VolanZine n°10: tutti i racconti in concorso - Scripta Volant
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A pancia <strong>in</strong> giù<br />
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<strong>VolanZ<strong>in</strong>e</strong> <strong>n°10</strong>: <strong>tutti</strong> i <strong>racconti</strong> <strong>in</strong> <strong>concorso</strong><br />
Quelli che stava vivendo sarebbero stati gli ultimi momenti della sua vecchia vita, pensò, e tra poco<br />
ne avrebbe <strong>in</strong>iziata un'altra, diversa, <strong>in</strong>sieme a lui. Prima e dopo. Ripensò alla vecchia quercia<br />
vic<strong>in</strong>o al mare, e a tutte le passeggiate <strong>in</strong> bicicletta. Con la mente ritornò su quella coll<strong>in</strong>etta dove da<br />
ragazz<strong>in</strong>a a bocca aperta verso il cielo urlava il suo nome e le tornava <strong>in</strong>dietro l'eco. Attimo dopo<br />
attimo, rivide la sua casa di campagna, le attese universitarie, gli uom<strong>in</strong>i che aveva avuto, gli amici<br />
che ancora aveva. Li guardò per un solo istante, loro erano <strong>tutti</strong> lì, seduti a un passo da lei. C'era<br />
pure Marcella, col suo piccolo bimbo <strong>in</strong> collo venuto apposta per tenerle compagnia. Era tranquilla,<br />
pensò, e tuttavia dentro sentiva un sottile fremito percorrerla, un fremito simile a sfarfallio di<br />
fiamma. Stesa, a pancia <strong>in</strong> giù, con le dita <strong>in</strong>trecciate sotto il mento. Lo sguardo, sereno, rivolto<br />
verso il basso. Pensava alla sua città, che presto sarebbe divenuta lontana, alla sua famiglia, al<br />
piccolo Francesco. Le venne <strong>in</strong> mente il lavoro che aveva lasciato, la palestra, il circolo, tutte le<br />
vecchie abitud<strong>in</strong>i. La sua mente <strong>in</strong>cedette un attimo sul passato, ma fu solo per un attimo, come un<br />
dubbio, un sussulto, un'ultima <strong>in</strong>certezza. Pensò al futuro, al silenzio di quel momento, al silenzio<br />
che sarebbe stato, e rivolse lo sguardo verso il muro, come a superarlo per cercare di vedere oltre.<br />
Immag<strong>in</strong>ò le mancanze che avrebbe sentito, ipotizzò le nostalgie, i pianti, i dolori che lungo il<br />
camm<strong>in</strong>o immancabilmente avrebbe <strong>in</strong>contrato. Per un lungo istante, si sentì sola, e tuttavia non lo<br />
era. Lui era lì con lei e la stava aspettando. La aspettava da sempre, lui l'amava. E l'avrebbe amata<br />
per sempre, questo le aveva promesso. Avrebbero vissuto <strong>in</strong>sieme, giorno dopo giorno, con la<br />
pazienza che solo una promessa d'amore sa custodire. Queste erano state le sue parole. Vieni da me,<br />
le aveva chiesto. E lei aveva detto di sì. I suoi capelli. Quei lunghi capelli corv<strong>in</strong>i che la nonna Ada<br />
spazzolava nelle sere d'estate di tutta un'<strong>in</strong>fanzia, ora li vedeva cadere lungo il viso come seta nera.<br />
Lui ama le cose semplici, pensò, mentre si passava con tremore rapido la mano sul collo spoglio. Si<br />
erano <strong>in</strong>contrati per caso, un giorno di qualche anno prima, sul piazzale di fronte alla chiesa della<br />
sua città. Quell'unica chiesa dedicata a s. Anna, piccola e sempre gremita, davanti alla quale loro si<br />
<strong>in</strong>contrarono. Lui aveva fame, era pallido, come il suo collo appena scoperto, era nudo, come la sua<br />
mano. Lei gli aveva porso un pezzo di pane, e lui l'aveva amata f<strong>in</strong> dal primo sguardo. “Vieni con<br />
me” le aveva sussurrato, “vieni da me” le aveva detto, e lei lo aveva seguito nella città che lui aveva<br />
scelto per lei, <strong>in</strong> nome di quell'amore così grande. Suo padre non capì, sua madre pianse quella<br />
scelta, il sacrificio, il suo egoismo e la troppa distanza. Ma lei si fidò di quell'amore che non<br />
l'avrebbe abbandonata, e tutta vestita di bianco, si avviò verso quella nuova vita che stava lì lì per<br />
com<strong>in</strong>ciare. Si alzò <strong>in</strong> piedi, rivolse lo sguardo verso l'alto. Un raggio di sole l'avvolse, e allora lei<br />
sorrise. Respirò, di quel respiro umido che sapeva d'amore, e accompagnata da un fascio di luce,<br />
pose per sempre il suo piede oltre la soglia di clausura.<br />
7<br />
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