Il francobollo incatenato n. 227, Marzo 2013 - Collezionisti Italiani di ...

LA STRUTTURA DEL CODICE DI IDENTITÀ (ID-TAG) – prima parte
di Luciano Nicola Cipriani e Gianni Leone
Non nascondiamo che fin dall’inizio il nostro scopo era scoprire il mistero dei codici a barre che sono
stampati dalle macchine dei CMP sulle buste durante il loro viaggio dal mittente al destinatario. In
particolare ci interessava la decodifica del codice a barre di colore rosa salmone fluorescente che nel gergo
dei CMP è il “codice fluo”, ma che per essere corretti si chiama ID-Tag. Del codice a barre nero già ne aveva
fornito la chiave di decodifica Marino Bignami (2009), ma del codice ID-Tag non abbiamo trovato nessuna
notizia in merito. Cercando di capire qualcosa, ci siamo necessariamente dovuti interessare di tutto il tragitto
di lavorazione all’interno del CMP, sia di partenza (dove vengono apposti i due codici a barre) che di arrivo.
Questa mole di informazioni abbiamo cercato di
comunicarla ai nostri lettori e l’abbiamo descritta in
tre articoli pubblicati in passato su questo notiziario.
Ora ci siamo lasciati per ultimo la ciliegina sulla torta,
ovvero la descrizione e la decodifica del codice ID-
Tag.
Inutile dire che Poste Italiane non fornisce
informazioni di tipo tecnico, sembrano proprio segreti
di Stato; pensate che molte informazioni che non
vengono fornite dagli addetti perché ritenute riservate,
in realtà poi si trovano tranquillamente nel sito
ufficiale di Poste Italiane. Il fatto fa certamente un po’
sorridere, ma, purtroppo, le cose stanno così. Questo
non vale però per il codice ID-Tag, di questo, nel sito
di Poste c’è poco o nulla. Quando avemmo la
possibilità di visitare il CMP di Sesto Fiorentino, ci fu
Figura 1 – posizione del codice ID-Tag di colore rosa
Fluorescente su una busta del 28-3-11
detto che il codice riportava i dati di lavorazione e nulla di più. Abbiamo cercato informazioni anche ai livelli
superiori presso gli uffici di viale Europa, ma senza risultato. Casualmente Gianni ha trovato in internet
l’Associazione tedesca ARGE (Bundes-Arbeitsgemeinschaft Briefpostautomation im BDPh e. V) che si
interessa dello studio dell’automazione della corrispondenza postale e di tutto ciò che riguarda la
movimentazione della missiva dal mittente al destinatario.
Detta Associazione in una propria circolare del 2002 ha pubblicato un articolo (Rundbrief 2002 – 1)
riguardante sia il codice ID-Tag che quello di destinazione utilizzato dalle Poste Italiane. Pensate, in
Germania conoscono il sistema italiano e qui da noi Poste Italiane pensa di mantenerlo riservato! Ogni
commento è superfluo. Torniamo a noi. Il “codice di destinazione” è quello nero che, oltre a specificare il
C.A.P., contiene ulteriori dati finalizzati alla consegna sicura e celere della missiva.
Il codice ID-Tag, posto sul lato sinistro/inferiore della missiva (Fig. 1), ha la lunghezza che varia da 79 a 85
mm, inizia con la barra di partenza e finisce con quella dello stop; quest’ultimo è situato a 89 mm +/- 1 mm
dal bordo sinistro della missiva e viene letto da sinistra a destra.
Cos’è il codice ID-Tag? La sua traduzione letterale ci dice che esso è un “Identity Document” e Tag si può
tradurre con “etichetta”, mentre in informatica vuol dire “codice, bit di contrassegno” Per poste italiane è il
“codice di identificazione fisica e informatica di ogni missiva”.
Prima di introdurci nella conformazione della
struttura dell’ID Tag è opportuno descrivere
brevemente l’evoluzione logistica delle Poste
Italiane dal 2002 (anno della pubblicazione
del sopra citato articolo) in poi.
Nel 2002 in Italia operavano quattro CMP
(figura 2) in quanto l’automazione postale era
agli inizi; attualmente ne sono in funzione 21.
I servizi postali di allora erano diversi, come
sappiamo, nel 1999 è stata introdotta la Posta
Impianti CMP nel 2002
Sito Impianto
Milano Borromeo 3 SIACS + 2 CFSM
Roma Fiumicino 2 SIACS + 2 CFSM
Bologna 1 SIACS
Napoli 1 SIACS
Figura 2 - Fonte: Poste Italiane – Divisione Operazioni
Logistiche. Roma, giugno 2006
Prioritaria, la quale, nel 2006, ha sostituito la posta ordinaria; è stata introdotta la Posta Massiva per i grandi
clienti, ecc.
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