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Parola e linguaggio - Licitra Rosa Dr. Carmelo Medico Psichiatra ...

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PAROLA E LINGUAGGIO - Lezioni dr. <strong>Licitra</strong> riviste<br />

testo in sé. Prendete un manuale di psicologia: c’è un sapere scritto nel manuale, lo leggete e il<br />

sapere del manuale vi serve semplicemente perché punta il dito contro una certa realtà esterna.<br />

Il referente del sapere dei manuali è il caso clinico, ovvero la psicopatologia. Il testo di Lacan<br />

invece, anche se da un certo punto di vista sembra che punti il dito sul referente, è un testo che<br />

vale per il testo. Questa che vi dico è una distinzione classica, aristotelico-tomistica, del rapporto<br />

tra il testo e la cosa. Studiamo il testo di Lacan non perché speriamo di ricavarne indicazioni su<br />

chissà quale possibile referente, ma in quanto l’esercizio di commento al testo ha un valore in sé.<br />

Se volete c’è poi una realtà che percorre questo testo, se il testo che noi decifriamo è un S1 – S2<br />

qual è il referente di questo lavoro che noi cerchiamo di svolgere sul testo di Lacan? Il soggetto,<br />

oppure l’oggetto piccolo a. Anche noi abbiamo il nostro referente, ma è un referente di<br />

quest’ordine. Questo per dirvi che il lavoro a cui dovete abituarvi è un lavoro che comporta da<br />

parte vostra la consapevolezza che entrate in un mondo desueto, che non ha rispondenza nella<br />

pratica ordinaria e che non è la continuazione dei vostri studi di psicologia per il semplice fatto<br />

che in nessuna disciplina che avete studiato vi è stato imposto di fare un lavoro di commento su i<br />

testi che studiavate. L’Istituto Freudiano deve servirvi come anticamera al confronto con Lacan e<br />

non è sicuro che questa scommessa possa essere vinta. In altre parole, non è sicuro che il testo di<br />

Lacan S1 – S2 possa diventare per voi l’oggetto agalma.<br />

Dentro all’Istituto ci sono persone che da 20/30 anni lavorano sui testi di Lacan. Cosa vuol dire<br />

lavorare da 20/30 anni sui testi di Lacan e continuare a lavorarci? Vuol dire che il testo di Lacan<br />

ha assunto il valore di un oggetto agalmatico, di un oggetto prezioso come lo è la Bibbia, o il<br />

Corano, come lo è qualunque altro testo – pochi – che hanno assunto questa funzione.<br />

Dico questo perché è proprio cruciale e sono molto radicale: non avrete alcuna possibilità di<br />

accostare la clinica dal punto di vista lacaniano se il testo di Lacan, progressivamente, non<br />

diventa per voi un testo agalmatico. Un testo che richiama il vostro desiderio e la vostra<br />

propensione, malgrado la frustrazione sistematica che provate ogni volta che vi accostate.<br />

Ovviamente se la frustrazione può comportare un rilancio, un ritorno sul testo di Lacan,<br />

coadiuvati degli strumenti necessari per leggere Lacan allora hanno un senso leggere le riviste,<br />

Miller e tutto il resto. L’Istituto freudiano ha un senso solo se vi serve come strumento che possa<br />

facilitare e agevolare il vostro rapporto con il testo di Lacan.<br />

La posizione dell’analista si sostiene fondamentalmente su tre assi, tutti necessari, anche se uno è<br />

preponderante sugli altri due e sono:<br />

1. L’ANALISI PERSONALE;<br />

2. LA FORMAZIONE TEORICA;<br />

3. I CONTROLLI.<br />

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