari di<br />

formazione e perfezionamento professionale attraverso soluzioni ludiche,<br />

come appare dal prospetto <strong>del</strong>la ditta.<br />

La vita di Gubler non è certamente un gioco. « Ma attraverso il gioco<br />

viviamo meglio », asserisce compiaciuto. Ovviamente non si tratta di<br />

perseguire il mero divertimento per i partecipanti ai seminari. « Imparare<br />

attraverso il gioco, questa è la meta. Ma l’attenzione rimane proiettata<br />

sull’apprendimento ».<br />

Un buon gioco è frutto di centinaia di ore di lavoro<br />

Un approccio ludico all’apprendimento, laddove ha senso e ragion<br />

d’essere: una formula che funziona. Nel frattempo si è unito al team di<br />

Game Solution AG Matthias Schuppisser, già docente di comunicazione<br />

e tecnica di moderazione presso l’Istituto superiore per tecnica ed<br />

economia di Coira. La lista dei clienti ha raggiunto una ragguardevole<br />

lunghezza, e per alcuni di loro vengono addirittura sviluppati giochi di<br />

formazione <strong>del</strong> personale e di marketing su misura. «Lo sviluppo di un<br />

nuovo gioco è un processo assai dispendioso. È impensabile poter<br />

fatturare al cliente le ore di tempo investite. Un buon gioco da tavola è<br />

infatti il frutto di centinaia di ore di sviluppo e di collaudo. I medesimi<br />

‹nodi› si presentano e ripresentano a più riprese e possono essere<br />

eliminati solo mediante innumerevoli test ».<br />

Tutto sommato i tre titolari <strong>del</strong>la ditta irradiano non solo buon umore<br />

ma anche convinzione. « È indispensabile che sia così. Solo chi crede in<br />

quello che fa può avere successo. So che non dico nulla di nuovo. Ma a<br />

differenza di molti altri, che predicano bene e razzolano male, noi cerchiamo<br />

davvero di conciliare teoria e pratica lavorativa. Quando i presupposti<br />

sono dati il lavoro si trasforma automaticamente in divertimento ».<br />

Il successo come prodotto <strong>del</strong>la passione per il proprio lavoro. Forse<br />

c’era bisogno che qualcuno ce lo rammentasse. Il biglietto da visita<br />

di Game Solution AG recita: « Società per soluzioni ludiche ». Il trio ha<br />

certamente individuato la soluzione ludica per la propria vita. Tre buffoni<br />

con il gioco per missione ? « Apprendimento e gioco vanno a braccetto.<br />

Il gioco è un linguaggio universale che costituisce la base <strong>del</strong>l’esperienza.<br />

La logica di questo ragionamento dovrebbe essere palese.<br />

Nei primi dieci anni <strong>del</strong>la nostra esistenza il gioco è la nostra<br />

principale attività: giochiamo per imparare a conoscere il mondo. Crede<br />

che la natura avrebbe predisposto le cose in questo modo se fosse<br />

esistita davvero un’alternativa migliore ? ».<br />

Foto: Gee Ly

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