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Ricerca e Dialogo - AC Alba

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Aprile 2009<br />

un pezzo di <strong>Alba</strong>nia<br />

Scrivere un “pezzo” sull’<strong>Alba</strong>nia… da<br />

dove iniziare?<br />

Sono molte le cose che mi sorprendono<br />

dell’<strong>Alba</strong>nia. “Sorprendono” perché,<br />

nonostante la volontà di resistere a qualsiasi tipo<br />

di pregiudizio, inevitabilmente, gli sbarchi clandestini,<br />

i furti nelle case ad opera di cittadini albanesi,<br />

le statistiche ufficiali, ti offrono una certa<br />

immagine del paese.<br />

Le immagini che adesso, dopo quattro mesi<br />

di volontariato vissuti in <strong>Alba</strong>nia, ho impresse nella<br />

mente sono piuttosto varie e contraddittorie.<br />

Da una parte il centro di Tirana che sembra<br />

assumere le caratteristiche di una tipica capitale<br />

europea, dall’altra parte la periferia della città in<br />

cui predomina povertà e degrado ambientale.<br />

Da una parte l’ospitalità contadina, ereditata<br />

dalla tradizione culturale, che a volte arriva<br />

persino a commuovermi, dall’altra parte il fedele<br />

rispetto nei confronti delle arcaiche leggi sulla<br />

vendetta.<br />

Da una parte le strade non asfaltate e piene<br />

di buche che costringono ad impiegare diverse<br />

ore per percorrere brevi distanze, dall’altra parte<br />

i cantieri aperti su nuove strade in costruzione.<br />

E ancora, da una parte la tipica bellezza delle<br />

donne albanesi ostentata nelle strade con vestiti<br />

succinti, dall’altra parte il ruolo della donna sottomessa<br />

ora al padre ora al marito.<br />

Così l’<strong>Alba</strong>nia mi appare, come ho letto in<br />

una delle più veritiere descrizioni del paese: “un<br />

mescolarsi di cose, persone ed impressioni degradate<br />

e tenere, violente e gentili”.<br />

L’<strong>Alba</strong>nia forse risulta più facilmente comprensibile<br />

se analizzata facendo continuo riferimento<br />

al Kanun, l’insieme delle norme e delle<br />

leggi non scritte ereditate da una generazione<br />

all’altra. Il codice non ha oggi alcun valore giuridico,<br />

eppure le leggi in esso contenute sono tacitamente<br />

rispettate dalla popolazione albanese<br />

e rispecchiano la situazione economica e sociale<br />

del paese. Ad esempio la condizione della donna<br />

albanese può essere spiegata alla luce dell’affermazione<br />

contenuta nel Kanun in base alla quale<br />

“la donna è un piccolo otre vuoto da riempire”.<br />

La tradizione culturale, soprattutto nei villaggi,<br />

nei quali vive la maggior parte della popolazione<br />

albanese, ha le sue radici ben salde nel territorio<br />

nazionale e le contraddizioni che caratterizzano<br />

il paese, credo, siano tipiche di uno sviluppo<br />

economico, sociale e culturale, proiettato verso<br />

il futuro, uno sviluppo che si veste di uno spirito<br />

individualista, ma ancorato ad una forte componente<br />

tradizionale.<br />

Tra queste contraddizioni, ho la fortuna di<br />

prender parte alla missione dei Giuseppini del<br />

Murialdo a Fier che, con lavoro meticoloso, costante<br />

e fiducioso, hanno dato e danno, ogni<br />

giorno, un contributo allo sviluppo formativo dei<br />

giovani albanesi. Il Qendra Sociale Murialdo,<br />

appositamente situato nella periferia della città,<br />

presso la via Shen Leonardo Murialdo, ogni giorno<br />

accoglie centinaia di giovani: gli studenti dei<br />

corsi biennali professionali per elettricisti, meccanici<br />

e assistenti d’ufficio; i giovani apprendisti<br />

che di mattina fanno la pratica presso officine e<br />

nel pomeriggio seguono le lezioni teoriche; i minori<br />

che frequentano l’oratorio e quelli che fanno<br />

sport nei campi di calcio, pallavolo e basket; i<br />

bambini Rom, marginalizzati dalla società, a cui<br />

vengono offerti corsi di alfabetizzazione e sostegno<br />

scolastico.<br />

All’interno del Qendra si respira un’aria accogliente<br />

grazie alla quale il Qendra, ogni giorno<br />

a servizio dei più poveri, è diventato punto<br />

di riferimento per molti giovani albanesi e per le<br />

loro famiglie.<br />

Così l’<strong>Alba</strong>nia, meta di volontariato<br />

per molti meno ambita<br />

rispetto all’Africa e all’America<br />

Latina, mi coinvolge ogni giorno<br />

di più per essere partecipe di<br />

un progetto i cui risultati positivi<br />

sono frutto di anni di presenza<br />

sul territorio. Tutto ciò mi rende<br />

semplicemente felice.<br />

Qualsiasi descrizione e impressione<br />

relativi al “paese delle<br />

aquile”, rimane relativa e parziale,<br />

e non può che essere solo un<br />

“pezzo” di <strong>Alba</strong>nia.<br />

dal nostro inviato<br />

Enza Digangi,<br />

volontaria in servizio<br />

civile<br />

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