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IL PERIODICO<br />

LA GIUSTINIANA E DINTORNI<br />

ANNO XVIII N. 12 PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE, SPORT E CULTURA – distribuzione gratuita DICEMBRE 2008<br />

Redazione: Via della Cappelletta della Giustiniana 70c, 00123 Roma, tel. 06-30363075 - http://digilander.libero.it/periodiconews/ - email: periodiconews@libero.it<br />

IL “GIORNALINO”<br />

COMPIE 20 ANNI<br />

Tutto iniziò quasi per gioco<br />

(lo sport, una squadra di<br />

calcio,…). Poi come spesso<br />

accade, piano piano, gli<br />

orizzonti si allargarono. <strong>Il</strong><br />

territorio di Roma nord si<br />

stava trasformando, la città<br />

avanzava, i quartieri periferici<br />

iniziavano a saldarsi tra<br />

di loro, i piccoli o grandi<br />

problemi di ognuno diventavano<br />

quelli di tutti.<br />

Abbiamo iniziato, così,<br />

vent’anni fa a raccontare i<br />

nostri “quartieri in movimento”.<br />

Non solo le grandi<br />

tematiche (inquinamento<br />

elettromagnetico, abusivismo,<br />

degrado ambientale,<br />

iniqui balzelli, …), soprattutto<br />

le piccole quotidianità<br />

(le attività scolastiche, i<br />

comitati di quartiere, i problemi<br />

urbanistici, il traffico,<br />

la mobilità, …) che le cronache<br />

cittadine dei grandi<br />

giornali spesso ignoravano.<br />

Quante battaglie, quanto<br />

impegno, quanto tempo “rubato”<br />

alle famiglie in riunioni,<br />

discussioni, approfondimenti,<br />

per chiudere<br />

ogni mese il “giornalino”,<br />

come lo chiamavano affettuosamente<br />

i nostri lettori.<br />

Vent’anni. Vent’anni a descrivere<br />

la realtà di questa<br />

parte di periferia, senza cerchiobottismi,<br />

liberi da ingerenze,<br />

parlando un linguaggio<br />

asciutto e semplice, vicino<br />

il più possibile a tutti i<br />

cittadini.<br />

Tanti giovani sono passati<br />

per la nostra piccola redazione,<br />

più o meno talentuosi,<br />

tutti “figli” di quei quartieri<br />

di Roma nord che andavano<br />

a raccontare. Ognuno carico<br />

di sogni e aspettative, ma<br />

consapevole di far parte di<br />

uno stesso progetto. Quello<br />

che abbiamo cercato di insegnare<br />

a ciascuno, dapprincipio,<br />

è stato distinguere<br />

un’informazione da una<br />

“chiacchiera”, di non gonfiare<br />

le notizie, non distorcere<br />

la realtà, ascoltare la<br />

gente, avere una visione più<br />

complessiva dei problemi. <strong>Il</strong><br />

resto è loro: dobbiamo ringraziarli<br />

per il lavoro svolto,<br />

sono stati la nostra grande<br />

risorsa.<br />

L’ultima annotazione è<br />

per i nostri lettori: l’attenzione<br />

dimostrata (suggerimenti,<br />

critiche, complimenti,<br />

incoraggiamenti,…) è stata<br />

uno stimolo a continuare,<br />

anche nei momenti più difficili.<br />

Scoprire ogni mese che<br />

le copie de “<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong>”<br />

non bastavano, che la richiesta<br />

cresceva, ci ha confortati.<br />

Le nostre scelte editoriali,<br />

anche se non sempre<br />

condivise, erano credibili. <strong>Il</strong><br />

“giornalino” stava crescendo,<br />

era diventato un giornale<br />

vero.<br />

R.B.<br />

G.R.A.: aperto al traffico l’ultimo lotto comprendente la “Galleria Cassia”<br />

Normalizzata la viabilità locale di collegamento tra le zone di Labaro, Saxa Rubra, Flaminia e Castel Giubileo<br />

NIENTE PIU FILE PER CHI<br />

percorre abitualmente il versante<br />

nord del Grande Raccordo<br />

Anulare. E’ stata infatti aperta da<br />

poco più di un mese la viabilità di<br />

collegamento tra le zone Labaro,<br />

Saxa Rubra, Flaminia e Castel<br />

Giubileo. Un intervento che<br />

dovrebbe ridurre di molto i tempi<br />

di percorrenza in una delle zone<br />

più trafficate del G.R.A. A sottolinearne<br />

l’importanza è Pietro<br />

Ciucci, presidente di ANAS.<br />

«<strong>Il</strong> ponte sul Tevere è l’opera<br />

più importante di questo lotto.<br />

Un’opera unica, che supera in<br />

sequenza il fosso Cremera ed il<br />

fiume Tevere e che, con il Ponte<br />

a Cavalletto e il Ponte Diga,<br />

conta di 12 corsie di marcia: 5<br />

corsie in direzione Flaminia-<br />

Salaria e 7 corsie in direzione<br />

Salaria-Flaminia. Di queste 12<br />

corsie, due saranno riservate<br />

alla viabilità locale, un collegamento<br />

non esistente in precedenza.<br />

Infatti – prosegue Ciucci –<br />

oltre a ripristinare, direttamente<br />

dallo svincolo di Castel Giubileo,<br />

l’uscita per Labaro dalla carreggiata<br />

esterna del GRA, consentirà<br />

di utilizzare, per raggiungere<br />

il centro RAI di Saxa-Rubra, un<br />

percorso alternativo a quello che<br />

già esiste dall’uscita diretta della<br />

complanare esterna del GRA per<br />

la strada statale 3. Si eviteranno<br />

così le annose code della stessa<br />

Flaminia. Inoltre, vengono così<br />

ripristinati i collegamenti per via<br />

Flaminia Vecchia e per il parcheggio<br />

di scambio nei pressi<br />

della centrale dell’Enel».<br />

Un notevole cambiamento per<br />

la conformazione di questo tratto<br />

del Raccordo. <strong>Il</strong> nuovo ponte sul<br />

“Edilizia sociale”, una buona pratica ma non nella campagna romana!<br />

ALTRE AREE AGRICOLE NEL COMUNE DI<br />

Roma a rischio cemento, se il nuovo bando<br />

per il reperimento di aree finalizzate all’ housing<br />

sociale, recentemente approvato dalla<br />

Giunta capitolina, diventerà operativo.<br />

L’intervento prevede la costruzione a basso<br />

costo (che non implica, però, una bassa<br />

qualità) di piccoli appartamenti da concedere<br />

a giovani coppie, famiglie monoreddito,<br />

anziani, studenti, da affittare a prezzo calmierato<br />

con possibilità di riscatto finale. Una forma<br />

di edilizia “sociale” agevolata, per la quale<br />

non si è riuscito, però, a trovare posto negli<br />

oltre 35 milioni di metri cubi di nuove case<br />

previste dal nuovo PRG (1.094 ettari di suolo<br />

consumati). In tutto oltre 97.000 appartamenti,<br />

ma solo 7.000 per l’housing sociale.<br />

Venticinquemila ne mancano invece alla<br />

domanda di edilizia agevolata, facendo i conti<br />

degli sfratti esecutivi, delle liste di accesso<br />

alla 194, delle domande di quanti non sono<br />

riusciti a riscattare le case cartolarizzate dagli<br />

enti pubblici, di quanti chiedono un aiuto per<br />

pagare l’affitto. E così, col piano approvato<br />

tra mille polemiche, col mercato bloccato<br />

dalla crisi, con una domanda che già supera<br />

l’offerta, con la stretta del credito, con centinaia<br />

di cantieri aperti destinati a saturare definitivamente<br />

il mercato immobiliare della<br />

capitale, con le centralità che ancora devono<br />

La Galleria Cassia, lunghezza<br />

700 m., appena inaugurata.<br />

fiume Tevere manterrà la funzione<br />

di direttrice principale autostradale,<br />

mentre il “ponte a cavalletto”,<br />

ex sede della carreggiata<br />

interna del GRA, avrà il compito<br />

di complanare esterna per garantire<br />

il collegamento con la via<br />

Flaminia Nuova e la Cassia bis<br />

mentre la via sul ponte Diga, ex<br />

sede della carreggiata esterna del<br />

GRA, assumerà funzione di collegamento<br />

tra la viabilità locale, a<br />

doppio senso di marcia, il parcheggio<br />

di Labaro e lo svincolo di<br />

Castel Giubileo. Quest’ultima<br />

costituirà tra l’altro un collega-<br />

Viabilità e svincoli<br />

lungo la centrale Enel<br />

sul G.R.A.<br />

Quadrante Nord Ovest: il ponte<br />

sul Tevere aperto al traffico.<br />

mento urbano tra la zona Salaria/Castel<br />

Giubileo e quella di<br />

Labaro.<br />

Se gli automobilisti hanno un<br />

motivo per gioire non si può dire<br />

lo stesso per chi si sposta con i<br />

mezzi pubblici. «Con l’apertura<br />

della terza corsia – spiega<br />

Antonio Scipione, consigliere del<br />

XX Municipio – si rende ora<br />

necessario che l’Atac e il Dipartimento<br />

VII provvedano a collegare<br />

con i trasporti pubblici la<br />

via Flaminia e la via Salaria,<br />

mediante capolinea attestati alle<br />

fermate dei collegamenti ferro-<br />

partire, coi vari Parchi Leonardo e Porte di<br />

Roma che dopo anni di vacche grasse cominciano<br />

a trovare difficoltà a piazzare i propri<br />

preziosi appartamenti, in una città in cui si stimano<br />

120.000 locazioni sfitte, la priorità<br />

sarebbe quella di trovare aree per nuove<br />

palazzine. E non aree piccole, non edilizia di<br />

completamento, ma comparti imponenti di<br />

almeno cinque ettari, non in zone da recuperare<br />

o attraverso demolizioni, ma, perché no,<br />

nell’Agro Romano. E forte è il timore che,<br />

alla fine, nonostante le rassicurazioni dell’Assessorato,<br />

questo non diventi l’ennesimo<br />

regalo all’onnipotente casta dei palazzinari<br />

della capitale, che sopravvivono imperturbabili<br />

ai cambiamenti delle giunte e delle maggioranze.<br />

Venticinquemila appartamenti che si potranno<br />

tradurre in 750 ettari di terreni che, da<br />

zone agricole, potranno col nuovo bando<br />

essere tramutati in quartieri. L’analogo bando<br />

presentato nel 2003 proponeva, ad esempio,<br />

48 ettari a La Storta, da aggiungere a quelli<br />

della Stazione, a quelli della nuova Centralità<br />

urbana, a quelli di Pian Saccoccia, dove stanno<br />

per partire terzo e quarto comparto; e poi<br />

22 ettari all’Olgiata, e una decina a Casal<br />

Monastero. Tutte proposte che, a ragion veduta,<br />

saranno ripresentate. L’assessore all’Urbanistica,<br />

Marco Corsini, assicura che<br />

viari delle linee Roma-Viterbo e<br />

Aeroporto Fiumicino-Orte. I<br />

vantaggi dell’eventuale linea del<br />

trasporto pubblico sarebbero<br />

notevoli ci sarebbe il collegamento<br />

tra diversi quartieri del<br />

Comune di Roma, che oggi sono<br />

molto vicini ma difficilmente raggiungibili<br />

se non con i mezzi privati;<br />

si collegherebbero due linee<br />

del trasporto pubblico urbano su<br />

ferro e anche i residenti di Roma<br />

nord potrebbero raggiungere<br />

l’aeroporto di Fiumicino con<br />

mezzi pubblici». Con un ulteriore<br />

sforzo, quindi, si riuscirebbe a<br />

mettere la proverbiale ciliegina<br />

sulla torta.<br />

Ma l’inverno d’oro della viabilità<br />

romana non sembra essere<br />

finito qui. <strong>Il</strong> 27 novembre, infatti,<br />

è stata aperta al transito anche la<br />

Galleria Cassia della carreggiata<br />

esterna. Lunga circa 700 metri,<br />

con una larghezza complessiva<br />

della sezione stradale di 18,40<br />

metri, oltre a risultare una delle<br />

gallerie ad una carreggiata più<br />

larga d’Italia, questo nuovo intervento<br />

mira a favorire ulteriormente<br />

lo scorrimento del traffico<br />

in una zona notoriamente congestionata<br />

nelle ore di maggior percorrenza<br />

dell’anello autostradale<br />

capitolino. «Oggi – ha sottolineato<br />

il Presidente dell’Anas, Piero<br />

Ciucci in sede di inaugurazione –<br />

il Quadrante Nord-Ovest del<br />

GRA si presenta percorribile per<br />

il 97% con tre corsie di marcia e<br />

con un tracciato più moderno e<br />

sicuro. I lavori sono stati realizzati<br />

in tempi record rispetto agli<br />

standard non solo italiani, ma<br />

addirittura europei».<br />

ALESSANDRO MAGNIFICO<br />

verranno prese «soltanto le aree che servono.<br />

È comunque nostra intenzione non intaccare<br />

le zone pregiate, ma solo quelle compromesse.<br />

Occorre accantonare l’ideologia della<br />

sacralità dell’Agro Romano. L’Agro è sì patrimonio<br />

di Roma, ma quando la città ne ha<br />

bisogno per il suo sviluppo deve poterne usare<br />

con la dovuta parsimonia.»<br />

Legambiente, intanto, promette battaglia, e<br />

propone di recuperare una buona quota di<br />

queste cubature nelle pieghe del PRG esercitando<br />

l’housing sociale anche nell’urbanizzazione<br />

di completamento, o attraverso il recupero<br />

di cubature da demolizione, o dei milioni<br />

di metri cubi destinati ai megacentri commerciali,<br />

di cui francamente non esiste necessità<br />

(e che infatti stentano a trovare finanziatori).<br />

E se non c’è dubbio che si debba perdere la<br />

dimensione sacrale dell’Agro Romano,<br />

sarebbe ora di affermarne il reale valore, in<br />

termini di politica del territorio. La campagna<br />

è un patrimonio non perché é sacra, ma perché<br />

migliora la qualità della vita dei cittadini,<br />

perché una gestione oculata porta posti di<br />

lavoro, perché ogni amministrazione ha il<br />

dovere di preservarla per le generazioni future.<br />

E negli ultimi anni troppo spesso gli interessi<br />

di chi è qui adesso, e vuole costruire,<br />

hanno avuto la meglio. FRANCESCO MASSI


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 2<br />

LA GIUSTINIANA. Partiti i lavori di ristrutturazione dei locali dell’ex-Onpi. Gli impegni della politica sociale nel XX Municipio<br />

LO SCORSO 15 SETTEMBRE IL<br />

presidente del XX Municipio,<br />

Gianni Giacomini, ha reso pubblico<br />

il Piano Regolatore Sociale,<br />

ovvero il documento di programmazione<br />

che definisce le politiche<br />

sociali che si intendono attuare<br />

per il triennio 2008-2010. <strong>Il</strong> documento<br />

nasce dalla volontà dell’amministrazione<br />

di impegnarsi<br />

a dare una risposta più puntuale<br />

alle richieste e ai bisogni della<br />

popolazione, con una particolare<br />

attenzione alla fascia di cittadini<br />

over 65. I dati raccolti dall’ASL<br />

RmE, precedenti e funzionali<br />

all’elaborazione del Piano stesso,<br />

indicano infatti un costante invecchiamento<br />

della popolazione del<br />

nostro Municipio e quindi una<br />

SEMBRA SCONGIURATA ORMAI<br />

l’ipotesi di uno spostamento, o<br />

ancor peggio di una chiusura,<br />

dell’Ostello della gioventù di<br />

Roma nel complesso monumentale<br />

del Foro Italico.<br />

Struttura storica della capitale,<br />

l’ostello ha una capienza di 334<br />

posti letto ed ospita circa 90mila<br />

visitatori l’anno, l’85 per cento<br />

provenienti dall’estero e il 15 per<br />

cento dall’Italia. Nei mesi scorsi<br />

si rincorrevano voci inquietanti<br />

sulla destinazione d’uso di una<br />

struttura che, da sola, registra più<br />

di centomila presenze l’anno per<br />

il turismo giovanile di tutto il<br />

mondo, per vacanza o per studio.<br />

Scaduto ad ottobre il contratto<br />

(stipulato nel 1966) tra Coni, usufruttuario<br />

della struttura di proprietà<br />

della Regione, e A.I.G.<br />

(Associazione italiana Alberghi<br />

per la gioventù), era stata ventilata<br />

l’ipotesi, da parte del Coni, di<br />

trasformare l’ostello in un centro<br />

commerciale o in un supermercato,<br />

snaturando un’area da sempre<br />

dedita ad attività sportive ed<br />

impedendo di fatto una tipologia<br />

di turismo vitale per Roma. La<br />

partita, a questo punto, si è giocata<br />

tra Comune di Roma e Coni,<br />

all’interno di un più ampio disegno<br />

di ristrutturazione dello stadio<br />

Flaminio, del centrale del tennis,<br />

dello stadio del nuoto e di<br />

altre situazioni che sono attualmente<br />

oggetto di attenta analisi,<br />

percentuale sempre maggiore di<br />

cittadini bisognosi di assistenza o<br />

di cure specialistiche. I centri che<br />

all’interno del municipio offrono<br />

questo tipo di servizi sono vari,<br />

alcuni in particolare si trovano in<br />

zona La Giustiniana. Precisamente,<br />

in via Rocco Santoliquido<br />

sono attivi il centro diurno<br />

Parkinson “Diogene”, la casa di<br />

riposo ex O.N.P.I “Roma 1”, ad<br />

oggi denominata “Residenza<br />

Parco di Veio” e il nuovissimo<br />

“Centro Alzheimer”, inaugurato<br />

lo scorso 7 febbraio 2008. Questa<br />

struttura, l’undicesima della città,<br />

si affianca appunto al già esistente<br />

centro per il Parkinson e può<br />

accogliere fino a quindici anziani<br />

della ASL RmE affetti da demen-<br />

come il restauro dei bellissimi<br />

mosaici per la tutela e la valorizzazione<br />

di tutto il complesso. E’<br />

stato necessario, a questo punto,<br />

ridefinire i rapporti tra amministrazione<br />

comunale e gestione<br />

del Coni attraverso un tavolo di<br />

contrattazioni cui hanno partecipato<br />

tutti gli attori di questa vicenda.<br />

Dal canto suo il XX Municipio,<br />

per il tramite dell’assessore ai<br />

Lavori Pubblici, Marco Daniele<br />

Clarke, è stato presente in ogni<br />

passaggio sensibilizzando il<br />

Ministro per le Attività Giovanili<br />

Giorgia Meloni («considero fondamentale<br />

– ha detto – la conservazione<br />

dell’ostello della gioventù»),<br />

il Sottosegretario con<br />

delega allo Sport Rocco Crimi e il<br />

za senile progressiva e invalidante,<br />

per offrire loro assistenza diurna<br />

sociale, sanitaria e di trasporto<br />

a casa. Un vero e proprio polo<br />

attrezzato con sale per ambulatori,<br />

per terapie e palestre. Medici<br />

specialisti, assistenti sociali, psicologi,<br />

infermieri, logopedisti,<br />

fisioterapisti, educatori e assistenti<br />

domiciliari vi lavorano infatti<br />

nei giorni pari della settimana,<br />

dalle 8,30 alle 17, sia per favorire<br />

il recupero e il mantenimento delle<br />

residue capacità psico-fisiche<br />

dell’anziano, che per offrire un<br />

concreto servizio di sostegno ai<br />

familiari che si occupano dei<br />

malati.<br />

La Casa di Riposo “Residenza<br />

Parco di Veio”, invece, è gestita<br />

FORO ITALICO. Soluzioni contro la chiusura dell’Ostello della Gioventù<br />

Delegato allo Sport del Comune<br />

di Roma, Alessandro Cochi.<br />

«Ho personalmente inviato, in<br />

qualità di Assessore ai Lavori<br />

Pubblici – ha detto Clarke –<br />

richiesta scritta agli organi competenti<br />

del Comune di Roma per<br />

focalizzare l’attenzione sul problema<br />

dell’ostello della gioventù.<br />

Devo dire che ho avuto immediato<br />

riscontro dai colleghi del<br />

Comune, che hanno espresso<br />

interessamento e viva partecipazione<br />

alla mia richiesta».<br />

<strong>Il</strong> sindaco Gianni Alemanno<br />

ha, infatti, assicurato che è al<br />

vaglio anche una soluzione per<br />

l’Ostello nell’ambito del piano di<br />

restauro del Foro Italico.<br />

FABRIZIO PROSPERI<br />

dal Comune di Roma, dopo che<br />

con decreto legge si è deciso di<br />

procedere allo scioglimento<br />

dell’O.N.P.I. (Opera Nazionale<br />

Pensionati d’Italia) a partire dal 1<br />

aprile 1979.<br />

«Al Centro si accede, in via<br />

vitalizia o temporanea, seguendo<br />

una graduatoria che viene elaborata<br />

dagli uffici sociali del<br />

Comune stesso, sulla base delle<br />

richieste inviate dalla popolazione»<br />

ha spiegato la dott.sa Gallieni,<br />

direttrice del centro. «I criteri<br />

di ammissibilità tengono conto<br />

CON L’INIZIO DEL NUOVO<br />

anno, all’interno del comprensorio<br />

dell’Olgiata partirà la sperimentazione<br />

della raccolta differenziata<br />

porta a porta. Questo<br />

è quanto ha affermato il sindaco<br />

di Roma Alemanno in una<br />

recente intervista.<br />

«<strong>Il</strong> decoro urbano è una delle<br />

nostre priorità» ha esordito il<br />

primo cittadino di Roma ed ha<br />

proseguito affermando che: «<strong>Il</strong><br />

XX Municipio, che per estensione<br />

è il più grande di Roma,<br />

rientra in primis nei nostri programmi.<br />

Sono presenti nel suo<br />

ambito aree verdi come il Parco<br />

di Veio e dell’Insugherata; antichi<br />

borghi medievali come Isola<br />

Farnese, Cesano e S. Maria di<br />

Galeria ed un miglioramento<br />

dell’ambiente porterà indubbi<br />

vantaggi anche al turismo internazionale».<br />

Alle domande dei<br />

presenti su come<br />

sia nata la<br />

scelta di iniziare<br />

con l’Olgiata<br />

ha risposto:<br />

«E’ un progetto<br />

che è stato<br />

sperimentato<br />

con successo<br />

lo scorso anno<br />

in tre quartieri<br />

(Colli Aniene,<br />

Decima e Massima,<br />

ndr). Un<br />

risultato oltremodolusin-<br />

del reddito, del reale stato di bisogno<br />

e dell’attitudine fisica e<br />

psichica alla vita comunitaria.<br />

Oggi, nella nostra struttura trovano<br />

accoglienza circa una ventina<br />

di persone. Va ricordata<br />

comunque anche l’importante<br />

alternativa offerta dal servizio di<br />

Assistenza e Cura a Domicilio<br />

che il nostro Municipio destina<br />

agli anziani e alle loro famiglie».<br />

Inoltre, sempre in via Rocco<br />

Santoliquido, sono già iniziati i<br />

lavori che, nel giro di qualche<br />

mese, dovranno portare al completamento<br />

di una Rsa (residenza<br />

assistenziale sanitaria). Con un<br />

investimento di circa 865.000euro<br />

la ASL RmE prevede di offrire<br />

assistenza a coloro che, affetti da<br />

patologie croniche, non sono più<br />

autosufficienti e non possono<br />

essere assistiti a domicilio, ma<br />

che al contempo non necessitano<br />

neanche di un ricovero in strutture<br />

di tipo ospedaliero.<br />

Info: Casa di Riposo ex Onpi<br />

tel. 06/30365207, Centro Alzheimer<br />

tel. 06/30207280, Centro<br />

Parkinson tel. 06/30363652.<br />

SERENA TIBERI<br />

OLGIATA. Dal 2009 “apripista” della raccolta<br />

differenziata “porta a porta” nel XX Municipio<br />

ghiero se si considera che la<br />

raccolta è stata tre volte superiore<br />

alla media della capitale<br />

(60% di differenziata rispetto<br />

al 17% del resto della città,<br />

ndr). L’Olgiata costituisce solo<br />

il punto di partenza perché a<br />

breve verrà estesa anche ad<br />

altre realtà del XX Municipio».<br />

La parola è passata poi ai tecnici<br />

che dovranno organizzare il<br />

servizio i quali hanno sottolineato<br />

che si dovrà progressivamente<br />

rimodulare le frequenze<br />

di svuotamento dei contenitori e<br />

i passaggi dei mezzi di raccolta<br />

sulla base delle reali esigenze<br />

della realtà locale. Delegato a<br />

tale attività l’Ufficio Decoro<br />

Urbano ch’è recentemente tornato<br />

a dipendere sul piano funzionale<br />

all’AMA.<br />

ELENA ABBATI


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 3<br />

Previsto entro aprile 2009 il trasferimento in via Flaminia (angolo viale Tor di Quinto) della sede del XX Municipio<br />

SIAMO ALLE BATTUTE FINALI DI UNA<br />

vicenda che, attraverso gli anni e le varie<br />

amministrazioni, ha condizionato la vita<br />

dei 150.000 residenti del XX Municipio.<br />

Era, ma in fondo lo è ancora, quanto meno<br />

strano che proprio l’unità amministrativa<br />

locale che più di tutte le altre, per eccellenza,<br />

deve essere più vicina ai problemi del<br />

cittadino, si trovasse geograficamente lontana<br />

da esso. Eppure questa è la realtà in<br />

cui hanno vissuto quotidianamente, per<br />

anni, gli abitanti del XX Municipio.<br />

Sparpagliate tra via Poma, via Sabotino,<br />

via Cassia e via Caprilli, le varie sedi del<br />

Dipartimento hanno creato molta confusione<br />

e svariati problemi di mobilità alle<br />

migliaia di persone che, in certi casi, si<br />

vedevano costrette a percorrere diversi chilometri<br />

per rivolgersi ai propri rappresentanti.<br />

La voce di un trasferimento della sede<br />

dal quartiere Prati a viale di Tor di Quinto,<br />

incrocio Via Flaminia Nuova, nei locali di<br />

PROVE TECNICHE PER IL NUOVO LOOK<br />

del mercato rionale di Piazza Pietro<br />

Thouar a Monte Mario. Prima la messa in<br />

sicurezza, iniziata nell’ultima settimana di<br />

novembre, e poi un ripensamento della<br />

viabilità e della segnaletica del quadrante.<br />

Quest’ultima prevederà anche la riorganizzazione<br />

dei posti auto attorno alla piazza<br />

per facilitare le attività di carico e scarico<br />

delle merci. Per evitare, poi, che la<br />

sera i banchi del mercato rimangano totalmente<br />

incustoditi si è pensato di recintare<br />

l’area.<br />

<strong>Il</strong> mercato di Piazza Thouar ha compiuto<br />

cinquant’anni nel 2007 ma è una realtà<br />

molto complessa e ancora lontana dall’aver<br />

trovato una sistemazione stabile e<br />

convincente. Basti pensare che all’interno<br />

della piazza sono solo venticinque gli operatori<br />

che trovano spazio per il loro stand,<br />

mentre in realtà, gli aventi diritto sono<br />

ben quarantotto. «È per questo motivo<br />

che è in atto una verifica tecnica per capire<br />

se sarà possibile spostare il mercato»<br />

spiega Fabrizio Cirelli, presidente della<br />

Commissione Controllo e Trasparenza<br />

“Risorse per Roma”, è stata finalmente<br />

confermata. A testimoniarlo con forza è<br />

proprio la voce più autorevole del<br />

Municipio, il presidente Gianni Giacomini.<br />

Sta per venir meno quell’insopportabile<br />

distanza geografica di un’amministrazione<br />

che, oltre ad occuparsi dei problemi dei cit-<br />

del XIX Municipio di Roma. «L’area che<br />

stiamo prendendo in considerazione –<br />

precisa Cirelli – è il parcheggio adiacente<br />

al capolinea degli autobus dietro alla<br />

Stazione Fs di Monte Mario. Questa potrebbe<br />

essere una soluzione per far sì che<br />

tutti gli aventi diritto abbiano il loro spazio<br />

attrezzato e certo».<br />

tadini, divenga anche territorialmente<br />

accessibile.<br />

Forse, dopo trent’anni di attesa, sembra<br />

veramente venuto il momento di mettere la<br />

parola fine a un disagio: il “trasloco” è,<br />

infatti, previsto per Pasqua.<br />

«<strong>Il</strong> trasferimento della sede del XX<br />

Per lo spostamento, però, ci vorrà ancora<br />

del tempo e bisognerà anche fare i conti<br />

con le preoccupazioni degli abitanti di<br />

La Storta e de la Giustiniana che, non possedendo<br />

un proprio mercato rionale, contano<br />

su Piazza Thouar da anni per comprare<br />

cibi genuini. «Intanto – assicura il<br />

presidente della Commissione Controllo e<br />

Municipio – ha detto Giacomini – era un<br />

punto fondamentale del nostro programma<br />

elettorale e sarà rispettato. Entro le festività<br />

pasquali lo spostamento sarà ultimato.<br />

Stiamo solo aspettando che la società<br />

Risorse per Roma trasferisca la sua attività<br />

nel quartiere Eur. I seimila mq. lasciati<br />

liberi saranno perfetti per le esigenze interne,<br />

per le varie attrezzature che vi troveremo,<br />

ed esterne vista la vicinanza con la ferrovia.<br />

Non stiamo tralasciando – continua<br />

il presidente – la costruzione della sede<br />

vera e propria del XX Municipio ma, per<br />

dare una pronta risposta alle esigenze della<br />

popolazione, è necessario utilizzare una<br />

struttura già operativa. Stiamo organizzando,<br />

in questo senso, vari incontri con gli<br />

uffici tecnici e con l’assessore al patrimonio<br />

del Comune di Roma, Alfredo<br />

Antoniozzi, per definire il progetto di quella<br />

che diventerà, nei prossimi anni, la sede<br />

definitiva del nostro municipio».<br />

FABRIZIO PROSPERI<br />

TRIONFALE. Si rinnova il mercato rionale di piazza Thouar. Sicurezza e organizzazione in attesa del raddoppio dei banchi<br />

PER UNA VOLTA LE STAZIONI<br />

non sono al centro della cronaca<br />

per atti di vandalismo o episodi<br />

tragici. Infatti il XX Municipio ha<br />

proposto una risoluzione, passata<br />

all’unanimità in sede di consiglio,<br />

perché il Comune acquisisca i<br />

locali delle stazioni di La Giustiniana,<br />

La Storta, Olgiata e Cesano<br />

che attualmente non vengono utilizzati,<br />

per farli diventare centri di<br />

aggregazione sociale e culturale.<br />

<strong>Il</strong> proposito si inserisce nel più<br />

ampio discorso della “Carta europea<br />

per lo sviluppo di iniziative<br />

sociali nelle stazioni“ firmata dal<br />

<strong>Il</strong> mercato di<br />

Piazza Pietro<br />

Thouar alla<br />

Trionafale.<br />

sindaco Alemanno, dal presidente<br />

della Provincia Zingaretti, dai<br />

responsabili di Ferrovie dello<br />

Stato e delle società ferroviarie di<br />

Francia, Belgio e Lussemburgo<br />

con l’obiettivo di programmare<br />

interventi sociali nelle stazioni,<br />

coinvolgendo associazioni, volontariato,<br />

cittadini, forze dell’ordine.<br />

La proposta lanciata dai consiglieri<br />

Torquati e Petrelli nasce<br />

dall’esigenza da un lato di riqualificare<br />

dei luoghi, già parte integrante<br />

del territorio, diventati centri<br />

naturali di aggregazione;<br />

Via Flamina, dove<br />

verrà trasferita la sede<br />

del XX Municipio.<br />

dall’altro di intervenire su situazioni<br />

fuori dal controllo che possono<br />

diventare pericolose, come è<br />

accaduto nella stazione di Tor di<br />

Quinto con l’omicidio di Giovanna<br />

Reggiani.<br />

«Dopo i proclami della campagna<br />

elettorale – dichiara il consigliere<br />

Daniele Torquati – è giunto<br />

ormai il tempo di lavorare<br />

amministrando una città, come<br />

Roma, che è difficile da governare.<br />

Da sempre sono convinto che<br />

la sicurezza delle stazioni passa<br />

soprattutto per la fruibilità degli<br />

spazi abbandonati. Questa è<br />

Trasparenza – è fuori discussione il fatto<br />

che si debba intervenire per mettere in<br />

sicurezza il mercato esistente e garantire<br />

uno svolgimento dignitoso delle attività.<br />

Oltre al lavoro con il Nucleo della Polizia<br />

Municipale Stradale per la nuova viabilità<br />

– rivela Cirelli – stiamo concludendo<br />

un accordo con l’Ospedale S. Filippo<br />

Neri per la concessione di uno spazio a<br />

via Paolo Emilio Castagnola, per sistemare<br />

i furgoni degli operatori del mercato.<br />

A gennaio – aggiunge - ci saranno<br />

anche sorprese per quanto riguarda<br />

Porta Portese nord (il mercato domenicale<br />

vicino alla Caserma dei Vigili del<br />

Fuoco di via S.Vinci, ndr.). Anche questo<br />

mercato – spiega Cirelli – va sistemato<br />

attraverso una regolamentazione speciale<br />

alla quale stiamo lavorando proprio in<br />

questi giorni con la partecipazione delle<br />

rappresentanze sindacali degli operatori,<br />

della Provincia, del Comune e dei Vigili<br />

Urbani. I trecentotrentasei banchi – conclude<br />

– avranno presto un’organizzazione<br />

più chiara e certa».<br />

SILVIA LANZAROTTO<br />

Da La Giustiniana a La Storta, Olgiata e Cesano, le stazioni ferroviarie diventano centri di aggregazione sociale e culturale<br />

un’occasione che il Comune ed il<br />

Municipio Roma XX non possono<br />

perdere in quanto potrebbe rappresentare<br />

un’opportunità importante<br />

per dare ai quartieri periferici<br />

di Roma nord dei veri e propri<br />

punti di aggregazione socioculturale,<br />

sicuri e puliti.»<br />

«Tale richiesta – aggiunge<br />

Marco Petrelli – nasce dal fatto<br />

che, secondo il documento di programmazione<br />

economica e finanziaria<br />

2007-2013 il patrimonio<br />

statale può essere trasferito alle<br />

regioni o dimesso.»<br />

LARA FACONDI


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 4<br />

Torna lo “stracciarolo”, piccolo rigattiere dei quartieri di periferia<br />

IN CONCORRENZA con la raccolta<br />

differenziata allestita dal<br />

Comune di Roma e dall’AMA,<br />

riprende piede nei quartieri periferici<br />

del XX Municipio l’attività<br />

itinerante dello stracciarolo. Era<br />

scemata nel decennale del dopoguerra<br />

dopo un periodo di intensa<br />

attività. Caratteristica saliente era<br />

vedere girare per le vie il tradizionale<br />

carrettino trainato a mano da<br />

una figura inconfondibile che gridava<br />

la sua presenza a squarciagola.<br />

Ai lati del mezzo, scampanellanti,<br />

oggetti d’uso domestico<br />

ceduti in cambio di materiale di<br />

riciclaggio di ogni genere ( vetro,<br />

stracci, metallo ecc…).<br />

Sotto mentite spoglie ed in<br />

modo molto saltuario fu sostituito<br />

con il “roby-vecchi”, motorizzato<br />

e con tanto di altoparlante.<br />

Ora, fermo restando l’ammodernamento,<br />

si può tornare a parlare<br />

dell’attività dello straccivendolo<br />

perché Domenico L. ha ripristinato<br />

l’antica attività ch’era basata<br />

sul baratto ma lui ha inteso<br />

aggiornare il servizio di raccolta<br />

con tanto di tabella prezzi e<br />

bilancia. Alluminio e rame a 30<br />

centesimi al chilo; 15 per il ferro<br />

e fra poco quando avrà un mezzo<br />

più capiente acquisterà carta e<br />

cartoni a 2 centesimi e 5 per la<br />

plastica. Su questi prodotti, compattati<br />

adeguatamente ed immagazzinati<br />

presso rivenditori<br />

all’ingrosso, la sua percentuale<br />

varia in base alla domanda e<br />

l’offerta e può arrivare anche<br />

fino al 100% in più di quello che<br />

ha pagato ai fornitori. Quest’ultimi,<br />

pensionati in genere, che<br />

vivono del sociale e non riescono<br />

a sbarcare lo scarno lunario alla<br />

luce dei recenti aumenti e già<br />

all’indomani dell’adozione<br />

dell’euro in Italia. Oggi ci dice, si<br />

guadagna bene perché alcune<br />

ditte della provincia di Torino e<br />

Milano fanno affari d’oro. A<br />

Moncalieri aggiunge, per esempio<br />

c’è un certo Paolo Airaldi<br />

già da tempo che compra e fa<br />

parte della filiera del riciclaggio<br />

per ditte che lavorano il materiale<br />

soprattutto all’estero in<br />

Germania , ma anche Svizzera e<br />

Stati Uniti.<br />

«Ormai io ho già le mie “poste”<br />

– ci dice – gente di una certa<br />

età ambosessi che mi aspettano<br />

ogni settimana ad una data ora<br />

con i loro sacchetti differenziati<br />

di materiali da riciclare, annotando<br />

il loro peso in una nota,<br />

di cui la copia è per loro. Poi a<br />

fine mese liquido per contanti<br />

per la felicità dei miei piccoli<br />

fornitori che fanno festa con<br />

quelle poche decine di euro<br />

come fossero migliaia e piovute<br />

dal cielo». SORINA ARDELEANU<br />

Banchetto dei “cornuti” alla Giustiniana per la festa di San Martino<br />

«L’IDEA DI QUESTA FESTA FU DI GUIDO PICOTTI<br />

che viveva con la sua famiglia nell’area del Buon<br />

Ricovero e poi ripresa da Fardellotti ed altri qui<br />

alla Giustiniana» afferma Giorgio Neroni che<br />

sebbene non abbia fatto parte del comitato ha<br />

spesso partecipato agli incontri come simpatizzante.<br />

«Rappresenta una tradizione – continua<br />

Neroni – come la partita di calcio “scapoliammogliati”,<br />

che si è disputata fino a pochi anni<br />

fa. È principalmente l’occasione per incontrarci,<br />

fare due chiacchiere in allegria, tra vecchi amici,<br />

tra un bicchiere di vino ed un piatto di pastasciutta».<br />

E’ costume da anni, infatti, alla Giustiniana<br />

che un gruppo di goliardici compagnoni si ritrovino<br />

nell’imminenza della festa del loro onorato<br />

protettore S.Martino all’interno di un noto ristorante<br />

locale a simboleggiare l’avvenimento con al<br />

centro del tavolo un gigantesco corno bovino.<br />

Durante la cena, tra battute di vario genere, dove<br />

le mogli, dicono i partecipanti, non vengono mai<br />

menzionate, il rituale della nomina del Presidente<br />

che guarda caso da anni e sempre il bonario e confermatissimo<br />

Franco Grilli ormai abituato a calcare<br />

sulla testa al termine della cerimonia l’elmo<br />

bicorne com’era nell’uso in battaglia dei guerrieri<br />

gallici.<br />

La festa di S. Martino, vescovo di Tours, nac-<br />

que in Francia, all’epoca degli dei pagani celtici<br />

che celebravano l’inizio del nuovo anno a novembre.<br />

Per 12 giorni nelle vie e piazze delle città e<br />

nei villaggi si pensava solo a divertirsi in modo<br />

sfrenato sul tipo del carnevale così come si consumava<br />

da noi nel sette/ottocento. In questo periodo<br />

le autorità tolleravano gli eccessi e lo stesso meretricio<br />

faceva parte del rituale stesso che si accompagnava<br />

in maschera con quello delle donne<br />

“honeste” travestite. I mariti traditi però venivano<br />

fatti oggetto di scherno e di una vera caccia , sia<br />

pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare<br />

il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate<br />

corna.<br />

Ancora più indietro, nell’antichità, si svolgevano<br />

sempre nello stesso periodo i riti dei Brumalia,<br />

dedicati a Bacco, dio del vino e delle libagioni<br />

ch’ebbe in Nerone un rappresentante di rilievo.<br />

Con l’avvento del cristianesimo questa festa<br />

pagana fu tramutata in un rituale sacro facendo<br />

carico all’Abate Martino di redimere le genti e<br />

partecipare moderazione. A simboleggiare il passato,<br />

nelle fiere paesane il bestiame cornifico<br />

veniva ricoperto di drappi e fascioni e spronato ad<br />

inseguire un uomo con in testa le corna ramificate<br />

di un cervo.<br />

SORINA ARDELEANU<br />

Premiazione al Comitato di Quartiere<br />

“Grottarossa-Cassia-Due Ponti”<br />

LO SCORSO 29 OTTOBRE,<br />

presso la Scuola elementare di<br />

Morro Reatino, a Grottarossa,<br />

si è tenuto un incontro del Comitato<br />

di Quartiere (Grottarossa-Cassia-Due<br />

Ponti), in occasione<br />

del quale sono stati consegnati<br />

attestati di merito ad alcuni<br />

volontari e forze dell’ordine.<br />

All’incontro erano presenti<br />

varie <strong>personali</strong>tà, tra cui il presidente<br />

del XX Municipio,<br />

Gianni Giacomini, il consigliere<br />

Giuseppe Calendino, la preside<br />

della scuola Marzia<br />

Vitagliano ed ovviamente il<br />

presidente, nonché fondatore,<br />

del Comitato di Quartiere,<br />

Mario Mantova.<br />

Una piccola orchestra di<br />

flauti degli alunni della scuola<br />

ha aperto l’incontro suonando<br />

l’inno nazionale, quindi Calendino<br />

ha introdotto il discorso<br />

sottolineando l’impegno dei<br />

volontari del quartiere nel<br />

garantire la sicurezza dei cittadini<br />

e cedendo la parola ai presenti,<br />

per primo, il presidente<br />

Giacomini, il quale ha ringraziato<br />

le associazioni di volontariato<br />

coinvolte, tra cui la Croce<br />

Rossa, ha poi lodato l’operato<br />

“Incontriamo le stelle”, brillante iniziativa<br />

astronomica alla parrocchia “San Giuliano”<br />

SABATO 18 OTTOBRE, nel teatro<br />

della parrocchia di “San Giuliano<br />

martire”, è stato organizzato<br />

un vero e proprio “Incontro con le<br />

stelle”: un parrocchiano, Alberto<br />

Mazza, ha avuto l’idea di invitare<br />

un appassionato di astronomia,<br />

l’ing. Angelo Geri, per tenere una<br />

conferenza sui ‘corpi celesti’ che<br />

popolano il nostro universo.<br />

A San Giuliano ha sede un distaccamento<br />

di scout del Gruppo<br />

Roma 21 dell’Associazione Italiana<br />

Guide e Scout d’Europa<br />

Cattolici della Federazione dello<br />

Scoutismo Europeo.<br />

«Nel percorso educativo dello<br />

Scoutismo la conoscenza del<br />

mondo, esteso all’universo, e<br />

quindi anche delle stelle, interessa<br />

sia i Lupetti e le Coccinelle<br />

(i più piccoli), per scoprirne<br />

il gioco di luci e bellezze,<br />

sia gli Esploratori e le Guide,<br />

come aiuto per la tecnica<br />

dell’orientamento» ha spiegato<br />

Mazza che ricopre l’incarico di<br />

aiuto Capo Gruppo, con compiti<br />

essenzialmente di supporto<br />

tecnico-logistico.<br />

L’iniziativa è stata motivata<br />

anche dall’approssimarsi del nuovo<br />

anno e dell’anniversario dell’invenzione<br />

del cannocchiale<br />

(1609) da parte di Galileo Galilei,<br />

di Mario Mantova e dei giovani<br />

alunni che hanno partecipato<br />

ad un intervento di pulizia del<br />

parco di quartiere ed ha invitato<br />

Vincenzo Di Michele, esperto<br />

di sicurezza stradale, a dare<br />

il suo contributo in materia. A<br />

seguire, l’intervento staordinario<br />

della consigliera Lavinia<br />

Mennuni, in rappresentanza del<br />

Comune di Roma, la quale ha<br />

premiato l’associazione delle<br />

guardie ecozoofile A.N.P.A.<br />

N.A., nella persona del maresciallo<br />

Emilio Boccalini ed il<br />

suddetto Pres. del Comitato,<br />

Mario Mantova e del suo collaboratore<br />

Mario Arzeo. La cerimonia<br />

si è conclusa con la premiazione<br />

di esponenti delle<br />

forze dell’ordine, i poliziotti<br />

del Commissariato Flaminio<br />

Nuovo ed i carabinieri della<br />

Stazione di Tomba di Nerone.<br />

Fondato nel 2000, il Comitato<br />

di Quartiere conta sino<br />

ad oggi 52 iscritti, attualmente<br />

ha sede in via di Grottarossa<br />

n.127, va ad esso il merito dell’impegno<br />

profuso nel servizio<br />

sociale e nella vigilanza dei<br />

parchi.<br />

FRANCESCA QUARANTINI<br />

primo uomo a scrutare davvero il<br />

cielo. «Sapevo che il Comune di<br />

Roma stava organizzando delle<br />

iniziative in merito – ha proseguito<br />

Mazza – così nel mio piccolo<br />

ho voluto ‘preparare’ i miei parrocchiani.<br />

Ho chiesto all’ing.<br />

Geri, che ricopre un importante<br />

incarico nel Corpo Nazionale dei<br />

Vigili del Fuoco, di aiutarmi; lo<br />

conosco da anni ed ero al corrente<br />

della sua passione per la materia,<br />

così ho pensato che la sua<br />

dote di comunicazione, semplice,<br />

da appassionato, fosse capace di<br />

attirare ed interessare sia i più<br />

piccoli che i più grandi». Molte<br />

persone erano infatti presenti,<br />

bambini ma anche adulti ed anziani,<br />

allo stesso modo incurio<strong>siti</strong><br />

ed affascinati dalle immagini di<br />

stelle e pianeti proiettate su un<br />

grande schermo, che venivano<br />

man mano illustrate.<br />

Un’esperienza po<strong>siti</strong>va, che ha<br />

incoraggiato Alberto Mazza a<br />

ripetersi, stavolta in maniera empirica:<br />

«Spero di poter proseguire<br />

magari con qualche programma<br />

di formazione di base,<br />

integrato con osservazioni e<br />

visite in luoghi poco inquinati,<br />

che meglio si prestano all’osservazione<br />

del cielo».<br />

CHIARA TIANA<br />

IL PERIODICO - Via Cappelletta della Giustiniana 70/c-00123 RM-Tel./Fax: 0630363075<br />

Iscrizione Tribunale Roma N. 35 del 23.01.1991 - Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 3399 -<br />

vol. 34 - foglio 785 del 9.09.1991<br />

Direttore editoriale: ENZO ABBATI - Direttore responsabile: ROBERTO BELLINI - ro.bellini@tiscali.it<br />

A CURA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “LA GIUSTINIANA” - Iscritta nel ROC (Registro degli Operatori di<br />

Comunicazione) al N° 1740 - Delibera N° 236 del 30 giugno 2001 Autorità per le Garanzie nelle<br />

Comunicazioni Dipartimento Vigilanza e Controllo.


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 5<br />

LA PAGINA DEI LETTORI<br />

a cura di Paolo Abbati<br />

Appello ai lettori: smarrita foto storica<br />

La signora Laura Porciani della Giustiniana, rivolge un<br />

sentito appello a chi avesse rinvenuto l’originale della foto<br />

(vedi copia sotto) con dedica relativa al monumento celebrativo<br />

del “mago dell’etere” Guglielmo Marconi, realizzato<br />

dal padre nel 1944 durante la prigionia in Gran Bretagna.<br />

L’opera fino a pochi anni fa ancora esisteva nella cittadina di<br />

“Wynols Hill” a Coalway presso Coleford ( nella foresta di<br />

Dean) al confine dell’Inghilterra con il Galles e fu realizzata<br />

con mezzi di fortuna e materiale di recupero nel POW n.61<br />

(Prisoners of War) con la collaborazione di prigionieri italiani.<br />

La foto resta l’unica prova dell’opera e di particolare<br />

valore affettivo per la signora Laura dopo la morte del padre.<br />

Una modica ricompensa verrà riconosciuta a chi ne verrà in<br />

possesso contattando all’occorrenza i seguenti numeri<br />

telefonici: 06/30360361- Cell. 347/5390786.<br />

Incrocio Cassia-Grottarossa:<br />

una fermata da rivedere<br />

“Come volevasi dimostrare” è proprio il caso di dire nei<br />

confronti delle preoccupazioni per incidenti esternate il 16<br />

novembre 2004 all’indirizzo della direzione ATAC di via<br />

Volturno da parte di Enzo Giusti nostro affezionato lettore.<br />

In tale circostanza il latore della missiva aveva evidenziato<br />

che le fermate delle linee urbane 201 e 223 erano ubicate<br />

troppo vicine dell’incrocio Cassia-Grottarossa e peraltro<br />

inopportune perché situate tra due passaggi pedonali. Per<br />

evitare ripercussioni sulla mobilità e su eventuali rischi di<br />

incidenti, nella stessa lettera era stato proposto di spostare le<br />

paline dei bus quattro o cinque metri oltre il passaggio pedonale<br />

semaforico. Voce nel deserto e così puntualmente , purtroppo,<br />

proprio in corrispondenza della fermate delle suddette<br />

linee urbane, lo scorso novembre, si è verificato<br />

l’annunciato incidente nel quale è stato coinvolto proprio un<br />

autobus della linea 223, una moto e un’auto. Giusti spera<br />

che ora le autorità si attivino per evitare futuri ulteriori guai.<br />

P. Leonardo Ciarlo, nuovo parroco<br />

della chiesa alla Giustiniana<br />

Ci è pervenuta una e-mail del nostro affezionato lettore<br />

Romano Rocci con la quale ci porta a conoscenza della<br />

cerimonia che si è celebrata il 12 ottobre scorso per l’investitura<br />

ufficiale di Padre Leonardo Ciarlo a parroco della<br />

chiesa BVM Immacolata. La nomina si è resa necessaria<br />

Notizie in breve dal quartiere<br />

per le precarie condizioni di salute del suo predecessore<br />

Padre Augusto De Angelis che ha retto l’incarico per circa<br />

due anni. La celebrazione è stata presenziata dal vescovo<br />

della Diocesi di Porto e Santa Rufina Mons. Gino Reali.<br />

In rappresentanza delle autorità del XX Municipio il presidente<br />

Gianni Giacomini e il consigliere Marco Petrelli.<br />

Gradite al pubblico presente le parole di presentazione<br />

pronunciate dal nuovo parroco molto dirette nella semplicità<br />

del contesto e quelle di commiato rivolte a Padre<br />

Francisco che pro-tempore aveva sostituito con gradimento<br />

dei fedeli Padre Augusto malato. La nostra redazione a<br />

nome dei componenti e dei lettori augura al nuovo parroco<br />

i migliori auguri per un sempre più fecondo ministero<br />

pastorale.<br />

La Giustiniana: stazione nel degrado<br />

Vi segnalo una maggiore presenza di carabinieri alla<br />

fermata della Giustiniana, tuttavia i “writers” continuano<br />

ad imperversare sporcando con i loro spray le mura<br />

appena ripulite. Rimane tuttavia una stazione trascurata<br />

e da mesi le macchine obliteratrici non funzionano senza<br />

che mai nessuno si fosse preoccupato di ripararle. Ciò è<br />

palesemente un segno di trascuratezza da parte delle<br />

FF.SS., che va contro gli stessi interessi di Trenitalia e<br />

che tutto sommato non fa viaggiare tranquilli gli utenti, i<br />

quali vorrebbero pagare ed essere in regola. Non ultimo,<br />

l’emblematica sparizione dell’insegna “ Giustiniana”<br />

che contrassegnava la località dall’ingresso della stazione;<br />

una bravata ingiustificata certamente di qualche giovane<br />

e non per questo non si debba pensare a ripristinare.<br />

Romano Rocci<br />

Le lettere (brevi, concise ma soprattutto firmate, altrimenti cestinate) vanno indirizzate a:<br />

IL PERIODICO - Via della Cappelletta della Giustiniana 70/c<br />

00123 Roma - tel. /fax 0630363075<br />

Ci scusiamo fin d’ora per eventuali tagli o ritardi nella pubblicazione, ma lo spazio “è tiranno”!<br />

Laurea alla Giustiniana<br />

<strong>Il</strong> 21 novembre scorso,<br />

presso la sede della facoltà<br />

di “Scienze della Comunicazione<br />

Aziendale” dell’Università<br />

internazionale<br />

“Link Campus University<br />

of Malta” in via Nomentana<br />

335, Veronica Fiore ha<br />

discusso con il Prof. Francesco<br />

Chiappetta la tesi<br />

“L’impresa nella nuova<br />

Era” ottenendo la laurea<br />

con pieni consensi.<br />

Formatasi alla scuola<br />

francese Sant Dominique<br />

in via Igino Lega alla Giustiniana,<br />

la neo-laureata ha<br />

così completato un ciclo di<br />

studi che la proietta nel<br />

mondo del lavoro internazionale in una società sempre<br />

più bisognosa di giovani volenterosi. Veronica<br />

unisce alla concretezza di studi una sensibilità alla<br />

cultura e alla poesia sperimentata da questa testata<br />

attraverso un proficuo rapporto di stima e di fiducia<br />

durato anni che non potrà che giovarle per una formazione<br />

completa.<br />

Associandoci ai parenti orgogliosi del risultato<br />

conseguito, alla stima di amici e conoscenti questa<br />

redazione esprime alla neo-laureata un dottorato di<br />

grande soddisfazione per un futuro professionale di<br />

indubbio successo. Auguri Veronica.


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 6<br />

Trasferimento campi nomadi fuori del G.R.A.: insorgono i “sindaci”<br />

IL PROBLEMA “CAMPI ROM”<br />

è ormai al centro del dibattito<br />

politico e di conseguenza in primo<br />

piano sui mezzi di informazione.<br />

Diverse sono state le<br />

soluzioni che gli amministratori<br />

di turno hanno proposto in questi<br />

anni senza giungere a una<br />

soluzione definitiva. Resta il fatto<br />

che a oggi la capitale conta<br />

ancora diversi campi, di cui<br />

sono pochi quelli attrezzati. Per<br />

la maggior parte i nomadi vivono<br />

in situazioni di estremo degrado<br />

e in pessime condizioni<br />

igieniche, senza i servizi minimi<br />

come la luce e l’acqua.<br />

Si è da poco concluso il censimento<br />

ad opera della Croce<br />

Rossa, in seguito al quale si<br />

sarebbe dovuta trovare una nuova<br />

sistemazione per i campi irregolari,<br />

ma la situazione sembra<br />

in fase di stallo. <strong>Il</strong> sindaco Alemanno<br />

ha dichiarato di voler<br />

concertare con il nuovo prefetto<br />

Pecoraro un piano per spostare i<br />

campi nomadi fuori dal raccordo,<br />

ma immediata è stata la reazione<br />

dei sindaci di Frascati,<br />

Zagarolo e Anguillara che rifiutano<br />

di diventare «lo scantinato<br />

di Alemanno» e accusano il primo<br />

cittadino di «spostare i problemi<br />

invece di risolverli».<br />

Nel dibattito è intervenuto<br />

anche il sindaco di Ciampino,<br />

Walter Enrico Sperandini, riguardo<br />

alla proposta di spostare<br />

DARE RISPOSTE RAPIDE ED<br />

efficaci alla richiesta di sicurezza<br />

dei cittadini della capitale, sempre<br />

più preoccupati dai terribili<br />

episodi di cronaca che a più riprese<br />

hanno portato la città e le sue<br />

periferie sulle prime pagina dei<br />

quotidiani, affinché fatti come<br />

quelli accaduti alla stazione di<br />

Tor di Quinto, e poi a quella di La<br />

Storta, non debbano più ripetersi.<br />

La Regione Lazio conferma<br />

questo impegno alla sicurezza per<br />

i cittadini, concretizzando per il<br />

2008 uno stanziamento di oltre<br />

25,4 milioni di euro e prevedendo<br />

all’interno una quota notevole (4<br />

milioni) al secondo “Patto per<br />

Roma Sicura” (il primo venne<br />

sottoscritto il 29 luglio u.s. insieme<br />

a Comune di Roma, Provincia<br />

e Prefetto).<br />

«Abbiamo onorato il primo<br />

Patto per Roma Sicura – ha ricordato<br />

il presidente della Regione<br />

Lazio, Piero Marrazzo – e stiamo<br />

onorando il secondo», sottolineando<br />

lo splendido lavoro fatto<br />

dal Prefetto Mosca attraverso il<br />

censimento svolto nei campi<br />

Rom, e annunciando che la Regione<br />

garantirà le vaccinazioni<br />

dei bambini rom, condizione indispensabili<br />

per la loro frequenza<br />

i rom del Casilino 900 a La Barbuta.<br />

«Concordo con la volontà<br />

di eliminare i campi nomadi<br />

non a norma presenti a Roma<br />

ed in Italia – afferma – e proprio<br />

per questo trovo assurdo<br />

pensare al campo della Barbuta<br />

come sistemazione idonea. <strong>Il</strong><br />

campo, aperto all’inizio del<br />

1996 come temporaneo, è situato<br />

negli ultimi metri del territorio<br />

del comune di Roma, ma in<br />

realtà è all’ingresso della città<br />

di Ciampino, in un'area appena<br />

al di là della pista dove<br />

decollano e atterrano circa 200<br />

aerei al giorno».<br />

Intanto i Lagunari che collaborano<br />

con il Nucleo Speciale<br />

per il Decoro Urbano, istituito<br />

dal sindaco, hanno fatto dei<br />

sopralluoghi anche al campo di<br />

Cesare Lombroso a Monte<br />

scolastica. Per il Patto per Roma<br />

Sicura, la Regione Lazio ha stanziato<br />

11 milioni di euro in tre anni<br />

(di cui 2,7 stanziati nell’ultima<br />

giunta). Di questi, oltre 1,4 milioni<br />

sono andati alla bonifica degli<br />

ex insediamenti abusivi sulle rive<br />

del Tevere, dell’Aniene e di altri<br />

fiumi; 700 mila euro per la messa<br />

in sicurezza del Parco regionale<br />

dell’Appia Antica, del Parco di<br />

Veio e dell’Ente Roma Natura,<br />

470 mila euro per le forze dell’ordine<br />

del Comune di Roma,<br />

600 mila euro per attrezzature e<br />

per il potenziamento dell’autoparco<br />

con 23 autovetture, 2 pulmini<br />

e 3 fuoristrada per i comandi<br />

provinciali dell’Arma dei Carabinieri,<br />

della Guardia di Finanza,<br />

dei Vigili del Fuoco e del Corpo<br />

Forestale dello Stato.<br />

Ora si attende che vengano<br />

realizzati i progetti per il recupero<br />

e la riqualificazione di casali che<br />

sarà possibile destinare alla comunità<br />

o ai soggetti impegnati al<br />

presidio del territorio.<br />

Un tavolo di lavoro ha riunito<br />

in settembre i rappresentanti degli<br />

enti locali, il questore e i delegati<br />

dei parchi romani (tra cui il Parco<br />

di Veio), così da definire, dal<br />

punto di vista operativo, le moda-<br />

Mario, dove sembra ci siano dei<br />

container vuoti che potrebbero<br />

ospitare altri nomadi.<br />

I sindaci dell’hinterland accusano<br />

Alemanno di non dialogare<br />

con le altre istituzioni e di<br />

voler penalizzare i piccoli<br />

comuni per risolvere i grandi<br />

problemi della capitale. «Forse<br />

Alemanno pensa che il nuovo<br />

prefetto Pecoraro sia un suo<br />

assessore, visto che crede di<br />

potergli dettare la linea sui rom<br />

– attacca il sindaco di Zagarolo,<br />

Daniele Leodori – Spostando i<br />

campi nomadi fuori dal Gra il<br />

sindaco di Roma continua a<br />

nascondere la polvere sotto il<br />

tappeto, scaricando sul territorio<br />

provinciale un problema che<br />

meriterebbe una vera soluzione<br />

e non un intervento di facciata.»<br />

LARA FACONDI<br />

Dalla Regione Lazio 4 milioni di euro per il “Patto per Roma Sicura”<br />

lità di coordinamento tra la Regione<br />

e i vari soggetti coinvolti<br />

nell’attuazione delle iniziative.<br />

Con l’occasione sono stati definiti<br />

gli interventi per le aree verdi, e<br />

si è pianificato un incremento<br />

delle infrastrutture presenti sul<br />

territorio, con la costruzione di<br />

recinzioni ed il potenziamento<br />

dell’illuminazione e della vigilanza.<br />

FRANCESCO MASSI<br />

Bracciano: è allarme idrico nel bacino gestito<br />

dall’Acea. Si abbassano le acque del lago<br />

E’ CRISI IDRICA PER IL LAGO<br />

di Bracciano. Lo scorso anno il<br />

livello dell’acqua è calato di<br />

ben 40 cm scendendo addirittura<br />

sotto lo “zero igrometrico”<br />

convenzionale (161,74 m.<br />

s.l.m). Problemi soprattutto per<br />

la fauna e la flora locale: spiagge<br />

che si allungano, canneti<br />

completamente all’asciutto e<br />

specie animali che abbandonano<br />

il bacino per lo stravolgimento<br />

dell’habitat. Secondo<br />

uno studio Enea condotto nel<br />

2004 da Fabio Musmeci e<br />

Angelo Correnti il problema è<br />

da imputare in larga parte ai<br />

prelievi d’acqua effettuati da<br />

Acea tra il 1970 al 2002, dall’analisi<br />

condotta con rigorose<br />

dimostrazioni matematiche<br />

risulta che «tali emungimenti<br />

(quelli di Acea) non possono<br />

essere compatibili con la conservazione<br />

del lago così come<br />

oggi lo conosciamo».<br />

Negli ultimi mesi è stato perciò<br />

compatto l’attacco dei sindaci<br />

dei comuni di Anguillara,<br />

Bracciano e Trevignano nei<br />

confronti della suddetta società<br />

che può prelevare fino a 800<br />

litri di acqua al secondo dal<br />

lago, per mescolarla poi con<br />

quella proveniente dall’acquedotto<br />

di Peschiera e distribuirla<br />

in tutta la zona nord della città.<br />

Sebbene tempo fa Acea abbia<br />

nettamente respinto le accuse<br />

spiegando che «le acque del<br />

lago secondo i patti lateranensi<br />

del 1929 servono da fornitura<br />

idrica della città del Vaticano»<br />

ma «il prelievo effettivo è decisamente<br />

inferiore alla quantità<br />

stabilita», sotto la pressione dei<br />

sindaci poi ha comunque deciso<br />

di fermare le pompe dell’impianto<br />

di Castel Vici.<br />

<strong>Il</strong> presidente del Circolo Legambiente<br />

del lago sabatino,<br />

Pierfrancesco Pavoni, non appare<br />

affatto convinto mostran-<br />

dosi invece d’accordo con la<br />

tesi che vede una concomitanza<br />

di fattori alla base della crisi<br />

idrica che ha colpito il lago di<br />

Bracciano. «Non si può parlare<br />

di un’unica causa – ha detto –<br />

sono molti i fattori a essere in<br />

gioco. I pompaggi dell’Acea<br />

sono solo un aspetto del problema,<br />

l’aumento demografico<br />

e i conseguenti pozzi abusivi<br />

sono l’altro. Nelle zone limitrofe<br />

al lago forte è stato il boom<br />

demografico degli ultimi anni,<br />

nel giro di poco tempo Anguillara<br />

è passata da 10 a 18 mila<br />

abitanti, dunque il numero delle<br />

case raddoppiato e i pozzi<br />

abusivi moltiplicati».<br />

Non si deve poi sottovalutare<br />

l’importanza del cambiamento<br />

climatico che ha investito<br />

l’Italia e comportato fenomeni<br />

quali la “stagionalizzazione<br />

delle piogge”, ovvero<br />

data la concentrazione di piogge<br />

nella sola stagione umida il<br />

suolo perde progressivamente<br />

la capacità di assorbire e trattenere<br />

acqua, e l’innalzamento<br />

delle temperature invernali che,<br />

riducendo drasticamente la<br />

consistenza dei nevai dell’Appennino,<br />

elimina le riserve<br />

d’acqua a lungo termine. Le<br />

piogge di questi giorni sono<br />

davvero una benedizione, ma<br />

probabilmente non basterebbe<br />

una lunga stagione molto fredda<br />

e piovosa per riportare il<br />

lago a livelli accettabili.<br />

ANDREA LAMBERTI


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> pagina 7<br />

Luoghi, personaggi e storie delle nostre parti narrate attraverso le immagini e i ricordi dei nostri lettori<br />

«SIAMO QUI DAL ’49, IN QUESTA<br />

“casa cantoniera”, dove ho vissuto<br />

con mio marito fino al 2002,<br />

anno della sua scomparsa e dove<br />

è nata la più piccola delle figlie<br />

Anna Maria». Ci riceve Filomena<br />

Lattanzi, classe 1921, nella sua<br />

abitazione al civico 881 di via della<br />

Giustiniana insieme alla figlia<br />

che ci accompagna per rassicurarla<br />

della nostra presenza. L’edificio<br />

risale agli anni ’30 e realizzato<br />

dal Governatorato di Roma<br />

nell’ambito della riforma fondiaria<br />

dell’Agro Romano voluta da<br />

Mussolini.<br />

«Non siamo stati i primi ad<br />

entrare in questa casa, ma in<br />

sostituzione di un precedente<br />

cantoniere trasferito altrove,<br />

subito dopo il mio matrimonio.<br />

Mio marito Vincenzo Angelini,<br />

classe 1911, arrivò a Roma, prima<br />

di me, provenendo da un paesino<br />

delle marche Acqua Santa,<br />

frazione di Voci, in provincia di<br />

Ascoli Piceno. Io sono invece<br />

abruzzese di Vallecastellana in<br />

provincia di Teramo». E’ la<br />

figlia premurosa Anna Maria a<br />

prendere la parola per facilitare<br />

la conversazione e colmare qualche<br />

giustificato vuoto di memoria.<br />

«Mio padre prese confidenza<br />

con la capitale perché c’era da<br />

tempo il fratello Emidio che faceva<br />

il pastore. Aveva avuto una<br />

vita sofferta nell’ultima guerra<br />

mondiale. Durò nove anni il servizio<br />

militare affrontando le privazioni<br />

delle campagne di Russia<br />

e d’Africa. <strong>Il</strong> primo approccio fu<br />

a Settecamini sulla Tiburtina per<br />

poco tempo e subito dopo nella<br />

casa cantoniera di Grottarossa ,<br />

dove nacque nel ’46 mia sorella<br />

Dina. Ogni strada era stata divisa<br />

in zone ed i cantonieri avevano<br />

l’incombenza di provvedere<br />

alla loro manutenzione. A mio<br />

padre spettò di occuparsi del<br />

tratto della via della Giustiniana<br />

che dal ponticello di fondo valle<br />

prossimo alla nostra casa giungeva<br />

a quell’altro sotto l’attuale<br />

svincolo della Cassia bis. Questo<br />

per quanto riguardava l’ordinaria<br />

attività. Per quella straordinaria<br />

dell’asfaltatura periodica,<br />

erano sempre i cantonieri a<br />

I coniugi Filomena Lattanzi (“Sora Mena”) e Vincenzo Angelini posano per la foto ricordo con la figlioletta Dina<br />

(anni ‘40). Sopra: l’annuale tradizione dell’uccisione de “lu porcu” alla vigilia di Natale, com’era nell’usanza<br />

contadina. <strong>Il</strong> gruppo fotografato è intento alle operazioni di macellazione nello stazzo della porcareccia.<br />

Sotto: la casa cantoniera in via della Giustiniana al civico 881, residenza pluriennale della famiglia Angelini.<br />

dover intervenire ma a rotazione<br />

tutti quelli dell’area che si univano<br />

con le attrezzature: carretto,<br />

pale , rastrelli, secchi di bitume e<br />

tanto brecciolino lungo il percorso<br />

che veniva cosparso a mano.<br />

Niente a che vedere con le procedure<br />

moderne e con i macchinari<br />

di oggi. Era gente simpatica ed<br />

anche se io ero ragazzina mi<br />

ricordo alcuni nomi: Renato,<br />

Nazzareno, Sergio, Alfredo…Mi<br />

ricordo anche i nomi dei tenutari<br />

della zona: il marchese Cassis e<br />

la contessa De Robilant che vivevano<br />

in un casale poco lontano<br />

da noi ed avevano la fattoria a<br />

Tor Vergata in Populo. Gente<br />

per bene, seria e gentile con tutti<br />

e con i quali avevamo un ottimo<br />

rapporto.»<br />

Un attimo di esitazione ed è<br />

“Sora Mena” a subentrare nella<br />

conversazione volendo sottolinea-<br />

re che gli stessi nobili, venendo a<br />

sapere dell’assenza del latte<br />

materno per la figlioletta, senza<br />

esitazione si resero disponibili a<br />

fornire quello degli animali della<br />

fattoria.<br />

«Nell’area non c’era niente di<br />

niente allora – riprende Anna<br />

Maria – quattro casali sparsi per<br />

la campagna e tanto lavoro da<br />

fare. Per noi ragazze c’era ogni<br />

giorno da caricare con le conche<br />

l’acqua della sorgente ch’era nel<br />

fosso sotto casa, fare le faccende<br />

e aiutare a coltivare l’orto.<br />

Dovevamo assolutamente studiare<br />

e questo era l’imperativo di<br />

mia madre ch’era irremovibile a<br />

qualsiasi nostra scusa che eludesse<br />

questo impegno. Era un gran<br />

sacrificio lavorare e studiare<br />

.Arrivavi la sera stanca e dovevi<br />

fare i compiti il più delle volte al<br />

lume della candela e raramente<br />

con le lampade al carburo (acetilene<br />

ndr) che emanavano una<br />

puzza da morire. Per raggiungere<br />

la scuola non c’erano mezzi e si<br />

impiegava a piedi, con qualsiasi<br />

tempo, 32 minuti ad andare e<br />

altrettanto per ritornare tra mille<br />

paure e difficoltà per una ragazzina».<br />

Orgogliosa di questo “Sora<br />

Mena” la interrompe: «… non<br />

volevo che anche le due mie figlie<br />

vivessero i sacrifici che ho dovuto<br />

affrontare io…, prima da signorina<br />

e poi da sposata».<br />

«E’ vero! – ribadisce Anna Maria<br />

– mia madre ha lavorato come<br />

e più di un uomo. Di notte a fare il<br />

pane con la farina della spigolatura<br />

che faceva dopo la mietitura<br />

alle “terre nere” come diceva lei;<br />

di giorno ad accudire la casa e<br />

l’orto perché si viveva in gran<br />

parte con quello che si produceva<br />

sul terreno della casa.»<br />

E il ruolo di suo padre? «Lui<br />

era sempre fuori per lavoro.<br />

Quando terminava quello di cantoniere<br />

lavorava in una cava di<br />

tufo. Alla paga che ci veniva consegnata<br />

dall’ “impresa” per i<br />

lavori stradali, la famiglia poteva<br />

arrotondare con qualche lira<br />

in più. Questa doppia attività<br />

durò fino a quando con il riordino<br />

del personale cantoniere la<br />

categoria fu inquadrata tra i<br />

dipendenti del Comune di Roma<br />

e successiva assegnazione della<br />

casa. Questa dove stiamo ora, al<br />

civico 881 della via della Giustiniana,<br />

dimora attuale di mia<br />

madre Filomena.» Ultima tenutaria<br />

doc delle antiche “case cantoniere”<br />

che nel tempo passato<br />

fecero la storia della viabilità<br />

dell’agro romano. ENZO ABBATI


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 8<br />

PARCO DI VEIO. Degrado e abbandono minacciano le bellezze naturali e i beni archeologici dell’area paesaggistica regionale<br />

DISCARICHE ABUSIVE, DEGRADO DIFFUSO,<br />

abusivismo edilizio dilagante sono solo<br />

alcuni dei mali che affliggono il Parco di<br />

Veio, prezioso contenitore di bellezze paesaggistiche<br />

nonché di beni archeologici di<br />

risalenza bimillenaria.<br />

Recentemente i carabinieri del Nucleo<br />

operativo ecologico e del Nucleo Tutela del<br />

patrimonio archeologico hanno, con attenta<br />

ispezione, preso il polso della situazione:<br />

rifiuti ovunque, di ogni tipo, dai calcinacci<br />

alle bombole del gas, passando per frigoriferi,<br />

computer e pneumatici. <strong>Il</strong> sopralluogo<br />

si poneva come obiettivo l’individuazione<br />

dei <strong>siti</strong> su cui intervenire con maggiore<br />

urgenza, unitamente all’esigenza di verificare<br />

eventuali inadempienze o responsabilità<br />

da sanzionare, come ha affermato il<br />

maresciallo Sansonetti del Nucleo operativo.<br />

«L’attuale stato di abbandono e di<br />

degrado all’interno del Parco regionale di<br />

Veio impone una seria riflessione su come<br />

l’Ente di gestione intende perseguire i suoi<br />

scopi fondamentali di tutela e valorizzazione<br />

del territorio» tuona Luigi Camilloni,<br />

presidente dell’Osservatorio Sociale Parlamentare,<br />

che, all’indomani del sopralluogo,<br />

ha scritto all’assessore regionale all’Am-<br />

IL CAROVITA CHE STIAMO<br />

vivendo in questo periodo si fa<br />

sentire anche nel XX Municipio.<br />

La crisi ha colpito tantissimi settori<br />

ed ha conseguentemente<br />

alzato i prezzi di molti generi di<br />

prima necessità. Come sempre, a<br />

pagarne le spese sono i cittadini,<br />

che hanno quindi dovuto correre<br />

ai ripari per fronteggiare l’irrefrenabile<br />

aumento dell’inflazione.<br />

<strong>Il</strong> prezzo di pane e pasta si è<br />

alzato di oltre il 30% – quando,<br />

paradossalmente, il costo del grano<br />

si è dimezzato – ma anche<br />

frutta e verdura non sono stati<br />

risparmiati dal fenomeno. Di<br />

fronte a questa situazione i cittadini<br />

hanno cambiato il modo di<br />

fare la spesa: meno carne, pesce<br />

ed ortaggi, si va alla ricerca di alimenti<br />

più a buon mercato. Inoltre,<br />

tanti italiani hanno scelto di<br />

non servirsi più dei negozi al dettaglio<br />

e frequentare i supermerca-<br />

biente, Filiberto Zaratti, «per conoscere le<br />

intenzioni della Regione sul Parco di Veio,<br />

a fronte anche della mancata redazione ed<br />

approvazione del piano d’assetto da oltre<br />

dieci anni. E’ una vergogna – prosegue<br />

Camilloni – che tonnellate e tonnellate di<br />

rifiuti di vario genere siano abbandonati<br />

ovunque all’interno del Parco ed anche in<br />

un’area di grande interesse nazionale<br />

come quella archeologica dell’antica città<br />

di Vejo, in gran parte ancora da scavare e<br />

studiare, ma soprattutto da rendere fruibile<br />

in tutti i suoi aspetti. La gravità della situazione<br />

– conclude il Presidente – sta mettendo<br />

in seria discussione gli scopi fondamentali<br />

di tutela del Parco di Veio, nonché<br />

il patrimonio archeologico presente al<br />

suo interno. Quale sviluppo è mai sostenibile<br />

se non vengono sentite le Comunità<br />

del Parco, se non vengono redatti ed<br />

approvati i Piani d’assetto e se sono<br />

ancora inattivi i piani economici e sociali<br />

da oltre 10 anni? Oggi parlare del Parco<br />

significa un regime di vincoli, divieti,<br />

Agricoltura biologica alla “Cobragor”: frutta e verdura a “km. 0”. E costa meno!<br />

ti e i discount. I commercianti,<br />

quindi, hanno perso un po’ di<br />

clientela ed ora vendono meno.<br />

La Co.Br.Ag.Or invece non<br />

sembra risentire di questo cambiamento.<br />

L’azienda<br />

agricola di Monte<br />

Mario infatti produce<br />

la stragrande maggioranza<br />

dei prodotti che<br />

vende. «Da noi la<br />

clientela è addirittura<br />

aumentata – ci spiega<br />

Francesca, che gestisce<br />

l’attività con la<br />

sua famiglia – perché<br />

ab-biamo mantenuto<br />

il costo di 1 euro al<br />

kilo per i prodotti nostrani».<br />

L’aumento<br />

delle spese per il trasporto è uno<br />

dei motivi dell’impennata dei<br />

prezzi. «Inoltre – continua – la<br />

pubblicità che ci è stata fatta<br />

anche per il discorso dei prodotti<br />

a kilometro 0, ovvero non di<br />

importazione, ci ha favorito.<br />

Effettivamente la gente comincia<br />

a pensare a come risparmiare<br />

per fare la spesa, ma la nostra<br />

clientela, che si è accresciuta<br />

principalmente col passaparola,<br />

trova qui tutti alimenti a buon<br />

mercato». Non solo: gli scarti che<br />

provengono dai prodotti della terra,<br />

che prima venivano buttati,<br />

sono adesso rivalutati<br />

ed utilizzati. «Tante<br />

persone infatti ci raccontano<br />

che impiegano<br />

le foglie più esterne<br />

del cavolo e<br />

dell’insalata, come di<br />

altri ortaggi, per fare<br />

ad esempio una minestra!<br />

– confessa sorridendo<br />

Francesca –<br />

questo è un segnale<br />

po<strong>siti</strong>vo: vuol dire che<br />

tutto quello che abbiamo<br />

sempre predicato<br />

sulla riscoperta degli antichi<br />

sapori della tavola viene applicato».<br />

Ma i costi di produzione non<br />

controlli e sanzioni solo per il cittadino».<br />

La tutela del patrimonio archeologico<br />

dovrebbe essere un imperativo, ma capitano<br />

casi in cui le storture del sistema amministrazione<br />

sembrano incitare il privato a<br />

non curarsi del patrimonio archeologico<br />

ovvero a sottrarlo al godimento collettivo.<br />

Caso emblematico quello del presidente<br />

dell’Associazione culturale “La Giustiniana”,<br />

che paga lo scotto d’aver regolarmente<br />

denunciato la scoperta fortuita di<br />

una tomba etrusca del VII sec. a.C. in un<br />

terreno di proprietà. Esito dell’improvvida<br />

iniziativa? <strong>Il</strong> malcapitato scopritore di<br />

tombe, per disposizioni ministeriali,<br />

rischia di veder azzerato il premio, corrisposto<br />

per il rinvenimento del reperto, a<br />

causa dell’addebito, a sue spese, dei costi<br />

dello scavo e del restauro di quanto<br />

rinvenuto. Oltre il danno la beffa. Da<br />

mesi, infatti, restano inascoltate le<br />

richieste di chiarimenti formulate dal<br />

presidente dell’Associazione, che da<br />

quasi un anno attende una risposta da<br />

parte del Parco di Veio, interpellato sulle<br />

iniziative che intenda adottare affinchè<br />

venga tutelato il già minato patrimonio<br />

archeologico del parco regionale.<br />

SANDRO SABA<br />

sono aumentati? «Noi proponiamo<br />

prodotti biologici per tutti –<br />

risponde – l’aumento è stato<br />

poco rilevante. Siamo stati<br />

costretti però a far pagare di più<br />

gli alimenti conservati in bottiglia:<br />

il costo del vetro col tappo<br />

si è alzato rispetto all’anno scorso.<br />

Per ovviare a questo inconveniente<br />

chiediamo ai clienti di<br />

portarsi il vuoto da casa, così il<br />

prezzo per loro rimane lo stesso».<br />

Una soluzione saggia e<br />

rispettosa dell’ambiente.<br />

La “forzata” riscoperta degli<br />

alimenti cosiddetti poveri ha fatto<br />

aumentare anche i clienti del<br />

ristorante della Co.Br.Ag.Or.,<br />

aperto solo la domenica a pranzo.<br />

La scelta di acquistare la frutta e<br />

la verdura prodotti e venduti in loco,<br />

quindi, sembra soddisfare le esigenze<br />

di una spesa che guarda alla salute<br />

e, soprattutto, al portafogli.<br />

GABRIELE MARCHESE


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 9<br />

Parcheggi “salasso” negli ospedali del XX Municipio. Pochi posti gratuiti<br />

«DIRIGERSI IN OSPEDALE E<br />

scoprire invece di essere finiti<br />

chissà come in quello che sembra<br />

il parcheggio di un grand hotel»:<br />

è questa è la battuta che più frequentemente<br />

si ascolta tra i pazienti<br />

e in effetti, almeno a giudicare<br />

dalle tariffe praticate, il paragone<br />

sembrerebbe opportuno. Per<br />

la prima ora di sosta si pagano 3<br />

euro, 6 euro fino alla sesta ora e<br />

invece per tutto il tempo successivo<br />

il prezzo è maggiorato di 1,50<br />

euro ogni ora. Praticamente, conti<br />

alla mano, chi deve trattenersi<br />

l’intera giornata paga 15 euro<br />

solamente per poter parcheggiare.<br />

Inoltre, chi deve sostare quindici<br />

o venti minuti, magari solo per<br />

ritirare una lastra o un documento,<br />

paga comunque tutta la prima ora<br />

per intero.<br />

Questo è quanto accade ai malcapitati<br />

pazienti che decidono di<br />

recarsi con la propria automobile<br />

al “Policlinico Agostino Gemelli”<br />

per effettuare degli accertamenti o<br />

semplicemente per fare visita a<br />

persone ricoverate. Un salasso<br />

che appare ingiustificato ed esagerato<br />

a molti cittadini che, per<br />

dare voce alla loro protesta, hanno<br />

Nuove cucine all’ospedale Sant’Andrea: distribuiti 1500 pasti al giorno<br />

SONO STATE INAUGURATE DI<br />

recente la nuove cucine dell’ospedale<br />

Sant’Andrea, che<br />

permetteranno di preparare<br />

all’interno del Policlinico stesso<br />

i pasti che fino a qualche mese<br />

fa l’amministrazione era costretta<br />

a procurarsi dall’esterno. Hanno<br />

presenziato alla cerimonia di<br />

inaugurazione il direttore generale<br />

Vitaliano De Salazar, il preside<br />

della II facoltà di medicina<br />

e chirurgia dell’Università di<br />

Roma “La Sapienza” Vincenzo<br />

Riparo, Monsignor Brambilla e<br />

il Consigliere regionale del<br />

Lazio Augusto Battaglia.<br />

Le cucine sono state realizzate<br />

in uno spazio di 700 mq prima<br />

riservato al deposito e ai magazzini,<br />

per un costo complessivo di<br />

530 mila euro. I lavori, dati in<br />

appalto nel 2005, sono stati ultimati<br />

nel tempo record di 8 mesi.<br />

Le cucine sono divise in nove<br />

aree, al fine di consentire la<br />

diversificazione del prodotto.<br />

Un settore è riservato alla preparazione<br />

di piatti freddi ed arrosti,<br />

altri alla lavorazione di carne e<br />

verdura. E’ stata realizzata, infine,<br />

una zona dedicata al confezionamento<br />

dei pasti, che verranno<br />

serviti a degenti, medici e<br />

studenti.<br />

La nuova struttura si caratterizza<br />

– fattore di particolare rilievo<br />

– per l’elevato numero di diete<br />

differenziate in grado di gestire<br />

(sulla quarantina), per venire<br />

incontro alle esigenze di tutti gli<br />

utenti, con particolare attenzione<br />

SI È TENUTA RECENTEMENTE<br />

a Cesano di Roma la seconda<br />

giornata per la raccolta di sangue ,<br />

organizzata dall’omonima sezione<br />

Donatori dell’ A.V.C. (Associazione<br />

Volontari Cesano) con<br />

l’ausilio dell’Ema-Roma nell’ambito<br />

del progetto regionale promosso<br />

dall’Ospedale S.Filipo Neri.<br />

Oltre ogni previsione l’afflusso<br />

dei cittadini che si sono presentati<br />

per il prelievo nei locali della<br />

“Patronesse” alla sezione dell’Associazione<br />

Nazionale del Fante di<br />

Cesano che ha sponsorizzato l’iniziativa.<br />

Oltre al ritorno di coloro<br />

che già lo scorso anno si sono resi<br />

disponibili a fornire la loro collaborazione,<br />

altri se ne sono aggiun-<br />

inviato numerose segnalazioni<br />

alla redazione del nostro giornale.<br />

La rinomata sede dell’Università<br />

Cattolica, infatti, è dotata di<br />

un’ampissima area di sosta che<br />

ruota tutta attorno al perimetro<br />

dell’ospedale. Uno spazio attrezzato,<br />

come una grande tangenziale<br />

del parcheggio, in grado di<br />

ospitare fino a 3.000 posti auto e<br />

dotata di segnaletica luminosa per<br />

dirigere il traffico. Questo spazio<br />

è gestito dalla Gestipark che ha un<br />

suo ufficio-sportello all’interno<br />

della cittadella ospedaliera, dove<br />

tutti possono recarsi per pagare,<br />

medici ed infermieri compresi;<br />

anche a loro infatti è riservato lo<br />

stesso identico trattamento. In<br />

alternativa, esistono delle altre<br />

piazzole dove invece è possibile<br />

parcheggiare liberamente, senza<br />

pagare. Al loro interno però è praticamente<br />

impossibile trovare un<br />

posto libero ed inoltre sono dislocate<br />

molto più lontano rispetto<br />

all’ingresso dell’ospedale, in cima<br />

ad una ripida strada in salita, spesso<br />

troppo faticosa per malati, donne<br />

in gravidanza o anziani. Tanto<br />

che l’unica opzione praticabile<br />

sembra doversi arrendere al paga-<br />

a bambini ed anziani. <strong>Il</strong> servizio<br />

fornito dalla nuova mensa è frutto<br />

della collaborazione tra<br />

Azienda ospedaliera e Facoltà di<br />

medicina, le quali, attraverso dei<br />

propri studi, hanno messo a punto<br />

i programmi dietetici sui quali<br />

si basa l’attività delle cucine.<br />

Notevoli anche le tecnologie<br />

applicate: sono stati installati dei<br />

forni autoprogrammabili, in grado<br />

di regolare la temperatura dei<br />

cibi a seconda delle esigenze.<br />

Alla scienza applicata nella<br />

cucina si aggiunge quella introdotta<br />

nel servizio di distribuzione<br />

dei pasti in tutto il Policlinico:<br />

verranno impiegati dei carrelli di<br />

ultima generazione, che garantiscono,<br />

grazie a particolari motori,<br />

la perfetta conservazione dei<br />

cibi trasportati.<br />

ti al punto che il numero complessivo<br />

ha superato ampiamente le<br />

cinquanta unità. Di conseguenza i<br />

responsabili hanno stimato di aver<br />

raggiunto la copertura del fabbisogno<br />

di sangue dell’intera zona e<br />

visti i risultati po<strong>siti</strong>vi, la sezione<br />

Donatori di Cesano ha deciso di<br />

ripetere la raccolta con maggiore<br />

frequenza modificando l’annuale<br />

incontro con quello semestrale.<br />

Grande la soddisfazione del<br />

segretario dell’AVC Antonio<br />

Grossi: «è un ampio progetto che<br />

appena pubblicizzato ha dato<br />

riscontri po<strong>siti</strong>vi fin da subito. In<br />

realtà non abbiamo dovuto faticare<br />

molto per convincere i<br />

donatori che da tempo chiedeva-<br />

mento di questo salatissimo<br />

“pedaggio”.<br />

Va solo leggermente meglio ai<br />

pazienti dell’ospedale Villa San<br />

Pietro dove, in base al tariffario, le<br />

prime due ore di sosta costano<br />

2,50 euro mentre 5 euro quelle<br />

successive. Decisamente più fortunati<br />

i pazienti del Pertini o del<br />

San Filippo Neri, dove invece il<br />

parcheggio è gratuito.<br />

In tempi difficili come quelli<br />

che si stanno attraversando,<br />

dove le famiglie fanno fatica ad<br />

arrivare a fine mese e la recessione<br />

economica sembra incombere,<br />

sostenere il costo di cure<br />

ospedaliere è molto dispendioso.<br />

Diventa però addirittura insostenibile<br />

se i pazienti alla voce di<br />

spesa “trattamenti medici” sono<br />

costretti ad aggiungere quella<br />

“parcheggio”. La percentuale di<br />

persone, di diverse età, che deve<br />

recarsi quotidianamente in ospedale<br />

è purtroppo molto elevata.<br />

Non tutti possono permettersi il<br />

lusso di pagare 100 euro per il<br />

costo di un abbonamento mensile<br />

al parcheggio del Policlinico<br />

Gemelli.<br />

SERENA TIBERI<br />

<strong>Il</strong> direttore generale De<br />

Salazar sottolinea come un<br />

ospedale d’eccellenza, quale il<br />

Sant’Andrea, necessitasse di un<br />

servizio interno di produzione<br />

del cibo, per completare il quadro<br />

di grande qualità che caratterizza<br />

il Policlinico. Sottolinea,<br />

poi, come il comfort non sia un<br />

lusso inutile quando si parla di<br />

sanità, bensì contribuisce, insieme<br />

alle terapie offerte, ad un<br />

pronto recupero della salute fisica.<br />

Rappresenta un fattore di<br />

grande rilievo anche in relazione<br />

all’attività lavorativa e di ricerca<br />

degli operatori medici e scientifici.<br />

Un servizio, insomma, che,<br />

con il suo apporto po<strong>siti</strong>vo,<br />

migliora la vita di chiunque graviti<br />

sull’ospedale Sant’Andrea.<br />

SANDRO SABA<br />

Cesano: un successo la raccolta di sangue organizzata dai volontari dell’AVC<br />

no che qualcuno prendesse questa<br />

iniziativa e noi lo abbiamo<br />

fatto con grande entusiasmo.<br />

Siamo certi che altri si aggiungeranno<br />

e che il progetto iniziale si<br />

svilupperà man mano che le presenze<br />

aumenteranno in virtù di<br />

questo successo che gli stessi<br />

attuali donatori pubblicizzeranno<br />

con consapevolezza e soddisfazione<br />

per essersi solidalmente<br />

attivati per il proprio e altrui benessere».<br />

A tale riguardo, chiunque volesse<br />

dare il proprio contributo,<br />

può contattare l’associazione ai<br />

seguenti numeri: 335/6696581;<br />

335/1384973<br />

CLAUDIA CABALLO


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 10<br />

Nel cuore di Saxa Rubra la tomba del “gladiatore” Marco Nonio Macrino<br />

E’ DEL CELEBERRIMO “Gladiatore”<br />

il preziosissimo mausoleo<br />

marmoreo recentemente rinvenuto<br />

a Saxa Rubra, sulla Via<br />

Flaminia.<br />

L’epigrafe incisa su un blocco<br />

del monumento funerario<br />

non lascia spazio a dubbi:<br />

“Marco Nonio Macrino”, il soldato<br />

romano del II secolo d.C.<br />

che ha ispirato al regista Ridley<br />

Scott il personaggio di Massimo<br />

Decimo Meridio, magistralmente<br />

interpretato da Russel Crowe.<br />

Una scoperta che lascia tutti a<br />

bocca aperta ma che ha ottenuto<br />

conferma dalla maggior parte<br />

degli archeologi e degli studiosi<br />

della Soprintendenza che si<br />

sono occupati degli scavi<br />

sull’antica via consolare.<br />

A creare sorpresa non sono<br />

solo la fama e la gloria del suo<br />

Le operazioni di scavo del monumento<br />

funerario venuto alla luce sulla via<br />

Flaminia. La gigantesca iscrizione riporta<br />

il nome di Marco Nonio Macrino.<br />

L“ORIENTEERING” sta trovando<br />

in Italia molti appassionati. La<br />

disciplina, introdotta dalla Svezia,<br />

consiste nell’esplorazione di<br />

boschi e zone immerse nella natura<br />

attraverso il proprio orientamento<br />

o semplicemente aiutati da<br />

strumenti base quali mappe, bussole<br />

e sentieri tracciati. Soltanto a<br />

Roma si contano dieci società di<br />

orienteering e quella che opera da<br />

più tempo sul terreno laziale e<br />

nazionale è l’ “Enea Casaccia<br />

Orienteering” di Osteria Nuova, a<br />

cui si deve l’organizzazione della<br />

prima gara di questo sport in Italia<br />

nel 1967. Da allora sono state promosse<br />

circa 670 competizioni e<br />

almeno 700 concorrenti si sono<br />

affrontati nei boschi della campagna<br />

romana.<br />

La traduzione di questa disciplina<br />

in Italia la si deve a Valerio<br />

Tosi e Sergio Grifoni, due ricercatori<br />

dell’ENEA che lavoravano al<br />

reattore nucleare di Halden in<br />

Svezia, che rimasero entusiasti<br />

dell’esperienza dell’orienteering e<br />

ex proprietario, ma anche le<br />

straordinarie condizioni in cui il<br />

monumento è venuto alla luce e<br />

si è conservato per circa 1800<br />

anni. Dopo essere rimasto per<br />

secoli sepolto e protetti dal fango<br />

del Tevere, che scorreva<br />

poco distante e che ha probabilmente<br />

causato il crollo del<br />

palazzo, il rivestimento marmoreo<br />

e l’enorme timpano, oltre<br />

che la struttura portante dell’edificio,<br />

sono stati ritrovati per<br />

intero, sorte toccata a ben pochi<br />

dei monumenti della capitale, il<br />

più delle volte vittime di spoliazioni<br />

e devastazioni successive,<br />

spesso anche destinati alla cottura<br />

al fine di produrre la calce<br />

nelle fornaci medievali della<br />

Saxa Rubra, .<br />

È proprio per questo che si sta<br />

avanzando da più parti l’ipotesi<br />

di ritorno in Italia organizzarono la<br />

prima gara mai tenutasi nel territorio<br />

nazionale.<br />

Così come allora le competizioni<br />

si svolgono in luoghi affascinanti<br />

come nel parco del Rigo, la<br />

via Francigena, la faggeta di<br />

Oriolo, le rovine di Santa Maria di<br />

Galeria e le aperte campagne<br />

intorno al lago di Martignano e<br />

Bracciano. Ogni autunno inizia la<br />

stagione delle 12 gare in un clima<br />

di festa e di gioco ma allo stesso<br />

tempo con la serietà e la consapevolezza<br />

che per raggiungere il traguardo<br />

c’è bisogno di avere forza<br />

fisica, concentrazione, spirito di<br />

di una ricostruzione e un restauro<br />

dell’antico mausoleo, in<br />

modo da farne un museo lineare,<br />

insieme a tutti gli altri innumerevoli<br />

reperti archeologici<br />

rinvenuti nell’area.<br />

Un progetto, quello del parco<br />

archeologico dell’antica Flaminia,<br />

che va avanti ormai da<br />

tempo – proposto dall’ex soprintendente<br />

di Malborghetto,<br />

Gaetano Messineo – e che<br />

potrebbe, grazie a questa straordinaria<br />

scoperta, avere una grande<br />

svolta e prendere finalmente<br />

piede, vista anche la momentanea<br />

sospensione dei lavori edili<br />

che prevedevano la costruzione,<br />

in quel preciso punto, di tre<br />

palazzine residenziali.<br />

Malgrado qualcuno si mostri<br />

ancora scettico ed esprima delle<br />

riserve sulla reale attribuzione<br />

del mausoleo all’illustre personaggio,<br />

sembra comunque che<br />

la figura del gladiatore, dell’eroico<br />

combattente del Colosseo<br />

che sfidò l’imperatore, sia<br />

destinata a ritornare alla luce,<br />

insieme al suo sepolcro, per<br />

compiere un’altra e forse addirittura<br />

più ardua battaglia: questa<br />

volta contro gli errori e la<br />

potenza distruttiva della nostra<br />

società, che troppe volte ha brutalmente<br />

spazzato via il passato<br />

per far posto a un presente spesso<br />

più vuoto e devastante.<br />

RICCARDO FILIPPO<br />

“Orienteering” a Osteria Nuova: corse nei boschi della campagna romana<br />

osservazione e, ovviamente,<br />

un’ottima dose di orientamento. In<br />

termini pratici, chi vuole partecipare<br />

ad una prova di questa disciplina<br />

ha in dotazione unicamente<br />

un carta topografica realizzata<br />

apposta per l’occasione con segni<br />

convenzionali unificati in tutto il<br />

mondo. Si gareggia individualmente<br />

o in squadra, transitando<br />

dai diversi punti di controllo (lanterne)<br />

posti sul territorio, utilizzando<br />

la bussola. Raggiunto il punto<br />

di controllo si deve registrare il<br />

passaggio sul proprio testimone di<br />

gara. Vince chi impiega il tempo<br />

minore e chi è stato in grado di<br />

orientarsi più rapidamente e ha<br />

fatto le scelte di percorso migliori.<br />

Chiunque può partecipare a<br />

questa attività, dai più piccoli con<br />

percorsi “alla corda” preparati per<br />

adolescenti dai tre anni in su, ai<br />

più grandi che vogliono rendere<br />

più vivace, entusiasmante e salutare<br />

la consueta passeggiata domenicale.<br />

LORENZO COSTANTINI<br />

Escursioni a cavallo con i “cavalieri” di Cesano<br />

SI È DA POCO COSTITUITA<br />

l’“Associazione dei Cavalieri di<br />

Cesano”, un gruppo di persone<br />

legate dalla stessa passione per i<br />

cavalli. In occasione della parata<br />

storica tenutasi alla 500 a Festa<br />

del SS Crocifisso lo scorso autunno,<br />

la costituenda associazione<br />

ha partecipato con ben 12<br />

cavalieri, che hanno sfilato in<br />

costume nelle strade dell’antico<br />

borgo alle porte di Roma. Un<br />

evento importante, che si presta<br />

molto a far rivivere appieno<br />

l’ormai dimenticata tradizione<br />

equestre, evidentemente però<br />

ancora non del tutto persa.<br />

«L’andare a cavallo è un’usanza<br />

antichissima, carica di valori<br />

e costumi che vogliamo riportare<br />

vicini a noi»: sono le parole<br />

di Marcello Boldrini, il presidente<br />

della nuova associazione,<br />

che è anche, naturalmente, un<br />

cavaliere.<br />

Tutto iniziò qualche anno fa,<br />

quando alcuni ragazzi chiesero<br />

ad un paio di veterani cavallerizzi<br />

di insegnar loro questa<br />

affascinante disciplina. Piano<br />

piano hanno imparato a conoscersi,<br />

a rispettarsi; hanno organizzato<br />

delle passeggiate per<br />

condividere insieme le emozionanti<br />

avventure che si vivono<br />

cavalcando in mezzo alla natura.<br />

«Col passare del tempo il<br />

legame è cresciuto, si è rafforzato<br />

– prosegue Boldrini – e<br />

abbiamo sentito il bisogno di<br />

costituirci in un’associazione<br />

giuridicamente riconosciuta:<br />

così è nata questa nuova realtà.<br />

Ognuno di noi nutre una passione<br />

sincera e profonda per la<br />

cavalleria, con tutti quei valori<br />

che essa rappresenta: rispetto,<br />

affidabilità, onore e lealtà».<br />

Se si pensa sia solo un gruppo<br />

di anziani nostalgici, incapaci di<br />

accettare i cambiamenti del<br />

tempo, si sbaglia: la forza di<br />

queste persone sta proprio nella<br />

loro giovane età. «Siamo una<br />

trentina di cavalieri, ma di over<br />

50 ne abbiamo 3 o 4, gli altri<br />

sono tutti ragazzi tra i 25 ed i 30<br />

anni. La nostra intenzione è<br />

quella di mantenere viva quella<br />

tradizione, soprattutto nei giovani:<br />

il mondo di oggi è pieno di<br />

devianza e malcostume» spiega<br />

il presidente dell’associazione.<br />

La figura del Buttero oramai<br />

è scomparsa da molto tempo a<br />

Cesano – anche se i terreni non<br />

mancano – ma i valori e le emozioni<br />

dei cavalieri non sono alla<br />

fine molto dissimili.<br />

Durante le gite a cavallo –<br />

che durano anche qualche giorno-<br />

è possibile riscoprire la bellezza<br />

spontanea della natura,<br />

l’incantevole paesaggio che ci<br />

circonda ed il vero significato di<br />

una vita all’aria aperta, arricchita<br />

dal legame che si stringe con i<br />

propri compagni.<br />

«Le uscite con i cavalieri<br />

sono delle esperienze uniche –<br />

dice Boldrini – che ti formano e<br />

ti aiutano a crescere, sempre.<br />

Attraverso il contatto col cavallo<br />

poi si scoprono nuovi aspetti<br />

della propria persona.»<br />

<strong>Il</strong> riconoscimento giuridico è<br />

stato voluto anche per poter<br />

meglio svolgere il lavoro di sensibilizzazione<br />

che si vuole portare<br />

avanti: «Vorremmo aprire<br />

una scuola di equitazione e<br />

organizzare gite con le scuole –<br />

conclude Marcello Boldrini –<br />

oltre a riproporre le antiche<br />

tradizioni il nostro intento è<br />

quello di valorizzare il nostro<br />

territorio, pieno di storia e cultura,<br />

e preservarlo dagli scempi<br />

operati dall’uomo».<br />

GABRIELE MARCHESE


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 11<br />

LA GIUSTINIANA. “Nati per leggere”: una biblioteca per bambini all’ex-Onpi<br />

ANNA NAVA E UNA GIOVANE<br />

mamma che abita da tempo alla<br />

Giustiniana, finlandese ma di padre<br />

italiano, a 18 anni è arrivata a Roma<br />

come tanti suoi coetanei studenti, qui<br />

ha incontrato il suo futuro marito e<br />

non è più tornata. Anna lavora nel turismo<br />

e ha già tre bambini, in maternità<br />

si è resa conto che nel suo quartiere (e<br />

non solo) mancavano strutture assistenziali<br />

per la prima infanzia, fu così<br />

che decise di presentare il progetto di<br />

una biblioteca per bimbi dai 0 ai 5<br />

anni, in concorso per “Idee in Comune”,<br />

un bando pubblico del Comune<br />

di Roma, vincendo e ottenendo<br />

un premio di diecimila euro nel giugno<br />

2006.<br />

L’idea prende piede nello studio<br />

Mamme e bambini a raccolta all’interno della<br />

biblioteca “la Pagina Magica” in via Rocco<br />

Santoliquido 88 (ex Onpi). Coinvolti nella<br />

lettura anche gli anziani ospiti della struttura.<br />

pediatrico della dott. Flavia Luchino,<br />

la quale promuovendo la lettura affettiva<br />

ai bambini, sul modello americano<br />

“Reach Out And Read”, sperimenta<br />

con i suoi piccoli pazienti ed i loro<br />

genitori l’efficacia dei libri cartonati,<br />

che vanno così a sostiuire i soliti giochini<br />

di gomma o elettronici. Una volta<br />

ottenuti i fondi, si procede alla raccolta<br />

di nuovi libri ed alla loro catalogazione,<br />

grazie anche al contributo di<br />

Daniela Bizzoni, che li suddividerà<br />

secondo le diverse fasce di età dai 0 ai<br />

5 anni, per un totale di oltre 500 libri; a<br />

parte le solite favole, troviamo testi<br />

che trattano di temi sociali o di sentimenti<br />

in maniera educativa ed illustrativa.<br />

A questo punto manca uno spazio<br />

per allestire la biblioteca, nel maggio<br />

del 2007 il Comune di Roma concede<br />

loro l’uso di una stanza presso la Casa<br />

di Riposo in via Rocco Santoliquido<br />

n.88. Nasce così la biblioteca “La<br />

Pagina Magica”, aperta gratuitamente<br />

al pubblico il martedì ed il<br />

giovedì dalle 16 alle 18 (per info tel.<br />

06 30310040).<br />

L’iniziativa si pone al diretto servizio<br />

dei cittadini, senza scopo di lucro e<br />

senza alcuna affiliazione politica. Essa<br />

fa parte di una rete di biblioteche del<br />

circuito “Nati per Leggere” con sede<br />

centrale a Trieste (www.natiperleggere.it)<br />

che prende le mosse dal succitato<br />

esempio americano, si afferma che<br />

«rigorosi studi scientifici hanno dimostrato<br />

che i libri sfogliati e letti con<br />

amore dai genitori, sono una prevenzione<br />

efficace contro gli abbandoni<br />

scolastici, l’abuso di sostanze tossiche<br />

nell’adolescenza, e favoriscono lo sviluppo<br />

delle facoltà mentali del bimbo».<br />

Ma nel caso specifico, la biblioteca<br />

della Giustiniana, oltre ad offrire un<br />

valido ed utile passatempo ai genitori<br />

con figli piccoli, data la sua particolare<br />

collocazione ha visto anche il coinvolgimento<br />

degli anziani ospiti nella<br />

struttura, che hanno aderito con entusiasmo<br />

alle letture, dando così luogo<br />

ad un simbolico rapporto tra nonni e<br />

nipotini, con grande beneficio di<br />

entrambi.<br />

FRANCESCA QUARANTINI<br />

LABARO. “Roma Graffiti”, writers a raccolta per il 1° concorso di “Murales”<br />

SI E SVOLTA RECENTEMENTE A<br />

Labaro “Roma Graffiti”, la prima<br />

manifestazione dedicata ai cosiddetti<br />

“writers”, un vero e proprio concorso<br />

di Murales con in palio la possibilità<br />

di veder esposta la propria opera,<br />

fino alla prossima edizione della<br />

manifestazione, nel vicino istituto<br />

“Pascal”.<br />

La gara ha coinvolto circa 50<br />

squadre, ciascuna composta da non<br />

più di quattro elementi, che si sono<br />

sfidati per quasi un'intera giornata<br />

nell’elaborazione e rappresentazione<br />

di un tema scelto e comunicato poco<br />

prima dalla giuria del concorso.<br />

Ad ideare e organizzare la competizione<br />

è stata l’associazione “Occupiamoci<br />

di...”, dal 2004 attivissima<br />

nella vita non solo giovanile dei<br />

quartieri di Labaro e Prima Porta:<br />

con questa e le altre sue iniziative<br />

(ricordiamo ad esempio la riuscitissima<br />

“Labaro Rock”, ormai alla sua<br />

sesta edizione), l’associazione si è<br />

sempre posta come punto di riferimento<br />

soprattutto dei giovani e degli<br />

stranieri nella zona, cercando di<br />

creare momenti di integrazione ed<br />

aggregazione tra gli abitanti, e di<br />

migliorare la qualità della vita nel<br />

quartiere. È proprio all’interno di<br />

questi obiettivi che si inserisce il progetto<br />

di “Roma Graffiti”, nato non<br />

solo per fornire un’occasione nuova<br />

e originale di svago alla comunità<br />

del quartiere, ma anche per dar voce<br />

e spazio ad una pratica che sta prendendo<br />

sempre più piede nelle nostre<br />

città, in particolare nelle zone periferiche<br />

come quella del XX Municipio.<br />

I Murales sono ormai parte integrante<br />

del nostro paesaggio urbano.<br />

Malgrado spesso atti come questi<br />

rasentino il vandalismo e l'illegalità,<br />

sono sempre più numerosi quelli che<br />

oggi li considerano forme d'arte a<br />

tutti gli effetti, e sempre più frequenti<br />

i momenti in cui sono proprio le<br />

istituzioni a fornire degli spazi e dei<br />

momenti per praticare il writing nella<br />

legalità.<br />

«Da questo punto di vista – affermano<br />

dal XX Municipio – sono senza<br />

dubbio da apprezzare manifestazioni<br />

e iniziative come quella di<br />

“Roma Graffiti” nelle nostre zone,<br />

perché è proprio nelle periferie che<br />

il fenomeno trova le sue maggiori<br />

espressioni ed è da lì che si deve<br />

partire per ristabilire un auspicabile<br />

equilibrio tra estro artistico e rispetto<br />

delle regole e di ciò che ci circonda».<br />

RICCARDO FILIPPO<br />

“VIII Mostra del fungo” a Bracciano:<br />

in esposizione il “principe” del bosco<br />

CON L’AVVENTO<br />

dell’autunno, delle<br />

prime piogge<br />

e del lento abbassamentodelle<br />

temperature<br />

crescono nei boschi<br />

delle campagne<br />

romane e<br />

tra la folta e bagnatavegetazione<br />

i primi funghi<br />

che tanto allietano<br />

i nostri occhi e<br />

tanto insaporiscono<br />

i piatti tipici di questa<br />

stagione.<br />

Sebbene queste succose<br />

piante abbiano sembianze<br />

spettacolari sia<br />

nella forma che nei colori,<br />

molte specie nascondono<br />

nella loro sostanza<br />

dei veleni nocivi al corpo<br />

umano.<br />

Per far conoscerli ed<br />

farli apprezzare a chiunque<br />

voglia saperne di più,<br />

si è svolta a Bracciano, lo<br />

scorso 18 e 19 ottobre,<br />

l’ottava edizione annuale<br />

della “Mostra del Fungo”,<br />

kermesse dedicata al<br />

vegetale, con esposizione<br />

e articoli per la raccolta<br />

dei funghi, degustazioni e<br />

sapori tipici locali.<br />

In un unico e grande<br />

padiglione posto su un<br />

lato della centralissima<br />

piazza IV novembre, erano<br />

in mostra su lunghi<br />

tavoli coperti di teli verde<br />

smeraldo cesti e cestini<br />

contenenti le più disparate<br />

specie fungine: Prataioli,<br />

verdoni, aromatici disposti<br />

armoniosamente e illustrati<br />

da etichette recanti il<br />

loro nome scientifico e<br />

informazioni sulla commestibilità<br />

o meno degli<br />

stessi o sulla loro tossicità.<br />

Accanto ai tavoli,<br />

esperti micologi erano a<br />

disposizione del pubblico<br />

qualora avesse qualche<br />

domanda sulle varie specie<br />

di funghi e qualora<br />

richiedesse qualche spie-<br />

gazione maggiore sulle<br />

proprie esperienze <strong>personali</strong>.<br />

Incredibili le variopinte<br />

forme presenti nel<br />

padiglione dalle fattezze<br />

più strane e traditrici: dal<br />

fungo che richiama la<br />

forma del calamaro, a<br />

quello simile ad un corallo<br />

di mare a quelli più<br />

famosi rossi con i puntini<br />

bianchi che nascondono<br />

nel loro interno sostanze<br />

tossiche. Interessanti<br />

anche le curiosità sulla<br />

commestibilità delle<br />

varie specie: si scopre<br />

così che alcuni funghi<br />

sono considerati nocivi in<br />

Italia mentre in Cina e<br />

Giappone sono ricercati<br />

per le loro particolarità<br />

alteranti. Infine, al termine<br />

del padiglione l’organizzazione<br />

ha riprodotto<br />

alcuni habitat delle campagne<br />

romane dove i funghi<br />

trovano terreno fertile<br />

per riprodursi e crescere.<br />

Particolarmente impressionante,<br />

il paragone di<br />

alcune specie ad occhio<br />

nudo identiche ed invece<br />

classificate diversamente<br />

e soprattutto considerate<br />

le une commestibili e le<br />

altre nocive.<br />

Una mostra interessante<br />

che non mancherà<br />

di riproporsi l’anno<br />

prossimo, sempre in<br />

autunno, ovviamente.<br />

L.COSTANTINI


<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong> Dicembre 2008 N. 12<br />

pagina 12<br />

“<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong>” della Giustiniana compie 20 anni. Cronistoria di un impegno<br />

IL “GIORNALINO” NACQUE<br />

sotto la testata “La Giustiniana”formalmente<br />

ed in modo continuativo<br />

nel dicembre del 1988,<br />

con pubblicazioni anteriori ma in<br />

modo sporadico. Quasi una scommessa<br />

tra amici quella di dare voce<br />

ai problemi di un quartiere in grande<br />

espansione, discriminato dalle<br />

autorità, spesso indifferenti di fronte<br />

alle varie istanze dei cittadini<br />

nella convinzione che a promuoverle<br />

erano dei privilegiati che<br />

vivevano, secondo loro, in una<br />

realtà socio-economica ed ambientale<br />

esclusiva rispetto ad altre aree<br />

di Roma. Nelle riunioni che contavano,<br />

ogni qual volta che un rappresentante<br />

locale di qualsiasi colore<br />

politico (Luciano Ricca, Gianfranco<br />

Luminari, Elio Sabbatucci,…)<br />

esternava delle problematiche<br />

del quartiere sul traffico, spazi<br />

pubblici, centri di aggregazione,<br />

strutture sportive…, non veniva<br />

minimamente preso in considerazione.<br />

Sulla mobilità, dicevano:<br />

«…avete il treno, e sei strade:<br />

Cassia, Trionfale, Cassia Veientana,<br />

Braccianese, Formellese<br />

ecc…e vi lamentate!»; sulla mancanza<br />

di parchi pubblici, rispondevano:<br />

«… avete la più alta percentuale<br />

di verde pubblico procapite<br />

rispetto ad altri quartieri<br />

di Roma: parco dell’Insugherata,<br />

Inviolatella, Acquatraversa, il Parco<br />

di Veio…», fingendo di ìgnorare<br />

la realtà, quella della non fruibilità<br />

di queste aree. Così per<br />

l’assenza di strutture sportive, punti<br />

di aggregazione ed altro. Stanchi<br />

di queste discriminazioni, La<br />

Giustiniana, da sempre quartiere<br />

dormitorio, tenta di uscire dal tunnel<br />

per il riconoscimento della propria<br />

identità: quella di una popolazione<br />

eterogenea, che in poco<br />

più di un ventennio si popola<br />

all’inverosimile, unendo alle originarie<br />

aggregazioni abitative dei<br />

Cioccoloni, Neroni, Grilli, Picotti,<br />

Virgili ecc…, nuove frotte di<br />

nuclei familiari. Per ben cominciare<br />

bisognava avere chiara la<br />

ricognizione del territorio sotto<br />

tutti i punti di vista. Lavoro affidato<br />

agli alunni grazie all’intuizione<br />

del nostro direttore che finan-<br />

Alcuni componenti negli anni ‘80 dell’associazione sportiva “Giustiniana Libertas”, da cui ebbe origine il<br />

giornale. Riconoscibili in piedi da sin.: Di Vico, Sabbatini, D’Amore,(alias Vinicio), Abbati (l’attuale direttore<br />

editoriale), Conti, Severini; accosciati: Bontempi, Motta, Scicolone e Rabbi. Foto sotto: la prima copia del<br />

“giornalino” sotto la guida di Enzo Abbati nel dicembre 1988 “La Giustiniana - Organo dell’A.S. Giustiniana<br />

Libertas”; nel 1991 la testata verrà modificata in “<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong>” edito dall’Ass. Culturale “La Giustiniana”.<br />

ziò, all’inizio del<br />

1988, con una<br />

spesa di 250.000<br />

mila lire, una<br />

ricerca promossa<br />

alla scuola<br />

media La Giustiniana,<br />

in via<br />

Rocco Santoliquidodell’allora<br />

preside Giovannina<br />

Norgia<br />

De Santis. La<br />

mole di lavoro<br />

fu raccolta in un<br />

volume elaborato<br />

dall’ arch.Trovarelli, per la<br />

parte tecnica e dall’insegnante Di<br />

Stefano per quella didattica a cui<br />

il giornale attinse a piene mani e<br />

con successo. Proprio questa riuscita<br />

portò nell’aprile del 1991 a<br />

modificare la testata per dare spazio<br />

a problematiche di altri quartieri<br />

limitrofi (La Storta, Isola Farnese,<br />

Tomba di Nerone, Grottarossa….)<br />

facilitati dall’apporto<br />

informativo di pensionati molto<br />

disponibili e desiderosi di sentirsi<br />

utili. La formula del consenso<br />

fu riposta sviluppando il rapporto<br />

con le scuole locali e quella di<br />

volenterosi della terza età: un binomio<br />

che rappresenta tuttora un<br />

aspetto importante della pubblicazione.<br />

La svolta si ebbe sotto la<br />

nuova direzione di Roberto Bellini,<br />

responsabile del giornale; nacque<br />

“<strong>Il</strong> <strong>Periodico</strong>” con una nuova<br />

veste grafica, approfondimenti,<br />

ricerche di costume e tradizioni.<br />

Per mantenere il collegamento con<br />

la “vecchia” testata, nel sottotitolo<br />

la dicitura “La Giustiniana e<br />

dintorni”. Dintorni<br />

che nel<br />

ventennio, poco<br />

alla volta si sono<br />

estesi a tutto il<br />

XX Municipio<br />

sotto le consiliature<br />

dei presidentiGianfranco<br />

Ricchi,<br />

Marco Daniele<br />

Clarke, Massimiliano<br />

Fasoli<br />

ed ora Gianni<br />

Giacomini. Grazie<br />

al consenso<br />

popolare, il giornale non ha avuto<br />

mai interruzioni di sorta; pubblicazioni<br />

ottenute senza alcun<br />

finanziamento pubblico o donazioni,<br />

ma solo per la generosità<br />

dei lettori: alcuni presenti con i<br />

loro esercizi commerciali, altri con<br />

offerte ed altri ancora sottoscrivendo<br />

pubblicazioni come il libro<br />

“Ponte Milvio Porta di Roma”,<br />

sulla storia locale, edito dall’associazione<br />

culturale La Giustiniana,<br />

la stessa del giornale. Un futuro<br />

sotto questo punto di vista assi-<br />

curato, dall’imminente uscita del<br />

secondo volume “Ponte Milvio<br />

Dogana di Roma” che tratta la storia<br />

dei quartieri lungo la Cassia-<br />

Clodia. Pubblicazioni rese possibili<br />

in virtù della preziosa collaborazione<br />

del prof. Pino Alvaro<br />

Vatri con la decennale rubrica<br />

“Come Eravamo” che ha fornito<br />

spunti interessanti per il nuovo<br />

libro che, in uno con il pluriennale<br />

sommario storico di tradizioni<br />

del nostro direttore editoriale Enzo<br />

Abbati, ha consentito di penetrare<br />

dentro le famiglie locali coinvolte<br />

dall’interesse per la vita dei<br />

loro antenati.<br />

Con grande soddisfazione, la<br />

scommessa con gli amici, accennata<br />

all’inizio, sembra che abbia<br />

dato dei frutti che sono sotto gli<br />

occhi di tutti. Ricordiamo a titolo<br />

di esempio: la battaglia contro<br />

l’iniqua tassazione del Consorzio<br />

di Bonifica; il ripristino della fermata<br />

ferroviaria della Giustinana,<br />

soppressa nel 1989; il mancato<br />

abbattimento dell’ “Antico Borghetto<br />

Medievale” risalente al<br />

1300; l’impegno fin dal 1991 contro<br />

l’inquinamento elettromagnetico<br />

delle antenne della Radio Vaticana,<br />

l’apertura dell’asilo nido,<br />

…Altre proposte purtroppo non<br />

hanno ottenuto l’esito sperato, ma<br />

noi non ci stancheremo mai dal<br />

riproporle ogni qual volta se ne<br />

presenterà l’occasione.<br />

Un ultimo pensiero va ai tanti<br />

giovani che hanno collaborato nella<br />

stesura del giornale con i loro<br />

articoli, alcuni ormai sposati con<br />

figli ma sempre sulla cresta<br />

dell’onda in riviste e quotidiani di<br />

successo e non solo a Roma. Studenti<br />

di varie discipline indirizzati<br />

spesso a questa redazioni da<br />

professori delle scuole locali che<br />

si sono impegnati con noi per un<br />

loro futuro professionale.<br />

Alunni e pensionati, due categorie<br />

vincenti per l’informazione<br />

locale e non solo per l’editoria di<br />

quartiere, proponibile anche in altre<br />

realtà se unite con interesse e attenzione<br />

alle problematiche del vicino<br />

della porta accanto, che sono<br />

del resto, quelle di ognuno di noi.<br />

LA REDAZIONE

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