Quando lavorare non nobilita - Santuario della Guardia

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il Sommario 7 le fonti del credere e venne povertà gianfranco parodi 8 la Guardia in... edicola s. pietro della porta in banchi enrico quaglia 9 editoriale pasqua... forse solo lei ci credeva! marco granara 10 osservatorio certi giorni mi sento un robot! marcello monticone, gianfranco parodi 20 le ragioni del credere apparizioni, squarci di cielo? ivana zanobelli, anna gatti 26 cronache 30 il ricordo e la preghiera Proposta numero 2: “Costruttori o ricostruttori”... non solo di muri! 4 scrivere e rispondere marco granara 19 succede in Chiesa alma severino 24 due minuti per pensare nucci scipilliti, laura siccardi Associato all’U.S.P.I. Unione Stampa Periodica Italiana Stampa B.N. MARCONI s.r.l. Passo Ruscarolo, 71 - 16153 Genova Tel. 010.651.59.14 laGuardia dei piccoli 14 anna gatti, nucci scipilliti pensierino della sera 19 padre nostro... in famiglia 25 marcello monticone La Madonna della Guardia - Anno 116 o n. 04 Autorizzazione n. 2/84 del 17.1.1984 del Tribunale di Genova
“Donna, perché piangi? Chi cerchi?” (Gv. 20,15) È Pasqua e queste sono le prime parole pronunciate da Gesù risorto che il vangelo secondo Giovanni riporta. Parole rivolte a Maria di Màgdala, afflitta perché teme che abbiano portato via il suo Signore. Poi Gesù pronuncia il suo nome, lei si volta ed ecco un incontro di sguardi. La profonda gioia che Maria di Màgdala prova è partecipazione alla gloria del Risorto: lei risorge con lui nello spirito, non c’è più bisogno di piangere, colui che cerca non la abbandonerà mai. Ogni anno la Pasqua è la celebrazione di Colui che è vivo e nel quale siamo stati immersi attraverso le acque del Battesimo. A Pasqua Gesù chiede a ciascuno: “Perché piangi? Chi cerchi?”. Gesù non è risorto per dimostrare che è il Figlio di Dio, ma per deificare noi. Giovanni nella sua prima lettera scrive: “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!” (1Gv. 3,1). Nelle afflizioni, nelle difficoltà, nel peccato, nello scoraggiamento, nei fallimenti umani, di fronte al mistero della sofferenza e della morte dell’uomo, quando più siamo tentati a scoppiare a piangere, la Pasqua ci ricorda che ogni giorno e in ogni istante possiamo voltarci e incrociare lo sguardo di Gesù. Il Risorto è talmente vicino a noi che a volte non lo vediamo neppure. Pensiamo ai sacramenti che il Signore ha dato alla sua Chiesa, tutti nascono dal mistero di morte e risurrezione di Cristo, sono semplici da accostare, ogni volta che li riceviamo gustiamo la gioia della risurrezione e ci danno la forza di riprendere il cammino. Ci dicono che nessuna morte è più forte dell’amore di Dio. Alla Madonna della Guardia chiediamo di saper vivere da risorti in Cristo, è uno stile che al mondo può sembrare strano: Gesù, all’uomo che ha paura di morire, risponde con la sua morte e, risorto, appare ai discepoli con i segni della passione. Egli “non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita in riscatto per molti” (Mt. 20,28). E questa missione rimane tale anche con la sua Risurrezione. La fede in Cristo risorto ci invita a cambiare mentalità: hai fame? Dai da mangiare! Hai sete? Dai da bere! Sei triste? Consola il tuo fratello! Hai poco? Aiuta i poveri! Sei ricco? Dai tutto! Hai peccato? Perdona! Ti senti morto? Aiuta gli afflitti a risorgere!... Lasciamoci incontrare da Gesù risorto e anche noi annunceremo al mondo (con la vita prima che con le parole) la stessa gioia di Maria di Màgdala: “Ho visto il Signore!”. Cristo è davvero risorto! Don Fernando fernando primerano a Proposito 3
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