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il sesto - IRRE Emilia Romagna

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di Elio Toppano<br />

Insegnante<br />

Introduzione<br />

Area pedagogico-culturale<br />

Termini come conoscenze,<br />

capacità e competenza<br />

vengono spesso ut<strong>il</strong>izzati<br />

presupponendo<br />

una condivisione di<br />

significato. In realtà essi<br />

sono fonte di frequente<br />

incomprensione. È<br />

urgente pervenire a un<br />

consenso sul significato<br />

da dare ai concetti in<br />

esame per costruire un<br />

vocabolario condiviso di<br />

supporto alla comunicazione<br />

tra insegnanti<br />

Negli ultimi anni l’emergere di una<br />

idea di didattica fondata sulle competenze<br />

si è accompagnata al proliferare<br />

di nuovi termini e concetti<br />

sul cui significato non c’è però<br />

pieno accordo. Termini come<br />

conoscenze, informazione, capacità,<br />

ab<strong>il</strong>ità e competenza sono<br />

spesso usati in maniera inconsistente<br />

o senza darne una chiara e<br />

accurata definizione. Come conseguenza,<br />

non sempre è chiaro se<br />

questi termini connotano concetti<br />

effettivamente diversi.<br />

La riflessione che segue, rielaborazione<br />

dei risultati emersi nel lavoro<br />

svolto dal gruppo di ricerca di<br />

ICARO sulI’Educazione Tecnologica<br />

nel seminario di Urbino<br />

(luglio 2000), vuole essere un contributo<br />

al dibattito in corso sulla<br />

chiarificazione della suddetta terminologia<br />

dal punto di vista degli<br />

studi in Intelligenza Artificiale e in<br />

una prospettiva costruttivista.<br />

16<br />

Conoscenze, capacità, ab<strong>il</strong>ità<br />

e competenze:<br />

una possib<strong>il</strong>e definizione dal punto di vista<br />

dell’Intelligenza Artificiale<br />

Riteniamo che sia urgente raggiungere<br />

un consenso sul significato da<br />

dare ai concetti in esame sia al fine<br />

di costruire un vocabolario condiviso<br />

(ontologia) di supporto alla<br />

comunicazione efficace tra insegnanti<br />

sia perchè i concetti di<br />

conoscenza, capacità, ab<strong>il</strong>ità e<br />

competenza possono rappresentare<br />

le idee di base per la costruzione di<br />

un metamodello di riferimento in<br />

grado di assistere gli insegnanti<br />

stessi nel processo di formulazione<br />

di curriculi.<br />

Conoscenze, informazioni e dati<br />

Che cosa è la conoscenza? Non esiste<br />

a tutt’oggi una risposta definitiva<br />

a questa domanda. Nel seguito<br />

adotteremo la seguente definizione<br />

proposta da A. Newell 1 :<br />

La conoscenza è tutto ciò che può<br />

essere attribuito ad un agente<br />

umano o artificiale e che può giustificare<br />

<strong>il</strong> suo comportamento<br />

razionale.<br />

Per comportamento razionale si<br />

intende <strong>il</strong> comportamento di un<br />

agente <strong>il</strong> quale, sapendo che una<br />

delle sue possib<strong>il</strong>i azioni gli permetterà<br />

di raggiungere uno dei<br />

suoi scopi, decide di eseguire quella<br />

azione. In altre parole, un agente<br />

è razionale se fa la cosa giusta se<br />

cioè agisce per raggiungere i propri<br />

obiettivi date le proprie credenze.<br />

Secondo la definizione proposta<br />

da Newell la conoscenza è una<br />

caratteristica che un agente A può<br />

ascrivere, attribuire ad un altro<br />

agente B e che permette ad A di<br />

spiegare <strong>il</strong> comportamento di B.<br />

Tale conoscenza può essere identificata,<br />

per esempio, con l’insieme<br />

delle concettualizzazioni relativa-<br />

mente stab<strong>il</strong>i e sufficientemente<br />

consistenti che si suppone siano<br />

possedute da B.<br />

Un problema critico è quello di<br />

disambiguare <strong>il</strong> concetto di “conoscenza”<br />

dai concetti, ad esso strettamente<br />

legati, di “informazione” e<br />

di “dati” che spesso sono usati<br />

come sinonimi o per spiegare l’un<br />

l’altro.<br />

In generale, <strong>il</strong> termine “dati” viene<br />

usato per riferirsi ai costrutti simbolici<br />

- ad esempio una sequenza<br />

di simboli tratti da un dato alfabeto<br />

- impiegati per la rappresentazione<br />

della conoscenza. Il termine non<br />

veicola alcunchè riguardo <strong>il</strong> significato<br />

che tale rappresentazione ha<br />

per <strong>il</strong> soggetto che la ut<strong>il</strong>izza.<br />

Al contrario <strong>il</strong> termine “informazione”<br />

ha a che fare esplicitamente<br />

con <strong>il</strong> significato che i dati hanno<br />

per un soggetto. L’informazione<br />

esiste “nei dati” ed è attivata da un<br />

soggetto. Essa viene generata dal<br />

soggetto attraverso un processo di<br />

interpretazione dei dati sulla base<br />

delle conoscenze da esso possedute.<br />

L’informazione attualizza parte<br />

delle conoscenze del soggetto, e le<br />

rinnova mediante acquisizione di<br />

nuove conoscenze o mediante riorganizzazione<br />

di quelle già possedute.<br />

Conoscenze ed informazioni<br />

vanno riferite al soggetto: esse si<br />

trovano “dentro la mente” del soggetto.<br />

I dati sono invece “esterni al<br />

soggetto”, sono potenzialmente<br />

fonte di informazione per <strong>il</strong> soggetto<br />

e sono contenuti in supporti<br />

materiali (ad esempio libri, dischi<br />

magnetici, dischi ottici, ecc.).<br />

I concetti di capacità e ab<strong>il</strong>ità<br />

La capacità è l’espressione operativa<br />

di un dato corpo di conoscen-

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