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White spot lesions e terapia ortodontica: stato dell'arte

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Perrillo 12-11-2008 11:48 Pagina 223<br />

■ Fattori che possono influenzare la relazione tra WSL e<br />

<strong>terapia</strong> <strong>ortodontica</strong><br />

Il rischio di formazione di WSL dipende da una serie di<br />

fattori quali il tipo di <strong>terapia</strong> <strong>ortodontica</strong>, la durata del<br />

trattamento, l’igiene orale, la fluoroprofilassi topica e,<br />

ovviamente, la predisposizione individuale.<br />

◗ Terapia fissa o mobile<br />

Secondo Alexander (14), il rischio di sviluppare<br />

decalcificazioni è relativo solo alla <strong>terapia</strong> <strong>ortodontica</strong><br />

fissa piuttosto che a quella mobile.<br />

L’analisi di 41 soggetti con malocclusione di II Classe<br />

div. 1, trattati per circa un anno, 16 con Bionator, 17<br />

con trazione extra-orale, ed 8 con trazione extra-orale<br />

e placca, ha evidenziato che, al debonding, 4 molari<br />

superiori su 16 (25%) nel gruppo trattato con trazione<br />

extra-orale e placca e 2 molari superiori su 34 (5,8%)<br />

nel gruppo trattato solo con trazione extra-orale esibivano<br />

WSL mentre i soggetti trattati con Bionator non<br />

presentavano alcuna lesione (0%).<br />

Sembra invece non avere importanza il tipo di apparecchiatura<br />

fissa, in quanto non sono state evidenziate<br />

differenze significative, almeno a livello macroscopico,<br />

nella prevalenza degli elementi dentari colpiti dalle<br />

WSL relative all’uso di bande e attacchi (2).<br />

◗ Durata <strong>terapia</strong><br />

Variabile sembra invece l’influenza della durata di un<br />

trattamento ortodontico fisso. Secondo Gorelik et al.,<br />

la durata non influenza la severità delle WSL, mentre<br />

secondo studi successivi e più recenti la durata di un<br />

trattamento ortodontico fisso influenza in maniera statisticamente<br />

significativa la severità delle white <strong>spot</strong>s.<br />

In particolare le lesioni più gravi si manifestano durante<br />

un trattamento fisso con attacchi a partire dal ventiquattresimo<br />

mese di <strong>terapia</strong> in poi con un massimo al<br />

trentesimo mese. Sarebbe, quindi, preferibile che una<br />

<strong>terapia</strong> <strong>ortodontica</strong> fissa non si prolungasse oltre i due<br />

anni.<br />

Alcuni studi (4, 15) hanno evidenziato che già dopo un<br />

mese di trattamento si formavano, a livello microscopico,<br />

sia sotto che intorno agli attacchi e alle bande, lesioni<br />

superficiali che poi tendono nel tempo a divenire<br />

profonde.<br />

Al di sotto degli attacchi secondo O’Reilly e Featherstone<br />

(15) la demineralizzazione variava dal 3%<br />

all’8% ed era profonda circa 25 µm mentre lo smalto<br />

tornava normale a 50 µm. Intorno agli attacchi, ad una<br />

revisione della letteratura<br />

Ortognatodonzia Italiana vol. 15, 4-2008<br />

223<br />

distanza tra 50 µm e 75 µm, la perdita minerale variava<br />

dal 12% occlusalmente al 14% cervicalmente agli<br />

attacchi ed arrivava a 25 µm di profondità sia in direzione<br />

occlusale che cervicale; decresceva al 10% ad<br />

una profondità di 50 µm fino allo 0% alla profondità di<br />

75 µm, in entrambe le direzioni. Invece, a 500 µm<br />

dagli attacchi, sia in direzione occlusale che cervicale,<br />

lo smalto risultava integro e la demineralizzazione<br />

assente (0% e 0 µm di profondità).<br />

Al di sotto di bande ortodontiche, come evidenziato da<br />

Øgaard et al. (4), le lesioni erano di tipo superficiale<br />

ed hanno una profondità di 100 µm.<br />

Dopo 1 anno di <strong>terapia</strong> con attacchi o dopo 2 anni con<br />

attacchi e/o bande le lesioni erano di tipo profondo e<br />

caratterizzate da tessuto demineralizzato al di sotto di<br />

uno strato superficiale di smalto quasi intatto (16-18).<br />

La rimozione delle apparecchiature favorisce, in presenza<br />

di modeste quantità di fluoro, la remineralizzazione<br />

delle lesioni superficiali (4, 6, 13, 19, 20). Tale<br />

processo è più veloce nelle prime settimane che<br />

seguono il debonding, poi rallenta e si completa dopo<br />

parecchie settimane; al contrario le lesioni profonde<br />

regrediscono molto lentamente e mai completamente.<br />

Sembra invece che la presenza di grandi quantità di<br />

fluoro comporti un’ipermineralizzazione dello strato<br />

di smalto più superficiale con il blocco completo del<br />

processo di remineralizzazione delle zone profonde<br />

demineralizzate (5, 15-18, 20).<br />

Attualmente la questione relativa all’evoluzione delle<br />

WSL resta aperta e dibattuta, poiché non si è ancora<br />

stabilita la giusta concentrazione di fluoro per l’inibizione<br />

della demineralizzazione (4, 6, 19).<br />

◗ Igiene orale e fluoroprofilassi topica domiciliare<br />

Altro fattore determinante durante un trattamento<br />

ortodontico fisso sembra essere una corretta igiene<br />

orale, la cui importanza è amplificata sia dalla più<br />

facile ritenzione che dalla maggiore difficoltà a<br />

rimuovere la placca batterica.<br />

Geiger et al. (9) hanno dimostrato un’associazione statisticamente<br />

significativa tra il livello d’igiene orale e<br />

la prevalenza di soggetti trattati affetti da WSL. Nel<br />

campione esaminato, il 35% dei pazienti aveva dimostrato<br />

un’eccellente igiene orale, il 49,5% un’igiene<br />

accettabile mentre il 15,5% una scarsa igiene orale e le<br />

WSL erano statisticamente meno presenti nei pazienti<br />

con un’eccellente igiene orale.<br />

Lo stesso lavoro (9) dimostrava l’esistenza di una cor-

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