Ricerca e Dialogo - AC Alba

festeggia
pensata “su misura” per le diverse età dei suoi soci
d’uscita presa in considerazione è la difesa di
una posizione conquistata, qualunque essa sia,
in attesa di un inesorabile sgretolamento, l’AC
ha deciso di rovesciare l’emergenza in sfida,
anzitutto nel campo che le è proprio: la formazione.
È il momento di ribadire, piuttosto che
conservare: ribadire con forza - sulla scia positiva
dell’indimenticabile esperienza dello scorso
4 maggio in piazza S. Pietro per festeggiare il
140 anni dell’AC – la popolarità di questa associazione.
Una parola chiave che è tornata all’ordine
del giorno a tutti i livelli associativi, come
ha chiarito nel suo intervento la presidente
diocesana Wilma Berbotto, e che andrà tradotta
in cammini ed iniziative significativi, che
sappiano arrivare a tutti, non perché frutto di un
Aprile 2009
compromesso al ribasso, ma perché capaci di
interpretare le esigenze di profondità, radicalità,
autenticità, anch’esse frutto – così come la
temuta crisi – di questo momento storico e di
questa società così complessa e spezzettata.
Quale momento migliore di quello del rinnovo
dell’adesione, dunque, per ribadire l’importanza
di esserci e di essere in tanti, non per
contarsi ma per offrire una testimonianza forte
e visibile. Una testimonianza intesa nel senso
cristiano di trasmissione dell’affetto nei confronti
di una Persona, e dell’esperienza formativa
e associativa che ha consentito di conoscerla
sempre di più e meglio, attraverso la cura della
crescita personale e relazionale dei suoi aderenti
e non solo. Per questo il momento assembleare
della giornata,
che ha visto raccolte
nella grande sala della
casa di Altavilla circa
400 persone, è ruotato
intorno ad alcune
testimonianze particolarmentesignificative:
quella del parroco
e della presidente
parrocchiale di Narzole
(parrocchia che ha
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