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Parola e linguaggio - Licitra Rosa Dr. Carmelo Medico Psichiatra ...

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PAROLA E LINGUAGGIO - Lezioni dr. <strong>Licitra</strong> riviste<br />

Il <strong>linguaggio</strong> definisce il sistema che raccoglie gli elementi linguistici, mentre la parola<br />

costituisce l’atto. Di solito nel parlare corrente usiamo indifferentemente parola e <strong>linguaggio</strong>.<br />

Che cos’è che ci induce in errore? Ad esempio, per trasmettere l’informazione questo libro è<br />

bianco si utilizzano quattro parole; questo è l’uso corrente che facciamo del vocabolo parola, che<br />

però non ha niente a che vedere con l’uso della dicotomia saussuriana. In psicoanalisi quando si<br />

parla di parola non indichiamo mai il vocabolo, il termine lessicale; solo se intendessimo la<br />

parola nell’accezione saussuriana, jakobsoniana, e lacaniana allora potremmo essere autorizzati a<br />

dire che la parola è un elemento del <strong>linguaggio</strong>, ma la parola non ha nulla a che vedere con il<br />

<strong>linguaggio</strong>.<br />

Il <strong>linguaggio</strong> è un sistema, al limite un vocabolario, o un alfabeto o l’insieme delle frasi fatte, un<br />

glossario inteso come raccolta inerte e statica degli insiemi che comportano un sistema<br />

linguistico. Il vocabolario è il <strong>linguaggio</strong>.<br />

La parola nell’opposizione saussuriana è il prendere la parola, vale a dire la parola è il fatto che<br />

si parla e non come comunemente la s’intende come termine della lingua. Considerato ciò va da<br />

sé che non si può pensare alla parola senza un soggetto. È per questo che la parola rinvia sempre<br />

all’enunciazione, cioè al campo della soggettività che è un campo sovrapponibile a quello della<br />

parola proprio perché la parola è un tutt’uno con il prendere la parola; laddove invece, il<br />

<strong>linguaggio</strong> è puramente la raccolta delle diverse dimensioni degli elementi linguistici.<br />

Ad esempio, l’alfabeto è un <strong>linguaggio</strong>; l’alfabeto italiano in particolare raccoglie ventidue<br />

lettere con cui si possono fabbricare dei vocaboli; il livello successivo di raccolta è il lessico. Il<br />

contesto in cui si ravvisa la raccolta degli elementi di un gradino successivo alla lettera, cioè la<br />

raccolta dei vocaboli è il vocabolario, se si vuole proseguire oltre possiamo anche immaginare un<br />

vocabolario dei sinonimi e dei contrari, dove raggruppiamo i vocaboli a seconda della loro<br />

somiglianza o dissomiglianza semantica; possiamo addirittura fare anche un'altra stesura, un<br />

altro vocabolario, ad esempio la raccolta delle frasi fatte. Sono tutti sistemi che pretendono di<br />

esaurire l’universalità, la totalità degli elementi che compongono un sistema.<br />

Il <strong>linguaggio</strong> è qualcosa che ha a che fare con un insieme, con qualcosa dell’ordine di un’<br />

universalità, perché di fatto non c’è niente che possa essere più universale e generico di un<br />

vocabolario cioè, di una raccolta di insieme di segni. La parola invece, è dell’ordine della<br />

particolarità. La parola si configura come quell’operazione attraverso la quale andate a mettere le<br />

mani dentro un sacco che raccoglie tutti gli strumenti espressivi e ricavate quello che v’interessa<br />

cioè, qualcosa di particolare. La parola è quel tessuto particolare che gli esseri umani si<br />

confezionano ad hoc sulla base della stoffa del <strong>linguaggio</strong>, questo grande sacco universale,<br />

generico che è la raccolta dei sistemi.<br />

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