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Rivista n° 91 - Verona

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NELLE PAGINE PrEcEdENtI E A LAto:<br />

LA vAscA rEcuPErAtA dAL<br />

ProGEtto dI dAvId chIPPErfIELd<br />

ArchItEcts comE PIAzzA-foNtANA.<br />

IN bAsso:<br />

IL coNtEsto urbANo coN IN<br />

EvIdENzA, IN rosso, LA vAscA.<br />

Per chi viene da castelvecchio,<br />

attraversato il Ponte scaligero, il<br />

primo edificio che cattura l’attenzione<br />

è la palazzina di comando dell’Arsenale<br />

Austriaco, che con le sue torri merlate e le<br />

sue facciate a fasce alternate di laterizio e di<br />

pietra gialla, richiama immediatamente alla<br />

grande stagione del romanico veronese e alla<br />

cultura austriaca che con la sua architettura<br />

militare diede un nuovo volto alla città.<br />

Il complesso dell’Arsenale tuttavia non<br />

comprendeva solo la serie degli edifici<br />

all’interno del muro di cinta, ma ne faceva<br />

parte integrante lo stabilimento della scuola<br />

militare del nuoto, ad uso della numerosa<br />

guarnigione austriaca di stanza a verona. Il<br />

complesso, progettato tra il 1849 e il 1856,<br />

venne realizzato nel 1864 dopo tre anni<br />

dall’ultimazione dell’Arsenale, secondo un<br />

impianto molto semplice: una vasca quadrata<br />

circondata da un basso muro di cinta, a cui<br />

erano addossati gli spogliatoi sul lato sudest,<br />

sul quale era presente un avancorpo<br />

che probabilmente costituiva l’accesso<br />

all’impianto.<br />

dopo l’annessione del veneto e di verona al<br />

regno d’Italia nel 1866 lo stabilimento venne<br />

a perdere gradualmente la sua funzione, in<br />

relazione al ridursi dell’importanza strategica<br />

della città e quindi della riduzione della<br />

guarnigione stanziata. Nel periodo tra il<br />

1923 e il 1935, all’inizio della trasformazioni<br />

che vedranno la campagnola trasformarsi<br />

nel quartiere trento, l’impianto venne<br />

radicalmente trasformato: nel 1935 gli edifici<br />

vennero demoliti e rimase solamente la<br />

grande vasca, ridimensionata rispetto alla<br />

precedente, inserita nel nuovo parco pubblico<br />

sul lungadige cangrande. L’area venne poi<br />

trasformata nel primo parco giochi della città,<br />

secondo le previsioni del Piano marconi del<br />

1949 e adottato nel 1954. dello stabilimento<br />

non sono rimaste tracce, ma da alcune<br />

foto scattate nel 1<strong>91</strong>9 dal dirigibile Angelo<br />

berardi, si può comprenderne l’esatta forma<br />

e consistenza. un’altra immagine, scattata<br />

da moritz Lotze nel 1866, che inquadra<br />

la palazzina di comando dell’Arsenale, fa<br />

vedere l’angolo del recinto e si può notare<br />

come il muro di cinta fosse realizzato negli<br />

stessi materiali del vicino Arsenale, cosa che<br />

dimostra come i due progetti fossero parte di<br />

un unico grande intervento.<br />

Verso una nuova vita<br />

L’area della vasca ha conosciuto nel corso<br />

degli anni un progressivo peggioramento,<br />

sia per il generale declino degli spazi pubblici<br />

cittadini, sia per l’aumento del traffico che<br />

ha ‘ritagliato’ il parco giochi, la vasca e il<br />

complesso dell’Arsenale in una serie di isole<br />

quasi indipendenti. A partire dal 1995, anno<br />

in cui il comune ha ricevuto dal demanio<br />

militare la proprietà dell’Arsenale, si è<br />

iniziata a sentire la necessità di un recupero<br />

dell’intera area dell’Arsenale, vero e proprio<br />

polmone verde del quartiere trento (la cui<br />

crescita rapida e incontrollata negli anni ’60<br />

e ’70 ha dimenticato il verde) e risorsa per<br />

l’intera città, soprattutto per la posizione<br />

prossima a castelvecchio e al centro della<br />

città.<br />

Nel 1999 lo studio david chipperfield<br />

Architects si aggiudicò il concorso per la<br />

riqualificazione dell’Arsenale, il cui masterplan<br />

venne approvato dal comune nel 2006.<br />

Il progetto prevedeva sia il recupero delle<br />

strutture storiche, liberate dalle aggiunte della<br />

metà del ‘900, che la costruzione di nuovi<br />

volumi. L’Arsenale avrebbe dovuto ospitare in<br />

questo modo una serie di attività e di funzioni<br />

quali il nuovo museo di storia Naturale con i<br />

relativi servizi, una sala civica come luogo di<br />

incontro e ricreativo, e la sede della città dei<br />

bambini. La palazzina comando, all’entrata<br />

dell’Arsenale, avrebbe dovuto accogliere la<br />

biblioteca e le collezioni di armi e monete<br />

antiche del museo di castelvecchio, mentre<br />

diverse attività commerciali e un parcheggio<br />

sotterraneo da 500 posti avrebbero<br />

completato il progetto. Il masterplan<br />

prevedeva anche la sistemazione del verde<br />

interno ed esterno all’Arsenale, tra cui l’area<br />

della vasca e il parco giochi, collegati da una<br />

passeggiata con il Parco dell’Adige nord.<br />

mentre il progetto complessivo per<br />

l’Arsenale è stato abbandonato, quello della<br />

risistemazione della vasca è andato avanti,<br />

fino alla sua inaugurazione del settembre<br />

2011.<br />

Il progetto di restauro e recupero funzionale<br />

della vasca rientra in un progetto di<br />

risistemazione dell’area antistante l’Arsenale<br />

(realizzato dagli uffici comunali) volto a<br />

migliorare la connessione “ottica” e pedonale<br />

con castelvecchio attraverso il collegamento<br />

del ponte scaligero. Per ottenere questo<br />

si è operata una sensibile riduzione degli<br />

spazi asfaltati di piazza Arsenale, in modo<br />

da collegare la vasca con il parco giochi e<br />

l’Arsenale. La strada chiusa tra il parco e la<br />

vasca diventa un’area a verde pubblico che<br />

si lega anche a quella compresa tra la doppia<br />

strada di collegamento con il Ponte scaligero.<br />

Il tutto diventa in questo modo un’ampia<br />

“isola verde” della superficie di circa 13.500<br />

mq, di collegamento tra castelvecchio e<br />

l’Arsenale.<br />

L’intervento sulla vasca è stato solo in parte<br />

di restauro per la fontana monumentale in<br />

corrispondenza dell’angolo sud e per le<br />

due teste di leone in altorilievo poste ai lati<br />

della scala sul bordo vasca sul lato Nord-<br />

Est, mentre il corpo stesso della vasca è<br />

stato profondamente trasformato. Il fondo<br />

è stato rialzato passando da una profondità<br />

di un metro a pochi centimetri vicino alla<br />

riva, mentre al centro è di 20 centimetri. La<br />

superficie è rivestita in lastre di basalto nero,<br />

in modo da aumentare l’effetto specchio<br />

creare un’illusione ottica sulla percezione della<br />

reale profondità della vasca. Per rinforzare il<br />

bordo esistente in pietra di Prun (vincolato<br />

62 architettiverona <strong>91</strong> architettiverona <strong>91</strong> 63

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