periodico luglio 2012 - I siti personali - Libero
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IL PERIODICOfondato<br />
nel 1988<br />
LA GIUSTINIANA E DINTORNI<br />
ANNO XXII N. 7 PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE, SPORT E CULTURA • distribuzione gratuita • LUGLIO <strong>2012</strong><br />
Redazione: Via della Cappelletta della Giustiniana 70c, 00123 Roma, tel. 06-30363075 - http://digilander.libero.it/<strong>periodico</strong>news/ - email: <strong>periodico</strong>news@libero.it<br />
UNA “COLATA” DI<br />
CEMENTO DIFFICILE<br />
DA RACCONTARE<br />
Da tanti anni all’interno<br />
del nostro giornale dedichiamo<br />
ampio spazio alle immagini<br />
e alle storie di un tempo<br />
lontano. Attraverso la rubrica<br />
“Come eravamo” abbiamo<br />
iniziato a ricostruire la memoria<br />
di questo territorio, dapprima<br />
con le interviste curate<br />
da Alvaro Vatri e subito dopo<br />
con i racconti agro-dolci di<br />
Enzo Abbati, che con la sua<br />
empatia riesce a legarsi in un<br />
tale rapporto emozionale con<br />
i suoi interlocutori da far<br />
riafforare i ricordi più remoti.<br />
L’intento è quello di creare<br />
una radice storica dei nostri<br />
quartieri, perché in questo<br />
scorrere dei tempi così frenetico<br />
non si vuole che i personaggi,<br />
e con essi i paesaggi,<br />
che hanno caratterizzato questa<br />
parte di Roma, scompaiano<br />
senza memoria. Conoscere<br />
quella quotidianità fatta di<br />
consuetudini dal sapore antico,<br />
ammirare nelle foto sbiadite<br />
quegli squarci di campagna<br />
ormai perduta, è uno stimolo<br />
a riflettere, per meglio<br />
capire sia i sacrifici che quelle<br />
generazioni fecero per affermarsi<br />
ed evolversi in una società<br />
che mutava rapidamente,<br />
ma anche per comprendere<br />
meglio le ragioni e il peso delle<br />
trasformazioni urbane che,<br />
nel bene o nel male, li hanno<br />
accompagnati.<br />
Il progresso, nella storia,<br />
ha sempre chiesto dei tributi<br />
all’ambiente, con danni spesso<br />
irreparabili. Ieri in nome di<br />
una migliore e generale qualità<br />
della vita; oggi, troppo<br />
spesso, per arrivismo, interessi<br />
<strong>personali</strong>, lucro smodato.<br />
Domani gli otto milioni e mezzo<br />
di metri cubi di cemento<br />
che rischiano di abbattersi sul<br />
XIX e XX Municipio, tra Ottavia,<br />
Palmarola, La Storta,<br />
Cesano, Prima Porta fino a<br />
Formello saranno, ancora,<br />
più difficili da raccontare,<br />
spiegare e giustificare. R.B.<br />
Per informazioni sul libro:<br />
06.303.63.075<br />
Housing sociale: agro romano a rischio cemento tra XIX e XX Municipio<br />
Previsti oltre 5 milioni di metri cubi e quasi 43mila nuovi residenti su 347 ettari tra Ottavia, Palmarola, La<br />
Storta, Tragliatella… Tre milioni e mezzo di metri cubi su 358 ettari tra Cesano, Prima Porta e Formello<br />
TUTTO SERVE A ROMA, TRANNE<br />
nuove aree edificabili. Sono sotto<br />
gli occhi di tutti le migliaia di appartamenti<br />
invenduti, i cantieri<br />
quasi fermi, il traffico al collasso.<br />
E tutto sembrava mancasse al<br />
nuovo PRG che aree da edificare.<br />
Eppure, il Campidoglio ha<br />
pensato bene di proporre nel<br />
2008 un bando per individuare<br />
nuovi ambiti da destinare all’housing<br />
sociale. Il risultato?<br />
L’approvazione in commissione<br />
di 160 delle 334 proposte, e la<br />
prospettiva di un’ennesima spaventosa<br />
colata di cemento, in<br />
attesa solo della definitiva approvazione<br />
in aula.<br />
Tra XIX e XX Municipio, denuncia<br />
Legambiente, sono interessati<br />
«347 ettari oltre 5 milioni<br />
di metri cubi e quasi 43mila nuovi<br />
residenti in aree splendide tra<br />
Ottavia, Palmarola, La Storta,<br />
Tragliatella, ma anche affianco<br />
all’Olgiata … 3,5 milioni di<br />
metri cubi su 358 ettari tra<br />
Cesano e Prima Porta fino a<br />
Formello».<br />
Agro romano puro e semplice,<br />
inedificato, senza nuove strade,<br />
né servizi esistenti, da trasformare<br />
in spianate di palazzine, senza<br />
alcuna pianificazione, senza necessità.<br />
Nessun problema, evi-<br />
IL CANTIERE PIU FAMOSO DI<br />
Roma Nord fa ancora parlare di<br />
sé. Tra blocchi, rallentamenti e<br />
chiusure, i lavori di rifacimento<br />
del collettore fognario, da via<br />
della Crescenza a largo Sperlonga,<br />
stanno continuando a creare<br />
disagi agli abitanti della zona.<br />
Ma chi forse sta subendo di<br />
più in questi mesi sono proprio i<br />
commercianti di via Due Ponti.<br />
Una perdita di oltre l’80% del<br />
fatturato, da febbraio ad oggi,<br />
lamentano alcuni. Qui non si sta<br />
parlando di spread, btp e differenziali,<br />
ma di economia spicciola.<br />
La chiusura di una strada provoca<br />
uno scarso passaggio, un<br />
calo della clientela e una conseguente<br />
diminuzione del fatturato.<br />
Vero è che il rifacimento delle<br />
tubature sotterranee è un intervento<br />
in programma da svariati<br />
anni, ma comunque chi ha<br />
un’attività da quelle parti continua<br />
a reclamare.<br />
«Ci hanno messo in ginocchio<br />
– dichiara A.S., titolare di un’officina<br />
nella zona interessata –. I<br />
nostri locali stanno andando<br />
avanti solamente con i clienti<br />
affezionati». «Questa è la prima<br />
volta, in quarantacinque anni di<br />
attività, che vedo un periodo così<br />
buio dal punto di vista degli affa-<br />
La Giustiniana negli anni ‘50, ripresa sull’altura della “Villa degli<br />
Spiriti”. Visibili i pali dell’illuminazione pubblica sulla via Cassia. Lo<br />
spiazzo verde in primo piano subirà un radicale cambiamento alla fine<br />
del ‘900 con lo sbancamento del terreno per la realizzazione del<br />
parcheggio di sosta delle auto per la nuova linea ferroviaria della FR3<br />
(Dal libro “Ponte Milvio Dogana di Roma” di Enzo Abbati).<br />
dentemente, per il traffico, visto<br />
che nulla si prevede sul piano<br />
della viabilità, ritenuta all’altezza<br />
di sostenere gli abitanti delle 200<br />
mila nuove stanze.<br />
Il tutto in ossequio alla nuova<br />
concezione dell’edilizia pubblica,<br />
l’housing sociale, quel meccanismo<br />
perverso per cui i costruttori<br />
ottengono ogni facilitazione<br />
per realizzare in mezzo alla<br />
campagna palazzine, da vendere<br />
in parte a chi vogliono e in parte<br />
ri» incalza una ristoratrice, M.S.<br />
«Fate presto!» è il grido d’allarme<br />
lanciato dai cittadini. E<br />
l’interrogativo che assilla molti è<br />
per quale motivo non venga incrementata<br />
la forza lavoro in<br />
modo da sveltire le manovre. Le<br />
cause sono, probabilmente, da<br />
ricercare nell’impasse burocratica<br />
che sta paralizzando l’Aula<br />
Giulio Cesare, bloccando l’approvazione<br />
del bilancio e di conseguenza<br />
tutti i fondi per cantieri,<br />
appalti e lavori in città.<br />
affittare a canoni agevolati, ma<br />
non proprio sociali. E le vecchie<br />
case popolari, quelle assegnate in<br />
graduatoria? Non se ne parla<br />
neanche più. Molto meglio creare<br />
nuove rendite fondiarie su suoli<br />
agricoli. Così il PIL cresce... E<br />
a chi si lamenta si rinfaccia il<br />
ruolo indispensabile dell’edilizia<br />
nel creare occupazione, e l’emergenza<br />
abitativa. Peccato, però,<br />
che le nuove lottizzazioni siano<br />
dominate dalle solite grandi<br />
Ma qualche buona notizia per<br />
cittadini ed esercenti del quadrante<br />
Nord di Roma forse c’è.<br />
Secondo le affermazioni dell’assessore<br />
ai Lavori Pubblici, Stefano<br />
Erbaggi, la prima trance di<br />
lavori dovrebbe finire proprio a<br />
<strong>luglio</strong>. Un boccata d’aria per tutti<br />
i negozianti che in questi mesi<br />
hanno visto soffocare le proprie<br />
attività. Il secondo tratto, via<br />
Signa-via Sinisi, intoppi a parte,<br />
dovrebbe, invece, concludersi<br />
prima dell’inizio dell’autunno e,<br />
imprese, che danno lavoro soprattutto<br />
a manovalanza straniera<br />
non qualificata; e le piccole continuano<br />
a chiudere, strangolate<br />
dai subappalti, dai crediti non<br />
riscossi, dalle banche, dalle tasse,<br />
dalla concorrenza sleale di chi<br />
lavora in nero. E peccato che la<br />
gente non ci pensa proprio a<br />
comprare casa, con il mercato<br />
immobiliare e le compavendite<br />
giù del 20% per la crisi. Meglio<br />
sarebbe, allora, aiutare chi vuole<br />
pagare un affitto decente, ma non<br />
ci riesce.<br />
Ciò nonostante, la fantasia degli<br />
amministratori non ha avuto<br />
difficoltà ad individuare nuovi<br />
suoli edificabili. E’ bastato guardare<br />
una mappa, e colorare di blu<br />
alcuni pezzi verdi vicino al raccordo.<br />
E magicamente le aree<br />
agricole sono diventate pronte e<br />
disponibili alle colate di cemento.<br />
E tanti saluti al vincolo di costruire<br />
entro un chilometro dalle<br />
stazioni, rispettato in meno della<br />
metà delle proposte approvate.<br />
Di questo passo la campagna<br />
non ci sarà più, il suolo non è<br />
infinito. E quello che i nostri figli<br />
si ritroveranno sarà più cemento<br />
e una nuova periferia senz’anima<br />
e senza radici.<br />
FRANCESCO MASSI<br />
Collettore fognario e strada di fondovalle: via Due Ponti stretta in una morsa<br />
«Fate presto!» è il grido d’allarme lanciato dai cittadini: dall’inizio dei cantieri le attività commerciali<br />
della zona vivono una crisi nera e un traffico insostenibile si ripercuote in tutto il quadrante nord di Roma<br />
sempre secondo gli addetti ai lavori,<br />
tutta l’opera dovrebbe terminare<br />
entro il 31 novembre.<br />
Dalla sede di via Flaminia 872<br />
emerge, anche, che entro questo<br />
mese la “Strada di Fondovalle”<br />
sarà percorribile in entrambi i<br />
sensi di marcia, anche se da voci<br />
raccolte dal Comitato Cittadino<br />
per il XX Municipio c’è scetticismo<br />
su questa opzione. Vedremo.<br />
Per ora, tutti sono in attesa<br />
del collaudo della segnaletica e<br />
della viabilità da parte del Dipartimento<br />
Mobilità del Comune<br />
di Roma. «Dopo l’apertura di<br />
tutta la via e la fine della cantierizzazione<br />
del collettore, si procederà<br />
per eventuali modifiche ai<br />
sensi di percorribilità sulla<br />
Fondovalle. Capire quindi come<br />
raccordare al meglio gli incroci<br />
di via Ischia di Castro e di Grottarossa»<br />
ha dichiarato Erbaggi.<br />
Mentre per via Ss. Cosma e<br />
Damiano, sempre secondo le<br />
Istituzioni locali la procedura di<br />
esproprio è quasi ultimata e il<br />
secondo troncone verrà aperto<br />
insieme a tutto il resto. La paura<br />
di molti è che se le promesse non<br />
verranno mantenute l’intero quadrante<br />
sarà ancora paralizzato dal<br />
traffico per mesi.<br />
DAMIANO BOCCHI
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 2<br />
CESANO. Non si ferma la battaglia del Comitato cittadino “Bambini senza onde” contro l’elettrosmog della Radio Vaticana<br />
«NON FERMEREMO LA NOSTRA<br />
battaglia finché la verità non si<br />
conosca», esordisce così Augusto<br />
Rossi, presidente del Comitato<br />
“Bambini senza onde” nell’ultimo<br />
incontro con la stampa, avvenuto<br />
lo scorso lunedì 11 giugno,<br />
presso i locali dell’Università di<br />
Agraria di Cesano. Un incontro<br />
per spiegare il percorso compiuto<br />
fino ad oggi e garantire, a mezzo<br />
stampa, la diffusione di informazioni<br />
quanto mai allarmanti: perché<br />
tutti sappiano che le persone a<br />
Cesano e zone limitrofe continuano<br />
ad ammalarsi di malattie linfoemopoietiche<br />
e perché si faccia<br />
luce sulle presunte responsabilità<br />
delle radiofrequenze emesse dalla<br />
vicina stazione di Radio Vaticana.<br />
«Una verità che stiamo inseguendo<br />
da 12 anni contro l’assenteismo<br />
delle Stato e delle nostre<br />
amministrazioni; noi cittadini siamo<br />
soli: abbiamo organizzato flashmob,<br />
petizioni popolari, siamo<br />
LO SCORSO 19 MAGGIO LA<br />
congregazione delle Suore Francescane<br />
Missionarie del Sacro<br />
Cuore ha festeggiato presso l’Istituto<br />
Asisium, la chiusura dell’anno<br />
giubilare per il 150° anno<br />
della fondazione. La ricorrenza<br />
ha celebrato la memoria della nascita<br />
ufficiale dell’ordine, nel lontano<br />
maggio 1862, ad opera della<br />
fondatrice Laura Léroux de Bauffremont,<br />
che prese il nome di<br />
suor M. Joseph di Gesù e di Padre<br />
Gregorio Fioravanti. Proprio<br />
in questa data infatti i due si recarono<br />
in udienza dal Papa Pio IX<br />
per ottenere la benedizione per il<br />
piccolo ordine di suore appena<br />
nato a Gemona del Friuli (1861)<br />
ed allora composto da 53 novizie<br />
di differenti nazionalità. La fondatrice,<br />
provata da una dolorosa e<br />
travagliata esperienza come<br />
moglie e madre, aveva incontrato<br />
infatti provvidenzialmente a Venezia<br />
Padre Gregorio ed a lui aveva<br />
esposto la sua intenzione di<br />
fondare un istituto di Suore Francescane<br />
per le Missioni.<br />
La commemorazione di questo<br />
stati parte attiva nella raccolta di<br />
dati, cartelle cliniche, documentazioni<br />
che attestino il problema,<br />
ma, di fatto, se ci scagliamo contro<br />
Radio Vaticana, dovremmo<br />
farlo anche contro chi non sta<br />
tutelando il nostro territorio, a<br />
partire dai Sindaci e dalla Regione<br />
che hanno capacità e competenze<br />
in merito alla tutela della<br />
salute dei cittadini» .<br />
Mancano prove scientifiche,<br />
ma un probabile nesso di causalità<br />
tra alcune malattie e esposizione<br />
alle onde elettromagnetiche è<br />
comprovata dalla perizia disposta<br />
dal GIP Zaira Secchi e condotta<br />
dall’Ist. Tumori di Milano che ha<br />
valutato le casistiche attinenti al<br />
periodo 1997-2003: si evidenza<br />
che il fattore di rischio di malattie<br />
tra cui la leucemia è 6 volte superiore<br />
al valore atteso per un raggio<br />
di 12 km dal centro di emissione.<br />
Parliamo quindi di un raggio di<br />
azione che, ben lungi dall’essere<br />
importante avvenimento è stata<br />
aperta da una solenne messa celebrata<br />
nella chiesa dell’istituto Asisum<br />
e presieduta dal Ministro<br />
Generale dei Frati Minori Padre<br />
José Rodriguez Carballo. Numerosissimi<br />
i partecipanti, alunni,<br />
genitori, abitanti del quartiere che<br />
hanno voluto essere presenti a<br />
questa importante celebrazione. Il<br />
pubblico è stato infatti accolto<br />
nell’istituto che ha aperto le porte<br />
a tutti coloro volessero essere<br />
partecipi di questa solenne festa.<br />
In serata è stato messo in scena lo<br />
limitato alla sola area di Cesano,<br />
estenderebbe la zona irradiata anche<br />
ai Comuni limitrofi di Anguillara,<br />
Formello, Bracciano e<br />
una buona parte dei Municipi<br />
XIX e XX: un fulmine a ciel sereno<br />
per chi abita più lontano da<br />
Cesano, ignaro di vivere in una<br />
zona a rischio. «Si stanno svegliando<br />
anche i piccoli Comuni,<br />
che ora garantiscono di prendere<br />
parte al servizio di informazione<br />
sul territorio e di aiutarci nel percorso<br />
di disposizione di nuove<br />
perizie epidemiologiche al fine di<br />
valutare l’incidenza dell’elettrosmog<br />
anche su patologie finora<br />
non valutate» spiega Augusto<br />
Rossi.<br />
Rimane, però, l’interrogativo<br />
sul perché l’amministrazione<br />
capitolina invece di arginare il<br />
problema abbia consentito l’espansione<br />
edilizia su Cesano e<br />
zone limitrofe, confermandola<br />
con il nuovo bando di housing<br />
GROTTAROSSA. “Asisium” in festa: le Suore Francescane Missionarie del<br />
Sacro Cuore festeggiano i 150 anni della fondazione della congregazione<br />
spettacolo teatrale “Voluti…da<br />
un amore più grande”, nel quale i<br />
ragazzi e gli alunni delle scuole<br />
“Asisium” e “Maria Immacolata”,<br />
dell’istituto statale “V. Gassman”,<br />
i giovani della Parrocchia San Filippo<br />
Apostolo, insieme alle stesse<br />
suore, hanno ripercorso le fasi<br />
storiche della nascita dell’ordine.<br />
“Voluti da un amore più grande<br />
perché la vita di ognuno di noi<br />
non è un caso, ma un progetto<br />
d’amore pensato da Dio che ha<br />
dato a ciascuno una missione<br />
unica, un progetto irripetibile”,<br />
questo il messaggio delle suore<br />
che hanno abbracciato i precetti<br />
francescani. Oltre che in Italia, la<br />
congregazione opera negli Stati<br />
Uniti, in numerosi paesi del Sud<br />
America (Cile, Bolivia, Perù, Ecuador),<br />
nell’Africa centrale<br />
(Congo, Repubblica Centraficana,<br />
Cameroun), nell’Europa<br />
nord-centro-orientale (Albania,<br />
Lituania, Rep. Ceca, Bulgaria,<br />
Lussemburgo, Francia, Svizzera),<br />
in Libano, in India, in Messico, a<br />
Cipro ed in Turchia.<br />
SERENA TIBERI<br />
sociale. Intollerabile per i comitati<br />
e per cittadini, ma che vede contrario<br />
questa volta, anche se per<br />
diverse ragioni, lo stesso Consiglio<br />
del XX Municipio.<br />
Nel mezzo della bufera, Radio<br />
Vaticana ha, però, annunciato che<br />
a partire da questo mese verranno<br />
dimezzate le emissioni di Onde<br />
Medie e Onde Corte verso la<br />
maggior parte dell’Europa e delle<br />
Americhe.<br />
«Un piccolo passo alla soluzione<br />
del problema dell’inquinamento<br />
elettromagnetico presente in<br />
quest’area popolata da oltre 170<br />
mila abitanti» commentano da<br />
“Bambini senza onde”.<br />
ISABELLA FODERÀ<br />
Alfredo e Cesare Bergamini, ultimi eredi della<br />
tradizione della pesca fiumarola sul Tevere<br />
IL “BIONDO” TEVERE È STATO<br />
per anni teatro di aneddoti, canti<br />
popolari e curiosità romane; ha<br />
visto sfilare sulle sue rive generazioni<br />
intere di pescatori e di<br />
celebri “fiumaroli” che ne hanno<br />
alimentato i racconti. Il più famoso<br />
fu sicuramente “Er Ciriola”,<br />
personaggio vissuto nella<br />
prima meta del ‘900 e accomunato<br />
per il suo leggendario vissuto<br />
sul Tevere ai fratelli Bergamini,<br />
maestri della pesca fiumarola<br />
e del pesce da cui prese<br />
nome. La “ciriola” è infatti il termine<br />
che in dialetto romanesco<br />
indica “l’anguilla” e, così come<br />
il protagonista della Roma del<br />
primo dopoguerra, noto per le<br />
sua capacità natatorie, così i fratelli<br />
Bergamini sfidano l’agilità<br />
dell’animale per buona parte del<br />
loro pescato giornaliero.<br />
Alfredo e Cesare Bergamini<br />
(foto in basso), 76 e 72 anni,<br />
senza voler far torto a nessuno,<br />
possono essere considerati oggi<br />
gli ultimi rappresentanti di quella<br />
pesca fiumarola: ogni mattina<br />
si alzano alle 5, raggiungono la<br />
loro struttura in legno e lamiera<br />
galleggiante, “l’Anaconda”, e<br />
qui trascorrono la giornata sul<br />
Tevere a pescare e a recuperare<br />
le reti, navigando con le loro<br />
barche per una decina di chilometri<br />
tra aironi e gabbiani. Una<br />
passione che hanno ereditato dal<br />
nonno, tradizionalmente tramandata<br />
nelle famiglie per generazioni,<br />
come fu per lo stesso<br />
“Ciriola”, il quale, accusato di<br />
aver salvato 160 vite umane dalla<br />
corrente più per pubblicità<br />
personale, rispose vantando proprio<br />
i suoi natali di nobili pescatori<br />
e citando il poeta Giggi<br />
Zanazzo: «Tutto indifferente de<br />
l’antri; gl’Antenati mia se ne<br />
stavano confinati tutto er santo<br />
giorno in der Tevere a lavorà».<br />
Cresciuta a Castel Giubileo,<br />
anche la famiglia Bergamini si<br />
dedicava alla pesca di cavedani,<br />
barbi e carpe; ciò a sottolineare<br />
lo stretto legame con il Tevere,<br />
luogo di ricordi a cui tengono<br />
molto. Un amore sconfinato,<br />
spesso ripetuto, vissuto con<br />
orgoglio, che ha trovato anche<br />
una certa risonanza al di fuori<br />
delle sponde: Cesare e Alfredo<br />
vantano, infatti, 20 anni di collaborazione<br />
con la facoltà di biologia<br />
dell’Università di Tor Vergata<br />
e sottolineano di aver contribuito<br />
alla conoscenza del fiume.<br />
Difficilmente la tradizione<br />
della pesca fiumarola sopravviverà<br />
ai due pittoreschi fratelli,<br />
ultimi testimoni di una Roma<br />
che sta scomparendo. Sta a noi,<br />
dunque, far sì che il bagaglio<br />
culturale, il patrimonio di tradizioni<br />
che rende viva la nostra<br />
città continui a scorrere nella<br />
nostra memoria, così come dopo<br />
secoli scorrono le acque di questo<br />
fiume senza tempo.<br />
BARBARA POLIDORI
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 3<br />
Fornice del “San Filippo Neri”: un “tappo” per il traffico sulla Trionfale<br />
NON C’E PACE PER GLI AUTOmobilisti<br />
costretti a percorrere il<br />
“fornice” del San Filippo Neri. Il<br />
sottopassaggio, aperto nel 2009, è<br />
oramai diventato un vero e proprio<br />
spauracchio per chi si trova<br />
ad attraversare quel tratto della<br />
via Trionfale, un punto di congestione<br />
del traffico da bollino nero<br />
che si ripercuote poi su tutto il<br />
versante nord-ovest della città.<br />
Lo scorso otto giugno la questione<br />
fornice è stata oggetto di un<br />
servizio della Rai3 in “Buongiono<br />
Regione”, che ha dato spazio alla<br />
manifestazione organizzata dal<br />
Comitato Ottavia Lucchina, rappresentata<br />
per l’occasione da Riccardo<br />
Uleri: «Il problema nasce<br />
nel momento in cui l’amministrazione<br />
locale ha deciso la viabilità<br />
del traffico nel fornice a doppio<br />
senso, creando così quello che è il<br />
più grosso errore per la viabilità<br />
su ruote: far incrociare i veicoli.<br />
Oggi, con questa viabilità, il traffico<br />
può rallentarsi anche in orari<br />
imprevisti al di fuori di quelli considerati<br />
di punta. Qui, infatti, si<br />
incrociano gli automobilisti che<br />
provengono dal San Filippo Neri,<br />
da Ottavia e quelli che dai nostri<br />
ALL’INTERNO DEL “PIANO DELle<br />
alienazioni e valorizzazione<br />
degli immobili” di sua proprietà,<br />
la Provincia di Roma, ha deliberato<br />
che una pertinenza esterna<br />
all’ospedale Santa Maria della<br />
Pietà, l’area verde presso via Cesare<br />
Lombroso oggi degradata,<br />
venga valorizzata con la costruzione<br />
di un nuovo impianto sportivo<br />
“con capitale interamente<br />
privato, anche attraverso la demolizione<br />
e ricostruzione, per la<br />
realizzazione degli spogliatoi e<br />
dei locali di servizio accessori,<br />
delle adiacenti ex vaccherie in<br />
stato di abbandono e di occupazione<br />
abusiva da parte di soggetti<br />
senza fissa dimora…” (Del. G.P.<br />
n. 32/9 del 07.03.<strong>2012</strong>).<br />
«Di fronte al degrado ed all’incuria<br />
di cui sono esse stesse responsabili,<br />
le amministrazioni<br />
sembrano prendere in considerazione<br />
solo l’ipotesi di svendita –<br />
denuncia l’associazione Ex-Lavanderia,<br />
centro di aggregazione<br />
culturale che opera, senza alcun<br />
contributo pubblico, all’interno<br />
del complesso –. La delibera è un<br />
ulteriore e gravissimo di una lunga<br />
serie di atti con cui tutte le amministrazioni<br />
pubbliche stanno<br />
rinunciando alla pianificazione<br />
della Centralità Urbana del S.<br />
quartieri vanno verso il centro»<br />
ha spiegato. Ma dove e quando si<br />
evidenziano le problematiche del<br />
traffico della via Trionfale?<br />
«La mattina nell’intersezione<br />
Trionfale - Casal del Marmo dove<br />
i veicoli devono immergersi in<br />
una sola corsia e Ipogeo degli<br />
Ottavi che stringe il flusso dei veicoli<br />
portando il percorso da tre<br />
corsie ad una corsia, creando<br />
così un’intersezione con i veicoli<br />
che provenendo da via Ipogeo<br />
degli Ottavi si direzionano verso<br />
gli accessi al G.R.A. La sera invece<br />
la problematica del traffico si<br />
riduce al fornice».<br />
Il Comune di Roma sta affrontando<br />
il problema?<br />
«Sì, ma secondo noi, pur partendo<br />
con buoni propo<strong>siti</strong>, non<br />
nella maniera più adeguata. Nel<br />
“Piano particolareggiato del<br />
traffico” presentato dal Campi-<br />
Maria della Pietà che è l’unica<br />
centralità completamente pubblica<br />
e, dopo una lunga battaglia,<br />
non prevede alcuna nuova edificazione.<br />
Dopo il Protocollo di Intesa<br />
del 2007 che promuoveva un<br />
progetto già senza tener conto dei<br />
progetti di associazioni e cittadini,<br />
tutte le ipotesi promosse dalle<br />
istituzioni sono progressivamente<br />
venute meno: l’Università, la casa<br />
dello studente, la pedonalizzazione<br />
e la tutela del Parco. Anche<br />
le poche esperienze po<strong>siti</strong>ve presenti<br />
sono senza tutela».<br />
Sta di fatto che, con la delibera,<br />
si comincerà a smembrare e privatizzare.<br />
Tutto si giustifica con<br />
la mancanza di fondi; nelle disastrate<br />
casse pubbliche non c’è<br />
nulla, e l’amministrazione deve<br />
risparmiare. Così rinuncia ai beni<br />
che non può manutenere, secondo<br />
uno schema che in passato non<br />
ha dato grandi risultati. Il ricordo<br />
corre alle travagliate vicende dei<br />
punti verde qualità; all’Olgiata i<br />
cittadini avevano un parco abbandonato<br />
ma pubblico, ci hanno<br />
dovuto rinunciare e in cambio<br />
hanno ottenuto un circolo privato<br />
(chiuso), un bel po’ di negozi<br />
(chiusi), un fast food. E non si è<br />
pensato nemmeno ad una viabilità<br />
decente, con peggioramento<br />
doglio è prevista infatti la costruzione<br />
di banchine di cemento nel<br />
fornice e di una rotatoria in prossimità<br />
di questo. Entrambi gli<br />
interventi non eviterebbero alle<br />
macchine di incrociarsi in prossimità<br />
del fornice».<br />
Avete portato una contro proposta<br />
al comune?<br />
«Sì, abbiamo presentato un<br />
nostro documento che prevede<br />
altre soluzioni quali: l’obbligo di<br />
svolta a destra per gli autoveicoli<br />
che percorrono la Trionfale provenienti<br />
da nord in direzione sud<br />
ad eccezione di autobus, taxi,<br />
mezzi di soccorso, divieto di svolta<br />
a sinistra per tutti mezzi provenienti<br />
da sud in direzione nord in<br />
corrispondenza del Fornice del<br />
San Filippo Neri e apporre una<br />
segnaletica maggiormente visibile<br />
ai guidatori per raggiungere<br />
l’ospedale San Filippo Neri attraverso<br />
via Chiarugi e via Mattei.<br />
Questi piccoli accorgimenti a<br />
costo quasi zero darebbero grande<br />
respiro a tutto il quadrante<br />
nord-ovest, evitando le attuali file<br />
con tutti i disagi che attualmente<br />
ne derivano».<br />
ALESSANDRO MAGNIFICO<br />
TRIONFALE. Edilizia sportiva al S.Maria della Pietà: nel futuro del<br />
comprensorio la privatizzazione di un’area pubblica che fa discutere<br />
del traffico sulla Cassia.<br />
E non ci sono più soldi neanche<br />
per il Museo della Mente,<br />
interessante realtà nata per dare<br />
visibilità all’archivio del manicomio<br />
di Roma, alla sua magnifica<br />
biblioteca e alla memoria delle<br />
tante storie e sofferenze passate<br />
per le mura secolari dell’Ospedale<br />
Santa Maria della Pietà. Struttura<br />
innovativa e unica allestita dagli<br />
artisti di Studio Azzurro, che ha<br />
vinto nel 2010 il Premio Internazionale<br />
Icom per “Il Museo più<br />
attrattivo e innovativo d’Italia”, si<br />
trova alle prese con difficoltà economiche<br />
e contratti in scadenza, e<br />
sopravvive con finanziamenti<br />
dell’ultimo minuto, sempre più<br />
scarsi, e senza possibilità di programmazione.<br />
A lanciare l’allarme<br />
è Pompeo Martelli, direttore<br />
del Museo che dipende dall’Asl<br />
Roma e dalla Regione Lazio:<br />
«Stanno bloccando i finanziamenti<br />
e ad aprile sono scaduti i<br />
contratti di due operatori con i<br />
quali il Museo garantisce i servizi<br />
educativi al pubblico: questo è un<br />
museo particolare, che ha bisogno<br />
di personale qualificato.<br />
Servirebbero 50mila euro per<br />
garantire ai due operatori almeno<br />
un contratto biennale».<br />
FRANCESCO MASSI<br />
CASTELLUCCIA. Ostacoli alla realizzazione del<br />
sottopasso pedonale: i comitati non demordono<br />
GLI ABITANTI DELLA CAstelluccia<br />
ci avevano quasi creduto,<br />
eppure il sogno sembra<br />
sfumare ancora una volta. I lavori<br />
erano iniziati (foto sopra),<br />
il sottopasso stava per essere<br />
realizzato e gli addetti ai lavori<br />
affermavano che entro il <strong>2012</strong><br />
l’opera sarebbe stata completata.<br />
Niente da fare: mancano le<br />
autorizzazioni della Soprintendenza<br />
per i Beni Archeologici.<br />
Questo è quanto è emerso alla<br />
riunione del 17 maggio scorso,<br />
presso la sala consiliare del XX<br />
Municipio. Secondo l’archeologa<br />
Clementina Sforzini, presente<br />
all’incontro, in quel tratto<br />
vi sono dei reperti funerari (probabilmente<br />
una tomba romana).<br />
La soluzione, però, ci sarebbe,<br />
ma comporterebbe un costo<br />
aggiuntivo al finanziamento<br />
iniziale. Proposto infatti di spostare<br />
il reperto in modo da poter<br />
completare i lavori per la Castelluccia<br />
e salvare la storia. A<br />
sentire la Sforzini l’assistenza<br />
di un archeologo per effettuare<br />
tale operazione è calcolata in<br />
trecento euro al dì, cifra che<br />
potrebbe aumentare nel caso in<br />
cui l’antichità nel sottosuolo<br />
dovesse essere di maggiore importanza.<br />
Unici assenti alla riunione<br />
di maggio per decidere il<br />
da farsi i rappresentanti delle<br />
Ferrovie, cosa che ha un po’<br />
sorpreso i presenti.<br />
L’assessore Giuseppe Mocci<br />
assicura, invece, che i lavori<br />
proseguiranno e che il sottopas-<br />
so si farà: «E’ nostro interesse<br />
portare a termine un’opera che<br />
aspetta da troppi anni di essere<br />
realizzata. L’area è già cantierizzata<br />
e il XX Municipio è al<br />
fianco dei cittadini in questa<br />
battaglia». Anche il consigliere<br />
Petrucci ha ricordato la necessità<br />
di realizzare l’opera per poter<br />
mettere in sicurezza gli abitanti<br />
del posto.<br />
Vero è che in questa vicenda<br />
il Municipio ha solo parere consiliare,<br />
le redini di tutto sono in<br />
mano a RFI e al Comune. In<br />
attesa, i pedoni continueranno<br />
ancora ad allungare il ritorno a<br />
casa con una deviazione forzata<br />
di quasi due chilometri, mentre<br />
i commercianti continueranno a<br />
non avere flusso pedonale di<br />
fronte alle proprie attività.<br />
Una cosa strana però c’è,<br />
come fa notare il presidente del<br />
Comitato civico pro Roma<br />
Nord, Gianfranco Luminari.<br />
Proprio a fianco a dove doveva<br />
essere costruito il sottopassaggio<br />
si sta lavorando alacremente<br />
per realizzare una pompa di<br />
benzina (foto sotto).<br />
«L’impianto di benzina che<br />
verrà installato è ovviamente<br />
finanziato da privati, noi invece<br />
siamo in balia dei ritardi burocratici<br />
di questo Paese» ha<br />
commentato Luminari. Il problema<br />
quindi è solo economico,<br />
si tratta di trovare un ulteriore<br />
finanziamento per portare a termine<br />
il sottopasso.<br />
DAMIANO BOCCHI
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 4<br />
GROTTAROSSA. Protocollo d’intesa tra I.C. “Parco di Vejo” e scuola<br />
saudita “Re Abdulaziz”: due culture diverse che vogliono conoscersi<br />
LA SCUOLA SAUDITA “RE<br />
Abdulaziz”, sita in via di Grottarossa<br />
(foto sotto), è da anni un<br />
punto di riferimento culturale per<br />
i cittadini provenienti dai paesi<br />
arabi, residenti a Roma. L’istituto,<br />
nato nel 2002, è frequentato da<br />
ragazzi dai 6 ai 18 anni, circa 140<br />
alunni suddivisi in sei classi elementari,<br />
tre classi di medie e tre di<br />
liceo. Dal mese di aprile la scuola<br />
si è aperta, anche, al mondo esterno,<br />
organizzando corsi di lingua<br />
araba e mettendo a disposizione i<br />
propri insegnanti madrelingua.<br />
Ma il progetto che la<br />
vedrà ancor più offrirsi all’integrazione<br />
con il quartiere<br />
è rappresentato dal<br />
protocollo d’intesa siglato<br />
con l’Istituto Comprensivo<br />
“Parco di Vejo” che darà<br />
vita ad un vero e proprio<br />
scambio culturale tra la<br />
scuola araba e quella italiana.<br />
La preside del “I.C.<br />
Parco di Vejo”, Elisamarzia<br />
Vitaliano, che ha visita-<br />
SI SONO SVOLTE PRESSO IL<br />
Centro Anziani della Giustiniana,<br />
in via Rocco Santoliquido<br />
88 bis, le elezioni per il rinnovo<br />
delle cariche sociali. Ad<br />
essere designato come nuovo<br />
Presidente è stato Enzo Paolinelli,<br />
assiduo frequentatore<br />
del Centro. Sono stati nominati<br />
Consiglieri: Bruno Rosi, Idacarla<br />
Moschen, Osvaldo Polesi,<br />
Ivo Polesi, Cristina Biscotto ed<br />
Ivo Bolsini. Ad oggi non resta<br />
che attendere la ratifica delle<br />
cariche e il passaggio definitivo<br />
della struttura dalle mani della<br />
passata gestione, di cui era presidente<br />
l’attuale consigliere Ivo<br />
Bolsini, alla nuova amministrazione.<br />
Tra le tante idee della nuova<br />
to nel mese di marzo scorso la<br />
scuola “Re Abdulaziz”, ha spiegato<br />
la futura collaborazione:<br />
«Noi contiamo di fare aprire le<br />
attività di insegnamento di arabo<br />
dal prossimo settembre. La finalità<br />
è quella di migliorare il livello<br />
di comunicazione e conoscenza<br />
delle due culture. Questo progetto<br />
ha tre grandi macro-aree di interesse:<br />
l’area della comunicazione,<br />
quella dell’integrazione e della<br />
conoscenza. La prima coinvolge<br />
solo i docenti e riguarda uno<br />
gestione c’è quella di operare<br />
un rinnovamento della struttura<br />
e di trasformare il centro in un<br />
luogo di ritrovo per tutti gli anziani<br />
di zona. «A noi non restano<br />
altri luoghi di ritrovo se non<br />
la Chiesa ed il medico curante<br />
– ha dichiarato scherzosamente<br />
il nuovo presidente Enzo<br />
Paolinelli –. La mia intenzione<br />
è quella di mettere, a disposizione<br />
dei soci, nuovi ed utili servizi<br />
di cui usufruire, rendendo il<br />
nuovo centro un posto divertente<br />
e di ritrovo. Ribadisco spesso<br />
la mia volontà di farlo divenire<br />
come una seconda casa, senza<br />
IMU, e di conseguenza un punto<br />
di relax e di svago per tutti<br />
gli iscritti». Argomento delle<br />
prime riunioni organizzate dal<br />
scambio di professionalità tra gli<br />
insegnanti mediante seminari di<br />
approfondimento tra i due sistemi<br />
scolastici. L’area di integrazione<br />
interessa invece i ragazzi, i genitori<br />
e i docenti e vuole manifestare<br />
una continuità tra la scuola italiana<br />
(dove è presente l’asilo) e la<br />
scuola elementare (all’interno<br />
della struttura saudita). Sono<br />
altresì previsti tornei di pallavolo,<br />
uscite d’istruzione, laboratori<br />
artistici e iniziative di carattere<br />
scientifico. L’ultima macro-area,<br />
quella della conoscenza è<br />
riservata solo ad insegnanti<br />
e ragazzi e prevede<br />
un confronto riguardo le<br />
religioni, gli stili di vita,<br />
l’educazione artistica,<br />
musicale ed architettonica<br />
di entrambe le culture».<br />
Un passo importante<br />
che sta dando i primi frutti<br />
nella conoscenza reciproca<br />
per un’integrazione più<br />
completa fra due culture<br />
così diverse. IRENE MIDILI<br />
LA GIUSTINIANA. Rinnovate le cariche sociali del “Centro Anziani”<br />
nuovo Comitato è stata l’elezione<br />
del nuovo Vice Presidente, al<br />
riguardo del quale, pochi giorni<br />
prima del voto, Paolinelli ha affermato<br />
«Ho intenzione di<br />
attuare una scelta fondata sulle<br />
pari opportunità». L’impegno<br />
costruttivo della nuova gestione<br />
non manca di farsi già sentire.<br />
Infatti, oltre all’intenzione di<br />
inserire nuovi corsi e nuovi servizi<br />
per i soci iscritti, si ha in<br />
programma con la Casa di Cura<br />
di Parco di Veio di unirsi, anche<br />
finanziariamente, per mettere a<br />
disposizione del quartiere un<br />
defibrillatore ed organizzare<br />
insieme anche corsi di formazione<br />
sull’utilizzo dello stesso<br />
macchinario sanitario.<br />
FRANCESCA POLESI<br />
LA GIUSTINIANA. Pulizia straordinaria alla<br />
stazione FR3 organizzata da “Retake” Roma<br />
OPERAZIONI DI PULIZIA<br />
straordinaria alla stazione FR3<br />
de “La Giustiniana” sulla via<br />
Cassia. Dodici operatori ecologici<br />
della squadra decoro dell’Ama<br />
e della Zona 20B, insieme<br />
ai volontari dell’associazione<br />
“Retake Roma”, coadiuvati<br />
da 60 studenti della scuola “St.<br />
George’s”, hanno raccolto tutte<br />
le sterpaglie e tutti i rifiuti accumulatisi<br />
nell’area, staccato i<br />
manifesti affissi abusivamente<br />
ai pali e cancellato le scritte<br />
vandaliche che tappezzavano il<br />
piazzale antistante la stazione<br />
(foto sopra).«È un giorno<br />
importante per il quartiere della<br />
Giustiniana e per Roma, che<br />
finalmente può tornare ad essere<br />
la capitale d’Italia e non<br />
del degrado» il commento a<br />
caldo di Enzo Paolinelli, presidente<br />
del comitato di quartiere,<br />
presente all’iniziativa (foto a<br />
destra).<br />
L’intervento si è svolto con<br />
la collaborazione dell’Assessorato<br />
all’Ambiente di Roma Capitale<br />
e del XX Municipio. Il<br />
materiale occorrente per l’espletamento<br />
delle operazioni di<br />
pulizia è stato fornito dall’AMA<br />
in modo da far intervenire,<br />
come richiesto, anche i<br />
ragazzi e i cittadini del quartiere.<br />
Sul luogo era presente an-<br />
ISOLA FARNESE. Un appello per la valorizzazione<br />
e la rinascita socio-culturale dell’antico “Borgo”<br />
CRESCE L’INTERESSE DI RENdere<br />
il complesso recentemente<br />
restaurato aperto a feste ed incontri<br />
che possano trasmettere armonia<br />
e interesse tra i partecipanti.<br />
L’esempio del 1° Maggio con<br />
musica dal vivo fino a tarda sera,<br />
balli di gruppo, spaghetti, vino e<br />
dolci caserecci, dimostra una<br />
volontà di partecipare ad una vita<br />
sociale e di aggregazione da<br />
riempire il vuoto che vive la terza<br />
età molto spesso nella solitudine<br />
della propria esistenza.<br />
Il sogno di costoro sarebbe<br />
quello di valorizzare il Borgo,<br />
renderlo fruibile con comfort di<br />
vario genere, dato che non è possibile<br />
poter prendere in loco<br />
neanche un caffè o una bibita fresca.<br />
Potersi rendere utile anche ai<br />
che Piergiorgio Benvenuti, presidente<br />
dell’Ama: «Le iniziative<br />
di questo genere sono estremamente<br />
importanti per creare<br />
un fronte comune per la cura e<br />
il decoro del territorio. Se gli<br />
adulti e i ragazzi – ha affermato<br />
– chiedessero di scendere in<br />
campo al fianco di AMA e del<br />
Comune di Roma Capitale,<br />
può passare molto più facilmente<br />
il messaggio che il decoro<br />
della città deve essere a<br />
cura di tutti».<br />
Soddisfatta anche l’organizzatrice<br />
dell’evento e leader di<br />
Retake Roma Nord, Paola Carra:<br />
«Per noi è fondamentale<br />
fare rete e puntare sulla sussidiarietà.<br />
Che i ragazzi siano<br />
coinvolti e si prendano cura<br />
dell’arredo urbano o di un<br />
‘pezzo’ del territorio in cui<br />
vivono è molto importante.<br />
Ringraziamo pertanto Ama,<br />
per il supporto dato all’iniziativa».<br />
STEFANO MASTRILLO<br />
visitatori i quali restano smarriti<br />
di fronte alle tante ed importanti<br />
notizie lette dalle guide e non trovare<br />
sul posto neanche l’ombra di<br />
un servizio del genere.<br />
Isola Farnese merita la considerazione<br />
che ha conquistato nella<br />
storia da secoli e non può bastare<br />
vivere di ricordi ed accontentarsi<br />
di ciò che i nostri antenati<br />
ci hanno lasciato.<br />
Facciamo che il Borgo diventi<br />
realmente un Centro Culturale<br />
dove chiunque possa contribuire,<br />
portando il proprio bagaglio di<br />
conoscenze e soprattutto mostrando<br />
un reale interesse per la<br />
crescita socio-culturale del più<br />
antico complesso medievale della<br />
zona.<br />
UN’ISOLANA DOC<br />
IL PERIODICO - Via Cappelletta della Giustiniana 70/c - 00123 Roma - Tel./Fax: 0630363075<br />
Iscrizione Tribunale Roma N. 35 del 23.01.1991 - Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 3399 -<br />
vol. 34 - foglio 785 del 9.09.1991<br />
Direttore editoriale: ENZO ABBATI - Direttore responsabile: ROBERTO BELLINI - ro.bellini@tiscali.it<br />
A CURA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “LA GIUSTINIANA” - Iscritta nel ROC (Registro degli Operatori di<br />
Comunicazione) al N° 1740 - Delibera N° 236 del 30 giugno 2001 Autorità per le Garanzie nelle<br />
Comunicazioni Dipartimento Vigilanza e Controllo.<br />
Miligraf - RM - 12/7/<strong>2012</strong>
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 5<br />
LA PAGINA DEI LETTORI<br />
a cura di Paolo Abbati<br />
LUTTO A LA STORTA<br />
Alfredo Tossini, si è<br />
spento serenamente il 22<br />
maggio scorso assistito nel<br />
commiato finale dalla moglie<br />
“Santina” nata Ruzzi,<br />
dai figli Maurizio e Nicola,<br />
dalle nuore Elisabetta e<br />
Eleonora e dai nipoti, Federica,<br />
Ilaria e Denisa.<br />
I lastortani meno giovani<br />
lo ricorderanno nella sua<br />
uniforme di carabiniere, di<br />
stanza nella locale stazione<br />
di La Storta, al comando del<br />
maresciallo Lupi, che fu<br />
un’istituzione per il quartiere<br />
di quei tempi insieme al cardinale Eugenio<br />
Tisserant. La permanenza nell’Arma fu considerata<br />
da Alfredo una gratificazione e l’avervi svolto il servizio<br />
un premio dopo la sofferta vita di contadino<br />
nell’infanzia e la guerra poi. Mandato sul fronte<br />
Greco-Albanese fu fatto prigioniero dai tedeschi<br />
dopo l’armistizio dell’8 Settembre e rinchiuso in un<br />
campo di concentramento in Germania dove visse il<br />
periodo più difficile della sua vita. Super decorato<br />
con 3 medaglie al “Merito di Guerra”, la “Croce<br />
d’Oro” e tante altre onorificenze, considerò prioritario<br />
l’amore per la famiglia che seppe vivere con<br />
l’ammirazione dei congiunti. Quando nel 1971 lasciò<br />
per raggiunti limiti di età l’Arma, mantenne un rapporto<br />
nella zona come guardia giurata all’Olgiata per<br />
altri cinque anni. Ormai avanti con gli anni volle tornare<br />
nel suo paese natio, Caprarola, dove “il ciclo<br />
della vita si è concluso” (dalle parole conclusive di<br />
una memoria scritta dai figli in onore del compianto<br />
pa-dre).<br />
La redazione di questo giornale si unisce al cordoglio<br />
dei familiari, certa che Alfredo Tossini vivrà per<br />
sempre nella memoria dei propri cari e delle tante<br />
persone che lo hanno conosciuto.<br />
Ponte Milvio: quando le cose semplici<br />
diventano difficili e … irrealizzabili!<br />
Mi sono informato per sapere come mai da tempo<br />
sono presenti sul piazzale antistante la Torretta Valadier<br />
calcinacci transennati da delle fettucce di plastica biancorosse.<br />
Sono state installate per circoscrivere un vetusto<br />
muraglione perimetrale che con il tempo ha perduto un<br />
pezzo del suo intonaco. Quel lato del piazzale, in bell’evidenza,<br />
non c’è che dire, è diventato un ricettacolo di<br />
immondizie. Non credo che sia stato un fatto economico<br />
ad impedire la riparazione trattandosi di un lavoro, che a<br />
detta di un muratore locale, avrebbe comportato qualche<br />
carriola di calce e non più di qualche giornata di lavoro. Il<br />
problema tutto italiano è sempre l’onnipresente burocrazia<br />
dove la competenza per autorizzare la riparazione<br />
rimbalza tra vari enti. Quando l’ufficio pertinente viene<br />
finalmente individuato, sapete qual è la risposta: aspettiamo<br />
l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologica<br />
delle Belle Arti. Incredibile! Ma a chi la danno ad intendere!<br />
Possibile che un’evidente, quanto naturale, caduta<br />
di intonaco su di un muro, insignificante dal punto di<br />
vista artistico ed altro, necessita di una trafila di anni prima<br />
di arrivare a che cosa! A quale autorizzazione! Sta di<br />
Notizie in breve dal quartiere<br />
fatto che con il passare del tempo, per l’inciviltà della<br />
gente, tutte le lordure finiscono li… e la ASL sulla piazza,<br />
che fa, …sta a guardare?<br />
Lettera firmata<br />
Via della Giustiniana, alberi secchi a<br />
rischio caduta: quando si interviene?<br />
Non si tratta della neve<br />
del 4 febbraio scorso che<br />
ridusse via della Giustiniana<br />
in un campo di battaglia,<br />
a vedere tutte quelle<br />
piante sepolte a terra,<br />
spaccate come se fossero<br />
scoppiate delle bombe. Si<br />
tratta di due alberi, di cui<br />
uno secco, che rischiano<br />
di cadere all’improvviso<br />
sulla strada. Strano che<br />
ciò non sia già accaduto,<br />
ma certamente potrebbe<br />
succedere in ogni momento.<br />
Uno dei due è letteralmente tarlato e più passa il<br />
tempo più il rischio è maggiore; l’altro, adiacente, presenta<br />
un grosso ramo orizzontale, così lungo da coprire,<br />
all’altezza di cinque o sei metri dal suolo, quasi l’intera<br />
carreggiata. Via della Giustiniana, grazie alla sensibilità<br />
dei frontisti privati, è stata messa quasi tutta in sicurezza.<br />
Ora manca un ultimo tratto di circa cento metri, che ritengo<br />
pubblico, e che come al solito langue e si trova nella<br />
condizione di poter arrecare danni alle cose e alle persone<br />
se non si dovesse intervenire prontamente.<br />
Lettera firmata<br />
Le lettere (brevi, concise ma soprattutto firmate altrimenti cestinate) vanno indirizzate a:<br />
IL PERIODICO - Via della Cappelletta della Giustiniana 70/c<br />
00123 Roma - tel. /fax 0630363075 - email: <strong>periodico</strong>news@libero.it<br />
Ci scusiamo fin d’ora per eventuali tagli o ritardi nella pubblicazione, ma lo spazio “è tiranno”!<br />
LUTTO ALL’ OLGIATA<br />
Il 15 maggio scorso, si è<br />
spento nell’Ospedale San<br />
Filippo Neri, Giovanni<br />
Menozzi. A darne il triste<br />
annuncio i figli Enrico ed<br />
Erminio e i conoscenti con<br />
Alessandra in prima fila, la<br />
titolare della ferramenta de<br />
La Storta che a suo tempo ci<br />
presentò per la rubrica “Come<br />
eravamo” proprio il “sor<br />
Memmo”, come veniva<br />
chiamato Giovanni dagli<br />
amici. Emiliano d’origine e<br />
olgiatino di adozione, si<br />
cimentò presso il Centro Ribot dell’Olgiata, alle<br />
dipendenze del Marchese Incisa della Rocchetta<br />
come domatore di cavalli. Ci rimase impressa,<br />
durante l’intervista, la sua grande sensibilità quando<br />
ci tenne a precisare che insieme all’amico Cesidio<br />
Viglietta domava i puledri senza violenze, «non<br />
come nei film dei cow-boys» (le testuali parole), ma<br />
amandoli e rispettandoli. Era fiero di questo lavoro<br />
che svolgeva con la divisa, un vero rito quotidiano,<br />
quando la mattina si presentava al maneggio ad accudire<br />
gli stalloni come il mitico Ribot: con i guanti,<br />
pantaloni attillati per cavalcare, gambali e soprattutto<br />
giacca e cravatta. Ci mostrò con orgoglio la foto scattata<br />
durante la visita dei reali d’Inghilterra<br />
all’Olgiata, quando il “mito” degli allevamenti della<br />
Dormello-Olgiata sbancò il premio “King George”<br />
aggiudicandosi la corsa più prestigiosa del Regno<br />
Unito ad Ascot nel 1956.<br />
La redazione di questo giornale esprime l’affettuosa<br />
vicinanza ai familiari per la triste scomparsa.<br />
Per non dimenticare le gloriose leve del passato<br />
Trofeo Caravella Tricolore 1956<br />
In piedi (da sx):<br />
La squadra della “L. Giustiniana”<br />
Giuseppe Di Vico<br />
(portiere), Gastone<br />
Biffoli, Mario Giusti,<br />
Remo Aliberti,<br />
Vittorio Petrelli,<br />
Tonino Aureli.<br />
Accosciati (da sx):<br />
Domenico Congesti,<br />
Benito Cellini,<br />
Rolando Di Vico,<br />
Silvano Di Vico,<br />
Mauro Santoni<br />
(capitano).
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 6<br />
I.C. “Via Cassia Km 18.700” e liceo “G. De Sanctis” insieme per favorire<br />
l’inserimento linguistico e culturale degli studenti stranieri nella scuola<br />
LO SCORSO 6 GIUGNO L’ISTItuto<br />
Comprensivo “Via Cassia<br />
Km 18.700” (Amaldi/Soglian) e<br />
l’Istituto d’Istruzione Superiore<br />
“G. De Sanctis” hanno presentato<br />
il “Protocollo d’intesa per<br />
l’accoglienza degli alunni stranieri<br />
e per lo sviluppo interculturale”.<br />
Il progetto, che sarà avviato<br />
a partire dal prossimo<br />
anno scolastico, mira a garantire<br />
il successo formativo degli studenti<br />
stranieri che frequentano<br />
le nostre scuole tenendo in considerazione<br />
tutte le loro difficoltà.<br />
Durante l’incontro (foto a<br />
destra) sono stati affrontati i<br />
diversi aspetti del problema<br />
come la normativa scolastica,<br />
l’analisi dei dati del fenomeno,<br />
il ruolo degli enti locali.<br />
A spiegare meglio il protocollo,<br />
è la preside dell’istituto<br />
Amaldi, Anna D’Auria: «Il processo<br />
migratorio pone il sistema<br />
scolastico locale di fronte a problematiche<br />
di non facile soluzione.<br />
L’esigenza di dar vita a questo<br />
progetto nasce proprio dalla<br />
numerosa presenza di stranieri<br />
nel nostro istituto, che si attesta<br />
intorno all’8%, percentuale<br />
destinata a crescere in futuro. Il<br />
numero è meno significativo per<br />
quanto riguarda l’Istituto superiore<br />
G. De Sanctis, ma, poiché<br />
ospitiamo una loro succursale,<br />
abbiamo deciso di sottoscrivere<br />
IN PROSSIMITÀ DELLA SCADENza<br />
prevista per legge, è ormai<br />
definitiva la nuova mappa per la<br />
suddivisione della Capitale in 15<br />
Municipi, contro gli attuali 19.<br />
Mancano solo alcuni dettagli e la<br />
giunta capitolina approverà il<br />
nuovo assetto. Un passo importante<br />
nella definizione amministrativa<br />
di Roma, ma anche obbligatorio,<br />
visto che in mancanza di<br />
una decisione del Campidoglio,<br />
interverrebbe d’imperio il Ministero<br />
dell’Interno. La mappa definitiva,<br />
prevista da Davide Bordoni,<br />
assessore con delega al Decentramento,<br />
prevede l’accorpamento<br />
del Municipio XVII (Prati-<br />
Borgo) con il XVIII (Aurelio-<br />
Boccea). Non ci sarà quindi l’unione<br />
tra Prati e il centro storico,<br />
ipotesi che aveva trovato anche il<br />
parere contrario del sindaco<br />
Gianni Alemanno. Invariato il<br />
resto delle modifiche che prevede<br />
la fusione tra II (Salario-Parioli) e<br />
III (Nomentano-Italia); il VI (Pigneto)<br />
e il VII (Centocelle-Tor<br />
Sapienza) ed in fine tra il IX (Ap-<br />
insieme il protocollo con la partecipazione<br />
di alcune associazioni<br />
e il patrocinio della Provincia.<br />
L’idea è quella di mettere<br />
insieme interventi e azioni<br />
condivise con enti, associazioni<br />
di volontariato e con le famiglie<br />
degli studenti per favorire i processi<br />
d’integrazione per i neo<br />
arrivati e per quanti sono già<br />
qui. Per la programmazione e<br />
la coordinazione degli interventi<br />
è stato creato appositamente<br />
un gruppo di lavoro interno che<br />
si occuperà anche del monitoraggio<br />
dei risultati. Tutti gli<br />
sforzi congiunti avranno l’obiettivo<br />
di realizzare l’inserimento<br />
linguistico e culturale dei ragazzi,<br />
la creazione di laboratori<br />
per l’insegnamento della lingua<br />
italiana, attività interculturali e<br />
di supporto per i percorsi licea-<br />
pio Latino) e il X (Tuscolano-<br />
Cinecittà).<br />
«E’ una riforma necessaria –<br />
sottolinea Federico Guidi, presidente<br />
della commissione capitolina<br />
Bilancio – che rende più omogenei<br />
i Municipi e più concreto il<br />
decentramento amministrativo».<br />
I nuovi confini infatti produrranno<br />
una maggiore omogeneità tra i<br />
vari Municipi. «La linea generale<br />
– spiega Davide Bordoni – è stata<br />
quella di accorpare tra loro i<br />
Municipi più piccoli, che è il<br />
metodo più semplice per trovare<br />
una soluzione rapida e che non<br />
crei problemi. Inoltre il procedimento<br />
sarà chiuso per tempo. Poi<br />
passerà all’esame dei Municipi,<br />
per approdare in Consiglio co-<br />
li, protocolli d’intervento condivisi<br />
per la tutela dei diritti nel<br />
percorso educativo e per il controllo<br />
sull’evasione scolastica.<br />
Inoltre ad ogni studente verrà<br />
garantito un piano di studi in<br />
base alle diverse necessità<br />
anche grazie ad un servizio di<br />
mediazione per evitare che ci<br />
sia discontinuità con il sistema<br />
scolastico di provenienza. Il<br />
protocollo non ha un termine<br />
prestabilito e abbiamo intenzione<br />
di proporlo anche per le altre<br />
scuole della capitale».<br />
Si tratta dunque di un impegno<br />
basato sulla condivisione e<br />
sulla collaborazione di più parti<br />
che, di fronte alla grande sfida<br />
del pluralismo, adottano un<br />
atteggiamento di apertura e<br />
accoglienza verso le diversità.<br />
ALESSANDRA COCOCCIA<br />
Conto alla rovescia per la nuova mappa dei parlamentini municipali<br />
La<br />
mappa<br />
con la<br />
divisione<br />
degli<br />
attuali<br />
Municipi.<br />
munale dopo l’estate. Qualsiasi<br />
siano le decisioni dell’aula<br />
Giulio Cesare, la nuova divisione<br />
territoriale sarà pronta per l’appuntamento<br />
elettorale del 2013».<br />
Non resta che attendere il completamento<br />
di questo iter, con<br />
l’augurio che il tutto produca una<br />
maggiore efficienza dell’amministrazione<br />
capitolina.<br />
RICCARDO IPPOLITI<br />
LA STORTA/GIUSTINIANA. Restano i disagi in<br />
via Guido Guida a cinque mesi dalla nevicata<br />
IN VIA GUIDO GUIDA,<br />
all’altezza dei civici 24-26,<br />
restano irrisolti alcuni disagi<br />
arrecati dall’abbondante nevicata<br />
del mese di febbraio e<br />
dagli smottamenti verificatisi.<br />
«I problemi sono dovuti ad<br />
una frana di arbusti, tronchi di<br />
alberi e blocchetti che facevano<br />
parte di un muro di sostegno<br />
a contenimento di una<br />
pendenza che fa parte sia del<br />
condominio di via Giulio Galli<br />
54 che del vicino parco (che<br />
chiude via Guido Guida, ndr) e<br />
il tutto invadeva una parte della<br />
carreggiata» ha dichiarato<br />
Daniela Ceci residente nella<br />
via in questione, amareggiata<br />
per i lunghi tempi occorsi per<br />
gli interventi primari dovuti.<br />
«Solo dopo un mese riuscimmo<br />
ad avere l’intervento da parte<br />
dei vigili e successivamente dei<br />
pompieri – ricorda la nostra interlocutrice<br />
–. Furono segati i<br />
tronchi e gli arbusti più pericolanti,<br />
senza però ripulire l’area<br />
e questo ha praticamente portato<br />
all’ingombro di metà di<br />
una carreggiata già stretta e<br />
con nessuna visibilità per<br />
pedoni e auto in transito nei<br />
due sensi di marcia. Dopo no-<br />
stra grande insistenza, l’incaricato<br />
e responsabile del verde e<br />
servizio giardini del XX Municipio,<br />
Lattanzi, ha fatto due<br />
sopralluoghi e quindi è perfettamente<br />
al corrente della situazione».<br />
Il motivo per cui non si interviene<br />
alla risoluzione della situazione<br />
dichiarata urgente è<br />
probabilmente la mancanza di<br />
uomini, mezzi e fondi da parte<br />
del Comune di Roma. Sempre<br />
nel mese di febbraio il parco di<br />
via Guido Guida era stato dichiarato<br />
inagibile, in quanto<br />
ritenuto pericoloso a causa dei<br />
tanti arbusti a terra e dai rifiuti<br />
ingombranti gettati nel giardino.<br />
«In aggiunta ai danni esposti,<br />
di recente si è presentato<br />
anche il problema, nella parte<br />
di muro venuta giù, dell’apertura<br />
di una fogna, che in taluni<br />
giorni e specialmente ora con<br />
il caldo è fortemente maleodorante<br />
– conclude Daniela –. Se<br />
nei prossimi giorni si continuerà<br />
a non dare seguito alle<br />
nostre giuste richieste, non ci<br />
resterà che intraprendere iniziative<br />
legali».<br />
FRANCESCA POLESI
SULLA COLLINA ALBERATA<br />
prossima al monumento di Malborghetto<br />
sulla Flaminia, che raccoglie<br />
le vestigia di Costantino,<br />
liberatore dei cristiani, Anna Maria<br />
Teofili ci attende compiaciuta<br />
per avere la possibilità di raccontare<br />
la storia del suo podere e la<br />
gioia così di onorare la memoria<br />
del padre autore delle sue fortune.<br />
«Qualcuno crede che io sia di<br />
discendenza nobiliare, per tale<br />
ragione spesso mi sento chiamare<br />
con deferenza. Ciò però mi lascia<br />
indifferente, perché credo che non<br />
sia così e comunque non mi è mai<br />
interessato e mai la mia famiglia<br />
ha fatto approfondimenti in tal<br />
senso. Se mi si vuol fare un complimento<br />
è quello di ammirazione<br />
per l’amore che ho sempre avuto<br />
verso la natura. Sono nata e cresciuta<br />
in campagna e mi sento<br />
vicina alla vita dei contadini, dei<br />
pastori, allevatori come pochi<br />
possono immaginare». Dopo questa<br />
premessa, entriamo nel vivo<br />
della conversazione, con l’intento<br />
di ascoltare la storia del territorio<br />
che si snoda lungo la Flaminia,<br />
sopra Prima Porta.<br />
«Mio padre Giuseppe, classe<br />
1920, è nato a Borbona, vicino<br />
Rieti. Ancora prima, mia nonna<br />
Giacomina Durante, classe 1886,<br />
era dello stesso paese quando faceva<br />
ancora parte dell’Abruzzo.<br />
La mia famiglia arrivò a Roma<br />
nel ‘40 e viveva del lavoro di mio<br />
padre, che faceva il perito agrario.<br />
Cominciò ad Aprilia in so-<br />
Prima Porta racconta …<br />
Il Periodico pagina 7<br />
Luoghi, personaggi e storie delle nostre parti narrate attraverso le immagini e i ricordi dei nostri lettori<br />
Malborghetto e la cessione della Tenuta Silj nei racconti di Anna Maria Teofili<br />
Cesare Silj<br />
cietà coi fratelli, ma abitava a<br />
Roma dove conobbe mia madre<br />
Giuseppa Valeriani. Con quel<br />
lavoro non avremmo mai potuto<br />
comprare questa tenuta di 200<br />
ettari e la fortuna, o meglio la<br />
capacità intuitiva di mio padre, lo<br />
portò dopo la guerra a mettere su<br />
un’officina di pezzi di ricambi di<br />
mezzi meccanici e auto. Lui<br />
acquistava praticamente in blocco<br />
stock di reperti bellici, li smontava<br />
in tutte le loro parti e li rivendeva.<br />
Con la penuria di materiali<br />
che girava, fece una fortuna, perché<br />
al tempo le fabbriche non potevano<br />
produrre a pieno ritmo per<br />
soddisfare la crescente domanda.<br />
Io debbo in tal senso tutto a lui. Il<br />
bernoccolo del commercio, come<br />
quello per la campagna era dentro<br />
di me così come lo è ancora<br />
oggi».<br />
Com’è avvenuta l’acquisizione<br />
dell’area sulla Flaminia?<br />
«Nel dopoguerra gli eredi del<br />
senatore Cesare Silj, proprietario<br />
terriero, marchese di S. Andrea di<br />
Ussita, suo paese d’origine (deceduto<br />
nel 1943, ndr), noto per essere<br />
stato un artefice della stipula<br />
del Concordato tra lo Stato e la<br />
Chiesa, offrirono a mio padre<br />
questo possedimento, sapendo<br />
qual era l’originaria professione.<br />
Considerata la posizione strategica<br />
vicino alla Flaminia e non lontana<br />
da Roma, pensò bene di lasciare<br />
Aprilia per trasferirsi qui.<br />
Nella trattativa acquisì tutto il<br />
personale che lo ha sempre gratificato<br />
per questo e per come lo ha<br />
sempre trattato. Da Giovanni il<br />
capo-vaccaro, che purtroppo<br />
dopo il furto di ben 34 mucche<br />
brune-alpine dovette dedicarsi<br />
ad altri lavori sempre qui nella<br />
tenuta, a Edoardo Carosi il factotum<br />
di Silj e dei Teofili poi e<br />
tutti gli altri. Tuttavia, Angelino,<br />
il nostro contadino, rimane per<br />
me la figura che più ha espresso<br />
l’attaccamento alla terra e<br />
quando andò in pensione gli<br />
donammo lo spazio che coltivava<br />
ad orto».<br />
La conversazione continua come<br />
se ci trovassimo in un agriturismo,<br />
in una fattoria tradizionale,<br />
ma al cancello d’ingresso un grosso<br />
cartellone indica campi di golf<br />
correnti sotto la denominazione<br />
“Arco di Costantino” in omaggio<br />
al vicino monumento.<br />
«Guardi per me parlare dei<br />
campi da golf non è proprio la<br />
cosa che mi rende più felice.<br />
Quando una pallina per sbaglio<br />
va a colpire un albero per me è<br />
come una freccia al cuore. Quando<br />
un golfista parla del Centro al<br />
possessivo, mi risento perché loro<br />
hanno solo un’iscrizione al club».<br />
Gli chiediamo allora come mai…<br />
«… Vede, mio padre ormai era<br />
diventato anziano e non volevo<br />
che la tenuta andasse in malora.<br />
Lui stesso mi disse che da sola<br />
non potevo farcela. Un giorno mi<br />
accompagnò dall’avvocato di<br />
famiglia per approntare la pratica<br />
per un agriturismo ed avere i<br />
relativi fondi, quando lo stesso<br />
giurista ci consigliò i campi da<br />
Il Casale di Malborghetto, nei primi anni del Novecento. In alto a destra foto di gruppo sul portone.<br />
golf. L’esperto in tal senso era il<br />
fratello Pippo e tutto mi fu prospettato<br />
al rosa. È bello guardare<br />
queste colline pettinate al verde.<br />
Tutto così pulito e in ordine, ma è<br />
un’altra cosa dalla vita sanguigna<br />
campagnola. Essere imprenditrice<br />
agricola, anche se mi presentavo<br />
alle riunioni in tailleur e<br />
tacchi a spillo, era gratificante e<br />
per questo ancora oggi ho voluto<br />
mantenere l’ovile».<br />
E per il futuro? «Mia figlia ha<br />
voluto seguire le orme del nonno<br />
e mi aiuta molto. Ora un po’ meno<br />
perché ha avuto da poco Amanda.<br />
E forse quando mi ritirerò<br />
sta pensando ad una foresteria.<br />
Per ora andiamo avanti così<br />
con questo ibrido tra masseria e<br />
campi da golf».<br />
Nel salutarci, con un pizzico<br />
d’ironia, la stuzzichiamo chiedendole<br />
di nuovo se è proprio certa di<br />
non avere una discendenza nobiliare,<br />
visto che a Borbona, del nostro<br />
concittadino della Castelluccia<br />
Giovanni Di Muzio, ex pastore,<br />
esiste via Teofili. Senza scomporsi<br />
alla nostra richiesta, ci risponde:<br />
«Se proprio ci tenete, mi<br />
gratifica pensare a quello che mi<br />
diceva a scuola il mio professore<br />
di Religione quando con tono<br />
solenne, davanti a tutta la classe,<br />
ripeteva che Teofili era un cognome<br />
importante, che deriva<br />
dal greco e significa “cari a<br />
Dio”… anche se in verità lo siamo<br />
tutti!»<br />
ENZO ABBATI
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 8<br />
“I.C. La Giustiniana”: tanti visitatori alla mostra annuale di ceramica degli alunni<br />
«QUANTA FANTASIA, QUANTE<br />
opere e… quanti colori da far<br />
invidia ad una galleria d’arte».<br />
E’ l’apprezzamento dei<br />
numerosi visitatori della mostra,<br />
meravigliati favorevolmente<br />
dai lavori di ceramica<br />
degli alunni dell’Istituto Comprensivo<br />
di via Silla, diretto<br />
dalla preside Daniela Giovannini.<br />
L’esposizione si è tenuta<br />
il 6 giugno scorso ed ha occupato<br />
interamente gli ampi locali<br />
della palestra della “scuola<br />
rosa” tagliando il nastro del<br />
quindicesimo anno consecutivo.<br />
«È stato un lavoro impegnativo ma<br />
molto gratificante; anche se ormai<br />
questa manifestazione è divenuta con<br />
il tempo una vera e propria tradizione<br />
culturale, per noi insegnanti tuttavia è<br />
come se fosse sempre la prima volta,<br />
anche perché gli alunni crescono e la<br />
scuola ne accoglie sempre di nuovi»<br />
affermano le ormai “storiche” istruttrici,<br />
Floriana Montesi e Rita Virgili<br />
(nella foto). «In verità io sono in pensione<br />
da alcuni anni – aggiunge<br />
COME ANTICIPATO NEL NUMERO<br />
di maggio de “Il Periodico”, la casa<br />
di riposo del Comune “Residenza<br />
Casa di Veio”, in Via Rocco Santoliquido<br />
88 alla Giustiniana, ha<br />
ospitato nella sua struttura, fino al 24<br />
giugno, il “mercatino di primavera”.<br />
A raccontarci il successo dell’iniziativa<br />
sono la direttrice Liana Gregori<br />
e l’operatore, Fabio Citernesi:<br />
«Dopo il successo ottenuto durante<br />
il periodo natalizio abbiamo deciso<br />
di ripetere l’esperienza intrattenendo<br />
i nostri ospiti con diverse iniziative.<br />
È venuta a trovarci Daniela<br />
Danesi con la sua compagnia teatrale,<br />
durante lo spettacolo hanno recitato<br />
le poesie di Trilussa e cantato<br />
vecchie canzoni romane che hanno<br />
suscitato forti emozioni negli anziani.<br />
Vi è stato poi il concerto dei piccoli<br />
musici della scuola elementare<br />
Sant’Andrea. Si tratta di un’orche-<br />
Virgili – potrei andarmene a spasso<br />
piuttosto che impegnarmi in questa<br />
attività, ma il richiamo è così forte e<br />
così coinvolgente da gratificarmi<br />
ampiamente. Poi… mantenere il contatto<br />
con i ragazzi, ci conserva giovani,<br />
e non è poco per la nostra età!».<br />
L’iniziativa ha anche un risvolto altamente<br />
umanitario che dura dal 2003,<br />
quando padre Federico Tartaglia, della<br />
diocesi di Porto e Santa Rufina de<br />
La Storta-Ufficio Missionario, con la<br />
stra composta da bambini dai 4 anni<br />
in su che, vestiti in modo caratteristico,<br />
si sono esibiti in brani di musica<br />
leggera, classica e in canti e balli<br />
tradizionali. Per l’occasione sono<br />
venute circa 150 persone, la giornata<br />
si è conclusa intonando tutti insieme<br />
l’inno di Mameli e molti anziani<br />
si sono commossi. È stato bello vedere<br />
anche i bambini stranieri cantare<br />
il nostro inno con la mano sul<br />
cuore. Ci sono stati poi i saggi della<br />
scuola materna “Il girasole”, dell’istituto<br />
comprensivo La Giustiniana,<br />
dell’“Irish School” e dell’istituto<br />
“Saint Dominique”, con cui siamo<br />
in contatto durante tutto l’anno.<br />
Oltre a loro volevamo ringraziare<br />
personalmente anche gli abitanti del<br />
quartiere per la risposta solidale che<br />
ci hanno dato. Sono in molti, infatti,<br />
quelli che vengono a comprare nel<br />
nostro mercatino, ormai divenuto<br />
collaborazione di alcuni volontari<br />
portò avanti un progetto di<br />
aiuto sostenibile dal nome<br />
Utawaleza Farm”, nel piccolo<br />
stato del Malawi. I fondi ricavati<br />
dalla vendita delle opere<br />
esposte hanno contribuito alla<br />
realizzazione di opere idrauliche,<br />
edili ed agricole per far<br />
nascere un’azienda agro-alimentare<br />
nell’ex colonia inglese<br />
che sorge sull’omonimo lago,<br />
importante attrattiva naturalistica<br />
e dal 2011, primo nella<br />
classifica dei laghi più belli<br />
del mondo. Si è sviluppata nel<br />
tempo una solidarietà tra alcuni<br />
studenti dei due diversi continenti<br />
ed è nata un’iniziativa nel 2010 dal<br />
nome “Sostegno Studenti”.<br />
«Conosciamo personalmente questi<br />
ragazzi e vogliamo impegnarci a<br />
sostenerli nel loro percorso formativo»<br />
afferma uno dei componenti<br />
del comitato. Per chi fosse interessato<br />
visitare il sito: www ilnostromalawi.net;<br />
oppure: info&ilnostromalawi.net.<br />
FRANCESCA QUARANTINI<br />
GIUSTINIANELLA. Grande successo al mercatino della casa di riposo comunale<br />
permanente, e quelli che ci donano<br />
sacchi di roba che poi viene venduta<br />
o data agli anziani meno fortunati<br />
della nostra struttura. L’UE ha proclamato<br />
il <strong>2012</strong> “Anno Europeo<br />
dell’invecchiamento attivo e della<br />
solidarietà tra generazioni” per sensibilizzare<br />
l’opinione pubblica a<br />
considerare la persona anziana<br />
come un valore per la società e per<br />
creare le condizioni che gli consentano<br />
di rimanere in salute il più a<br />
lungo possibile, partecipando attivamente<br />
alla vita sociale, inseriti in<br />
contesti che siano in grado di supportarli.<br />
Questi sono gli stessi principi<br />
che da sempre ci guidano nel<br />
nostro lavoro e, anche grazie a chi ci<br />
sostiene, cerchiamo di promuovere<br />
un invecchiamento attivo e un rapporto<br />
intergenerazionale basato sulla<br />
solidarietà».<br />
ALESSANDRA COCOCCIA<br />
PARCO DI VEIO. Proseguono i corsi<br />
di ippoterapia al centro “L’Auriga”<br />
RIAPERTO DA MENO DI UN<br />
anno, il centro di ippoterapia di<br />
via Lonato proseguirà anche<br />
nei mesi caldi i corsi di riabilitazione<br />
psicosociale attraverso<br />
l’aiuto degli animali. Fondato<br />
nel 1993 con lo scopo di “favorire,<br />
diffondere e praticare tutte<br />
le attività al cui centro si ponga<br />
in qualsiasi modo il rapporto tra l’uomo ed il cavallo”,<br />
“L’Auriga” è divenuto successivamente una Onlus ed<br />
ha operato fino al 1998 in sedi diverse, grazie all’ospitalità<br />
di alcuni centri equestri di Roma e Provincia fino<br />
ad oggi, nel maneggio dell’ex campione olimpionico<br />
Salvatore Oppes. La struttura è stata restaurata nel<br />
2007 con recinti coperti, sellerie per grandi e piccini,<br />
un ristorante etnico-vegetariano, ambulatori e un’aula<br />
formazione. L’Auriga, inoltre, ha il merito di diffondere<br />
nuove forme di sostegno dei pazienti, grazie<br />
all’“ippoterapia”, la “comunicazione non predatoria” e<br />
l’“attività integrata”, termini che racchiudono il contributo<br />
sociale svolto.<br />
«Se il cavallo può curare, si può anche fare prevenzione»<br />
sostiene Nicoletta Angelini, responsabile dell’Auriga<br />
–. «Il cavallo è un animale socievole, potremmo<br />
dire che è uno specchio fedele dell’uomo e ci permette<br />
di veicolare le nostre emozioni restituendo una<br />
risposta coerente».<br />
Il vantaggio dell’ippoterapia consiste, proprio,<br />
nell’avvicinare l’uomo all’animale e permettere una<br />
relazione che vada oltre le parole, valorizzando il linguaggio<br />
del corpo e favorendo un riavvicinamento<br />
dell’assistito con l’altro e con l’ambiente circostante.<br />
Ogni paziente infatti avrà cura di un asino o cavallo<br />
specifici, assegnatogli dopo un colloquio conoscitivo<br />
in base al suo trascorso e a non pochi criteri familiari,<br />
traumatici e persino in base al manto stesso dell’aniimale;<br />
dovrà prendersene cura, strigliarlo e stabilirà in<br />
questo modo un contatto con l’animale su cui poggia<br />
appunto la terapia, per un totale di tre mesi.<br />
Ad oggi L’Auriga segue circa 30 pazienti, di tutte le<br />
età, seguiti da personale altamente qualificato di medici,<br />
psicologi, terapisti e psicomotricisti della riabilitazione.<br />
Al suo interno la struttura ospita anche la Anux<br />
Onlus per l’addestramento canino e la Aicote Onlus<br />
per animali di piccola taglia, come tartarughe e conigli.<br />
Quale suggerimento per chi vuole intraprendere la<br />
strada terapeutica e mettersi al servizio dell’altro? «È<br />
molto importante una formazione che noi offriamo in<br />
sede attraverso colloqui settimanali nel week end e<br />
con uno studio bibliografico continuo» conclude<br />
Nicoletta Angelini. Per maggiori informazioni sui corsi,<br />
sulle attività de L’Auriga e su possibili donazioni,<br />
visitate il sito www.lauriga.it. BARBARA POLIDORI
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 9<br />
BRACCIANO. Resterà aperto l’Ospedale Padre Pio: il sindaco Sala vince<br />
la battaglia contro la chiusura e riconversione del presidio sanitario<br />
IL 30 MAGGIO È STATA RESA<br />
pubblica la sentenza del Consiglio<br />
di Stato (n. 3242/<strong>2012</strong>) che, accogliendo<br />
il ricorso promosso dal<br />
Comune di Bracciano e dai Comuni<br />
del distretto sanitario RM F<br />
riguardo alla chiusura e riconversione<br />
dell’ospedale Padre Pio,<br />
consentirà alla struttura sanitaria<br />
di continuare la sua attività.<br />
«Questa è un’enorme soddisfazione,<br />
soprattutto dopo che il Tar<br />
del Lazio aveva respinto il nostro<br />
ricorso – dice Giuliano Sala, sindaco<br />
di Bracciano –. Questa vittoria<br />
fissa dei paletti importanti su<br />
quelle che dovranno essere le<br />
strategie sanitarie e adesso il presidente<br />
della Regione Lazio deve<br />
tenere conto di queste indicazioni.<br />
Il nosocomio ora dovrà rimanere<br />
aperto, a beneficio di tutti i cittadini<br />
che altrimenti si sarebbero<br />
dovuti appoggiare agli ospedali<br />
romani, che già versano in una<br />
condizione drammatica, e che da<br />
qui sono molto distanti. Se si calcola<br />
che qui d’inverno ci sono<br />
130mila abitanti e che d’estate si<br />
arriva a 200mila, la situazione<br />
sarebbe diventata estremamente<br />
problematica se non ci fosse stata<br />
una struttura sanitaria raggiungibile<br />
in poco tempo, dato che la più<br />
TOMBA DI NERONE. AFMAL in prima linea a favore dei malati in Africa<br />
L’AFMAL, “ASSOCIAZIONE<br />
Fatebenefratelli per i Malati Lontani”<br />
attiva da 33 anni, si preoccupa<br />
di creare dal nulla presidi ospedalieri<br />
in aree anche molto remote,<br />
che necessitano di aiuti umanitari<br />
ma soprattutto sanitari. Attraverso<br />
il progetto “Ridare la luce”,<br />
patrocinato dall’ospedale,<br />
opera da nove anni nelle zone più<br />
povere del mondo: le regioni africane.<br />
Frà Gerardo del Fatebenefratelli<br />
fa parte dell’AFMAL da<br />
ben 15 anni e ci ha spiegato e fornito<br />
dettagli sulle missioni già<br />
compiute e quelle ancora da realizzare<br />
«Il progetto “Ridare la luce”<br />
parte nel 2003 su richiesta di<br />
un’associazione ed era stato pensato<br />
nello specifico per il Mali a<br />
causa di una grossa epidemia.<br />
Nel 2004, data la situazione endemica,<br />
siamo tornati e abbiamo<br />
chiesto aiuto al professor Fortunato<br />
De Gaetano, patron dell’Ottica<br />
Vasari. Lui a sua volta ha<br />
coinvolto l’Aeronautica Militare<br />
che si è offerta di accompagnarci<br />
nelle nostre missioni, non solo<br />
trasportando materiali ma anche<br />
mettendo a disposizione i loro<br />
professionisti nel campo, oltre a<br />
vicina è quella di Civitavecchia».<br />
Il sindaco si è speso molto per<br />
far continuare all’ospedale la sua<br />
opera, tanto da arrivare addirittura<br />
a diffidare la direzione generale<br />
sanitaria della Asl Rm F e il primario<br />
di ortopedia del Padre Pio<br />
dall’iniziare a trasferire i pazienti<br />
alla struttura di Civitavecchia.<br />
Questo è avvenuto quando il Consiglio<br />
di Stato aveva già sospeso<br />
la sentenza del Tar del Lazio ma<br />
ancora non aveva emesso il suo<br />
verdetto definitivo.<br />
«Ci siamo mossi tramite la costituzione<br />
di un Comitato di difesa<br />
della salute e con l’organizzazione<br />
di manifestazione insieme ai<br />
comuni locali, portando avanti<br />
quelli del Fatebenefratelli<br />
già<br />
presenti nella zona.<br />
Il problema<br />
del Mali, ma anche<br />
di tutte le regioni<br />
africane ad<br />
alto tasso di mortalità<br />
sono la<br />
promiscuità sanguigna<br />
e il livello<br />
spaventosamente<br />
basso di condizioniigienicosanitarie.<br />
Noi abbiamo cercato di<br />
porre rimedio fino al 2010, anno<br />
in cui è stato posto sulla città malinese<br />
Gao il codice rosso a causa<br />
della minaccia integralista; purtroppo<br />
l’ospedale che noi avevamo<br />
costruito è stato distrutto dai<br />
ribelli. Ci siamo mossi anche in<br />
Togo, Benin, Chad e Camerun,<br />
non con ospedali da costruire, ma<br />
con professionisti che ogni anno<br />
hanno visitato e curato centinaia<br />
di persone.In quelle zone quando<br />
una persona adulta è non vedente,<br />
ha come supporto un bambino<br />
che, fino ai 18 anni, compie per lui<br />
le azioni quotidiane, un po’come<br />
se fosse il sostituto di un cane guida<br />
o di un bastone. Naturalmente<br />
una battaglia che ha visto coinvolti<br />
sindaci anche di schieramenti<br />
diversi – conclude Sala –. Dovremmo<br />
valorizzare il nosocomio<br />
e far si che anzi, funga da filtro per<br />
i già affollati ospedali romani. Ci<br />
sembrava inutile e dannoso chiudere<br />
il Padre Pio, sia per i motivi<br />
detti sopra, sia perché sono stati<br />
spesi molti soldi per farlo funzionare,<br />
facendolo diventare una<br />
struttura di qualità. Non ci meritavamo<br />
la fine dei 24 ospedali che<br />
sono stati chiusi a Roma. Diciamo<br />
che eravamo fiduciosi, visto che le<br />
cartucce ce le avevamo tutte. Abbiamo<br />
vinto una battaglia non per<br />
noi, ma per tutti i cittadini».<br />
NATASCIA GRBIC<br />
OTTAVIA. “Salus Infirmorum”: rinnovata la convenzione con il S.Filippo Neri<br />
LA CASA DI CURA “SALUS<br />
Infirmorum” in Via Lucchina 41<br />
ad Ottavia, ha ottenuto ancora per<br />
un anno il rinnovo della Convenzione,<br />
scaduta il 31 dicembre<br />
2011, con la struttura Ospedaliera<br />
San Filippo Neri. Il presidio appartiene<br />
alla Congregazione Suore<br />
Ancelle dell’Incarnazione e si<br />
pone dal 1968 come punto di riferimento<br />
sanitario di Roma Nord.<br />
La clinica vanta un valido laboratorio<br />
di analisi, un moderno servizio<br />
diagnostica per immagini e le<br />
Unità Operative Complesse di Geriatria<br />
e di Riabilitazione. Di recente<br />
sono state attivate le U.O.S.<br />
Dipartimentali di Riabilitazione<br />
Cardiologica e Respiratoria. Vi<br />
prestano, inoltre, servizio – oltre a<br />
95 tra fisioterapisti, tecnici, infermieri<br />
professionali, alle dipendenze<br />
dirette della struttura – 5 medici<br />
Fisiatri , 4 Cardiologi per la R.C., 4<br />
Bronco-pneumologi per la R.R., tutti<br />
alle dipendenze del S.Filippo Neri.<br />
«La Clinica Salus Infirmorum<br />
rischiava di chiudere come Valle<br />
Fiorita (l’altra Casa di Cura<br />
annessa al San Filippo Neri, ndr).<br />
Il grande debito insito nella Regione<br />
Lazio urge di una soluzione<br />
efficace, ma il “Piano di rientro”<br />
attuato dalla Presidente Polverini<br />
aveva messo a rischio 90 posti di<br />
lavoro con la chiusura di un presidio<br />
ospedaliero utile per i cittadini<br />
di Roma Nord – spiega il<br />
consigliere del XIX Municipio<br />
Fabio Felice Molinaro. – Grazie<br />
al forte impegno dei cittadini, delle<br />
associazioni territoriali, dei<br />
comitati di quartiere istituiti<br />
all’interno della larga zona di<br />
Roma interessata, insieme alla<br />
grande attenzione politica di tutti<br />
i partiti del XIX Municipio, si è<br />
finalmente giunti ad un rinnovo<br />
della Convenzione» .<br />
La raccolta firme cittadina (che<br />
ha raggiunto una quota vicina alle<br />
1500) accompagnata da una lettera<br />
rivolta direttamente alla governatrice<br />
Polverini e al direttore del<br />
S. Filippo Neri, Domenico Alessio,<br />
affinché la «grandissima qualità<br />
e la professionalità, i cui dati<br />
sono da voi facilmente reperibili,<br />
delle prestazioni ambulatoriali,<br />
riabilitative e degenziali della<br />
Salus Infirmorum non vengano<br />
mai a mancare» ha, infatti sbloccato<br />
la situazione. La risposta po<strong>siti</strong>va<br />
ottenuta con il rinnovo della<br />
convenzione, salvaguardia una<br />
struttura che lo stesso “Tribunale<br />
del Malato”, dopo averla visitata,<br />
ha certificato eccellente, garantendo<br />
occupazione al personale<br />
che vi lavora e assistenza agli<br />
utenti del territorio.<br />
FRANCESCA POLESI<br />
questi ragazzi perdono la possibilità<br />
di un’adeguata istruzione e di<br />
vivere la propria vita in modo<br />
consono alla loro età. Noi ci siamo<br />
impegnati anche per l’educazione<br />
didattica dei bambini. In 8<br />
anni in Mali abbiamo fatto 12.000<br />
interventi, oltre a corsi di formazione<br />
per i professionisti. Negli<br />
altri paesi gli interventi sono stati<br />
circa 8.000. Siamo stai presenti a<br />
livello globale con 100.000 visite<br />
e oltre 3.000 interventi. Ora ci<br />
stiamo preparando e stiamo raccogliendo<br />
fondi per la prossima<br />
missione che ci vedrà partire per<br />
il Madagascar, se tutto va bene a<br />
novembre».<br />
IRENE MIDILI
Il Periodico Luglio <strong>2012</strong> N. 7<br />
pagina 10<br />
“Fonderia Fratelli Carnevale”, un piccolo pezzo di storia artigiana di Ponte Milvio<br />
UN METRO E DIECI DI<br />
altezza per cento chili di peso,<br />
un metro e venticinque<br />
per centocinquanta chili:<br />
non stiamo dando i numeri<br />
ma semplicemente le misure,<br />
quelle caratteristiche,<br />
delle fontanelle, dei cestini e<br />
dei lampioni di Ponte Milvio.<br />
Ebbene si, perché chi<br />
vuole conoscere proprio tutto<br />
delle storico ponte deve<br />
sapere, anche, che dietro<br />
quegli elementi di arredo<br />
urbano c’è un altro pezzo di<br />
storia, più recente ma non<br />
meno appassionante da<br />
conoscere. C’è la storia di<br />
un’antica Fonderia, nata nel<br />
1949 in via dei Sabelli a San<br />
Lorenzo (foto in alto), dalla<br />
passione di Luigi Carnevale,<br />
operaio infaticabile ed<br />
eccellente nel mestiere, e<br />
oggi spostata in più ampio<br />
terreno a Casal Monastero,<br />
tra Nomentana e Tiburtina.<br />
Da oltre 60 anni, la Fonderia<br />
Fratelli Carnevale lavora<br />
panchine, fontane, fioriere,<br />
cestini, lampioni per la<br />
nostra città, tutto rigorosamente<br />
in ghisa, una lega ferro-carbonio<br />
nota per le pro-<br />
prietà antiruggine; un proverbiale<br />
esempio di attività<br />
artigianale a conduzione<br />
familiare che sopravvive al<br />
tempo poggiando sulla salda<br />
tradizione dei processi di<br />
lavorazione, i cui segreti<br />
sono tramandati di padre in<br />
figlio. Oggi, spetta ad Osvaldo<br />
e Andrea, rappresentanti<br />
di seconda e terza generazione,<br />
il difficile compito<br />
di portare avanti la tradizione<br />
di famiglia, facendo i<br />
conti con la spietata concorrenza<br />
del “made in China”;<br />
ma nonostante i tempi difficili,<br />
la Fonderia Carnevale<br />
vanta commissioni in tutto il<br />
mondo, da New York, ad<br />
Accra, capitale del Ghana,<br />
dallo Stato del Vaticano fino<br />
ai ricchi emirati arabi di<br />
Dubai. Una storia segnata<br />
dalla dedizione, dal sacrificio<br />
ma anche da momenti di<br />
estrema gratificazione.<br />
«Nel 1999 partecipammo<br />
ad una gara indetta, in<br />
occasione del Giubileo,<br />
dall’A.M.A di Roma per la<br />
progettazione di un cestino<br />
portarifiuti – racconta Andrea<br />
Carnevale –; fu per<br />
noi una grande sorpresa<br />
sapere che, tra i 73 proget-<br />
ti proposti, era piaciuto<br />
proprio il nostro modello.<br />
Vincendo la gara, prendemmo<br />
un ordine di oltre<br />
3500 cestini. Nel ’99 fu la<br />
più grossa commessa di<br />
ghisa fatta in Italia».<br />
Al passo con i tempi, la<br />
fabbrica è dotata di impianti<br />
tecnologicamente più avanzati,<br />
ma il fiore all’occhiello<br />
dell’azienda resta sempre il<br />
vecchio impianto, dove operai<br />
specializzati lavorano<br />
ancora “a mano”. Alla Fonderia<br />
Carnevale si devono,<br />
quindi, le panchine, i cestini<br />
e le fontanelle di Ponte Milvio;<br />
sono loro i dissuasori di<br />
sosta che pedonalizzano il<br />
ponte; era anche loro, il<br />
malcapitato lampione che<br />
tempo fa cedette sotto il<br />
peso dei lucchetti.<br />
«Sono lampioni fabbricati<br />
circa 50 anni fa con uno<br />
stampo in legno che li lascia<br />
vuoti all’interno per alleggerire<br />
la struttura – conclude<br />
Andrea –; mezzo secolo<br />
di vita lo ha reso troppo fragile<br />
per resistere a un così<br />
grande carico».<br />
ISABELLA FODERÀ<br />
LA STORTA. Ombretta Volpe, campionessa italiana di judo, categoria Esordienti/B<br />
IL PALAZZETTO PALAFIJLKAM DI<br />
Ostia Lido era gremito di spettatori lo<br />
scorso 27 maggio quando la giovanissima<br />
Ombretta Volpe ha conquistato<br />
il titolo di campionessa d’Italia<br />
di judo nella categoria Esordienti/B.<br />
Un traguardo fantastico per la piccola<br />
ragazza di soli 52 kg che ha battuto<br />
una serie di avversarie provenienti<br />
da tutta l’Italia infilando un<br />
nippon (k.o.) dopo l’altro.<br />
L’entusiasmo ha contagiato tutti<br />
gli amici, i parenti ed in particolare il<br />
suo maestro Roberto Tamanti che<br />
l’allena tutti i giorni presso l’ AYU-<br />
MI-ASHI judo club di La Storta.<br />
«E’ stata una grandissima emozione<br />
– racconta Tamanti –. Dopo le<br />
sfortunate finali dell’anno scorso,<br />
Ombretta è arrivata al numero uno<br />
nel ranking nazionale della sua categoria<br />
ed ha vinto con merito la fase<br />
finale battendo ogni avversaria. Ma<br />
non solo lei è il nostro vanto: anche<br />
Mattia Miceli è approdato alle fasi<br />
finali da numero uno nel Lazio.<br />
Purtroppo, ha perso un incontro ma<br />
si rifarà certamente l’anno prossimo».<br />
Non è la prima volta che l’AYU-<br />
MI-ASHI judo club vince un titolo<br />
nazionale. Era già accaduto l’anno<br />
scorso con Simone Ferrara nella cate-<br />
goria dei 46 kg. E’ un vanto per l’associazione<br />
sportiva ma anche prova<br />
del buon lavoro che si svolge tutto<br />
l’anno. Evidentemente il direttore<br />
tecnico Roberto Tamanti ed il suo<br />
staff seguono con attenzione e passione<br />
i propri allievi e la prestigiosa<br />
vittoria in termini nazionali di Ombretta<br />
Volpe è solo l’ultimo risultato<br />
degli sforzi attuati. L’AYUMI-ASHI<br />
è nata solo nel 2005 ma in questi<br />
pochi anni già si è riservata una fama<br />
importante nello judo nazionale,<br />
romano e, sicuramente, nella zona di<br />
La Storta, avvicinando nuovi talenti a<br />
questa disciplina ed appassionandoli<br />
sempre di più, giorno dopo giorno.<br />
LORENZO COSTANTINI<br />
Presto a Roma dal centro alla periferia<br />
in bicicletta con il “GRA” delle ciclabili<br />
DOPO TANTO PENARE DA PARTE DI CICLISTI E ASSOciazioni<br />
promotrici degli spostamenti su due ruote,<br />
l’Assemblea Capitolina ha finalmente dato il via libera<br />
al Piano Quadro della ciclabilità. Il progetto prevede la<br />
creazione, entro il 2020, di un raccordo anulare che<br />
congiunga le piste dal centro alla periferia, e sarà finanziato<br />
in parte con i soldi derivanti dalle multe agli automobilisti:<br />
in questo modo, sembra che si riescano a<br />
ricavare almeno 25 milioni di euro l’anno per pagare la<br />
costruzione di mille chilometri di pista. Un disegno<br />
ambizioso e soprattutto molto innovativo in una città<br />
come Roma, che detiene purtroppo la maglia nera<br />
riguardo l’agibilità degli spostamenti in bici.<br />
«Siamo molto contenti che si stia cercando di dar<br />
vita a questo progetto – dice Fausto Bonafaccia, presidente<br />
dell’associazione “BiciRoma” – e speriamo sinceramente<br />
che venga realizzato. Chiediamo all’assessore<br />
all’Ambiente, Mario Visconti, di poter partecipare<br />
alla sua realizzazione, anche se è da anni che gli<br />
domandiamo di visionare i nostri progetti che non vengono<br />
però presi in considerazione».<br />
La situazione delle piste ciclabili a Roma, com’è<br />
noto, è alquanto disperata.<br />
«In molti punti la segnaletica orizzontale è cancellata<br />
– continua Bonafaccia – e inoltre consideriamo sbagliato<br />
costruire le ciclopedonali sui marciapiedi. Siamo<br />
invece soddisfatti della pista che verrà creata a circonvallazione<br />
Ostiense. Ci piacerebbe che anche all’interno<br />
delle aree verdi vengano poi costruite delle<br />
ciclabili con il “Biostrasse”, che è un prodotto simile<br />
all’asfalto con la differenza che è ecologicamente<br />
sostenibile. In questo modo, le persone non andranno<br />
nei parchi in bici solo per divertirsi la domenica, ma<br />
inizierebbero a muoversi sulle due ruote anche per<br />
spostamenti più importanti, come per esempio andare<br />
a lavoro. Siamo comunque molto fiduciosi sulla realizzazione<br />
del Grac (Grande raccordo anulare ciclabile,<br />
ndr) – conclude Bonafaccia – e speriamo che anche<br />
altre piste come quelle sul Ponte della Musica e sul<br />
Ponte della Scienza vengano ultimate a breve: specialmente<br />
in quest’ultimo, si dovrebbe dare continuità al<br />
sentiero che c’è sulla banchina del Tevere. Ma la<br />
nostra battaglia non riguarda solo questo: chiediamo<br />
che vengano aumentati i servizi e migliorate le infrastrutture,<br />
che ci sia uno sviluppo della mobilità sostenibile<br />
con l’utilizzo di metano per i mezzi pubblici. È<br />
sicuramente da rivedere il bike sharing e vorremmo<br />
che vengano istituiti i vigili in bicicletta. Speriamo che<br />
tutto questo si renda possibile: molti incidenti che<br />
vedono coinvolti i ciclisti potrebbero essere evitati<br />
avendo semplicemente più cura delle infrastrutture esistenti».<br />
Roma è la città con più incidenti tra autovetture e<br />
bicilette del resto d’Italia. Secondo i dati della polizia<br />
municipale, sono già 47 i ciclisti coinvolti in sinistri<br />
stradali nel primo trimestre del <strong>2012</strong>.<br />
NATASCIA GRBIC
Il Periodico Novembre Luglio <strong>2012</strong> 2011 N. N. 711<br />
pagina 11<br />
TOR DI QUINTO. Celebrato il 198° anniversario dell’Arma dei Carabinieri<br />
LO SCORSO 6 GIUGNO L’ARMA<br />
dei Carabinieri ha celebrato il<br />
198° Annuale di fondazione. La<br />
ricorrenza, aperta con un minuto<br />
di silenzio per le vittime del terremoto<br />
dell’Emilia Romagna, ha<br />
avuto inizio nella mattinata, quando<br />
il Comandante Generale dell’Arma<br />
dei Carabinieri Leonardo<br />
Gallitelli ha deposto, in memoria<br />
di tutti i Caduti, una corona d’alloro<br />
al Milite Ignoto presso l’Altare<br />
della Patria. Durante la serata, poi,<br />
all’interno della Caserma Salvo<br />
D’Acquisto di Tor di Quinto, sede<br />
del Comando Carabinieri Unità<br />
Mobili e Specializzate “Palidoro”,<br />
si è svolta una cerimonia alla presenza<br />
del Presidente della Repubblica.<br />
Numerose le autorità politiche,<br />
religiose, amministrative e<br />
militari presenti. Molti, anche, i<br />
cittadini, che con la loro presenza<br />
hanno voluto testimoniare l’affetto<br />
e la riconoscenza per l’attività<br />
quotidianamente svolta dai carabinieri,<br />
al servizio della popolazione<br />
e del territorio.<br />
Accompagnati dalla prestigiosa<br />
Banda dell’Arma, i reparti hanno<br />
sfilato nelle scintillanti uniformi<br />
adornate dai tradizionali pennacchi<br />
che indossano fin dal 1833<br />
quando il Re Carlo Alberto scelse<br />
per loro i coloro rosso e turchino,<br />
ad indicare l’eroismo conseguito<br />
LA BIBLIOTECA COMUNALE<br />
di Bracciano ha consolidato<br />
l’ampliamento della propria<br />
struttura con un nuovo spazio<br />
espo<strong>siti</strong>vo di circa 40 metri quadri.<br />
Realizzato grazie a un finanziamento<br />
specifico della legge<br />
sulle “Norme in materia di beni<br />
e servizi culturali del Lazio”, fa<br />
da cerniera tra le due aree della<br />
biblioteca già esistenti e offre la<br />
possibilità di ospitare mostre,<br />
laboratori, attività di vario genere<br />
o semplicemente aumentare<br />
la superficie adibita all’esposizione<br />
dei libri e alla loro consultazione,<br />
nell’intento di venire<br />
incontro alla sempre più numerosa<br />
utenza giovanile.<br />
Uno spazio dalle molteplici<br />
possibilità di utilizzo, che non fa<br />
che aumentare il prestigio della<br />
(Foto Ministero della Difesa)<br />
in condizioni cruente ed il privilegio<br />
di appartenere ad un Corpo<br />
Reale dipendente gerarchicamente<br />
solo dal Sovrano. La Brigata di<br />
formazione, al Comando del Gen.<br />
Burgio, era formata da tre Reggimenti.<br />
Il primo rappresentato<br />
dai reparti di formazione dell’Arma:<br />
Accademia Militare,<br />
Scuola Ufficiali, Scuola Marescialli<br />
e Brigadieri e Legione Allievi<br />
Carabinieri. Il secondo rappresentato<br />
dai reparti “operativi”,<br />
quelli dell’organizzazione territoriale<br />
(comandanti di stazione e<br />
carabinieri di quartiere), mobile<br />
(paracadutisti e reggimenti che<br />
operano all’estero in operazioni di<br />
pace) e speciale. Il terzo Reggimento,<br />
interamente a cavallo,<br />
era composto dalla Fanfara, dai<br />
biblioteca, attiva dal 1980, che<br />
fra i suoi motivi di vanto può<br />
enumerare i circa 23.000 volumi<br />
ospitati, le svariate sale lettura e<br />
postazioni per la consultazione e<br />
accesso ad Internet. Conosciuta<br />
soprattutto per la fornita sezione<br />
specializzata in Storia del Teatro<br />
e dello Spettacolo, la biblioteca<br />
fa parte inoltre del Sistema<br />
Bibliotecario Ceretano-Sabatino<br />
con le biblioteche di Anguillara,<br />
Campagnano di Roma, Cerveteri,<br />
Formello, Ladispoli, Manziana<br />
e Santa Marinella; e del<br />
circuito della Provincia di Roma<br />
Corazzieri e dai Carabinieri del<br />
Gruppo Squadroni. Completato lo<br />
schieramento dei reparti, si è proceduto<br />
alla consegna delle ricompense<br />
per fatti di “quotidiano eroismo”,<br />
con la consegna delle<br />
Medaglie d’Oro al Valore civile e<br />
militare. Lo “Storico Carosello<br />
Equestre” del Reggimento Carabinieri<br />
a Cavallo ha condotto verso<br />
la fine della manifestazione. I<br />
Carabinieri hanno eseguito alcune<br />
delle figure che meglio hanno<br />
esaltato le doti tecniche e l’abilità<br />
di cavalli e cavalieri. Si sono esibiti<br />
in evoluzioni al trotto ed al<br />
galoppo, concluse con la carica<br />
finale dei due Squadroni che, sulle<br />
note del “Va’ Pensiero” di Verdi e<br />
del “Nessun Dorma” di Puccini, si<br />
sono lanciati rievocando la gloriosa<br />
carica di Pastrengo, il 30 aprile<br />
del 1848, in cui i Carabinieri Reali<br />
si lanciarono contro gli austriaci in<br />
difesa del Re Carlo Alberto di<br />
Savoia durante la Prima Guerra di<br />
Indipendenza italiana.<br />
Il 9 giungo scorso anche l’Associazione<br />
Nazionale Carabinieri<br />
Sez. Generale Vittorio Fiore di<br />
Tomba di Nerone, con il suo presidente<br />
Alessandro Bozza, ha<br />
deposto una corona di alloro presso<br />
la stele che su via Cassia, commemora<br />
i Caduti. SERENA TIBERI<br />
BRACCIANO. Aperto un nuovo spazio espo<strong>siti</strong>vo alla Biblioteca Comunale<br />
“Biblioteche del Mondo”, comprendente<br />
anche le biblioteche<br />
di Anzio, Fiumicino, Mazzano<br />
Romano, Ladispoli, Lanuvio,<br />
Tivoli e Zagarolo: la struttura in<br />
piazzale Pasquetti possiede<br />
infatti uno scaffale interculturale<br />
con numerosi testi in albanese,<br />
polacco e romeno.<br />
Lettura, arte, cultura, mondo:<br />
sono queste le parole d’ordine di<br />
questa struttura, come ben dimostrato<br />
nelle premesse anche<br />
nella giornata inaugurale, durante<br />
la quale il nuovo, polifunzionale<br />
spazio espo<strong>siti</strong>vo ha accolto<br />
una mostra fotografica dell’artista<br />
Francesca Bellini per l’Ass.<br />
Apurimac onlus, esponendo<br />
scatti raffiguranti donne e bambini<br />
nigeriani in bianco e nero.<br />
MARIA LUDOVICA BOZZO<br />
CAMPAGNANO. Con un gran Gala si chiude la XIII<br />
stagione concertistica del Festival di pianoforte<br />
ANCHE QUEST’ANNO LA XIII<br />
stagione del “Festival Internazionale<br />
di Pianoforte e musica<br />
d’insieme con pianoforte” organizzata<br />
dall’AMAL si è conclusa<br />
presso il Centro Congressi<br />
dell’Autodromo di Vallelunga<br />
con un programma fitto di appuntamenti<br />
ed ospiti d’eccezione:<br />
la serata del 17 Giugno ha<br />
visto infatti convergere l’ultimo<br />
appuntamento della stagione<br />
concertistica, il Gala Concerto,<br />
e l’ultima tappa del progetto<br />
della Regione Lazio “La Via<br />
Francigena cammina nei parchi<br />
del Lazio”.<br />
L’evento ha avuto inizio alle<br />
18.30 con una degustazione di<br />
pane francigeno; le due mostre<br />
fotografiche a cura di Silvia Amadei,<br />
che collabora con<br />
l’AMAL in qualità di fotografa,<br />
una sulle vetrine musicali dei<br />
concerti AMAL 2011-<strong>2012</strong>,<br />
l’altra sull’escursione “Trekking,<br />
alla scoperta del pane<br />
francigeno” dello scorso 28<br />
Aprile; la presentazione della<br />
ricerca “La via Francigena nel<br />
territorio di Campagnano” realizzata<br />
dalla classe I G della<br />
Scuola Media del paese. È<br />
seguita alle 19.00 la proiezione<br />
del video “Via Francigena: in<br />
cammino verso uno sviluppo<br />
sostenibile” e alle 20.00 tutto il<br />
pubblico era in sala in attesa del<br />
concerto.<br />
D’obbligo gli interventi di<br />
benvenuto e ringraziamento<br />
della presidentessa dell’AMAL,<br />
Fiorella De Angelis (nella foto<br />
in basso), il sindaco, Francesco<br />
Mazzei, e l’assessore regionale<br />
alla Cultura, Fabiana Santini.<br />
«Un paese senza cultura è un<br />
paese senza speranza» queste le<br />
sentite parole del sindaco<br />
Mazzei, che ha ringraziato per il<br />
buon lavoro svolto con le purtroppo<br />
poche risorse disponibili.<br />
Ad allietare il pubblico è stato<br />
un programma di sala da fuochi<br />
d’artificio, con diversi solisti<br />
che si sono susseguiti con lo<br />
sfondo dell’armoniosa Orchestra<br />
d’archi dell’Accademia Internazionale<br />
Musicale di Roma:<br />
la sola orchestra ha aperto le<br />
danze con “Le Quattro Stagioni”<br />
di Vivaldi (solisti in ordine:<br />
Virginia Lucoli, Endrit Haxhiaj,<br />
Alexandra Xanto, Loreto Gismondi);<br />
a seguire il M.° Marco<br />
Fiorentini con “Saluto d’amore”<br />
di E. Elgar, “Serenade melancolique<br />
Op.26” e “Scherzo Op.42”<br />
(suonato due volte di seguito<br />
per la richiesta di un bis) di P.J.<br />
Ciaikovski; e il gran finale del<br />
M.° Konstantin Bogino, con<br />
un’opera di rara rappresentazione,<br />
ovvero “Solo Piano” di C.<br />
Frank.<br />
«Ogni concerto è un’emozione,<br />
ma il gran finale è ogni anno<br />
ancora meglio del precedente.<br />
È di sicuro uno spettacolo<br />
che ci invidiano, troppo bello»<br />
ha commentato Gabriele, giovane<br />
appassionato.<br />
Così si chiude con successo<br />
anche questa stagione concertistica,<br />
salutando l’estate in attesa<br />
del prossimo autunno e della carica<br />
di note che porterà.<br />
MARIA LUDOVICA BOZZO
Il Periodico pagina 12<br />
I giovani dell’oratorio rendono omaggio al loro benefattore,<br />
l’Arcivescovo di Chicago, cardinale Stritch (foto don Marino, 1942).<br />
A DAVID SAVIOLI DI PRIMA<br />
Porta, classe 1923, nato e cresciuto<br />
a Tor di Quinto, si deve il merito di<br />
averci fornito il materiale di questa<br />
rubrica che ci consente di evidenziare<br />
alcuni aspetti sulla vita della<br />
borgata, quando la località era una<br />
periferia semideserta, contrassegnata<br />
da alcune baracche di sfollati. Le<br />
notizie sono state raccolte in un libretto<br />
a cura di Giampiero Leodori, dedicato<br />
al parroco locale il “marchiciano”<br />
don Marino Marani che fa<br />
da supporto al racconto del nostro<br />
interlocutore.<br />
«Una delle prime famiglie che<br />
venne ad abitare a Tor di Quinto fu<br />
quella dei D’Agostino nel 1908. La<br />
figlia Emilia, classe 1903, sposò da<br />
grande un giovane, tale Benedetto<br />
Cerboni, “romano de Roma”, che<br />
aveva dei mezzi agricoli in deposito<br />
da tal Pacciotto, titolare di una<br />
fabbrica di letti in ferro presso il<br />
Ministero della Marina. Allora si<br />
lavorava la terra ancora a mano e<br />
con mezzi arcaici e Benedetto si<br />
distinse subito facendo il lavoro con<br />
le macchine, che per Tor di Quinto<br />
erano una novità ben gradita ai possidenti<br />
locali come i Molinario, Sbardella,<br />
Cartoni... Certamente, quel<br />
giovane dal futuro roseo non sfuggì<br />
Tor di Quinto racconta …<br />
Luoghi, personaggi e storie delle nostre parti narrate attraverso le immagini e i ricordi dei nostri lettori<br />
Emilia e Benedetto Cerboni, pionieri del quartiere, e il primo cinema della borgata<br />
alla bella Emilia e per restare con<br />
lei comprò un pezzetto di terra dai<br />
Pietrangeli per costruirci una casa<br />
a due piani. Fu la prima costruzione<br />
della zona munita di regolare<br />
licenza edilizia. Benedetto fu anche<br />
il primo imprenditore del quartiere.<br />
Nella stagione buona dava lavoro<br />
a circa venti e passa persone, le<br />
stesse che nel mese di aprile festeggiavano<br />
questo avvenimento da far<br />
invidia alle altre località. Famiglie<br />
che potevano contare, almeno per<br />
qualche mese, su un’entrata economica<br />
sicura, per questo facevano<br />
festa. Con Benedetto l’agricoltura<br />
cambiò rapidamente: ci furono le<br />
prime uscite delle balle di fieno prodotte<br />
dalle macchine; sparirono i<br />
covoni e nacquero i capannoni per<br />
immagazzinarle; niente più mietitori<br />
ed il grano veniva falciato facendo<br />
il lavoro in poche ore. Lascio<br />
immaginare i pro e i contro dei contadini<br />
di allora. Benedetto Cerboni<br />
ebbe anche il merito di aver aperto,<br />
alla vigilia della Prima Guerra<br />
Mondiale, con un socio di nome<br />
Costanzo, la prima sala cinematografica,<br />
il “Cinema Tor di Quinto”<br />
in via Flaminia 611, utilizzando i<br />
locali un tempo rimessa dei suoi<br />
mezzi agricoli. Fu una cosa seria:<br />
c’erano le poltrone, le sedie, le pan-<br />
La borgata di Tor di Quinto<br />
(archivio fotografico de L’Unità).<br />
Don Cesare Ridolfi, primo<br />
parroco di Tor di Quinto<br />
al “Monumento”, in una<br />
foto scattata nel 1952 da<br />
don Marino Marani.<br />
che ed il prezzo medio del biglietto<br />
era di due soldi circa. Era l’epoca<br />
del cinema muto: gli spettacoli offerti<br />
il giovedi e la domenica erano<br />
accompagnati da un pianista proprio<br />
perché le scene non avevano<br />
sonoro. Ad affollare la sala immancabilmente<br />
i militari della caserma<br />
“Lancieri di Montebello”. Bernardino<br />
Passi si vantò da grande di essere<br />
entrato al cinema più volte<br />
quand’era bambino con la complicità<br />
dei soldati che lo nascondevano<br />
sotto l’ampio mantello. Questa<br />
iniziativa di Benedetto Cerboni che<br />
all’inizio entusiasmò tutti a Tor di<br />
Quinto ebbe un epilogo che ora a<br />
raccontarlo farà ridere tutti i suoi<br />
lettori. Fu censurato da Don Danti,<br />
alias Smaragdo, il cappellano delle<br />
suore di Gesù e Maria e primo<br />
pastore d’anime della borgata, perché<br />
considerò quello spettacolo immorale,<br />
cosa che ripeteva tutte le volte<br />
nel sermone della messa. Frequenti<br />
erano i dissensi tra i fedeli<br />
che lo criticavano perché dicevano<br />
che il primo a guardare quelle immagini<br />
scostumate era proprio lui altrimenti<br />
come faceva a dire ch’erano<br />
immorali. La predica era rivolta,<br />
anche senza far nome, al povero<br />
Benedetto, buon cristiano e assiduo<br />
fedele che si vide costretto a chiudere<br />
la sala, ma senza rinunciare<br />
alla licenza perché in cuor suo spe-<br />
rava di poter riaprire il locale, cosa<br />
che però non gli fu più possibile. Tuttavia,<br />
nacquero a Ponte Milvio altre<br />
sale cinematografiche nei pressi del<br />
ponte lungo il fiume, sempre affollate;<br />
non altrettanto le celebrazioni<br />
di don Danti che poverello morì nel<br />
giugno del 1941 quando a Tor di<br />
Quinto le sale erano addirittura due:<br />
il “Pinocchietto” e l’“Aurora”. Non<br />
vorrei far torto a qualche discendente,<br />
ma vorrei ricordare anche<br />
altre famiglie sopraggiunte subito<br />
dopo i D’Agostino e i Cerboni, che<br />
considero i veri pionieri del quartiere.<br />
Così per non commettere errori<br />
vi leggo quelli segnati nel librettino<br />
di don Marino: i Cecchinelli,<br />
Caciola, Borziella, Severa, Morelli,<br />
Dormi, Quaglia, Serafini, Rossi,<br />
Cane, Catani, Passi, Leodori, Vergari,<br />
Caporicci, Poggiogalli, Moroni,<br />
Scuriatti, Brandizzi, Pistola, Brandetti,<br />
Fraschetti, Chiodi, Amici, Alessandroni,<br />
Mancini, Barbianti ed i<br />
Gallarello. Ed in ultimo, permettetemi<br />
che faccia cenno, senza elencarli<br />
ovviamente, ai cinquantadue<br />
caduti nella guerra 1915-18 i cui<br />
nomi furono scolpiti nella lapide del<br />
“Monumento” eretto nel 1924 a loro<br />
perenne ricordo sotto il titolo “Romani<br />
di Tor di Quinto”, all’incrocio<br />
dell’attuale corso Francia con la<br />
Flaminia vecchia». ENZO ABBATI