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analisi e gestione della sicurezza di una complessa applicazione ...

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CAPITOLO VI - Gli attacchi e il progetto OWASP<br />

Figura 64 Conversione del DateTime nelle query SQL<br />

Se quin<strong>di</strong> l’<strong>applicazione</strong> parte a seguito <strong>di</strong> un doppio click, il formato <strong>della</strong> data <strong>di</strong>penderà dalle<br />

nostre impostazioni internazionali. Nel caso <strong>di</strong> un web server l’<strong>applicazione</strong> web tipicamente<br />

gira con un utente senza profilo (aspnet, network_service, etc.) per questo vengono utilizzate le<br />

impostazioni <strong>di</strong> ‘default’ che sono quelle scelte da chi ha installato il server e registrate nella<br />

chiave <strong>di</strong> registro HKEY_USERS/.Default/....<br />

La soluzione sbagliata è quella dell’uso <strong>della</strong> funzione CONVERT del database che interpreta<br />

la stringa e la riconverte in data. La soluzione corretta è quella <strong>di</strong> non far mai avvenire le due<br />

conversioni da data a stringa (che avviene <strong>di</strong> default nell’<strong>applicazione</strong>) e da stringa a data (che<br />

avviene all’interno del database server).<br />

Usando i parameters, come nel co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Talete, non vengono fatte conversioni. Il DateTime<br />

viene portato dall’<strong>applicazione</strong> al webserver nel formato binario nativo, senza trasformazioni in<br />

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