Settembre/Ottobre 2010 - Consulenti del Lavoro

Pubblicazione mensile dell’Ordine e dell’Ente di Previdenza dei Consulenti del Lavoro
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CNS/CBPA-NA/129/08, valida dal 07/04/2008 - Mensile - Euro 0,10
N U M E R O C I N Q U E • S E T T E M B R E / O T T O B R E 2 0 1 0 • A N N O X I
INPS: SERVIZI TELEMATICI OFF LINE

N U M E R O C I N Q U E • S E T T E M B R E / O T T O B R E 2 0 1 0 • A N N O X I
Sommario
1 Editoriale
Promuoviamo
l’occupazione
di Mauro Capitanio
2 Verso una
riforma possibile
Sei domande a...
Marina Calderone
4 Resoconto
Assemblea CPO
Avanti con
la riforma
6 Caro Onorevole
di Rosario De Luca
8 Indagine
Fondazione Studi
INPS: servizi
telematici off line
10 INPS: lavori in corso
12 Comunicare
le Professioni
in televisione
Intervista ad Andrea Vianello
14 Servidori:
Pari opportunità,
un’autostrada
da percorrere assieme
5Settembre/Ottobre 2010
Anno XI
Chiuso in redazione il 16 settembre 2010
16 Per un Welfare
dei Professionisti
Intervista al Presidente
AdePP, Andrea Camporese
18 Dignità e decoro:
un dovere
per i professionisti
di Giuseppe D’Angelo
19 Formazione:
tra università e
Consulenti del Lavoro
di Sergio Giorgini
20 L’eccellenza
emerge tramite
gli ordini
Intervista a Stefano Amore
22
L.U.L. elettronico
di Stefano Zoffoli
24
Col vento in poppa
di Massimo Iesu
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ilConsulente
del Lavoro
PROMUOVIAMO
L’OCCUPAZIONE
a cura di Mauro Capitanio, Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro
Quella del Consulente del Lavoro
è una figura divenuta
sempre più importante nel
mercato del lavoro del nostro
Paese, collocandosi in posizione centrale
tra impresa, istituzioni pubbliche
e lavoratori.
Dal 1979 (legge n. 12), anno di riconoscimento
dell’Ordine professionale,
il volto di questa professione
è profondamente mutato. Da
conoscitore della tecnica retributiva
e contributiva aziendale, il Consulente
del Lavoro si è andato affermando,
per formazione culturale
e per competenza professionale,
anche in materia di contabilità e
consulenza fiscale, costituendo di
fatto il punto di riferimento delle
imprese medio-piccole.
Se inizialmente il professionista si
limitava ad elaborare i cedolini paga,
infatti, adesso si può definire
come il principale gestore in outsourcing
di tutte le problematiche
aziendali dalla consulenza del lavoro
alla contabilità, dalla contrattualistica
all’applicazione della
normativa sulla sicurezza, dalle
problematiche fiscali alla ricerca e
selezione del personale.
Quest’ultima, fra tutte quelle elencate,
è sicuramente l’attività a cui
sino ad oggi abbiamo dedicato me-
no tempo e meno attenzione.
Tuttavia, a mio avviso, e con la
consapevolezza dell’importanza del
ruolo di grande rilievo etico-sociale
che oggi rivestiamo, sono convinto
che la gestione a tutto tondo
delle risorse umane diverrà, nel futuro
più prossimo, il vero fattore
strategico di sviluppo della nostra
Categoria.
L’impegno che in qualità di Presidente
della Fondazione Lavoro sto
profondendo insieme a tutto il
Consiglio d’Amministrazione ed alla
Struttura è volto al raggiungimento
di questo obiettivo.
EDITORIALE
L’anno appena trascorso è stato, infatti,
un anno importante per la
nostra Fondazione. Un anno che,
anche grazie alle nuove attività, ha
visto un notevole incremento dei
delegati (giunti a 2200) e del fatturato.
Il network dei Consulenti del
Lavoro, dunque, cresce in numero e
in importanza. Lo testimoniano anche
le continue richieste di collaborazione
che ci pervengono da
strutture “pubbliche” (ISFOL ed ITA-
LIALAVORO su tutte) e da associazioni
ed imprese private.
Il merito di tale risultato è indubbiamente
da dividere con i nostri
Delegati che operano e si impegnano
sul territorio, con il Consiglio
Nazionale e con la Fondazione Studi,
la cui intuizione sui tirocini formativi
e di orientamento è stata
determinante.
Nel prossimo futuro continueremo,
lavorando in sinergia, ad impegnarci
su questa strada; la possibilità
offerta a tutti i Consulenti di attivare
nel proprio studio ed in autonomia
i tirocini non è la meta: è il
primo passo verso una completa integrazione
e parificazione dei servizi
pubblici e privati per l’impiego,
così da rendere il Consulente del
Lavoro soggetto sempre più centrale
nel mercato del lavoro.
1

2
ilConsulente
del Lavoro
VERSO UNA RIFORMA
POSSIBILE
SEI DOMANDE A .
MARINA
CALDERONE
Dopo le modifiche del 2007
che hanno reso obbligatorio
il diploma di laurea per l’accesso
alla professione, è stata
presentata all’Assemblea dei presidenti
la riforma della legge 12/79.
Quali sono i punti qualificanti?
“La bozza di documento di riforma
della Legge 12/79, presentata ai
dirigenti di Categoria nella scorsa
Assemblea, ha lo scopo principale di
rendere moderne e rispondenti alle
nuove esigenze del mercato le norme
che regolamentano la professione
di Consulente del Lavoro.
Si è ritenuto fondamentale prima
di tutto inserire un articolo che
specifichi in modo dettagliato chi è
il Consulente del Lavoro e qual è
l’oggetto della professione. Il grande
compromesso storico-politico
dell’attuale articolo 1 della Legge
non ha più ragione di essere mantenuto;
oggi gli iscritti all’Albo
sono oltre 28.000 e la professione
risulta tra le più dinamiche nel
panorama nazionale, avendo ritagliato
un preciso ruolo di terzietà
nei rapporti tra imprese, lavoratori
e Pubblica Amministrazione.
Inoltre, sarà fondamentale decidere
una sostanziale riforma sui
requisiti e sulle modalità di accesso
alla professione. I giovani laureati
vedono nella professione una reale
scelta lavorativa e di vita e abbiamo
il preciso impegno di agevolare il
loro ingresso dei nel mondo della
professione.”
I presidenti hanno accolto tutti
molto positivamente questa prima
parte dell’articolato, se lo aspettava?
“Sono convinta che la Categoria
è pronta per la riforma. Durante i
convegni e gli incontri con i Con-

sigli Provinciali è emersa questa volontà,
ma anche necessità, di discutere,
analizzare e proporre al legislatore
norme moderne e più vicine
ad una professione che dal 1979 è
cresciuta esponenzialmente.”
Molti interventi in Assemblea
hanno riguardato forme associative
fra professionisti, segno di come la
professione voglia essere sempre più
competitiva e meno individualista.
Qual è il suo pensiero sulle società
professionali?
“Il tema delle società tra professionisti
è molto sentito da tutto il
mondo delle professioni. Argomento
discusso ed inserito anche nel
documento condiviso da CUP e PAT
sulla riforma delle professioni, presentato
a luglio al Ministro della
Giustizia Alfano.
Ritengo che il mercato, caratterizzato
da forte concorrenza ed alta
specializzazione dei servizi, imponga
di fare delle scelte; la società tra
professionisti, soprattutto in un
periodo di crisi del Paese, può essere
una buona misura per affrontare
il mercato. Inoltre, le società tra
giovani professionisti possono essere
un utile mezzo per entrare nel
mercato e competere sia con i
grandi studi già affermati che con
le associazioni. Vanno, tuttavia,
attentamente valutati alcuni aspetti
tra cui la presenza o meno di soci
di capitale.”
Quali sono i prossimi passi della
riforma?
“All’interno del Consiglio Nazionale
si stanno elaborando documenti
di proposta di riforma del
praticantato e della tariffa professionale.
A novembre si svolgerà a
Roma l’Assemblea dei Consigli Provinciali
e continuerà il dibattito
della Categoria sulla riforma della
legge.”
Lei è presidente del CUP, l’organismo
che raggruppa tutti gli ordini.
Può farci il punto sulla riforma delle
professioni dopo l’incontro col
Ministro della Giustizia Angelino
Alfano?
“A luglio, dopo un costruttivo
dibattito interno alle professioni,
è stato presentato al Guardasigilli
un documento condiviso da
SEI DOMANDE A...
21 luglio 2010 -
Presentazione della
bozza di riforma degli
ordini professionali.
L’incontro tra il
Ministro della
Giustizia, Angelino
Alfano e la
delegazione del
CUP /PAT
CUP e PAT con all’interno i principi
che dovrebbe contenere la
legge di riforma delle professioni,
legge ormai attesa da troppi
anni. Il Ministro Alfano si è pubblicamente
impegnato a predisporre
un disegno di legge governativo
entro la fine del mese di
ottobre che tenga presente tutti i
principi contenuti nel nostro documento.
Inoltre, a breve verrà
aperto un tavolo tecnico di lavoro
tra i nostri rappresentanti e i
funzionari del Ministero per affrontare
tutti i temi inerenti la
riforma.”
Ma come si concilia la riforma
della legge della professione di
Consulente del Lavoro con quella
che riguarda tutte le professioni?
“La legge di riforma delle professioni
sarà una legge quadro di principi
che poi ogni professione dovrà
attualizzare nella propria legge ordinamentale.
Per questo i due percorsi
sono paralleli e i Consulenti
del Lavoro devono essere pronti ad
affrontare questo percorso già con
idee precise e condivise dalla Categoria.”
3

4
ilConsulente
del Lavoro
Approfondito esame dei Consulenti del Lavoro sulla riforma della legge professionale
tra formazione continua, aggregazione professionale, assicurazione e giovani
AVANTI CON LA RIFORMA
Una nuova legge professionale
per i Consulenti del
Lavoro. È stato questo il
tema al centro dell’Assemblea
dei presidenti provinciali che
si è tenuta presso l’Oly Hotel a Roma
il 17 settembre scorso.
Si è trattato di delineare il futuro
della professione ed i massimi
esponenti della Categoria a livello
provinciale non si sono voluti sottrarre
all’impegno, considerato che
erano oltre cento le province rappresentate.
Una massiccia partecipazione, perché
evidentemente si avverte forte l’esigenza
di intervenire su una legge di
oltre 30 anni fa che necessita di un
ammodernamento dell’ordinamento
alla luce della grande crescita numerica
e di competenze degli ultimi anni.
Era il 1979 quando è stata promulgata
la legge 12 e da allora i Consulenti
hanno fatto registrare una vera
e propria metamorfosi evolutiva:
da soggetti che si occupavano degli
adempimenti dei datori di lavoro
sono diventati veri e propri consulenti
d’impresa ed esperti delle materie
giuslavoristiche, in particolare,
ma più in generale delle problematiche
delle imprese.
Sono cresciuti esponenzialmente,
diventando oltre 28 mila da circa 20
mila quali erano pochi anni orsono.
Una presa d’atto di tale evoluzione
vi è stata anche da parte del legislatore
che nel 2007 ha previsto l’obbligo
del diploma di laurea per l’accesso
alla professione.
Alla bozza di riforma ha lavorato
una commissione composta da rappresentanti
del Consiglio Nazionale,
dell’Enpacl, delle Consulte regionali
e dell’ANCL .
Un testo che rappresenta un punto
di partenza: si tratta infatti di un
documento aperto alle proposte di
modifica che la Categoria, ai vari
livelli, proporrà.
I presidenti hanno apprezzato apertamente
il documento in discussione,
non facendo mancare peraltro
apporti costruttivi. Particolarmente
apprezzata la completezza della
norma che riguarda l’oggetto della
professione e grande dibattito sulle
forme di aggregazione professionale
che molti Consulenti ritengono
necessarie per poter competere nei
futuri scenari della professione.
Tra le novità dell’articolato, impor-
tanti quelle che riguardano i giovani.
E’ prevista una maggiore integrazione
con le università ed è prevista
in alcuni casi la possibilità
della riduzione del periodo di praticantato.
La formazione continua e l’assicurazione
professionale diventa obbligatoria
per legge per una maggiore
tutela del cliente. Modifiche
anche all’esame di stato che prevede
il coinvolgimento delle università.
Certamente il binario che ha imboccato
il Consiglio Nazionale presieduto
da Marina Calderone è
quello dell’alta velocità perché la
Categoria sente forte la necessità
di una legge moderna per una professione
che si occupa di materie
importantissime e costituzionalmente
tutelate.

HANNO DETTO
“ In linea di massima la
EDMONDO
DURACCIO
PRESIDENTE CPO NAPOLI
bozza rispecchia il
nostro futuro, anche se
oggi abbiamo discusso
solo di una parte. Ma
questa è la parte più
importante perché
delinea una figura
moderna di
professionista e il ruolo
nell’abito delle libere
professioni. I Colleghi
della mia regione
vogliono la certezza del
diritto: solo chi ha
sostenuto l’esame di
abilitazione ed è iscritto
all’Ordine deve svolgere
la professione. ”
ANNA MARIA
GIACOMIN
PRESIDENTE CPO TREVISO
“ È una bozza
entusiasmante e se prima
ero orgogliosa di essere una
Consulente del Lavoro oggi lo sono ancora di più. Devo
ringraziare la Presidente Calderone perché con la sua
attività ci spalanca le porte e ci agevola i rapporti nelle
province. ”
¬
¬
LEONARDO GIACALONE
PRESIDENTE CPO TRAPANI
“ Siamo pronti a costruire una professione autorevole
nell’ambito del diritto del lavoro. Tenere le riserve
attuali e cercare di ampliarle: tutta la riforma va in
questa direzione. ”
¬
“ La bozza rappresenta il desiderio e la
necessità di attribuire definitivamente
dignità ad una professione e ad
un’attività volta alla salvaguardia di
diritti senza i quali non potremmo parlare
di civiltà. Le richieste della base sono
quelle di ricondurre l’attività delle
associazioni datoriali all’oggetto per le
quali sono nate e che oggi non
rispettano, invadendo, per continuare ad
esistere, spazi e funzioni non proprie, per
le quali non sono attrezzate. ”
RENATO MARCHIANDO
PRESIDENTE CPO AOSTA
ASSEMBLEA
“ La bozza traccia in
modo molto chiaro il
percorso e gli obiettivi
della Categoria. I Colleghi
auspicano una maggior
dignità e/o autorevolezza
della professione. La riforma attraverso titoli di
studio, praticantato efficace, revisione della tariffa e
riforma dell’accesso alla professione, risponderà
efficacemente a tali aspettative. ”
STEFANO
ANSIDERI
PRESIDENTE CPO
PERUGIA
¬
¬
¬
MONICA MUSCEDERE
PRESIDENTE CPO LATINA
“ La bozza di riforma si adatta
bene al futuro dei Cdl. La legge
12/79, pur avendo svolto negli
anni egregiamente la sua
funzione, ha bisogno di una
revisione che tenga conto
dell’evoluzione della Categoria e
di quella del mondo del lavoro. ”
5

6
ilConsulente
del Lavoro
a cura di Rosario De Luca
CARO ONOREVOLE,
Lei lo sa perché ho chiesta di incontrarLa,
vero? A noi comuni mortali
non ci riesce proprio di capire
molto nella confusa situazione politica
italiana. Mi aiuta a comprendere
qualcosina? Mi stava chiedendo
la stessa cosa? Allora siamo a
posto! Beh, questa è una notizia
non da poco. Se non riesce Lei a
comprendere cosa stia succedendo
nella nostra politica, come potrebbe
riuscire a noi? Ma in Parlamento
si parla di politica, di riforme, di
leggi da approvare. O anche voi
passate il tempo a discernere di case,
cognati, cucine, cavalli, amazzoni
e dossier come sulle prime pagine
dei giornali? Ah, un po' e un
po'. Insomma, la polemica Vi attizza,
eh? Eppure, ce ne sarebbero di
provvedimenti in itinere su cui sarebbe
necessario confrontarsi ! Siamo
ad ottobre, é tempo di preventivi
per l'anno nuovo. Ma alla legge
finanziaria 2011 ci state pensando?
E a tutti i provvedimenti fermi in
Parlamento, bloccati dall'esplosione
di gossip estivi? E all'occupazione
che continua regredire? Ma voi
lo sapete quando la crisi é stata avvertita
da piccole e micro aziende?
Quando ha dato l'ultimo colpo di
coda? Non lo sapete? Ora, esattamente
in questi mesi. Si meraviglia?
Gli indicatori internazionali
dicono altro? Anche i grandi investitori
e le banche dicono altro?
Provi a parlare di indicatori internazionali
con Marco. Marco, chi?
Ah Onorevole , ci vai tutti i giorni a
prendere il caffé ! Smemoratello, eh
! E sì che era in classe con noi alle
medie. Comunque, provi a spiegargli
qualcosa di quello che ha spiegato
a me. Provi , provi. Lui Le spiegherà
perché ha dovuto licenziare e
lavora da solo. Avete mai pensato
che per far ripartire l'occupazione
sarebbe necessario incentivare le
aziende, quelle piccole in particolare?
La Cigs é stata importante per i
lavoratori ma per gli imprenditori
qual'é stata l'attenzione? Dai, non
faccia quegli occhioni da cucciolone
bastonato. Le sto solo raccontando
di cosa parliamo noi comuni
mortali che non abbiamo la possibilità
di interessarci di gossip. A
proposito cosa hanno avuto quei
due milioni di professionisti, per
una buona parte donne, che vi garantiscono
il 15% del PIL? Ehi, cosa
succede? Cos'é questo risveglio improvviso
del suo sguardo. Vuole che
CARO ONOREVOLE
completi la frase? Ma l'ho finita, é
completa. Mi pare inebriato, quasi
eccitato ! Ho detto vi garantiscono
il 15% di PIL...... Devo completare
cosa??? Aspetta, aspetta..... Lei sta
pensando..... Ma no, ma dai, non ci
posso credere. Eppure, appare un
tipo pacato senza particolari intenzioni....
Mi sbaglio? Beh, ora la
guardo sotto un'altra luce. Mi vuole
fare vedere una cosa? La seguo.
Che bella biblioteca! Anche con
l'angolo videoteca. Complimentoni!
Devo guardare il secondo scaffale a
destra? Che bei testi e anche molto
interessanti. Ancora un po' più in
là? Quì? Ancora un pochetto più in
là..... No, non ci posso credere: la
raccolta completa di libri e video di
Cetto Laqualunque. Che meraviglia!
Lei è un grande. Ah, tutti i suoi colleghi
la possiedono! Fa parte del kit
consegnatoVi a inizio legislatura
come dotazione di base. Al quale,
immagino, vi ispirate nelle decisioni
da prendere. Ho capito, ho capito.
Ora comprendo tante cose, Onorevole.........

8
ilConsulente
del Lavoro
I Consulenti del Lavoro monitorizzano i rapporti tra utenza e servizi offerti dall’Istituto
INPS: SERVIZI TELEMATICI OFF LINE
S
QUESTIONARIO FONDAZIONE STUDI
SUI SERVIZI FORNITI DALL’INPS
istema INPS, luci e ombre. Sufficiente il giudizio sulle
varie gestioni, più che buono quello sul rilascio del
Durc. Ma anche scarsa propensione all’uso della te-
1) Come giudiChi il funzionamento dei
proCessi delle seguenti aree:
a) azieNde/datori di lavoro
0%
31% 33%
36%
B) lavoratori autoNomi
42%
20% 4%
e) lavoratori domeStiCi
46%
23% 4%
34%
C) geStioNe SeParata
42%
18% 3%
37%
27%
Buono
Sufficiente
Scarso
Non so
Buono
Sufficiente
Scarso
Non so
Buono
Sufficiente
Scarso
Non so
d) PreStazioNi iNtegrative al reddito
(Cig, ecc.)
44%
23% 4%
29%
Buono
Sufficiente
Scarso
Non so
Buono
Sufficiente
Scarso
Non so
lematica, archivi “sporchi” e non aggiornati, tendenza al ribasso
per il contatto con il pubblico: il giudizio dato sul Sistema
INPS da Consulenti del Lavoro fotografa una realtà in
fase di rilancio ma ancora con tanta strada da fare. Grazie
alle informazioni raccolte fra un campione significativo (circa
2.000) tra i 28.000 Consulenti del Lavoro sparsi su tutto
il territorio nazionale, è possibile tracciare un’interessante ed
aggiornata radiografia sui servizi resi dall’Istituto tramite le
sedi periferiche e, soprattutto, sul grado di soddisfazione
dell’utenza. L’indagine, realizzata dall’Osservatorio della
Fondazione Studi del Consiglio Nazionale dell’Ordine, permette
così di analizzare nel dettaglio il sistema-INPS.
2) proCedure per il rilasCio del durC
a) il rilaSCio del durC da Parte della
Sede ProviNCiale avvieNe
69%
11%
20%
velocemente
Nei termini
Per silenzio
assenzio
B) Quali tra le SegueNti aNomalie
ralleNtaNo il rilaSCio del durC
45%
20%
17%
18%
insoluti
Note di rettifica
Pratiche definite e non
acquisite dal sistema
altro
Per quanto attiene ai servizi offerti alle aziende/datori di lavoro,
autonomi, gestione separata, prestazioni a supporto
del reddito e lavoro domestico, oltre il 30% degli intervistati
ritiene gli stessi scarsi.
Entrando poi nello specifico della gestione del rapporto previdenziale
con le aziende/datori di lavoro, risaltano alcune
anomalie che rilevano problematiche di natura strutturale.
Oltre il 40% degli intervistati, infatti, denuncia di ricevere
3) il flusso di ingresso alla sede risulta
59%
41%
regolare
difficoltoso

4) mediamente i tempi di attesa allo
sportello operativo sono
26% 26%
48%
inferiore
a 30 minuti
da 30 a 60
minuti
oltre 60 minuti
5) i Contatti telefoniCi Con la sede sono
44%
richieste di pagamento di contributi, per i quali è maturata
la prescrizione ordinaria. A questo si aggiunge il paradosso
che circa il 90% del campione dichiara di non riuscire a far
annullare il relativo addebito, prima che lo stesso venga
iscritto a ruolo. Con aggravio di ulteriori spese e, molto
spesso, con la necessità di dover ricorre alle vie giudiziarie
che si concludono con la condanna alle spese per l’Istituto.
Coerentemente a questi dati, è anche la risposta relativa alle
difficoltà di rilascio del DURC, che il 45% del campione
addebita a “pratiche definite” ma che risultano ancora
aperte negli archivi dell’istituto.
Problemi non indifferenti vengono denunciati anche nei
normali rapporti di contatto con l’utenza nelle varie strutture
periferiche dell’INPS.
Il 60% ritiene, infatti, addirittura difficoltoso l’accesso fisico
alle sedi; il 45% dichiara che non è prevista alcuna regolamentazione
sulle modalità di richiesta di eventuali ap-
90%
15%
41%
10%
Soddisfacenti
difficili
impossibili
8) la sede inCentiva l'utilizzo della peC?
Si
No
9) le risposte dell'istituto alla tua peC sono
75%
25%
tempestive
Non ottengo
risposta
6) le riChieste di appuntamento
avvengono per
45%
17%
38%
L’INDAGINE
via telematica
telefono
Non previsto
7) utilizzi la peC per i rapporti Con l'inps?
26%
puntamenti per la trattazione delle pratiche, mentre il 44%
ritiene addirittura “impossibili” i contatti telefonici ed il
41% parecchio difficili.
Per concludere, davvero sorprendenti sono i dati che emergono
sull’utilizzo della posta certificata (PEC). Nonostante
la funzione pubblica ritenga, a ragione, questo strumento
decisivo per la semplificazione dei rapporti con la pubblica
amministrazione, il 90% degli intervistati dichiara che la
propria sede di competenza non incentiva per nulla l’uso
della PEC, tanto è vero che il 75% di coloro che hanno provato
ad inviarla non ha ricevuto alcuna risposta da parte
dell’istituto.
Nello spirito di collaborazione che da anni caratterizza i
rapporti con l’INPS, la categoria dei Consulenti del Lavoro
mette a disposizione la propria esperienza e competenza
per un confronto sulle soluzioni alle problematiche
emerse.
58%
46%
60%
14%
10) riCevi riChieste di addebito per
Contributi presCritti
7%
42%
47%
Si
No
Qualche
volta
Si
No
11) riesCi ad ottenere l'annullamento
dell'addebito prima Che venga messo a ruolo
Si
No
Non Sempre
9

10
ilConsulente
del Lavoro
INPS: LAVORI IN CORSO
Garantire ai lavoratori una
corretta e tempestiva erogazione
delle prestazioni assistenziali
e previdenziali, non
può prescindere da una proficua e
continua collaborazione tra l’INPS,
che deve gestire le posizioni di milioni
di lavoratori, ed i Consulenti del
Lavoro, che quotidianamente curano
con impegno e professionalità l’amministrazione
del personale delle
aziende clienti.
Spesso però i rapporti a livello locale
non sono allineati con quelli intrattenuti
a livello nazionale, di solito
a causa della carente comunicazione
interna dell’Istituto, pertanto
solo i buoni rapporti intrattenuti a
livello locale sopperiscono, talvolta,
alle difficoltà dell’Istituto garantendo
una gestione comunque soddisfacente.
Le problematiche vanno però affrontate
in via preventiva e le soluzioni applicate
uniformemente sul territorio.
A tal proposito abbiamo sentito Alessandro
Visparelli, Vice Presidente del
Consiglio Nazionale dell’Ordine e responsabile
dei rapporti con l'INPS,
con una più ampia delega alla previdenza.
Quali sono attualmente le criticità
più rilevanti nei rapporti con l’INPS?
“In questo momento l’Istituto sta
affrontando una grossa riorganizzazione
interna che vede interessato
il riordino dei processi e dei servizi.
La strada intrapresa è quella di
ridurre al minimo gli accessi presso
le sedi privilegiando, ove possibile,
il canale telematico.”
Ciò trova effettivo riscontro
nelle sedi periferiche?
“Non sempre capita
spesso che gli operatori
dell’Istituto non conoscano
talune procedure
creando di fatto un
maggiore afflusso agli
sportelli.”
Quindi gli utenti sono
in difficoltà?
“Certo la cattiva
informazione e la mancanza
di coordinamento
non potrà mai favorire i
rapporti telematici che
per definizione devono essere standardizzati.”
Quanto influisce in tal senso il
sempre maggiore utilizzo della telematica?
“Per l’INPS la necessità di acquisire
un gran numero di dati va di
pari passo con la necessità che gli
stessi siano formalmente corretti ed
immediatamente utilizzati per erogare
le prestazioni. In tal senso i
Consulenti del Lavoro da sempre si
sono adoperati per fornire un “prodotto”
di qualità.”
Quindi il Consiglio Nazionale collabora
fattivamente in tal senso?
“Certo, oltre a collaborare nella
fase di predisposizione, a livello
centrale, un gruppo di Colleghi,
sparsi su tutto il territorio nazionale,
si accollano l’onere di testare
la funzionalità delle nuove pro-
Alessandro Visparelli
cedure, durante la fase sperimentale
divenuta ormai indispensabile.
Ciò consente, a regime, di rendere
accessibile a tutti gli operatori
un servizio già pienamente
operativo.”
Vede invece qualche problema
nell’utilizzo massivo della telematica?
“Si, il problema principale, è la
corretta e sicura individuazione
dell’operatore che sta all’altro capo
del terminale e che immette i dati
nel sistema.”
Ma non esiste già un sistema di
accessi riservati con pin e password?
“È proprio a quello che mi riferisco.
Il Consiglio Nazionale ritiene
che tutti i soggetti che accedono al
sistema informatico dell’Istituto per
operare per conto terzi dovrebbero
identificarsi con modalità più trasparenti
che accertino con rigoro-

HANNO DETTO
i dirigeNti riSPoNdoNo
I rapporti con l'Inps nel territorio spesso non sono
in linea con quelli nazionali, che cosa proponi di
fare per risolvere le problematiche riscontrate?
¬
HA DETTO GLORIA CAPPAGLI
COORDINATORE CONSULTA TOSCANA
“ Propongo un incontro aperto fra i presidenti
regionali e la direzione dell’Istituto, alla presenza
dei responsabili dei diversi settori operativi per
rappresentare le numerose disfunzioni della
operatività ed organizzazione periferica dell’Istituto
medesimo, le condizioni operative che rendono
estremamente difficoltosi i rapporti, la fruibilità
dei servizi, la fluidità delle diverse gestioni. ”
sità la loro qualifica professionale.
A tal proposito i Consulenti del Lavoro
ormai da circa un anno sono
abilitati all’accesso ai servizi telematici
dell’Istituto tramite il DUI,
una smart card, che contiene anche
il certificato di ruolo di iscritto all’Ordine.
In tal senso è ormai in avanzata
fase di realizzazione un progetto,
che prevede la riprofilazione di
tutti i soggetti abilitati e/o autorizzati
alla predisposizione, invio e
consultazione dei dati per conto di
terzi.
Unitamente alla riclassificazione
di tutti i soggetti, l’Istituto sta predisponendo
una procedura per la
gestione informatica delle deleghe
che ogni datore di lavoro dovrà rilasciare
al professionista per consentirgli
di operare per suo conto.
Sono ancora allo studio dell’Avvo-
catura dell’Istituto la formulazione
e le modalità di trasmissione della
delega stessa.”
Che fine faranno tutti i soggetti in
possesso, a vario titolo, degli attuali
PIN?
“La mancata acquisizione della
delega, deriverà certamente dalla
mancanza del titolo ad operare per
conto terzi da parte di questi soggetti
e pertanto tali pin resteranno
validi solo per gestire la posizione
personale del titolare a cui sono
state rilasciate e non potranno più
operare per conto terzi.”
L’istituto produce una mole notevole
di prassi sotto forma di circolari,
messaggi note ecc…in che modo influiscono
sulla gestione degli adempimenti?
“Le istruzioni dell’INPS sono
¬
“ Per migliorare i rapporti con l’INPS,
propongo di rendere obbligatori incontri
trimestrali con la direzione INPS
provinciale e di inserire un cdl nella
commissione inps che si occupa delle
procedure telematiche dell’ente al fine di
ottimizzarle sulle nostre esigenze ”
PREVIDENZA
HA DETTO SANDRO BEGNINI
COORDINATORE CONSULTA FRIULI VENEZIA GIULIA
normalmente abbastanza chiare
anche se alcune volte si spingono
oltre il dettato normativo. Una criticità
si registra molto spesso nei
messaggi che l’Istituto emette in
continuazione. Ci sono messaggi
interni che non sono disponibili all’utente
e messaggi esterni visibili
a tutti. Succede abbastanza di frequente
che messaggi con rilevanza
operativa generale vengono pubblicati
solo nel circuito interno
dell’Istituto perché non portano la
firma del Direttore Generale,
creando notevoli disguidi tra gli
operatori che solo indirettamente
vengono informati delle novità
operative. Questa è una delle criticità
alle quali deve essere posto rimedio
perché a volte capita che sia
lo stesso cliente ad informare un
imbarazzato ed incolpevole professionista.”
11

12
ilConsulente
del Lavoro
Andrea Vianello, conduttore di Agorà, ci spiega la strada da seguire
COMUNICARE LE PROFESSIONI
IN TELEVISIONE
C
he i professionisti, su alcune
tematiche, siano comunicatori
eccellenti ne siamo certi. A
volte, però, è difficile capire
qual è il percorso più semplice affinché
un rappresentante di un Ordine professionale
possa apparire in trasmissioni
televisive. Ne abbiamo discusso con
Andrea Vianello, invitato speciale al
Primo Festival del Lavoro di Treia e protagonista
di un faccia a faccia con il
presidente della Fondazione Studi –Rosario
De Luca- sul tema della comunicazione
in generale da parte delle professioni.
Innanzitutto come fa una professione
ad andare in televisione?
“Si può andare in televisione –
Andrea Vianello
sottolinea Vianello- in tanti modi. A
programmi tipo Mi Manda Raitre, ad
esempio, ci si poteva andare anche
dalla parte sbagliata visto che ci sono
dei professionisti che a volte sbagliano.
L’importante è saper individuare
delle persone chiave che possono diventare
dei bravi comunicatori, e capire
che su quel settore, la televisione,
sono le persone da spendere.”
C’è un
e s e m p i o
da fare in
q u e s t o
senso?
“Cito spesso l’esempio di Mario
Tozzi: voi sapete chi è Mario Tozzi?
Mario Tozzi è un geologo, è il primo
geologo a diventare una star televisiva.
Ha fatto del bene o del male alla
Categoria? Avrà creato tanta invidia
sicuramente, all’interno della categoria
dei geologi. Però io credo che abbia
fatto bene: nel senso che ha improvvisamente
reso centrale e protagonista
un ruolo professionale importante.
Magari lo ha fatto anche un po’
ingigantendo ed appannando la reale
concretezza del lavoro, però è servito.
Allora se si potessero creare tanti Mario
Tozzi, non è uno svilire le singole
professioni, ma è un’opportunità di
capire come il mezzo televisivo
possa diventare un vantaggio.”

E per trovare un Mario Tozzi tra i
Consulenti del Lavoro?
“Penso che siano anche le professioni
che devono andare a bussare alla
porta, ed io stesso sono un grande
difensore dell’Ordine, per quello mi
sono proposto al mio Consiglio Nazionale,
ma bisogna sapersi porre al
passo con i tempi, anche mettendo in
discussione se stessi. Della serie, noi
conduttori non possiamo trovarci a
doverci confrontare sul “ma no io come
faccio a dare un parere su una
cosa che non ho il tempo di studiare,
la mia serietà professionale mi impedisce”;
bisogna essere veloci, capire
che se si vuole dare un contributo, ed
essere rapidi.”
Si, ma come si arriva in televisione?
“Quando io devo invitare una persona
in trasmissione ho sempre avuto
il problema di chiamare un professionista
che avesse un “sottopancia”,
che mi impedisse di essere accusato di
fare pubblicità a qualcuno, cioè a un
libero professionista che poteva
sfruttare la professione per fare pubblicità,
quindi magari uno che poteva
essere accusato di essere un mio
amico.”
E quindi, solo i professionisti accademici
vanno in tv?
“Io dico che la legge della comunicazione
televisiva ha delle regole che
bisogna in qualche modo fronteggiare,
altrimenti arriverebbe in televisione
un qualunque libero professionista.
Dovete essere voi Ordini ad aiutarci
ad individuare alcune personalità
che sono capaci di coprirci con
autorevolezza (il cd. sottopancia)
quello specifico settore, ed è chiaro
che il mio augurio
è
q u e l l o
L’INTERVISTA
che da questo incontro nasca una
collaborazione tra noi. È anche vero
che l’autorevolezza si conquista poi
sul campo, bisogna far capire che sai
trattare la materia, che si ha una capacità
di maneggiare la materia e di
sapersi porre in mezzo a un contenzioso,
prendendo posizione perché in
quella posizione si ha ragione.”
Individuare significa anche formare
professionisti validi nella comunicazione.
E’ così che si arriva in televisione?
“Io credo che all’interno delle nostre
categorie professionali e all’interno
dell’Ordine la vera battaglia
per comunicare l’immagine migliore
delle nostre professioni sia una battaglia
affinché tutti i membri delle
nostre Categorie siano più eticamente
preparati possibile. Se a ciò si aggiunge
un minimo di “confidenza”
con la telecamera, l’avere i ritmi
giusti e riuscire a “bucare”
il video allora il
gioco è fatto.”
Rosario De Luca
13

14
ilConsulente
del Lavoro
PARI OPPORTUNITÀ:
UN’AUTOSTRADA
DA PERCORRERE ASSIEME
Dopo la sigla del protocollo d’intesa
di giugno, la Consigliera
Nazionale di Parità, Alessandra
Servidori, ha incontrato il
Presidente del Consiglio Nazionale per
pianificare le azioni future
A margine dell’incontro con il
Presidente Calderone per l’applicazione
del protocollo delle pari opportunità,
quali sono le impressioni per questa
collaborazione con i Consulenti del
Lavoro che si concretizza a livelli apicali?
“Una grandissima opportunità, che
ci vede affiancati in emergenze; ma
anche una possibilità di affrontare insieme
tematiche molto attuali e in via
di evoluzione, sul versante del mercato
del lavoro, delle risorse umane. E
soprattutto nella mission che ci unisce:
aiutare le persone a entrare e rimanere
sul mercato del lavoro. Per cui
credo che le politiche di pari opportunità
vedano in questa partnership
Alessandra Servidori
una spinta ad affrontare un momento
particolarmente delicato, ricco di
possibilità ma anche di grandi incertezze.
Quindi il fatto di consegnare
alle Consigliere di Parità e ai Consulenti
del Lavoro, e alla rete di questi
professionisti che lavorano sul territorio,
nel mercato del lavoro, degli
strumenti di conoscenza e competenza,
unificando le nostre risorse, credo
che sia veramente stata un’intuizione
della Presidente. E soprattutto per
noi, per il Ministero del Lavoro, e peraltro
nell’ambito sia del lavoro pubblico
che privato, credo sia un’autostrada
da percorrere insieme.”
IL PROTOCOLLO DI INTESA SIGLATO DA CONSIGLIO NAZIONALE,
ANCL E MINISTERO DEL LAVORO IN PILLOLE
ecco gli obiettivi principali dell’accordo:
P l’organizzazione di seminari e convegni per fare formazione specifica sulle applicazioni di lavoro
flessibili;
P l’istituzione di un servizio di studio e analisi sulla razionalizzazione e sull’abbattimento del costo
del lavoro;
P la creazione di un work group che verifichi periodicamente il rapporto forza-lavoro/costo-azienda;
P la promozione del lavoro etico e sicuro e la corretta informazione di diritti e doveri dei lavoratori;
P l’eliminazione degli ostacoli che di fatto, all’interno delle aziende, impediscono il pieno sviluppo
della professionalità femminile;
P la progettazione di uno spazio donna da inserire nel circuito mediatico con approfondimenti sui temi
di maggiore interesse.

Nelle prossime settimane verrà insediato
un gruppo di lavoro di cui faranno
parte rappresentanti del Ministero
delle Pari Opportunità, rappresentanti
dell’Ancl, e dell’Ordine del Consiglio
Nazionale: cosa si aspetta da questa
attuazione pratica di quelle che possono
essere le intese con i Consulenti del
Lavoro?
“Mi aspetto quella dinamicità e
quella consapevolezza dell’essere
pragmatici, operativi, di essere presenti
sul territorio in maniera capillare,
del poter clonare quelle che sono
le possibilità di formazione, di dialogo,
di confronto, anche affrontando
tematiche molto nuove: una per tutte,
quelle professionalità, quei profili
professionali che il mercato del lavoro
chiede. E che significano poi maggior
occupabilità sia per uomini che
per donne, che possono per esempio,
attraverso il vostro eccellente osservatorio,
rappresentare proprio il il
terreno su cui implementare i percorsi
della nuova formazione. Nuova formazione,
e soprattutto strumenti per
l’emersione del lavoro sommerso. Le
aziende chiedono profili professionali
che il mercato non è in grado di dare
per uno schema che è ancora purtroppo
molto vecchio: lo stesso Ministro
Sacconi ha individuato nei nuovi
percorsi di formazione, nell’utilizzo
delle risorse sulla formazione, la strada
maestra per poter aiutare e sostenere
il sistema dello sviluppo e del-
¬ HA
DETTO
MARINA
CALDERONE
“Il compito dei Consulenti del
Lavoro è come sempre quello di
valorizzare l’impegno sociale
della professione anche
all’interno di quelle tematiche
che sono legate alle politiche di
genere. ”
¬ HA
l’occupabilità nel nostro Paese. Ecco
quello che mi aspetto da questo
gruppo di lavoro: carta delle pari opportunità,
il protocollo siglato insieme,
sicurezza sul lavoro, disabilità;
collegato al lavoro e nuove normative
saranno gli ambiti in cui questo
gruppo di lavoro dovrà trovare delle
iniziative di formazione, di sensibilizzazione
operative. Soprattutto nell’incontro
tra quella che è la domanda
e l’offerta di lavoro sul territorio.
In questo io vedo le potenzialità con
questi compagni di strada, che sono i
Consulenti del Lavoro: eccellenti
compagni di strada, soprattutto per le
Consigliere di Parità.”
Consulenti del Lavoro che da
cinque anni hanno una donna alla
Presidenza e che quindi attuano in
concretezza questi suoi principi.
Nel mondo delle professioni ci sono
altre tre Presidenti di Consiglio
Nazionale: quale potrebbe essere
una politica delle libere professioni
per poter dare ancor più spazio a
quella che è la rappresentanza di
genere?
“Una politica che sappia valorizzare
queste figure che abbiamo
sul territorio come figure che
portano avanti il bene comune;
nel senso che, a prescindere dall’appartenenza
politica, questo
impegno sui temi del lavoro, sul
mercato del lavoro, spesso trascurati
anche dall’opinione pubblica,
vedono appunto donne, poche ancora:
ma quelle che ci sono hanno
PROFESSIONE
DETTO
FRANCESCO LONGOBARDI
“È stato un incontro voluto fortemente: ci
rivedremo i primi di ottobre, con un
coordinamento tecnico per organizzare diverse
riunioni. Per studiare cosa dobbiamo fare per il
futuro. ”
una grande capacità di essere anche
punti di riferimento. Credo
che la politica oggi, intesa proprio
come partecipazione della gente,
abbia assolutamente bisogno di
queste figure, e noi dobbiamo fare
in modo che rappresentino un
po’ dei modelli anche per le nuove
generazioni: più coraggio, più
assunzione di responsabilità come
appunto ha dimostrato la Presidente
di cui parliamo, la Presidente
Calderone. Un grande modello
di esempio, che dovremmo
anche trasmettere alle giovani per
dare loro un po’ più di desiderio
di impegnarsi e di assumersi le responsabilità,
sulla base delle competenze.
La parola è competenze,
trasversalità, dialogo sociale: attenzione
a quelli che sono i sistemi
della democrazia reale, quindi
a quelli che sono i sistemi che si
ispirano al Parlamento, ma anche
a quelli che si ispirano alle volontà
delle persone. In questo caso,
la gente ha grande bisogno di
sostegno, di certezze, di orientamento,
di capire come è l’evoluzione
del mercato del lavoro, di
sapere come ci si muove in Europa,
e quindi di avere dei riferimenti.
Questo è per me lo strumento
da potenziare. Diversamente,
sono sempre modelli un po’
troppo vittimistici quelli che si riferiscono
alle potenzialità delle
donne: noi abbiamo donne oggi
che sono e possono diventare veramente
dei punti di riferimento.”
15

16
ilConsulente
del Lavoro
In campo Casse e Ordini per una solidarietà tra professionisti
PER UN WELFARE
DEI PROFESSIONISTI
Il neo Presidente dell'AdePP, Andrea Camporese ha incontrato
il Presidente del CUP, Marina Calderone, per continuare la
collaborazione tra il mondo degli ordini professionali e quello
della previdenza privata. Creazione di un nuovo welfare,
manovra economica e riforma degli ordini i temi affrontati
nel corso dell'incontro. Riportiamo qui la sintesi dell'intervista
rilasciata alla web tv; la versione integrale è disponibile sul
sito www.consulentidellavoro.it.
“P
residente, la manovra
economica prevede
anche degli interventi
sulle Casse, e in un’ipotetica
via interpretativa un coinvolgimento
degli Ordini: qual è parere
su queste norme?
“La manovra emendativa che si
è sovrapposta alla proposta originaria
ha portato all’esclusione di
alcuni profili che noi ritenevamo
assolutamente negativi, in particolare
l’ipotesi del taglio del numero
dei componenti dei nostri CdA, e
una serie di altre norme relative al
contenimento della spesa amministrativa.
Si badi bene: noi non siamo
contrari allo spirito della legge,
semplicemente riteniamo che il
profilo privatistico comporti una
scelta in autonomia. Molte Casse
hanno già varato provvedimenti
simili. Resta un comma che riguarda
l’obbligo di autorizzazione
preventiva da parte dei Ministeri
vigilanti, Lavoro ed Economia, sull’acquisto
e la dismissione di immobili.
Una norma che riteniamo
negativa e inaccettabile, perché
introduce in un ambito privatistico
non solo un controllo legittimo del
pubblico, ma addirittura un’autorizzazione
all’utilizzo del patrimonio
di natura privata. Resta da
chiarire, in ambito applicativo, la
nostra esclusione dai tagli nei confronti
dei dipendenti pubblici. La
nostra esclusione è ovvia ma non
esplicita. D’altro canto non si capirebbe,
in presenza di leggi di privatizzazione
che escludono il sostegno
finanziario dello
Stato, quale sarebbe
il beneficio
per i conti pub-
blici derivante da un blocco delle
retribuzioni dei dipendenti delle
Casse.”
Un altro argomento di interesse
comune per tutti i professionisti è il
welfare, un argomento ripreso più
volte dal ministro Sacconi, che l’ha
messo al centro anche della sua
azione di governo. Cosa possono
fare Casse di Previdenza e Ordini per
rendere attuali e attuabili proposte
e idee che mettano al centro dell’at-

tenzione l’assistenza e il sostegno ai
professionisti?
“È un tema di straordinario interesse.
Però non possiamo fare facile
demagogia: servono risorse enormi
per affrontare questo capitolo, questo
non significa che vada eluso.
Nell’epoca del lavoro discontinuo,
del lavoro sottoposto ai cicli di
mercato, dell’abbassamento delle
retribuzioni medie, la tutela di welfare
per l’attività non dipendente
deve crescere, deve essere strutturata.
Servono grandi risorse, perché
stiamo parlando di masse importanti
di lavoratori, di Colleghi. Credo
che si debba approfondire seriamente
col Ministero intanto, e insieme
al CUP, l’impianto generale di
un’ipotesi di welfare dei professionisti
italiani. E poi si vadano a reperire
le risorse, all’interno delle
Casse, ma anche con alcune leve di
tipo pubblico: noi abbiamo delle
partite aperte per esempio nell’ambito
fiscale. Siamo, come Casse dei
professionisti, tassati in molti casi
come un privato cittadino, e questo
è qualcosa difficile da comprendere.
Ecco in questo contesto, credo
che possiamo affrontare questa
sfida, una sfida rilevantissima.”
Andrea Camporese
Tutto passerà certamente dall’autofinanziamento,
perché ormai
sappiamo che la strada è questa.
Ma credo si potrebbe accompagnare
anche a politiche di sostegno e
di rafforzamento, nel caso delle
casse di previdenza. Per esempio
tramite il finanziamento di iniziative
per gli studi, il sostegno ai
giovani, prestiti: istituti che possono
andare a rendere forte e competitivo
il professionista e particolarmente
il giovane professionista,
sul mercato delle professioni..
“Su questo tema dei servizi ai
professionisti noi abbiamo posizioni
molto differenti. Andiamo
dall’istituto che eroga mutui e
prestiti a tassi convenienti, che è
un valore, a chi ha dei sistemi assicurativi,
delle coperture particolari,
a chi non ha nulla, ma non
perché è inefficiente, ma semplicemente
perché riesce solo ad assolvere
al suo compito primario
che è quello previdenziale. Però
non partiamo dal nulla, partiamo
dall’esistenza di livelli diversi di
servizio e di copertura. Ora dobbiamo
mettere a fattor comune
queste esperienze antiche e di
grande qualità, e cercare una
compatibilità di costi: se le risorse
devono bastare per sostenere il
reddito di vite medie più lunghe,
queste persone devono anche essere
aiutate nel versante della autosufficienza
. Il ruolo del sistema
sanitario è fondamentale, la
vita del professionista, che
può avere delle oscillazioni,
deve essere sostenuta
nelle fasi più difficili.”
La sua elezione ha
dato vita a un
PREVIDENZA
momento di ricompattamento
all’interno dell’ADEPP: qual è il
valore della collaborazione? Tutto
quello che va nella direzione della
sinergia è sempre positivo, però
sappiamo che le componenti dei
professionisti sono state caratterizzate
negli anni sempre da diversi
momenti. Qual è questo
momento? Lei ha conosciuto la
Presidente del CUP, ipotizzando
anche percorsi futuri: quale può
essere la chiave di lettura positiva
per il futuro di questo momento e
delle due organizzazioni?
“Parlando prima di tutto di
casa mia, l’ADEPP si riunifica attorno
alla mia Presidenza: mi fa
un grande onore, ma allo stesso
tempo lancia un segnale molto
chiaro. Nuovamente venti Casse
insieme, nuovamente una rappresentanza
unitaria: un valore
di fatto. Ora è inutile pensare
che il sistema previdenziale e il
sistema della rappresentanza ordinistica
possano vivere come
delle monadi, isolati. Le sinergie,
laddove non esistono, sono perdita
di valore per il sistema dei
professionisti, e alla fine del
Paese. Tutte le Categorie che
hanno coordinamenti di organismi,
hanno decine di temi da
considerare traversali, ma appaiono
risolvibili solo attraverso
un accordo comune. Il mondo
della previdenza privata e quello
rappresentato dal CUP devono
dialogare, il tema del welfare
può essere affrontato insieme.
Posso dichiarare fin da ora che
parte del mio mandato sarà dedicato
proprio alla moltiplicazione
di occasioni di sinergia e all’individuazione
di percorsi e obiettivi
comuni.”
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ilConsulente
del Lavoro
a cura di Giuseppe D’Angelo
DIGNITÀ E DECORO:
UN DOVERE PER
I PROFESSIONISTI
“Il Consulente è tenuto ad
osservare il presente Codice
nell’esercizio della
professione a titolo
individuale, associato o
societario nonché nell’ambito
del rapporto di lavoro
subordinato.”
Il dovere di dignità e decoro
della professione, di cui
all’art.2 del nostro Codice
deontologico, è una norma il
cui significato può cogliersi
solo tenendo conto del
contesto. Quindi i valori del
decoro e della dignità variano
al variare delle situazioni; in
buona sostanza assumono
valutazioni che si adattano
all’immagine che la
professione del Consulente del
Lavoro riflette nella società.
La dignità può definirsi come
lo stato o la condizione di chi
è o si rende meritevole del
massimo rispetto, mentre il
decoro, è la coscienza della
propria dignità che si riflette
nell’aspetto e negli
atteggiamenti, anche qui,
soprattutto, in ambito
professionale. Di tal che,
assume particolare rilevanza il
rapporto di terzietà che
assume la professione di
Consulente del Lavoro nei
riguardi delle imprese,
lavoratori e pubblica
Amministrazione.
Occorre qui ricordare, infatti,
che per via delle proprie competenze
professionali, i
Consulenti del Lavoro garantiscono
la corretta applicazione delle
norme in materia di lavoro e legislazione
sociale, oltre ad esercitare un
importante ruolo di mediazione nelle
vertenze di lavoro individuali e collettive.
La professione di Consulente del
Lavoro è inoltre garante nel processo
del lavoro, della corretta interpretazione
delle norme del diritto del lavoro
e della legislazione sociale.
Non a caso il legislatore nell’ultimo
decennio ha notevolmente ampliato
le competenze affidate al Consulente
del Lavoro, quale chiara testimonianza
del sempre più crescente riconoscimento
di tale professione da parte
della società.
L’importante funzione sociale del
Consulente del Lavoro apporta, quindi,
un rilevante contributo allo Stato
sulle politiche attive del lavoro e,
conseguentemente, allo sviluppo del
Paese.
Il Consulente del Lavoro, nella consapevolezza
del proprio ruolo nella
società, deve sapersi assumere le
proprie responsabilità (dignità), presentandosi
alla stessa in un modo
accettabile (decoro).
Ecco, quindi, che il precetto deontologico
del dovere di dignità e decoro
assurge anche alla necessità di preservare
le funzioni del Consulente del
Lavoro (di certificatore nelle
Commissioni, di CTU, CTP, di rappre-
CODICE DEONTOLOGICO
sentanza difensiva nei contenziosi
amministrativi ecc.) da commistioni
economiche e finanziarie, comunque
suggestive, tali da inquinare l’indipendenza
e l’autonomia della professione.
Le funzioni affidate ai Consulenti del
Lavoro di cui ai commi 4 e 5 dell’art.1
legge 12/79, di organizzazione
(anche sotto forma di lavoro subordinato)
dei servizi o centri di assistenza
fiscale istituiti dalle associazioni
dei datori di lavoro per gli adempimenti
in materia di lavoro, previdenza
ed assistenza sociale, nonché di
assistenza per lo svolgimento delle
operazioni di calcolo e stampa riferite
agli stessi adempimenti, ai centri
elaborazione dati, implica l’estensione
dei principi etici anche al rapporto
di lavoro subordinato. Estensione
giustificata anche dal ruolo di
“manager aziendale” che spesso riveste
il Consulente del Lavoro nelle
imprese, con particolare riguardo
all’amministrazione e gestione delle
risorse umane.
La professione di Consulente del
Lavoro, quindi, penetrando la società in
modo trasversale, contribuisce alla sua
crescita con i propri strumenti etici.

ilConsulente
del Lavoro
a cura di Sergio Giorgini
Il Consiglio provinciale dei
Consulenti del Lavoro della
Provincia di Pesaro e Urbino e
l’Università degli studi di Urbino
Carlo Bo’ il nove aprile 2010 hanno
rinnovato e ampliato l’esistente
convenzione di collaborazione tra i
due enti.
L’indicata convenzione si inserisce
nell’ambito dell’ultradecennale rapporto
di collaborazione con
l’Università degli studi di Urbino Carlo
Bo’ e, in particolare con la Facoltà di
Giurisprudenza, nella quale è stato
peraltro istituito il nuovo corso di laurea
in “Scienze giuridiche per la consulenza
del lavoro e la sicurezza dei
lavoratori classe L14”.
Il rapporto di collaborazione con il
soggetto istituzionalmente maggiormente
preposto e vocato alla
formazione, qual’è l’Università, consente
un aumento sensibile della
qualità della formazione del Consulente
del Lavoro: una qualificata
preparazione didattica permette di
accrescere la polivalenza della figura
professionale in maniera tale da
essere sempre più in linea con le
dinamiche esigenze della società.
Contenuto fondamentale e nevralgico
della Convenzione tra i
Consulenti e l’Università Carlo Bo’ è
– a fronte dell’impegno del
Consiglio provinciale dell’Ordine di
favorire una adeguata organizzazione
degli studi e l’aderenza degli
stessi alle effettive esigenze professionali
– la disponibilità della
Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università degli studi di Urbino
Carlo Bo’ a effettuare, mediante l’utilizzo
dei propri docenti, attività di
formazione e aggiornamento ai
Consulenti del Lavoro secondo
modalità che saranno di volta in
volta concordate.
I Consulenti del Lavoro, nel quadro
di collaborazione tracciato, non
mancheranno di sostenere la necessaria
attività di tirocinio, anche
individuando professionisti e fornendo,
ove possibile, un supporto
alle attività accademiche attraverso
la predisposizione e cura di esercitazioni
pratiche, nonché di divulgare
nel modo più ampio possibile il
corso di laurea sopradetto.
Quest’ultimo è, infatti, finalizzato a
fornire ai laureati conoscenze nei
settori fondamentali della professione.
In particolare, nel rispetto
degli obiettivi formativi, decisiva
attenzione è rivolta alle materie che
si collocano negli ambiti disciplinari
storico-giuridico, filosofico-giuridico,
privatistico, costituzionalistico,
economico e pubblicistico. Inutile
dire che una simile organizzazione
degli studi consentirà ai laureati di
avere conoscenze e competenze
approfondite nei settori disciplinari
della giurisprudenza, con particolare
riferimento al campo giuslavoristico
e delle discipline giuridiche d’impresa
senza dimenticare le vive e sempre
più attuali problematiche giuridiche
poste dalla tutela della salute
e sicurezza dei lavoratori, nei rapporti
di lavoro e nelle relazioni sin-
FORMAZIONE
FORMAZIONE: TRA UNIVERSITÀ
E CONSULENTI
DEL LAVORO
dacali.
Il contributo che i Consulenti del
Lavoro di Pesaro e Urbino hanno
dato, nei precedenti corsi di laurea
in consulenza del lavoro, è stato
prezioso nell’ottica di evitare lo
scollamento tra teoria e pratica. In
questo quadro alcuni professionisti
hanno svolto ogni anno alcune
lezioni su aspetti pratici della professione.
Anche il nuovo corso di laurea si
nuove nella direzione tracciata
tanto che è stato previsto al terzo
anno uno specifico percorso denominato
“laboratorio di diritto sindacale
e del lavoro”, il quale, oltre ad
avere molto peso sul piano dei crediti
(nove), importa il coinvolgimento
diretto dei Consulenti del Lavoro.
I Consulenti, a tal fine indicati dal
Consiglio provinciale dell’Ordine,
svilupperanno in pratica quanto
analizzato in teoria. Vi saranno, ad
esempio, lezioni in ordine: alla
materiale redazione dei contratti di
lavoro secondo le varie tipologie,
alla gestione delle relazioni e vertenze
sindacali, alla corretta predisposizione
dei licenziamenti e alla
gestione delle crisi d’impresa.
19

20
ilConsulente
del Lavoro
Professionisti in Europa: per un futuro da protagonisti
L’ECCELLENZA EMERGE
TRAMITE GLI ORDINI
Il Consigliere del Ministero
della Gioventù, Stefano
Amore, è intervenuto nel
corso della riunione annuale
del Club Europeo delle
Professioni lavoristiche il 22
luglio scorso. Meritocrazia,
politiche di qualità,
integrazione tra università e
professioni: questi alcuni dei
temi trattati.
Il punto di partenza di una riflessione
sul ruolo degli ordini professionali
non può non essere la
Direttiva 36 del 2005: una sorta
di pietra dello scandalo…
“L’elemento su cui c’è stato
grave scontro politico riguarda il
ruolo degli ordini professionali a
livello europeo, in Italia, rispetto a
quella che è la finalità della normativa
della Direttiva. Questa Direttiva
non disconosce il ruolo degli
Ordini Professionali, esattamente
il contrario: tant’è che il
suo ambito di applicazione è quello
delle professioni regolamentate,
cioè delle professioni che hanno
ordini, regolamenti e discipline e
presuppongono un’autorizzazione
delegata dallo Stato ad un organismo.
Quindi siamo esattamente,
per quanto riguarda la situazione
italiana, nell’ambito delle professioni
ordinistiche, che, da una
semplice rilevazione di carattere
statistico, sono presenti in tutta
Europa. La direttiva tratta diversamente
solo Irlanda e Gran Bretagna,
perché in questi Paesi abbiamo
delle associazioni professionali
che svolgono molti dei
compiti degli ordini professionali,
ma hanno un’origine storica e una
disciplina lievemente diversa. Noi
dobbiamo capovolgere i ragionamenti
che sono stati fatti fino a
qualche tempo fa: gli ordini professionali
non costituiscono una
barriera, un ostacolo, alla regolamentazione
sana ed efficiente del
mercato. Costituiscono un presupposto.”
Qual è il ruolo degli Ordini professionali
oggi?
“Quello di correggere un problema
del mercato che impedisce
la concorrenza, quello delle asimmetrie
informative: una delle prime
condizioni per realizzare la
concorrenza, o comunque
un mercato fluido, è la parità di
informazione tra offerta e domanda.
Il cittadino che si rivolge a un
professionista non ha il bagaglio
culturale, gli elementi per valutare
cosa gli serve e la qualità della
prestazione professionale: e qui
torniamo al merito, alla qualità
professionale. Chi gli può fornire
questa informazione? Il singolo
professionista? È parte in causa.
Gli ordini. L’ordine ha un compito
importantissimo: porgere gli strumenti
per un utilizzo efficiente dei
servizi professionali al cittadino,
ed è un compito che viene svolto.
Le convenzioni che abbiamo realizzato
tra Ministero della Gioventù
e Consulenti del Lavoro, e
tutta una serie di altre iniziative,
si muovono assolutamente in questa
direzione: cioè quella di correggere
un’asimmetria informativa
del mercato.”

Quali sono le criticità da risolvere
per avvicinare i giovani al mercato
del lavoro?
“Innanzitutto il primo problema:
una più stretta integrazione,
esistente in altri Paesi dell’Unione
Europea, tra l’Università e le Professioni.
Noi adesso abbiamo uno
iato immenso: abbiamo dei ragazzi
che studiano, si specializzano
con ottimi risultati, e poi partono
verso una navigazione verso lidi
sconosciuti. Non esiste una forma
di integrazione, se non realizzata a
livello volontario, da associazioni,
da qualche ordine, o qualche progetto
in sede locale. Nell’ambito
dell’ordinamento degli studi e delle
scuole di specializzazione in Italia,
le professioni devono essere
presenti da subito: non è pensabile
continuare ad avere degli ordini
degli studi dove si studia molto,
ma in maniera astratta e poi,
quando ci si affaccia al lavoro
concreto, bisogna ricominciare da
capo. Perché le nozioni apprese
spesso rappresentano spesso un
presupposto spesso solo generico,
dell’attività professionale: quindi
una prima cosa indispensabile è
cercare di orientare le scuole di
specializzazione verso contenuti
concreti, e formare i giovani alla
professione già dal momento dell’università.”
Il mercato delle professioni è
lento a percepire la prospettiva di
un mercato unico europeo….
“Noi continuiamo a ragionare
in termini italiani, in termini di
provincia. Ed è un grandissimo errore:
innanzitutto perché non si
sfruttano delle sinergie con i Colleghi
e con gli altri professionisti
europei. E non sfruttando queste
sinergie, aumentano i costi, e prima
di individuare il professionista
che è in grado di svolgere un cer-
to tipo di funzione, è passato del
tempo: abbiamo un rallentamento
del sistema economico che produce
dei danni, che eleva i costi. La
strada da percorrere è la possibilità
di avviare delle iniziative che
siano supportate economicamente
dal governo, permettendo lo
scambio nell’ambito delle professioni,
dei tirocinanti, dei giovanissimi
professionisti. Tutto questo,
va coniugato con la meritocrazia
che va stimolata anche a li-
PROFESSIONISTI IN EUROPA
vello di ordini professionali: dobbiamo
cominciare a fare delle politiche
di qualità per i giovani,
cioè impedire che il giovane si
possa acquietare a un modello di
attività professionale di basso livello.
Il giovane deve percepire la
professione come un’occasione
per mostrare il suo talento e per
far emergere le sue eccellenze. E
questo è un compito degli ordini,
e spero anche del Ministero della
Gioventù.”
LE PROFESSIONI LAVORISTICHE
EUROPEE A CONFRONTO A ROMA
Il 22 luglio scorso si è svolta a Roma la riunione annuale del Club Europeo
delle Professioni lavoristiche. Hanno partecipato ai lavori, oltre al Consiglio
Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, gli spagnoli del Consejo General
de los Graduados Sociales ed i macedoni della BAR Association.
Dopo l’analisi della situazione occupazionale all’interno dei tre Paese e le misure
adottate dai Governi per fronteggiare il periodo di crisi che sta interessando
l’Europa, si è discusso delle future iniziative da intraprendere per implementare
le attività del Club.
Allargare il numero delle professioni europee aderenti al Club; organizzare
percorsi di formazione e specializzazione transfrontalieri per i giovani professionisti;
collaborare per la creazione di un Osservatorio europeo sul lavoro, in
particolare nel conteso mediterraneo. Queste le proposte scaturite durante la
riunione.
Ai lavori ha partecipato, inoltre, il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che
ha portato il suo saluto ai Presidenti presenti in sala sottolineando l’importanza
delle professioni lavoristiche europee per l’elaborazione di politiche
coordinate e condivise sull’occupazione.
Il Sen. Maurizio Sacconi, Marina Calderone, il Presidente del Consejo General
de los Graduados Sociales, Francisco Javier San Martin Rodriguez e il
Presidente della BAR Association, Nenad Janicevic, con le loro delegazioni.
21

22
ilConsulente
del Lavoro
L.U.L. ELETTRONICO
a cura di Stefano Zoffoli, Consulente del Lavoro, esperto e socio ANORC
Doveva essere, almeno nelle
intenzioni, la modalità della
semplificazione, del risparmio,
della svolta tecnologica
ed invece risulta nei fatti la
modalità più impegnativa e complicata
al pari della fattura elettronica
che, benché prevista dal 2004,
non viene, di fatto, applicata da
alcun soggetto. Le cause risiedono
nella disinformazione, nell’inade-
guatezza culturale, nel caotico
coacervo di normative e regolamenti
che, a partire dalla legge
Bassanini (L.59/1997) hanno basato
l’intervento legislativo, si alla
parificazione giuridica del documento
informatico a quello analogico
(cartaceo), ma soprattutto ad
una estrema ed esagerata sua protezione
attuata mediante un assurdo
intreccio di complicate e rigide
regole procedurali. Mentre l’esigenza
diffusa fortemente sentita è
quella di liberarsi dalla carta, anche
di quella che conta, quella che ha
valore probatorio o di provenienza
(scrittura privata). Chi produce
documenti informatici sia direttamente
che mediante scansione dell’analogico
senza sottoporli alla
procedura di “conservazione sostitutiva”,
ma semplicemente archi-
La modalità di emissione/istituzione con stampa laser ha solamente consentito la numerazione e
vidimazione nell’attimo della stampa del L.U.L. (in gergo tecnico durante lo spool di stampa) in luogo
della difficoltosa numerazione e vidimazione preventiva di un considerevole numero di fogli bianchi
che, al contrario dei fogli a striscia continua in triplice copia, avrebbero avuto serie problematiche
di manipolazione e gestione.
(omissis …)
1. Consulente del lavoro che istituisce e conserva il libro unico del lavoro:
1.1. in modalità analogica (meccanografica o laser).
(omissis …)
1.2. in modalità informatica su supporto magnetico.
(omissis …)
2. Consulente del lavoro che istituisce ma non conserva il libro unico del lavoro:
2.1. in modalità analogica (meccanografica o laser).
(omissis…)
2.2 in modalità informatica su supporto magnetico. (pressoché inattuabile)
(omissis…)
3. Consulente del lavoro che istituisce ma è stato delegato alla conservazione non da tutti i
datori di lavoro assistiti:
3.1. in modalità analogica (meccanografica o laser).
(omissis…)
3.2. in modalità informatica su supporto magnetico (praticamente impossibile)
(omissis…)
Quanto pubblicato e’ l’estratto di norme e tecniche di dematerializzazione,
la cui versione completa è disponibile su
www.consulentidellavoro.it

viandoli
(file del
tipo pdf o
jpg o tif o
xml) in una
posizione del
p r o p r i o
hardware, deve
essere consapevole
che non
rispetta il dettato
normativo e possiede
documenti informatici
dal quasi insignificante
valore giuridico
e probatorio. In
questi mesi di convegni
tenuti in giro per la penisola,
ho potuto constatare
che qualche tenutario del
L.U.L., per fortuna pochi,
adotta comportamenti non in
linea al dettato normativo come,
ad esempio, quello di produrre i
L.U.L. solo come file pdf ma con le
regole della modalità “stampa
laser” ossia analogica di cui alla
lett. b) art. 1 D.M. 9 luglio 2008,
senza di fatto effettuare la stampa
ma conservando il tutto nel proprio
hard disk. Ma le rigide regole previste
dalla lettera c) dell’art.1 del
sopra citato Decreto Ministeriale
che rimanda a quelle dell’art. 71 del
D.Lgs 82/2005 (C.A.D.) impongono
tutt’altro. Queste indicazioni
vogliono essere una guida per un
sicuro e preciso approccio a questo
vicinissimo futuro onde divulgare
all’interno della Categoria comportamenti
corretti di “dematerializzazione”
documentale, non solo del
L.U.L.
L.U.L. ma anche di qualsiasi altro
documento (770, CUD, certificati di
malattia, lettere, contratti, documenti
reddituali, contabili, etc.).
Cominciamo quindi con l’analisi delle
disposizioni relative al documento
lavoristico per eccellenza, il Libro
Unico del Lavoro. Il legislatore ha
individuato due momenti ben distinti
tra loro: 1- il momento istitutivo,
2- il momento conservativo (“… il
datore di lavoro ….. deve istituire e
tenere il libro unico del lavoro …”). Il
comportamento non corretto spiegato
pocanzi coinvolge entrambi i
momenti ed equivale alla mancata
istituzione e tenuta che prevede, ai
sensi del primo periodo del comma 6
dell’art. 39 del D.L. 112/2008 -“mancata
istituzione e tenuta”-, la san-
GLI APPROFONDIMENTI
zione, al datore di lavoro, da € 500 a
€ 2500; infatti il L.U.L. si può considerare
come emesso, ovvero istituito,
solo nel momento in cui viene
rispettata ed attuata una delle tre
modalità ammesse e stabilite dall’art.1
del D.M. 9 luglio 2009, consistenti
rispettivamente: 1) stampa
su fogli mobili a ciclo continuo
preventivamente
numerati e vidimati
dall’INAIL – modalità
“a) della
stampa meccanografica”-;
2)
stampa laser su fogli
sciolti, e si sottolinea
stampa, con autorizzazione
alla contemporanea numerazione
e vidimazione per conto
dell’INAIL, e non alla produzione di
un file pdf, -modalità b) della
“stampa laser”- ; 3) dal momento in
cui al documento informatico prodotto
vengono attribuite le caratteristiche
di integrità e inalterabilità
–modalità “c) LUL elettronico”-. La
scelta di quest’ultima modalità impedisce,
di fatto, la possibilità della
conservazione del L.U.L. presso l’azienda
per la presenza di problematiche
tecniche ed operative non indifferenti,
fra le quali ad esempio, l’inadeguatezza
strutturale e cognitiva
delle piccole e medie aziende a manipolare
e gestire poi, un documento
L.U.L. informatico con le tecniche di
conservazione sostitutiva dettate
dalle regole C.A.D. (D.L.gs. 82/2005) e
DigitPA (ex CNIPA), nonché l’inadeguatezza
dei software paghe di
gestire la precipua problematica.
23

24
ilConsulente
del Lavoro
COL VENTO IN POPPA
a cura di Massimo Iesu
Alla terza edizione il trofeo
“Consulenti in Barca” è stato
aggiudicato con merito
all’equipaggio capitanato
dal collega Mattiuzzo di Udine che
adesso è diventato il detentore del
challenger e avrà l’onore di rimetterlo
in palio il prossimo anno.
Ancora una volta il maltempo stava per
rovinare la festa ai 36 Colleghi – arrivati
a Trieste da 17 province - decisi a
misurarsi in virate e strambate sui Delta
84, tre splendide barche da regata,
messe a disposizione dagli organizzatori,
ma dopo le qualifiche svolte sotto
una pioggia battente un timido sole
con vento fresco ha salutato le regate
di finale. Condizioni quindi ideali per gli
appassionati e anche per i Colleghi che
hanno voluto avvicinarsi alla vela.
Quest’anno formula nuova: regata di tre
barche con ammissione diretta alla finale
per i primi classificati e ripescaggio
del miglior secondo, a seguire finalina di
consolazione e finalissima per il trofeo.
Al briefing mattutino i 6 timonieri formavano
gli equipaggi assegnando i
ruoli necessari per governare al meglio
GLI EQUIPAGGI IN GARA
1
MATTIUZZO F.UD
NUBIE' D. GR
MORLACCO UD
ALBERTI L. TS
KOSUTA J. TS
2
SASSARA S. UD
SCHISA M. TS
MALVESTITI G.CO
MALVESTITI M.CO
CORSI R. PO
PASQUINI R. PT
3
CREVATIN M. TS
TADDEI F. MN
BOSDACHIN R. TS
STUFETTI P. SI
COSSUTTA R. TS
FARNETANI A. SI
4
ARRIGONI M. TV
BRACCO R. IM
BENIGNI S. GO
RE R. UD
CESTARI G. TV
BRADASCHIA S. UD
le barche e cercavano di dare alcune
pratiche informazioni a chi non era mai
salito su una barca (bravissimi). Poi via
in mare con gli instancabili amici della
Lega Navale Italiana a dare il supporto
necessario a far veleggiare un gruppo
di amici pronti a divertirsi, ma anche
decisi a battagliare per il trofeo.
Non daremo una cronaca precisa della
giornata perché, nella miglior tradizione
marinara, diciamo che ci sono già
molte verità che girano. Comunque le
regate si sono caratterizzate soprattutto
per le partenze che hanno sempre
premiato il timoniere meglio partito
non concedendo, vista la stabilità del
vento, alcun recupero agli altri.
I partecipanti meritano però due citazioni
(il nome degli interessati è coperto
da rigoroso segreto professionale):
– le vele vanno sempre inferite (inserite)
nell’apposito alloggiamento altrimenti
somigliano alla biancheria stesa…
– Cazza e lasca non vuol dire andare a
destra o sinistra…
(domanda: il corso
vela sarà utile
per la formazio-
5
DRESSI P. TS
DAMIANI G. TS
DELUCA R. RC
DELUCA V. RC
SIGNORINI A. FI
DELLA ROSA L. LI
6
IESU M. TS
COMELLI C. TS
TURRINI R. MI
TURRINI D. MI
COSTA M. TS
CECCHERINI E. FI
CONSULENTI IN BARCA
ne continua ???)
Bene quindi Mattiuzzo e i suoi vincitori
di due regate, Sassara ottimo secondo
e Crevatin rappresentante dei triestini
a chiudere la finale. Arrigoni, primo
nella finalina, finisce davanti a
Dressi e Iesu.
La regata, svoltasi praticamente davanti
a piazza Unità, ha consentito anche
ai non imbarcati di vedere tutte le
manovre dei colleghi marinai dalla “tribunissima”
della base nautica prescelta
offrendo uno spettacolo che sarà
immortalato nel prossimo film dell’amico
Daniele (lo scriviamo perché così
è costretto a farlo). La faticaccia è stata
ricompensata con la degustazione
del prosciutto cotto tipico di Trieste e
con la bellissima cena di chiusura e relative
premiazioni nel ristorante nella
Lanterna Vecchia.
Adesso tocca al “challenger”: la sfida
per il 2011 è partita, i Consulenti in
barca sono pronti per l’arrembaggio.

Consiglio
Nazionale
2008-2011
Presidente
Marina Elvira Calderone
(Cagliari)
Vice Presidente
Alessandro Visparelli
(Verona)
Segretario
Vincenzo Silvestri
(Palermo)
Tesoriere
Pietro Panzetta
(Taranto)
Consiglieri
Ilario Bortolan
(Biella)
Mauro Capitanio
(Brescia)
Alfio Catalano
(Bergamo)
Giuseppe D'Angelo
(Viterbo)
Rosario De Luca
(Reggio Calabria)
Vincenzo Germinara
(Pistoia)
Sergio Giorgini
(Pesaro e Urbino)
Massimo Iesu
(Trieste)
Teodoro Lateana
(Potenza)
Giovanni Montefusco
(Benevento)
Sergio Stelitano
(Bologna)
Collegio dei
Revisori
Presidente
Angelo Colangelo
(Foggia)
Componenti
Roberto Bracco
(Imperia)
Marcello De Carolis
(L’Aquila)
CNO
Consiglio Nazionale dell’Ordine
dei Consulenti del Lavoro
I 106 Consigli Provinciali
Agrigento
Pres. Enrico Vetrano
Via Lombardia Villaggio Mose' 24/A
92100 Agrigento (AG)
Tel. 0922 463912 - Fax 0922 652332
Alessandria
Pres. Lorenzo Lombardi
Via Legnano 23
15100 Alessandria (AL)
Tel. 0131 265298 - Fax 0131 232087
Ancona
Pres. Roberto Di Iulio
Via Degli Orefici 2
60121 Ancona (AN)
Tel. 071 2075014 - Fax 071 2081867
Aosta
Pres. Renato Virginio Marchiando
Via Torino 25
11100 Aosta (AO)
Tel. 0125 807143 - Fax 0125 804322
Arezzo
Pres. Marco Polci
Via Madonna Del Prato 77
52100 Arezzo (AR)
Tel. 0575 354740 - Fax 0575 354740
Ascoli Piceno
Pres. Marco Assenti
Corso Trento E Trieste 115
63100 Ascoli Piceno (AP)
Tel. 0736 397932 - Fax 0736 252246
Asti
Pres. Fausto Cantore
Via Bigatti 14
14100 Asti (AT)
Tel. 0141 530232 - Fax 0141 530232
Avellino
Pres. Carlo Cardinale
Via Annarumma 69
83100 Avellino (AV)
Tel. 0825 37953 - Fax 0825 37953
Bari
Pres. Francesco Sette
Via De Bellis Vitantonio 37
70126 Bari (BA)
Tel. 080 5562044 - Fax 080 5475604
BAT
Pres. Maria Grazia De Crescenzio
Via Liberta' 9
70051 Barletta (BT)
Tel. 0883/955526 - Fax 0883 533091
Belluno
Pres. Lanfranco Mori
Via Mezzaterra C.P. 3 18
32100 Belluno (BL)
Tel. 0437 942966 - Fax 0437 942966
Benevento
Pres. Roberto Russo
Via San Gaetano10
82100 Benevento (BN)
Tel. 0824 21485 - Fax 0824 21485
Bergamo
Pres. Adriana Regonesi
Viale Vittorio Emanuele II 44
24121 Bergamo (BG)
Tel. 035 217400 - Fax 035 217016
Biella
Pres. Manuela Maffiotti
Via Vialardi Di Verrone 14
13900 Biella (BI)
Tel. 015 8486350 - Fax 015 8486360
Bologna
Pres. Antonella Ricci
Via F.lli Cairoli 7
40121 Bologna (BO)
Tel. 051 255768 - Fax 051 244711
Bolzano
Pres. Loris De Bernardo
Via Lancia 8/A
39100 Bolzano (BZ)
Tel. 0471 265975 - Fax 0471 265998
Brescia
Pres. Sergio Faini
Via Salgari 43/B
25125 Brescia (BS)
Tel. 030 2427788 - Fax 030 2428157
Brindisi
Pres. Dario Montanaro
Via Dalmazia 21/A
72100 Brindisi (BR)
Tel. 0831 726420 - Fax 0831 728074
Cagliari
Pres. Vittorio De Riso
Via Sonnino 37
09125 Cagliari (CA)
Tel. 070 665773 - Fax 070 665804
Caltanissetta
Pres. Pietro Gebbia
Via Cimabue s.n.c.
93100 Caltanissetta (CL)
Tel. 0934 552055 - Fax 0934 542319
Campobasso
Pres. Davide Siravo
Via Tiberio 92/A
86100 Campobasso (CB)
Tel. 0874 481495 - Fax 0874 1865223
Caserta
Pres. Stefano Scialdone
Via M. Forgione 12
81100 Caserta (CE)
Tel. 0823 329211 - Fax 0823 456791
Catania
Pres. Rosario Lo Presti
Piazza Galatea 27
95129 Catania (CT)
Tel. 095 536977 - Fax 095 530363
Catanzaro
Pres. Giuseppe Buscema
Via Murano 9
88063 Catanzaro Lido (CZ)
Tel. 0961 360372 - Fax 0961 360372
Chieti
Pres. Luciano Falcone
Via D. Spezioli 16
66100 Chieti (CH)
Tel. 0871 411569 - Fax 0871 404561
Como
Pres. Paolo Frigerio
Via Giulini 10
22100 Como (CO)
Tel. 031 270384 - Fax 031 261013
Cosenza
Pres. Giovanni Genise
Via Felice Migliori C.P. 266 1
87100 Cosenza (CS)
Tel. 0984 72554 - Fax 0984 794777
Cremona
Pres. Giovanni Battista Centenari
Via Palestro 66
26100 Cremona (CR)
Tel. 0372 535411 - Fax 0372 457934
Crotone
Pres. Giuseppe Tropiano
Via Panella C.P. 98 39
88900 Crotone (KR)
Tel./fax: 0962 24814
Cuneo
Pres. Giovanni Trombetta
Via Roma 14
12100 Cuneo (CN)
Tel. 0171 65570 - Fax 0171 488500
Enna
Pres. Vincenzo Messina
Piazza Ing. Panvini C.P. 208
94100 Enna (EN)
Tel. 0935 531493 - Fax 1782245986
Fermo
Pres. Bruno Del Gatto
Via Xxv Aprile 26
63023 Fermo (FM)
Tel. 0734 622173 - Fax 0734 622173
Ferrara
Pres. Stefano Tonegutti
Via Del Turco 29
44100 Ferrara (FE)
Tel. 0532 247066 - Fax 0532 247066
Firenze
Pres. Moreno Panchetti
Via Ricasoli 32
50121 Firenze (FI)
Tel. 055 281786 - Fax 055 281787
Foggia
Pres. Francesco Maldera
Via Vincenzo Della Rocca 38
71100 Foggia (FG)
Tel. 0881 709662 - Fax 0881 709662
Forli'
Pres. Claudio Rigoni
Via Torelli 2
47100 Forli' (FO)
Tel. 0543 31201 - Fax 0543 31201
Frosinone
Pres. Carlo Martufi
Via Marcello Mastroianni 301
03100 Frosinone (FR)
Tel. 0775 871855 - Fax 0775 822081
Genova
Pres. Vittorio Vianello
Via Ilva 4/3
16128 Genova (GE)
Tel. 010 562389 - Fax 010 562389
Gorizia
Pres. Sandro Benigni
Via Carlo Morelli 19/A
34170 Gorizia (GO)
Tel. 0481 30325 - Fax 0481 30325
Grosseto
Pres. Angiolo Mainardi
Corso Carducci 90
58100 Grosseto (GR)
Tel. 0564 25786 - Fax 0564 25786
Imperia
Pres. Francesco Cerqueti
Via Xxv Aprile 67
18100 Imperia (IM)
Tel. 0183 710269 - Fax 0183 710269
Isernia
Pres. Carmine Di Vincenzo
Via XXIV Maggio 95
86170 Isernia (IS)
Tel. 0865 411538 - Fax 0865 411538
Via Cristoforo Colombo, 456 - 00145 Roma
Tel. 06/549361 - Fax 06/54.08.282
e-mail: consiglionazionale@consulentidellavoro.it
La Spezia
Pres. Sergio Cardellini
Piazzale Kennedy 27
19124 La Spezia (SP)
Tel. 0187 516700 - Fax 0187 516443
L'Aquila
Pres. Giuseppe Liberatore
Viale A. De Gasperi 60
67100 L'Aquila (AQ)
Tel. 0862 412307 - Fax 0862 421849
Latina
Pres. Monica Muscedere
Via Eroi Del Lavoro 12
04100 Latina (LT)
Tel. 0773 484354 - Fax 0773 414254
Lecce
Pres. Antonio Lezzi
Via Cicolella Cond. Palaz. Di Vetro
73100 Lecce (LE)
Tel. 0832 343765 - Fax 0832 343765
Lecco
Pres. Giulio Corno
Via Parini 29
23900 Lecco (LC)
Tel. 0341 282904 - Fax 0341 283442
Livorno
Pres. Gloria Cappagli
Piazza Attias 37
57121 Livorno (LI)
Tel. 0586 892358 - Fax 0586 894482
Lodi
Pres. Luigi Tortora
C/O Appl Via Massimo D'Azeglio 20
26900 Lodi (LO)
Tel. 0371 432350 - Fax 0371 432296
Lucca
Pres. Luciana Conti
Via S. Croce 64
55100 Lucca (LU)
Tel. 0583 582220 - Fax 0583 319081
Macerata
Pres. Riccardo Russo
Via Ignazio Silone 37
62100 Macerata (MC)
Tel. 0733 35040 - Fax 0733 35040
Mantova
Pres. Luca De Compadri
Via Bartolomeo Grazioli 4
46100 Mantova (MN)
Tel. 0376 362625 - Fax 0376 379695
Massa Carrara
Pres. Marco Iovino
Via 7 Luglio 16/BIS
54033 Carrara (MS)
Tel. 0585 777082 - Fax 0585 777082
Matera
Pres. Serafino Di Sanza
Via Lucana 167
75100 Matera (MT)
Tel. 0835 331061 - Fax 0835 331061
Messina
Pres. Carlo Maletta
Via Sicilia 14
98100 Messina (ME)
Tel. 090 2982339 - Fax 090 2931244
Milano
Pres. Giovanni Zingales
Via Aurispa 7
20122 Milano (MI)
Tel. 02 58308188 - Fax 02 58310605
Modena
Pres. Mauro Mantovani
Via Campanella 23
41100 Modena (MO)
Tel. 059 222844 - Fax 059 223666
Monza Brianza
Pres. Marino Dell'Orto
Via Borgazzi 83
20052 Monza (MB)
Tel. 0393 902994 - Fax 0393 902994
Napoli
Pres. Edmondo Duraccio
Via Alcide De Gasperi 55
80133 Napoli (NA)
Tel. 081 5518566 - Fax 081 5524076
Novara
Pres. Bartolomeo La Porta
Viale Roma 12
28100 Novara (NO)
Tel. 0321 611805 - Fax 0321 394584
Nuoro
Pres. Cecilia Mannia
Via Dessanay 121
08100 Nuoro (NU)
Tel. 0784 203393 - Fax 0784 203393
Oristano
Pres. Giorgio G. Battista Sanna
Viale Diaz 87
09170 Oristano (OR)
Tel. 0783 73285 - Fax 0783 73285
Padova
Pres. Stefano Dalla Mutta
Via Degli Zabarella 95
35121 Padova (PD)
Tel. 049 663660 - Fax 049 660524
Palermo
Pres. Gaetano Bonura
Via Redipuglia 6
90144 Palermo (PA)
Tel. 091 346433 - Fax 091 347031
Parma
Pres. Stefano Ronchini
Viale Dei Mille 140
43125 Parma (PR)
Tel. 0521 941428 - Fax 0521 952721
Pavia
Pres. Stelvio Lanati
Via Bernardino Da Feltre 4
27100 Pavia PV
Tel. 0382 28286 - Fax 0382 28286
Perugia
Pres. Stefano Ansideri
Via Sicilia Sc. F 27
06128 Perugia (PG)
Tel. 075 5004566 - Fax 075 5055338
Pesaro
Pres. Alba Pazzaglini
Via Toschi Mosca C.P. 108 15
61100 Pesaro (PU)
Tel. 0721 33638 - Fax 0721 377112
Pescara
Pres. Laura D'Angelo
Via Chieti 5
65121 Pescara (PE)
Tel. 085 4216911 - Fax 085 4213347
Piacenza
Pres. Alessandro Lupi
Corso Vittorio Emanuele 243
29100 Piacenza (PC)
Tel. 0523 334160 - Fax 0523 334160
Pisa
Pres. Fulvio Morelli
Piazza Vittorio Emanuele II 2
56125 Pisa (PI)
Tel. 050 500420 - Fax 050 500420
Pistoia
Pres. Antonio Orsi
Via Panciatichi 11
51100 Pistoia (PT)
Tel. 0573 367010 - Fax 0573 367010
Pordenone
Pres. Pier Luigi Giol
Largo S. Giorgio Cond. Elena 7
33170 Pordenone (PN)
Tel. 0434 524266 - Fax 0434 524266
Potenza
Pres. Giovanna Manca
Via Del Gallitello 56
85100 Potenza (PZ)
Tel. 0971 52013 - Fax 0971 52013
Prato
Pres. Alessandro Bensi
Via Bovio 4
59100 Prato PO
Tel. 0574 30489 - Fax 0574 401928
Ragusa
Pres. Rosario Cassarino
Via Ponchielli 7
97100 Ragusa (RG)
Tel. 0932 624324 - Fax 0932 683912
Ravenna
Pres. Tiziana Nanni
Via Antica Zecca 6
48100 Ravenna (RA)
Tel. 0544 31330 - Fax 0544 31330
Reggio Calabria
Pres. Paolo Chirico
Via Del Salvatore 1/B
89100 Reggio Calabria (RC)
Tel. 0965 894866 - Fax 0965 894866
Reggio Emilia
Pres. Domenico Renna
Via Ernesto Che Guevara 4
42100 Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522 294703 - Fax 0522 794439
Rieti
Pres. Lorella Bernardini
Via Giuseppe Pennesi 11
02100 Rieti (RI)
Tel. 0746 274796 - Fax 0746 274796
Rimini
Pres. Carlo Dall'Ara
Via Anghera' 29
47900 Rimini (RN)
Tel. 0541 448267 - Fax 0541 28451
Roma
Pres. Adalberto Bertucci
Via Cristoforo Colombo 456
00145 Roma (RM)
Tel. 06 89670177 - Fax 06 86763924
Rovigo
Pres. Giancarlo Micheletti
Via Nino Bedendo 3
45100 Rovigo (RO)
Tel. 0425 21506 - Fax 0425 464454
Salerno
Pres. Alberico Capaldo
Via S. Alfonso M. De' Liguori 2
84135 Salerno SA
Tel. 089 481003 - Fax 089 481068
Sassari
Pres. Giuseppe Martinez
Via Milano 7
07100 Sassari (SS)
Tel. 079 276790 - Fax 079 278745
Savona
Pres. Giovanni Gherzi
Via Paleocapa 18/28
17100 Savona (SV)
Tel. 019 8401197 - Fax 019 814927
Siena
Pres. Paolo Stufetti
Viale Curtatone 12
53100 Siena (SI)
Tel. 0577 49439 - Fax 0577 564611
Siracusa
Pres. Salvatore Malfitano
Viale S. Panagia 218
96100 Siracusa (SR)
Tel. 0931 494100 - Fax 0931 490365
Sondrio
Pres. Giovanni Besio
Via Mazzini 9
23100 Sondrio (SO)
Tel. 0342 214354 - Fax 0342 519687
Taranto
Pres. Claudio Cavaliere
Viale Magna Grecia 100
74100 Taranto (TA)
Tel. 099 7304897 - Fax 099 7360162
Teramo
Pres. Bruno Santori
Via Trento E Trieste 24
64100 Teramo (TE)
Tel. 0861 247393 - Fax 0861 247393
Terni
Pres. Franco Lagomarsini
Corso Del Popolo C.P. 211 63
05100 Terni (TR)
Tel./Fax 0744 423827
Torino
Pres. Cristoforo Re
Via Della Consolata 1/BIS
10122 Torino (TO)
Tel. 011 5216426 - Fax 0115216363
Trapani
Pres. Leonardo Giacalone
Via Libica 2
91100 Trapani (TP)
Tel. 0923 21120 - Fax 0923 21120
Trento
Pres. Andrea Pozzatti
Via Maccani 211
38100 Trento (TN)
Tel. 0461 825890 - Fax 0461 429147
Treviso
Pres. Annamaria Giacomin
Viale Orleans 22
31100 Treviso (TV)
Tel. 0422 582345 - Fax 0422 410521
Trieste
Pres. Mario Costa
Via Roma 17
34132 Trieste (TS)
Tel. 040 3728833 - Fax 040 3474701
Udine
Pres. Stefano Sassara
Via Calzolai 4
33100 Udine (UD)
Tel. 0432 295892 - Fax 0432 295892
V.C.O.
Pres. Luca Rognoni
Vicolo Visconti B.Go Mediovale
28805 Vogogna (VB)
Tel. 0324 87433 - Fax 0324 87433
Varese
Pres. Alfonso Carollo
Via Bernascone 14
21100 Varese (VA)
Tel. 0332 239360 - Fax 0332 238479
Venezia
Pres. Antonio Vegna
Galleria Matteotti 6/2
30174 Mestre (VE)
Tel. 041 5041677 - Fax 041 2394467
Vercelli
Pres. Luca Caratti
Corso Magenta 1
13100 Vercelli (VC)
Tel. 0161 256256 - Fax 0161 256156
Verona
Pres. Alfonsino Albarello
Corso Porta Nuova 107
37122 Verona (VR)
Tel. 045 8005065 - Fax 045 8068960
Vibo Valentia
Pres. Rosario Rubino
Via Giovanni XXIII 74
89900 Vibo Valentia (VV)
Tel. 0963 93524 - Fax 0963 93524
Vicenza
Pres. Elvira D'Alessandro
Corso Ss. Felice E Fortunato 62
36100 Vicenza (VI)
Tel. 0444 322028 - Fax 0444 323682
Viterbo
Pres. Bruno Barghini
Via Genova 17
01100 Viterbo (VT)
Tel. 0761 226960 - Fax 0761 322168
CNO