VolanZine n°10: tutti i racconti in concorso - Scripta Volant
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Il poeta… e la sua poesia<br />
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<strong>VolanZ<strong>in</strong>e</strong> <strong>n°10</strong>: <strong>tutti</strong> i <strong>racconti</strong> <strong>in</strong> <strong>concorso</strong><br />
Eravamo <strong>in</strong> tante nel primo cassetto della scrivania. Alcune lunghe, altre corte. La sua mano<br />
s‟<strong>in</strong>cuneò nel cassetto semiaperto e ne prese tre. Dallo spiraglio vidi che stava facendo alcune copie.<br />
Che fortunate! “Sono le prescelte per partecipare a un importante <strong>concorso</strong>!” mi ragguagliò una<br />
vecchia poesia <strong>in</strong> rime. I giorni passarono, altre poesie vennero scelte ma io rimanevo sempre lì, ad<br />
aspettare. Un giorno ci pose tutte sulla scrivania e com<strong>in</strong>ciò a leggerci una ad una. Ne scelse alcune,<br />
ripose altre nel primo cassetto, altre ancora le gettò <strong>in</strong> quello di fondo. Avrei voluto piangere,<br />
quando mi ritrovai laggiù senza più speranza. Eppure ero una poesia bella, giovane, avevo<br />
musicalità! Perché non aveva creduto <strong>in</strong> me? Mi sentivo dest<strong>in</strong>ata al cest<strong>in</strong>o della carta straccia.<br />
Dovevo farmi venire qualche idea. Così mi arrampicai f<strong>in</strong>o al bordo del cassetto e mi lasciai<br />
penzolare nel vuoto. Una mano calda giunse <strong>in</strong> mio aiuto. Mi sentii sollevare dolcemente, ecco, mi<br />
dissi, stavolta mi ha scelta! Un mesto cigolio mi riportò presto alla realtà. Il cassetto si aprì quanto<br />
basta perché ne fossi ricacciata dentro. Non mi aveva neanche degnata di uno sguardo, il mostro! Fu<br />
così che maturò <strong>in</strong> me l‟idea di iscrivermi a un importante <strong>concorso</strong>. Lo so, avrei rischiato molto se<br />
lui se ne fosse accorto, ma non avevo altra scelta. Noi poesie siamo state scritte per essere lette,<br />
ammirate, altrimenti la nostra vita non ha senso, rimaniamo sgorbi neri su un foglio bianco!<br />
Bisognava scegliere il modo…e il momento giusto. Sulla scrivania avevo notato una grossa busta<br />
aperta con l‟<strong>in</strong>dirizzo di un importante <strong>concorso</strong>. Fu facile uscire dal cassetto e unirmi a loro. Era<br />
fatta! In breve mi trovai sigillata dentro una busta pronta per essere imbucata. Trascorse del tempo<br />
prima che potessi rivedere la luce del sole. F<strong>in</strong>almente giunse il giorno della premiazione. Era un<br />
sabato pomeriggio, c‟era molta gente, il palco delle autorità, la giuria. E c‟ero anch‟io. Dopo un<br />
preambolo piuttosto lungo, un signore <strong>in</strong> giacca e cravatta <strong>in</strong>iziò a leggere i risultati. Venne<br />
annunciata la poesia terza classificata. Io non c‟ero. Peccato! Seconda classificata. Neppure. “V<strong>in</strong>ce<br />
il primo premio, la poesia…” Ero io, avevo v<strong>in</strong>to! “Purtroppo il v<strong>in</strong>citore é assente, propongo<br />
comunque di leggerla, è così bella!” disse l‟uomo <strong>in</strong> giacca e cravatta. “Ma questa poesia è mia!” si<br />
sentì ad un tratto gridare dal fondo della sala. Era lui, il mio creatore che, salito sul palco, si<br />
sbracciava per affermare la sua paternità. Ecco, se avessi avuto voce avrei voluto dirgliene quattro a<br />
chi f<strong>in</strong>o a quel momento mi aveva fatto soffrire così tanto. Ma rimasi <strong>in</strong> silenzio a gustarmi quei<br />
momenti irripetibili di gloria. La mano, quella mano che più volte mi aveva accarezzata, che una<br />
volta mi aveva pers<strong>in</strong>o oltraggiata gettandomi nel cassetto di fondo di una scrivania, adesso tremava<br />
mentre una voce dolcissima declamava i miei versi. Ero davvero bella. Seguì un lungo applauso. Il<br />
presidente della giuria consegnò al mio poeta una splendida targa e un elegante diploma. “Sai, ti ho<br />
scritto pensando ad una ragazza della quale mi ero <strong>in</strong>namorato” mi confidò “ma non ho avuto il<br />
coraggio di leggergliela né di confessarle il mio amore”. Eh no, caro mio, così non va! Tu hai<br />
talento se sei riuscito a v<strong>in</strong>cere un premio così importante! Domani andrai da quella ragazza e mi<br />
presenterai a lei. Devi avere coraggio nella vita, credere <strong>in</strong> te stesso! Io ero nel cassetto di fondo<br />
della tua scrivania, ricordi? Eppure non mi sono mai arresa e adesso sono qui con te, il poeta…e la<br />
sua poesia.<br />
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