Quando lavorare non nobilita - Santuario della Guardia

Voci, sogni, fuoco, nubi, angeli.
La voce del cielo nella storia dell’uomo.
Quando Dio parla
di Anna Gatti
Quando si sente notizia
di un’apparizione
della Madonna in genere
la gente si divide: ci sono
quelli che subito si entusiasmano,
accorrono a vedere e
parlano di prodigi strepitosi e
ci sono gli increduli e gli scettici
che parlano di isterismo,
di allucinazioni o addirittura
di inganno non ritenendo
possibile, in nome della
ragione e della scienza, una
simile manifestazione. La
Chiesa è sempre stata molto
rigida e prudente nel giudicare
la veridicità delle varie apparizioni,
in genere ha dedicato
più sforzi alle smentite
che ai riconoscimenti: infatti
rispetto al grande numero di
pretese apparizioni, visioni e
rivelazioni, pochissime sono
state le dichiarazioni di veridicità
e anche per quelle riconosciute
non c’è per il fedele
l’obbligo di credere, non
sono oggetto di fede. In questi
casi il principio base è che
si riconosce che Dio può
intervenire nella storia
dell’uomo con fatti soprannaturali
e che di
fatto vi interviene.
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D’altronde questo è quanto
ci dice la Bibbia: tutta
la storia della salvezza
è costellata da interventi
diretti di Dio che cerca
il contatto con l’uomo per
manifestargli la sua volontà
e guidarlo al vero suo bene.
Dio si manifesta con segni
– le teofanie – perché l’uomo,
come dice la Bibbia, non
può vedere in faccia Dio senza
morire (Esodo 33,20). La
prima e più antica forma di
comunicazione tra la divinità
e l’uomo è di natura vocale
o uditiva: Dio parla ad
Adamo ed Eva nel giardino
dell’Eden; Dio parlerà ai Patriarchi,
Abramo, Isacco
e Giacobbe, a Samuele, ai
profeti; una voce scenderà
dal cielo su Gesù battezzato
nel Giordano per proclamarlo
“figlio diletto” ed esorterà
ad ascoltarlo.
Anche il sogno ha una parte
importante nella Bibbia
come strumento di comunicazione.
Famoso è il sogno
di Giacobbe: una scala che
arriva fino al cielo sulla quale
salgono e scendono gli ange-
li di Dio e alla sommità c’è il
Signore che gli dice: “Darò a
te e alla tua stirpe la terra in
cui tu dormi” confermando
le promesse fatte ad Abramo.
Abbiamo poi i sogni di Giuseppe,
figlio di Giacobbe e i
sogni del faraone da lui interpretati,
il sogno del profeta
Daniele e altri ancora.
Nei Vangeli il sogno compare
nei momenti più critici
e drammatici della vita della
Sacra Famiglia: in sogno un
angelo rassicura un Giuseppe
tormentato (“Non temere
di prendere con te Maria perché
quel che è generato in lei viene
dallo Spirito Santo”) e dopo
la nascita di Gesù ancora un
angelo lo avverte del pericolo
(“Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre e fuggi in
Egitto”).
Gli Angeli sono i messaggeri
di cui Dio si serve per rivelare
i suoi progetti e spesso angeli
e sogni si combinano insieme
come in questi casi, ma
molte altre volte compaiono
direttamente, per esempio
nell’annunciazione a Maria
e prima ancora a Zacca-