I Geositi della Provincia di Sondrio - Regione Lombardia
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EMBRICAZIONE orientazione preferenziale dei ciottoli<br />
all’interno <strong>di</strong> un deposito ghiaioso o sabbioso; i ciottoli<br />
appiattiti tendono ad accavallarsi gli uni sugli altri nel verso<br />
<strong>della</strong> corrente, per cui l’immersione dei ciottoli rispetto<br />
all’orizzontale risulta opposta al verso <strong>della</strong> corrente.<br />
ESARAZIONE è l’insieme delle opere fisiche e meccaniche<br />
<strong>di</strong> erosione da parte <strong>di</strong> un ghiacciaio sulle rocce che sono<br />
a contatto con esso.<br />
FAGLIA è una frattura (planare o curva) <strong>della</strong> roccia che<br />
mostra evidenze <strong>di</strong> movimento relativo tra le due masse rocciose<br />
da essa <strong>di</strong>vise. La superficie lungo cui si è verificata la<br />
frattura si chiama superficie <strong>di</strong> faglia oppure piano <strong>di</strong> faglia.<br />
Le rocce in prossimità <strong>di</strong> una faglia risultano spesso intensamente<br />
frantumate e si parla in questo caso <strong>di</strong> rocce <strong>di</strong> faglia<br />
quali le cataclasiti o le miloniti.<br />
FALESIA costa rocciosa con pareti a picco, alte e continue.<br />
Si <strong>di</strong>stinuguono falesie “morte” o inattive, separate dal mare<br />
dalla spiaggia, e falesie “vive” o attive, battute <strong>di</strong>rettamente<br />
dal mare. L’aspetto delle falesie è il risultato una lunghissima<br />
evoluzione durata migliaia <strong>di</strong> anni.<br />
GLACIONEVATI corpi <strong>di</strong> ghiaccio <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni,<br />
non interessati da movimento.<br />
GNEISS classe <strong>di</strong> rocce metamorfiche caratterizzate da una<br />
struttura laminare, dovuta alla <strong>di</strong>sposizione dei minerali in<br />
sottili livelli paralleli. Le <strong>di</strong>verse varietà <strong>di</strong> gneiss prendono<br />
nome dalla roccia originaria da cui si sono formati (come gli<br />
gneiss granitici e gli gneiss <strong>di</strong>oritici), da un minerale <strong>di</strong> cui la<br />
roccia è eccezionalmente ricca (gneiss a biotite o a orneblenda),<br />
o ancora dalle località <strong>di</strong> provenienza. In genere lo gneiss<br />
è il risultato <strong>di</strong> un metamorfismo da carico: i cristalli <strong>della</strong> roccia,<br />
sottoposti a una forte pressione, si allineano in <strong>di</strong>rezione<br />
perpen<strong>di</strong>colare a quella in cui agisce la forza <strong>di</strong> pressione,<br />
conferendo alla formazione rocciosa il tipico aspetto laminare<br />
(tessitura scistosa). Gli gneiss derivanti dal metamorfismo <strong>di</strong><br />
particolari rocce ignee e se<strong>di</strong>mentarie (prime fra tutte quelle<br />
granitiche) sono caratterizzati da una struttura a bande evidenti,<br />
in cui il quarzo e il feldspato, che hanno un colore chiaro,<br />
si alternano livelli <strong>di</strong> minerali più scuri.<br />
GRANULOMETRIA misura <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione delle particelle<br />
che costituiscono una roccia, in special modo se<strong>di</strong>mentaria.<br />
IDIOMORFI dotati <strong>di</strong> forma propria; <strong>di</strong>cesi <strong>di</strong> minerali che<br />
presentano l’aspetto cristallino loro caratteristico.<br />
IDROTERMALE processo legato all’azione <strong>di</strong> flui<strong>di</strong> ad<br />
alta temperatura. Comunemente si osserva come dai flui<strong>di</strong><br />
idrotermali, ricchi in elementi rari compatibili con la fase fluida,<br />
si sviluppino minerali ben formati e spesso pregiati.<br />
IMPLUVIO solco percorso dalle acque <strong>di</strong> scorrimento superficiale<br />
o in sublaveo.<br />
INCASSANTE <strong>di</strong>cesi <strong>della</strong> roccia entro cui viene iniettato<br />
un magma o che circondano un serbatoio magmatico, un<br />
plutone, un filone.<br />
INTRUSIVO legato alla penetrazione e al successivo raffreddamento<br />
<strong>di</strong> un magma all’interno <strong>della</strong> crosta terrestre.<br />
Contrario = effusivo (v.).<br />
KLIPPE dal tedesco, lett. scoglio, falesia, faraglione. In geologia,<br />
in<strong>di</strong>ca un corpo roccioso <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni cartografabili,<br />
sovrascorso su un substrato <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa posizione stratigrafica<br />
e/o strutturale e rimasto isolato per motivi tettonici e/o<br />
erosionali.<br />
LINEAMENTO PERIADRIATICO (LINEA INSU-<br />
BRICA) faglia regionale, attivatasi circa 25 milioni <strong>di</strong> anni<br />
fa, che separa le Alpi in senso stretto dalle Alpi Meri<strong>di</strong>onali.<br />
LITOLOGIA insieme <strong>di</strong> caratteri chimici e fisici che definiscono<br />
una roccia nei suoi vari aspetti, cioè composizione chimica<br />
e mineralogica, struttura e tessitura.<br />
LITOLOGIE CONGLOMERATICHE tipi rocciosi caratterizzati<br />
o dominati dalla presenza <strong>di</strong> ghiaie cementate.<br />
LITOTIPO tipo <strong>di</strong> roccia formato da un certo numero <strong>di</strong> minerali<br />
e/o altri elementi che lo caratterizzano, presenti in determinate<br />
proporzioni.<br />
LITOSTATICO <strong>di</strong>cesi <strong>di</strong> un carico P esercitato dalle rocce<br />
soprastanti. Cresce all’aumentare <strong>della</strong> profon<strong>di</strong>tà h e/o <strong>della</strong><br />
densità delle rocce , secondo la legge <strong>di</strong> Stevino P = gh,<br />
dove g rappresenta l’accelerazione <strong>di</strong> gravità.<br />
MANTELLO in geologia e in geofisica, è uno degli involucri<br />
concentrici in cui è sud<strong>di</strong>visa la Terra. Compreso tra la crosta<br />
e il nucleo, il mantello ha uno spessore <strong>di</strong> circa 2900 km,<br />
rappresenta l’80% in volume dell’intero pianeta ed è costituito<br />
essenzialmente da rocce ultrafemiche <strong>di</strong> alta pressione ricche<br />
<strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> magnesio (tra cui la perovskite). La pressione<br />
al contatto mantello/nucleo esterno è pari a un milione e<br />
mezzo <strong>di</strong> atmosfere (140 GPa).<br />
MASSI AVELLI Sono monumenti funerari scavati a forma<br />
<strong>di</strong> “vasca” nell’interno <strong>di</strong> massi erratici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni.<br />
Si trovano soprattutto nell’area <strong>di</strong> Como, Canton Ticino, Brianza,<br />
Valtellina, Grigioni e non vi è riscontro <strong>di</strong> questi ritrovamenti<br />
in altre aree d’Italia e d’Europa. Si ha notizia <strong>di</strong> circa 34<br />
massi avelli censiti. Le loro caratteristiche più comuni sono:<br />
la forma regolare, “a vasca da bagno”<br />
una sorta <strong>di</strong> cuscino o gra<strong>di</strong>no, su cui forse si posava la testa<br />
del defunto<br />
il bordo arrotondato per favorire l’appoggio del coperchio e<br />
evitare le infiltrazioni <strong>di</strong> acqua piovana<br />
canaletti laterali per lo scorrimento delle acque piovane<br />
una posizione spesso dominante il territorio, non <strong>di</strong> rado<br />
orientata a mezzogiorno.<br />
La datazione <strong>di</strong> questi monumenti è incerta perché nel corso<br />
dei secoli questi sepolcri furono spogliati <strong>di</strong> tutte le eventuali<br />
suppellettili custo<strong>di</strong>te e i pochi ritrovamenti archeologici dei<br />
<strong>di</strong>ntorni non forniscono alcun elemento interpretativo. Si ipotizza<br />
che fossero espressione dei culti funerari <strong>di</strong> quelle popolazioni<br />
“barbariche” (Goti, Franchi) che a cavallo del crollo<br />
dell’impero romano (Sec. V-VI d.C.) si stabilirono su quel territorio.<br />
Si trattava certamente <strong>di</strong> tombe <strong>di</strong> personaggi <strong>di</strong> rango<br />
(capi guerrieri, sacerdoti) ma che non ci hanno lasciato nessun<br />
documento scritto.<br />
METAMORFISMO processo <strong>di</strong> trasformazione mineralogica<br />
delle rocce, dovuto principalmente all’azione <strong>della</strong> pressione<br />
e <strong>della</strong> temperatura.<br />
MONOLITOLOGICO costituito da un unico tipo roccioso.<br />
MONUMENTO NATURALE (L.R. 86/83) elemento<br />
<strong>di</strong> rilevanza ambientale e paesaggistica, con connotazione<br />
prevalentemente abiotica. Si deve segnalare il carattere fortemente<br />
regionale dell’istituto del monumento naturale, che non<br />
trova riscontro nella normativa nazionale e comunitaria ma,<br />
d’altra parte, entra a pieno titolo nella categoria delle aree<br />
protette lombarde e negli strumenti <strong>di</strong> pianificazione a scala<br />
regionale, provinciale e comunale, come anche nei Piani Territoriali<br />
<strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> Parco.<br />
PAESAGGIO CALANCHIVO paesaggio dominato<br />
dalla presenza <strong>di</strong> calanchi, forme <strong>di</strong> denudamento erosionale<br />
dei versanti molto <strong>di</strong>ffuse in Appennino. Interessano per lo<br />
più versanti a substrato argilloso.<br />
PALEOBOTANICO riferito allo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> vegetazione<br />
del passato attraverso i fossili.<br />
PELITE (dal greco = fango, argilla) è un termine usato in<br />
geologia per definire una roccia derivata da un originario se<strong>di</strong>mento<br />
fangoso avente granulometria minore <strong>di</strong> 1/16 <strong>di</strong> mm,<br />
composto prevalentemente <strong>di</strong> minerali del gruppo delle argille.<br />
PIANA ABISSALE parte pianeggiante del fondale oceanico,<br />
al largo <strong>della</strong> scarpata e del rialzo continentale. Si attesta<br />
su una profon<strong>di</strong>tà me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 4000 m sotto il livello<br />
del mare.<br />
PILLOW dall’inglese, lett. cuscino, guanciale. In vulcanologia,<br />
in<strong>di</strong>ca una struttura naturale che interessa le lave, specialmente<br />
basaltiche, effuse in ambiente subacqueo. A causa<br />
del raffreddamento rapido determinato dal contatto improvviso<br />
con l’acqua <strong>di</strong> mare, l’ammasso roccioso appare sud<strong>di</strong>viso<br />
in elementi globosi, lunghi fino al alcuni dm, che assomigliano<br />
appunto a cuscini.<br />
PLACCA LITOSFERICA è una porzione <strong>di</strong> litosfera terrestre,<br />
ovvero una porzione dell’involucro più superficiale <strong>della</strong><br />
terra costituito dalla crosta e dalla parte superiore e più rigida<br />
del mantello, caratterizzata da spessori variabili da circa<br />
70 km per le placche <strong>di</strong> litosfera oceanica fino a 200 km per<br />
le placche <strong>di</strong> litosfera continentale, i cui limiti sono riconoscibili<br />
in quanto caratterizzati da una intensa attività vulcanica<br />
e sismica.<br />
È possibile, infatti, ricostruire la geometria delle principali<br />
placche litosferiche osservando le <strong>di</strong>stribuzioni dei principali<br />
terremoti ed eruzioni nel mondo.<br />
PLUTONE corpi rocciosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni e forma estremamente<br />
varie, costituiti da rocce ignee intruse nella crosta terrestre<br />
e soli<strong>di</strong>ficatesi in profon<strong>di</strong>tà.<br />
PROCESSO METASOMATICO con questo nome si<br />
intendono descrivere i processi <strong>di</strong> alterazione chimica delle<br />
rocce ad opera <strong>di</strong> flussi idrotermali (v.) o <strong>di</strong> altra natura. I processi<br />
metasomatici veicolati da flussi idrotermali possono avere<br />
origine da sorgenti ignee o metamorfiche.<br />
PSEUDOCALANCHIVO detto dell’aspetto <strong>di</strong> ammassi<br />
rocciosi denudati e incisi da numerosi solchi <strong>di</strong>sposti lungo<br />
la massima pendenza, che simulano l’aspetto dei calanchi<br />
dell’Appennino, ma che possono essere incise anche in rocce<br />
coerenti, intensamente fratturate.<br />
RADIOCARBONIO isotopo ra<strong>di</strong>oattivo del carbonio,<br />
con peso nucleare = 14 (a <strong>di</strong>fferenza dei due isotopi stabili,<br />
12C e 13C). Essendo instabile, il 14C decade con un tempo <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mezzamento pari a 5730 anni circa; poiché il suo assorbimento<br />
nei tessuti organici cessa alla morte dell’organismo assimilatore,<br />
l’inizio del deca<strong>di</strong>mento coincide con la cessazione<br />
dell’attività metabolica. Il 14 C consente <strong>di</strong> datare reperti <strong>di</strong><br />
età massima attorno ai 60 000 anni fa.<br />
RISERVA NATURALE (L.R. 86/83) area naturale in<strong>di</strong>viduata<br />
ai fini <strong>della</strong> tutela <strong>della</strong> bio<strong>di</strong>versità, nell’esperienza<br />
lombarda può presentare una forte caratterizzazione geologica-geomorfologica.<br />
ROCCE BRECCIATE rocce sud<strong>di</strong>vise in elementi grossolani,<br />
spesso angolosi, che conferiscono loro un elevato grado<br />
<strong>di</strong> permeabilità.<br />
ROCCE MONTONATE balze rocciose levigate e striate<br />
dall’azione del ghiaccio; possono essere associate in gruppi<br />
e sono comunemente sagomate secondo la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> movimento<br />
del ghiacciaio.<br />
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<strong>Geositi</strong> <strong>della</strong> <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Sondrio</strong> 137