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Numerosi studi scientifici
hanno dimostrato
che l’assunzione di sostanze
antiossidanti può svolgere
un ruolo protettivo
nella prevenzione
o nel rallentamento
di alcune malattie
cronico-degenerative
4
S. Giammarioli, E. Sanzini
carotenoidi, coenzima Q, glutatione,
ecc.), prevalentemente di
origine naturale, con proprietà
analoghe.
In particolare è anche emerso,
almeno nei Paesi dove sono
state condotte queste indagini (2-
4), che i principali consumatori
sono donne con un livello culturale
medio-alto e con uno stile di vita
per lo più adeguato, sia in termini
di alimentazione sia di attività fisica,
quindi proprio quei soggetti che
meno necessiterebbero di integrare
la dieta. A tale proposito stiamo
conducendo una indagine per verificare
se, anche nel nostro Paese, il
consumatore tipico di integratori
alimentari presenti caratteristiche
analoghe.
Tornando alla problematica
dei supplementi antiossidanti,
numerosi studi scientifici hanno
dimostrato che i radicali liberi e le
sostanze ossidanti in genere sono
coinvolti in diverse malattie cronico-degenerative
e che l’assunzione
di sostanze antiossidanti,
in grado di contrastarne l’azione,
può svolgere un ruolo protettivo
nella prevenzione o nel rallentamento
della progressione di queste
patologie.
La maggior parte dei dati a
favore dell’assunzione di nutrienti
antiossidanti deriva da studi
epidemiologici, da cui è emersa
una relazione positiva tra diete ad
alto contenuto di vegetali e frutta
e ridotto rischio di patologie
cardiovascolari e di alcuni tipi di
tumore, e da studi osservazionali
che hanno evidenziato, anch’essi,
una relazione positiva tra assunzione
di specifici micronutrienti
antiossidanti e riduzione del
rischio di tumore e di patologie
cardiovascolari. Per contro, la
maggior parte dei trial di intervento,
strutturati per valutare
l’efficacia della supplementazione
con singoli nutrienti o miscele di
nutrienti, sono risultati prevalentemente
deludenti: i dati ottenuti,
infatti, non hanno confermato,
in molti casi, i supposti effetti
benefici e anzi alcuni hanno addirittura
evidenziato effetti dannosi.
Una delle possibili spiegazioni
dei risultati apparentemente contraddittori
tra studi osservazionali
e studi di intervento, oltre alle
differenze delle caratteristiche dei
soggetti selezionati per lo studio,
è data dal fatto che: le dosi
usate nei trial clinici sono solitamente
molto più elevate dei
livelli riscontrati nelle ordinarie
assunzioni dietetiche; i singoli
nutrienti presi in esame possono
essere semplicemente marker
di altri componenti alimentari
responsabili degli effetti benefici;
più sostanze possono agire in
modo sinergico tra di loro per
produrre gli effetti positivi sullo
stato di salute (1).
Per quanto riguarda invece la
sicurezza d’uso, a livello comunitario
la European Food Safety
Authority (EFSA-Autorità euro-